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La scoperta dell'ambiente. Una rivoluzione culturale
Come abbiamo scoperto l'importanza dell'ambiente e della salute del nostro pianeta? Un viaggio attraverso le tappe fondamentali che hanno portato alla nascita della coscienza ambientalista contemporanea. La nuova visione del mondo che ha assegnato all'ambiente un posto di rilievo si è affermata velocemente nel corso di questi ultimi sessant'anni. Ci sono stati alcuni momenti di particolare importanza che hanno fatto registrare un salto di qualità. Ciascuno di essi è fotografato da un libro che ha rappresentato un momento decisivo e ha impresso una svolta nella storia dell'ambientalismo, arricchendola con una nuova prospettiva o valorizzando un aspetto importante in precedenza ignoto o, più semplicemente, non ancora imposto all'attenzione dall'evolversi della realtà. Così, a partire dalle prime denunce dell'inquinamento alla presa di coscienza dei limiti della crescita economica e demografica, dallo sviluppo sostenibile fino alla consapevolezza del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, viene tessuta la storia della nascita e dello sviluppo del movimento ambientalista a livello globale.
EUR 17.10
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Le radici del populismo. Disuguaglianze e consenso elettorale in Italia
Trasformare il disagio sociale in consenso politico è da sempre la cifra di ogni forma di demagogia: solo affrontando i problemi che sono all'origine della disuguaglianza, la nostra democrazia potrà vincere la sfida populista. Negli ultimi anni movimenti e partiti populisti hanno registrato, in Italia come in Europa, un costante aumento di consensi. Certo, pesano il risentimento contro le élites e le ansie provocate dall'insicurezza, l'immigrazione e la paura della perdita delle tradizionali identità 'culturali', ma sono le disuguaglianze il vero, potente, motore del loro successo: disparità economiche, sociali e culturali, sia tra i ceti che tra i territori, che hanno creato una 'classe dimenticata'. Analizzando il nostro paese da nord a sud e dai centri alle periferie, mettendo insieme risultati elettorali e peculiarità economiche e demografiche, Pier Giorgio Ardeni arriva a un'evidenza incontestabile: che il successo dei populismi trae linfa da divari di condizione a cui non è stata data risposta. I poveri contro i più ricchi, i ceti 'non protetti' contro quelli 'garantiti', le aree interne e periferiche contro quelle urbane. Scopriremo che se vogliamo salvaguardare la nostra democrazia non c'è altra strada che affrontare il problema alla radice: ridurre le disuguaglianze.
EUR 17.10
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La strada smarrita. Breve storia dell'economia italiana
Un'indagine che ripercorre le fasi dello\r\nsviluppo economico italiano dal 1861 a\r\noggi, mettendo in luce le cause delle\r\ndifficili condizioni attuali e le forze sulle\r\nquali si può contare per tornare a crescere.\r\nNell'ultimo decennio dell'Ottocento l'Italia inizia la\r\nrincorsa dei paesi più avanzati e alla fine del ventesimo\r\nsecolo raggiunge un reddito per abitante non dissimile da quello\r\ndi Germania, Francia e Regno Unito. È un percorso di grande\r\nsuccesso che permette la creazione di un'economia moderna.\r\nDa un quarto di secolo, tuttavia, l'economia italiana cresce assai\r\nmeno della media europea. Sono tornati a pesare alcuni dei mali\r\nantichi del paese: bassi livelli di istruzione, prassi burocratiche\r\ne giudiziarie obsolete, gestioni aziendali poco trasparenti. I\r\nfattori di crescita che avevano funzionato nel dopoguerra si\r\nsono rivelati inadatti all'economia globale e il clima di continua\r\nincertezza politica, finanziaria e istituzionale ha alimentato la\r\nsfiducia nella stabilità del paese.\r\nIn seguito alla crisi del 2008 l'Italia non ha più saputo\r\nrecuperare il reddito perduto. La differenza tra il benessere\r\neconomico degli italiani e quello degli altri europei e dei\r\nnord americani è tornata ai livelli degli anni Settanta. La\r\ncrisi di credibilità della politica, l'alto\r\ndebito, le opportunità perdute e i dubbi\r\nintermittenti sul ruolo internazionale\r\ndel paese hanno prodotto un ambiente\r\nostile alla crescita, che infatti si è\r\nazzerata.\r\nCon questo libro, Carlo Bastasin e Gianni\r\nToniolo indagano le cause antiche e\r\npresenti della debolezza economica\r\nitaliana per trovare le strategie che\r\nvi pongano rimedio
EUR 15.20
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Storia del paesaggio agrario italiano
Dall'epoca della colonizzazione greca ed etrusca fino ai tempi nostri, la storia del paesaggio agrario italiano nella quale, con un magistrale lavoro di sintesi, gli elementi storici, sociologici e tecnici si integrano con l'immaginario letterario e visivo. Un classico della storiografia italiana che continua ad affascinare per la ricchezza delle intuizioni e la gradevolezza del racconto e che trova un continuo riscontro visivo nella riproduzione di mosaici, tele, affreschi, dipinti e disegni.
