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Frammenti di un dizionario giuridico
Frammenti di un dizionario giuridico si compone di ventuno voci redatte tra il 1943 e il 1946. La prima edizione venne licenziata dall'autore nel gennaio del 1947, poco prima della sua scomparsa, e fu pubblicata nello stesso anno. Se il testo presenta un andamento ritmato dalla naturale scansione per voci disposte entro un ordine che adotta come indice classificatorio il solo alfabeto, i fili teorici che lo percorrono risultano tuttavia unitari e ricollegano le riflessioni di Santi Romano alle opere che l'hanno reso il giurista italiano più influente del Novecento, come Lo Stato moderno e la sua crisi e L'ordinamento giuridico.\r\nFrammenti restituisce dunque un'immagine straordinariamente attuale del diritto, incentrata su un'idea rivoluzionaria, tenacemente perseguita dall'autore: «Il diritto crea delle vere e proprie realtà che senza di esso non esisterebbero, delle realtà, quindi, che il diritto non prende da un mondo diverso dal suo per appropriarsele con o senza modificazioni, ma che sono esclusivamente e originariamente sue».\r\nRomano concepiva il diritto come un campo di sapere che si fa produttore di una realtà per lo più indipendente dalle altre realtà non-giuridiche. Al contempo, egli, con la verve del polemista, difende con tenacia la propria concezione del diritto pubblico e costituzionale all'interno del dibattito con le nuove generazioni di giuristi che avranno il compito di stendere la Costituzione repubblicana.\r\nFrammenti di un dizionario giuridico è un momento essenziale per la piena comprensione di una teoria robusta e coerente dell'ordine sociale, che mostra oggi una sorprendente capacità di presa sulle trasformazioni del rapporto tra diritto e politica.
EUR 20.90
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La conquista della scrittura. Letteratura e società nel Messico coloniale
Questa raccolta di saggi si propone come una riflessione su quello che in spagnolo è chiamato il borrador, e che in italiano tradurremmo con bozza. Margo Glantz lo intende qui come il frutto di un lavoro di costruzione del testo dietro al cui significato letterale si cela evidentemente un senso più profondo. L'autrice infatti si interroga sul processo manuale della scrittura e sulle sue conseguenze, dove le omissioni, i tagli, le cancellature assumono un'importanza fondamentale, in quanto modificano il corpo da cui traggono origine. I testi di questa selezione nascono dalla continua riflessione dell'autrice sul periodo coloniale ispanoamericano e si configurano come una vera e propria introduzione alla letteratura coloniale, una cultura poco conosciuta in Italia ma che meriterebbe di essere riscoperta. Un gruppo di saggi è dedicato a Sor Juana Inés de la Cruz, la più grande voce poetica del barocco ispanoamericano: dalla sua storia emergono il processo di conquista del diritto alla scrittura e la personalità poliedrica di una delle più grandi voci femminili della letteratura messicana.
EUR 20.90
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Gli Stati Uniti d'Europa
Al centro di questo volume vi è un intreccio di tematiche approfondite a più riprese da Vincenzo Cento, prima con la Memoria, premiata al Concorso internazionale per l'Europa del 1924 e ripubblicata alla fine dello stesso anno su «La vita internazionale»; quindi, nel 1926, con il saggio su Gli Stati Uniti d'Europa, nella versione definitiva che qui si ripropone. Il testo è ispirato da un bisogno pressante di pace e di collaborazione internazionale, che l'autore tuttavia interpreta in maniera alternativa tanto alla soluzione confederale di marca wilsoniana - quella di una Società delle Nazioni che troppo concede alle sovranità dei singoli Stati -, quanto alla soluzione federale di ispirazione kantiana, che di quelle sovranità dichiara di voler fare completamente a meno. Il futuro degli Stati Uniti d'Europa, se futuro può esservi, è un altro. È il futuro assicurato da un legame organico e solidaristico fra Stati sovrani, federati tra loro su basi comuni non astrattamente idealistiche, ma immediatamente storiche e politiche, commerciali e culturali.
