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Maurizio Cattelan
Maurizio Cattelan è l'artista italiano più noto nel mondo, in assoluto uno dei più famosi. Le sue opere sono battute all'asta a colpi di milioni di dollari; gli è stata dedicata una personale al Guggenheim di New York e anche il grande pubblico conosce installazioni come Papa Wojtyła colpito dal meteorite, il dito medio eretto davanti all'edificio della Borsa di Milano, i bambini impiccati all'albero, Hitler inginocchiato. Questo volume, curato da Elio Grazioli e Bianca Trevisan, è uno strumento essenziale per conoscere l'arte di Maurizio Cattelan, capire da dove nasca, che cosa significhi e quali siano le ragioni del suo successo. All'interno scritti di alcuni tra i maggiori studiosi della sua opera, italiani e stranieri; un'ampia scelta di immagini, conversazioni, testi dell'artista e interviste, di cui una inedita, realizzata da Marco Belpoliti, Elio Grazioli e Bianca Trevisan.
EUR 19.00
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L' isola seguito da «Il ritorno del padre»
«L'isola» (1941) narra l'«avvenimento più importante nella vita di un uomo», secondo la diagnosi di Freud di cui già aveva fatto tesoro, a Trieste, lo Svevo della «Coscienza di Zeno». \r\n«L'isola, per giudizio unanime, è il capolavoro di Giani Stuparich» - Il Venerdì\r\nUn trentenne, nella pienezza della vita, lascia la sua villeggiatura alpina per accompagnare il padre in quello che sarà l'ultimo viaggio di un vecchio uomo di mare, malato e prossimo alla morte. La meta è Lussino, l'isola istriana (oggi in Croazia) che la famiglia ha lasciato per stabilirsi nella Trieste italo-slava-tedesca, crogiolo di genti e porto dell'Impero asburgico. L'azzurro dell'Adriatico avvolge genitore e figlio, legati da una muta tenerezza che ripropone, a parti invertite, il fiducioso abbandono che ogni bambino cerca nel padre. «L'isola» (1941) narra l'«avvenimento più importante nella vita di un uomo», secondo la diagnosi di Freud di cui già aveva fatto tesoro, a Trieste, lo Svevo della «Coscienza di Zeno». Ma è anche il ritratto di un ambiente marino, di un borgo sperduto in fondo a un golfo che Stuparich dipinge con mano felice, ritrovando i colori appresi nell'infanzia, quando (come si legge nel più breve racconto «Il ritorno del padre», compreso nel volume) la figura di quell'uomo burbero ed energico era entrata per la prima volta nella sua vita, come un libero vento.
EUR 13.30
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Il mondo delle terre collettive. Itinerari giuridici tra ieri e domani
Il libro si incentra sul carattere assolutistico dell'individualismo giuridico moderno, che ha preteso elevare a unico modello di proprietà quello della proprietà privata individuale e che ha, nel contempo, preteso di cancellare qualsiasi altro modello alternativo, soprattutto quello incarnato da assetti di proprietà collettiva. Nella seconda metà dell'Ottocento, difatti, si ha l'emersione in Europa occidentale di una coscienza rinnovata e cominciano, pur tra enormi difficoltà e tra atteggiamenti scopertamente persecutori, affermazioni davvero pluralistiche. Si tratta di «un altro modo di possedere» (secondo un risalente insegnamento di Carlo Cattaneo) che pretende una sua legittimazione; la quale avverrà lentamente nel corso di quel secolo post-moderno che è il Novecento. Alla fine di questo si riconoscerà alla appartenenza collettiva il merito di aver costituito realtà spiccatamente sociali e di aver realizzato forme efficaci di tutela ambientale. Fortunatamente, è una consapevolezza culturale che si fa oggi sempre più strada.
