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L' isola dei topi
«Dalle cose, ho divorziato / Le compro, mi cadono, ne rompo / l'involucro e via / nel cassonetto / oppure le sposto e le trasloco / di senso e di ruolo / come un vecchio gioco, / cosí mi sento l'uomo / piú adatto a conquistare / l'assoluto non essere che sono»Le sistoli e le diastoli che fanno pulsare questo libro sono il ricordo e la dimenticanza, che si alternano fin dalla prima poesia in una dialettica che non sembra poter trovare sintesi. C'è una pulsione a ricordare e una a dimenticare. C'è una volontà di tagliare legami e una di rafforzarli, di difenderli dal tempo. In questo percorso, movimentato dalla presenza di animali reali e simbolici - uccelli, gatti, cavalli, insetti -, si attraversano luoghi e persone come intravisti da una porta di casa che non si sa se tenere aperta o chiudere una volta per tutte. La voce che ci conduce vorrebbe essere distaccata, disprezzare la nostalgia, salvo riaccendersi improvvisamente per passioni non sopite (in primis le corse di trotto) o per antiche e moderne idiosincrasie. Ma inquietanti immagini di topi (l'ennesimo, definitivo animale del libro) si insinuano parossisticamente tra i versi dell'ultima sezione. Nemici spietati o solo messaggeri di qualcosa che non si riesce ad avvertire compiutamente, l'oscura minaccia dei topi porta il ritmo delle poesie alla fibrillazione. L'elegante controllo delle ambivalenze si sgretola lasciando spazio a un profondo disagio, ma anche, simmetricamente, a un estremo attaccamento al mondo interiore ed esterno.
EUR 11.40
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Annalena
«Lei è stata la dismisura in tutto, ma la vita è anche mancare qualcosa, non riuscire in qualcosa, non colmare la misura fino all'orlo».Annalena Tonelli, capelli al vento, sfreccia in bicicletta all'alba per le strade di Forlí: corre dai bisognosi, dagli ultimi. Lo farà per tutta la vita. Fino a fondare una missione in Africa, a rinunciare a tutto, fino a venire uccisa perché donna, bianca, senza un uomo a fianco, e senza paura. Annalena Benini la conosce da sempre questa storia, fa parte della sua famiglia. Ma adesso qualcosa è successo e quel nome identico al suo la insegue come una domanda, come un pungolo: può arrivare a capire tutto di quella donna cosí estrema, libera, coraggiosa? C'è un mistero che resta.\r\nUn viaggio personalissimo e profondo dentro il cuore della forza femminile, tra dedizione e potere, grandezza e senso del limite, talento e vocazione.\r\nDue donne con lo stesso nome, due vite lontanissime. Annalena Tonelli aspira all'assoluto, Annalena Benini davanti all'assoluto vacilla. Come tutti noi. Ma con sguardo disincantato, estremamente contemporaneo, si confronta con quella figura magnetica e schiva che incarna la fragilità e la potenza di tutte le donne, e che di continuo le dice: e tu? Da una polmonite anche un po' comica fino alla scelta piú estrema: in entrambi i casi si tratta di scosse. Annalena Tonelli è una ragazza degli anni Sessanta col futuro in mano: bella, il pensiero affilato e veloce, la prima fra gli amici a ballare il twist, borse di studio a Boston e New York, poi la laurea in Giurisprudenza. Ma a diciannove anni ha già incontrato la sua vocazione, «perché non è possibile amare i poveri, senza desiderare di essere come loro». Cosí allena il suo corpo a dormire quattro ore per notte, a vivere di pochissimo, elimina per sempre la vanità dalla sua vita. Non vuole che nessuno si innamori di lei, perché lei arde già di amore per gli ultimi della Terra. E questo sentimento bruciante la spinge lontano da Forlí, a coltivare il fiore dell'umanità nei deserti piú aridi. Illuminata dall'amore per Dio e dall'umanesimo di Simone Weil, Etty Hillesum, Virginia Woolf: esprime il massimo della libertà nel massimo dell'umiltà. Annalena Tonelli ha esercitato, con la vita e con gli scritti, un pensiero altissimo e dirompente, con il quale Annalena Benini si confronta e si scontra. Questo libro è un viaggio moderno e accidentato, ricco di domande e confessioni, nel tentativo di guardare, dal basso, con piena coscienza dei propri limiti, e non senza autoironia, la scala che sale fino all'assoluto. Arrivando alla scoperta entusiasmante e complessa che il pensiero piú libero e coraggioso del Novecento è un pensiero femminile.
