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Elefante a sorpresa. Un'indagine di Hap e Leonard
Sotto le piogge tropicali dell'East-Texas, Hap e Leonard s'imbattono in una donna in fuga da una banda di malviventi dalla pistola facile. È albina, asiatica e ha la lingua mezza mozzata. Ma soprattutto, ha alle calcagna i sicari piú spietati della Dixie Mafia. .\r\n\r\n«Sono tante le ragioni per cui amiamo irragionevolmente Joe R. Lansdale, le sue implausibili storie e il salutare regresso all'infanzia che la loro lettura ci garantisce da anni» - Il Foglio \r\n\r\n«Il tuo piano punta tutto sull'elemento sorpresa, giusto? Insomma, sul nostro solito elefante. - Non so se sarà grossa quanto un elefante, come sorpresa, ma se stai pensando a una di quelle nostre trovate un po' sceme ma piene di energia, ci hai preso. E ho anche qualcos'altro, in mente. - Be', nel caso finisca male, è stato bello conoscerti, fratello.»\r\n\r\nDopo anni trascorsi a combattere il crimine insieme, qualcosa tra Hap e Leonard è cambiato: Hap, fresco di nozze con Brett, è ora un uomo di famiglia e il peso delle violenze commesse in passato, anche se a fine di giustizia, si sta facendo insostenibile. Ma quando, durante una delle peggiori inondazioni della storia dell'East-Texas, i due soccorrono per caso una donna inseguita da un manipolo di delinquenti, l'antica sete di avventura sembra riaccendersi. La ragazza, in stato di shock, è sopravvissuta a un'esecuzione mafiosa e il boss e i suoi sgherri continuano a cercarla per impedirle di testimoniare contro di loro. Tra strade allagate, torrenti in piena e inseguimenti spericolati, Hap e Leonard dovranno mettere in salvo la ragazza e sbarazzarsi dei suoi nemici prima che i nemici catturino loro. Un nuovo, ruggente caso da risolvere e una sfida che, una volta per tutte, metterà a durissima prova i due «eroi piú celebri» del noir.
EUR 16.15
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La moda contemporanea. Vol. 1: Arte e stile da Worth agli anni Cinquanta
Ricco di continui riferimenti all'arte contemporanea, alla letteratura e alla filosofia La moda contemporanea propone una chiave di lettura originale e innovativa, e costituisce uno strumento indispensabile per studenti, operatori e tutti gli appassionati della materia.\r\n«Fabbri ripercorre la storia della moda intrecciandola all'arte, alla letteratura e alla filosofia» - Il Venerdì\r\nDalla sontuosità tessile di Charles Frederick Worth alle citazioni ipercolorate di Emilio Pucci, dalle geometrie affilate di Coco Chanel alle visioni oniriche di Elsa Schiaparelli e Marcel Rochas, dalle forme organiche di Cristóbal Balenciaga, di Charles James e di Christian Dior alla pose affettate di Pierre Balmain. Questo libro racconta la storia della moda indagando al contempo sul senso stesso del vestire e sul significato della «firma», sul potere plasmante dell'abito e sulla sua densità artistica e culturale. Con stile elegante e vivace, l'autore ricostruisce l'universo frammentario della moda analizzando i protagonisti e le principali poetiche del firmamento vestimentario, senza limitarsi alle celebrità delle passerelle e recuperando anche le figure dimenticate dalla storia. Ricco di continui riferimenti all'arte contemporanea, alla letteratura e alla filosofia, che danno vita a un gioco d'insieme di forte suggestione, La moda contemporanea propone una chiave di lettura originale e innovativa, e costituisce uno strumento indispensabile per studenti, operatori e tutti gli appassionati della materia.
