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Vesper. Rivista di architettura, arti e teoria-Journal of architecture, arts & theory. Ediz. multilingue. Vol. 2: Materia-autore-Author-Matter.
L'etimo della parola autore rinvia, con il verbo augere, a un gesto creativo e di incremento. Autore è l'istanza che crea, che accresce l'esistente. Nel 1967 Roland Barthes ne sancisce la morte in un celebre testo per ribadire che la crisi è quella dell'autore come soggettività individuale e nome condensatore di prestigio, già minato dalle strategie desoggettivanti di automatismo, casualità e frammentazione delle avanguardie storiche, così come dal gesto macchinico e di riproducibilità delle seconde avanguardie. A cinquant'anni da quella affermazione l'assenza di autorialità sembra essere una griffe di successo. Le tensioni tra l'anomia della materia, la norma che istituisce autorialità e l'economia che rende possibile l'opera disegnano prospettive discordanti. L'artista fa dell'autodistruzione della propria opera la vera opera e ci si appella alla demolizione di architetture, d'autore o meno, per riprogettare, o meglio per riaffermare il territorio.
EUR 17.10
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Esoterismo e linguaggio mitologico. Studi su Rainer Maria Rilke
«... Tutto questo è per me oggi il significato della parola mito. Una macchina che serve a molte cose, o almeno il presunto motore immobile e invisibile di una macchina che serve a molte cose, nel bene e nel male. È memoria, rapporto con il passato, ritratto del passato in cui qualche minimo scarto di linea basta a dare un'impressione ineliminabile di falso; e archeologia, e pensieri che stridono sulla lavagna della scuola, e che poi, talvolta, inducono a farsi maestri per provocare anche in altri il senso di quello stridore. Ed è violenza, mito del potere; e quindi è anche sospetto mai cancellabile dinanzi alle evocazioni di miti incaricate di una precisa funzione: quella, innanzitutto, di consacrare le forme di un presente che vuol essere coincidenza con un "eterno presente"». Forse nessuno come Furio Jesi ha saputo tradurre il programma poetico di Rilke nella ricerca di una vita. Scienza mitologica e critica letteraria, scrittura saggistica e autobiografia intellettuale sono in questo libro impossibili da separare: la loro più intima tensione anima uno dei vertici dell'opera jesiana.
EUR 20.90
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La scommessa psichedelica
«Dai quattordici saggi brevi che il volume La scommessa psichedelica raccoglie, emerge e si impone l'immagine di un pesce gatto lisergico. Evocato soltanto dall'LSD, vive negli specchi della casa dello scrittore Peppe Fiore, uno degli autori chiamati da Federico di Vita, il curatore dell'opera, a descrivere il rinnovato interesse scientifico, culturale e politico - per le sostanze psichedeliche.» - Danilo Zagaria, la LetturaÈ possibile immaginare un mondo in cui la depressione è risolta (in due sedute, con l'ayahuasca), anche quella resistente a trattamenti (grazie alla ketamina); dove le dipendenze sono un ricordo: la psilocibina ha lavato via quelle da alcol e tabacco, e l'ibogaina quelle da eroina e cocaina; in quel posto, la paura della morte dei malati terminali è dissolta dall'LSD; mentre il DMT ha aperto le anime a una nuova idea di spiritualità. In realtà quel mondo potrebbe essere già qui, sempre che la scommessa psichedelica venga vinta. Gli autori di questo libro tentano di farlo, domandandosi come la psichedelia definisca già oggi la realtà, provando a dire non solo cosa sono queste sostanze ma indagando cosa fanno e cosa potrebbero ancora fare. In queste pagine si cerca di capire perché, anche se sottotraccia e in modo impalpabile, queste molecole ci riguardano. A scriverle è un gruppo di intellettuali - scrittori, giornalisti, politici, raver, scienziati, critici letterari e memer - che raccontano cosa si nasconde oltre la facciata del «Rinascimento psichedelico», ovvero la serie di rivoluzionarie scoperte scientifiche degli ultimi quindici anni. Oltre a queste c'è un vero e proprio universo da mappare, con un panorama tanto vario quanto imprevedibile, svelato il quale sarà più facile sedersi al tavolo del croupier e puntare consapevolmente. In fondo si tratta di una scommessa, no?