EUR 16.62
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La mia vita con i gatti
La mia vita con i gatti è il diario delle giornate che Noriko trascorre in compagnia dei suoi ospiti felini, ma non solo: grazie a loro, infatti, Noriko farà incontri speciali e scoperte sorprendenti su se stessa, la vita e, soprattutto, la felicità e la sua ricerca.«Nei giorni in cui il freddo è pungente, Mimí sale sulle mie ginocchia e si acciambella come una volpe addormentata. Quando la stringo a me, lei si arrotola ancor piú stretta, in modo da adattarsi perfettamente al mio abbraccio. In quei momenti penso: "La felicità non è lontana, ma qui, ora".»Noriko vive una vita forse fin troppo tranquilla. È una scrittrice sulla cinquantina da qualche tempo ferma in una palude di tristezza camuffata da abitudine: il libro che sta scrivendo è bloccato da mesi, e nulla sembra andare per il verso giusto. Alla ricerca di una svolta, Noriko fa visita a un santuario shintoista e sussurra: «Dammi la felicità». Il giorno dopo, quasi fosse un segno soprannaturale, vicino al ceppo della magnolia davanti a casa sua, piantata tanti anni prima dal padre, qualcosa si muove nell'aiuola. È una gatta randagia che sta dando alla luce una cucciolata! Nessuno nel vicinato è disposto a prendersi cura dei gattini appena nati: inizia cosí la sua convivenza con questi animali di piccole dimensioni ma capaci di portare un grande cambiamento nella vita di Noriko. E pensare che a lei i gatti nemmeno piacevano... La mia vita con i gatti è il diario delle giornate che Noriko trascorre in compagnia dei suoi ospiti felini, ma non solo: grazie a loro, infatti, Noriko farà incontri speciali e scoperte sorprendenti su se stessa, la vita e, soprattutto, la felicità e la sua ricerca. La delicatezza e la bellezza dei libri di Morishita Noriko stanno proprio in questo: attraverso i piccoli e grandi cambiamenti quotidiani, la scrittrice giapponese, già apprezzata e celebrata per il longseller Ogni giorno è un buon giorno, riesce a intessere un racconto fatto di cose semplici e familiari, che diventa un racconto universale in grado di conquistare centinaia di migliaia di lettori in tutto il mondo.
EUR 16.15
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Pinocchio. Le avventure di un burattino doppiamente commentate e tre volte illustrate
Dopo La follia di Hölderlin, Giorgio Agamben legge il celebre romanzo di Collodi, scansando le comuni interpretazioni esoteriche a favore di un'«illuminazione profana» in cui corpo e immaginazione si compenetrano.«Il naso è l'espressione dell'incorreggibile, picaresca insolenza di Pinocchio, e solo secondariamente della sua altrettanto picaresca furfanteria. In questione, in quel naso che non finisce mai è, piuttosto, qualcosa come una costitutiva indefinizione della natura del burattino, che, come quella degli abitanti del Regno segreto, è “pendula” e in continua rivoluzione. La menzogna è qui per cosí dire fisiologica, legata al carattere indeterminabile, alla vaghezza di un'esistenza che per questo non può che essere indefettibilmente mancata. Il naso senza fine di Pinocchio, che non passa piú dalla porta della camera e che rischia di conficcarsi negli occhi della fata, è la sua verità, che smentisce la falsa antinomia con la quale la fata vorrebbe definirlo: le bugie che hanno le gambe corte e quelle che hanno il naso lungo. La verità non è un assioma fissato una volta per tutte: cresce e diminuisce “a occhiate” insieme alla vita, al punto di diventare sempre piú ingombrante e difficile per chi vi aderisce senza riserve - come il naso di Pinocchio, appunto».«Nessun libro finisce», ha scritto di Pinocchio Giorgio Manganelli. «I libri non sono lunghi, sono larghi. La pagina non è che una porta ad altra porta, che porta ad altra. Finire un libro significa aprire l'ultima porta, affinché nessuna porta si chiuda piú». È una porta di questo genere, che comunica segretamente col suo libro precedente su Hölderlin, che Agamben apre con questo doppio commento, tre volte illustrato, del libro piú letto e tradotto di tutta la letteratura italiana. E lo fa togliendo decisamente di mezzo e, insieme, riformulando da capo le interpretazioni esoteriche delle avventure del burattino, dalla morte alla rinascita, dalla metamorfosi asinina all'inghiottimento nel ventre della balena. Collodi inventa poeticamente, non applica dottrine massoniche trasmesse da imprevedibili iniziati. È vivendo le sue avventure di burattino, la vendita dell'Abbecedario, l'ingresso nel Gran Teatro, la fuga nel Paese dei balocchi, l'incontro col Gatto e la Volpe, la trasformazione in ciuco e il viaggio nel ventre del Pesce-cane che Pinocchio, come Lucio nel romanzo di Apuleio, è iniziato, ma ciò a cui è iniziato è la sua stessa vita. E il libro che ne risulta non è una fiaba, non è un romanzo, non è ascrivibile ad alcun genere letterario, proprio come il suo protagonista, che non è né un animale né un ragazzo, non è nemmeno un «che», ma solo un «come»: è, nel senso piú stretto della parola, una via di uscita o di fuga, tanto dall'umano quanto dall'inumano - per questo non fa che correre, e quando alla fine si ferma è perduto.
