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La struttura del comportamento. Nuova ediz.
La struttura del comportamento (1942) rappresenta il primo contributo originale di Merleau-Ponty alla filosofia del Novecento. La riflessione che qui si inaugura, poi approfondita in Fenomenologia della percezione (1945), prende avvio dall'analisi della concezione del comportamento umano fornita dalle principali scuole di psicologia sperimentale del tempo (in particolare la Gestalttheorie e il comportamentismo), per poi proseguire nella critica e nel tentativo di rielaborazione degli assunti impliciti di tali teorie. L'indagine merleau-pontiana cerca di provare come l'esperienza percettiva, non comprensibile tramite l'applicazione di categorie estrinseche alla percezione stessa, debba essere posta alla base di una nuova fenomenologia, al fine di comprendere, senza pregiudizi, il tessuto dell'esperienza umana.
EUR 22.80
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Rivoluzionaria 2018-2019. Agenda 16 mesi
Rivoluzionaria 2018-19 ricostruisce una mappa ideale, ma anche reale, dei sogni, dei progetti e degli eventi che hanno formato la nostra coscienza. Da Che Guevara alla Primavera di Praga, da Bakunin al movimento No Tav, l'agenda ricorda, pagina dopo pagina, tanto i leader quanto i capisaldi della storia mondiale, ma anche e soprattutto le vite di coloro che hanno preso parte alla lotta e gli avvenimenti meno noti che abbiamo il dovere di non dimenticare.
EUR 15.20
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Campi dell'immaginario
Questo volume raccoglie quattordici articoli del filosofo dell'immaginario Gilbert Durand, apparsi tra 1955 e 1996. In questi brevi lavori sono affrontati i temi a lui più cari: la simbolica elementale del maestro G. Bachelard; l'ermeneutica del sacro dell'amico R. Bastide; l'archetipologia junghiana; la teoria strutturo-funzionale di Dumézil, la mitocritica eliadiana. E ancora, critica letteraria e poetica, estetica e sociologia. Ne emerge un'inedita antropologia simbolica, frutto della multiforme creatività e transdisciplinarietà del grande teorico dello "strutturalismo figurativo".
EUR 20.90
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Storia dell'idea di storia
Il volume costituisce un excursus dal mondo antico ai nostri giorni delle idee di storia diviso in dieci capitoli i cui paragrafi sono dedicati a profili di singoli autori, da Erodoto ad Agostino, da Machiavelli a Vico, da Hegel a Nietzsche, da Droysen a Weber, da Croce a Popper fino agli autori delle «Annales», della scuola narratologica e di quella cliometrica; chi filosofo, chi metodologista, chi sociologo, chi cultore di tutti questi interessi. La molteplicità delle prospettive e l'arco temporale così ampio assegnano al saggio soprattutto un carattere di utile consultazione. Nel testo è dedicato altresì un largo spazio alla storia dell'arte, sia perché l'autore è prevalentemente un suo cultore, sia soprattutto perché molti teorici considerano un'arte la storia stessa. La tesi conclusiva dell'indagine, generalmente orientata alla ricerca di «artifici» storiografici, di fattori euristici, di interpretazioni ermeneutiche, di ipotesi sperimentali, è quella per cui, se non la storia, certamente la storiografia si «progetta» al pari di ogni costruzione e ricostruzione.
EUR 26.60
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La realtà attraverso lo sguardo di Michelangelo Antonioni. Residui filmici
La presente tesi cerca di individuare, all'interno della fenomenologia percettiva dello spettatore cinematografico, una permanenza attiva di residui filmici, ovvero tracce simboliche, consce e inconsce, che ne condizionano la percezione della realtà circostante. Inserendo lo spettatore in un circolo creativo, nel quale svolgono parte attiva le sue esperienze regresse e le sue costruzioni cognitive, l'opera filmica assume un valore dinamico e cerca, all'interno dell'atmosfera cinematografica, di stimolare un coinvolgimento creativo del fruitore. Analizzando, anche prettamente dal punto di vista della tecnica, i tre film della maturità di Michelangelo Antonioni si giunge a individuarne le caratteristiche intrinseche che ne esaltano l'interazione con lo spettatore e permettono l'individuazione di una complessa struttura espressiva che ne accentua l'attualità.