EUR 13.30
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Occhiacci di legno. Dieci riflessioni sulla distanza. Ediz. ampliata
«Tutto il mondo è paese non vuol dire che tutto è uguale: vuol dire che tutti siamo spaesati rispetto a qualcosa e a qualcuno.» Il libro indaga, da punti di vista diversi, le potenzialità cognitive e morali, costruttive e distruttive dello spaesamento e della distanza. Perché una lunga tradizione ha attribuito allo sguardo dell'estraneo - del selvaggio, del contadino, dell'animale - la capacità di svelare le menzogne della società? Perché la riflessione sul mito serve a distanziare la realtà, mentre il mito è spesso uno strumento politico per controllare gli ignari? Perché nel Medioevo, durante i funerali dei re di Francia e d'Inghilterra, veniva portato in processione un fantoccio detto «rappresentazione»? Perché il cristianesimo fece propria la proibizione mosaica delle immagini ma favorì da un certo momento in poi la diffusione di immagini devozionali? Perché lo stile è stato usato, a seconda dei casi, per includere o escludere la diversità culturale? Perché ricorriamo così spesso a metafore visive come «prospettiva» o «punto di vista»? Uccidereste un mandarino cinese sconosciuto se vi venisse offerta una grossa somma? Gesù era cristiano? Dieci sguardi sul mondo, da vicino e da lontano. Nuova edizione accresciuta.
EUR 19.00
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Teoria dell'istituzione e della fondazione. (Saggio di vitalismo sociale)
Come nasce una società? Qual è l'origine del legame sociale? Di cosa è fatto il comune di una comunità? È solo con la pubblicazione di La teoria dell'istituzione e della fondazione che, dopo un'indagine più che ventennale, Hauriou presenta una definitiva, e per larghi tratti rivoluzionaria, risposta a una serie di cruciali interrogativi sulla natura e la grammatica del sociale. Prendendo parte da protagonista a un dibattito che segna un punto di non ritorno per la totalità delle scienze sociali dei primi anni del Novecento, in questo scritto, che viene unanimemente riconosciuto come il testo fondativo dell'istituzionalismo giuridico, Hauriou delinea una compiuta teoria sul significato e il fine delle istituzioni, intese quali contesti interazionali necessari per il funzionamento di ogni società. L'approccio giuridico che ne risulta, significativamente presentato come una peculiare forma di vitalismo, appare una validissima alternativa alle più note teorie sull'origine e sulle logiche distintive del sociale avanzate da pensatori appartenenti ad ambiti assai diversi delle scienze sociali, da Durkheim a Tarde, da Bergson alla coeva giuspubblicistica tedesca, autori con i quali Hauriou si confronta (e spesso scontra) a ogni pagina. Un testo, in sintesi, che si presenta come una lucidissima diagnosi e al contempo un tentativo di risposta a quella crisi dello Stato che, da allora, accompagna come un'ombra il destino dei sistemi politici occidentali.
EUR 15.20
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Techno-Thoreau. Aesthetics, ecology and the Capitalocene
EN. This essay serves the double purpose of investigating the aesthetic dimensions of Thoreau's environmental philosophy while examining the philosophical and political implications of its capacity to break down the boundaries between the natural and the technological landscape. Deeply rooted in an Emersonian transcendentalist tradition viewing nature as an organized and holistic “whole,” Thoreau's ecophilosophy seeks to reconcile the idealistic pole with the empirical pole in its approach to natural and technological landscapes, objects and situations. Consequently, this book starts by considering Thoreau as a “techno-author” who does not shun from embracing technological change in the Romantic period and proceeds to develop an alternative, proto-ecocritical form of the aesthetic of the sublime. It also calls for a reconsideration of Thoreau's poetics and its legacy against the background of the “toxic sublime,” which sheds a new light on the methods and purposes of ecocriticism as well as on recent trends in environmental (non)fiction.IT. Questo saggio si propone il duplice scopo di studiare la dimensione estetica della filosofia ambientale di Thoreau e di analizzare le implicazioni filosofico-politiche della sua capacità di abbattere i confini tra paesaggio naturale e paesaggio tecnologico. Profondamente radicata nella tradizione trascendentalista di Emerson, che vede lo spazio naturale come un “tutto” organizzato e olistico, l'eco-filosofia di Thoreau cerca di riconciliare - con il suo approccio ai paesaggi naturali e tecnologici, agli oggetti e alle situazioni - il polo idealistico e il polo empirico. Pertanto, questo libro inizia prendendo in considerazione Thoreau come “tecno-autore”, che non si rifiuta di accettare i cambiamenti tecnologici verificatisi nel periodo romantico, ma sviluppa una forma alternativa e proto-ecocritica dell'estetica del sublime. L'autore cerca anche di riesaminare la poetica di Thoreau e la sua eredità sullo sfondo del “sublime tossico”, gettando così nuova luce sui metodi e sulle finalità dell'ecocritica, nonché sulle recenti tendenze della (non)fiction ambientalista.
