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Mani anarchiche, mani nostalgiche, manicuore. La sfida d'inizio Novecento fra il corpo integro e le sue parti
Il testo intende esaminare lo stato di “frammentazione” dell'Io nell'Europa dei primi del Novecento, in particolare nella Vienna fin de siècle, allargando il discorso anche a un autore di maggior respiro per l'ampiezza dei suoi spostamenti come Rainer Maria Rilke. Come simbolo della “parte” che sostituisce l'armoniosa integrità, è stata scelta la mano che compare in modo vistoso in alcune opere di Leo Perutz, autore trascurato ma molto significativo di Vienna e di Praga, il già citato Rilke e, facendo una necessaria incursione - a mio giudizio imprescindibile - nell'ambito delle arti, i due allievi di Klimt: Kokoschka e Schiele, che, non casualmente, porranno in primo piano proprio “mani parlanti”, raccontando con il segno e il colore la fine della figura tradizionale e lo stravolgimento di un corpo “smascherato”. In ognuno di questi autori ed artisti, la mano, autonoma, ribelle, a volte però pervasa da un'insopprimibile nostalgia dell'intero, sembra esprimere, quasi “gridare”, la frattura dolorosa dell'epoca: la fine del “tutto” e la deflagrazione delle parti - immagine non a caso evocata anche per la fine dell'Impero austro-ungarico e quindi per lo scoppio delle guerre mondiali.
EUR 7.80
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Peregrinazione. Ediz. integrale
L'opera, costantemente tradotta dal Seicento al Novecento nelle principali lingue europee, è qui presentata per la prima volta in versione italiana integrale.\r\nMendes Pinto, un marinaio di umili origini e scarsa cultura, vi ripercorre le sue lunghe peregrinazioni in Africa, Medio ed Estremo Oriente, Oceania (1537-1558), a contatto con gli abitanti di luoghi allora poco o niente affatto conosciuti. Con spirito di comparatista ante litteram, descrive con rigore le realtà via via incontrate, soffermandosi meticolosamente su leggi, istituzioni, religioni, usi e costumi dei popoli più «diversi»; ciò non gli impedisce, d'altro canto, di stabilire relazioni empatiche con queste genti lontane, anche al prezzo di confrontarsi con le contraddizioni e le ipocrisie della politica coloniale europea.\r\nIn questo resoconto concitato, nell'incalzante susseguirsi delle picaresche avventure e disavventure di un uomo senza smanie di protagonismo e con lo sguardo sempre rivolto al fuori di sé, si riconosce quella straordinaria testimonianza che mise in contatto generazioni di lettori occidentali - non solo i compatrioti, né i contemporanei dell'autore - con una nuova, più ampia e frastagliata, mappa del mondo. Una mappa non soltanto geografica.\r\nIl volume è completato da un'ampia introduzione storico-critica, un'appendice con tre documenti epistolari di Mendes Pinto relativi ai suoi viaggi e un dettagliato Indice ragionato nel quale si danno puntuali chiarimenti sui toponimi, i nomi propri e i realia presenti nella narrazione.
EUR 39.90
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L' intimo e l'estraneo. Scrittura e composizione del sé
Per quali esigenze si è costituito un discorso, o meglio: un'ampia serie di discorsi, intorno a ciò che si definisce "spazio interiore", e per quali forme? La sua genesi è legata alla consapevolezza del non coincidere integralmente con ciò che facciamo e diciamo, con i nostri modi d'essere in relazione agli altri. C'è uno scarto, un residuo in cui risiederebbe la nostra identità più profonda - qualcosa che resta sempre indietro, per così dire, rispetto a ciò che di noi si mostra nel quotidiano. Solo collocandosi in questo più proprio ci si emanciperebbe dalla scena in cui si atteggia e gesticola invano la maschera sociale. Per questo, sin dagli inizi della cultura occidentale, sorge la difficile pratica del volgere le spalle al mondo alla ricerca del proprio intimo, del ritrarsi in esso. Ma come individuarlo? Quando si prova a tradurlo in linguaggio, si finisce col tradirlo in un universale in cui si smarrisce. Tale ricerca sembra piuttosto una costruzione del sé. Radicata per secoli nell'idea di un esercizio del libero arbitrio come fulcro dell'anima individuale, è riemersa poi nel più ampio orizzonte del soggettivismo moderno, del suo "umanismo". Pur pensandosi spesso come una sorta di contro-movimento rispetto ad esso, ha finito col situarsi, seppure in una tensione mai risolta, nel suo grande alveo. Questo libro non è una storia dell'idea di interiorità. Pure, individua una delle sue genesi nella tragedia greca. E tenta di cogliere le sue linee essenziali in una serie di figure (filosofi, artisti, scrittori) e di punti di svolta storici in cui essa di volta in volta riaffiora, da Montaigne a Sade, da Dürer a Messerschmidt, da Nietzsche a Rilke.