EUR 12.35
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Gianni Celati
Gianni Celati, a cui "Riga" dedica un nuovo numero dopo quello del 2008, è oggi uno degli scrittori italiani più importanti e significativi. Questo volume raccoglie suoi testi narrativi e saggistici, interviste e conversazioni radiofoniche, parti dell'inedito Taccuino Siciliano del 1984, brani delle lezioni bolognesi al DAMS dedicate alla letteratura americana, testi sul cinema e la letteratura, su James Joyce, da lui tradotto, su Giacomo Leopardi e Alberto Giacometti, e poi sulle idee di spazio e di paesaggio. Seguono una scelta di recensioni e commenti alla sua opera, dal 1971 al 2008, da Calvino a Manganelli, da Luigi Ghirri a Stefano Bartezzaghi. Completano il volume un Album di oltre quaranta fotografie, dagli anni Settanta al Duemila, e una serie di saggi scritti per l'occasione che approfondiscono l'opera di uno dei maestri della letteratura del secondo Novecento e oltre.
EUR 26.60
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My Farnsworth. Viaggio alla scoperta di una casa per due- Journey of discovery of a house built for two
Nella misura in cui continua ad eccitare l'immaginazione di diverse generazioni di artisti e architetti, la Casa Farnsworth (1951) di Ludwig Mies van der Rohe è un classico moderno. La Farnsworth, come le tragedie classiche shakespeariane, continua ad apparire "contemporanea". E se Italo Calvino affermava che "Un classico è un libro che con ogni rilettura offre tanto un senso di scoperta quanto la prima lettura", la Casa Farnsworth, progettata come un padiglione di vetro e acciaio, merita di essere riletta e ri-visitata sotto diversi punti di vista e durante stagioni e momenti diversi per comprendere appieno il ruolo che la natura gioca nell'esperienza voluta da Mies. Con questo approccio un gruppo di studiosi ha deciso di rileggere la Casa Farnsworth, attraverso le lenti e le aspettative dei suoi diversi protagonisti, l'architetto e il suo cliente, fino a immaginare due nuove case: quella pensata da Mies e quella desiderata da Edith Farnsworth.
EUR 17.10
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L' Africa fantasma. Ediz. illustrata
«Questa riedizione di L'Afrique fantôme di Michel Leris è accompagnata da una selezione di 40 fotografie che costituiscono una chiave importante per interpretare l'opera, la missione, il periodo in cui si collocano» - F. Faeta, L'Indice«L'Africa fantasma è un'opera aperta che però inaugura il metodo "etnografico", da lui seguito di lì in avanti, di scomporre il proprio autoritratto in un mosaico di fiches ricombinabili all'infinito» - Andrea Cortellessa, Il Sole 24 Ore«Stanco della vita che conduceva a Parigi, considerando il viaggio un'avventura poetica, un metodo di conoscenza concreta, una prova, un mezzo simbolico per fermare la vecchiaia percorrendo lo spazio per negare il tempo, l'autore, che si interessa all'etnografia in ragione della portata che egli attribuisce a questa scienza nella chiarificazione dei rapporti umani, prende parte a una missione scientifica che attraversa l'Africa». Così Michel Leiris rievoca le ragioni che lo spinsero a far parte della missione etnografica e linguistica Dakar-Gibuti come segretario-archivista e ricercatore. Un viaggio che dura quasi due anni (maggio 1931-febbraio 1933) e che sarà ricordato soprattutto per "L'Africa fantasma" (1934). Lungo questo diario, «in cui sono annotati alla rinfusa eventi, osservazioni, sogni, idee», Leiris prende coscienza di sé, dell'impossibilità del resoconto oggettivo di una missione, tanto più coloniale, e di come ogni esperienza sul campo abbia un valore iniziatico e non didattico. Il volume, sequestrato negli anni della Repubblica di Vichy, ha avuto due ulteriori edizioni (1951, 1981) a cura dello stesso Leiris, divenendo la sua opera più celebre e un classico della letteratura, non solo di viaggio, del XX secolo. Insieme a "Cuore di tenebra" è considerato uno dei libri più importanti scritti da un occidentale sull'Africa. Dopo molti anni, "L'Africa fantasma" torna oggi a disposizione del lettore italiano per le cure di Barbara Fiore, che, integrate le annotazioni delle varie edizioni francesi, ha arricchito l'opera con una sua postfazione. Completano il volume un testo di Jean Jamin, curatore in Francia delle opere africane di Leiris, e un apparato iconografico in gran parte inedito.
