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Fioriture capovolte
"Poi, quando il fuoco avrà ingoiato tutto,\r\nsaremo estinti, saremo cenere,\r\nsaremo linfa per un nuovo frutto,\r\nlimpida e chiara a disegnare\r\nnuove trame, rovescio esangue\r\nche si apre alla domanda,\r\nriflesso implicito che svela\r\nuna presenza, nudo paesaggio\r\ndi cui non si può piú far senza..."\r\nFioriture capovolte: corolle (e semi) che si espandono sottoterra, alla ricerca di sensi profondi, di legami con le radici che nella vita di superficie sfuggono. Significano anche il lato rovescio dell'esistenza, quando il dolore e le difficoltà sembrano prevalere, un mondo che si tende a rimuovere, ma è in realtà una faticosa ricchezza tutta da esplorare. Capovolte, infine, può significare semplicemente «reclinate», cioè fioriture che hanno terminato la loro fase di crescita, quando i fiori si ripiegano, perdono qualche petalo, si avviano alla fine del loro ciclo. La raccolta di Giovanna Rosadini è infatti anche un libro autobiografico, una sorta di bilancio esistenziale di mezza età. E venendo dopo tre precedenti raccolte e la cura di un'antologia che è stata al centro di un ampio dibattito, anche dal punto di vista del percorso poetico non può non essere il suo libro della maturità. La messa a punto di un linguaggio che nasconda un «doppio fondo» di senso nonostante la trasparenza, la ricerca di un ritmo e di sonorità suggestive, emotivamente coinvolgenti, il gioco con le rime piú facili sapientemente rivitalizzate, le citazioni e i continui riferimenti da e ad altri poeti: tutto è ormai un meccanismo preciso, potremmo dire professionale, se non ci fosse il rischio di connotare in senso asettico i versi della Rosadini, che al contrario hanno sempre una temperatura sentimentale molto alta, quasi sgorgati in presa diretta da una serie di ferite ancora molto sensibili. Poi, quando il fuoco avrà ingoiato tutto, saremo estinti, saremo cenere, saremo linfa per un nuovo frutto, limpida e chiara a disegnare nuove trame, rovescio esangue che si apre alla domanda, riflesso implicito che svela una presenza, nudo paesaggio di cui non si può piú far senza...
EUR 10.45
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Glamorama
È un "modello aspirante attore" il protagonista di "Glamorama": è bellissimo e, se manca di personalità e carisma, gli basta però uno sguardo perché una donna si convinca ad andare a letto con lui. Suo malgrado viene coinvolto in un intrigo internazionale di terrorismo, scoprendo così l'abisso di orrore e morte dietro il glamour del suo ambiente. Un'invisibile macchina da presa segue le peripezie di Victor tra due continenti, scena dopo scena, ciascuna contrassegnata da un numero in ordine decrescente, come in un film. E, come in un film, è il dialogo a trionfare.
EUR 15.20
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Tifone
«Il piú alto esempio di letteratura di mare» - André Gide«Di tempeste ne aveva incontrate, naturalmente. Era stato bagnato fino all'osso, sbattuto, travagliato… Ma non aveva mai intravisto la forza incommensurabile e la collera smodata, la collera che passa e si esaurisce senza mai placarsi - la collera e la furia del mare irritato. Egli sapeva che ciò esiste, come sappiamo che esiste il delitto e l'odio… Il capitano MacWhirr aveva navigato sulla distesa degli oceani cosí come tanti uomini scivolano sugli anni dell'esistenza per scendere dolcemente in una placida tomba, ignoranti della vita sino all'ultimo, senza aver mai avuto l'occasione di vedere tutto ciò che essa può contenere di perfidia, violenza, terrore. Ci sono in terra e sul mare uomini cosí fortunati - oppure cosí disprezzati dal destino e dal mare.»