EUR 23.75
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La rivoluzione in esilio. Scritti su Mario Tronti
Il volume è costituito da una raccolta di scritti di autori di diversa formazione che esplorano il lungo e variegato percorso teorico di Mario Tronti. A ciò si aggiunge un ricco, elaborato e intenso saggio-intervista dello stesso Tronti.\r\nMario Tronti non è semplicemente il fondatore dell'operaismo politico italiano, bensì - e ciò lo si ricava in modo chiaro dalla ricostruzione presentata in questo volume - è all'origine, spesso al di là delle sue stesse intenzioni, di tutti i più radicali movimenti teorico-politici degli ultimi 50 anni in Italia: dall'autonomia al postoperaismo, sino ai più interessanti esperimenti di matrice anarchica. Al contempo, egli non ha mai smesso il proprio impegno all'interno delle forze politiche istituzionali, da qui l'ambiguità e anche il fascino della sua postazione: pensare estremo e agire accorto, dentro e fuori dal sistema, in una sorta di “azione parallela” che si dispiega su due linee, che, pur separate, continuano a riflettersi una nell'altra.\r\nNegli ultimi anni, le sue opere sono state pubblicate in Spagna, Inghilterra, Stati Uniti, Francia e nel continente sudamericano. La ragione primaria di questo interesse, evidenziata nelle pur diverse prospettive degli scritti che compongono la raccolta, risiede nella radicalità e carica conflittuale del suo pensiero che vuole tenere insieme critica del progresso e istanza trasformatrice. In definitiva, il libro è rivolto a chi non vuole arrendersi al sempre-uguale di un triste eterno presente.
EUR 22.80
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La verità della bellezza. Colloquio sull'arte con Jacques Lacan
Come trattare il Reale se non elevandolo alla dignità della Cosa? Questo studio affonda le sue radici nella riflessione di Freud, poi luminosamente ripresa da Lacan, intorno a tre possibili modi di interrogare la sublimazione, intendendola ora come vuoto rappresentabile, ora come anamorfosi e in ultimo - suggerisce l'autrice - come marchio in atto.\r\nDa un'inedita rassegna in fieri di varie espressioni artistiche contemporanee, il libro punta il focus esplorativo su una di esse in particolare: l'arte urbana. Ma cosa significa arte urbana? Distante da un approccio esclusivamente sociologico, a parere dell'autrice non sufficiente, l'assunto principale del libro è che l'arte urbana, data la molteplicità propria delle sue variegate espressioni, sia accadimento di tutte e tre le forme di sublimazione lacanianamente intesa. La lettera del tag e i grandi muri figurativi, i collage di JR e l'arte circolare si troveranno annodati al pensiero di Lacan, a sua volta posto in questione forse nell'unico modo possibile, ossia nell'atto di dirsi.
EUR 15.20
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Saul Steinberg
Steinberg è solo Steinberg: ovvero uno degli artisti più imitati, citati, riprodotti, perché all'unicità del suo segno corrisponde un'universalità di significati e di messaggi.«L'opera di Steinberg esprime notevole complessità, quasi a voler smentire la semplicità del suo principale mezzo espressivo, cioè la linea.» - Barbara Malipiero, Alias - Il ManifestoSaul Steinberg (1914-1999) rimane uno degli artisti più noti e insieme sconosciuti dell'arte del XX secolo. È stato un cartoonist, un disegnatore, un aforista grafico: eppure il suo nome rimane ai margini, fuori dai manuali di Storia dell'arte. Questo numero di "Riga" rinnova e ripensa il volume edito nel 2005, ampliandolo con nuovi materiali. Fra questi spiccano ventuno interviste, per la maggior parte inedite in italiano, rilasciate da Steinberg fra il 1952 e il 1993; due importanti saggi, che gettano nuova luce sulla sua vicenda artistica e biografica; una serie di scritti e disegni con cui illustratori e artisti hanno voluto rendergli omaggio. Senza voler stabilire graduatorie o classifiche, si può - si deve - parlare di Steinberg con la stessa attenzione riservata a Picasso, a Giacometti, a Warhol. Altrettanto complessa e ricca, la sua arte parla tante lingue contemporaneamente: disegno e parola, retorica e letteratura, filosofia e percezione. Steinberg è disegnatore e scrittore, sociologo e filosofo, psicologo e persino moralista.