EUR 19.00
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La felicità del lupo
Fausto si è rifugiato in montagna perché voleva scomparire, Silvia sta cercando qualcosa di sé per poi ripartire verso chissà dove. Lui ha quarant'anni, lei ventisette: provano a toccarsi, una notte, mentre Fontana Fredda si prepara per l'inverno. Intorno a loro ci sono Babette e il suo ristorante, e poi un rifugio a piú di tremila metri, Santorso che sa tutto della valle, distese di nevi e d'erba che allargano il respiro. Persino il lupo, che mancava da un secolo, sembra aver fatto ritorno. Anche lui in cerca della sua felicità.«Un libro che sta racchiuso nei silenzi. Negli spartiti dei fiati, per esempio, è la virgola a dare il respiro, in poesia invece è l'andare a capo, mentre nei passi di montagna il respiro è una regola non scritta. Fiato, poesia, montagna, silenzi: è in questi elementi che si può riassumere l'ultimo libro di Paolo Cognetti.» - Eugenio Giannetta, Avvenire«Non è un romanzo sulla solitudine e non è un romanzo sulla montagna. La solitudine e la montagna sono parti fondamentali e vive di un racconto terso sugli incontri fra esseri umani.» - Annalena Benini, Il Foglio«Silvia rise. E di cosa sa gennaio? Di cosa sapeva gennaio? Fumo di stufa. Prati secchi e gelati in attesa della neve. Il corpo nudo di una ragazza dopo una lunga solitudine. Sapeva di miracolo.»\r\nArrivato alla fine di una lunga relazione, Fausto cerca rifugio tra i sentieri dove camminava da bambino. A Fontana Fredda incontra Babette, anche lei fuggita da Milano molto tempo prima, che gli propone di fare il cuoco nel suo ristorante, tra gli sciatori della piccola pista e gli operai della seggiovia. Silvia è lí che serve ai tavoli, e non sa ancora se la montagna è il nascondiglio di un inverno o un desiderio duraturo, se prima o poi riuscirà a trovare il suo passo e se è pronta ad accordarlo a quello di Fausto. E poi c'è Santorso, che vede lungo e beve troppo, e scopre di essersi affezionato a quel forestiero dai modi spicci, capace di camminare in silenzio come un montanaro. Mentre cucina per i gattisti che d'inverno battono la pista e per i boscaioli che d'estate profumano il bosco impilando cataste di tronchi, Fausto ritrova il gusto per le cose e per la cura degli altri, assapora il desiderio del corpo e l'abbandono. Che esista o no, il luogo della felicità, lui sente di essere esattamente dove deve stare. Di Paolo Cognetti conosciamo lo sguardo luminoso e la voce limpida, il dono di osservare le relazioni umane nel loro dialogo ininterrotto con la natura, che siano i boschi di larici dei duemila metri o il paesaggio di roccia e ghiaccio dei tremila. Con le loro ferite e irrequietezze, quando scappano e quando poi fanno ritorno, i suoi personaggi ci sembrano amici che conosciamo da sempre, di quelli rari. È per questo, forse, che tra le pagine vive di questo libro purificatore abbiamo l'impressione di attraversare non le stagioni di un...
L' amore nei pazzi e altri scritti (1851-1909)
Lombroso è stato uno degli italiani più celebri al mondo nella sua epoca, una figura di grande spicco nel panorama del positivismo europeo di fine e inizio secolo. Ma dopo la sua morte il suo pensiero è stato perlopiù ridotto alle teorie sull'atavismo, liquidato in toto o irriso (e in quanto ebreo, il fascismo ha cancellato ogni sua traccia dalla toponomastica e ogni scultura commemorativa dai luoghi pubblici). Con questo volume si vuole proporre un'immagine più sfaccettata di Lombroso a partire da testi meno noti. Alberto Cavaglion ci propone il Lombroso divulgatore, giornalista, poligrafo che si occupa di medicina sociale, ma anche di architettura, di politica, di questioni giuridiche, di storia, linguistica e letteratura. Un ritratto intellettuale molto diverso e, dal punto di vista della scrittura, molto più piacevole rispetto a quello conosciuto attraverso i suoi controversi saggi accademici. Il volume, che ripercorre un ampio arco temporale (dal 1851 al 1909, poco prima della morte) inizia con le pagine più intime: quelle dal diario giovanile, le lettere alla fidanzata che poi diventerà moglie, le pagine autobiografiche. Poi si ripercorre la vasta gamma dei suoi interessi intellettuali, dalla passione per la filologia e la letteratura alla musica, dalla politica (socialista moderato) agli interventi sull'antisemitismo. Non mancano pagine sulla medicina sociale e quelle tratte dal giornale che Lombroso aveva organizzato nel manicomio di Pesaro, facendo collaborare i pazienti. E naturalmente i suoi studi sulla follia in rapporto alla criminalità e alla genialità, ma sintetizzati in pubblicazioni divulgative mai riprese prima d'ora. Il volume comprende anche un saggio di Silvano Montaldo sulla storia della collezione di reperti anatomici, antropologici e criminologici avviata in vita da Lombroso e diventata poi il museo torinese a lui dedicato.