EUR 17.10
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Opere d'arte e nuovi inizi
L'idea di un inizio nel e dal nulla, rintracciabile nella teologia giudaica, islamica e cristiana, trasmigra da Platone a Dante, fino a Hannah Arendt. Ma è nelle arti visive che rivela una valenza affatto singolare: a partire dalla preistoria, gli esseri umani realizzano figurazioni la cui emergenza, difficilmente ascrivibile a cause determinate, può persino coincidere con una svolta antropologica in grado di ridefinire la nostra condizione emotiva, mentale e esistenziale. Un'opera d'arte segna sempre un nuovo inizio, una cesura, una mutazione priva di antecedenti. Qualcosa appare in seguito a un vuoto, sfuggendo ai vigenti criteri di intelligibilità, siano questi tecniche, convenzioni, modalità espressive, credenze o abitudini mentali. Sorprendendo sia chi la crea sia chi ne fruisce, l'opera rappresenta un'estraneità di cui il mondo non aveva necessariamente sentore né aspettativa. Nella modernità, l'aliena soglia dell'inizio sostiene il dubbio creativo di Michelangelo, ispira la critica d'arte di Denis Diderot, anima il senso di qualità teorizzato da Bernard Berenson e viene rimossa nell'anti-umanesimo di Andy Warhol. Nel quadro di una prospettiva paradossalmente storicizzante, il libro tenta di dare conto dell'ex nihilo artistico e della sua operatività, invitando a giudicare l'arte passata e presente al di là delle volatili oscillazioni del gusto di cui si nutre la demagogica supposizione di una moltiplicazione inarrestabile dei prodotti creativi.
EUR 25.65
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La critica a effetto: rileggendo «La trans-avanguardia italiana» (1979)
Apparso quarant'anni fa, La trans-avanguardia italiana di Achille Bonito Oliva è stato uno dei più controversi articoli della critica d'arte italiana. Ultimo del nostro Novecento a sancire il successo di un movimento artistico, esso ha decretato, allo stesso tempo, la fine del modello culturale delle avanguardie. Ancora oggi la sua interpretazione è contesa tra le due fazioni che seppe generare: i sostenitori del "ritorno alla pittura" postmoderno, da un lato, e i detrattori del "riflusso" targato anni Ottanta, dall'altro. Questo libro avvia una rilettura di quel testo a partire da metodi e ricerche inediti, riflettendo soprattutto sulle nuove funzioni e il nuovo statuto della critica negli anni in cui si lasciava alle spalle le contestazioni politiche e una lunga tradizione letteraria.
EUR 21.85
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Periferie del cambiamento. Traiettorie di rigenerazione tra marginalità e innovazione a Milano
Il volume esplora il significato e il ruolo delle periferie urbane nella città contemporanea, prendendo avvio da un'esperienza di ricerca e attivazione durata oltre due anni in diversi quartieri di Milano, maturata all'interno del programma "La città intorno" di Fondazione Cariplo. A partire da una riflessione pratica e teorica sull'indagine territoriale collaborativa, come strumento per la costruzione di un sapere locale e partecipato, il volume approfondisce tre territori paradigmatici: il quartiere Adriano, una periferia delle grandi espansioni urbane incompiute, il quartiere Corvetto, una storica periferia dell'edilizia pubblica posta ai bordi agricoli della città, e via Padova, una periferia dal denso tessuto abitativo privato caratterizzata dal fenomeno dell'immigrazione. Tre esplorazioni che mettono al lavoro diverse prospettive di lettura - spaziale e urbanistica, antropologica e sociale - per interpretare la complessità della città, i diversi modi di abitarla e le possibili traiettorie di trasformazione.
EUR 26.60
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Vesper. Rivista di architettura, arti e teoria-Journal of architecture, arts & theory. Vol. 3: Nella selva i wildness.
La selva torna nella cultura europea sia come immagine, capace di riassumere i caratteri dei luoghi e le modalità di attraversamento degli stessi, sia come realtà: l'avanzata dei boschi e la presenza di aree selvagge e selvatiche in città sono fatti concreti e in continua espansione. I due piani di lettura della selva, quello che la assume come figurazione per interpretare il reale e quello che la analizza come spazio evidente, chiedono la codifica di strumenti e modi per abitare questo luogo ignoto.