EUR 25.65
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La vita femminile
Isabella Ducrot, in queste pagine, rievoca tre condizioni fondamentali a cui ha voluto dare voce: l'essere donna, l'infanzia, e - più importante di tutte - quella che chiama «ignoranza». Sono tre esperienze di emarginazione, spesso intrecciate nella nostra cultura, che vengono qui interrogate in una prospettiva personale. Mescolando riflessioni, brevi racconti e memorie autobiografiche, Isabella Ducrot vuole mostrare come lo stato di inconsapevolezza infantile, o la millenaria esclusione delle donne da ogni tipo di discorso culturale e sociale non siano soltanto esperienze di estraneità, di sofferta privazione della parola, ma possano rappresentare anche una condizione inedita e privilegiata di accesso alla parola. Se si vogliono intendere gli arcani di un dogma teologico, sembra suggerire l'autrice, bisogna essere capaci di sillabarlo come fosse una filastrocca, assaporandone l'insensatezza. «Non c'è domani, non c'è domani», è sussurrato alla fine di queste riflessioni. Proprio questa consapevolezza sembra schiudere, all'autrice, un'irresistibile felicità.
EUR 11.40
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Il marchio di Qajin. I «Dialoghi tra due bestie» nell'opera di Giacomo Leopardi
Con questo volume si presenta la prima monografia interamente dedicata ai due abbozzi incompiuti dei Dialoghi tra due bestie, pubblicati per la prima volta più di un secolo fa, negli Scritti vari inediti di Giacomo Leopardi dalle carte napoletane (Firenze 1906). Negli affascinanti squarci di dialogo riversati in queste “prosette”, Giacomo mise in scena due coppie di interlocutori animali - prima un Cavallo e un Toro, poi un Cavallo e un Bue - impegnati a discorrere dell'uomo incivilito, il curioso animale che degenerò a tal punto da estinguersi, e venir quasi cancellato dalla memoria dei posteri. Con un approccio marcatamente multidisciplinare, il libro si misura con queste “prosette” leopardiane e con la tenace riflessione che Leopardi dedicò a tre pietre angolari del proprio sistema di pensiero: il fenomeno dell'antropogenesi, la nascita (e il destino) della civiltà, e lo sguardo dell'estraneo (l'animale, il selvaggio). Si confronta con esse da vicino, ma anche da lontano: scavando dentro i testi e ricostruendo pazientemente la vischiosa avventura intellettuale che alimentò il laboratorio dei Dialoghi. Il mito del Diluvio, la figura di Qajin fondatore del consorzio sociale, la secolare teoria della degenerazione delle generazioni, lo scandalo dell'estinzione del genere umano, e infine il ruolo della stazione eretta nel complesso della macchina antropogenica sono solo alcuni dei motivi messi a fuoco da Leopardi nei Dialoghi tra due bestie.
EUR 17.10
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Un architetto e una città. Ludwig Mies van der Rohe e Berlino
Il volume analizza criticamente alcuni progetti di Ludwig Mies van der Rohe per Berlino, nonché l'idea di città moderna che tali proposte sottendono. Un'esperienza concentrata in due momenti. Uno di poco più di dieci anni, dal 1921 al 1933, in cui si dedica al Progetto di concorso per un grattacielo sulla Friedrichstrasse, al Grattacielo in vetro, all'Edificio per uffici in cemento armato, ai Grandi Magazzini Adam, al Progetto di concorso per Alexanderplatz, all'Edificio per uffici sulla Friedrichstrasse, al Monumento ai caduti nella Neue Wache e alla Reichsbank. Poi una sorta di epilogo, poco prima della sua morte, dal 1962 al 1968, durante il quale progetta e realizza la Neue Nationalgalerie. Ripercorrere l'Erfahrung di Mies van der Rohe significa ricondurre il discorso dell'architettura entro i binari di una riflessione sulle sue forme costruite e sullo spazio della vita civile dell'uomo contemporaneo, nella prospettiva di una città aperta alla natura e con essa finalmente riconciliata. Una relazione che nell'opera di Mies appare con una radicalità senza compromessi. Prefazione di Carlo Moccia. Postfazione di Alberto Cuomo.