EUR 9.50
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L' impensé du regard. Trois études sur Gianni Celati et les arts visuels
L'œuvre de Gianni Celati est une écriture du seuil, de la limite, des bords : bords du geste et du corps, bords du regard et de la vision, bords de la pensée.Ce livre enquête sur l'une des manières de l'écrivain de travailler sur les bords, en sondant sa pensée sur l'image et les arts visuels, à partir de l'exploration et de la problématisation de ses nombreux essais critiques et de ses écrits théoriques dédiés aux beaux-arts depuis les années 1960.La réflexion de Celati a donné lieu à une constellation textuelle riche, hétérogène et parfois peu connue, dans laquelle l'écrivain exprime sa recherche d'une forme de pensée et d'un style de conduite face au visuel : un « penser par images », où le figural est une manière d'accéder à un relief sensible, à une limite du regard, ainsi qu'à une forme de médiation et de compréhension de l'espace environnant.Partant de ces interrogations, ces trois études proposent de reprendre et de prolonger la pensée de Celati sur les arts visuels dans le cadre d'une réflexion sur l'image et sur le regard. Trois études, donc, sur autant de bords que Celati explore dans ses écrits, ceux de l'impensé, de l'image photographique, de l'empreinte. Bords qu'il trace, formes traçantes d'un cheminement qui s'ouvre et qui nous offre une pensée de l'image et une manière de penser l'image aux bords de l'écriture, aux bords du regard.L'opera di Gianni Celati è una scrittura di soglie, limiti, bordi: bordi del gesto e del corpo, bordi dello sguardo e della visione, bordi del pensiero.Questo libro interroga una delle maniere di Celati di lavorare su questi bordi, sondando il suo pensiero sull'immagine e le arti visive a partire dall'esplorazione dei numerosi saggi e testi critici che dagli anni Sessanta lo scrittore ha dedicato alle belle arti.La riflessione di Celati ha dato luogo a una ricca costellazione testuale, eterogenea e a volte poco conosciuta, in cui l'autore mette in scena la ricerca di una forma di pensiero e una maniera d'essere di fronte al visuale: un «pensare per immagini», dove il figurale è un modo d'accedere a un rilievo sensibile, a un limite dello sguardo, e a una forma di mediazione e comprensione dello spazio esterno.Partendo da queste interrogazioni, i tre studi di questo libro propongono di riprendere e prolungare il pensiero di Celati sulle arti visive nel quadro di una riflessione sull'immagine e sullo sguardo. Tre studi, dunque, su altrettanti bordi che Celati indaga nei suoi scritti, quelli dell'impensato, dell'immagine fotografica, dell'impronta. Dei bordi che lo scrittore traccia, delle forme che tracciano un cammino che si apre e che ci offre un pensiero dell'immagine e una maniera di pensare l'immagine, ai bordi della scrittura, ai bordi dello sguardo.