EUR 9.50
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Viaggi nello spazio
James G. Ballard, Ray Bradbury, Philip k. Dick, Richard Matheson e altri Astronauti sperduti nelle profondità del cosmo, incontri bizzarri con alieni non molto diversi da noi, strani pianeti e voli interstellari dagli esiti imprevedibili. \r\n\r\nIn attesa di poterci sedere comodamente su una navicella spaziale e visitare da turisti gli angoli piú remoti del sistema solare, è agli scrittori che ci affidiamo per le nostre esplorazioni tra le galassie. Ballard, Bradbury, Sheckley, Brown, ma anche Voltaire, Salgari e una pionieristica spedizione in mongolfiera alla volta di Urano: tredici racconti per avventurarci nello spazio e arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima. A cura di Fabrizio Farina.\r\n\r\n James G. Ballard, Relazione su una stazione spaziale non identificata\r\nRobert Bloch, Lo strano volo di Richard Clayton \r\nRay Bradbury, Caleidoscopio \r\nFredric Brown, Niente di Sirio \r\nPhilip K. Dick, Spero di arrivare presto \r\nH. P. Lovecraft, Colui che sussurrava nelle tenebre \r\nRichard Matheson, Il relitto \r\nEmilio Salgari, Alla conquista della luna \r\nRobert Sheckley, Mai toccato da mani umane \r\nMr Vivenair, Un viaggio compiuto da poco, solcando l'aria, a bordo di un pallone aerostatico, comunemente detto mongolfiera, da questo globo terracqueo al pianeta recentemente scoperto Georgium Sidus \r\nVoltaire, Micromega\r\nStanley G. Weinbaum, Un'Odissea marziana\r\n H. G. Wells, Sotto il bisturi
EUR 13.78
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Dall'Asia al mondo. Un'altra visione del XX secolo
Un saggio che inaugura un nuovo capitolo nella storia delle relazioni internazionali del «lungo» Ventesimo secolo, dal quale non siamo ancora usciti. \r\n\r\nIl ruolo decisivo e totalmente sconosciuto giocato dall'Asia a partire dal 1900 sulla scena mondiale. Una diversa concezione geopolitica del Ventesimo secolo, che ci fa comprendere l'importanza cruciale del continente asiatico per gli equilibri attuali e futuri del mondo. Sapevate che la vittoria del Giappone sulla Russia nel 1905 fu decisiva per il gioco delle alleanze che avrebbe portato alla prima guerra mondiale? O che fu in Manciuria alla fine degli anni Venti che iniziò la seconda guerra mondiale? Che la guerra fredda è nata in Asia nell'estate del 1945 e che questo è anche il luogo in cui l'ordine internazionale è stato ricomposto alla fine degli anni Settanta? Basando in particolare il suo lavoro su quelli di storici cinesi, giapponesi o coreani, Pierre Grosser dimostra come Regno Unito, Russia e Stati Uniti siano state - e siano tuttora, a tutti gli effetti - delle potenze asiatiche. Grosser interrompe la visione tradizionalmente incentrata sul mondo euro-americano, senza cedere alla tentazione di fare l'ennesimo processo all'eurocentrismo, né cadere in qualche forma di asiocentrismo o terzomondismo. Un saggio che inaugura un nuovo capitolo nella storia delle relazioni internazionali del «lungo» Ventesimo secolo, dal quale non siamo ancora usciti.
