Sfoglia il Catalogo ibs_8_awin_157_
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 38381-38400 di 53464 Articoli:
-
Architettura e realtà. Crisi e nuovi orizzonti del progetto contemporaneo
Quale rapporto esiste, oggi, fra il progetto e la realtà in cui esso si inscrive? È a tale ambiziosa domanda che il libro cerca di dare una risposta. L'avvento delle città globali ha infatti privato l'architettura di quei sistemi di riferimento stabili che ne avevano nel tempo giustificato l'azione, e oggi vaga quasi sperduta in un inedito "expanded field" (per usare l'espressione di Rosalind Krauss) che la costringe a riformulare le proprie logiche. In questo testo si illustra il delicato momento in cui, alla fine del secolo scorso, cominciò ad affacciarsi una prima consapevolezza dell'immanente discontinuità e genericità delle metropoli contemporanee, con la conseguente crisi della forma-progetto. La dissoluzione della città sul territorio e il moltiplicarsi di scorie, "sprawl", residui e "terrain vague", determinando una nuova dimensione dello spazio fisico, hanno infatti stimolato l'ideazione di nuove strategie di intervento, e dunque un ripensamento dello statuto stesso del progetto. L'autore si concentra in particolare sulle riflessioni teoriche degli architetti che hanno garantito alla disciplina l'apertura di inediti orizzonti: "l'insistere di Vittorio Gregotti sul lavoro nelle condizioni empiriche del reale richiama un'azione concreta nella realtà, esattamente come fa Rem Koolhaas quando denuncia la necessità di una nuova modestia con cui guardarla. Per questo motivo i due autori, apparentemente così lontani, hanno un ruolo cardine nel testo". In chiusura, vengono descritte e criticate alcune tra le forme progettuali che vanno emergendo nella realtà contemporanea (ecologia, "landscape urbanism", "urban design", "landscape infrastructure", ecc.), nell'ambito di una sorta di "nuovo volontarismo" che mira a rendere indipendente il progetto in vista di piccole utopie realizzabili. Solo dotando l'architettura di una funzione "enzimatica", ovvero di "semi positivi", si potranno influenzare le trasformazioni della città contemporanea.
EUR 19.00
-
Architettura tra due mari. Radici e trasformazioni architettoniche e urbane in Russia, Caucaso e Asia centrale
Il volume prende le mosse dal famoso libro reportage Imperium di Ryszard Kapu?ci?ski, in cui l'autore descrive lo stato delle ex Repubbliche sovietiche dopo la caduta del regime e la loro dichiarazione di indipendenza. Il racconto di Kapu?ci?ski è denso di significative suggestioni sull'identità dei luoghi visitati e sulle mutazioni di città e paesaggi in trasformazione, ma manca di un punto di vista e di una sensibilità squisitamente architettonici. Da qui l'idea di un'indagine condotta da architetti e studiosi della storia e della geopolitica delle regioni in questione. I contributi del gruppo di architetti hanno il valore di un'iniziazione degli studi di architettura sulle regioni del Caucaso e dell'Asia Centrale; gli altri contributi, nella seconda parte del volume, inquadrano i primi in alcune figure, aspetti e fatti storici utili a una migliore comprensione dei fenomeni architettonici analizzati. Un ruolo significativo occupa un'antologia di brani, tra gli altri, della letteratura russa e caucasica, che definisce un ulteriore percorso parallelo attraverso la regione.
EUR 26.60
-
Magma. Body and words in Italian and Lithuanian women's from 1965 to the Present-Il corpo e la parola nell'arte delle donne tra Italia e Lituania dal 1965 ad oggi. Ediz. multilingue
La mostra MAGMA raccoglie per la prima volta le opere di oltre trenta artiste italiane e lituane delle neoavanguardie femministe. Questi lavori, che vanno dagli anni Sessanta a oggi, rappresentano una critica all'oppressione maschile e la loro prorompente attualità è indiscutibile. Il volume rispecchia le sezioni della mostra: non segue una linea cronologica ma è diviso secondo i temi cari a ogni artista, che vanno dalla presa di coscienza di genere alla fusione tra corpo, parola e immagine. In questo modo, non ordinate in modo asettico, le opere dialogano tra di loro.