EUR 20.90
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Il mago
Berlino, 2011. In un palazzo abbandonato la polizia scopre il cadavere martoriato di un impiegato del Commissariato Federale per gli Archivi della Stasi. Nel frattempo, a Sofia, il fotoreporter tedesco Gerhard Samuel scompare in circostanze misteriose. Quando le indagini della polizia non approdano a nulla, il commissario Kowalski decide di investigare per conto proprio. Con l'aiuto della figliastra di Samuel, la giornalista televisiva Dagmara Bosch, scoprirà segreti compromettenti sul passato di un famoso politico, oggetto di un ricatto...
EUR 26.60
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L' esperienza giuridica del silenzio
Dopo un rapido e necessario inquadramento teoretico sul tema del silenzio, anche con riferimento alle dimensioni teologiche, filosofiche, esistenziali che ne accompagnano la consistenza, si presenta una piccola fenomenologia del silenzio, come la si può cogliere all'interno della dimensione giuridica della esistenza umana. Alla fine di questo piccolo viaggio fenomenologico, si potrà apprezzare come - al contrario di ciò che comunemente si pensa - il diritto parli anche, e forse soprattutto, attraverso il silenzio. Un orizzonte di comprensione diverso e originale dunque e molto fecondo anche nella prospettiva della formazione della coscienza giuridica contemporanea.
EUR 5.70
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«E mi coprii i volti al soffio del silenzio»
L'ebraico antico, nel descrivere un individuo, raramente conosce il singolare della parola volto. Di un individuo si parla spesso de "i volti" (Panim), che sono dunque manifestazione di un'identità plurale e collettiva. Di fronte alla manifestazione del silenzio l'uomo in cammino spirituale si copre dunque "i volti", in un commovente gesto di pudore e protezione. Ma "guardando e rimirando" l'armonia di quel gesto, mi sono sempre chiesto se la stessa non potesse anche significare un anelito all'unità, o quanto meno all'armonizzazione dei nostri "esseri". Il silenzio, specie quello biblico, è un richiamo all'elevazione e all'unità, e al contempo il silenzio è la memoria della perdita di quella stessa armonia.
EUR 4.75
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Ultimi saggi gulla teoria della storia. Ein ganz neues Buch (1916-1918)
I testi di Georg Simmel, qui presentati, appartengono all'ultimo periodo della sua produzione filosofica (1916-1918) e riprendono il tema della storia che già era stato trattato nei "Problemi della filosofia della storia", la cui terza edizione del 1907 - la più importante - mette in discussione l'impianto dello storicismo contemporaneo tedesco. Poi, per un decennio, la riflessione sui problemi storici viene abbandonata. Questa riemerge in virtù di due eventi che determinano il pensiero simmeliano: la filosofia della vita e la produzione estetica, soprattutto con il Goethe e il Rembrandt. Ma non va nemmeno dimenticato l'ambiente bellico in cui tali riflessioni si svolgono. "Il problema del tempo storico" (1916), "La formazione storica" (1917-1918) e "L'essenza del comprendere storico" (1918) sono legati a filo doppio alla crisi della cultura moderna, al conflitto vita/forma e all'intuizione estetica dell'accadere del mondo. Non si potrebbe comprendere in tutta la loro portata questi scritti enucleandoli dal multiversum filosofico simmeliano e tanto meno interpretandoli alla luce di uno storicismo o di una specifica filosofia della storia propria di Simmel. Il tempo storico, le formazioni storiche così come il comprendere storico, che sembrano inserirsi nel contesto teorico diltheyano, devono altresì essere intesi all'interno di un ambito vitale, in quanto anch'essi istantanee e frammenti di un insieme al suo interno conflittuale e sempre in mutamento.