EUR 17.10
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Stile Alberto
Una biografia rigorosamente non autorizzata, una controvita di un grande amore novecentesco\r\n\r\n\r\n«È un ritratto confidenziale, il diario di un inseguimento, gli appunti di un apprendistato letterario che ha coinciso con l'educazione sentimentale fornita dai libri e dalla frequentazione con lo scrittore. La storia, come scrive Masneri, «di un innamoramento letterario immediato, con immedesimazione delirante». All'epoca si era sviluppato un circoscritto ma tenace culto arbasiniano. C'era una piccola setta di adepti che si scambiavano come figurine edizioni rare delle sue opere. Ma essere Arbasino, diventare Arbasino, vuoi dire rischiare il ridicolo: Masneri lo sa, non corre il rischio, e con una prosa colta, ironica e affettuosa» - la Lettura«Un libro delizioso, in cui Masneri parla di Arbasino anche per dire della propria educazione sentimentale, e in cui Arbasino assume il ruolo di involontario maestro, senza insegnare nulla, che è la cosa migliore» - il Giornale\r\n«A rendere prezioso il libro sono anche gli scatti dei fotografi Paolo Di Paolo e Giovanna Silva, le riproduzioni golose di cartoline autografe, locandine d'epoca, interni di casa, sino al citofono» - Stefano Bartezzaghi, Robinson\r\n«La cronaca di un tempo non perduto e il ritratto di una Roma leggera: cene, incontri et similia con "cari vecchi signori" e antiquarie intellettuali, nobildonne in età da caftano, arbasiniani d'ordinanza, "coetanei borghesoni e anglofili" e "rari giovani scatenati, lirici o sinfonici» - D, la Repubblica\r\nAlberto Arbasino (1930-2020) non è stato solo uno dei più grandi scrittori del Novecento italiano ma è stata una colossale «macchina di stile». Michele Masneri ci guida con una scrittura divertita e divertente in un paese scomparso dove l'opera-mondo arbasiniana funge da Google Maps fra gran lombardi, ambasciatori, nobiltà («a Roma gli unici esseri parlabili - e format esportabili - son sempre stati le principesse»). E ancora: Gianni Agnelli, Truman Capote. Gin and tonic e fiori freschi ("Grazie per le magnifiche rose!"), e il tentativo di una genealogia letteraria e omosessuale del Novecento che arriva fino a Pier Vittorio Tondelli passando per Pier Paolo Pasolini. Una biografia rigorosamente non autorizzata, una controvita di un grande amore novecentesco. E la storia di un romanzo «perduto», che Arbasino scriveva parallelamente a "Petrolio", incredibilmente sullo stesso tema, l'industria petrolifera. "Stile Alberto" è anche un piccolo manuale di sopravvivenza nel mondo letterario di ieri e di oggi. Arricchito da foto dell'autore, sei fotografie di Paolo Di Paolo e una serie di cartoline autografe di Alberto Arbasino.
EUR 13.78
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The project of the real. Six writings, one sense on the perpetual crisis of architectural and social conditions
The new century began with an economic crisis and environmentaland health catastrophes, and is projecting us into a new complexdimension of our living in which we are witnessing a fundamentalparadigm shift, not only in our understanding of the present, butof the future in particular. We can no longer use methods and systems belonging to the scientific and reductionist paradigm of therecent past, because we are currently in a new and different condition, in an ongoing search for ethical and social relations. Thescientific paradigm in which everything was decomposed and thenreorganized according to a universal principle of knowledge, orthe reduction of complexity into simplicity, is currently no longerapplicable to knowledge in general, to living the Earth, and evenless so to architecture. The disjunctive logic of Cartesian analytical theory, which distinguishes and separates and decontextualizes, used by such masters of the past century as Le Corbusier, Miesvan der Rohe, and Aldo Rossi, becomes insufficient. Instead, it isnecessary to differentiate and connect, to conceive the project assomething that is not exhausted in the juxtaposition or the sumof the parts, but rather as a system full of links, interactions, relationships, transversality, variability, mutation, and adaptation. Inthe age of complexity, we must therefore refer to a new approach,based on architectural and social activism, one that is ecosystemic,processual, hybrid, and inclusive.This book is a collection of six writings and projects describing thevisions of possible worlds that prefigure a different approach thanin the past, in which architecture, while operating on the existingthat has been discarded, is asked to use new adaptive tools that,as a catalytic agent, can trigger chain reactions within the project of mutation, and activate a process of re-signification favoring a “syntagmatic overwriting” of a new social and architecturalidentity. Tools that in their overall constitutive identity constantlycontribute to the change and co-production of the conditions ofcomplex reciprocity with the existing, defining an approach thatplaces architecture in an evolutionary dimension.