EUR 24.70
-
Cani dell'inferno
"Con l'andar del tempo tutto ricomincia daccapo."\r\n"Beh, la prima cosa che mi viene da dire è che questo è un libro formidabile, se ne vedono pochi al giorno d'oggi così, ma anche al giorno di ieri; se ne vedono pochi in generale; e identici a questo, non ne ho mai visti, e non ho mai sentito che qualcuno ne abbia intravisti.\r\nÈ un libro pieno di persecutori. Chi è che non ne ha avuti di persecutori? quei tali che ossessionano, rompono le scatole, portano disgrazia. In questo libro persecutori di varia razza e apparenza assillano il protagonista, anche solo in forma di fantasmi piantati in testa, o di amiconi venuti per bere alcolici o surrogati. Il protagonista, tale Joe, è finito in una città americana a spese dello Stato, non sa neanche lui perché, in Mystic Avenue 3847, un palazzone che di sotto ha un McDonald's; e attraverso i gabinetti si sbuca direttamente in un'università americana: è finito lì per scontare una pena? non sarà già nell'aldilà? nell'inferno personale del protagonista? o in qualche inferno moderno dove si arriva senza avvedersene?\r\nIl romanzo gira e rigira attorno agli stessi luoghi, mutando i punti di vista a seconda del mutare dei personaggi; un modo di raccontare in preda a contorti umori mentali, che si trasmettono come per malefico incanto anche a chi legge. Provare per credere." (Ermanno Cavazzoni)
EUR 10.40
-
La letteratura tedesca in Italia. Un'introduzione (1900-1920)
Tradurre letteratura straniera è un modo per scrittori, editori e critici di rinnovare le “regole” con cui si fa letteratura: dalle poetiche alle posture autoriali, dalla gerarchia dei generi letterari alle pratiche editoriali. Il volume costituisce un'introduzione a questi temi a partire dal caso della letteratura tedesca importata in Italia nel primo ventennio del Novecento. Le collane fondate da Croce, Papini e Borgese per Laterza e Carabba e le traduzioni realizzate da Prezzolini, Slataper, Spaini e Tavolato introducono nuovi autori (Novalis,Hebbel, Kraus) e nuovi testi (il Wilhelm Meister di Goethe, La nascita della tragedia di Nietzsche), appropriandosene e modificandoli a partire da una specifica idea di letteratura. Attraverso i cinque capitoli e i materiali di corredo - traiettorie dei mediatori, antologia di testi, glossario dei concetti, bibliografia di studio - il volume propone di guardare alla storia letteraria riconoscendo alla traduzione un ruolo di primo piano.
EUR 20.90
-
Gio Ponti and Milan. A guide to the works 1920-1970
In questo libro sono raccolte le architetture che Gio Ponti ha progettato dal 1925 al 1971 a Milano. In tutto sono una quarantina di edifici. A parte alcune architetture che hanno subito alterazioni radicali, queste case, chiese, uffici sono rimasti come una felice eredità ai milanesi che ci vivono, vi lavorano e le contemplano da quasi un secolo.