EUR 26.60
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La dottrina morale
«Nella dottrina di Senaca "il problema morale è un 'problema di forza': costituire una forza intima e personale contro le forze naturali e sociali che ci premono e ci urtano da ogni parte e munire l'anima propria come una fortezza in cui si racchiuda la nostra vita e da cui muova il nostro amore per la vita degli altri".» (Dall'introduzione di Concetto Marchesi)
EUR 13.30
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La rivoluzione francese
La più moderna e ampia storia della Rivoluzione: una vivace narrazione condotta secondo i metodi della nuova storiografia francese.Collocata in un ampio arco storico, la Rivoluzione viene articolata nelle diverse rivoluzioni che i vari ceti sociali condussero al suo interno. E assume una nuova fisionomia: il Terrore passa in secondo piano rispetto all'Assemblea Costituente e al Direttorio; Marat e Robespierre cedono il passo ai protagonisti del nuovo corso «borghese».
EUR 23.75
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A tutto campo. L'amore, il destino, la memoria e altre umanità. Conversazioni con Peter Haffner
«Peter Haffner, attraverso queste conversazioni, ci permette di capire quanto sia stato importante, per il sociologo polacco, osservare le contraddizioni della società e il mutare della scena politica. Mostra come la grandezza di Bauman risieda nel suo essere sempre andato controcorrente e nell'aver voluto scrivere per poter condividere con gli altri il risultato delle proprie riflessioni.» - Michela Marzano, RobinsonRendere non familiare ciò che ci è familiare e il suo contrario sembra essere uno dei fili rossi che attraversano l'intera opera di Zygmunt Bauman. Un compito difficile che può porsi solo colui che ha davanti agli occhi tutto l'uomo, che è capace di guardare al di là della propria specializzazione e leggere di filosofia e psicologia, di antropologia e storia, di arte e letteratura. Come scrive Peter Haffner nella sua prefazione, Bauman non è uomo dei dettagli, delle analisi e inchieste statistiche, delle cifre, dei nudi dati e dei sondaggi. Egli dipinge con pennellate larghe su una grande tela, offre una visione delle cose, lancia delle tesi che vogliono provocare discussione. Se aveva ragione Isaiah Berlin a distinguere due categorie di pensatori e scrittori rifacendosi a un antico detto del poeta greco Archiloco - «La volpe sa molte cose, ma il riccio sa una grande cosa» -, Zygmunt Bauman è insieme riccio e volpe.
EUR 17.10
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Il grande libro del ghiaccio
Apparentemente algido e senza vita, il ghiaccio è un mondo a sé. Un mondo meravigliosamente vario, misteriosamente fuggevole e drammaticamente fragile che gli uomini hanno imparato a temere e ammirare nel corso dei millenni. Una esplorazione ancor più appassionante e necessaria nel tempo del riscaldamento climatico.