EUR 20.90
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Vesper. Rivista di architettura, arti e teoria-Journal of architecture, arts & theory. Ediz. bilingue. Vol. 6: Magic.
Il mondo reale vive e coabita con l'onirico, il surreale, il sogno, il simbolo, il mito, la favola, la magia. Se ciò che è concreto può apparire chiaro, misurabile, dimensionabile, oggettivo e razionale, comunque, a volte, qualcosa sfugge. Una vasta bibliografia e un'immensità di opere da secoli inseguono quel qualcosa in fuga, quella scia, quell'intangibile che può alterare la realtà. Riti di attraversamento dello spazio, misteri che offrono inalienabili profondità temporali alle scene, architetture tatuate di simboli o impostate su figure e forme capaci di costruire connessioni, città il cui senso e significato non si esauriscono nel dato oggettivo: la magia è il nesso impalpabile tra la realtà e altro, è cercare una possibilità nell'esistente.
EUR 17.10
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Archivi esposti. Teorie e pratiche dell'arte contemporanea
Segnato da un problematico ossimoro che si annoda nella apparentemente inconciliabile contrapposizione tra archivio ed esposizione, il volume "Archivi esposti. Teorie e pratiche dell'arte contemporanea" vuole riflettere sulle nutrienti convergenze che queste due figure disegnano nella mappa artistica degli ultimi anni. Un legame produttivo tra l'archivio, luogo labirintico e segreto dell'arché - come ha ricordato Derrida - e la dimensione espositiva, spazio cardinale e ambiguo del sistema dell'arte dove verificare le emergenze teoriche e le modifiche dello statuto dell'opera d'arte, ma anche esplicitare le specificità dell'archivio d'arte individuale o istituzionale, dell'archivio come modello, rispetto alla pratica artistica dell'archiviazione. Di quest'articolata costellazione di proposte e declinazioni che orientano il dibattito critico e le strategie artistiche, gli autori del volume - strutturato in quattro porose stazioni d'osservazione Dimenticare l'"archivio"? Aspetti di un dibattito critico; Istituzioni e archivi. Politiche culturali espositive; Esporre l'archivio. Casi studio e trame espositive; Proposte di itinerari - seguono le traiettorie teoriche e le curvature metodologiche, interrogando la struttura proteiforme dell'archivio come una delle principali emergenze del sistema dell'arte contemporanea.
EUR 19.00
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La Maddalena. Atlante di un'occupazione-Atlas of an occupation. Ediz. bilingue
Otto visioni in forma di atlante raccontano la stratificazione di storie, immaginari e architetture, che celebrano le alleanze inattese tra la terra e i suoi occupanti. L'arcipelago di La Maddalena è un modello complesso di rapporti di interdipendenza e connessione, che, nella sua unicità, è rappresentativo di diversi tipi di sistemi isolati sul territorio italiano. Nella sua storia quest'isola nell'isola ha registrato un continuo flusso di occupazioni e abbandoni, dall'esercito napoleonico al prolifico soggiorno della NATO, dalla fallimentare vicenda del G8 al carico antropico stagionale del turismo di massa. A distanza di tre anni dal laboratorio di ricerca territoriale a La Maddalena, che ha radunato alcuni protagonisti della scena internazionale dell'architettura e del campo dell'arte, della fotografia, della sociologia, dell'archeologia e della biologia, Eterotopia si immerge nella profondità di questi mari pieni di terre per riaffiorare con una visione unitaria, alla base di una pratica progettuale a scala territoriale.
