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Abiti di pietra. Riflessioni sulla letteratura italiana da Manzoni a Paola Capriolo
Dal convento di Gertrude all'albergo in cui è ambientato "Il doppio regno" di Paola Capriolo, i fondali narrativi assumono spesso una funzione determinante, interagendo attivamente con i protagonisti di romanzi e racconti, e balzano con piena evidenza in primo piano. Strutture architettoniche, paesaggi urbani o naturali, panorami d'ogni sorta, reali o immaginari si incaricano in ultima analisi di avvincere il lettore e di condurlo passo dopo passo nel cuore della storia. Autori e testi difformi "vengono parlati" tutti indistintamente dal linguaggio delle strutture spaziali, ciascuno secondo le proprie specificità. A volte imponenti abiti di pietra si modellano su misura addosso a coloro che vi dimorano, potenziandone in tal modo la visibilità e amplificandone tratti, gesti, ruoli; altri personaggi al contrario sono costretti a vivere entro contenitori rigidi così potenti da "liquefare" caratteri e vicende al proprio interno e modellarne la forma come in uno stampo. Ogni testo narrativo insomma si presenta come uno spazio strutturato, come un territorio disegnato su una mappa con strade e case, percorsi e frontiere, ambienti chiusi e/o scenari en plein air: su tali planimetrie, figure itineranti si contrappongono ad altre stanziali, ricoverate in luoghi chiusi: rifugi che diventano prigioni e viceversa.
EUR 19.00
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Musica pop e testi in italia dal 1960 a oggi
In Italia, forse più che in altri paesi europei, la canzone d'autore ha indicato, anticipato e accompagnato temi e proposte che poi sono diventate una conquista sociale, di costume e culturale. In diversi casi, la lezione affidata alla musica anticipa o salta le generazioni, non invecchia e, anzi, si ripresenta prepotentemente a distanza di anni. In questo libro proponiamo una serie di saggi sulla canzone d'autore italiana senza alcuna pretesa di essere esaustivi per quanto riguarda i nomi e i temi toccati. Questa, quindi, non è un'antologia che vuole dare un panorama complessivo, ma un libro curato con l'intento di offrire un discorso critico sulla vitalità intellettuale e artistica di parte della musica pop italiana. In un mondo post-industriale e post-ideologico, le conquiste sociali e di costume, anche grazie ai tanti gadget mediatici, sembrano aver ceduto il passo ad un acclamato e agognato benessere che pare poter spazzar via ogni nube scura dal cielo. Eppure, si continuano a cercare molte delle stesse risposte affidate all'ironia e alla sincerità della musica e dei testi qui studiati. Ma si sa, come ha cantato uno dei più talentuosi e sfortunati cantautori di quegli anni, in ogni epoca, c'è sempre qualcuno che ci ricorda che il "cielo è sempre più blu".
EUR 19.00
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Gli animali nella superstizione e nel folklore di Romagna
Questo volume è stato pubblicato la prima volta cinquanta anni fa. Ancora oggi, a tanti anni di distanza, la sua ricchezza di informazioni e la sua documentata conoscenza delle tradizioni romagnole costituiscono un solido riferimento per gli studiosi della disciplina e per chi si avvicina ai temi della cultura della nostra terra. Consapevoli del valore rappresentato dal libro di Libero Ercolani abbiamo tentato di farlo rivivere, attualizzarlo, renderlo fruibile ai ragazzi di oggi.
EUR 17.10
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Questione di lingua. L'ideologia del dibattito sull'italiano nel Cinquecento
Alla luce di riflessioni provenienti da varie discipline - critica letteraria, linguistica, retorica e filosofia del linguaggio - questo volume ripercorre la questione della lingua nel momento fluido del suo inizio, dall'"Epistola delle lettere nuovamente aggiunte nella lingua italiana" (1524) di Giangiorgio Trissino all'"Ercolano" di Benedetto Varchi (1570), riflettendo in particolare sulla pressione esercitata sui difensori della norma linguistica dai sostenitori dell'uso e di un approccio descrittivo piuttosto che prescrittivo alla grammatica. Senza necessariamente mettere in dubbio la triplice armonia di mondo, pensiero e linguaggio, i moderni si accorgono infatti che essa non descrive lo specifico e ormai irrinunciabile contributo del volgare alla loro esperienza nel mondo. Dalle affascinanti teorie linguistiche del Cinquecento emerge così la visione condivisa che affermare, mettere in discussione e cambiare se stessi e le conoscenze, i valori e le tradizioni della propria comunità è una questione di lingua.