EUR 15.20
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L' eternità immutabile. Studi su Juan Rodolfo Wilcock
Nella Valle dei Calanchi, a Lubriano (Viterbo), lo scrittore argentino Juan Rodolfo Wilcock - che scelse l'Italia come seconda patria e l'italiano come lingua d'adozione - trascorse gli ultimi anni della sua vita. Proprio a Lubriano, nel 2019, si è tenuto un importante convegno per il centenario della sua nascita, i cui atti sono pubblicati in questo volume dedicato alle varie anime della sua opera in prosa e in versi. Attraverso punti di vista e approcci metodologici diversi, i contributi qui raccolti propongono nuovi sguardi critici su un autore senz'altro anomalo nella storia culturale italiana, mostrando i numerosi livelli di lettura che si nascondono nei suoi libri così moderni, paradossali e misteriosi.
EUR 15.20
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#Curacittà Venezia vs Marghera e la città-paesaggio
Il volume mette a confronto due parti di Venezia per diversi aspetti antitetiche: il centro storico insulare e il quartiere di Marghera. L'intento è di individuare strategie di riqualificazione e cura capaci di favorire un abitare attivo e salutare. Tenendo presenti questi obiettivi, la cura della città deve in questo caso ristabilire le relazioni tra le zone di terraferma e tutti i paesaggi d'acque in cui queste terre sono comprese, dalla Laguna alla Riviera del Brenta. All'interno del libro viene indagato lo stato di salute di una città molteplice come Venezia, attraverso vari livelli di lettura: l'interpretazione dei dati sulla qualità della vita dei suoi abitanti, le condizioni ambientali e la dilagazione di malattie croniche non trasmissibili diffuse sia sull'isola sia sulla terraferma. L'esame di sistemi, spazi e servizi di cura, attivi o potenziali, coinvolge la mobilità, l'ambiente costruito, le trasformazioni in atto, gli spazi verdi e non ultimo il ruolo determinante dei luoghi di condivisione. Integrando le infrastrutture della città a percorsi ciclopedonali, oasi urbane e strade vitali, è così possibile coinvolgere nei meccanismi del benessere urbano i luoghi di margine della città-paesaggio.
EUR 22.80
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Che cos'è la giustizia? Lezioni americane. Nuova ediz.
"Che cos'è la giustizia?" è una di quelle domande alle quali l'uomo "si è consapevolmente rassegnato a non poter mai dare una risposta definitiva, ma solo a formulare meglio la domanda stessa". È a questo compito, e all'esplicitazione dei presupposti della propria filosofia della giustizia, che Hans Kelsen dedicò, nel 1952, la lezione di congedo dall'insegnamento che dà il titolo al presente volume. Questo testo, per molti versi "conclusivo", è preceduto da due lezioni inedite del 1949, qui riunite sotto il titolo complessivo "Elementi di teoria pura del diritto", nelle quali Kelsen s'interroga sull'essenza dei fenomeni giuridici, e sui problemi epistemologici propri della filosofia del diritto. Chiude il volume la lezione "Politica, etica, diritto e religione", del 1962, in cui si affronta il ruolo che le credenze religiose possono svolgere nel determinare l'effettività delle norme di un ordinamento sociale. Grazie anche alla loro natura di lezioni, gli scritti qui raccolti offrono una "summa" dell'opera filosofica del grande pensatore, che si confronta da un lato con l'analisi dei concetti giuridici fondamentali, dall'altro lato con il quadro metagiuridico (etico, politico e sociale) nel quale necessariamente si collocano gli ordinamenti normativi.