EUR 30.40
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Costituzione e istituzione
Tra le pochissime opere non disponibili in italiano, ai due saggi per la prima volta tradotti in questo volume - Diritti di libertà e garanzie istituzionali della Costituzione del Reich (1931) e Diritti fondamentali e doveri fondamentali (1932) - Carl Schmitt riserva un posto di primissimo piano: uno snodo cruciale nell'elaborazione di una più solida e convincente teoria della Costituzione e della sua funzione di fondamento della vita sociale. È in questi due scritti, infatti, che Schmitt elabora una nozione troppo a lungo trascurata nella letteratura critica, quella di garanzia istituzionale. Facendo leva su tale concetto giuridico, nei primi anni Trenta Schmitt rigettò la famigerata teoria secondo cui la politica è innanzitutto decisione sullo stato di eccezione. Le garanzie istituzionali sono norme di rango costituzionale, impermeabili all'intervento politico, poste a protezione della vita interna di quelle istituzioni maggioritarie che innervano e supportano la vita della comunità politica, preservandone al meglio tradizione storica e stabilità sociale. Di qui la tesi secondo cui la Costituzione altro non è - né deve essere - che l'insieme delle articolazioni e degli assetti istituzionali distintivi di una determinata forma di vita. Sulla base di questa prospettiva, tutta incline alla conservazione, Schmitt sviluppa da par suo l'argomento, ancor oggi dibattutissimo, secondo cui il potere pubblico deve essere anzitutto funzionale alla protezione delle norme, dei principi e dei valori prodotti e praticati in quelle comunità interne allo Stato che a questo conferiscono identità e ordine. Presentazione di Matteo Bozzon.
EUR 17.10
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Nikolaj Gogol'. Nei ricordi di chi l'ha conosciuto
Uno dei più grandi scrittori russi dell'Ottocento, Nikolaj Gogol', raccontato nella vita privata, sempre curiosa, inaspettata e a tal punto originale che è rimasta sempre difficile da spiegare con i comuni parametri. La raccontano a brani le persone più diverse, medici, contesse, attori, letterati o semplici ammiratori entrati in contatto con lui. Molto spesso in viaggio all'estero, non di rado spiantato, Gogol' ha vissuto per lunghi periodi anche a Roma, dove ha scritto Le anime morte, capolavoro tra i capolavori, e che non ha saputo più continuare, con momenti di disperazione e vero delirio, anche religioso, tormentato alla fine pure dal diavolo. Una biografia di prima mano, come fossero foto a sorpresa, quando uno non sa di essere visto; molte testimonianze sono inedite in italiano; il tutto curato da Giovanni Maccari che ha scelto, tradotto e spiegato chi sono gli autori che narrano, in un'introduzione generale al libro e ai singoli brani.
EUR 18.05
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La critica viva. Lettura collettiva di una generazione (1920-1940)
"Siamo negli anni Venti del nuovo secolo e millennio. E cent'anni fa cominciava a nascere, nel nostro Paese, una curiosa, distesa, eclettica generazione di personalità critiche che - tra lingua e letteratura, filologia e strutturalismo, teoria e comparatistica, psicanalisi e sociologia, narratologia e semiologia, estetica della ricezione e storia della cultura... - avrebbe tenuto a battesimo una buona parte dei nostri studi letterari, nelle università e non solo, fino a oggi. In circa ventuno anni - dal 24 marzo del 1920, in cui viene alla luce Cesare Cases, al 6 dicembre del 1940, data di nascita di Romano Luperini - abbiamo provato a selezionare cinquantadue temperamenti critici, con Adelia Noferi, Lea Ritter Santini, Delia Frigessi, Lidia De Federicis, Maria Luisa Doglio, Grazia Cherchi, Rosanna Bettarini e Teresa de Lauretis come sole ma eloquenti rappresentanti di un plurale pensiero femminile, capace già - pur in seno a una minore rappresentanza figlia dell'epoca - di passare da una critica più accademica e teorica a una più militante e didattica, capace di dirsi all'università come nell'editoria, tra commento ai testi, impegno civile e studi di genere, tra Italia, Europa e America. Si tratta perciò di un volumetto denso ma abbastanza agile, che forse potrebbe dare inizio a una piccola serie prospettica (1941- 1960, per dire), intesa già qui non solo e non tanto come omaggio, ma come profilo di una politica (fra molte virgolette, ma anche senza virgolette) delle critiche e dei critici nel secondo Novecento e all'alba più o meno sfrangiata e irta del nuovo secolo e millennio che stiamo vivendo. Ecco, il volume che avete fra le mani non è solo un omaggio ai maestri e un profilo dei maggiori critici italiani del secondo Novecento - magari con qualche dimenticanza, di cui chiediamo venia: il canone è tanto provvisorio quanto ampio, e vuole tendere all'oggettività, ma risente (come è inevitabile e tutto sommato giusto) delle passioni, delle curiosità, e forse pure delle idiosincrasie, peraltro diversissime, dei curatori. La critica viva - questo è il punto - ha anche un'ambizione etica e appunto politica, che si dipana tra insegnamento, ricerca e società: contesta il crescente (e sciagurato) abbandono, nelle università, della storia della critica; rende evidente la capacità degli studi letterari di incidere sul discorso sociale, contribuendo - con la loro libertà e diversità - a restituire nel suo insieme più ricca, meno provinciale, più complessa un'intera cultura; rivendica il contributo imprescindibile che le studiose e gli studiosi di letteratura hanno dato al Novecento italiano e (forse) ancora sono in grado di dare."