EUR 9.50
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Roma in movimento. Pontili per collegare territori sconnessi. Ediz. italiana e inglese
"Roma in movimento" muove dalla constatazione di come nella metropoli-capitale si stiano generando nuove condizioni di prigionia urbana, inedite forme di esclusione sociale connesse, in particolare, all'aumento del traffico automobilistico entro e oltre il Grande Raccordo Anulare. Ma a fronte di tale analisi, gli esiti di questa ricerca individuano anche potenzialità nascoste e si rivelano funzionali a progettare nuove traiettorie, a partire proprio dalla questione del diritto allo spostamento come titolo di cittadinanza. Il tema della mobilità assume quindi i caratteri di un progetto sociale capace di riattivare lo spazio aperto di Roma grazie a una rete di movimenti locali organizzati attraverso nuove infrastrutture paesaggistiche denominate Pontili. Attraverso i Pontili si tenta così di rilanciare la Cura del ferro, promossa negli anni Novanta e poi interrotta, avviandone un nuovo ciclo di vita, grazie al quale le ferrovie non andranno più intese solo come linee che attraversano un territorio da un punto all'altro, ma come infrastrutture capaci di raccordarsi a una rete flessibile di connessioni dirette tra insediamenti e stazioni.
EUR 30.40
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Malintesi
A metà strada tra autofiction, inchiesta e romanzo, Malintesi è il racconto della difficoltà di scrivere, di essere genitore, di sopravvivere a quei pericolosi e pericolanti castelli di carte che sono tutte le famiglie.\r\n«Malintesi è una\r\nstoria universale che racconta la difficoltà\r\ndi essere genitori e di sopravvivere\r\na quei pericolosi castelli di carta\r\nche sono tutte le famiglie» - Il Venerdì\r\n\r\nNato sordo negli anni Sessanta in una cittadina della provincia francese, Julien Laporte viene educato secondo i precetti del metodo «oralista»: lunghe sedute di logopedia, complicati apparecchi acustici, e soprattutto nessun contatto con la lingua dei segni. A diciotto anni fugge di casa e in un bar di Parigi, tra attivisti sordi e militanti gay, scopre l'esistenza della lingua dei segni. Questa è la storia della sua liberazione: da un padre che si ostina a volerlo «guarire», da una madre ammutolita dai sensi di colpa e da tutta una famiglia devastata - non dalla sordità ma dai più banali malintesi, appunto, tra genitori e figli, per l'incapacità dei primi ad amare i figli così come sono. Nella vicenda di Julien la sordità non è solo l'elemento deflagratore di meccanismi solitamente invisibili nel romanzo famigliare, ma è anche il pretesto per raccontare una grande e sconosciuta storia: quella dei sordi e della loro liberazione attraverso la lingua dei segni. Pochi sanno che questo magnifico e inventivo linguaggio, elaborato in pieno Illuminismo, è stato di fatto bandito in Europa per più di un secolo, dopo il Congresso di Milano del 1880. Padre a sua volta di una ragazza sorda, Leclair rivela anche l'impasse in cui è finito: sono i suoi stessi personaggi a tirarlo in ballo, ora per accusarlo, ora per assolverlo.
EUR 15.20
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Escatologia occidentale
Questo libro del 1947 è l'unico testo scritto interamente da Taubes. In esso appaiono quei temi che accompagneranno la sua storia intellettuale e umana.Quale senso può avere la storia dopo l'Apocallisse delle guerre mondiali, la Shoà e Hiroshima? Per rispondere a questa domanda Jacob Taubes ha scelto la prospettiva messianica giudaico-cristiana della fine della storia. Taubes passa in rassegna la storia della coscienza dell'uomo occidentale, a partire da Gesù Cristo attraverso san Paolo, sant'Agostino, Gioacchino da Fiore, Hegel, Marx e Kierkegaard fino a Nietzsche, che chiude senza alcuna possibilità di riapertura questo ciclo «apocalittico». Per questo «apocalittico della rivoluzione» (così si definiva Taubes) che sfida il pensiero del Novecento sia sul versante teologico sia su quello più propriamente filosofico, si tratta di interrogare il percorso della storia in quanto disvelamento della verità, ma usando strumenti al di fuori di essa: il tempo, l'origine, la fine, l'essere. Il destino ultimo si rivela come creazione e redenzione, in mezzo a cui sta la storia che nel suo scorrere è destinata a svelare la verità della coscienza occidentale.