EUR 80.75
Gli arabi. 3000 anni di storia di popoli, tribú e imperi
Un caleidoscopico viaggio lungo 3000 anni di storia dei popoli arabi: dalle prime tribú all'avvento clamoroso dell'islam, dalle tragiche lacerazioni politiche della modernità alle insurrezioni delle primavere arabe. Con la lingua araba come indiscussa sovrana, fonte inimitabile di poesia e sacralità, di identità e di cultura condivisa. Libro dell'anno per «The Sunday Times» e «Times Literary Supplement». In questo saggio magistrale, Tim Mackintosh-Smith ripercorre quasi tremila anni di storia, facendo rivivere davanti ai nostri occhi i popoli e le tribú della penisola arabica che hanno conquistato moltissime terre e diffuso la loro lingua in Asia e in Africa. Mackintosh-Smith fa risalire le origini di questo processo agli albori della stessa lingua araba, molto prima dell'avvento dell'islam, e fa dell'arabo, parlato e scritto, uno degli assi che definiscono l'identità culturale condivisa dagli arabi nel corso dei millenni. Risalendo alla poesia preislamica e ai conflitti tra i beduini e i popoli sedentari d'Arabia, l'autore descrive la nascita della scrittura araba, la vita di Muḥammad e le conquiste dell'islam, le crociate, le dinastie omayyadi e abbasidi, la magnificenza della Spagna islamica, il dominio turco, il colonialismo, l'ascesa e il declino del panarabismo, la moderna fioritura della lingua araba, le primavere arabe e il fondamentalismo. La storia dei popoli e della cultura araba nel corso di tre millenni, una storia epica in cui, piú attuali che mai, risuonano nel presente gli echi del passato, sia in Occidente che in Oriente.
EUR 38.00
Gelosia
Ossessione, desiderio, smania di vendetta. Jo Nesbø racconta il preciso istante in cui la passione prende il sopravvento. Storie di uomini feroci, di amanti privi di scrupoli, di destini implacabili. Nell'atmosfera ossessiva e perturbante del maestro del crime scandinavo.\r\n\r\n«Originale, nella produzione del maestro noir norvegese, per l'abbandono degli scenari sanguinolenti e della figura classica del serial killer. E per la forma: una raccolta di racconti, diversi nella lunghezza, nei luoghi, nelle motivazioni di chi commette crimini e misfatti» - Claudia Morgoglione, Robinson\r\n\r\n«Il mio angelo nero della morte, la chiamavo. Scherzando dicevo che sarebbe stata la causa della mia morte violenta, che uno dei suoi ammiratori fanatici avrebbe provveduto a togliermi di mezzo. Ma nel mio intimo temevo di piú che un giorno si sarebbe innamorata di uno di quei corteggiatori importuni. Come ho appena detto, sono un uomo mediamente geloso.»Ossessione, desiderio, smania di vendetta. Jo Nesbø racconta il preciso istante in cui la passione prende il sopravvento. Due fratelli gemelli coinvolti in un triangolo amoroso e un detective, specializzato in casi criminali che hanno la gelosia come movente, chiamato a sbrogliare la questione. Il profondo e improvviso legame tra due passeggeri su un volo per Londra che potrebbe essere l'inizio di una relazione o di qualcosa di molto piú sinistro. Uno scrittore di successo che si ritrova vittima dell'ossessione altrui e riesce a cavarsela grazie al suo talento nel raccontare. Una donna che approfitta della pandemia per vendicarsi di un crimine subito e, insieme, della vita. Storie di uomini feroci, di amanti privi di scrupoli, di destini implacabili. Nell'atmosfera ossessiva e perturbante del maestro del crime scandinavo.
EUR 16.62
Africani europei. Una storia mai raccontata
La straordinaria storia degli africani europei che rivela antichi e svariati legami tra due continenti.Nel III secolo d.C. san Maurizio, un egiziano, divenne capo di una leggendaria legione romana. Fin da allora ci sono stati innumerevoli incontri tra quelli che sono definiti «africani» con coloro che vengono definiti «europei». Eppure ancora oggi si ritiene perlopiú che gli africani e gli africani europei siano in Europa una presenza recente. Olivette Otele ricostruisce un ampio retaggio afroeuropeo attraverso le vite di individui comuni e straordinari. Svela cosí un passato dimenticato, da quello dell'imperatore Settimio Severo a quello di africani ridotti in schiavitú che vivevano in Europa durante il Rinascimento; fino a giungere ai migranti dei nostri giorni che si dirigono verso le città europee. Nell'esplorare una storia che è stata ampiamente trascurata, Otele getta luce su questioni di grande attualità: il razzismo, l'identità, il potere e la resilienza.Sono stati scritti molti libri preziosi sulle vite dei neri nei contesti geografici piú disparati. Ma solo un numero ridotto di essi si occupa nello specifico dell'esperienza delle persone di origine africana in Europa prima dei due conflitti mondiali. Africani europei va a fondo nelle pieghe della storia europea in Africa e, viceversa, della storia africana in Europa, per capire come questi due continenti si siano contaminati a vicenda fin dall'antichità. Un esempio di questo scambio mai proficuo per la parte africana: san Maurizio veniva dall'Egitto e divenne capo di una legione romana nel III secolo d.C. ed è infatti spesso raffigurato come un santo dalla pelle nera. Proprio questo è il punto: la storia degli africani in Europa è sempre stata raccontata per eccezionalismi, ovvero singole figure che arrivavano da un altro continente e diventavano protagonisti di storie d'amore, spiritualità e violenza. Olivette Otele invece, per la prima volta, tenta di raccontarne la storia completa, eccezionale perché di tutti. Il suo obiettivo è offrire una molteplicità di storie che siano un punto di partenza per studiare il passato e smantellare l'oppressione razziale nel presente, decifrare connessioni temporali e spaziali, sfatare miti persistenti e riportare alla luce le vite degli afroeuropei. Africani europei è un omaggio a storie - africane, europee e mondiali - di collaborazione, migrazione, resilienza e creatività che aspettavano da secoli di essere raccontate.