EUR 34.20
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Cesare
Cesare Garboli era un critico folgorante, che scriveva per capire. Rosetta Loy è una grande scrittrice che ci racconta il loro incontro; e l'affinità assoluta, piú lunga di una vita. \r\n«Questo libro di Rosetta Loy, semplicemente intitolato Cerare, non si lascia incasellare in nessun genere letterario consolidato e immediatamente riconoscibile.» - Emanuele Trevi, Corriere della Sera\r\n«In Cesare troviamo episodi minimi e riflessioni massime, forti idiosincrasie e accese passioni intellettuali, dentro una storia d'amore che è stata anche d'amicizia, raccontata con pudore e misura, e tali da far innamorare di Garboli anche coloro che non l'hanno conosciuto. Ce ne fossero oggi, scrittori, critici, cittadini di questa stoffa.» - Goffredo Fofi, Internazionale\r\n«La Loy parla di una vita facendoti riascoltare una voce» - Furio Colombo, Il fatto quotidiano\r\nI silenzi nella casa dell'entroterra toscano e le serate con la pioggia che riga i vetri, i gatti ad accompagnarli ovunque, a eccezione di quelli neri, presaghi di nefaste profezie. In questa memoria sentimentale Cesare appare sia tra le pagine dei suoi libri che nelle sue furie imprevedibili. Da adolescente con il ciuffo davanti agli «occhi stupefatti e sbarrati che fissano incantati il futuro che li aspetta», al trentenne inviato in Vietnam, che non riesce a scrivere nemmeno una riga, stravolto dall'orrore che gli si presenta davanti. O mentre dà battaglia sulla scacchiera a Carlo Caracciolo in interminabili partite che lo vedono impegnato con regine, re, alfieri e pedoni. Grande amico di Natalia Ginzburg, Elsa Morante e Fellini. Lettore dall'intelligenza inarrivabile e uomo di infuocate passioni. Questo libro non è una resa docile al ricordo, ma il suo contrario. Perché, come scrive Metastasio nel celebre sonetto molto amato da Cesare, «Siam navi all'onde algenti, lasciate in abbandono. Impetuosi venti i nostri affetti sono, ogni diletto è scoglio. Tutta la vita è mar».
EUR 16.15
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Perché scrivere? Saggi, conversazioni e altri scritti 1960-2013
Trentuno libri, di cui ventisette opere di narrativa. Quando Philip Roth si è dedicato alla nonfiction è stato per festeggiare compleanni, accettare premi, rispondere a interviste o provocazioni, reinventare la storia. E offrire il suo sguardo sul mondo e sul presente\r\n\r\n «Lo spirito rothiano - cosí denso di personaggi e storie e risate e sesso e furore - sarà fonte di energia fino a quando esisterà la letteratura» - Zadie Smith\r\n\r\n«Eccomi qui». Questa volta non è la battuta di uno dei suoi personaggi, ma è Philip Roth in persona che promette di concedersi, senza il filtro della finzione, attraverso la sua produzione saggistica. In Perché scrivere? Roth sceglie conversazioni, appunti di lettura, ricordi, lettere che dialogano incessantemente con la sua narrativa - e ne accolgono qui e là l'incursione. Tra sassolini nella scarpa e chiacchiere con amici d'eccezione, riflessioni lucide e discorsi appassionati, in queste pagine ritorna il Philip Roth di sempre. E come sempre unico.\r\nLa prima parte di Perché scrivere?, con saggi da Leggere me stesso e altri, si apre con lo scenario immaginato di «Ho sempre voluto che ammiraste il mio digiuno» e prosegue con discorsi e interviste sul suo lavoro. Queste pagine spaziano, per genere e temi, da un ipotetico Kafka insegnante del giovane Roth alle riflessioni sulla comunità ebraica, dai bilanci letterari con Joyce Carol Oates alle conversazioni - e relative smentite - sulla natura autobiografica di Portnoy o Zuckerman. La seconda sezione propone una nuova versione di Chiacchiere di bottega, una serie di dialoghi con interlocutori come Appelfeld, Levi e Kundera, e di saggi su Malamud e Bellow. Roth si rivela qui un intervistatore appassionato, attento lettore dell'opera dei suoi colleghi e amici. La terza parte, Spiegazioni, comprende brani inediti di un Roth approdato alla saggezza lucida e ironica della maturità: come Errata corrige, una lettera aperta a Wikipedia in cui segnala gli errori commessi dall'enciclopedia online nelle pagine che lo riguardano e Sugo o salsa, che svela la verità - o una delle sue declinazioni - su alcuni suoi famosi incipit. A completare il volume, due interviste rilasciate dopo aver abbandonato la scrittura: guardando commosso al passato, Roth ricorda con emozione i successi di una carriera letteraria che di fatto coincide con la sua vita.