EUR 32.30
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Spazi re-attivi. Dal progetto europeo INSPIRE alla sperimentazione a Santa Maria della Pietà a Roma
La riattivazione a fini sociali di spazi dismessi richiede una modalità di progetto aperta, capace di confrontarsi simultaneamente con modalità d'uso ed evoluzioni nel tempo. La possibilità di reimmettere in nuovi cicli di uso e significato spazi che hanno concluso il loro ciclo vitale e hanno vissuto periodi più o meno lunghi di abbandono, presuppone infatti un confronto aperto con la città e i suoi abitanti, con nuovi bisogni e domande sociali. È necessario cioè allargare lo sguardo ad altri campi di ricerca e di azione, oltre le competenze e le compartimentazioni tecniche disciplinari, per riconnettere questi spazi al contesto che li ha in qualche modo espulsi e scartati, reinventando un futuro possibile e socialmente utile. A tal fine è necessario avviare sperimentazioni progettuali che sappiano interpretare creativamente programmi e prestazioni assistenziali, rafforzandone la natura di servizio alla collettività. Solo producendo un cambiamento sociale i progetti di riuso di strutture dismesse possono contribuire al rinnovamento urbano, esplorando insieme a nuove configurazioni spaziali anche nuove funzioni e significati, in grado di invertire il processo di abbandono. Questa è la sfida che che ha portato ad esplorare concretamente le possibilità di recupero e riuso a fini sociali di diversi spazi abbandonati e dismessi a Roma, a partire dal caso emblematico dell'ex ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà.
EUR 22.80
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Tempo e forma. Scritti (1935-1977)
"Tempo e forma" intende offrire il ritratto di un grande studioso. Noto finora soprattutto al pubblico degli storici dell'arte, Sergio Bettini è una delle figure più vive della cultura italiana del Novecento e in verità delle meno riducibili ai limiti disciplinari. Quel che caratterizza la sua vasta ricerca è semmai il convergere dei diversi percorsi intorno al cardine di un'originale quanto inesausta elaborazione metodologica. Così il saggio giovanile sul non-finito di Michelangelo si lega a quello sui vertiginosi chiarori di Tiepolo, le letture dei contemporanei, come Matisse,]ean Arp, Picasso o Frank Lloyd Wright, fanno da contrappunto a una sorprendente lezione sulla poetica del tappeto orientale, mentre Idea di Venezia compendia, in una trama di immagini proustiane, lo studio di una vita. Dialogando con Erich Auerbach o Roland Barthes, con Merleau-Ponry, Foucault o Deleuze, Bettini ci accoglie nel suo laboratorio, dichiara le proprie ascendenze, forgia e sperimenta i suoi concetti: come quello, personalissimo, di timing, in cui arte e tempo, forma e vita si uniscono così strettamente che «basterebbe una variazione infinitesimale nel suo battere per fare del capolavoro un'opera mancata». In queste pagine di raro tenore letterario, l'erede di Riegl e di Focillon spiega che le forme ci coinvolgono pur non avendo nulla da comunicare, come puri simboli di sé: la nostra vita è la loro, il loro e il nostro mondo non sono che uno. A cura e con un saggio di Andrea Cavalletti.
EUR 20.90
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Della materia spirituale dell'arte-On the spiritual matter of art. Catalogo della mostra (Roma, 17 ottobre 2019- 8 marzo 2020). Ediz. illustrata
Della materia spirituale dell'arte è un progetto che indaga il tema dello spirituale attraverso lo sguardo dell'arte contemporanea e, al contempo, della storia arcaica di Roma. Il volume, come l'esposizione, dà la possibilità di percorrere in maniera multipla i lavori di diciannove artisti, nomi di spicco del panorama internazionale, provenienti da culture e background differenti. In una visione rigorosamente non confessionale, il catalogo riunisce opere d'arte contemporanea con una selezione di reperti archeologici provenienti dai principali musei della capitale: i Musei Vaticani, il Museo Nazionale Romano, i Musei Capitolini e il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.\r\nIl volume include opere di: John Armleder, Matilde Cassani, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Elisabetta Di Maggio, Jimmie Durham, Haris Epaminonda, Hassan Khan, Kimsooja, Abdoulaye Konaté, Victor Man, Shirin Neshat, Yoko Ono, Michal Rovner, Remo Salvadori, Tomás Saraceno, Sean Scully, Jeremy Shaw, Namsal Siedlecki.\r\nCon testi di: Paolo Benanti, Andrea Carandini, Stefano Catucci, Eleonora Farina, Raffaella Frascarelli, Bartolomeo Pietromarchi, Riccardo Venturi.