EUR 17.10
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Gl' irati flutti
In questo saggio W. H. Auden si confronta con le mitologie romantiche del mare e del naufragio. «L'ampiezza degli argomenti affrontati in questa "iconografia romantica del mare" è sterminata, e non riguarda solamente gli autori direttamente analizzati» - Valerio Magrelli, Domani«La riflessione di Auden procede sempre con il timone a dritta, portandoci con una sicurezza e intelligenza che non temono paragoni proprio là dove ci voleva portare» - Roberto Galaverni, la Lettura«Libro nel libro, queste prove traduttive a più mani non soltanto guidano la traccia dei possibili «compagni» diAuden nel suo viaggio tra i flutti, ma offrono in più la rilettura di mirabili versioni italiane di grandi classici della poesia» - Marco Fazzini, Alias«Il mare è la situazione reale e il viaggio è la vera condizione dell'uomo. Il mare è il luogo in cui avvengono gli eventi decisivi, i momenti di eterna scelta, la tentazione, la caduta e la redenzione».\r\n\r\nNel 1949, dopo che il secondo dei diluvi che avevano sommerso il mondo nella prima metà del secolo s'era appena ritirato, Wystan Hugh Auden, il maggiore e il più intelligente dei poeti inglesi cresciuti dopo il primo diluvio sentì la necessità di comprendere la natura del romanticismo studiando il suo modo di trattare un unico tema, il mare. Ne nasce un vorticoso caleidoscopio in cui gli eroi romantici, veri viaggiatori baudelairiani che partono solo pour partir, si imbarcano su una varietà di mezzi che va dalla baleniera di Melville al setaccio di Lewis Carroll passando per il Nautilus di Verne, esibendo tutte le loro virtù assieme al loro rovescio. Più capricciosamente vari sono i viaggi, più ne emerge un'occulta geometria di allegorie, tipologie, parabole e simboli. Che il loro esito debba essere una catastrofe è implicito nelle loro premesse folli e maledette. Ma non dalla pazzia dobbiamo fuggire. «Leggendo il giornale di bordo dei loro fatali ma eroici viaggi, ricordiamoci del loro coraggio».
EUR 13.78
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L' idea di mondo. Intelletto pubblico e uso della vita
Piccolo vademecum di un materialismo poco incline al pentimento e alla dissimulazione, questo libro raccoglie tre saggi avvinghiati l'uno all'altro come fratelli siamesi. Il primo, "Mondanità", cerca di chiarire (con e contro Kant e Wittgenstein) che cosa significa la semplice parola "mondo", con la quale indichiamo il contesto percettivo e storico in cui si svolge la nostra esistenza. Come bisogna intendere espressioni consuete quali "stare al mondo", "il corso del mondo", "gente di mondo"? Il secondo saggio, "Virtuosismo e rivoluzione", è un minuscolo trattato politico: propone un insieme di concetti (moltitudine, esodo ecc.) in grado di affrontare la tempesta magnetica che ha messo fuori gioco le bussole cui si è affidata, dal Seicento in poi, la riflessione sulla sfera pubblica. Il terzo saggio, "L'uso della vita", è l'enunciazione stenografica di un programma di ricerca sulla nozione di uso. Che cosa facciamo di preciso quando utilizziamo un martello, un lasso di tempo, un enunciato ironico? Ma, soprattutto, in che cosa consiste quell'uso di sé, della propria stessa vita, che sta alla base di tutti gli altri usi? Una ricerca in tre tappe in cui filosofia del linguaggio, antropologia e teoria politica si passano con naturalezza il testimone.
EUR 14.25
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Sei una bestia, Viskovitz
Non era facile per me accettare il fatto che mio padre fosse la moglie di sua madre.\r\n«Biologo, giramondo, "fannullone", Alessandro Boffa riporta in libreria le sue storie esilaranti di animali in cerca di partner. "Le più tremende sono le femmine di insetto"» - Alberto Riva, Venerdì\r\nSei una bestia, Viskovitz è il libro di Alessandro Boffa, biologo e scrittore per caso. In ognuna delle venti «favole» che compongono il volume un narratore di nome Viskovitz ci parla della sua vita animalesca, calato di volta in volta nei panni di un ghiro, o una lumaca, uno squalo, un leone, uno scorpione, e molte altre bestie esplicitamente antropomorfe. Tutte le storie hanno elementi comuni: il narratore Viskovitz, ovviamente, ma anche i suoi amici (o antagonisti, sodali, fratelli) che si chiamano sempre Zucotic, Petrovic e Lopez, o il Grande Amore che porta sempre il nome Ljuba. In quanto vivente, Viskovitz ha i suoi tempi ben scanditi. Nasce, cresce, vive (sopravvive), si riproduce, cerca di non morire. Ma il suo pensiero dominante è il sesso, nei modi che solo un biologo può conoscere e raccontare: imprevedibile e aberrante quanto si vuole ma sempre necessario e funzionale all'imperativo della riproduzione (e rigorosamente amorale). Tra giochi di parole, battute demenziali, situazioni assurde, la galleria di animali che ci sfila davanti parrebbe convocata solo per farci ridere. Ma a ben vedere, come un nuovo sgangherato Esopo, Boffa affida a questi loquaci animali il compito di rappresentare la condizione umana in tutta la sua finitezza, vanità, maniacalità, lasciando in sospeso la questione fondamentale: siamo animali o bestie?