EUR 20.90
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Il populismo gesuita. Perón, Fidel, Bergoglio
Perón, Castro, Chávez, i grandi leader populisti dell'America Latina sono uniti da un filo rosso che attraversa la storia del continente: l'utopia cristiana del Regno di Dio sulla terra. Una teologia politica che ora, con papa Francesco, è arrivata fino al soglio di Pietro.Un filo rosso attraversa la storia latinoamericana. Risale alla Conquista, passa per le missioni del Paraguay, subisce l'espulsione borbonica, incrocia le spade col liberalismo, risorge coi populismi fino ad approdare a Roma, al soglio pontificio. È il filo gesuita, custode di una poderosa visione del mondo che impregna l'universo morale e materiale dell'America Latina.Suo cardine è l'utopia cristiana, il sogno del Regno di Dio in terra, impermeabile alla corruzione del mondo e della storia; suo modello la cristianità coloniale, Stato cristiano dove si fondevano unità politica e unità spirituale, suddito e fedele. L'ordine sociale? Un organismo naturale conforme alla volontà di Dio. Gerarchia, unanimità, corporativismo erano i pilastri; la fede il collante; lo Stato etico il guardiano. Peronismo, castrismo, chavismo: i più potenti populismi latini sono uniti da quel filo. Da esso emana la teologia del popolo che ispira papa Francesco. C'era una volta, predicano, un popolo puro che viveva in armonia e condivideva una cultura formata dalla sua fede. Ma ecco le idee "straniere", il liberalismo senza patria, i protestanti individualisti, il capitalismo egoista, il secolarismo indifferente a Dio corromperne l'anima, disgregarne l'unità, minacciarne l'identità. Contro tali eterni nemici dei popoli d'America s'erge il leader populista, redentore che brandendo la croce della fede e la spada della giustizia sottrae il popolo eletto alla schiavitù e lo conduce alla terra promessa. Non tutti i populismi latini sono gesuiti, né tutti i gesuiti sono populisti. In tutti i "populismi gesuiti" è però evidente l'impronta gesuita. Per tutti combattere la ricchezza, fonte di corruzione, è più importante che estirpare la "santa povertà", garanzia di moralità. Studiandoli, questo libro indaga le radici culturali delle grandi piaghe storiche dell'America Latina: autoritarismo, povertà, disuguaglianza.
EUR 15.20
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Oltre la legalità
Ripensare criticamente i due pilastri fondamentali del moderno 'Stato di diritto': la separazione dei poteri e il principio di legalità. Paolo Grossi - uno dei più grandi giuristi italiani - ritiene assolutamente indispensabile una loro non marginale revisione. È necessaria una innovata visione di un ordine giuridico italiano che non si riduca e non si risolva soltanto in leggi dello Stato. Solo così si può attuare il pluralismo giuridico della nostra Costituzione: ritrovando la sua naturale complessità quale specchio fedele della realtà complessa della società.
EUR 13.30
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Sulle rotte di Ulisse. L'invenzione della geografia omerica
Furono gli Eubei di Calcide e di Eretria i più antichi esploratori delle rotte mediterranee; marinai, mercanti, coloni, che, procedendo da oriente verso occidente, si spinsero fino alle acque degli empori atlantici, superando, presso Gibilterra, le mitiche colonne di Ercole. Il volume si sofferma sul mondo della grecità arcaica, su quella memoria dell'Odissea che è nella 'bisaccia' di ogni navigante e poi colono. Il dato davvero più rilevante è constatare che la codificazione della geografia dell'Odissea è definitivamente compiuta, e su più scenari mediterranei, già nella seconda metà delI'VIII secolo a.C., poco prima dell'Odissea, nella stagione cioè - con Cuma e con Naxos - delle prime fondazioni coloniali elleniche sia in Italia sia in Sicilia. Tale codificazione resterà sostanzialmente immobile fino alla tarda età ellenistica, quando i Romani, vinta Cartagine, si proietteranno su rotte atlantiche, qui nuovamente riciclando l'eterna leggenda dell'eroe navigatore.
EUR 9.50
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La Controriforma
L'opera analizza un aspetto fondamentale della storia italiana ed europea del XVI secolo: la trasformazione della Chiesa di Roma in conseguenza della sfida luterana. Il volume è diviso in tre sezioni: la prima, cronologica, focalizza il processo di trasformazione a partire dal clima religioso e politico del primo Cinquecento; la seconda verte su diversi soggetti istituzionali e centri decisionali (papato, Inquisizione, Concilio di Trento, ordini religiosi) che operarono nella Chiesa della Controriforma; la terza indaga sui rapporti tra Chiesa della Controriforma e società.
EUR 9.50
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Manuale di rilevamento architettonico e urbano
I modi e le tecniche con cui l'ambiente, le città, gli edifici vengono rilevati, analizzati e rappresentati graficamente, sia con i sistemi tradizionali sia con quelli digitali di ultima generazione.Il rilevamento architettonico consente di conoscere, studiare e registrare il nucleo originario di un edificio e di individuare le varie fasi di trasformazione che ne hanno contrassegnato la storia, dalla primitiva configurazione allo stato attuale. Il manuale, in questa edizione rivista e aggiornata, comprende - oltre all'ampia trattazione, supportata da esempi concreti relativi a strumenti e programmi, dell'avvento della tecnologia informatica e del suo impatto sulla strumentazione per il rilevamento, sulla fotografia, sulla documentazione e sulla catalogazione - anche una Appendice interamente nuova dedicata al rilevamento architettonico effettuato mediante la fotografia digitale, che permette la costruzione di modelli numerici attraverso la fotomodellazione.
EUR 41.80
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20 settembre 1870
Il 20 settembre 1870 non è soltanto una giornata fondamentale per l'Italia che completa la sua unità con la conquista di Roma. È anche un evento memorabile della storia mondiale perché decreta la fine del millenario potere temporale dei papi e segna l'inizio di una diversa presenza della Chiesa cattolica in Italia e nel mondo. Gli italiani si muovono dopo le sconfitte francesi nella guerra contro la Prussia. Dopo il crollo dell'impero di Napoleone III, infatti, la Francia non intende intervenire più a difesa del papa. A questo punto, ci sono le condizioni per la conquista di Roma, obiettivo finale del Risorgimento. Fino all'ultimo si cerca una soluzione pacifica. Ma Pio IX respinge le profferte italiane e acconsente alla difesa armata chiesta dai suoi soldati, pronti a battersi come nuovi crociati. Il libro ricostruisce in dettaglio l'avvicinarsi delle truppe italiane a Roma, l'organizzazione delle difese pontificie e l'assalto alla città. Segue poi gli sviluppi successivi, dai festeggiamenti al plebiscito di annessione, all'avvio di una nuova politica nel quadro del sistema costituzionale rappresentativo italiano. A 150 anni da una data chiave della storia nazionale, una ricostruzione affascinante di 24 ore che hanno cambiato per sempre il corso degli eventi.
EUR 17.10
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25 luglio 1943
Dell'ultima seduta del Gran Consiglio, il 25 luglio del 1943, non fu redatto un verbale ufficiale. Non si sa, pertanto, che cosa effettivamente dissero e come si comportarono i partecipanti. Nelle tante memorie uscite negli anni successivi, il duce e i gerarchi hanno dato versioni contrastanti di quel che fu detto, come fu detto e perché fu detto. Molti sono gli interrogativi rimasti senza risposta: i gerarchi volevano veramente estromettere Mussolini dal potere? Volevano porre fine al regime per salvare la patria? Oppure furono dei traditori? Se il duce considerava l'ordine del giorno Grandi «inammissibile e vile», perché lo mise in votazione? Tutti i presenti rimasero stupiti dalla fiacca reazione del duce alle accuse che gli vennero rivolte durante la seduta. Era forse rassegnato a perdere? O addirittura voleva uscire di scena, come un attore che, dopo essere stato osannato per venti anni, alla fine era stato fischiato per aver perso la guerra? Congiura di traditori? Audacia di patrioti? O l'eutanasia di un duce? Documenti nuovi consentono finalmente di rispondere a queste domande, e a Emilio Gentile di raccontare un giorno cruciale della storia d'Italia con la suspense di un poliziesco.
