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Gli anarchici e la rivoluzione russa (1917-1922)
Il testo raccoglie una decina di contributi scritti in occasione del centenario della rivoluzione russa a partire da un'esigenza sentita come importante dagli autori: offrire un'analisi storiografica su uno snodo centrale per la storia del Novecento e per l'identità del movimento operaio, mettendo in evidenza natura e caratteristiche della critica anarchica al bolscevismo. Emerge così, nella sua ricchezza e perspicacia, la visione libertaria degli eventi russi, ovvero il tentativo di far sopravvivere la rivoluzione al bolscevismo, o meglio di far vivere la rivoluzione facendo a meno dei due pilastri su cui poggia il bolscevismo: il partito e la polizia segreta. Nel fare ciò gli anarchici provano anche a mettere in moto processi, seppur frammentari, di autogoverno popolare, appoggiando i soviet più radicali, come quello di Kronstadt, o l'autogestione delle campagne, come nelle zone influenzate dal machnovismo.
EUR 15.20
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Per la salvezza dell'arte
Perché l'arte ha bisogno di essere salvata? La risposta di Rudolf Arnheim, fondatore degli studi di psicologia in campo artistico, si articola in ventisei saggi, piccole monografie sui grandi temi della psicologia e dell'estetica contemporanee. I nemici dell'arte sono per Arnheim gli artisti stessi, che hanno rinunciato a un confronto con la realtà del mondo e dell'esperienza percettiva scegliendo il concetto, la riproduzione meccanica o l'astrazione nichilista; e sono quei teorici che mirano a rendere impossibile un'analisi dell'"oggetto" artistico. Senza intenzioni troppo polemiche, Arnheim conduce il lettore all'ascolto e alla visione delle opere dei grandi maestri ma anche dei bambini, degli psicotici, dei ciechi, lasciando a esse, a conclusione di un complesso percorso critico e intellettuale, il compito di mostrare i motivi, la funzione e la grandezza della loro esistenza.
EUR 22.80
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Strade maestre
La massoneria, nella ricerca di una società ideale, tenta la realizzazione della grande utopia, il luogo dove l'uomo compie concretamente, attraverso l'ars muratoria, l'edificazione del Tempio, in cui progetta e realizza la costruzione del bene, della fratellanza universale. In questa prospettiva, l'utopia non è l'idea condannata a non attuarsi mai ma, al contrario, è l'idea-forza che s'impone nella storia ed esprime ciò ch'è destinato a compiersi. L'utopia fa parte del messaggio raccolto e conservato nelle logge per poter contribuire a fecondare beneficamente la storia. Lungo siffatto cammino, il progetto viene avverato, costituendo un patrimonio interiore disponibile per ogni utilizzo eticamente consentito.
EUR 20.90
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Minority reports (2018). Vol. 6: Partecipazione e innovazione-Partecipation and innovation.
Contribuiti di Giampiero Griffo, Mina Lomuscio, Marta Collu, Fabrizio Mezzalana, Laura Abet, Gaetano De Luca, Giulia Grazioli, Giovanni Merlo, Debora Teruggia, Rita Barbuto, Mario Biggeri, Federico Ciani, Francesca Ortali, Luisa Borgia, Donata Pagetti Vivanti, Luisa Bosisio Fazzi, Carlo Francescutti.
EUR 19.00
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Abitudine e follia. Studi di storia della filosofia e della psicologia
Il dibattito sui temi dell'abitudine e della follia ha attraversato l'intero arco del pensiero filosofico e psicologico. Nonostante la loro apparente marginalità o appartenenza ad ambiti di discussione specifici e specialistici, abitudine e follia rappresentano a ben vedere due categorie dalle svariate implicazioni teoriche. Ponendosi, infatti, all'incontro di più prospettive d'indagine, esse hanno avuto la capacità di favorire l'interazione tra sapere medico, psichiatrico e psicologico, ma soprattutto di sollecitare lo sguardo filosofico e condurlo a una revisione dei propri presupposti. La natura stessa di questi fenomeni, d'altronde, richiede la collaborazione di competenze tra loro eterogenee, giacché entrambi si situano in una zona di confine e incontro, dove il fisico si unisce allo psichico e il pensiero entra in relazione con l'organico. Passando attraverso vari autori e dottrine - soprattutto appartenenti alla riflessione francese ottocentesca -, questo testo intende presentare differenti letture sui concetti di abitudine e follia, mostrandone il ruolo nello sviluppo del pensiero filosofico e psicologico.