EUR 20.90
-
Arcipelago italia. Progetti per il futuro dei territori interni del Paese. Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2018
Vince il bronzo per il miglior progetto grafico nella categoria Catalogo degli European Design Awards 2019.\r\nCatalogo del Padiglione Italia. \r\nBiennale Architettura 2018 Arcipelago Italia è il tema del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2018, una proposta che devia l'attenzione dell'architettura dalle grandi metropoli a quello spazio fisico del nostro Paese, dove, anche nelle epoche più remote, le comunità si sono storicamente espresse in un diverso rapporto tra dimensione urbana e territorio. Si tratta di territori spazialmente e temporalmente lontani dalle grandi aree urbane, detentori di un patrimonio culturale inestimabile, che identificano l'Italia come uno "spazio urbano nel Mediterraneo". Il paesaggio eterogeneo e variegato unito a una vasta estensione territoriale e alla lontananza dai servizi essenziali, ci ha spinti a considerarne il rilancio come un tema strategico per l'intero Paese. Arcipelago Italia è un manifesto che vuole indicare possibili strade da percorrere, per dare valore e importanza all'architettura. Questo volume farà conoscere meglio il nostro Paese, quello più invisibile e ferito ma anche quello più ricco di potenzialità e di bellezza. Introduzioni di Paolo Baratta e Federica Galloni.
EUR 33.25
-
Almanacco 2018. Rivoluzioni, ribellioni, cambiamenti e utopie
La rivoluzione è un po' caduta in disgrazia. Quanto alla ribellione, è diventata una faccenda da nevrastenici. I cambiamenti sì, ce ne sono, uno cambia l'auto, uno cambia morosa, cambia ogni tanto il governo, cambia il tempo, maggio odoroso, eccetera. E le utopie? Sulle utopie si deve sparare a zero, perché l'uomo è malfatto ed è meglio se resta malfatto. Almanacco annuale delle voci più interessanti e a sorpresa che circolano oggi, fatto in collaborazione con Fotografia Europea, rinomata esposizione fotografica annuale a Reggio Emilia (aprile-giugno 2018). Scritti di: Ugo Cornia, Fabio Donatini, Natalia Guerrieri, Patrizia Barchi, Paolo Pergola, Stefano Tonietto, Ermanno Cavazzoni, Paolo Colagrande, Alessandro Della Santunione, Andrea Lucatelli, Mauro Orletti, Alberto Piancastelli, Aldo Testa, Daniele Benati, Luca Mirabile, Jacopo Narros, Ivan Fantini, Marino Santinelli, Jean Talon, Elena Contenta Patacchini, Francesco Marsibilio, Paolo Albani, Irene Russo e Gianfranco Mammi.
EUR 15.20
-
Vacanze. Il generico, l'incompetente, l'inutile tra il 1996 e il 2017
«Si è soliti pensare l'artista intelligente come uno che lavora sui resti, sugli eccessi di senso non codificato, e che la sua credibilità dipenda dall'abilità con cui si muove tra le pieghe del capitale senza farsi schiacciare dalla macchina omologante anch'essa in moto perpetuo. Ecco, tutto questo ormai non funziona più, non c'è più uno scarto temporale dal momento che il capitale è il general intellect, che su tutte le potenzialità umane accumula plusvalore. Nell'epoca del just in time, della fabbrica integrata e diffusa, non ci sono resti. Eppure a questa conclusione dai tratti marcatamente apocalittici possiamo contrapporre, come abbiamo visto seguendo il Foucault dell'ultimo corso dedicato ai cinici, una biopolitica di segno positivo, piena espressione del soggetto autonomo e desiderante. Da questo punto di vista la biopolitica non è un potere al quale siamo soggetti ma una potenza che possiamo esercitare.» (Dal testo della conferenza performativa La mano, eseguita durante Occupy 2012, chiesa di San Carpoforo, Milano.)