EUR 26.60
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Mots de faune
Entre terre et ciel, air et eau, les animaux ont toujours entretenu un lien fort avec les hommes, en sollicitant un imaginaire porteur d'une relation complexe et changeante au fil du temps. Aujourd'hui, la présence des bêtes permet de faire affleurer un écosystème en co-évolution où la notion de vivant exige une réflexion plus vaste. Loin des enjeux esthétiques, éthiques ou ontologiques qui font l'actualité du débat sur la question animale avec les risques d'un acharnement idéologique sans issue, il est donc opportun de s'interroger plutôt sur l'impact que les animaux - en tant que matière artistique et donc souple - peuvent avoir sur l'écriture pour dire leurs manières d'habiter le monde et d'y cohabiter - de façon plus ou moins complice - pas seulement avec les humains. Ce recueil où les lignes d'auteurs de l'extrême contemporain croisent des études critiques explore donc les configurations possibles de l'élément naturel sur la page et essaie de redessiner des zooécritures sensibles aux mouvances de la biodiversité.
EUR 17.10
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Il tempo come immaginazione letteraria. Studi su tre poesie di Brentano, Goethe e Keller
«Se la critica stilistica di Spitzer si concentra sul dettaglio che rivela la mente dello scrittore, quella di Staiger, maestro di Szondi, punta a una fondazione metastorica dei generi come universali atteggiamenti umani. In gioco è sempre il passaggio da uno storicismo esteriore al tentativo d'individuare le tracce della storia nella configurazione di un prodotto estetico» - Matteo Marchesini, il Sole 24 OrePubblicato nel 1939, "Il tempo come immaginazione letteraria" è uno studio di forte impegno teorico, in cui vengono anticipati i temi del successivo lavoro dedicato a "I fondamenti della poetica" (1946). Attraverso un percorso che dischiude la poetica di Brentano, Goethe e Keller Emil Staiger mostra la ricchezza di risultati cui può mettere capo l'unione tra la filologia e la sensibilità filosofica. Fare dell'esperienza della temporalità, che sta al centro della filosofia novecentesca di Heidegger e non solo, il punto di vista attraverso il quale comprendere la poetica di un autore significa infatti, per Staiger, anche riflettere sull'essenza dei generi letterari secondo un'ottica che coniuga letteratura, fenomenologia e antropologia. L'officio interpretativo, che si muove tra il singolo verso e l'intera poetica di un autore, convoca inoltre il confronto di Staiger con pensatori quali Dilthey e Schleiermacher, facendo del volume anche un contributo alla tradizione ermeneutica. Tale significativo impegno teorico è nondimeno accompagnato da un linguaggio pressoché privo di tecnicismi, che onora quell'erotica dell'interpretazione stando alla quale, per Staiger, occuparsi di letteratura significa, come per ogni vero lettore, esercitarsi in un atto d'amore.
EUR 24.70
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Idea della prosa
"Un bel viso è forse il solo luogo in cui vi sia veramente silenzio. Mentre il carattere segna il volto di parole non dette e di intenzioni rimaste incompiute, mentre la faccia dell'animale sembra sempre sul punto di proferire parole, la bellezza umana apre il viso al silenzio. Ma il silenzio - che qui avviene - non è semplicemente sospensione del discorso, ma silenzio della parola stessa, il diventar visibile della parola: idea del linguaggio. Per questo nel silenzio del viso è veramente a casa l'uomo". Trentatrè piccoli trattati di filosofia con undici immagini dialettiche.