EUR 11.40
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Melchiorre Sessa tipografo ed editore (Venezia 1506-1555)
Melchiorre Sessa e i suoi eredi furono, prima di tutto e in senso pieno, editori. La loro attività si estendeva sui due versanti dell'editoria, quello della produzione e quello della vendita dei libri. Da una parte erano attenti agli autori, ai testi e alla loro resa tipografica, in una parola alla formazione del catalogo, anche grazie ad accordi con altri tipografi più di loro versati in particolari tipi di testi. Sul versante delle vendite i Sessa si inserirono con efficacia su una rete commerciale già ben consolidata che, partendo da Venezia, consentiva di far giungere ogni sorta di mercanzie in tutta Italia. Dobbiamo, pertanto, essere grati a Silvia Curi Nicolardi che, in anni di continuo lavoro in archivi, biblioteche e ultimamente anche sulla rete, ha costruito questa bella macchina di documentazione e di analisi delle edizioni di Melchiorre Sessa, cui possiamo d'ora in poi attingere con grande profitto per la conoscenza della sua produzione editoriale, specchio fedele della vita e della cultura veneziana e italiana del Cinquecento.
EUR 22.80
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Il denaro di domani. Economisti eretici
Una raccolta di saggi dedicati alle teorie economiche non ortodosse, scritti dai più importanti economisti alternativi della prima metà del Novecento. Le rivoluzionarie idee di A. Kitson, S. Gesell, C.H. Douglas sono qui esposte in modo chiaro ed esauriente, per comprendere perché J.M. Keynes definì le loro opere importantissime, aggiungendo che "il futuro avrà da imparare più da loro che da Marx". Introduzione di Antonino Galloni.
EUR 17.10
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Dalla paura alla parola. Emozioni e linguaggio
Le parole rappresentano la fantastica meraviglia che consente di scoprire mondi interni ed esterni, e sono i romanzi - oggetti fatti di parole - il luogo in cui le emozioni sono minuziosamente analizzate. La valutazione negativa, che in buona parte della cultura occidentale ha per lungo tempo caratterizzato questo tratto umano, è stata causata anche dall'aver dimenticato sia fondamentali riflessioni aristoteliche sia l'indissolubile legame del linguaggio, a partire dalla nascita della psicanalisi - la scienza dell'anima -, con le emozioni, poiché il suo uso è finalizzato al risanamento di un vissuto emotivo negativo. Linguaggio ed emozioni sono per natura 'logos-dialogue' poiché hanno una configurazione relazionale e sociale. Difatti, la peculiarità che ci contrassegna è proprio l'inscindibile interazione fra questi due aspetti, tanto che la nostra abilità nel produrre artefatti è strettamente connessa alla raffinatezza delle nostre emozioni e alla congiunta raffinatezza della struttura linguistica. Emozioni, linguaggio e cultura sono quindi caposaldi intrecciati in un inviluppo inestricabile.
EUR 19.00
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La cultura in armi. Gli intellettuali tedeschi e la grande guerra
«Da ieri siamo un popolo in armi. [...] Potesse l'oratore di oggi trasformare ogni parola in una baionetta, in un fucile, in un cannone!» Così si esprimeva il filosofo e teologo tedesco Ernst Troeltsch in un discorso tenuto presso l'Università di Heidelberg il 2 agosto 1914. Queste espressioni sono emblematiche di quel Krieg der Geister, di quella "guerra degli spiriti", che gli intellettuali e gli accademici tedeschi credettero di dover condurre, a colpi di appelli e proclami, a sostegno delle operazioni militari con l'obiettivo di giustificare e dare un senso ampiamente culturale all'immane sforzo bellico e al terribile sacrificio del popolo tedesco. Mentre Inghilterra e Francia potevano rivendicare, per quanto ideologicamente, la missione universale di combattere per la democrazia e la libertà, la Germania non solo non poteva dichiarare di avere una missione di questo tipo, ma doveva anche fare chiarezza, persino al suo interno, sugli obiettivi stessi della guerra. Per questo le argomentazioni tedesche, di cui sono intrisi gli scritti qui presentati in traduzione italiana, se sono da un lato quasi sempre essenzialmente difensive, risultano dall'altro di grande interesse per il modo in cui riflettono sul carattere nazionale - passato, presente e futuro - della Germania.