EUR 19.00
-
Diario di viaggio a Roma e Napoli 1776-1783
«Questi Memoirs di Thomas Jones sono il primo esteso resoconto che si conosca della vita d'un artista inglese a Roma nella seconda metà del decimottavo secolo. È uno dei più informativi e divertenti racconti di viaggiatori che si possan leggere, perché, a differenza della maggior parte di tali opere, dà poco spazio alla visita dei monumenti e molto alle personali vicende, ai contatti sociali, alle dicerie. Dà ragguagli di come, con chi, e con quale soddisfazione e insoddisfazione abbia alloggiato e mangiato, e riferisce particolari che a noi sembrano privi d'interesse, ma, stimolato dall'ambiente straniero, riesce diarista vivo e pittoresco, lui che dopo tutto era un mediocre pittore di paesaggio, trovato dai contemporanei “freddo come porcellana” e “così così”, contraffattore, nella tarda età, delle maniere del Wilson e dello Zuccarelli. Dell'Urbe, ad esempio, non ti mostra tanto le glorie quanto quella vita d'ogni giorno che aveva molti aspetti meschini, per non dire sordidi.Le vicende del soggiorno napoletano sono pure varie e spassose, ma il racconto finale che chiude le memorie, e riguarda il viaggio di ritorno in Inghilterra su una nave svedese con ciurma finlandese, è un impareggiabile diario d'una penosa e incompetente navigazione che durò tre mesi, dal 6 agosto al 3 novembre 1783, ed è un esempio, estremo ma tutt'altro che insolito, di come fossero lente ed esasperanti le comunicazioni tra Inghilterra e Italia ancora alla fine del Settecento: una lettura che riempirà di soddisfazione e delizia i moderni, che coi più recenti aviogetti posson coprire la distanza tra Roma e Londra in men di due ore».
EUR 22.80
-
Le sublime enclos. Le récit de la nature américaine au défi des parcs nationaux
Depuis la création du Yellowstone en 1872, le parc naturel apparaît comme un objet ambigu, à la fois virginal et cadastré, ouvert et clôturé, dont le paradoxe topologique n'a jamais cessé de troubler les écrivains. Fort de ce constat, cet essai interroge, de façon théorique et analytique, l'obstruction spécifique que causent les parcs naturels à nombre d'écritures de la nature, en l'occurrence de l'Ouest américain. Comment traduire une expérience de la nature malgré cette interface tierce ? Quelles stratégies les écrivains mobilisent-ils pour la contourner, l'affronter ? À ces questions, on voudra donner des réponses variées et complémentaires en puisant dans un corpus contemporain de récits de voyage français et de nature writing américains.Since the creation of Yellowstone National Park in 1872, natural parks appear as highly ambiguous lands, at the same time virginal and registered, open and fenced, whose topological paradox keeps upsetting or obsessing many writers. This essay considers the influence of natural parks on some representative writings featuring the American West. How do writers describe their experience of wilderness despite this third mediator? We would like to give some varied and complementary answers to this question, drawing on a contemporary corpus of French travel writing and American nature writing.
EUR 9.50
-
Mozziconi
«Le parole sono il luogo su cui Mozziconi ha un potere, mentre \tRoma è una città ingovernabile, anche se noi vorremmo affidarla a uno, dieci, mille Mozziconi e alla loro poetica marginalità» - Nadia Terranova, Il Foglio"Mozziconi è uno straccione che vive sotto i ponti del Tevere, una specie di filosofo anarchista, che pensa e mette i pensieri in bottiglia e li affida alle acque del Tevere; un poveraccio, d'animo aristocratico, che non fa lega con gli altri barboni, ignoranti e di scarso pensiero, che neppure leggono i giornali vecchi trovati in mezzo al pattume, come fa lui. Mozziconi è in fondo una specie di filosofo cinico, come l'antico Diogene, che viveva in una botte ad Atene facendo a meno di tutto, a cui perfino Alessandro Magno portava rispetto; al giorno d'oggi la filosofia cinica non è più di moda, solo Malerba le ridà dignità, mettendo in bocca a Mozziconi discorsi che somigliano a profonde verità o a stupidaggini, difficile dire cosa prevale, sempre però con la leggera comicità e divertimento, come è nel suo stile migliore. La prima e unica edizione è stata Einaudi 1975." (E. C.)