EUR 13.30
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L'ansia e la grazia. L'arte a Roma negli anni Cinquanta
"L'ansia e la grazia" raccoglie una selezione di testi sull'arte a Roma negli anni Cinquanta, ambito di ricerca che Fabrizio D'Amico ha vivificato e in parte avviato in prospettiva storiografica scrivendo, a partire dalla fine degli anni Ottanta, fondamentali e pionieristici contributi su artisti come Toti Scialoja (al quale ha dedicato una delle prime monografie e numerose mostre - imprescindibili momenti di studio della sua pittura), Achille Perilli, Afro Basaldella, Giulio Turcato, Antonio Corpora e Antonio Sanfilippo, del quale ha altresì curato, con Giuseppe Appella, il catalogo ragionato dei dipinti. Con lo sguardo sempre ravvicinato sull'opera, D'Amico mette in luce la centralità di Roma nella nuova geografia artistica postbellica, le dinamiche degli scambi transatlantici, ma anche le resistenze legate alle feconde connessioni mitteleuropee.
EUR 22.80
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Il mondo non è più un giardino. Verso una nuova estetica tra qualità del paesaggio e ragioni dell'ambiente
Il volume indaga le condizioni per le quali - a partire dall'invenzione dell'idea di "Natura Selvaggia" nel XVIII secolo - nel mondo occidentale contemporaneo si sia perso un approccio empatico nei confronti degli spazi naturali. Tale condizione ha veicolato la sottomissione di questi ultimi a ragioni che hanno alterato il nostro rapporto con essi, a vantaggio di uno sviluppo produttivo scisso dall'idea di natura e, nella maggior parte dei casi, distruttivo nei suoi confronti. In opposizione a tale approcio, si è parallelamente sviluppato un pensiero che ha portato alla nascita del movimento ecologista negli Stati Uniti d'America e nel Nord Europa tra la fine del XIX e la metà del XX secolo. Le azioni-reazioni che nel tempo si sono succedute sottolineano le differenze tra il mondo anglosassone e quello continentale rispetto all'idea di "natura". Se il primo ha saputo efficacemente organizzare un pensiero accademico che ha esplorato lo strumento del progetto di paesaggio quale possibilità di lettura e riequilibrio delle problematiche ambientali, più eterogeneo è apparso l'approccio del secondo che, con differenze tra mondo nordico e mondo mediterraneo, fatica tutt'ora ad argomentare con risoluzione un pensiero del progetto di paesaggio, capace di riattualizzare ruoli e contenuto estetico e stabilire sinergie tra lo studio e la risoluzione di problematiche legate all'ambiente.
EUR 17.10
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Riabitare il mondo
La crisi del mondo interamente mappato e digitalizzato cambia il modo in cui ogni giorno «precipitiamo sulla Terra». L'accelerazione e la dislocazione hanno reso il tempo la misura di tutto, riducendo l'aspettativa di partecipare al farsi dei luoghi. Le consuetudini legate all'orientamento, un tempo necessarie, sembrano ora perdute. Ma se il sentimento da cui si parte è l'essere sopraffatti da ciò che abbiamo messo al mondo come esseri umani, «le cose» tuttavia continuano ostinatamente ad attivare una sapienza dimenticata e modi nuovi per leggere e interpretare la città. La città che verrà si nasconde nella città che è già stata prodotta e costruita: sta a noi scoprirla. Anche da qui passa la riappropriazione: dalle cose e dal modo in cui riescono ancora a meravigliarci. Il libro consta di due saggi introduttivi e di dieci testi di studiosi di varie discipline (filosofia, sociologia, urbanistica, arte, fisica, economia agraria), protagonisti dei seminari Alterità, mondo, crisi (marzo-giugno 2019, Dipartimento di Architettura, Università Roma Tre), in cui si è dialogato sulle opportunità e sulle faglie aperte dall'attuale condizione urbana. Ciò che si propone è un percorso di spaesamento e di ritrovamento: accettare un iniziale turbamento, del resto, è l'approccio di chi è capace di riabitare il mondo. Un testo dopo l'altro, trattando temi complessi in maniera sintetica e diretta, si ritessono i fili tra divenire individuale e divenire collettivo: la possibilità di partecipare alla vita pubblica, l'allenamento dello sguardo, la percezione di sé e degli altri, le rappresentazioni geografiche e psico-geografiche che permettono di ricollocarsi nel mondo e di pensare la propria trasformazione insieme al movimento di rifondazione dei luoghi.