EUR 22.80
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In questo groviglio mortale. Due studi freudiani
"Pronunciata da Amleto nel suo "ferale" monologo, nell'ottica di una liberazione dal viluppo carnale che ci costituisce in quanto mortali umani, l'espressione (in) this mortal coil sembra adeguata ad avviluppare il senso della ricerca dei due studi freudiani qui raccolti: La terribile protesi. Il dottor Freud e l'enjeu della (sua) protesi e Vicissitudini di una sottospecie psichica: la formazione reattiva. Se, come Freud scrive nel suo Compendio di psicoanalisi a proposito dell'apparato psichico, «non c'è altra strada per far conoscere un complicato intrico di eventi simultanei che quella di descriverli nella loro successione», si può ben dire, dato il fattuale coil dell'apparato psichico, che il compito di Freud e della psicoanalisi si è svolto appunto nella direzione della comprensione del nostro umano e mortale groviglio. Il primo studio verte sulla posta in gioco che l'esperienza vissuta della protesi (utilizzata da Freud per gran parte della sua vita) ha proiettato sul suo pensiero, diventando, per lui, quasi una cifra stilistica dell'umano, e per noi, che ne facciamo ampia e partecipata esperienza oggi, cifra assoluta, data la sempre più consistente "presenza" dell'inanimato nella nostra vita quotidiana. Il secondo studio, entrando direttamente nella fabrica concettuale freudiana, raccoglie invece gli elementi strutturali e descrittivi di una sottospecie psichica, la cosiddetta formazione reattiva, per evidenziare quanto questa sottomarca della sublimazione sia in realtà la più frequente maniera umana di abitare l'ambiente naturale e il mondo storico, ridisegnando-rappresentando, l'uno e l'altro mondo, l'una e l'altra scena, a propria esclusiva-inclusiva immagine, nell'intento di potervisi collocare con poco disagio e con nessuna gratitudine - dimentichi, in questo sublime concerto, della verità esposta da Lucrezio nel suo poema: «la vita non è data in possesso a nessuno, ma in uso a noi tutti»."
EUR 17.10
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Maître d'oeuvre. Scritti e conversazioni di architettura
Attraverso tre saggi e tre interviste, tutti finora inediti in italiano, il volume restituisce il pensiero e l'attualità della ricerca in campo teorico e costruttivo di uno dei più controversi e avventurosi architetti del Novecento, che ha scelto di porsi in totale continuità con il lascito dei due grandi Auguste dell'architettura francese, Choisy e Perret.\r\n\r\n«La novità ha dell'interesse soltanto quando rappresenta un miglioramento. Se mediocre, la novità è una assurdità» - Fernand Pouillon\r\n\r\n«Sul ruolo e la conoscenza della storia nel mestiere dell'architetto, il punto di vista di Pouillon è chiaro. La storia dell'architettura è come una lunga catena di cui non è possibile perdere neanche un anello» - Martina Landsberger\r\n\r\n«Utilizzerò due termini per parlare degli architetti e di volta in volta userò il termine mestiere contrapponendolo a quello di professione. In questo testo la parola professione sarà considerata negativamente perché io credo che un architetto non sia tanto un professionista ma piuttosto una persona che esercita il mestiere, un uomo del mestiere. Non si dice che un artista è un professionista, se non per prenderlo in giro. Si dice al contrario che esercita un mestiere».\r\nQueste righe fanno parte di una lettera che Fernand Pouillon indirizza ai giovani che si apprestano ad affrontare il suo mestiere. L'architetto, per lui, non è tanto e solo l'ideatore di un progetto, quanto un maître d'œuvre, espressione con la quale nel Medioevo si indicava il capomastro, colui che organizzava il cantiere seguendone lo svolgimento, dirigeva tutte le diverse competenze coinvolte e sceglieva i materiali, tenendo sempre presente l'orizzonte urbano. Tutto il contrario di oggi visto che l'architetto se ne sta perlopiù rintanato nel suo studio «alla stregua di un notaio».\r\nRem Koolhaas ha manifestato di recente la sua ammirazione per l'impostazione, al contempo modernista e classicista, di Pouillon, osservando come la sua opera in Francia come in Algeria abbia la rara capacità di «fare i conti con la vita e di realizzare [...] una vera integrazione fra la città e l'architettura».