EUR 14.25
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Preventive urbanism. The role of health in designing active cities
“We must integrate our concepts of 'publichealth issues' with 'urban planning issues'.Urban planners, engineers, and architectsmust begin to see that they have a criticalrole in public health. Similarly, public healthprofessionals need to appreciate that thebuilt environment influences public health asmuch as vaccines or water quality.”Richard J. Jackson, Chris Kochtitzky“Our bodies are designed to move. Ourcities should be too.”©Nike Inc.This essay explores the broad and fast-developing field of the socalled Healthy, Active City and shifts the theoretical point of view from a medical, almost curative, issue to an urban one. Urbanism is therefore affirmed as a fundamental and preventive discipline, capable of enhancing the health and quality of life of urban populations.Especially in times of a global pandemic such as the one that beganin early 2020, the relationships between urbanism, urban health,and the built environment are of fundamental importance.The author tackles, from an urban design and planning perspective,the complex connections and cause-effect processes that link thecharacteristics of our cities to the well-being of populations, focusing on the dichotomy between urban and human bodies, with specific emphasis on physical activity because of its role as a principal contributor to health conditions. For a long time, such relationships were predominantly approached from an epidemiological and so-cial point of view, which saw the features and structure of the cityas the determinants of the levels of health and physical activity; yetthese were rarely investigated in depth. Since the industrial revolution of the mid-nineteenth century, when urbanism as a modern discipline was born, the sanitation issues of the contemporary cityhave greatly changed, as have the socio-demographic structures andpeople's needs.Nowadays, health and the practice of physical activity must be seenas relevant goals to be achieved also through comprehensive andintegrated interventions in the physical environment, where communities live and develop, addressing through urban policies and programs, and from a design perspective, the problem of urban living in terms of sustainability, safety, accessibility, and attractiveness.
EUR 20.90
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Communicate. Villardjournal (2020). Vol. 2
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Il tempo della fine. Prossimità e distanza della figura di Gesù
Sette brevi riflessioni su temi estratti dai Vangeli aprono accessi inusuali ad una letteratura ormai convenzionale.«Gaeta lavora sui testi avendo\r\nchiara consapevolezza della loro\r\nstratificazione, frutto di memoria\r\ne interpretazione di quanto Gesù\r\nha fatto e detto nelle diverse situazioni\r\nin cui i discepoli si trovavano\r\na vivere». - Paolo Bettiolo, il Tempo«L'autore è convinto che la distinzione\r\ntra mondo e aldilà sia molto meno netta\r\ndi quanto possa apparire\r\nUn concetto che torna più volte\r\ncome una sorta di basso continuo» - Sergio Velzania, L'Osservatore Romano\r\n\r\n\r\n«Ognuna di queste lezioni trova suo luogo di origine da un versetto evangelico» - il Foglio\r\nIl problema della vita di Gesù va posto nel modo più radicale, vale a dire come poté porsi e di fatto si pose a quanti tra i suoi contemporanei ebbero la ventura di vederlo ed ascoltarlo.\r\nSpogliato dal sistema di credenze che lo accompagna da sempre, l'«evangelo» è riproposto dall'autore nella sua figura originaria: racconto molteplice di una credenza segnata dall'eccesso degli atti, dalla parola che stupisce, dalle conflittualità insuperabili, dalla violenza della separazione, dallo sconvolgimento della resurrezione.\r\nEd è colto nel movimento significativamente contraddittorio che gli è proprio: l'«evangelo di Dio» proclamato da Gesù in vista dell'avvento di un regno di giustizia, trapassa nell'«evangelo di Gesù Cristo» inteso come annuncio di ciò che la sua morte e resurrezione significa per i credenti, senza tuttavia che venga meno il convincimento di vivere oramai nel tempo della fine, inconciliabile con la concezione lineare della storia.\r\nQuanto alla realtà storica di quegli eventi, a ciò che Gesù in particolare ha creduto e voluto, alla sua concezione del mondo e del tempo, da questi rapidi schizzi emerge una personalità connotata dalla consapevolezza di dover assolvere un compito radicale, che non ammette condizionamenti, sostenuta da una fede che contrasta l'accettazione dello stato attuale del mondo destinato a mutare radicalmente in forza del suo evangelo.