EUR 31.35
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The game unplugged
Dopo il grande successo di The Game, in cui Alessandro Baricco ha raccontato l'insurrezione digitale, prende la parola chi nel Game è nato e cresciuto.\r\nRaffaele Alberto Ventura; Francesco Guglieri; Pietro Minto; Philip Di Salvo; Andrea Zanni; Marina Pierri; Alessandro Lolli; Davide Coppo; Matteo De Giuli; Elisa Cuter; Valerio Mattioli; Francesca Coin \r\n\r\n«Non è che tutti quelli che hanno scritto in questo The Game Unplugged vadano matti per The Game: a prima vista ce n'è almeno un paio che, anzi, lo devono proprio detestare. Ma in qualche modo tutti - io, e tutti loro - stiamo guardando lo stesso punto, abbiamo accettato una certa idea di longitudine e latitudine, abbiamo un tavolo da gioco comune, e forse perfino delle regole base che abbiamo convenuto di rispettare. Cosí il risultato non è semplicemente un'accozzaglia di pareri, o di inquadrature soggettive: sarò matto, ma io ci vedo una mappa che diviene, acquista definizione, incorpora regioni prima inesplorate, ridisegna il profilo delle terre emerse, azzarda nuovi nomi. Ci vedo i primi passi di una sorta di vita adulta, a cui speravo che il mio libro arrivasse». \r\nUna pattuglia di giovani sommozzatori si avventura nelle acque profonde del Game, dove le correnti sono forti e cambiano direzione di continuo. Ognuno di loro illumina una porzione di quest'abisso, tracciando rotte sempre diverse che raccontano un universo complesso, in cui sapersi orientare è piú urgente che mai. Dalla retromania alle serie Tv, dall'inflazione del capitale simbolico alla celebrità di massa, dall'intelligenza collettiva ai bot. Tenetevi pronti: è un viaggio mozzafiato.
EUR 13.30
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Il diavolo in Francia
Con Il Diavolo in Francia, ora tradotto in italiano per la prima volta, Feuchtwanger si dimostra formidabile cronista di una vicenda assurda e paradossale. \r\n\r\nRacconto acuto, ironico nella sua drammaticità, scritto in una prosa asciutta e al contempo riflessiva in cui l'autore riesce a vedere se stesso con l'occhio di uno scrittore e non di una vittima. Con la consapevolezza di narrare, in prima persona, una serie di episodi che preludono alla fine di un mondo. (...) L'opera piú importante di Feuchtwanger è la trilogia su Flavio Giuseppe, comandante delle truppe ebraiche ai tempi della guerra contro Roma, passato dalla parte dei Romani. Flavio Giuseppe era un traditore? O piuttosto un uomo colto che odiava i fanatici integralisti ebrei e ammirava il cosmopolitismo dei Romani? In ogni caso è lui il fondatore del canone della narrazione laica ebraica e forse il primo vero cronista di guerra. Feuchtwanger con ogni probabilità si identificava con Flavio Giuseppe, se non altro perché professava il cosmopolitismo come un modo di vivere e pensare. Ma capiva anche che l'Europa non era piú un luogo per i cosmopoliti. (...) E, amara ironia della storia, Il Diavolo in Francia , in questa Europa di oggi, dove la condizione del profugo e dell'apolide ci interpella perché specchio deforme e quindi fedele della nostra condizione umana, si rivela un testo piú che mai attuale.
EUR 18.52
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L' ora nona
Nella Brooklyn di inizio Novecento, la storia di una famiglia di immigrati irlandesi illuminata, anche nei momenti piú bui, dal bagliore della grazia.\r\n\r\n «Superbo e magistrale. Potente e sublime. Le frasi di McDermott bruciano sulla pagina» - The Washington Post \r\n\r\n In un tardo pomeriggio d'inverno, Annie si ritrova all'improvviso sola al mondo. L'unica cosa che le resta è la bambina che porta in grembo. Di loro si prende cura suor St Saviour, che riesce a ottenere per Annie un lavoro nella lavanderia del suo convento, un posto dove madre e figlia saranno al sicuro. In questo ambiente protetto, pieno di fede, Sally, ormai cresciuta, crederà di trovare la propria vocazione. E Annie incontrerà l'amore, nonostante tutto. Eppure, perché la vita possa andare avanti, sarà necessario un ultimo sacrificio, terribile e misericordioso allo stesso tempo.