EUR 22.80
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Cechov in italia. La Duchessa d'Andria e altre traduzioni (1905-1936)
I racconti che Anton Pavlovic Cechov scrive fra il 1880 e la morte, nel 1904, arrivano in Italia con grande rapidità, e contribuiscono a cambiare il paesaggio letterario. Li traducono intellettuali russi (e soprattutto russe) emigrati in Italia: Nina Romonavskaja, Olga Resnevic-Signorelli, Olga Malavasi. E li traduce una strana coppia: il vociano Ardengo Soffici e il pittore russo Sergej Jastrebcov. Un contributo decisivo viene da Enrichetta Capecelatro Carafa duchessa d'Andria, una narratrice napoletana amica di Croce, che nel 1936 pubblica un'edizione autorevole delle novelle cechoviane. La storia di questi traduttori e di queste traduttrici si mescola al lavoro di russisti militanti come Leone Ginzburg e di fondatori della slavistica italiana come Ettore Lo Gatto, e incrocia lo sguardo di critici autorevoli come Giuseppe Antonio Borgese e Pietro Pancrazi. Questo libro è dedicato all'intreccio fertile di vite e di attività traduttive, critiche, editoriali, facendo centro soprattutto sul lavoro originale della duchessa d'Andria. Come sono le sue traduzioni? E qual è il canone di testi proposto? Allo studio, anche contrastivo, delle traduzioni si affianca una ricognizione critica dei racconti selezionati, nella convinzione che studiare una traduzione e l'accoglienza di un autore in un altro contesto linguistico e culturale comporti un movimento critico su più livelli.
EUR 17.10
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La fabbrica del progetto. Note a margine del disegno
L'architettura non esiste senza la progettazione. Questo libro è dedicato a descrivere tale attività seguendo quello che potremmo definire il suo percorso di produzione: dai primi schizzi sul foglio bianco alla redazione degli elaborati esecutivi. Nel libro, perciò, si parla operativamente di uso della creatività, di conoscenza tecnica, di disegno manuale, dei software di calcolo strutturale, di tecnologie e di ogni altro strumento necessario all'attività del progettare. Questo testo è il risultato di un lungo rapporto fra gli autori, sempre tessuto attorno alla loro pratica quotidiana di progettisti e docenti, nella comune convinzione che professionista e professore condividano un etimo che rimanda all'idea di avere qualcosa da professare. Come docenti e come architetti quotidianamente impegnati a progettare agli inizi del XXI secolo, gli autori, pur mostrando approcci anche molto differenti, restano però sempre strettamente ancorati, nei loro contributi, alle problematiche concernenti lo sviluppo delle attività di progettazione e, nonostante la loro diversa formazione e le loro differenti esperienze professionali, condividono la stessa passione per la progettazione. Paolo Desideri, in particolare, si occupa di temi come la creatività, i contesti, l'ibridazione e la complessità. Fabio Di Veroli, invece, tratta di temi come la genesi del progetto, il disegno e le metodologie operative per l'avvio e lo sviluppo della progettazione.