EUR 17.10
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Ombre. Ediz. a colori
Una meditazione fatta con materiali poveri (carta, inchiostro, matita, acquerello) e riprodotta in anastatica dal taccuino originale dell'autore.\r\nOmbre della Galleria Nazionale dell'Umbria a Perugia. Alcuni mesi di esplorazione tra le opere di Duccio, Piero, Perugino, Pinturicchio e tanti altri. Un'avventura scritta e disegnata viaggiando nel dettaglio (ripensando alla lezione di Daniel Arasse) per attraversare lo spazio e i tempi della Galleria e della sua collezione unica in Italia; una narrazione che talvolta si intreccia alla vita della città facendo comparire così persone come Aldo Capitini e Gerardo Dottori.
EUR 17.10
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La dottrina delle categorie di Aristotele
Il saggio di Otto Apelt La dottrina delle categorie di Aristotele presenta una delle interpretazioni più significative della dottrina aristotelica delle categorie all'interno dell'ampio dibattito che, nel corso dell'Ottocento, ha coinvolto personalità di spicco come Trendelenburg, Zeller, Brandis, Bonitz, Prantl, Steinthal e Brentano. Apelt muove da una concezione antiparmenidea dell'essere, a partire dalla quale propone un'interpretazione logico-semantica delle categorie come significati dell'essere. Tale lettura è integrata da un confronto con la concezione kantiana e da un'analisi degli antecedenti storici della dottrina delle categorie di Aristotele, fra i quali spicca il nome di Platone. L'introduzione di Venanzio Raspa offre un'attenta ricostruzione delle varie interpretazioni (linguistica, ontologica, semantica, evolutiva, storicistica) che sono state date della dottrina aristotelica delle categorie; esamina le questioni relative alla loro completezza, deduzione e origine storica; colloca le tesi di Apelt all'interno del dibattito ottocentesco e ne ripercorre le vicende nella letteratura successiva.
EUR 21.85
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Felicità e tramonto. Sul «Frammento teologico-politico» di Walter Benjamin
L'Associazione Italiana Walter Benjamin, continuando nella sua tradizione seminariale di ricerca, presenta qui una nuova traduzione ragionata del Frammento e i risultati di un ciclo di incontri con giovani studiosi italiani e stranieri del pensiero di Benjamin che si sono confrontati con quel testo.\r\n\r\nSul significato di questo breve frammento che Walter Benjamin presentò all'amico Adorno nei tardi anni Trenta - ma che l'amico Scholem classificò come un prodotto dei primi anni Venti - hanno riflettuto legioni di critici. Adorno gli diede il titolo redazionale di Frammento teologico-politico perché in quelle scarse due pagine Benjamin rifletteva sulla relazione tesa e paradossale tra piano teologico e piano politico, tra avvento del Messia e felicità dell'uomo, tra felicità e nichilismo. Le questioni che il breve testo solleva sono infatti innumerevoli e innumerevolmente declinate e declinabili; si pone in tal modo come significativo testo-soglia tra il pensiero giovanile e quello più maturo del filosofo berlinese, tra i suoi inizi speculativi legati all'anarchismo e il periodo successivo segnato da una dimensione più apertamente militante.\r\nL'Associazione Italiana Walter Benjamin, continuando nella sua tradizione seminariale di ricerca, presenta qui una nuova traduzione ragionata del Frammento e i risultati di un ciclo di incontri con giovani studiosi italiani e stranieri del pensiero di Benjamin che si sono confrontati con quel testo, cercando nuove domande e nuove risposte in esso; ripercorrendo così una sua attualità che trova sempre, oggi più che mai, l'ora della sua leggibilità.