EUR 13.30
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Scritti d'arte (1889-1892)
Gabriel Albert Aurier (1865-1892), benché scomparso giovanissimo a soli 27 anni, è stato uno degli intellettuali più importanti della fin-de-siècle. Poeta, filosofo, scrittore, teorico e critico d'arte, ha collaborato con le maggiori testate del suo tempo: "Le Moderniste Illustré", "La Revue Encyclopédique", "La Revue indépendante", "Le Décadent" e il famoso "Mercure de France". Tra i suoi numerosi testi, particolare importanza rivestono gli scritti d'arte, i quali affrontano con spirito acuto e spregiudicato (da critico militante) i principali movimenti artistici a lui contemporanei, dall'Impressionismo al Simbolismo, singole personalità d'eccezione come, per esempio, Vincent Van Gogh, oltreché alcune importanti manifestazioni artistiche quali l'Exposition Universelle de Paris del 1899 e i Salon del 1891. Ogni testo è preceduto da un saggio critico che introduce il lettore alla "scoperta" della prosa suggestiva dell'autore francese.
EUR 19.00
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Indro Montanelli e il cinema. Un contadino toscano candidato all'Oscar
Indro Montanelli è stato il giornalista italiano più letto del Novecento. Nella sua vita ha attraversato da protagonista i principali eventi politici del secolo. Delle sue numerose attività, quelle in campo cinematografico sono finora rimaste pressoché sconosciute. Questo libro - attraverso ricerche d'archivio che hanno riportato alla luce vari progetti non realizzati e attraverso un esame dei fi lm a cui collaborò e degli articoli di argomento cinematografi co scritti nel corso della sua carriera - mostra come il cinema, pur rimanendo secondario rispetto alla politica, sia un campo che può rivelare aspetti importanti della sua personalità. In uno sketch televisivo Montanelli respingeva le lusinghe del cinema definendosi un "contadino toscano" e spesso ha guardato a questo mondo con occhio da moralista, ma nel corso della sua vita ne è stato in diversi momenti attratto. E il cinema lo ha più volte cercato, intuendone le potenzialità. Dell'attività cinematografica del giornalista sono esaminati gli episodi noti (come la rottura con Sergio Amidei, co-sceneggiatore de Il generale Della Rovere, per il quale ottenne una candidatura all'Oscar) e quelli sconosciuti (come il telefilm di Jacques Tourneur sceneggiato da John Fante, che prendeva ispirazione da un suo racconto, o il progetto su Giulio Cesare elaborato con Valerio Zurlini). Senza dimenticare i personaggi cinematografici a lui ispirati.
EUR 20.90
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Aforismi per vivere. Tutte le parole non dette si ricordano di noi
Con la sua quotidiana riflessione, durata praticamente tutta la sua esistenza, Emo ci ha lasciato in eredità quasi 400 quaderni in cui, salvo brevissime interruzioni, annotando i suoi pensieri, senza condividere in alcun modo questa sua opera con nessuno, ha costruito la sua "struttura" filosofica. Ma non solo, assieme alla sua speculazione filosofica egli scrive i suoi pensieri sul mondo, sull'arte in tutte le sue forme, sulle religioni, sulla politica, sulla natura, sulla scienza. Postfazione di Massimo Donà.
EUR 13.30
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Rivoluzionaria 2019-20. Agenda 16 mesi
Giunta alla sua quarta edizione, l'agenda Rivoluzionaria 2019-20 inaugura una nuova pagina della il tema della ribellione in un senso più ampio. Pur rimanendo fedele all'impostazione originaria, quest'anno il focus è sulle rivoluzioni nel campo dell'arte, dello sport, della letteratura, del cinema e del costume. Dal primo volo di un aereo a motore alla scoperta della penicillina, dal primo singolo dei Beatles alla legge Basaglia, dall'uscita del primo numero di Diabolik all'avvento delle televisioni private di Silvio Berlusconi, e molto altro ancora: i prossimi 16 mesi attraverseranno le vicende di donne e di uomini che non si sono accontentati di stare nel mucchio, ma che hanno osato immaginare (e sognare) un mondo diverso.