EUR 12.35
-
Tre per un topo
Tre per un topo è l'origine, il prototipo di tutte le successive raccolte di Toti Scialoja per l'infanzia.\r\nToti Scialoja (Roma, 1914-1998) è stato pittore, scenografo e poeta. Pubblicò molti libri di filastrocche e poesie illustrate dedicate ai bambini, tra cui ricordiamo: Amato topino caro (1971); La zanzara senza zeta (1974); Una vespa! Che spavento (1975); Ghiro ghiro tonto (1979). Ma Tre per un topo, l'album originale con la copertina rossa, fu realizzato prima di tutti questi libri. Dedicato alle due nipotine Barbara e Alice fu a loro consegnato nel 1969, e da loro amorevolmente conservato fino ad oggi. Lo pubblichiamo qui per la prima volta con la coincidenza del centenario della nascita dell'autore.
EUR 17.10
-
Storiografie parallele. Cos'è la «non-fiction»?
La non-fiction è oggi la forma scritta che racconta la realtà concreta e immediata della cronaca con gli strumenti della letteratura. Il termine ha assunto nei decenni significati contraddittori, che hanno in parte precluso una lettura centrata delle cosiddette “storie vere”. \r\n«La ricognizione che svolge è puntuale e di un'esaustività finanche eccessiva, nessuno manca all'appello, là dove talvolta sono le eccezioni e le assenze a dare vera forma alle teorie e le presenze» - Lisa Ginzburg, Avvenire\r\n«Lo scopo di Marchese è analizzare le diverse tipologie narrative per individuare come esse reagiscano a motivi ricorrenti» - Alias\r\nAttraverso un discorso saggistico che alterna inquadramenti per generi e temi a letture di testi italiani e stranieri degli ultimi trent'anni, in questo libro la non-fiction viene riletta sotto una nuova (doppia) luce. Da un lato, come storiografia autoptica, drammatica, tipica, in un recupero inattuale del paradigma storiografico premoderno. Dall'altro, come forma di concorrenza sleale della letteratura nei confronti di una storiografia percepita ormai come discorso inerte. Riflettere sulla non-fiction diventa così una via per riflettere su alcune caratteristiche salienti della prosa contemporanea: l'impegno etico, l'esigenza di autenticità, la cronaca come laboratorio di miti d'oggi.
EUR 22.80
-
La strada. Dove si crea il mondo-The street. Where the world is made. Ediz. bilingue. Vol. 1
In occasione dell'esposizione La strada. Dove si crea il mondo, il museo MAXXI e Quodlibet edizioni presentano un progetto editoriale che è al contempo il catalogo della mostra e uno strumento, ampio e articolato, per esplorare il ruolo della strada nella produzione dell'arte contemporanea, dalla seconda metà del Novecento a oggi. Due volumi, autonomi e allo stesso tempo legati tra loro, analizzano la strada come manifesto in continua mutazione della vita contemporanea, elemento di connessione ma anche di rottura, scenario delle esperienze del quotidiano. Qursto volume raccoglie i saggi di Hou Hanru, Pippo Ciorra, Mark Wigley, Simone Ciglia, Nikos Papastergiadis, Saskia Sassen, Homi K. Bhabha, Stefano Chiodi e dell'Università Sapienza di Roma. Un'articolata antologia di testi storici completa il percorso critico con, tra gli altri, testi di: Georg Simmel, Le Corbusier, Walter Benjamin, Theodor W. Adorno, Guy Debord, Claes Oldenburg, Vito Acconci, Robert Venturi, Denise Scott Brown, Steven Izenour, Michel Foucault, Franco Farinelli, Martha Rosler, Rem Koolhaas, Francesco Careri e Judith Butler.