EUR 16.62
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Il tuo volto domani. Vol. 1: Febbre e lancia
Un percorso di conoscenza nel nostro oggi, ma che passa anche per la Guerra di Spagna e per la Londra bombardata dall'aviazione tedesca, fino a un misterioso incontro notturno, a un probabile riconoscimento: «Sono io».Non si dovrebbe raccontare mai niente»: è questo l'avvio. Ma subito contraddetto dall'accendersi e dal crescere di una costruzione narrativa libera e disinibita che mette in scena Jacques - il protagonista dai molti nomi - e il suo «dono» (o una maledizione?) che gli permette di vedere quel che le persone sono davvero, quel che faranno nel futuro. Nello spazio di un week-end, pressappoco, il protagonista partecipa a un'animata festa in casa di Sir Peter Wheeler, vecchio professore in pensione. Il mattino dopo ha modo di scoprire dai suoi racconti verità inaspettate sul passato e di apprendere quanto spazio occupino nell'animo umano la crudeltà del tradimento e della delazione. Raccontando e raccontando nonostante l'indicazione iniziale, con tale ricchezza di eventi, situazioni e personaggi, la materia narrativa richiederà un continua, non di conclusione - difficile mettere un punto finale a questo fluire che tutto sembra avvolgere e portare con sé - ma di arricchimento, di ampliamento, avanti e indietro nel tempo, nella memoria e nella coscienza di sé e dell'altro.
EUR 13.30
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L' ultimo fronte. Lettere di soldati caduti o dispersi nella seconda guerra mondiale
Attraverso la paziente e sempre dolorosa raccolta di interi epistolari e di un gran numero di "ultime lettere" dei caduti o dispersi sul fronte russo (di qui il titolo del libro), Nuto Revelli ridà voce a quei «sommersi» della storia che il silenzio delle fonti ufficiali si ostina, ovunque e da sempre, a soffocare. E che invece riemergono a dire, vivi e presenti nella loro quotidianità, i problemi e gli interrogativi di una condizione umana. Diecimila lettere, migliaia di uomini che parlano, che raccontano. Alcuni che dicono quasi tutto, disegnano l'arco completo della loro vita militare; altri, con testimonianze frammentarie, restituiscono poche pagine della loro esperienza. Pagine tutte ancora attuali, a oltre settant'anni da quel conflitto epocale, per testimoniare insieme, l'orrore, lo squallore della guerra e la cultura materiale di quei soldati contadini. Introduzione di Alessandro Portelli.
EUR 13.30
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L' uomo in prospettiva. I primitivi italiani
La pittura degli anni finali del Quattrocento non è "piú avanzata" di quella di Giotto o di Simone Martini; è soltanto "diversa". Le pagine che seguono vorrebbero, in particolare, farvi percepire la profonda originalità di questo "primitivismo" italiano.\r\n\r\nDaniel Arasse ha sempre privilegiato un efficace approccio critico all'iconografia e alla storia dell'arte fondato su una modalità di esercizio particolare dello sguardo, in costante ricerca degli intimi significati artistici delle opere e delle motivazioni profonde che le hanno generate. Questo libro, uno dei primi dell'autore, ricostruisce «ciò che gli uomini del XIV e del XV secolo cercavano attraverso le immagini» e offre al lettore un doppio punto di vista, sempre oscillante tra la nozione di individualità e quella di scuola, in grado di restituire per intero la ricchezza e la complessa evoluzione di due secoli di pittura. Arasse sottolinea l'originalità e la varietà degli esperimenti locali, da affiancare al modello toscano, ed elabora gradualmente il profilo dei primitivi non solo come precursori ma anche come «altri» del moderno. Giotto, Masolino, Paolo Uccello, Masaccio, Piero della Francesca, Foppa, Botticelli, Mantegna, Pinturicchio, Antonello da Messina… tutti i principali artisti che operarono in Italia nel Trecento e nel Quattrocento misero a punto nelle loro opere «una nuova formula di figurazione del mondo e dell'uomo, fondata su una coscienza progressiva delle proprie dimensioni storiche e che talvolta si configura come un appello a farsi carico della storia nel suo insieme».
EUR 80.75
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La neolingua dell'economia ovvero come dire a un malato che è in buona salute
N come Neolingua dell'economia. Una lingua surreale denunciata da Fitoussi in questo libro. Una lingua che ormai parliamo tutti e che ha scarsi contatti con la realtà che vogliamo spiegare.\r\n«Fitoussi svela la retorica propagandistica e il vuoto dietro tutta una parte del dibattito economico di oggi» - Il Venerdì\r\nQuesto libro nasce da una contraddizione: le parole piú semplici di cui credevamo di conoscere a perfezione il significato ora ci sfuggono. Altro che le élite, è il linguaggio che ci prende in giro. 1984 è finalmente arrivato, con un po' di ritardo! Tutti ormai parliamo questa lingua impoverita e condivisa, con scarsi contatti con la realtà. Invece di controllare il linguaggio, siamo noi a esserne controllati. Lo stesso discorso si applica all'unica grammatica che ottiene consenso in economia, quella legata all' homo oeconomicus . Il procedimento è questo: inventiamo un linguaggio basato su una teoria immaginaria e ce ne serviamo per piegare la realtà ai nostri bisogni, per limitare la nostra comprensione al frammento piú improbabile del reale. Per esempio esaltiamo la concorrenza perché efficace o vantaggiosa per il consumatore, ma senza dire che potrebbe essere disastrosa per il produttore, né che le forme piú comuni del mercato sono degli oligopoli (se non dei monopoli) ancora peggiori per il lavoratore.