EUR 15.20
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Woodstock e poi... Cinquant'anni di utopie musicali
15-18 agosto 1969. A Bethel, piccola cittadina rurale dello Stato di New York, ha luogo uno degli eventi epocali della musica rock. Woodstock è l'apice, l'apoteosi del movimento hippie e, come tutti gli apici, rappresenta anche l'ultima grande manifestazione prima del progressivo tramonto della stagione dei "figli dei fiori". Cinquant'anni fa calava il sipario sul più grande evento rock della storia, sul movimento hippie, sui Beatles e, forse, sull'utopia di una pace universale davvero possibile. Cosa è rimasto di quel sogno? Questo volume ripercorre le tappe che, lungo il sentiero tracciato dagli hippie, ci hanno portato al 2019, fra yoga, incensi, progresso tecnologico, droghe e nostalgia. Con un'intervista esclusiva a Ivano Fossati e una playlist dei principali successi dell'epoca. Con un'intervista a Ivano Fossati e uno scritto di Gianni De Martino.
EUR 7.80
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Cyber war. La guerra prossima ventura
Esiste una guerra silenziosa. Le armi sono invisibili, gli schieramenti fluidi e di difficile identificazione. Potrebbe sembrare una spy story da romanzo, eppure vicende come quella degli attacchi informatici avvenuti nel corso delle ultime elezioni americane sono soltanto alcuni tra i più eclatanti episodi di cyber war, una realtà a metà strada tra spionaggio e atto di guerra. Cina, Corea del Nord, Stati Uniti, Russia, cani sciolti, mercenari del web. Lo scenario è vasto e intricato, "Cyber war" prova a ricostruirlo attraverso il lavoro di due esperti: Aldo Giannuli, storico e già collaboratore di procure e commissioni d'inchiesta sulle stragi di Stato, e Alessandro Curioni, consulente specializzato in cybersicurezza e autore di fortunati saggi sul tema.
EUR 11.40
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Descolarizzare la società. Una società senza scuola è possibile?
La scuola obbligatoria, la scolarità prolungata, la corsa ai diplomi, l'università di massa: differenti aspetti di quel medesimo falso progresso che consiste nella preparazione di studenti orientati al consumo di programmi scolastici e di merci culturali studiate per imporre il conformismo sociale, l'obbedienza alle istituzioni. Anche la strutturazione del profilo degli insegnanti, per promuovere una didattica basata sul modello della trasmissione delle conoscenze, ha lasciato l'uomo della società dell'informazione e dei consumi privo di mezzi e ancora più esposto al rischio di una mistificazione strumentale delle sue qualità migliori. A tutto ciò Ivan Illich ha opposto la sua visione, con un testo che è una pietra miliare del pensiero occidentale alle prese con la grande trasformazione culturale e tecnologica in atto. E con un'idea di scuola ben precisa. Descolarizzare la società significa, per l'autore, sostituire un'educazione autentica ai rituali dell'educazione di massa, per imparare finalmente a vivere attraverso la propria vita e nell'incontro con l'altro. Non si tratta solo di una rottura radicale e necessaria con un sistema di poteri e di saperi, ma di restituire all'uomo il gusto di inventare, creare e sperimentare la propria vita partecipando alla sfida della vivibilità del pianeta in questo tempo. Prefazione di Andrea Staid.
EUR 14.25
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Figure della ragione. Teoria critica e pragmatismo nell'esperienza dell'Istituto per la ricerca sociale a New York
Il libro esplora l'esperienza dell'esilio a New York dell'Istituto per la ricerca sociale di Francoforte, attraverso le sue relazioni intellettuali con la cultura americana negli anni '30 e nei primi anni '40. L'autore indaga in particolare il rapporto intenso e problematico della Scuola di Francoforte con il modernismo radicale e marxista dei New York Intellectuals, avanguardia del pensiero critico americano di quegli anni. A questa prospettiva d'indagine si affianca specularmente l'approfondimento del dibattito col pragmatismo, le cui comuni categorie di riferimento celano in realtà contrasti interpretativi e teorici. Proprio gli effetti di questa lettura del pragmatismo nella Teoria Critica saranno l'oggetto centrale del libro, per la profonda influenza che eserciteranno nella fine di questa esperienza di ricerca e nell'allontanamento reciproco dei membri del gruppo francofortese.