EUR 15.20
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Giorgio Manganelli
Giorgio Manganelli è oggi celebrato con sospetta unanimità, ma ancora in vita era per lo più vituperato ed esecrato. Con questo nuovo volume della collana «Riga» si vuole celebrare il centenario della sua nascita, oltre alla sua straordinaria grandezza come scrittore. Nella prima parte del libro sono raccolti gli scritti di Manganelli ancora oggi considerati rari insieme a nuovi rinvenimenti sorprendenti. È il caso dei contributi al Movimento di cooperazione civica, che confermano l'intuizione di Calvino, per il quale al dichiaratamente amorale Manganelli spettava la qualifica di «"moralista" e perfino di "interprete del nostro tempo"». La seconda parte presenta invece diverse interviste, uscite sulle sedi più peregrine non solo in Italia, in cui Manganelli rivelava anche il suo lato di irresistibile conversatore. L'ultima parte è composta da un'antologia critica in cui si rende conto della sempre più conclamata, paradossale centralità di questo eccentrico per antonomasia: «lo spregevole, il dappoco, il marginale», come si definiva lo stesso Manganelli. Sono qui raccolti scritti di Italo Calvino, Walter Pedullà, Edoardo Sanguineti, Giulia Niccolai, J. Rodolfo Wilcock, Giovanni Raboni, Pietro Citati, Maria Corti, Alberto Arbasino, Pier Vincenzo Mengaldo, Pietro Citati, Ludovica Koch, Viola Papetti, Geno Pampaloni, Emanuele Trevi, Gilda Policastro, Klaus Wagenbach, Jacqueline Risset e molti altri.
EUR 24.70
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La critica sconfinata. Introduzione al pensiero di Susan Sontag
Come i grandi americani del Novecento, da T. S. Eliot a Gertrude Stein, Susan Sontag (1933-2004) aveva bisogno dell'Europa. Ma diversamente da suoi predecessori modernisti non volle diventare un'espatriata. Quando dichiarava che l'eterogeneità, la serietà, la complessità della cultura europea le permettevano di «sollevare il mondo», stava cercando di descrivere un legame forse ancora più forte, che nel suo caso decideva della possibilità stessa di stare al mondo come pensatrice. I suoi punti di riferimento furono Adorno, Benjamin, ma anche Cioran, e incarnano una tradizione secondo la quale l'attività del pensare, prima ancora che si cristallizzi in contenuti particolari, non è mai contemplazione passiva ma negazione, un atto di resistenza a tutto ciò che al pensiero vorrebbe imporsi con la forza dell'immediatezza. Pensare significa dissentire. La vera tematica di Sontag è allora la passione del pensiero, e questo libro ne parla senza tralasciare i conflitti che essa comporta, innanzitutto il conflitto tra mente e corpo (quest'ultimo al tempo stesso strumento e ostacolo all'illuminazione), poi l'altro tra vita intellettiva e azione politica. In questo volume, Sontag viene presentata come una figura di confine tra filosofia e critica letteraria attraverso tre linee di indagine: l'interesse per l'esperienza estetica e il dialogo con gli artisti della New York School (Paul Thek), la vicinanza alla teoria critica e l'esempio di Benjamin, suo vero maestro, verso il quale si volta per affrontare l'America poststrutturalista, e la conversazione, ancora poco studiata ma portata alla luce dal lavoro di archivio, con i più influenti filosofi suoi contemporanei come Derrida e Foucault. E Sontag prende posto accanto a loro come protagonista della trasformazione della critica letteraria di lingua inglese in un campo di indagine teorico, in uno spazio di riflessione oltre la letteratura.
EUR 17.10
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I morti non muoiono. Performance in tre atti per Palazzo Barberini. Ediz. illustrata
«Con "I morti non muoiono", Gianni Politi ha fatto qualcosa che, immagino, rallegrerebbe ogni direttore di museo: ha "usato" la collezione e gli spazi di Palazzo Barberini per creare una performance organica alla sua ricerca e tuttavia del tutto slegata, almeno a prima vista, dalla programmazione del museo e dai suoi obblighi istituzionali. È confortante che un bene pubblico come una collezione di arte antica venga anche "usata" e non soltanto "goduta" secondo modalità che, pur nella loro varietà, sono inevitabilmente prescrittive e prescritte da obiettivi istituzionali, griglie metodologiche e visioni più o meno accondiscendenti di cosa il pubblico si aspetti o "abbia bisogno". L'uso del museo di Gianni Politi ha preso la forma di un'incursione - magica, poetica, malinconica ed emozionante - nei nostri spazi e tra le nostre opere: un'incursione di tele mascherate (...)». (Flaminia Gennari Santoni)
EUR 19.00