EUR 16.15
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Ora tocca all'imperfetto
Finalista Premio Napoli 2020, sezione PoesiaNell'ampio e prestigioso percorso di Viviani, varie fasi si sono susseguite, anche con evidenti diversità formali ma con una sotterranea, fortissima coerenza, che significava soprattutto desiderio di bellezza, di eticità, di esattezza. \r\n\r\nL'imperfezione di cui si parla nel nuovo libro è una condizione «tra», sempre in bilico tra due opposti. Tra la giovinezza e il tempo della fine, tra l'amore e la rinuncia, tra il ruggito dell'animale feroce e il trofeo appeso sopra il camino, tra la luce e il buio, tra il noto e l'ignoto, tra il futuro e il passato. Anche la ricerca di una salvezza dall'incombere del tempo e dal non senso che da lí si sprigiona passa per poli opposti: protezione chiesta da un lato agli avi e ai reperti archeologici, dall'altro alla continuità dei discendenti e alla vitalità dei bambini. Simbolo di questa età fragile, che è una condizione esistenziale ancor piú che una congiuntura anagrafica (semmai gli anni permettono di percepirla meglio), è un cancelletto spinto dal vento. In queste tremule oscillazioni sta la piú vera natura di ciò che è umano, ben lontano da qualsiasi idea di perfezione. Certo, fare i conti col tempo, quando il tempo si riduce, è piú doloroso: soprattutto non c'è piú spazio per illusioni di nessun tipo. Nemmeno per quelle estetiche. Il libro di Viviani ha il passo poetico di un percorso nella verità.
EUR 10.45
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Insegnami la tempesta
Dopo il successo de L'animale femmina, Emanuela Canepa torna a scandagliare i conflitti sotterranei che si annidano in ogni rapporto. Stavolta, lo fa attraverso tre figure femminili indimenticabili.\r\n\r\nC'è una donna ferma sulla soglia di un convento. Deve entrare, ma ha paura. Oltre quella soglia, lo sa, avverrà la resa dei conti. Perché è lí che si trova sua figlia, un'adolescente scappata di casa dopo l'ennesima lite con lei. Ed è lí che vive la persona che molti anni prima l'ha abbandonata senza una parola, per seguire la propria vocazione.\r\nDopo il successo de L'animale femmina, Emanuela Canepa torna a scandagliare i conflitti sotterranei che si annidano in ogni rapporto. Stavolta, lo fa attraverso tre figure femminili indimenticabili. Una madre, alla quale la figlia rimprovera un'esistenza di rinunce. Una figlia, che la madre ha sempre sentito inaccessibile. E una suora, che ha lasciato tutto, anche la sua piú grande amica, per abbracciare senza riserve il proprio destino. Tre donne profondamente legate tra loro, eppure in costante fuga l'una dall'altra. Perché ogni legame d'amore può diventare un cappio, e ogni distacco trasformarsi in battaglia.