EUR 25.65
Puliti. La nuova scienza della pelle e la bellezza del lavarsi di meno
La nostra società è ossessionata dall'igiene. Ma pulizia non è sempre sinonimo di purezza; a volte è solo ossessione di controllo, spesso dannosa per il nostro corpo. Questo libro ci mostra come uscirne.La nostra società è ossessionata dall'igiene. Ogni superficie che tocchiamo è sottoposta ad attenta detersione, come la nostra pelle, soprattutto la nostra pelle. E se tutto ciò fosse sbagliato? James Hamblin, medico e giornalista, ci conduce in un viaggio - scientifico e culturale - parlando con dermatologi, allergologi, immunologi, estetisti e molti altri. Egli indaga il modo in cui la salute della nostra pelle è influenzata dal mondo che ci circonda, in forme sorprendenti. Manca un fattore essenziale per comprenderla: un ecosistema sconosciuto ai piú noto come microbioma della pelle; mille miliardi di microbi che vivono sulla nostra pelle. Non sono pericolosi, rappresentano uno strato superficiale della pelle che nessuno sapeva di avere, e influenzano molti fenomeni, dall'acne all'eczema, dalla pelle secca al nostro odore. Hamblin ha scoperto che molti dei nostri criteri di pulizia sono meno connessi alla salute di quanto non si pensi. Abbracciare una nuova definizione di «pulito» può significare fare molto di meno e nel contempo risparmiare tempo, denaro, acqua e bottiglie di plastica.
EUR 16.62
Tutto un rimbalzare di neuroni
Cosa resta della scuola senza le levatacce al mattino, l'odore di ormoni, i panini nello zaino? Senza i litigi nel cambio d'ora, gli sguardi in tralice, le corse fuori appena suona la campanella? Eppure la scommessa è sempre la stessa: riuscire a raggiungere gli allievi, a toccarli, anche se sono ben nascosti dietro una videocamera spenta, piú simili a impiegati in smart working - soli, assonnati, inafferrabili. Insegnare in Dad significa provarci dieci volte di piú, sperando che duri il meno possibile. Un viaggio spericolato e vivissimo nel controsenso della scuola a domicilio.«Ve lo confesso: l'unica cosa divertente della Dad è stata questo libro di Vanessa Ambrosecchio» - Viola Ardone, tuttolibri«Eccola qua, la mia 3H: due anni e mezzo di duro lavoro sulle dinamiche di gruppo e sul rapporto tra adulti e pari, e si era ridotta a una fila di oblò.»La prima settimana sembrava una vacanza. Poi abbiamo capito che i libri di testo non li avrebbe aperti piú nessuno, e quegli allievi rintanati dietro uno schermo andavano agguantati in un altro modo. Un mese dopo, i ragazzi si collegavano dai vicoli del quartiere, dal letto, o correndo in riva al mare. «Ministro, mi si sono ristretti gli alunni!» La didattica a distanza è quello che succede quando si toglie alla scuola la concretezza dei corpi, uno spazio reale in cui incontrarsi, scontrarsi, condividere, crescere. È la «scuola meno», dove al posto di sorrisi e bronci ci troviamo a guardare ologrammi e file. Per di piú, in una classe difficile di una zona difficile non è detto che i ragazzi abbiano un computer: si arrangiano col telefono, quando va bene. Magari quello della mamma, magari seduti accanto al nonno con l'Alzheimer. E per loro non andare a scuola significa perdere la prospettiva di un altro mondo e un futuro possibile. Con la rabbia e l'ingegno di chi fa il mestiere piú bello e piú usurante di tutti, Vanessa Ambrosecchio ci racconta cosa significa insegnare: non stancarsi di provare, stanare gli allievi uno a uno, scommettere su di loro, inventarsi ogni giorno domani.
EUR 14.25
Panico
Los Angeles è satura di paranoia. L'America è preda della paura. Siamo negli anni Cinquanta, e il popolo americano è avido di notizie, di gossip, di scheletri negli armadi. Quanto piú ama qualcuno, tanto piú vuole conoscerne i vizi. E Freddy Otash è deciso a dare al pubblico quello che vuole.«Puro Ellroy distillato» - The Washington Post\r\n\r\n«Non c'è mai stato uno scrittore come James Ellroy» - The Telegraph\r\n\r\n«Ellroy fa a pezzi il mito dell'America come una motosega in un mattatoio» - TimeFreddy era un poliziotto. Poi ha ucciso un uomo per vendicare un collega e il nuovo capo della polizia l'ha congedato con disonore. Adesso è un investigatore privato specializzato in ricatti, un pappone e, soprattutto, il braccio armato di «Confidential», il famigerato tabloid. Circondato da un alone di benzedrina e di violenza, Freddy Otash dovrà risolvere l'omicidio dell'unica donna che ha mai amato, vedersela con un complotto comunista e uscire vivo da una congiura che mira a fermare la corsa di Jack Kennedy alla presidenza. Con Panico il grande maestro del noir è partito da Ricatto (Stile Libero 2013) per comporre un affresco vasto, brutale e ipnotico. Il James Ellroy che piú abbiamo amato, quello di American Tabloid e L.A. Confidential, è tornato. Corrosivo come non mai.