EUR 20.90
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Divorziare con stile
Ci sono personaggi che continuano a camminarci in testa anche a libro chiuso, tanto vivi che sembra d'incontrarli in giro. Vincenzo Malinconico è cosí, funziona per contagio. Spara battute a mitraglia e ci costringe a pensare ridendo.\r\n\r\n«In queste pagine il lettore insegue le massime di saggezza, i battibecchi e gli incidenti dell'esperienza che De Silva fa diventare patrimonio comune di tutti». - Irene Bignardi \r\n\r\n«Diego De Silva è il re della commedia: chi legge i suoi libri sorride perché nelle goffaggini dei protagonisti trova sempre considerazioni e inadeguatezze in cui riconoscersi». - Chiara Gamberale \r\n\r\n «Le volte in cui mi capita di avere ragione, sono sempre solo».\r\n\r\n\r\nQuesta volta lui e la sua voce sono alle prese con la causa di separazione di Veronica Starace Tarallo, bella da stordire e per nulla disposta a darla vinta al marito (avvocato cinico, ricco, spregiudicato e cafone) che vorrebbe liquidarla con due spiccioli. Una lotta che si annuncia impari tra un uomo che sulle manovre spregiudicate ha costruito fama e fortuna e l'avvocato semi-disoccupato Malinconico, quasi geniale, quasi risolto, quasi felice. Un uomo a cui manca sempre tanto cosí.
EUR 12.35
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Lettere dalla prigionia
Nel 2018 sono passati trent'anni dal rapimento di Aldo Moro. Il 16 marzo 1978 venne rapito dalle Br in via Fani, a Roma. Nei 55 giorni di prigionia scrisse numerosissime lettere, alcune delle quali furono secretate dal Parlamento dopo il primo processo. I politici italiani, nonché i giornalisti, si affannarono a dichiarare che le lettere erano prive di valore perché risultanti da una costrizione. Erano certo lettere criptiche, allusive, scritte da un uomo che vedeva progressivamente chiudersi gli spazi di ascolto. Miguel Gotor riordina cronologicamente l'intero carteggio, con alcune lettere mai prima d'ora pubblicate, e ne offre un'edizione critica cui applica il rigore interpretativo della filologia storiografica. Il risultato è un quadro impressionante dell'Italia di quegli anni, con un uomo prigioniero al culmine della sua carriera politica che giudica la nazione e i colleghi politici; senza ipotesi immaginifiche ma con una serie di informazioni suggestive e inquietanti.
EUR 13.78
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Ventimila leghe sotto i mari
Il romanzo fu pubblicato nel 1871. E' il sogno positivista ad animare Verne inventore di un universo di macchine fantastiche e appassionato cultore di un enciclopedismo di cui offre continui ragguagli. In questa edizione del romanzo, proposto nel centenario della morte dell'autore, al testo tradotto da Luciano Tamburini si affianca un saggio di Daniele Del Giudice.
EUR 13.30
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La mia sera del Ventesimo secolo e altre piccole svolte
Nel conferire il Premio Nobel per la Letteratura a Kazuo Ishiguro, l'Accademia di Svezia ha riconosciuto la forza emotiva della sua scrittura e la sua maestria nello svelare il nostro illusorio senso di connessione con il resto del mondo. \r\n"In un'epoca di divisioni che crescono pericolosamente, è necessario che ci mettiamo in ascolto. La buona scrittura e i buoni lettori abbatteranno le barriere. Potremo perfino scoprire un'idea nuova, un progetto di grande umanità intorno a cui ritrovarci."\r\n\r\nNella lezione eloquente e schietta che ha tenuto a Stoccolma, e che qui pubblichiamo, Ishiguro ha riflettuto sul modo in cui la sua educazione lo ha formato e sui punti di svolta della propria carriera, «eventi marginali [...] quiete scintille di rivelazione personale», che lo hanno trasformato nello scrittore che è oggi. Con la stessa generosa umanità che impreziosisce i suoi romanzi, Ishiguro guarda qui al di là di se stesso, al mondo che le nuove generazioni di scrittori stanno affrontando; e a ciò che significherà - e richiederà - adoperarsi perché la letteratura resti non soltanto viva, ma anche essenziale. Un testo di grande interesse sulla scrittura e sul divenire scrittori, da parte di uno dei romanzieri piú autorevoli della nostra generazione. In un'epoca di divisioni che crescono pericolosamente, è necessario che ci mettiamo in ascolto. La buona scrittura e i buoni lettori abbatteranno le barriere. Potremo perfino scoprire un'idea nuova, un progetto di grande umanità intorno a cui ritrovarci.