EUR 13.30
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La contrada Natale dei sogni. Un'antologia. Testo cinese a fronte
Inedita in Italia, la poesia di Yang Wanli è qui presentata in un'ampia antologia con testo cinese a fronte nella traduzione di Paolo Morelli, un autore da sempre attento a quella visione del mondo.«Il testo cinese a fronte non è solo\r\nuna squisitezza editoriale, ma anche implicito\r\nincoraggiamento alla conoscenza dellalingua e\r\ndella cultura della Cina.» - Alfonso Berardinelli, Avvenire\r\n«È fuorviante paragonare Yang Wanli a poeti occidentali: qualcosa del suo nucleo poetico ci sfuggirà per sempre» - Filippo La Porta, Left\r\nLa poesia di Yang Wanli, dal nome d'arte di Cheng Zhai («Studio - nel senso di laboratorio - della sincerità»), ci presenta intatta a distanza di quasi un millennio l'immagine di una natura restituita alla vita quando una fantasia smisurata ne personifica le forze e ne intuisce le volontà. Nei circa 20.000 componimenti che formano il suo sterminato lascito si avverte il rispetto callido, partecipe, navigato per la natura nei suoi diversi aspetti, con una fiducia generata dalla consapevolezza che questa può essere capita solo ubbidendole, e che un comportamento esistenziale dignitoso si trova quando si riesce a rinunciare alla pretesa di controllo su quello che può essere invece vissuto a pieno solo se a tale controllo si impara a rinunciare.\r\nSecondo l'insegnamento, la stesura delle poesie dovrà avvenire in uno stato di wu wei (letteralmente «non-fare»), cioè comportare un'azione non finalizzata, un'intenzione non intenzionale, priva di interferenze mentali; il che è possibile solo sviluppando la facoltà di non aderire passivamente e inconsapevolmente agli oggetti del pensiero, e quindi la capacità di non rispondere in modo obbligato o compulsivo agli impulsi, esterni o interni che siano.\r\nLe tappe di un viaggio a sud del fiume Azzurro, su barche che solcano laghi e fiumi, navigando in zone selvagge, alle prese con le asperità delle stagioni e gli animali selvatici; la poesia come ascolto delle parole di un universo sensibile e animato, la cui essenza più vera è di solito oscurata dai feticci del noto, del risaputo; uno studio della sincerità che, per il lettore occidentale di oggi, è in grado di rinnovare quella schiettezza di visione e percezione di fronte al reale che forse, sola ormai, potrebbe salvarci.
EUR 17.10
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Diritto vivente. Ravaison, Tarde, Hauriou
Il diritto non coincide esclusivamente con la forma di legge e la legge non coincide con l'imperatività del comando. È quanto emerge, in particolare, nella riflessione filosofica della seconda metà dell'Ottocento e quanto torna nella rivalutazione delle pratiche giurisprudenziali e dell'istituzione in Deleuze. Il libro lavora su di una ontologia della potenza che permetta di decostruire la modernità - incentrata sulla figura dello Stato e della sovranità - e di elaborare le dinamiche istituenti della relazione affettiva tra le persone. In questione, è la possibilità di pensare la politica oltre l'esaurimento delle categorie moderne e di riformulare il diritto oltre le l'idea statica di ordinamento. In questione non è solamente la ricostruzione di un archivio alternativo o minore rispetto al discorso egemonico della modernità (Ravaisson, Tarde, Hauriou), ma di dischiudere delle possibilità di intervento, anche politico, nell'epoca ormai apertamente postatuale e postdemocratica alla quale apparteniamo.