EUR 18.52
Bibbia
Progetto e direzione: Enzo BianchiUna nuova traduzione per i cristiani di tutte le confessioni, ma anche per il lettore laico. La nuova edizione Einaudi della Bibbia si caratterizza innanzitutto per la nuova traduzione, non confessionale, frutto del lavoro di un'équipe di filologi ed esegeti fra i più autorevoli al mondo, profondi conoscitori dell'ebraico, dell'aramaico e del greco. Una traduzione che vuole rendere accessibile il testo biblico al lettore odierno, ma senza omogeneizzare le sue asperità linguistiche, culturali e teologiche.La Bibbia è sempre disponibile a una lettura infinita, e non solo per le interpretazioni che sono sempre molte, come testimonia tutta la copiosissima letteratura dei commenti biblici, ma infinita perché diventa diversa a partire da chi la legge. Ci sono letture diverse nella fede ebraica, letture diverse nella fede cristiana, letture diverse di chi non è credente né in Dio, né in Gesú Cristo e legge la Bibbia come «il grande codice» secondo la ben nota espressione di Northrop Frye. Grande codice della cultura occidentale soprattutto, ma non solo! Per il non ebreo e il non cristiano, la Bibbia non contiene «la parola di Dio», ma resta una testimonianza scritta del pensiero umano che si esprime imputando al soggetto «Dio» parole e azioni che hanno un significato alto per l'umanità. Ma non si dimentichi che nella lettura della Bibbia anche il credente non potrà fare a meno di tutti gli strumenti umani necessari per leggerla, interpretarla e comprenderla. Nella lettura infinita c'è un cammino comune del credente e del non credente che deve assolutamente essere messo in rilievo e praticato senza sospetti. D'altronde, le chiese oggi riconoscono che la Bibbia, pur contenendo la parola di Dio, è innanzitutto parola umana, che gli autori sono autori umani, e che la Bibbia è un testo che va interpretato rifuggendo ogni lettura fondamentalista. Oggi possiamo dire che la Bibbia è la biblioteca che non divide, non separa, non apre a fondamentalismi, chiede l'affermazione della diversità, delle pluralità e dunque del dialogo perché essa è strutturalmente dialogica! (dalla Prefazione di Enzo Bianchi).
EUR 228.00
Via delle Oche. Un'indagine del commissario De Luca
1948. Il Paese è diviso, inquieto, le ferite della guerra non sono ancora sanate, e il commissario De Luca è di nuovo a caccia. Tra le elezioni politiche infuocate di aprile e l'esaltazione estiva per le vittorie di Bartali al Tour de France, si ritrova per le mani un nuovo caso. Un omicidio che qualcuno vorrebbe archiviare troppo in fretta.- Alla centrale hanno preso la chiamata di una donna disperata che urlava che avevano ammazzato Ermes in via delle Oche numero 23. Lo sapete cosa c'è in via delle Oche 23?\r\nDe Luca annuí, rapido.\r\n- Sí, un bordello.\r\n- Via delle Oche è tutta un bordello e poi, è vero… ve l'avevo detto io, prima.\r\nMa bisogna che queste cose ve le impariate da voi, commissario, ora che state alla Buoncostume. Bologna è piena di bordelli e adesso sono tutti vostri.Sono passati tre anni dalla fine del conflitto e le tensioni sono ancora fortissime. Il commissario De Luca ha evitato la vendetta dei partigiani, che volevano giustiziarlo in quanto ex membro della polizia politica fascista, ed è di nuovo in servizio, ancora a Bologna. Lo hanno assegnato alla Buoncostume; non il massimo per uno che veniva considerato il miglior poliziotto d'Italia. Eppure il caso che si trova ad affrontare è assai piú complesso di quanto lui stesso potesse attendersi. C'è un morto, un buttafuori da bordello, e De Luca, che non è cambiato, viene assalito dalla solita febbre: deve trovare il colpevole, a ogni costo. Anche se non ha l'autorità per svolgere le indagini. Anche se dovrà subire enormi pressioni. Anche se intorno a lui l'Italia repubblicana sta vivendo la sua prima grande crisi.
EUR 13.30
Body Art
Una storia di fantasmi, forse. L'allucinazione di un'artista costretta a confrontarsi con un dolore piú grande di lei, una meditazione sul tempo e sullo spazio e un viaggio dentro il mistero della creazione artistica.«Il tempo sembra passare. Il mondo accade, gli attimi si svolgono, e tu ti fermi a guardare un ragno attaccato alla ragnatela. C'è una luce nitida, un senso di cose delineate con precisione, strisce di lucentezza liquida sulla baia. In una giornata chiara e luminosa dopo un temporale, quando la piú piccola delle foglie cadute è trafitta di consapevolezza, tu sai con maggiore sicurezza chi sei.»Chi è lo sconosciuto dall'aspetto dolce e infantile per cui tempo, spazio e linguaggio non hanno senso? O almeno non lo stesso senso che hanno per noi. O per Lauren, la giovane body artist che se lo trova davanti all'improvviso in una delle tante stanze della vecchia casa sulla costa del Maine dove vive sola. Rey, suo marito da pochi mesi, si è suicidato, e lo sconosciuto parla con la sua voce, pronuncia frasi che Lauren è sicura di avere già sentito... Un libro scarno e perturbante che racconta la storia di un abbandono e traccia il diario di ogni solitudine.