EUR 8.55
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Una yurta sull'Appennino. Storia di un ritorno e di una resistenza
La storia del pastore che ha sconfitto il terremoto. \r\n\r\n «Fuori la neve continua a scendere silenziosa. È ormai quasi buio. Nella yurta invece è caldo. Bevo l'ultimo sorso dalla tazza e infilo la giacca per tornare al lavoro. Ciclopi, terremoti e bufere facciano quel che devono, io sono Marco Scolastici e dalla mia Itaca non me ne vado piú». \r\n\r\nMarco Scolastici era un ragazzo come tanti, iscritto alla facoltà di Economia a Roma, pieno di incertezze sul futuro. Poi un giorno, in un bar, si è imbattuto in una foto su un calendario: ritraeva il vecchio acero di Macereto, il Monte Bove, i pascoli in cui suo bisnonno Venanzio era cresciuto: curandoli, desiderandoli e infine comprandoli. Meno di una settimana dopo Marco ha lasciato la capitale. Il suo è stato un viaggio di ritorno verso casa difficile, talvolta doloroso, e quando pareva concluso la terra ha cominciato a tremare: era il 2016. Il buon senso gli suggeriva di scappare, ma quello sconosciuto altopiano delle Marche per lui era la vita. Non poteva abbandonare le sue pecore, i suoi asini, i maremmani. Cosí ha montato una yurta mongola accanto alla propria casa inagibile e ci ha trascorso l'inverno. Il sisma non sarebbe stato la fine di tutto, ma l'occasione per un nuovo inizio.
EUR 13.78
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L' abito femminile. Una storia culturale
«Georges Vigarello ci aiuta a capire come la storia di ogni bottone, orlo, laccetto, in fondo, sia la storia di una conquista» - Sette«Alcuni piccoli cambiamenti hanno inizio proprio nel\r\ncuore dell'Impero. Madame Carette, “lettrice”\r\npersonale dell'imperatrice Eugenia, nel 1864 descrive\r\ndiffusamente ciò che considera una novità: il “piccolo\r\nvestito” indossato dall'imperatrice stessa, con la gonna\r\nche aveva voluto piú corta e con meno volant, in\r\noccasione di un viaggio sulle Alpi, un tessuto modesto,\r\ndrappeggi semplici e regolari che raddoppiano gli\r\nspessori del fondo.\r\nLe turiste inglesi della metà del secolo indossavano già\r\ngonne rialzate.\r\nLa cronista dell'Impero ne individua una sensibile\r\ndiffusione, che associa al piacere delle passeggiate o,\r\nancora di piú, a una nuova frequentazione della città,\r\ndei suoi bazar, del suo traffico, dei suoi trasporti: “Ci si\r\nabitua in fretta a questo abbigliamento pratico con il\r\nquale, svelte e leggere, si scivola in mezzo alla folla, nei\r\nnegozi e tra le vetture, senza temere i mille incidenti\r\nche provocavano i vestiti fuori misura”. Una “riforma”\r\ndi questo tipo sarebbe già un segno: quello di una\r\nmaggiore presenza della donna nello spazio pubblico,\r\ndi una maggiore frequentazione dei viali, dei grandi\r\nmagazzini, degli spettacoli, dei caffè, il desiderio di una\r\nmobilità e di una praticità rinnovate».