EUR 15.20
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Oikosophia. Dall'intelligenza del cuore all'ecofilosofia
Perché Oikosophia e cosa significa questa parola insieme nuova e arcaica? Sophia, in greco, è la Sapienza, cioè una conoscenza, o intelligenza, che un tempo veniva detta anche "del cuore": innato modo di essere relazionale, all'unisono con il resto del mondo vivente, anziché attività analitica di un sapere che, discriminando, reifica. Oikos, in greco, è la casa comune, ed è questa parola che ha dato origine al prefisso eco- così in "eco-logia" come in "eco-nomia". Questa raccolta di saggi intende dire che per poter (ri)trovare un rapporto autentico con la nostra casa comune non basta "preoccuparsi dell'ambiente": occorre innanzitutto (ri)trovare lo sguardo e la presenza interiori che a quella casa comune ci fanno sentire, e sapere, di appartenere in modo irrinunciabile. La sapienza necessaria a raggiungere questo inter-essere - che è il nostro solo e universale, unico e vero interesse - ci interpella con urgenza oggi, ma non è di oggi: dall'antico Egitto alla sapienza ermetica, pitagorica, presocratica, misterica, neoplatonica, le tracce e il ricordo di questa gnosi si rinvengono come un sottile filo rosso lungo tutto il percorso della storia indo-mediterranea. Nella prima metà del Novecento divennero effettive forze di cambiamento epistemologico coloro (tra i quali G. R. S. Mead, C. G. Jung, R. A. Schwaller de Lubicz, H. Corbin) che videro, e preannunciarono, come non vi sia futuro per l'umanità o per la casa comune senza un ritorno dell'intelligenza del cuore. Oggi le tradizioni indigene intessono nel discorso ecologico questo stesso messaggio ancestrale, con il medesimo intento di dare all'ambientalismo il suo necessario fondamento sapienziale; pertanto, anche la loro voce è stata inclusa in queste pagine. Nelle parole di uno dei più eminenti contributori al volume, David Abram: "Siamo pienamente umani solo in contatto, e convivialità, con il non-umano", cioè con il mondo vivente più-che-umano, che oggi più che mai, come noi, da noi dipende per la sua stessa sopravvivenza.
EUR 26.60
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Una commedia americana. Temi, innovazioni e religione nell'opera di Elmore Leonard
Una delle espressioni predilette da critici e recensori che abbiano per le mani un testo di Leonard è il "Dickens of Detroit". Un epiteto la cui origine viene spesso ricondotta a J.D. Reed, autore di un articolo apparso sul "Time" e intitolato appunto "A Dickens from Detroit". In realtà, il titolo fu deciso da un caporedattore della rivista americana che non aveva una gran dimestichezza con i romanzi di Leonard. Non sorprende, dunque, che l'espressione adottata, per quanto suggestiva e accattivante, sia piuttosto ingannevole. Restando nell'Ottocento, però, c'è un altro scrittore che sembra più ragionevole accostare a Leonard, benché appartenga a una diversa tradizione letteraria: Honoré de Balzac con la sua "Comédie humaine". Balzac, attraverso l'insieme delle opere che vanno a formare la Comédie, intendeva comporre un mosaico della società francese del proprio tempo, illustrandone tutte le figure, anche le più marginali, e mostrando l'uomo e la donna in tutte le trasformazioni morali del loro carattere. Questa sintesi, pur sommaria, potrebbe descrivere con buona accuratezza anche l'opera di Leonard. È pacifico che sussistano non poche difformità, come è inevitabile nel proporre la suggestione di un confronto fra autori il cui rispettivo contesto è radicalmente diverso, anzitutto in termini storici. Eppure, anche i quarantaquattro romanzi pubblicati da Leonard possono essere letti come un'unica grande narrazione - una commedia americana! - che vuole seguire il groviglio di esistenze lungo le strade della provincia statunitense, attraverso gli occhi di detective disorientati e killer immaturi e ridicoli. Questo perché, come in Balzac, ogni romanzo di Leonard è plurale, contiene cioè molteplici storie che si intrecciano e in cui ricorrono personaggi che sembrano scomparire nel nulla per poi riemergere a distanza di molti anni.
EUR 15.20
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Altre persone. Antropologia, visioni del mondo e ontologie indigene
La messa in discussione dell'universalità delle dicotomie natura/cultura e natura/società ha posto gli antropologi di fronte al compito di elaborare nuove prospettive teoriche per l'analisi e la comparazione dei modi in cui, in società diverse, si concepiscono le frontiere ontologiche tra umano e non umano, soggetto e oggetto, mente e corpo, persona e cosa. Nel volume si propone una ricostruzione critica della "svolta ontologica" nell'antropologia socioculturale contemporanea, rintracciandone gli antecedenti, esaminando gli approcci dei suoi principali esponenti ad alcuni temi chiave di dibattito (i rapporti tra umanità e animalità, tra soggettività del vivente ed "essere nel mondo", tra socialità, relazione e agency, tra ontologia insita nelle distinzioni categoriali del pensiero moderno e ontologie implicite nelle visioni del mondo "premoderne") e articolandone un confronto con le posizioni di chi, invece, sostiene che sia giunto il momento di riscrivere l'agenda dell'antropologia inserendola nel quadro delle ricerche e dei paradigmi dominanti nelle scienze cognitive e nella biologia evoluzionista.
EUR 24.70
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A metà senza fine. In militante malinconia per Jacques Derrida
Il libro è una raccolta di saggi pubblicati da Bennington dopo la morte del maestro e amico Jacques Derrida. In ognuno di essi la morte del filosofo diventa l'occasione per riflettere in modo chiaro, agile ed elegante sul lascito dell'opera di Derrida. In particolare Bennington riprende la nozione chiave di "différance", da un lato per liberarla da certi equivoci interpretativi (Nancy), dall'altro per mostrarne la portata decisiva nell'elaborazione derridiana di temi quali la vita, la morte, la sopravvivenza, l'auto-immunità, le pulsioni di morte l'elaborazione del lutto, riportando così in primo piano il rapporto decisivo tra decostruzione e psicanalisi. Bennington permette di comprendere come l'affermazione della vita - nozione passata al vaglio della decostruzione nella sua semplice esteriorità e opposizione alla morte - costituisca il lascito maggiore dell'opera derridiana, smentendo così quelle interpretazioni correnti secondo le quali il limite della filosofia di Derrida starebbe proprio nel valore fondante attribuito alla morte.
EUR 19.00
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Valentina Cortese. Un'attrice intermediale
Il volume prende in esame la figura divistica di Valentina Cortese, attrice di origini milanesi, che non solo ha saputo affermarsi a livello nazionale, ma è anche riuscita nell'impresa di conquistare Hollywood. In particolare, concentrandosi sul periodo che va dal suo esordio cinematografico dei primi anni '40 fino agli anni '70 del Novecento, momento in cui raggiunge l'apice del successo, si mette in luce come Cortese sia stata capace di passare con successo e senza soluzione di continuità dal cinema al teatro, dalla televisione alla radio.
EUR 24.70
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Nichilismo bifronte. Elzeviri sullo spirito del tempo
Riferendosi a casi concreti di vita politica e sociale, il libro ipotizza il passaggio da una metafisica dei credi a un nichilismo che problematizza il senso stesso della realtà, ciò che si riverbera nell'ambiguità del linguaggio che variamente esso esplica nel sociale, ben oltre l'aristotelica chiarezza di ogni posizione assunta - che escludeva recisamente il suo contrario, secondo autaut. Questa strutturale incertezza dell'epoca che stiamo vivendo consiste però in un nichilismo esaminato in una dimensione bi-fronte, nelle sue fosche ombre ma anche nel suo favorire una diffusa tendenza a interrogare la realtà anziché accettarla secondo risposte già culturalmente stabilite, per un risvegliarsi del pensiero che sa trarre dal relativismo epocale promettenti indirizzi di ricomposizione, sulle tracce di una psicologia "debole" fortemente caratterizzata in senso storicistico.
EUR 14.25
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All'alba dell'arte digitale. Il Festival arte elettronica di Camerino
Il Festival arte elettronica di Camerino (1983-1990) ha svolto una funzione fondamentale nel rapporto fra arti visive e nuove tecnologie. Polo di attrazione internazionale, ha rappresentato per molti artisti italiani la possibilità di fare conoscere le proprie ricerche attraverso rassegne di computer art, videoarte e cinema, mostre e seminari, concerti, convegni e tavole rotonde destinate ai nuovi dispositivi tecnologici e al dibattito sull'impatto delle tecnologie di sintesi riguardo a creatività e riflessione critica. Questo volume è un contributo storico-critico dedicato a una manifestazione che non è mai stata oggetto di indagine, e offre, con una serie di saggi firmati da autorevoli specialisti, una panoramica di riflessioni sull'esperienza e sul dibattito relativi al rapporto fra arti visive e strumenti digitali nel contesto culturale degli anni Ottanta e sulla sfaccettata eredità nel campo dell'immagine digitale odierna nella scena artistica italiana. Ai saggi, per lo più basati su ricerche d'archivio, fanno seguito le testimonianze dei protagonisti e una selezione di documenti.
EUR 17.10
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Il cinema di Carlo Battisti. La favolosa vacanza di un insigne glottologo nel mondo della celluloide
Carlo Battisti, importante linguista e dialettologo, nel 1951 incontra per caso Vittorio De Sica, che gli offre immediatamente il ruolo di protagonista nel film "Umberto D". Alla soglia dei settant'anni il professore entra in un mondo per lui sconosciuto e la sua indole di studioso lo porta a trasformare questa esperienza in un'occasione di ricerca e di creazione: nell'arco di cinque anni, dal 1951 al 1956, Battisti indossa anche le vesti di critico e di teorico del cinema, fino a diventare il soggettista e il supervisore di un documentario. Il libro ricostruisce quell'incontro e i suoi fecondi sviluppi, indagando per la prima volta gli illuminanti scritti di Battisti sulla teoria del linguaggio cinematografico.