EUR 19.00
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Per me, Dante. Incontri e riflessioni con alcuni canti della «Commedia»
I saggi presentati da questo volume, sotto il comune denominatore dantesco, hanno strutture e finalità assai diverse: gli ultimi due, originariamente prefazioni alle edizioni critiche di due importanti commenti danteschi dell'Otto e del Novecento, quelli di Tommaseo e di Torraca, indagano sui modi, gli elementi e i fini con cui gli autori presentano e spiegano Dante al loro pubblico, quel che pensano della "Commedia" e quel che vogliono far pensare alle masse crescenti dei suoi lettori: tappe decisive della fortuna di Dante negli ultimi due secoli. I primi cinque saggi, quasi tutti affidati alla forma della "Lectura Dantis", sono invece il frutto di una ricerca, naturalmente inconclusa, sugli interessi di Dante, razionalista di formazione tomistica e complessivamente rispettoso della interpretazione del mondo fornita dal grande filosofo aquinate, per la formazione, lo sviluppo e il ruolo dei desideri umani, l'influenza della volontà e del piacere, le forme arazionali o prerazionali del conoscere - intuizioni, predizioni, sogni, visioni -, il ruolo insomma della corporeità, della fisicità "naturale" nel prendere decisioni, nel fare le necessarie scelte esistenziali. Se, con la maggior parte dei suoi critici, possiamo tranquillamente affermare che la sua guida, finale e vincente, è sempre la ragione, specie se illuminata dalla Grazia, la poesia della "Commedia" nasce spesso dalla descrizione della battaglia fra sensi e ragione, fra dovere e volere...
EUR 13.00
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Dante e la sua eredità a Ravenna nel Trecento
All'inizio del Trecento Ravenna offrì a Dante l'ultimo rifugio, secondo la felice formulazione del celebre libro di Corrado Ricci, e a Ravenna, dopo il fatale 14 settembre 132f, il poeta trovò la sua ultima dimora. Sotto le ali della signoria di Guido Novello da Polenta, dunque, Dante passò gli anni estremi della sua vita: in città compose le egloghe indirizzate al maestro bolognese Giovanni del Virgilio, estremo lascito letterario della sua arte e della sua cultura. Intorno a Dante si creò prestissimo un nucleo di devoti e ammiratori, alcuni dei quali ricordati nelle egloghe dietro lo schermo bucolico: Dino Perini, Fiduccio de' Milotti, Guido Vacchetta. Ma il sacro fuoco delle lettere non si spense a Ravenna con la morte del sommo poeta: lì agirono maestri e letterati che, ereditando il testimone di una tradizione illustre, fecero della città romagnola un centro non indifferente del primo Umanesimo fiorito nel corso del Trecento. Altre figure, soltanto apparentemente minori, come quelle di Donato Albanzani, caro amico di Petrarca, e di Giovanni Conversini, maestro rinomato ai suoi tempi, illustrarono con il loro magistero la vita culturale di Ravenna nel solco dei gloriosi esempi offerti dal passato remoto e più recente. Il volume, affidato a diversi specialisti dell'argomento, intende presentare l'impatto culturale che Dante Alighieri ebbe sulla cultura ravennate del Trecento.
EUR 26.60
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Boccaccio (1313-2013)
In occasione del settimo centenario della nascita di Giovanni Boccaccio, studiosi dai due lati dell'Atlantico contribuiscono a questa raccolta di atti del convegno "Boccaccio in Washington, DC", tenutosi dal 4 al 6 Ottobre 2013 presso la Georgetown University e l'Istituto Italiano di Cultura di Washington. Si tratta della seconda edizione della conferenza triennale sul Certaldese, promossa dall'American Boccaccio Association. La molteplicità di approcci critici, e la varietà dei temi trattati, fanno di questa collettanea un volume imperdibile nella biblioteca di quanti amano il Boccaccio. Gli interventi qui proposti, infatti, offrono nuove prospettive storiche e biografiche su messer Giovanni, affrontano il tema dell'amicizia, si interessano delle opere ingiustamente considerate "minori" e, grazie all'analisi delle relazioni intertestuali, gettano nuova luce sulle dinamiche decameroniane. Il grande scrittore medievale è, inoltre, considerato sia come autore che come copista e letto attraverso i suoi rapporti con i preumanisti. La sezione "Performative Boccaccio", centrata sulle ballate del Decameron e sulla sua influenza nel teatro napoletano, chiude l'antologia.