EUR 30.40
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Accendimi
Facendoci ridere a ogni pagina, con l'intelligenza e l'ironia che apprezziamo ogni giorno alla radio, Marco Presta ci conquista ancora una volta con la forza della sua scrittura.\r\n\r\n«Un libro con le frasi fulminanti e paradossali a cui Presta ci ha abituato, ma con malinconia e poesia estranee al Ruggito del coniglio » - Il venerdí di Repubblica\r\n\r\n C'è chi trova l'amore nell'aria. Caterina ha una pasticceria. E ha un fidanzato medio, delle amiche medie, una vita media. È insomma serenamente disperata, fa parte del grande fiume d'insoddisfatti che tutti i giorni, da ogni parte del mondo, riceve milioni di affluenti. Finché un giorno non trova nel retrobottega del negozio una radio. Il primo miracolo è che dopo tutti quegli anni funzioni ancora. Il secondo è che la voce che parla da lí dentro parli solo a lei, a lei e nessun altro. E dica cose bellissime, che a poco a poco fanno nascere un sentimento che assomiglia in maniera preoccupante all'amore, «quello stato tragico e soave in cui riusciamo a sospirare davanti a un passo carrabile».
EUR 11.88
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Mio fratello rincorre i dinosauri. Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più
Vi presento mio fratello. Va male a scuola, ama i dinosauri e mi ha cambiato la vita\r\n\r\n«Senza retorica, senza fingere che sia tutto meraviglioso e facile, un ragazzo spiega al mondo che cos'è la differenza.» - Annalena Benini, Grazia\r\n\r\n«Una narrazione coraggiosa e autentica.» - Sette, Corriere della Sera\r\n\r\n«Con magistrale leggerezza, Giacomo Mazzariol ironizza sull'incomunicabilità tra il nostro modo di vedere i Down e il loro modo di vedere la vita.» - Michele Smargiassi, la Repubblica \r\n\r\n\r\nHai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire «supereroe». Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sí, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l'adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era cosí sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico. Un romanzo di formazione in cui non c'è nulla di inventato, che stupisce, commuove, diverte e ha conquistato il cuore di centinaia di migliaia di lettori.
EUR 11.88
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Nel paese delle ultime cose
Le tappe di un viaggio infernale con i suoi moderni dannati.Anna Blume era partita alla ricerca del fratello giornalista, scomparso senza lasciare traccia durante un reportage, ed è approdata nel Paese delle ultime cose: ormai per lei e per tutti non c'è piú possibilità di salvezza, di fuga. La definitiva catastrofe si è compiuta ma nonostante tutto Anna resiste e si aggrappa a tutte le sue forze per sopravvivere salvando in qualche luogo della sua coscienza una traccia di irrinunciabile umanità, una testimonianza di amicizia, persino d'amore. E con essa la voglia di raccontare e conservare la memoria di quanto accaduto affinché anche gli altri sappiano. Con evidenti richiami alla letteratura fantastica, al noir, ma anche appellandosi alla nostra storia recente, Nel paese delle ultime cose è un tour de force crudo e affascinante che rivela via via la sua intenzione provocatoria: scrivere il romanzo del ventesimo secolo, le tappe di un viaggio infernale con i suoi moderni dannati.
EUR 10.92
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Le antiche vie. Un elogio del camminare
«Camminare per favorire la vista e il pensiero, per attraversare gli spazi, per sentire, per essere, per conoscere.»\r\n\r\nPercorrendo a piedi quasi duemila chilometri di antiche vie, Robert Macfarlane scrive un «elogio del camminare» che riaccende di vita il legame tra la strada e il racconto, tra l'andare e il pensare, dando un senso nuovo allo spaesamento di chiunque si metta in viaggio, di ogni uomo che esce fuori per conoscersi dentro. Come un autentico sciamano, fa parlare i paesaggi resi muti dall'abitudine, dà voce ai fantasmi che li abitano, narra per noi i pellegrinaggi, gli sconfinamenti e le storie con cui gli uomini hanno abitato il mondo. Traduzione di Duccio Sacchi.
EUR 13.30
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Senza mai arrivare in cima. Viaggio in Himalaya
Questo è il viaggio che Paolo Cognetti intraprende sul finire del suo quarantesimo anno, poco prima di superare il crinale della giovinezza.\r\n\r\n«"Senza mai arrivare in cima. Viaggio in Himalaya" ci riconsegna quei luoghi nello spirito di una esplorazione e di una immedesimazione autentiche in cui sono la natura e l'oltre a plasmare la psiche del viaggiatore che le contempla, ne subisce il fascino, finanche la forza invincibile» - Andrea Velardi, Il Messaggero\r\n\r\n«Cognetti, tra pecore azzurre e leopardi invisibili, ha fatto un viaggio nell'aspra poesia della natura» - Paolo Mauri, la Repubblica \r\n\r\n«Paolo Cognetti riprende il passo fisico e letterario - lento, costante, classico - col quale ci aveva lasciati» - Stefania Chiale, Sette - Corriere della Sera\r\n\r\n«Alla fine ci sono andato davvero, in Himalaya. Non per scalare le cime, come sognavo da bambino, ma per esplorare le valli. (...) Ho camminato per 300 chilometri e superato 8 passi oltre i 5000 metri, senza raggiungere nessuna cima. Mi accompagnavano un libro di culto, un cane incontrato lungo la strada, alcuni amici: al ritorno mi sono rimasti gli amici»\r\n\r\nChe cos'è l'andare in montagna senza la conquista della cima? Un atto di non violenza, un desiderio di comprensione, un girare intorno al senso del proprio camminare. Questo libro è un taccuino di viaggio, ma anche il racconto illustrato, caldo, dettagliato, di come vacillano le certezze col mal di montagna, di come si dialoga con un cane tibetano, di come il paesaggio diventa trama del corpo e dello spirito. Perché l'Himalaya non è una terra in cui addentrarsi alla leggera: è una montagna viva, abitata, usata, a volte subita, molto lontana dalla nostra. Per affrontarla serve una vera spedizione, con guide, portatori, muli, un campo da montare ogni sera e smontare ogni mattina, e soprattutto buoni compagni di viaggio. Se è vero che in montagna si cammina da soli anche quando si cammina con qualcuno, il senso di lontananza e di esplorazione rinsalda le amicizie. Le notti infinite in tenda con Nicola, l'assoluta magnificenza della montagna contemplata con Remigio, il saliscendi del cammino in alta quota, l'alterità dei luoghi e delle persone incontrate. Questo è il viaggio che Paolo Cognetti intraprende sul finire del suo quarantesimo anno, poco prima di superare il crinale della giovinezza. «Alla fine ci sono andato davvero, in Himalaya. Non per scalare le cime, come sognavo da bambino, ma per esplorare le valli. Volevo vedere se da qualche parte nel mondo esiste ancora una montagna integra, vederla coi miei occhi prima che scompaia. Sono partito dalle Alpi abbandonate e urbanizzate e sono finito nel piú remoto angolo di Nepal, un piccolo Tibet che sopravvive all'ombra di quello grande e ormai perduto. Ho camminato per 300 chilometri e superato 8 passi oltre i 5000 metri, senza raggiungere nessuna cima. Mi accompagnavano un libro di culto, un cane incontrato lungo la strada, alcuni amici: al ritorno mi sono rimasti gli amici».