EUR 16.62
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Generazione arcobaleno. La sfida per l'eguaglianza dei bambini con due mamme
A come Arcobaleno, come generazione arcobaleno. Questo libro è la storia di una battaglia civile per l'eguaglianza di questa generazione, i figli di coppie omogenitoriali. Contro ogni discriminazione.Questo libro racconta una storia: la battaglia civile perché, ai genitori dello stesso genere, sia riconosciuto il dovere della responsabilità genitoriale per i propri figli fin dalla nascita. Micaela Ghisleni ha affrontato questa battaglia per i diritti dei bambini di queste coppie. Oggi, la legge, in Italia, non prevede che due persone dello stesso genere, neanche se unite civilmente, possano essere entrambe genitori. Da un lato qui vi è la storia di Micaela e della lotta per tutelare il suo bambino. Dall'altro si trovano le stringenti argomentazioni etiche e giuridiche dietro a questa battaglia. Micaela e la sua compagna, Chiara Foglietta, dopo aver concepito un figlio insieme all'estero, con la fecondazione assistita, si sono confrontate con una legge che garantiva l'essere genitori solo alla madre biologica, prospettando per l'altra madre tutt'al piú l'incerto, lungo e gravoso percorso giudiziario di una procedura di adozione. Di fronte a ciò decidono di sostenere le ragioni della piena genitorialità di entrambe fin dal principio. Il 23 aprile 2018 Chiara Appendino, sindaca di Torino, registra all'anagrafe per la prima volta in Italia un bambino nato da una coppia omogenitoriale. È l'inizio di una svolta.
EUR 14.72
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Il pericolo di un'unica storia
Raccontare un'unica storia crea stereotipi. E il problema degli stereotipi non è tanto che sono falsi, ma che sono incompleti. Trasformano una storia in un'unica storia. \r\n\r\n«Molte storie sono importanti. Le storie sono state usate per espropriare e per diffamare. Ma le storie si possono usare anche per dare forza e umanizzare. Le storie possono spezzare la dignità di un popolo. Ma le storie possono anche riparare quella dignità spezzata»\r\n\r\n «Quando rifiutiamo l'unica storia, quando ci rendiamo conto che non c'è mai un'unica storia per nessun luogo, riconquistiamo una sorta di paradiso»\r\n\r\nCosí si esprime Chimamanda Ngozi Adichie in questo mirabile testo, che riprende la sua prima celebre conferenza TED del 2009. È un libro di estrema universalità e attualità. Riguarda il rischio che corriamo ogni volta che semplifichiamo, vedendo la realtà attraverso un unico punto di vista. Adichie racconta cosí come ha trovato la sua autentica voce culturale. È particolarmente interessante il sovrapporsi di due piani diversi: quello della poetica dello scrittore (la voce che lo scrittore deve trovare); e quello civile e politico: il pericolo di un'unica storia è il pericolo dell'appiattimento culturale, di una visione identitaria che cancella culture e punti di vista alternativi.
EUR 6.65
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Donne che non perdonano
Tre storie di violenza, tre donne che non si conoscono, eppure possono salvarsi a vicenda, innescando un piano diabolico di vendetta e punizione. \r\n\r\n«Femminista e femminile. Una trama perfetta da una fuoriclasse della narrativa mondiale» - Piero Colaprico, La Repubblica\r\n\r\n\r\n\r\nI conti, alla fine, si pagano. Ingrid ha rinunciato a una carriera nel giornalismo per il marito, che la tradisce. Victoria è in fuga dalla malavita russa, ma in Svezia vive in un incubo ancora peggiore. Birgitta non si fa neanche visitare dal medico pur di nascondere i lividi che le lascia il marito.
EUR 9.50
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Frieda
A novant'anni dalla scomparsa di D. H. Lawrence, un\r\nromanzo evocativo e coinvolgente sulla donna che ha\r\nispirato il suo capolavoro: Frieda Von Richthofen,\r\nla vera Lady Chatterley\r\n\r\n«Annabel Abbs ci offre un ritratto inedito di Frieda, madre combattuta tra l'incondizionato amore per i suoi figli e lo struggente desiderio di vivere una passione assoluta»\r\n\r\nNottingham, 1907. I coniugi Weekley formano una coppia insolita. Il mite Ernest non spicca per il suo fascino, ha origini umili ed è uno studioso di etimologia barricato in un mondo di prevedibili radici e desinenze. Frieda - la baronessa Von Richthofen - è di una bellezza straordinaria, discende da una famiglia di aristocratici tedeschi, e la sua personalità non potrebbe essere piú lontana da quella del marito: è raffinata, brillante, spontanea. Ernest e Frieda hanno tre bambini, Monty, Elsa e Barby, e convivono serenamente nella loro modesta dimora a due passi dalla foresta di Sherwood. Ultimamente, però, Frieda è giú di tono. Ernest le suggerisce allora di andare a trovare sua sorella a Monaco per distrarsi un po'. Monaco, 1907. Quando arriva nella città bavarese, Frieda ha l'impressione di aver riacquistato la vista dopo anni passati al buio di un'esistenza mediocre. Nei caffè bohémien scopre le idee radicali di anarchici e artisti d'avanguardia, nel salotto della sorella Elisabeth una nuova teoria rivoluzionaria, la psicoanalisi, e una prassi dissoluta, il libero amore. Frieda si innamora perdutamente dell'amante di Elisabeth, il medico Otto Gross - seguace di un certo Freud -, e sogna di trasferirsi con lui nella comunità utopica di Monte Verità. Al termine del suo soggiorno a Monaco, seppur ripiombata nello squallore del suo ménage familiare, Frieda rinuncia alla fuga: non può abbandonare i suoi figli. Nottingham, 1912. Sono passati cinque anni, ma Frieda non ha dimenticato Monaco e quel turbinio di emozioni che la faceva sentire viva. La relazione con Ernest la avvilisce e il suo ruolo di madre devota le sta stretto, nonostante l'amore incondizionato che nutre per i bambini. Frieda ancora non sa che l'incontro casuale con un giovane poeta dai capelli rossi è destinato a cambiare il corso della sua vita. E la storia della letteratura.