EUR 18.20
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Gli eterni affetti. Il sentimento dipinto tra Bisanzio e Ravenna
Nonostante l'immaginario comune assegni alla civiltà bizantina l'etichetta di "arte algida e astratta", la tendenza a rappresentare compiutamente gli affetti sembra essere nata nella seconda metà del XII secolo proprio in territorio bizantino (serbo-macedone), grazie alla concomitanza di due fattori: la radicata tradizione ellenistica presente a Salonicco e la forte matrice folcloristica, di cui l'arte balcanica fu sempre impregnata. In Romagna, la scuola riminese giottesca, favorita dalle committenze francescane, parve accogliere e ben metabolizzare la lezione d'Oriente, sintonizzandola sul patetismo di Giotto a Padova e sulla drammaticità del senese Pietro Lorenzetti ad Assisi. Tra gli esempi oggi superstiti, quello ravennate di Santa Chiara primeggia su tutti, per la squisita armonia tra il pietismo devozionale di indiretta derivazione balcanica, il patetismo espressionistico nordico e il laico umanesimo comunale di cui Giotto si fece mediatore. Mentre l'Oriente greco mirò sempre ad applicare una rappresentazione affettiva dei sentimenti, ovvero addomesticata dalla ragione, l'Occidente latino predilesse una resa più emotiva e passionale, laddove il sentimento, per sua natura indomito, riuscì a liberarsi e a circolare indisturbato, segnando il passo al definitivo trionfo dell'uomo e della sua individualità e spalancando così le porte all'arte del futuro Rinascimento italiano.
EUR 17.10
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Abbiate fede nella Romagna. Valori e riflessioni di un confindustriale di provincia
"Negli scritti di Ottolenghi qui riuniti si analizzano le strategie d'uscita dalla Grande Crisi. E si esprime la lucida consapevolezza di come l'affermarsi della centralità dell'"economia della conoscenza" abbia posto oramai da tempo agli attori politici ed economici, al pensiero economico e alle imprese, l'obbligo di riconsiderare radicalmente i paradigmi della produzione e del consumo, della costruzione del profitto (necessario, ma da programmare come sostenibile, nel tempo lungo) e della redistribuzione. E nel ritorno alle ragioni e ai valori dell'economia reale, dopo la sbornia della finanza d'assalto e nel recupero, tutto italiano, del nostro "orgoglio industriale", si afferma la necessità di considerare proprio le risorse umane d'eccellenza, le persone che "fanno" l'impresa come principale leva competitiva." (Antonio Calabro).
EUR 17.10
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L' umana «commedia» di Dante
Dante offre nel suo poema una visione dinamica dell'essere umano, che trova la sua forma ideale nella poetica nel viaggio e nell'apertura della terzina. Tale dinamica deriva dalla concezione della vita come tensione continua verso la perfezione dell'individuo, tensione causata da un desiderio che non può essere soddisfatto se non nella sua ragione ultima, che è la "base" o il "fine di tutt'i disii". Da questo istinto, che implica libertà assoluta e si alimenta di speranza, nasce l'agire, che attua il divenire nella storia, secondo forme molteplici, di cui una delle più rappresentative è l'amore. L'immaginazione e la poesia con la loro visionarietà concorrono a mostrarne la direzione e la fattibilità. Offrendo inedite interpretazioni, il saggio discute alcuni aspetti dell'antropologia dantesca come appare nella Commedia, oggetto privilegiato dell'analisi. Ogni argomento è discusso anche con opportuni riferimenti alle altre opere, soprattutto al trattato filosofico e al libello giovanile. L'avvio è dato da alcuni riusi della poesia di Dante nella contemporaneità, che provano come la Commedia sia un affascinante e straordinario specchio della condizione umana.
EUR 17.10
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Commedie: commedia in versi, La Pisana, La Violante
È irresistibile - e utile al riguardo di qualche riflessione sulla specificità del teatro - il fascino che destano l'improbabile filologia e il disordine astratto della storia. