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Morti favolose degli antichi
Il libro racconta i casi di morte più ammirevoli, impressionanti ed esemplari tratti dall'antichità greca e latina.\r\n«Non c'è niente di cui m'informi così volentieri come della morte degli uomini: le ultime parole, l'aspetto, il contegno tenuto in quel momento. Se fossi un editore, farei un repertorio ragionato delle varie morti. Chi insegna agli uomini a morire, insegna loro a vivere» - Montaigne, Saggi, xx\r\n«Un interessante saggio che raccoglie la narrazione di morti favolose, strane, buffe, tragiche, misteriose e divine» - Il salotto di Sherlock Holmes, Blog\r\nSono qui raccolte come in un repertorio le morti di poeti, filosofi, re, eroi, condottieri, imperatori, inventori, atleti, popoli interi e città. Perché questo interesse ai modi di morire dell'antichità? Perché gli antichi, ignari di quello sterile attaccamento alla vita che caratterizza l'epoca moderna, avevano elaborato forme classiche, canoni e modelli per morire in modo significativo: cioè in modo ambizioso, elaborato e appropriato per la vita di ciascuno. Sapevano gli antichi che la morte non è qualcosa che viene da fuori a prenderci e portarci via, ma è ancora pienamente dentro la vita, ci rappresenta e ci rappresenterà per sempre.
EUR 15.20
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L' appuntamento mancato. Il giovane Heidegger e i sentieri interrotti della democrazia
Si può parlare della questione filosofico-politica in Heidegger prescindendo dal suo coinvolgimento con il nazismo? Questo volume intende sostenere che ciò non soltanto è possibile ma che nei corsi universitari del primo periodo friburghese sono addirittura rinvenibili tracce importanti - e ancora inesplorate - di un pensiero della democrazia. Resta il fatto, però, che Heidegger non ne tematizza mai in modo esplicito la portata filosofica. Si tratta di una semplice svista, dovuta a una mancanza di interesse politico da parte del giovane e già brillante docente dell'Università di Friburgo? O non sarà il caso di riconoscervi i primi sintomi di un malessere più profondo del suo pensiero, incapace di reggere la coabitazione di due opposte tendenze nei confronti del politico? Prima ancora ch'egli stesso ne adotti la formulazione, si possono cogliere qui le premesse del primo "sentiero interrotto" della sua opera, che renderà per l'intero filosofare di Heidegger quello con la democrazia un appuntamento mancato.
EUR 20.90
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Norwegian talks. L'architettura di Kunt Hjeltnes, Carlo-Viggo Holmebakk e Jensen & Skodvin
Il volume presenta per la prima volta in Italia il lavoro di tre studi di architettura norvegesi: Knut Hjeltnes, Carl-Viggo Hølmebakk e Jensen&Skodvin, ancora poco noti in Italia ma tutti eredi, in modo diverso, della lezione di Sverre Fehn, il grande maestro recentemente scomparso. I tre studi di architettura, tutti con alle spalle una carriera piuttosto consolidata, sfruttano al meglio le difficili condizioni ambientali del loro paese, coperto dai ghiacci per lunghi mesi, dando vita ad architetture site specific, vale a dire accomunate dallo speciale genius loci norvegese. Ivo Pannaggi, pittore di formazione e poi architetto attivo per oltre un trentennio a Oslo, aveva già individuato molti anni or sono questo carattere peculiare nella "luce siderale che sviluppa i solidi in una successione di superfici piane, senza ombre e senza chiaroscuro, come nel più ortodosso dei quadri cubisti".
EUR 16.90
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Il parco dell'Ariosto e del Boiardo. Progetti di luoghi come esercizi di fantasia
Esiste un paesaggio, variamente intuibile tra il reale e l'immaginario, nei poemi quattro-cinquecenteschi di Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto, l'Orlando innamorato e l'Orlando furioso. Di questo paesaggio, avventurosamente abitato e percorso da Angelica e Orlando, si possono ancora oggi rintracciare i profili e scoprire suggestioni nelle caratteristiche delle terre natali dei due autori reggiani. La Provincia di Reggio Emilia ha così creato un progetto inserito fra le attività della Biennale del Paesaggio e ispirato da questo novero di suggestioni: il "PAB. Parco dell'Ariosto e del Boiardo". Il volume ha per oggetto l'esperienza didattica e di ricerca che la Biennale del Paesaggio ha commissionato all'Università Iuav di Venezia e svolta dagli studenti del Laboratorio Integrato di Paesaggio coordinato dai professori Renato Bocchi, Paolo Burgi ed Enrico Fontanari.
EUR 17.10
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Tuareg
Cosa ne è oggi dei Tuareg? degli spiriti che abitavano attorno a loro nel deserto? della vita nomade attraverso l'immenso Sahara, come è raccontata già nella letteratura araba? Oggi i Tuareg, per via delle siccità, delle carestie e delle guerre locali, si sono trasferiti dagli attendamenti nel deserto alle periferie delle grandi città, dove provano bene o male a trasformarsi in sedentari. Ma il legame col loro passato riemerge spesso ancora integro, in tanti aspetti della vita quotidiana, ad esempio nel modo di occupare le abitazioni in muratura, come gente che se pur ferma sembra sia ancora nell'agitazione del viaggio; poi nel cibo, nell'abbigliamento, e nel rapporto con gli esseri soprannaturali, gli spiriti del deserto, che li hanno seguiti, e continuano a curarli, ad apparire loro, a tenerli d'occhio. Il libro è frutto di una appassionata, accurata e complessa ricerca svolta dall'autrice che ha vissuto per alcuni anni presso una grande famiglia dei Kel Antsar del Mali. Vi si raccontano i profondi mutamenti in corso, il momento in cui una straordinaria e antica cultura si sta perdendo, ma anche come con la musica i Tuareg riescano a far sopravvivere la loro identità.
EUR 9.42
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Figure e forme della memoria culturale
Una capacità fondamentale che distingue l'uomo dagli altri esseri viventi: quella di acquisire, elaborare e conservare informazioni interagendo con l'ambiente, di trasformarle in conoscenze e ricordi condivisi. All'origine dell'umanità sta questa memoria produttrice di sapere, che va ad aggiungersi alla memoria animale o biologica. Se quest'ultima è fatta di programmi registrati nel codice genetico e si rivela nella forma di disposizioni o istinti, la memoria culturale è un insieme di istruzioni per trattenere esperienze e produrne di nuove, è un sapere impresso e attivo nei corpi, nelle pratiche, nella cultura materiale, nelle tecniche, nelle rappresentazioni. Oltre a riguardare il modo in cui questo sapere viene elaborato, prodotto e trasmesso, lo studio della memoria culturale indaga la produzione di ricordi collettivi, la quale ha sì a che fare con la conoscenza del passato, ma interessa essenzialmente il presente, la costruzione e la trasformazione delle identità collettive e individuali. Il volume presenta diversi casi di studio che gettano luce su dinamiche e aspetti cruciali del ricordare, affrontando questioni specifiche ed esemplari come il rapporto intimo che esso intrattiene con l'immaginazione o con l'oblio, e analizzandone figure e modalità particolari: dalla festa al racconto orale, dalla memoria discorsiva a quella privata, alla memoria dei luoghi e dei nomi.
EUR 22.80
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Tirana. Contemporaneità sospesa. Ediz. italiana e inglese
Tirana è da anni una città in grande trasformazione architettonica e urbana, tanto che, come ha scritto di recente Stefano Boeri, "la Tirana contemporanea e vibrante della moltitudine individualista, selvaggia, arrogante, sta dentro, letteralmente dentro, alla Tirana dei monumenti del regime comunista, con le sue piazze immense e i grandi viali& Tutto in scena, insieme, come se la città fosse fatta da pezzi di tempo e non da fette di spazio". Molti dei più interessanti studi di architettura contemporanea europei, da Bolles+Wilson a MVRDV, da Atenastudio a Bjarke Ingels, si sono confrontati con questa capitale che si è imposta all'attenzione della cultura architettonica internazionale. Questo volume disegna dunque un profilo inedito di Tirana: quello di una città proiettata verso il nuovo secolo con una volontà di rinnovamento che molte grandi città europee, specie quelle italiane, sembrano invece aver perduto.
EUR 28.50
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Novelle stralunate dopo Boccaccio. Riscritte nell'italiano d'oggi
La novella italiana a partire da Boccaccio è stato uno dei generi letterari più letto, apprezzato e imitato in Europa, e rappresenta una delle migliori stagioni letterarie italiane. Ma se Boccaccio è rimasto un autore molto noto, meno conosciuti sono quelli che hanno scritto dopo di lui e sulle sue orme. In questo libro Elisabetta Menetti ha scelto le novelle più rappresentative, sorprendenti, conturbanti e fantastiche di autori del Quattrocento e Cinquecento italiano: Sacchetti, Sercambi, il Piovano Arlotto, Straparola, Masuccio Salernitano, Bandello, Molza, Morlini, Arienti, Gherardi da Prato, Manetti, Grazzini, Doni, Fortini, Ser Giovanni Fiorentino. L'italiano dell'epoca non è facile per tutti da leggere; per questo le novelle sono state riscritte nell'italiano d'oggi da alcuni stimati autori e traduttori, in modo da riavere quella freschezza e quella comicità immediata che le caratterizzava. Le trascrizioni sono di Dino Baldi, Daniele Benati, Nicola Bonazzi, Ermanno Cavazzoni, Gianni Celati, Ugo Cornia, Ivan Levrini, Giovanni Maccari, Simona Mambrini, Nunzia Palmieri, Giovanni Previdi e Jean Talon.
EUR 14.25
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Le parole non sono di questo mondo. Lettere al guardiamarina E. K., 1892-1895
Lo scambio epistolare tra il giovane ufficiale e il giovane intellettuale, maestro non solo culturale ma anche morale ("Penso che diecimila ore difficili non possono disfare ciò che viene intessuto in un'ora felice") svela, con una misura e una delicatezza d'animo che escludono qualunque effusione, un'amicizia virile di grande intensità. Al centro del dialogo c'è il grande compito della maturazione, che entrambi sentono impegnativo e rischioso: il difficile passaggio dalle promesse indistinte della giovinezza alla piena responsabilità dell'adulto, nel quale il guardiamarina è condotto per mano. Sono lettere straordinarie, in cui Hofmannsthal parla con totale libertà della vita e dell'arte ("l'essenza dell'arte è l'immediatezza, la capacità di guardare l'esistenza senza timore, senza pigrizia e senza menzogna") a un animo partecipe e avido di apprendere. Il titolo viene dalla stupenda lettera del 18 giugno 1895, in cui, traducendo in prosa la visione espressa nella Ballata della vita esteriore, Hugo scrive che "la gran parte degli uomini non vivono nella vita, ma in una pura apparenza dove nulla è e tutto soltanto significa".
EUR 11.40
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Goethe
Georg Simmel (Berlino, 1858 - Strasburgo, 1918) fu uno degli esponenti più significativi della filosofia e sociologia tedesche nei decenni precedenti il primo conflitto mondiale. Di origine ebraica, fu amico di Max Weber, docente alle università di Berlino e di Strasburgo, nonché animatore di circoli culturali cui partecipavano personalità come Lukàcs e Bloch. Il suo pensiero si esercitò su molteplici aspetti del "mondo della cultura", mantenendo come riferimento privilegiato la diagnosi delle strutture sociologiche della contemporaneità. La monografia che Simmel dedicò a Goethe nel 1913 non rappresenta soltanto un contributo di grande rilevanza alla storia dell'interpretazione goethiana, ma anche e soprattutto una tappa fondamentale nella costruzione di quella "filosofia della vita" che assorbì completamente i suoi ultimi anni, assumendo connotazioni sempre più conflittuali e tragiche mano a mano che la civiltà europea andava precipitando verso la catastrofe del primo conflitto mondiale. Di questa oscura metafisica vitalistica, che altrove erompe nelle forme più inquiete e inquietanti, il Goethe mostra invece il lato più armonioso e conciliativo. Nel sommo scrittore tedesco, Simmel vede il conflitto altrimenti mortale tra vita e forme ricondotto a una perfetta fusione tra l'uomo e il suo mondo, tra recepire e plasmare, tra la potenza dirompente della passione e la compostezza classica della figura.
EUR 26.60
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Una scelta per Milano. Scali ferroviari e trasformazione della città. Ediz. italiana e inglese
L'assunto da cui parte questo corposo studio corale consta nel fatto che "i sette scali ferroviari milanesi dismessi rappresentano un'occasione eccezionale e irripetibile di trasformazione urbana e di messa a punto di un'idea di città". Il volume raccoglie pertanto numerosi contributi, ampiamente illustrati, secondo uno schema tripartito: una prima parte urbanistica che contiene dei saggi d'indirizzo volti a delineare le sfide cruciali per la città contemporanea. La seconda parte, più progettuale, dedica spazio alle varie proposte di riordino degli scali milanesi. La terza, infine, propone una sorta di verifica a più voci delle ipotesi sviluppate nelle prime due, interrogando sia architetti come Emilio Battisti e Pierluigi Nicolin, e urbanisti, come Luigi Mazza, sia personalità extradisciplinari di assoluto rilievo come Ermanno Olmi, partendo dall'assunto che per capire una città sono necessari molti punti di vista, compresi quelli del cinema, spesso trascurati dal mondo accademico, ma forse gli unici in grado di restituire quel sentimento unico che Christopher Alexander chiama "the magic of the city".
EUR 39.90
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Leonardo Ricci: nuovi modelli urbani
Leonardo Ricci, assieme all'amico Leonardo Savioli e al comune maestro Giovanni Michelucci, ha rappresentato la punta più alta e poetica dell'architettura italiana a Firenze sia sul terreno della ricerca artistica e teorica sia della didattica universitaria. Oltre a ripercorrere importanti e poco noti progetti degli anni sessanta, Bartolozzi si concentra sugli ultimi concorsi di Ricci a partire da quello per il Centro Direzionale di Firenze che rappresenta un'esperienza conclusiva per la cosiddetta "scuola fiorentina" prima che si dissolvesse incalzata dalle tensioni centrifughe dei gruppi radicali - costituiti in massima parte da allievi diretti di Ricci e Savioli.
EUR 15.20
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Scritti scelti sull'architettura e la città 1956-1972
Nata in un momento di passaggio della carriera di Aldo Rossi, a cavallo del 1972, questa raccolta è divenuta nel tempo un'opera unitaria che delinea "l'ipotesi di una teoria della progettazione architettonica dove gli elementi sono prefissati, formalmente definiti, ma dove il significato che scaturisce al termine dell'operazione è il senso autentico, imprevisto, originale della ricerca. Esso è un progetto". Gli scritti sparsi di Rossi contengono infatti molti dei concetti sviluppati ne "L'architettura della città", ma presentano anche gli aspetti più polemici della sua critica della cultura architettonica internazionale sviluppati negli anni della formazione. A partire dagli studi giovanili sul neoclassicismo milanese e torinese, passando per le recensioni di libri storici come quelli di Emil Kaufmann, Hans Sedlmayr, gli interventi di critica architettonica sull'opera dei maestri Boullée, Behrens, Loos, Le Corbusier, gli studi urbani che confermano l'idea della "città per parti", fino ai celebri interventi sulla tipologia edilizia: è proprio in questo "misto di descrizione e di deformazione, di invenzione e di conoscenza" che si consolida il postulato rossiano: la città non può essere considerata una mera infrastruttura di servizi, quanto la materia prima dell'identità e della memoria collettiva o individuale e quindi "ne deriva che anche l'edificio può essere progettato per analogia con la città".
EUR 32.30
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Vida nueva. La lingua e la cultura italiana in America Latina
L'America Latina è probabilmente il continente nel quale la presenza degli italiani ha contribuito in modo sostanziale e determinante allo sviluppo delle culture locali. Non si tratta di tracce isolate da seguire in chiave antropologica o storica, bensì di una serie innumerevole e continuativa di fenomeni linguistico-culturali di diversissima entità, in cui l'elemento italiano è ampiamente identificabile. Elemento però che va cercato nell'ibridazione, nella commistione, nella contaminazione. Parole e concetti tutti quanti che non piacciono a chi vorrebbe - purtroppo ancora oggi - che la lingua e la cultura italiana penetrate nel contesto latinoamericano avessero conservato una loro purezza, una loro forma originaria. Al contrario, tutto ciò che si potrebbe chiamare italiano convive in America Latina con le lingue e le culture ispanoamericane e lusoamericane e proprio all'interno di esse questo elemento trova una sua riformulazione. I saggi che compongono questo volume - scritti da studiosi italiani e latinoamericani - si propongono di tracciare un panorama analitico ed interpretativo di questa sorta di "vida nueva" dell'italiano nella vasta geografia del Nuovo Mondo.
EUR 17.10
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Il cimitero ebraico in Italia. Storia e architettura di uno spazio identitario. Ediz. illustrata
Il volume è frutto di un'accurata indagine dei luoghi di sepoltura ebraici dal punto di vista della storia dell'architettura e delle città. Dagli "orti" o "campacci" medioevali e rinascimentali fino alle sezioni israelitiche nei moderni cimiteri ottocenteschi, la regolamentazione di questi spazi è stata spesso l'occasione per ridefinire i rapporti fra la comunità e questa antica minoranza, fra tentativi di assimilazione e antigiudaismo, andando ben al di là degli aspetti pratici del problema. Passando in rassegna i cimiteri israelitici di Trieste, Roma, Milano, Torino, Firenze, Livorno, Venezia fino a quelli di comunità più piccole ma non meno significative come Bologna, Ferrara, Modena, Ancona o Napoli, ci si accorge che lo studio di queste architetture simboliche e dei luoghi destinati al ricordo svela il loro valore altamente metaforico: lo studio di queste speciali "città dei morti" è in grado di restituirci un affascinante intreccio di storie e memorie che è parte integrante e inscindibile della storia d'Italia.
EUR 23.75
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Una stanza all'Einaudi
L'Einaudi è stata la più importante casa editrice italiana del Novecento. Nelle sue stanze hanno lavorato Cesare Pavese, Italo Calvino, Natalia Ginzburg. Lì hanno discusso programmi editoriali Primo Levi, Norberto Bobbio, Franco Venturi, Gianfranco Contini, per citare solo alcuni dei grandi nomi che hanno frequentato gli uffici di via Biancamano. Luca Baranelli e Francesco Ciafaloni, due semplici redattori tra gli anni '60 e gli anni '80, sono stati testimoni di quelle vicende e amici di alcuni dei protagonisti. In queste pagine rievocano due decenni di storia della casa editrice e alcuni dei momenti più drammatici: dal "caso Fofi" che spaccò in due la casa editrice nel 1963, alla crisi del 1983 che portò l'Einaudi all'amministrazione straordinaria e al fallimento di quel grandioso progetto. Una lunga conversazione con Alberto Saibene approfondisce aspetti finora trascurati delle vicende einaudiane: il funzionamento della macchina editoriale, la posizione politica della casa editrice negli anni a cavallo del '68, l'istinto unito all'arte del comando di Giulio Einaudi. Una ricca iconografia, perlopiù inedita, completa il volume.
EUR 13.30
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Esperienza e compito infinito nella filosofia del primo Benjamin
A partire dalle suggestioni del giovane Walter Benjamin, e cercando di ricostruire le sue letture, i corsi da lui seguiti e le discussioni avute con i suoi amici - sono gli anni, lo ricordiamo, della profonda intesa con Gershom Scholem - questo studio si propone di indagare, fornendo molti materiali inediti, le influenze del pensiero di Kant e di Hermann Cohen, fondatore della scuola neokantiana di Marburgo, sulla riflessione di Benjamin negli anni 1912-1918. Partendo dal recupero e dallo sviluppo del sistema kantiano, Benjamin tenta di fondare un nuovo concetto di esperienza, non più riferito all'intuizione empirica, ma "a priori" e "metafisico", anche se non coincidente - come in Cohen - con il "fatto" delle scienze fisico-matematiche, e capace di dare conto della dimensione religiosa, storica, etica ed estetica della sfera umana.