EUR 19.00
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Tutte le poesie
La pubblicazione delle poesie complete di Franco Scataglini segna una data nella storia della poesia italiana contemporanea. Nelle quartine, insieme illustri e dimesse, di questo poeta, certamente fra i massimi del Novecento, emerge infatti alla luce con inedita chiarezza quell'essenziale bilinguismo della poesia italiana che la collana «Ardilut» ha inteso prendere come insegna.In queste straordinarie poesie in dialetto, raccolte qui per la prima volta insieme alle poesie in lingua, sembra naufragare ogni tentativo di assegnare una volta per tutte un'identità alla lingua della poesia. Situate nel bilico illocalizzabile che divide e insieme unisce - in un insolubile nodo - l'anconetano all'italiano e nutrite dall'innesto sapiente della lingua del Trecento e di quella di Caproni e di Montale, le poesie di Scataglini mostrano con un'evidenza incomparabile che la lingua che parliamo, scriviamo e leggiamo è costitutivamente non-una, in perenne e ardente tensione fra una realtà sorgiva e immemorabile e una memoria che cerca invano di contenerla e fissarla in una grammatica.
EUR 34.20
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Kitsch
Il volume raccoglie oltre trenta saggi, ormai classici sul Kitsch, presentati e commentati da critici, scrittori e filosofi contemporanei; una galleria di testi anticipatori; voci di dizionari enciclopedici, filosofici e artistici dedicate al Kitsch; brani di alcuni libri recenti sul tema appositamente tradotti; un questionario rivolto a filosofi, critici e artisti contemporanei; immagini di cinque artisti; una riflessione sui nani da giardino.\r\n«Un numero della rivista "Riga" affronta una questione estetica che da oltre un secolo alimenta il dibattito culturale: non è solo indice del brutto o del cattivo gusto, ma una conseguenza della società dei consumi» - Avvenire«Inafferrabile tiresia dal mutevole sembiante, il camaleontico kitsch viene ora sviscerato nella recente, monumentale edizione della rivista Riga 41- Quodlibet, opera magistralmente pensata, curata e prodotta da Marco Belpoliti e Gianfranco Marrone» - il Foglio«Un'autentica cassa del tesoro di idee, storie, concetti, un'opera monumentale e utilissima che fornisce l'attrezzatura per fare i conti con questa categoria fondamentale dell'estetica, della politica, della vita associata» - Francesco Guglieri, il Domani«L'intento - e l'urgenza - dell'indagine sul kitsch, da parte di Marrone e Belpoliti è sacrosanta: perché è molto evidente (qualunque sia la definizione che scegliate alla fine di sposare, o tutte) che se c'è una categoria che ha vinto la sua battaglia e forse domina incontrastata nello scenario culturale contemporaneo è proprio questa» - Stefano Salis,Il Sole 24 OreKitsch = arte degenerata, massificata, inautentica e ripetitiva; pseudo-arte a buon mercato; simulazione della bellezza, esaltazione del sentimentalismo e del dilettantismo; celebrazione sommaria del piacere estetico a detrimento della fattura materiale dell'oggetto artistico; emergenza della volgarità e del male nelle arti; arte a servizio dei regimi politici totalitari e della loro propaganda; uso indiscriminato degli stilemi canonici e degli stereotipi del passato; contraffazione e simulazione; riduzione dell'opera a souvenir turistico e a gadget; diffusione di un gusto medio e massificato; cattivo gusto o totale mancanza di gusto. L'effetto che si ottiene mettendo in fila questi concetti è duplice. Da una parte sembra che il Kitsch abbia vinto, che la cultura contemporanea e la nostra stessa vita quotidiana ne appaiano permeate sin nei più intimi dettagli. La volgarità, la contraffazione, il sentimentalismo, l'autoritarismo, il dilettantismo vanno per la maggiore. Dall'altra tutto ciò sa di passato, polveroso, vintage. Siamo certi che oggi sia possibile continuare a parlare di degenerazione dell'arte e di cattivo gusto, di massificazione e di serializzazione? Che cosa significano oggi questi termini, quale funzione esplicativa conservano questi concetti, che valore hanno questi valori?\r\nL'obiettivo del presente numero di “Riga” è quello di usare il Kitsch come specola per riesaminare l'attualità da un punto di vista rovesciato, provando a capire che ne è di oggetti e fenomeni e tendenze come il gusto e le arti, le emozioni e i media, la quotidianità e la comunicazione. In questo senso, il problema del Kitsch ci appare ancor oggi come il nostro problema.