EUR 19.00
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L' «Orlando furioso», l'Italia (e i turchi). Note su identità, alterità, conflitti
Poema della crisi del Rinascimento, l'Orlando furioso risente delle vicende tumultuose e drammatiche dell'epoca in cui venne composto, licenziato ed emendato: la catastrofe degli Stati italiani e la fine della loro indipendenza, lo scontro con la potenza ottomana e la sua cultura. È risaputo che un persistente motivo di inquietudine trascorra le ottave dell'Orlando furioso, pur senza venire apertamente tematizzato; il "poema della crisi del Rinascimento", infatti, risente delle vicende tumultuose e drammatiche dell'epoca in cui venne composto, licenziato ed emendato: la catastrofe degli stati italiani e la fine della loro indipendenza. Ma persino la rappresentazione del musulmano, quand'anche complessa e articolata, non è affatto pretestuosa, quasi fosse nient'altro che un mero espediente narrativo avulso dal contesto storico e dalla realtà politica del proprio tempo: rimanda, piuttosto, alla minaccia della penetrazione ottomana in Europa e al concretissimo conflitto che si andava prospettando. Nel capolavoro ariostesco, dunque, le topiche sull'Italia e le rappresentazioni dell'alterità turca e musulmana, pur aderendo entrambe alle forme, ai modi, alle retoriche e ai modelli previsti dagli statuti letterari del classicismo civile, rivelano le implicazioni dell'opera con la storia, i conflitti, gli scontri di potere e di civiltà del proprio tempo e sembrano dar voce a una sorta di inconscio politico collettivo. In questo saggio si prova ad abbozzare qualche ulteriore percorso di lettura e ad aggiungere qualche notazione interpretativa a quanto già acquisito dalla critica, la quale ha ormai da tempo messo in discussione la proverbiale armonia ariostesca, insistendo sugli aspetti contraddittori e conflittuali del poema.
EUR 9.50
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La guerra al buio. Céline e la tradizione del romanzo bellico
Il libro esplora, nell'opera di Céline, le risonanze del trauma originario dell'autore: quello della Grande Guerra. È l'esperienza biografica che segna la sua vita; ed è il tema da cui prende le mosse il suo capolavoro, Viaggio al termine della notte. Troppo spesso, però, la critica si è limitata a sottolineare il carattere autobiografico della prima parte del Voyage, senza studiarne le strategie narrative o dar conto delle motivazioni ideologiche. In realtà, le ambientazioni notturne, i numerosi anacronismi, i riferimenti (espliciti o impliciti) alla grande tradizione del romanzo bellico dell'Ottocento rispondono a un preciso disegno compositivo. Il disperato pacifismo di Céline è ciò che emerge da questo disegno e per capirne le profonde radici culturali è necessario prima di tutto interpretare correttamente Casse-Pipe, l'incompiuto romanzo di caserma che offre una chiave inedita per accedere all'universo immaginario dello scrittore. Sotto questa nuova luce le pagine del Voyage dedicate alla guerra, se lette con attenzione, propongono una visionaria, dissacrante riflessione su erotismo e istinto di morte, eroismo e immaginazione, qui per la prima volta viene studiata analiticamente, in tutte le sue inquietanti implicazioni.
EUR 11.40
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La città degli orti. Coltivare e costruire socialità nei piccoli spazi verdi della Grande Milano
Quanti sono gli orti urbani nella Grande Milano? Come sono curati, coltivati e da chi? Quanto producono e quali altre funzioni e servizi svolgono? Come cambiano e possono contribuire al disegno del paesaggio e al miglioramento della vita della città? \r\n«Dallo svago al gioco, dalla formazione al supporto terapeutico, dal giardinaggio all'educazione alla tutela dell'ambiente, verso una cura condivisa della città e del territorio, in una sperimentazione sempre aperta a istanze nuove, sul filo delle stagioni, come l'orto, sempre in evoluzione» - Andrea Di Salvo, Alias\r\nQuello degli orti urbani milanesi è un fenomeno esteso e di grande impatto. I terreni dedicati a queste coltivazioni raggiungono nel loro insieme oltre 850 ettari. Formano colonie e aggregazioni in particolar modo nelle aree periferiche. A volte sono di poche unità, spesso estesi per diversi ettari, di iniziativa pubblica o autorganizzati. I capitoli del libro descrivono gli orti milanesi trattandone gli aspetti geografici, morfologici e paesaggistici, le modalità di coltivazione, la resa e il rapporto con i consumi delle famiglie, gli strumenti di gestione, la multifunzionalità e in particolare la funzione sociale, costruendo una base informativa per nuove politiche e progetti. Allargando lo sguardo all'intera città metropolitana, gli orti di Milano sono stati osservati, descritti e mappati, costruendo un inedito database, a cui si accompagna un apparato originale di mappe e diagrammi.
EUR 26.60