EUR 9.98
I tradimenti
Ha passato una vita a raccontare storie vere, a girare documentari che ne hanno fatto un'icona, al punto che in Canada, dove risiede da decenni, Leonard Fife è considerato una sorta di monumento nazionale. Il suo primo lavoro ha smascherato la collusione tra il governo canadese e quello americano allo scopo di testare il famigerato Agent Orange. La sua ultima intervista dovrebbe essere la celebrazione di una vita straordinaria. L'amata moglie Emma, i suoi allievi, i suoi tecnici sono riuniti al suo capezzale per ascoltare, dalle sue labbra, come abbia cambiato il cinema documentario. Ma Fife, seppure posto davanti alla macchina da presa e non dietro, finisce per appropriarsene. E quella che racconta per la prima volta è la sua vera storia. Muovendosi agile nel tempo, ricostruisce la trama di fughe e tradimenti, di bugie e viltà che ne hanno fatto l'uomo che è, una sorta di eroe. Un'immagine idealizzata che Fife è deciso a distruggere.
EUR 18.52
L'Italia nel Novecento. Dalla sconfitta di Adua alla vittoria di Amazon
Una storia del Paese-Italia e non soltanto della nostra nazione che ripercorre le tappe di una difficile modernizzazione tra l'Europa e il Mediterraneo.«La materia italiana che compone questo libro è come un magma sotterraneo ancora ribollente» - Adriano ProsperiL'Italia nel Novecento è una storia del Paese-Italia e non soltanto della nostra nazione che ripercorre le tappe di una difficile modernizzazione tra l'Europa e il Mediterraneo. Con un taglio divulgativo ma un'impostazione scientifica rigorosa, il libro si rivolge a un pubblico ampio grazie a una prosa chiara e avvincente. Il lavoro presenta soprattutto due originalità. La prima: affronta i classici nodi della storia italiana con piena consapevolezza dei dibattiti revisionistici che hanno attraversato il confronto storiografico negli ultimi trent'anni, ma al tempo stesso li storicizza depurandoli della loro origine ideologica e militante. La seconda: offre una lettura sintetica, ma generale, di una serie di fenomeni - movimenti sociali, violenza politica, lotta armata, stragismo, terrorismo interno e internazionale - nell'arco lungo 1966-85, che ha dei tratti di novità e di presa di distanza, dovuti, anche in questo caso, a una ragione di tipo generazionale.
EUR 15.68
Il talento del cappellano
Un cadavere che scompare, poi riappare. Un duplice omicidio accompagnato da una macabra messinscena. Con il Capodanno alle porte, pasticcio peggiore non poteva capitare al vicequestore Vanina Guarrasi. Se poi una delle vittime è un prete, il caso diventa ancora più spinoso.«Approfitto sempre delle storie che racconto per ricordare anche un po' del tempo andato. Stavolta ricordo la terribile escalation della mafia siciliana che ha avuto il suo culmine estremo in stragi come quella di Capaci.» - Da un'intervista di Cristina Cassar Scalia su Il Mattino«Pagina dopo pagina la scrittrice catanese imbastisce una storia che porterà il vicequestore Vanina Guarrasi a seguire piste fituse e pericolose, coinvolgendo il lettore nella ricerca dell'assassino e spiazzandolo nella risoluzione del caso.» - Gabriella Genisi, TuttolibriComincia tutto in una notte di neve, sull'Etna. Il custode di un vecchio albergo in ristrutturazione chiama la Mobile di Catania: nel salone c'è una donna morta. Quando però i poliziotti arrivano sul posto, del corpo non vi è piú traccia. Ventiquattr'ore dopo viene ritrovato nel cimitero di Santo Stefano, proprio il paese dove abita la Guarrasi. Al suo fianco è disteso un uomo, un sacerdote, anzi un monsignore, assai conosciuto e stimato; entrambi sono stati uccisi. Intorno a loro qualcuno ha disposto fiori, lumini, addobbi. Il mistero si dimostra parecchio complesso, oltre che delicato, perché i conti, in questa storia, non vogliono mai tornare, un po' come nella vita di Vanina. L'aiuto del commissario in pensione Biagio Patanè può risultare al solito determinante. Quell'uomo possiede un intuito davvero speciale, ma ha il vizio di non riguardarsi. Una cattiva abitudine che, alla sua età, rischia di essere pericolosa.- Dottoressa, il signor Lisa è il custode del cimitero. È lui che trovò i due cadaveri. L'uomo si alzò in piedi, accennò una specie di riverenza. Vanina indicò la cappella. - Là dentro sono? Il custode annuí. - Sí. Sopra il loculo al centro. Addobbato ca pare 'na bancarella natalizia. Spanò intercettò la perplessità del vicequestore. - Venga, dottoressa, le faccio vedere -. La precedette dentro la cappella. Il loculo centrale, come l'aveva chiamato il signor Lisa, era l'unico scavato a terra. Al centro, davanti a un altarino, come in posizione privilegiata rispetto agli altri, tutti inseriti nelle pareti. Adagiati sul coperchio di marmo un uomo e una donna, uniti da un nastro rosso, largo, annodato come un fiocco all'altezza della vita. Sopra le teste, una composizione di rametti di vischio e accanto due stelle di natale. Una doppia corona di lumini aggiungeva alla scena un che di sinistro. Vanina s'avvicinò facendosi strada tra gli addobbi.