EUR 12.35
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Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi
Per una meravigliosa e tremenda ambiguità linguistica, la morte e la vita sono iscritte nella stessa parola bios: bíos è vita, biós è arco. Noi siamo così un cerchio incompiuto, imperfetto, un arco, in cui inizio e fine non coincidono. Solitari restare a riva a osservare le tempeste della vita o salire a bordo senza troppo curarci dei compagni di viaggio? Seguire le leggi del cosmo o le leggi dell'io? Scegliere la politica o l'antipolitica? Il negotium o l'otium? Credere o capire di fronte a Dio e alla morte? Seguire la lezione dei padri o la rivoluzione dei figli? Basta volgere lo sguardo al mondo classico di Atene e Roma per trovare i nostri più naturali interlocutori, coloro che ci hanno preceduti nelle nostre stesse domande. Lucrezio e Seneca hanno fatto il controcanto al presente ponendosi le domande ultime. Non importa quali risposte abbiano dato, importa invece la loro allergia al pensiero unico, tanto da averci prospettato concezioni diverse e rivali del mondo. Importa il coraggio di sperimentare, in solitudine e in autonomia, cosa significa sopportare la verità quando la vita ti viene a trovare. A loro dobbiamo rivolgerci per ricordarci come eravamo e come potremmo essere.
EUR 9.50
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Lo spartito del mondo. Breve storia del dialogo tra culture in musica
Giovanni Bietti ci accompagna, pagina dopo pagina, in un viaggio in quella sorta di lingua cosmopolita che è la musica: una lingua capace di mescolare, intrecciare, fondere le diverse tradizioni a qualsiasi latitudine. Da Orlando di Lasso agli ideali pacifisti e universali che hanno ispirato musicisti settecenteschi come François Couperin, ottocenteschi come Beethoven o novecenteschi come Béla Bartók, fino alle sperimentazioni contemporanee che coinvolgono le culture e le sonorità extraeuropee, la musica si rivela un mezzo di scoperta del mondo. Un modo per imparare a valorizzare le differenze, un'esperienza di sintesi e di arricchimento. Perché la musica può dirci molto su di noi, sugli altri, sul mondo.
EUR 10.45
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La voce delle sirene. I Greci e l'arte della persuasione
La voce delle sirene ci accompagna - tra storia, mito, poemi e filosofia - alla scoperta della forza e del fascino della parola nella Grecia antica, sulle tracce di coloro che hanno dato forma al nostro modo di pensare, dibattere e argomentare.Forse non tutti sanno che per gli antichi le sirene erano mostri orripilanti, per metà uccelli e per metà donne. Eppure, esse avevano qualcosa che le rendeva irresistibili. Era la voce: suadente, ammaliatrice, ingannevole. Insieme ad altre figure mitologiche a loro affini come Circe, Calipso ed Elena, le sirene sono le protagoniste della prima tappa di un cammino circolare che questo libro percorre: un viaggio che, partendo da Omero e a Omero ritornando, si concentra sull'Atene del V secolo, la città della democrazia e della parola. Ripercorrendo storie gustose e celebri pagine di poesia e letteratura, Laura Pepe indaga fin tra le pieghe più nascoste le incredibili potenzialità di peithó, persuasione, la parola che insieme seduce e convince. Ma perché Omero e perché Atene? Perché per l'uno e per l'altra la parola, il logos, è un sovrano potentissimo, capace di compiere le imprese più divine e dunque di convincere del vero e del giusto, ma anche di illudere e di ingannare. Le sirene di Omero, con la loro voce che incanta, conquista e trascina, continuano a fare capolino nell'Atene del suo secolo d'oro: non è difficile intravederle tra i protagonisti della politica che arringano il popolo riunito in assemblea, tra gli accusatori e gli accusati che si industriano a convincere i giudici del tribunale e, ancora, tra quei maestri di persuasione che furono i sofisti.