EUR 20.90
-
Mister Jelly Roll. Vita, fortune e disavventure Jelly Roll Morton, creolo di New Orleans, «inventore del jazz»
Mister Jelly Roll è uno dei documenti più appassionanti di tutta la storia degli Stati Uniti, una descrizione schietta e viva come un romanzo. \r\n«Un libro così lo chiami saggio, ma gli fai un torto perché è narrativa pura» - Sole24ore\r\n«Metafora dell'epopea americana, la vita di Ferdinand Lamothe sarebbe rimasta un mito se un certo giorno non fosse stata raccolta da Alan Lomax» - Il Venerdì\r\n«Un racconto mirabilmente ricamato e armonizzato» - Minimaetmoralia\r\n«Lo senti questo riff?», disse. «Ora lo chiamano Swing, ma è solo una piccola cosa che ho inventato un sacco di tempo fa.»\r\n\r\n\r\nNel 1938 il grande etnomusicologo Alan Lomax (colui che fra gli altri scoprì Woody Guthrie e Muddy Waters) incontrò in un piccolo club di Washington il pianista di New Orleans Jelly Roll Morton, che sosteneva con assoluta sicurezza di avere inventato il jazz. Lomax gli chiese un'intervista; Morton parlò per settimane. Il risultato ossessionò per anni l'intervistatore, che dopo la morte del pianista ne approfondì i racconti andando a cercare i veterani di New Orleans e i parenti di Morton. Nel 1950 il libro era finalmente pronto: non c'era solo il jazz, ma l'intreccio di razze che permea gli Stati del Sud, la vita irregolare fra bordelli di lusso e saloon, la nascita dell'industria discografica e della cultura popolare fra Otto e Novecento. Un affresco corale, con la vera voce di Morton a dominare, rimasto finora inedito per il lettore italiano.\r\nNella sua introduzione, lo studioso Stefano Zenni ha appositamente aggiornato l'opera facendo il punto sulle più recenti ricerche che riguardano la figura, lungamente avvolta nella leggenda, del grande pianista di New Orleans.\r\nData la loro importanza per la cultura americana, le interviste originali a Morton sono conservate nella Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti a Washington.
EUR 23.75
-
Strategie imperiali. America, Germania, Europa
Come scriveva Umberto Eco, l'Europa non è che la «periferia» dell'Impero Americano.\r\n«Legga il nuovo piccolo densissimo libro di Flavio Cuniberto per cominciare a sospettare di musei ed enoteche» - Il Foglio\r\n\r\nCon i suoi poderosi strumenti retorici (i media, le nuove tecnologie), l'Impero promuove da decenni la propria ideologia come un sistema di pseudo-valori - la crescita illimitata, la bulimia del consumo tecnologico, la religione dei diritti «universali», i «crimini contro l'Umanità» a senso unico, la religione del «gender» -, che il crollo del sistema sovietico ha trasformato in una egemonica e sedicente «democratica» visione del mondo. Questo piccolo libro intende richiamare l'attenzione su una «zona di resistenza» che può sembrare tutta interna ai confini dell'Impero (e non lo è): la Germania e la Mitteleuropa di cultura tedesca. Questa vasta area - la Kerneuoropa dei geopolitici - è refrattaria sotto svariati punti di vista ai dogmi dell'«ideologia atlantica». Se la Germania riuscirà ad addomesticare i fantasmi del proprio passato e a guarire dal suo latente titanismo (l'utopia autodistruttiva della «scalata al Cielo»), potrà svolgere un ruolo essenziale di mediazione e di arbitraggio tra il vecchio impero marittimo in declino e il nuovo impero terrestre che si profila ad Oriente.
EUR 11.40
-
Scritture in ascolto. Sentimenti e musica nella prosa francese contemporanea
Secondo quali modalità la musica entra nel romanzo? Quanto può modificare la scrittura contemporanea? Esiste un'efficacia della parola letteraria, soprattutto se intessuta col sonoro, per cogliere alcune sensibilità rappresentative dei nostri giorni? Da sempre la musica attraversa la scrittura, ma è solo di recente che la parola si mette «in ascolto» della musica, come pure di altre arti, per elaborare una forma letteraria più vicina ad una diversa pratica dell'arte e della vita che ad un genere letterario in senso stretto, e capace di «esprimere» le emozioni e i sentimenti, dilatandoli nella concisione. Dalla voce al silenzio, la «musica verbale» si rivela una forma di narrazione possibile, non un'aggiunta alla narrazione, ma un dispositivo critico in sé, che conferisce dinamismo ed energia al testo. Lungi dall'essere una trama ispirata alla musica, la presenza del suono in queste scritture è da leggersi come complemento dell'operazione di scrivere in funzione di una diversa esperienza artistica e umana, per meglio «sentire» il mondo e le sue complessità.