EUR 19.00
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Piu potere ai cittadini? Il fascino indiscreto della democrazia diretta
La democrazia diretta, l'insieme dei diritti e degli istituti referendari, non solo fa parte dei diritti politici fondamentali, ma è il complemento integrativo della democrazia rappresentativa. È il secondo piede della democrazia, afferma il ricercatore sudtirolese Thomas Benedikter, da tanti anni impegnato per i diritti referendari e la partecipazione dei cittadini. Il referendum propositivo (iniziativa popolare con votazione) e il referendum confermativo per tutte le norme legislative sarebbero le colonne portanti. In Italia però dalla nascita della Repubblica, nonostante un certo utilizzo del referendum abrogativo, regna un concetto limitato della democrazia diretta. Gli strumenti più importanti sono assenti; le regole di applicazione troppo restrittive, tant'è vero che il quorum di partecipazione regolarmente fa fallire le votazioni referendarie nazionali e regionali. Non si usufruisce appieno del ricco potenziale della democrazia diretta, che invece è sviluppato bene in numero crescente in altri paesi europei e non. Pertanto sempre di più i cittadini, frustrati nella loro voglia di partecipazione, chiedono una riforma di questi diritti. Il volume offre un'ottica ampia sulla gamma completa della democrazia diretta, partendo dagli intenti di fondo dei diritti referendari e dall'esperienza raccolta in Paesi con diritti referendari più avanzati. Affronta i problemi e il potenziale della democrazia diretta ed entra nel merito di obiezioni e critiche, spesso mosse contro una partecipazione più diretta dei cittadini alla politica, per arrivare a formulare le linee guida di una possibile riforma dei diritti referendari in Italia.
EUR 11.70
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Wayne Shorter e il jazz incerto
Membro del quintetto "classico", la formazione storica di Miles Davis, e poi leader per oltre quindici anni dei Weather Report, Wayne Shorter ha attraversato alcune delle più esaltanti fasi del jazz ed è oggi considerato uno dei più importanti sassofonisti viventi. Il saggio di Antonio Marangolo rende omaggio alla visione e alla carriera del maestro di Newark, dagli anni con i Jazz Messengers di Art Blakey alle attuali esperienze del Wayne Shorter Quartet, passando per le collaborazioni con Miles Davis, Joni Mitchell e perfino Pino Daniele. La lezione di Coltrane, di cui Shorter è in un certo senso erede, le sperimentazioni free jazz, il legame con la musica brasiliana e tutte le altre principali questioni legate alla sua musica vengono qui inquadrate sotto una duplice prospettiva: biografica e filosofica. Un libro che ripercorre la carriera di un grande interprete del panorama musicale contemporaneo e di un testimone privilegiato della storia del jazz.
EUR 5.70
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Gli italiani alla conquista del West. Tex Willer in tricolore. Una storia di uomini (ma anche di donne)
Le storie di questi Tex Willer italiani ci svelano com'è stata forgiata davvero l'America, e lo fanno con un sorprendente contributo femminile: di queste pagine sono protagoniste anche le cowgirl, le rapinatrici di treni e di banche, le detective e le donne pirata, oltre che le suore missionarie, le madri, le mogli e le amanti appassionate. L'America? L'abbiamo inventata noi italiani, e non solo con Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci. Al momento giusto, in ogni parte del continente è sempre spuntato un Tex Willer italiano a fare da apripista alla Storia, dal Texas delle grandi mandrie fino alle terre dei Sioux e ai flutti dorati dei Caraibi. A creare il mito letterario del Far West è stato il cowboy siculo-texano Charlie Siringo, che ha dato la caccia a Billy the Kid e al Mucchio Selvaggio e poi ha reso nota al mondo quell'epopea pubblicando un libro da un milione di copie e lavorando da consulente a Hollywood per i primissimi film western. Un altro italiano, il bergamasco Giacomo Costantino Beltrami, ha esplorato le sorgenti del Mississippi andando alla ventura fra i Sioux e ha scritto il primo dizionario della lingua di Cavallo Pazzo. E a New Orleans, il grande porto del West sui Caraibi, ha fatto base il genovese Giuseppe Bavastro, capitano corsaro di Simón Bolívar.
EUR 15.20