EUR 17.10
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Didattica a distanza. Com'è, come potrebbe essere
La didattica a distanza ha cent'anni di storia, ma - malgrado l'accelerazione impressa dall'avvento dell'era digitale - ancora agli inizi del 2020 occupava un ruolo marginale. Barbara Bruschi e Alessandro Perissinotto - esperti di comunicazione e didattica speciale - ci guidano alla scoperta delle potenzialità insospettate del distance learning con un'analisi critica e libera da pregiudizi.Sembrava solo un ripiego, un "piano B" dettato dalle necessità di una crisi senza precedenti, ma - dopo poche settimane dall'avvio generalizzato della didattica a distanza nelle università e nelle scuole di ogni ordine e grado - si è assistito a uno strano flusso migratorio, quello di coloro che, abbandonata la schiera degli scettici e degli apocalittici, sono passati a quella dei possibilisti, per non dire degli entusiasti. La didattica a distanza è accusata di impoverire il rapporto docente-studente, di dequalificare il corpo insegnante, di mercificare la conoscenza. Tutte queste accuse sono il cavallo di battaglia di molti docenti; tuttavia non sono pochi quelli che, praticando la nobile arte del fare di necessità virtù, hanno scoperto nel distance learning potenzialità insospettate dai più (ma ampiamente previste dagli studiosi). Questo è dunque un libro di parte, un libro che sta dalla parte di quanti hanno scelto di capire meglio le possibilità della didattica in rete. "Di parte" non significa "acritico" e non significa "contro" (contro coloro che osteggiano la didattica a distanza), significa solo liberarsi del pregiudizio che oppone distanza a presenza (concetti questi moderatamente conciliabili tra loro) per valutare le esperienze positive degli ultimi anni e, soprattutto, di questi ultimi mesi. La trattazione si articola in tre parti: nella prima, Una cornice chiamata "didattica a distanza", si analizzano, con gli strumenti della didattica, della sociologia e della semiotica, le trasformazioni introdotte dal distance learning, ma anche le sostanziali continuità con l'insegnamento tradizionale; nella seconda, In pratica come faccio?, vengono forniti modelli pratici di organizzazione della didattica a distanza; nella terza parte, E gli altri come hanno fatto?, viene fornita una raccolta di "buone pratiche" messe in atto durante l'emergenza Covid-19 in realtà differenti (scuole elementari, secondarie di primo e secondo grado, atenei, formazione professionale ecc.).
EUR 9.10
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Il mondo dopo la fine del mondo
È esistito un mondo prima del virus e ne esisterà un altro, diverso, dopo. Quale? Alcuni dei maggiori intellettuali, scienziati, economisti, giuristi, antropologi, sociologi, giornalisti del nostro tempo rispondono alle domande che la pandemia ci ha prepotentemente posto. E che dobbiamo affrontare, oggi che porgiamo lo sguardo al nostro futuro prossimo. Una piccola impresa edioriale, immaginata e realizzata nel pieno dell'emergenza e del "distanziamento sociale", per provare a essere all'altezza delle sfide che sono davanti a noi.La nostra civiltà, che si reputa all'apice tecnologico e culturale della storia dell'umanità, si è trovata in questi mesi a fare i conti con un fenomeno, il contagio, che pareva ormai relegato alle pagine della storia. Al virus è bastata solo qualche settimana per segnare uno spartiacque tra un mondo che credevamo di controllare e un mondo inedito, dal profilo incerto. Nel "prima", per esempio, le nostre società facevano mostra di un'organizzazione globale molto efficiente. Oggi questa efficienza ha mostrato l'altra faccia, quella fragile, insostenibile, vulnerabile. Nel "prima" la democrazia appariva il destino dell'umanità. Nel "dopo" non appare più così scontata. Nel "prima" lo Stato era considerato un'istituzione quasi residuale, da limitare e contenere. Nel "dopo' dovremo considerare la sua forza necessaria. Nel "prima" l'Unione Europea, pur con tutti i suoi difetti, appariva una formidabile fortezza rispetto alle incertezze globali. Nel "dopo" riemergono stereotipi atavici e antipatie congenite. Nel "prima" sembrava che l'Italia fosse destinata a vivere sfruttando il suo immenso patrimonio culturale. Nel "dopo" tutto questo sembra un sogno dal quale ci siamo svegliati all'improvviso. Il mondo che verrà ci chiama tutti a riflettere sulle cause della pandemia e sulle contraddizioni e i guasti sociali, politici, economici che la crisi ha fatto emergere o esasperato. Abbiamo il compito della ricostruzione. Siamo chiamati a immaginare un mondo in cui si abbia cura della qualità della vita delle persone all'interno di una organizzazione più equa, più consapevole, più competente, più politicamente organizzata e che abbia a cuore la salvaguardia dell'ambiente.
EUR 13.00