EUR 26.60
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Archiletture
"Archiletture" si interroga sui rapporti tra letteratura e architettura portandosi alla radice di una possibile relazione strutturale tra le due discipline, senza limitarsi alla pur essenziale rilevazione tematica nei testi letterari di luoghi o figure in qualche modo interessanti per la cultura architettonica. Il suo centro di interesse è l'individuazione di casi di studio in cui l'affinità strutturale tra letteratura e architettura emerge come elemento caratterizzante il processo creativo e la riflessione sui modi in cui tale affinità si manifesta. I contributi inclusi nel volume riguardano, da un lato, opere letterarie la cui matrice è una forma architettonica e, dall'altro lato, opere di architettura - disegni, scritti, costruzioni - in cui la scrittura non svolge un ruolo sussidiario nel processo creativo, ma diviene altresì strumento per includere nel progetto la componente circostanziale della vita che si immagina svolgersi, o essersi svolta, nei luoghi o in relazione agli oggetti progettati.
EUR 34.20
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Andiamo ai frati. Il convento dei cappuccini di Monterosso attraverso le memorie dei suoi abitanti. Una ricerca narrativa
Con l'idea di rendere omaggio a un convento che si è offerto a una comunità come luogo di custodia, protezione e pace e che chiama alla responsabilità della bellezza, si è deciso di rispondere a un appello e di raccontare la sua storia. Si è così prestato ascolto agli abitanti di Monterosso, in particolare ai protagonisti del suo passato, che hanno avuto la voglia di raccontare ciascuno il proprio passo verso il convento, il proprio sguardo verso un luogo che da sempre è stato un punto di riferimento per le vite spirituali e concrete del paese. È stata dunque progettata e realizzata una ricerca di tipo narrativo, volta a raccogliere le voci e i ricordi di una collettività che da sempre si è confrontata con la presenza del convento. Ne emerge, in un quadro polifonico e plurale, l'immagine di un luogo che ha protetto il senso stesso dell'appartenere e che è in grado di chiamare a raccolta tutti, anche chi non è di Monterosso. Il testo è corredato dalle immagini della fotografa Barbara Di Donato. Questo lavoro di ricerca, insieme ai progetti di valorizzazione e celebrazione dei 400 anni della storia del convento, ha ottenuto il riconoscimento ed il conferimento della medaglia del presidente della Repubblica. La medaglia è stata consegnata alla presenza del padre provinciale dei cappuccini Francesco Rossi, del sindaco di Monterosso Emanuele Moggia, di padre Renato Brenz Verca, rettore del convento e di Emanuela Mancino, autrice del libro e responsabile scientifica della ricerca, il 25 aprile 2019.
EUR 15.20
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Nello specchio delle meraviglie. Il teatro di figura di Richard Teschner
Il teatro di figura di Richard Teschner, artista boemo che ha operato nella prima metà del Novecento tra Praga e Vienna, è una forma espressiva molto diversa da ogni altro esempio di teatro di figura del tempo. Grazie a una commistione di tecniche e tematiche, che traggono linfa da Oriente e Occidente, e a una compresenza di tradizione e innovazione, Teschner riesce a creare un Gesamtkunstwerk altamente colto e raffinato. In un milieu, quello della Vienna di fine secolo capitale dell'Austria felix, che vive una radicale innovazione dei paradigmi conoscitivi e una fioritura del dialogo tra arte e scienza, Teschner realizza i suoi teatri e le sue figure ottenendo un duplice risultato: da un lato contribuisce alla elevazione del teatro di figura che diviene una forma d'arte colta; dall'altro risponde alla crisi del soggetto, disorientato dalla deflagrazione della modernità, costruendo una nuova utopica totalità mediante la confluenza dei linguaggi artistici e della tecnologia.
EUR 11.40