EUR 26.60
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Ercole al bivio. Altri materiali iconografici dell'antichità tornati in vita nell'arte moderna
L'Ercole al bivio, libro «leggendario» di Erwin Panofsky, l'ultimo composto in lingua tedesca, nel 1930, prima dell'esilio americano, detiene entro l'opera complessiva del suo autore una posizione di soglia.Non solo, infatti, Panofsky, con uno straordinario tour de force esegetico, scopre in un'enigmatica tela di Tiziano il simbolo tardo antico del tempo, ma ricollega questo simbolo all'immagine di Ercole al bivio fra vizio e virtù e, insieme, fra due stili di vita e due epoche storiche. Se, da una parte, la divaricazione tra sfera estetica e sfera morale - che il mondo classico aveva contemplato e la teologia medievale alimentato a fini apologetici - ambisce, con l'umanesimo, a ricomporsi felicemente nell'arte, dall'altra vediamo delinearsi un'altra divaricazione, non meno paradossale, quella tra medioevo germanico e modernità italiana.Frutto maturo delle prime analisi teoriche dell'opera d'arte, l'Ercole è figura dello stesso Panofsky, al bivio tra le forme simboliche di Cassirer e l'empirismo «metafisico» di Edgar Wind. Da questa singolare posizione, esso da un lato rinuncia a ogni teoria esplicita per farsi pura immagine, dall'altro si guarda bene dal recidere il legame che unisce immagine e parola. Forma mediale per eccellenza, sulla scorta di Warburg qui è l'immagine artistica come tale a presentarsi, a colui che sa interrogarla, quale incessante nucleo generativo delle categorie atte a conoscerla.Sono queste complesse e irriducibili polarità che il libro documenta con una sorta di profetica partecipazione. Rese antitetiche, e quindi risolte e smembrate, dalla fattualità storica, esse si conservano integre e feconde nella grande arte, sola in grado, secondo Panofsky, di costituire quel tertium fra passato e futuro, etica ed estetica, metafisica e storia, in cui si tempera la barbarie di ogni secca alternativa. «Il giovane Ercole si trova da tutt'altra parte che a un “bivio” ma, incalzato dai dubbi su quale “via” intraprendere nella vita, si è appartato in un luogo solitario non ben precisato, dove se ne sta in meditabondo raccoglimento. Ecco allora apparirgli due donne dai tratti riconoscibili, “grandi”, vale a dire due figure ultraterrene. L'una, riconosciuta da tutti come Virtù, ha un aspetto sano e nobile, veste di bianco: la pulizia dello stile è il suo unico ornamento, ed essa si avvicina con sguardo modesto e portamento pudico. L'altra, al contrario, conosciuta dagli amici come Felicità, dai nemici come Vizio, ha forme morbide ed esuberanti, truccata, così da sembrare più bianca e più rossa di quanto non sia nella realtà, e con un portamento che dà l'illusione di una figura ben più eretta di quanto non sia: si guarda intorno con occhiate impudiche, mentre le vesti non lesinano la vista delle sue grazie. In due discorsi e in una replica entrambe gli promettono, ciascuna a modo suo, di condurlo alla felicità - l'una mediante il piacere e l'ignavia, vale a dire percorrendo la via “più piacevole e comoda”, l'altra attraverso fatiche e pericoli, e cioè salendo per un sentiero “lungo e difficile”. La decisione di Ercole ci è nota» - Erwin Panofsky In copertina: Gerolamo di Giovanni di...
L' apparecchio del gusto. Contributi ad una archeologia della gastronomia moderna
Hegel 1820
Tra i diversi momenti dell'itinerario filosofico di Hegel, l'Introduzione alla storia della filosofia, la lezione inaugurale tenuta ad Heidelberg nel 1816 e poi ripresa in forma ampliata a Berlino nel 1820, assume un rilievo difficilmente sottovalutabile. In essa troviamo, infatti, pienamente dispiegato quel circolo tra filosofia e storia della filosofia che costituisce un costante termine di confronto della riflessione hegeliana. Muovendo proprio da questo fondamentale intervento programmatico, i saggi raccolti in questo volume offrono un personale percorso di riflessione su alcuni dei principali nodi tematici del pensiero hegeliano.
EUR 12.35