EUR 26.60
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Hanoi la città tra due fiumi. Architettura e paesaggio: storia e contemporaneità. Ediz. illustrata
Hanoi, "la città tra due fiumi", era in origine "la città del drago che sorge" poiché posta idealmente sulla testa del "drago" che il territorio vietnamita disegna sulle coste indocinesi. Lo studio delle città e dell'architettura del Vietnam passa attraverso tipologie e usi ma anche leggende e tradizioni, permettendoci di scoprire un capitale culturale nel quale il paesaggio originario è strettamente correlato al suo edificato.Il volume, frutto della cooperazione tra il Dipartimento di Architettura e Progetto dell'Università Sapienza di Roma e la NUCE-National University of Civil Engineering di Hanoi, fornisce gli strumenti per intraprendere un percorso di conoscenza - iniziando dalla città millenaria con il "lago della spada restituita"1 - attraverso una serie di riflessioni che vanno dal racconto delle mappe storiche a considerazioni su temi fondanti questa metropoli di otto milioni di abitanti. Punto focale dello studio è il nucleo del centro storico caratterizzato dalle tube house. Queste abitazioni tradizionali a corti multiple profonde fino a 60 metri costituiscono un imprescindibile punto di partenza per orientare le azioni di trasformazione necessarie a supportare i cambiamenti economici e sociali e a preservare il patrimonio storico-architettonico del paesaggio urbano di Hanoi.
EUR 22.80
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La teoria del potere costituente
"Potere costituente" viene pubblicato a Roma nel 1945 in vista dei lavori della futura Assemblea Costituente. Nel volume, Mortati sviluppa una teoria del potere costituente in chiara continuità con il precedente "La costituzione in senso materiale" (1940), il cui impianto, pur rimanendo sullo sfondo di questo libro, è ben riconoscibile. Mortati propone una concezione istituzionalista del potere costituente secondo la quale esso non appartiene ad una sfera extra-giuridica puramente fattuale, ma rimane sempre interno all'ordinamento giuridico. L'attenzione rivolta da Mortati alle modalità di formazione del potere costituente, in un contesto dove questo tema è tornato di grande rilevanza in molteplici esperienze (dall'Etiopia al Cile), fa di questo volume un prezioso contributo ancora attualissimo. Si tratta di una teoria talmente sofisticata da poter essere accostata, per qualità e profondità, a quella proposta da Carl Schmitt. Per questa ragione, nel volume è raccolto anche un importante articolo pubblicato da Mortati sul finire della sua carriera accademica, dove l'autore fa i conti con il pensiero di Schmitt, individuando affinità e divergenze con il giurista tedesco.
EUR 15.20
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Progettare per chi va in tram. Il mestiere dell'architetto
Con questo volume Carlo Melograni offre al lettore un prontuario sempre valido per avvicinarsi all'architettura. Il programma pratico del mestiere dell'architetto è teso a migliorare le condizioni dell'abitare, e se è vero che il bilancio delle ricerche ed esperienze più avanzate dell'industrial design compiute nell'Europa del Novecento non è affatto fallimentare, portarle avanti, nella sempre maggiore complessità e velocità delle trasformazioni dell'ambiente, non è facile. Lo sviluppo dell'industria, che è all'origine di tanti cambiamenti nella vita quotidiana, nello stesso tempo ha reso disponibili metodi e strumenti senza precedenti. Si tratta di armi a doppio taglio, capaci di produrre effetti positivi e negativi. Farne buon uso è una responsabilità di chi progetta. Ed è proprio in questo elogio della responsabilità che si legge tutta la fedeltà di Melograni ai valori del razionalismo indicati da Giuseppe Pagano (cui l'autore dedicò il suo primo libro giovanile) e da Edoardo Persico.
EUR 17.10