EUR 19.95
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Le gratitudini
Dopo Le fedeltà invisibili, Delphine de Vigan prosegue il suo viaggio al cuore dei sentimenti, regalandoci un intenso romanzo a piú voci, scritto con quella grazia e quella delicatezza capaci di toccare le corde piú profonde del cuore.\r\n\r\n«Il nuovo romanzo di Delphine de Vigan è un inno all'affetto, alla riconoscenza, a tutti quei sentimenti che ci legano gli uni agli altri. E che ci rendono umani» - Le Monde\r\n\r\n Michka sta perdendo le parole. Ora che le lettere e i suoni si agitano nella sua testa in un turbinio incontrollabile, l'anziana signora deve arrendersi all'evidenza: ha bisogno di un nuovo inizio. Anche se questo significa scendere a patti con un'esistenza a metà. Nella casa di riposo in cui si trasferisce, a Michka rimangono le visite di Marie, un'ex vicina che da bambina passava molto tempo con lei, e le sedute settimanali con Jérôme, un giovane ortofonista che la aiuta a ritrovare le parole. Saranno proprio loro a permetterle di realizzare un ultimo, importante desiderio: dire «grazie» a chi, tanti anni prima, compí il gesto piú coraggioso. Quello che le salvò la vita. « Le gratitudini è un romanzo luminoso e commovente che sembra scritto con l'inchiostro "empatico"». Michka sta perdendo le parole. Proprio lei, che per tutta la vita è stata correttrice di bozze in una grande rivista, lei che al caos del mondo ha sempre opposto una parola gentile, ora non riesce piú a orientarsi nella nebbia di lettere e suoni che si addensa nella sua testa. E cosí adesso Michka vive in una residenza per anziani. A dire il vero, se non fosse stato per quelle parole birichine e qualche trascurabile intoppo nelle attività quotidiane, sarebbe rimasta volentieri nel suo accogliente appartamento parigino. Ma è meglio cosí: qui riceve assistenza continua, e poi non voleva che Marie, l'ex vicina a cui ha fatto da seconda madre, si preoccupasse tanto per lei. E allora biscottini, sonnellini, uscitine, passettini: Michka si piega, con una certa riluttanza, al ritmo fiacco delle giornate «da vecchia», alle stravaganze degli altri «resistenti», ai sogni infestati dalla temibile direttrice. Confinata nella sua stanzetta asettica, sempre piú fragile e indifesa, a Michka non resta che consolarsi con le visite di Marie e le chiacchierate con Jérôme, il giovane ortofonista che lavora nella casa di riposo. Il ragazzo, infatti, ha ceduto presto alla tenera civetteria della sua paziente discola - gli esercizi per il linguaggio «la sfioriscono» -, che vuole solo raccontare e farsi raccontare. A poco a poco, però, le parole si fanno piú rare, barcollanti, e, anche se non ha perso il senso dell'umorismo, Michka è consapevole di non poter deviare l'inesorabile corso degli eventi. Ed è proprio per questo che vorrebbe realizzare un ultimo, importante desiderio: ringraziare la famiglia che l'accolse durante la guerra e che di fatto le salvò la vita. Saranno Marie e Jérôme ad aiutarla, perché anche loro conoscono il valore inestimabile di un semplice «gratis», come direbbe Michka.