EUR 13.30
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Artisti a Londra. Bacon, Freud, Hockney e gli altri
«Essere un buon pittore non era abbastanza. Paradossalmente fu la serietà con cui si assunse il compito di dipingere a rendere Bacon diverso da molti artisti britannici della sua generazione...»\r\nQuella della scena pittorica londinese dal dopoguerra ai\r\nprimi anni Settanta è una storia che non è mai stata\r\nraccontata in modo complessivo, eppure nella\r\nmetropoli lavoravano numerosi artisti di rilievo,\r\nalcuni dei quali nel corso del tempo sarebbero diventati\r\nceleberrimi.\r\nMartin Gayford esplora il periodo avvalendosi\r\nsoprattutto delle tante conversazioni intrattenute in\r\ntrent'anni con testimoni e protagonisti; raccogliendo\r\nimpressioni, dichiarazioni di estetica e aneddoti relativi\r\na molti importanti artisti, tra i quali: Francis Bacon,\r\nLucian Freud, Frank Auerbach, David Hockney,\r\nBridget Riley, Gillian Ayres, Frank Bowling e Howard\r\nHodgkin.\r\nIn questo magistrale racconto storico-artistico,\r\nriccamente illustrato con fotografie documentarie e\r\nopere d'arte, l'autore intreccia le diverse sensibilità e le\r\nopere dei pittori per mostrare come e perché a Londra\r\nla pittura, molto tempo dopo essere stata dichiarata\r\nufficialmente morta, non solo fosse ben viva ma\r\nprosperasse. I pittori inglesi, consapevoli delle influenze\r\ncontemporanee di Pollock o Giacometti, cosí come\r\ndelle tradizioni dell'arte occidentale da Piero della\r\nFrancesca a Picasso e Matisse, erano legati l'un l'altro\r\ndalla fiducia in questa antica pratica che, in opposizione\r\nalla fotografia e ad altre forme espressive, dimostrava di\r\npoter ancora produrre opere innovative e bellissime.\r\nTutti esploravano, in modi diversi ma con eguale\r\npassione, le potenzialità del dipingere..\r\nCon 114 illustrazioni nel testo.
EUR 33.25
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Nata per te. Storia di Alba raccontata fra noi
Una bambina che aspettava solo di essere accolta. Un quarantenne single pronto a prenderla con sé. La storia di un'adozione che ha commosso l'Italia intera, raccontata insieme a un altro padre che fatica a comprenderne le ragioni. Una riflessione dolce e incandescente sulla paternità. \r\n\r\n «Qualche minuto prima che il sole sorga, Luca prende Alba e la porta alla finestra per farle vedere l'inizio della vita. Spalanca le persiane, l'aria nuova ripulisce la stanza dalle paure della notte. Il primo raggio di luce si arrampica sulla vetta della montagna e a Luca viene in mente la storia di un gigante scalatore che vuole arrivare al cielo. Pensa che dovrebbe scriverla per raccontarla al suo nuovo amore; per il momento si accontenta di bisbigliarle una canzone all'orecchio mentre la culla»\r\n\r\nAlba ha la sindrome di Down e appena nata è stata lasciata in ospedale. Trenta famiglie l'hanno rifiutata prima che il tribunale decidesse di affidarla a Luca Trapanese. Gay, cattolico praticante, impegnato nel sociale: con lui è stato inaugurato il registro degli affidi previsti dalla legge per i single. Ma Luca non è spaventato. Di battaglie ne ha combattute tante, conosce il dolore e ha imparato a trasformarlo, abbattendo muri e costruendo spazi di solidarietà. Il suo non è un gesto caritatevole: vuole semplicemente una famiglia. E per difenderla consegna la sua storia a un altro padre, che ha la sua età e il suo stesso nome, ma non potrebbe essere piú diverso. Luca Mercadante è ateo e favorevole all'interruzione di gravidanza. Ed è convinto che la paternità passi per il sangue prima che per l'accudimento. Cosa resta del padre quando è privato anche di qualcuno che possa raccogliere la sua eredità intellettuale? Dal racconto della vicenda di Alba, tra difficoltà pratiche, momenti di sconforto e molta gioia, affiorano inattese le ragioni di una scelta importante e fortissima.
EUR 15.68