EUR 15.20
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Recinti
Il recinto è un archetipo: definisce l'atto originario dell'insediarsi in un luogo e dell'edificare un rifugio. Appartiene a molteplici civiltà antiche - egiziana, greca, romana, araba -, definisce la spazialità della casa a patio, del témenos, dell'hortus conclusus ed è stato utilizzato da società e culture diverse nel corso della storia. Non è solo un elemento di delimitazione dello spazio, ma anche un principio ordinatore che definisce relazioni interscalari tra territorio, paesaggio, città e architettura; un dispositivo che configura spazi pubblici, comunitari e della convivenza, determinando diverse percezioni e comportamenti. Indagato da numerosi autori e utilizzato da molti architetti, il recinto continua a caratterizzare i diversi ambiti del progetto contemporaneo, assumendo nuove forme, materie e declinazioni che modificano e alterano quelle originarie. I contributi raccolti in questo libro, esito del seminario della Scuola di Dottorato in Scienze dell'architettura dell'Università Sapienza di Roma, riflettono sull'attualità di questo archetipo, sulle variazioni di identità di questo dispositivo nel contemporaneo e lo indagano attraverso letture critiche di diverse opere che declinano alcune delle molteplici forme, caratteri e materialità che esso può assumere.
EUR 24.70
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Eresie
Come nascono le eresie? I casi e le questioni di cui si parla nei saggi qui raccolti appartengono per lo più alla storia della cultura e della vita religiosa italiana nella prima età moderna, segnata dalla Riforma protestante e dalla reazione cattolica.«Adriano Prosperi ha scelto una sola parola per riunire in un unico, ponderoso volume, trentasette saggi e articoli pubblicati nelle sedi più varie, che partono dal 1975, cioè quasi dall'inizio della sua nutrita produzione storiografica e arrivano fino ad oggi, inclusi alcuni scritti finora inediti.» - Guido Dall'Olio, Tuttolibri - La Stampa«Per chi studia la storia religiosa del Cinquecento, questi greatest hits sono un ritorno ai fondamentali. Chi invece non ha fatto della ricostruzione della storia religiosa del Cinquecento italiano un mestiere, ma guarda a essa come un problema aperto che segna ancora il nostro presente, troverà in questo libro una geografia e storia della religione italiana, dove i centri maggiori e più noti del dissenso religioso vengono messi a contatto con realtà meno familiari.» - Lucio Biasiori, Alias - Il Manifesto«Leggere il libro di Prosperi ricuce e restaura una vecchia foto di famiglia, quella degli italiani, nel ricordare i nomi e il pensiero di quelli che al momento furono sconfitti, gli eretici, ma che forse - piace crederlo - alla distanza seminarono di più.» - Michela Valente, la Lettura - Corriere della SeraSi è discusso in passato se eretico sia colui che è giudicato tale dalla Chiesa (Benedetto Croce), o se invece non sia chi sceglie di esserlo ribellandosi a ogni e qualunque comunione ecclesiastica (Delio Cantimori). In questo libro si incontrano eretici tanto dell'uno quanto dell'altro tipo, ma non solo: ci fu anche chi criticò la Chiesa senza per questo incorrere in condanne, anzi provocando un chiarimento positivo. Del resto, l'eresia (etimologicamente, "scelta") era stata giudicata dall'apostolo Paolo, nella cristianità allo stato nascente, un contributo utile alla ricerca della verità. Ma la parola, insieme con i fenomeni che designava, doveva attraversare secoli di storia e della storia non poteva sfuggire alla legge fondamentale: il mutamento. Così, man mano che i confini dell'ortodossia della Chiesa venivano fissati, ci fu sempre meno spazio per l'eretico, il che non impedì alla pianta del dissenso religioso di mettere radici e moltiplicare le sue forme. La frattura dell'unità religiosa europea e i nuovi legami formatisi tra poteri statali e confessioni religiose dovevano esportare i confronti e i conflitti oltre i confini del vecchio mondo. Al contempo, è in quest'epoca che nasce lo studio moderno della religione quando, con Machiavelli, "religione" diventa un termine neutro, valido per indicare e confrontare religioni diverse, e si accantona la distinzione tra l'unica vera e le false.
EUR 30.40