EUR 16.62
Maggiori...
I viaggiatori
È il momento di farsi un viaggio. Scegliete il vostro oceano. Cosí diceva Reuben Applewood ai suoi cugini ogni volta che le cose si mettevano male e bisognava mantenere la calma. Gli abitanti di questo romanzo, di viaggi ne hanno fatti parecchi: dagli anni Cinquanta del Novecento al primo decennio del ventunesimo secolo, da una Georgia ancora segregata alla New York della prima presidenza Obama, attraverso un'America in radicale mutamento. Sono individui indimenticabili, i Vincent e gli Applewood, i Camphor e i Christie. Famiglie importanti o poveri diavoli, semianalfabeti ed eruditi, bianchi e neri, che affrontano con resilienza e tridimensionale umanità il viaggio della vita. E ci mancano irrimediabilmente, appena escono dalla pagina.\r\n«Caleidoscopico e intenso romanzo, fitto di storie e personaggi, nel quale si confrontano due nuclei familiari principali, uno di bianchi e uno di neri» - Alessia Rastelli, la Lettura\r\n\r\n\r\n«Se quello che state cercando è una storia poetica, asciutta, spesso buffa, di persone normali bramose di relazioni significative, o se il vostro grande rimpianto è che Raymond Carver non abbia mai scritto un romanzo, siete giunti a destinazione».\r\n - The New York Times Book ReviewÈ una notte del 1966 nella Buckner County, in Georgia, quando Agnes Miller, l'esuberante figlia diciannovenne del diacono locale, con lunghe gambe da majorette e grandi speranze, svolta in Damascus Road assieme al suo fidanzato. È lí, in quella via buia e isolata, che la brutale polizia bianca del posto intima ai due ragazzi di accostare l'auto. Dopo, nulla è piú come prima. Non lo è per Claude Johnson, che andrà incontro al suo solitario destino. Non lo è per Eloise Delaney, l'amica intima di Agnes, che, guidata dalla forza del suo amore giovanile, passerà il resto della vita a superare barriere: quella che impedisce a una donna nera di volare, come la sua eroina Bessie Coleman, e quella che le vieta di amare chi e come vuole. E naturalmente nulla sarà piú come prima per Agnes, che abbandonerà il Sud della sua giovinezza per trasferirsi nel South Bronx e sposare Eddie Christie, un veterano della Marina rientrato dal Vietnam con qualche rotella fuori posto e un solo amuleto a cui aggrapparsi: una copia consunta, sgraffignata d'impulso a un ufficiale, di Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom Stoppard, da quel momento reliquia e guida spirituale per la sua vita a venire. Regina Porter segue le loro vicende comiche e struggenti, e segue quelle delle loro figlie diversissime, l'infermiera Beverly, squinternata e generosa, e la studiosa Claudia, esperta di Shakespeare e sposata con Rufus Vincent, unico figlio (legittimo) dell'affascinante James Vincent, e fratellastro (ignaro) del bruno Hank Camphor. E quindi ci racconta dei Camphor, e poi dei loro vicini di casa Applewood, e dei le- gami di questi con i Miller e con i Delaney. E a ogni nuova entrata e uscita di scena il cammeo si fa affresco, e il monologo coro. Dall'individuo alla famiglia, dalla famiglia alla società, fino all'America intera, raccontata attraverso le sue tensioni...