EUR 17.10
Il caso Potenzoni
Mercoledí 10 giugno 2015. Daniele Potenzoni è a Roma per partecipare a un'udienza del papa. Ha trentasei anni, vive in Lombardia e soffre di un disturbo mentale. Un attimo prima di prendere la metropolitana, nella confusione generale, il suo gruppo lo perde di vista e Daniele scompare. Suo padre, però, non ha mai smesso di cercarlo. E con lui un'intera comunità che si è mobilitata. Una vicenda di cronaca che da anni tiene col fiato sospeso l'Italia. Un caso che è ancora un mistero, raccontato dalla storica conduttrice di Chi l'ha visto? che lo ha seguito fin dal primo giorno.Doveva essere una breve gita lontano dalla famiglia e dal paese dell'hinterland milanese in cui era cresciuto, un'esperienza importante da condividere con gli altri pazienti psichiatrici del centro che frequentava ogni giorno. Invece dal suo viaggio nella capitale Daniele non è piú tornato. Era già scomparso una volta, molto tempo prima. Aveva diciassette anni, doveva recarsi per lavoro in un magazzino ma non ci era mai arrivato. Suo padre Francesco lo aveva ritrovato ore dopo in un parco, seduto su una panchina che guardava nel vuoto, incapace di reagire agli stimoli. È stato quel giorno che si sono manifestati i primi sintomi di un disturbo rimasto a lungo senza nome. Partendo dal racconto dei primi anni di vita e passando per la scoperta della malattia, Federica Sciarelli arriva a ricostruire il momento cruciale della sparizione. E restituisce al protagonista di questa storia una voce che si è smarrita con lui, quella voce che la famiglia Potenzoni e i tanti che hanno preso a cuore la sua vicenda sperano ancora di poter sentire.
EUR 16.15
La mia vita con gli alberi. Come si diventa un'arborista tree-climber
Karine Marsilly è stata una bambina di città con una grande fortuna. Ha trascorso le estati della sua infanzia in montagna dai nonni, circondata dalla natura: arrampicarsi sugli alberi era la sua gioia piú grande. Se alla Karine che spensierata si avventurava tra rami e foglie avessero detto che un giorno quella passione sarebbe diventata il suo lavoro, non ci avrebbe mai creduto. «Chirurga» degli alberi, Karine Marsilly è stata una delle prime arboriste tree-climber in Francia. Ci racconta la sua storia. E la storia di molti alberi. Nel nostro immaginario modellato sui paesaggi artificiali, gli alberi prendono le sembianze degli oggetti inanimati in cui saranno trasformati. Ma ogni albero è un essere vivente a tutti gli effetti, con le sue complessità e le sue fragilità, che richiede attenzione e amore. Il senso del lavoro di Karine Marsilly è racchiuso in queste semplici premesse: con un approccio medico e insieme materno, Marsilly cura gli alberi. Arborista tree-climber, con il suo sguardo esperto l'autrice esamina i «pazienti», dalle radici alla cima, formula la diagnosi, senza tralasciare i fattori ambientali, e li sottopone alla terapia necessaria per assicurare loro salute e longevità. Nel settore da piú di quindici anni, Marsilly ha assistito oltre settemila alberi ed è considerata una vera e propria celebrità nel panorama dell'arboricoltura. Il suo percorso, però, ha seguito una traiettoria tutt'altro che scontata. Dopo gli inizi nell'istruzione pubblica, un passaggio nell'ostricoltura e altre deviazioni, Karine Marsilly ha frequentato una scuola per la gestione dei grandi spazi naturali, grazie alla quale ha riscoperto la sua passione per gli alberi, e ha quindi deciso di diventare potatrice. Quando ha finalmente realizzato il suo sogno, ad aspettarla c'erano ancora anni di dure lotte per affermarsi, come accade per molte professioni, in un mondo dominato dagli uomini. In questo memoir affascinante Karine Marsilly ripercorre la sua carriera attraverso gli alberi che ha avuto il piacere di «incontrare» - la magnificenza delle sequoie, la riluttanza delle robinie, la forza dei tigli, la magia dei tassi -, e condivide la sua speciale conoscenza, fornendo alcuni consigli pratici per tutti coloro, anche principianti assoluti, che abbiano voglia di cimentarsi nella cura delle piante. Corredato delle delicate e meravigliose illustrazioni di Anna Regge, La mia vita con gli alberi è una rara e preziosa guida all'universo vegetale, inteso come dimensione a cui riservare rispetto e amore. Perché, ci ricorda Marsilly, «gli alberi possono vivere benissimo senza di noi, ma noi non possiamo vivere senza gli alberi. A loro modo, sono le nostre radici».
EUR 17.58