EUR 19.00
-
La Comune di Parigi e l'Europa della comunità? Briciole di immagini e di idee per un ritorno della «Commune de Paris» (1871)
«Un'indagine che assume,\r\ncon toni anche monelleschi\r\n(et voilà l'altra faccia del "birichino":\r\nil monello, la birba, il discolo),\r\nle forme di autocoscienza di una\r\nclasse intellettuale novecentesca\r\nche ha reagito malamente alle pulsioni\r\npiù profonde del 1870». - Massimiliano Tortora, Indice«Un'intensa e appassionata riflessione sulla Comune di Parigi e sulla sua attualità come possibile modello per l'Europa» - Il Manifesto\r\n«Notevole e assolutamente originale» - Alias\r\nQuesto libro è una scommessa, è una specie di corda tesa tra due momenti-monumenti diversi della nostra storia moderna, che abbiamo celebrato e celebreremo di recente, ovvero il Trattato di Roma, del 1957, e la Commune de Paris, del 1871: è un filo quasi invisibile, allungabile, su cui l'autore, come un saltimbanco, cerca di camminare avanti e indietro, recuperando un certo numero di corrispondenze immaginarie e ideali tra la Comune di Parigi e l'Europa della Comunità. Sono briciole di immagini e di idee che provano a "inventare" - tra noticine d'utopia e sassolini nelle scarpe - un ritorno della Commune. Detto questo, non è il solito libro da anniversari, bucati o anticipati peraltro: è il libro di un italiano all'estero che è deluso dall'Europa della Comunità - una specie di madre senza figli e senza futuro, sempre incinta di popoli che vuole "sterilizzati" o sulla via di esserlo, anche e soprattutto da un punto di vista storico-culturale e linguistico - ma che ama l'Europa in sé e vive nel cuore della stessa, e più per necessità che per potersene vantare (o per dirsi - come altri vorrebbe - in geniale esilio); non mira con sdegno un paese né si arruffiana le sue corti per essere dentro o fuori l'Europa; cerca più semplicemente un'altra Europa. Ed è per questo che ha sentito la necessità di coniugare con una certa, problematica urgenza, la Comune di Parigi e l'Europa della Comunità. Sa bene che corre il rischio di presentare la Commune come proto-europea malgrado sé stessa. Anche se stralciando e valorizzando - a partire dalla loro fermezza (specie se pensiamo al disimpegno facile, codardo, di molti altri scrittori) - certi partecipi appelli e lettere che Victor Hugo (1802-1885) elabora in diretta nei giorni della paura dell'assedio e poi dell'«insurrection parisienne», dove il rapporto tra Parigi, l'Europa e la Commune c'è («nous écrivons sur notre drapeau : États-Unis d'Europe» ; «Paris veut, peut et doit offrir à la France, à l'Europe, au monde, le patron communal, la cité exemple»), l'autore cerca di intercettare, nei dintorni, tra Occidente e Oriente, tra Ottocento e Novecento, una serie di dettagli testuali che rischiano di fare sistema, come quella Rêverie d'un fédéraliste libertaire, relativa al sogno di un'Europe parallèle (1976) di Denis de Rougemont (1906-1985) che è vicino alle posizioni federaliste di Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865), cioè al punto di vista di uno dei pensatori che hanno maggiormente ispirato la Commune. E in quel mezzo e in prospettiva, Curreri, da saltimbanco birichino, chiama a raccolta, in chiave interdisciplinare e comparata, tanti altri autori, tra loro più o meno diversi: Agamben, Bachtin, Benjamin, Bensaïd, Boucheron,...
Per voci interposte. Fortini e la traduzione