Nessuno resta solo
Un romanzo capace di restituire, d'un tratto, l'unica bellezza possibile: c'è sempre modo di fermarsi e scegliere di ascoltare.Cosa succederebbe se l'unica persona che ti resta è proprio quella che meno vorresti?Guido e Tonio sono padre e figlio, ma la sola cosa che hanno in comune è il cognome. Per due come loro, abituati a rispettarsi soltanto nel rancore reciproco, l'unico modo per non farsi del male è rimanere lontani. Mentre Guido sceglie di trascorrere con sua moglie la quotidianità di ogni giorno, Tonio, dopo tanto girovagare per il mondo, conosce Nicola e se ne innamora. Nicola per Tonio diventa il centro di ogni cosa: l'amore capace di dar senso a un'esistenza passata a nascondersi, un amore che Guido, se solo sapesse, non accetterebbe mai. Padre e figlio vorrebbero invecchiare accanto alla persona che amano piú di ogni altra. Ma non hanno fatto i conti con l'imprevedibilità beffarda del destino. Un romanzo capace di restituire, d'un tratto, l'unica bellezza possibile: c'è sempre modo di fermarsi e scegliere di ascoltare.Nei discorsi di Guido, Tonio viene a malapena nominato. È un figlio inquieto, vagabondo, omosessuale, che il padre fatica a contattare perfino quando deve dirgli che la madre è malata e il tempo rimasto è poco. Del resto anche Guido, per Tonio, non andrebbe messo al corrente di nulla: neppure del suo dolore piú grande. Le loro strade si sono sempre incrociate a distanza, attraverso gli occhi degli altri, i discorsi riportati, i racconti che risalgono all'infanzia di uno o alla giovinezza dell'altro. Eppure sono padre e figlio, e i tratti del viso lo testimoniano: una somiglianza che per Tonio, quando se ne rende conto, è «come spalancare una porta sul vuoto». Entrambi sopravvissuti a chi amavano di piú al mondo, Tonio e Guido sceglieranno ostinatamente di non cercarsi, resistendo. Almeno finché è possibile. Perché quando ormai non c'è piú nulla da chiedere - sembra suggerirci Alessandro De Roma con una voce schietta e profondamente intima - anche chi si è sempre detestato può deporre le armi.
EUR 16.62
Campo di battaglia
Il racconto di una quotidiana, devastante, divertente guerra familiare. Da una parte un ragazzo in balia degli ormoni e delle pressioni sociali, dall'altra suo padre. Al centro, i sentimenti inquieti, spesso inspiegabili ma pieni di amore, tra genitori e figli.«Il guaio con i bambini è che crescono. Un bel mattino, senza preavviso, si presentano in sneaker, rispondono a grugniti, ascoltano musica orrenda, sbattono le porte. Mangiano, dormono, si fanno la doccia, sudano, puzzano, cambiano umore ogni cinque minuti. Ti esasperano. Ti odiano. Ti disprezzano. Consumano tonnellate di carta igienica. E, come se non bastasse, smettono di considerarti Dio in Terra».L'unico posto in cui il padre di un quindicenne può trovare rifugio è il bagno di casa. Solo qui, circondato da pareti piastrellate e dal silenzio, può cercare di capire cosa è andato storto. Perché questa è la storia di una coppia che rischia di andare in pezzi di fronte agli assalti ripetuti di un figlio adolescente: Paul, che passa tutto il tempo a smanettare sul telefono, grugnisce invece di parlare e, come se non bastasse, è stato ripreso piú volte dai professori per aver gridato «Allah Akbar» nel cortile della scuola. Cosa abbiamo fatto di male?, si chiedono i genitori. Niente. Ma la guerra è ormai dichiarata. E loro non sono preparati. Tra goffi tentativi di salvare un matrimonio in crisi, gesti sorprendenti, ansie e paure, Jérôme Colin ci consegna un ritratto di famiglia umoristico e straziante, puntuale e senza tempo.
EUR 15.20
Chiese chiuse
Migliaia di chiese sono oggi inaccessibili, saccheggiate, pericolanti. Altre sono trasformate in attrazioni turistiche a pagamento. Oggi non sappiamo cosa farcene, di tutto questo «ben di Dio», e bene pubblico: mancano visione, prospettiva, ispirazione. Ma è anche lí che si potrebbe costruire un futuro diverso. Umano.\r\nLe antiche chiese italiane ci chiedono di cambiare i nostri pensieri. Con il loro silenzio secolare, offrono una pausa al nostro caos. Con la loro gratuità, contestano la nostra fede nel mercato. Con la loro apertura a tutti, contraddicono la nostra paura delle diversità. Con la loro dimensione collettiva, mettono in crisi il nostro egoismo. Con il loro essere luoghi essenzialmente pubblici sventano la privatizzazione di ogni momento della nostra vita individuale e sociale. Con la loro viva compresenza dei tempi, smascherano la dittatura del presente. Con la loro povertà, con il loro abbandono, testimoniano contro la religione del successo. Possiamo decidere che anche questi luoghi speciali che arrivano dal passato devono chinare il capo di fronte all'omologazione del pensiero unico del nostro tempo. O invece possiamo decidere di farli vivere: per aiutarci a vivere in un altro modo.
EUR 11.40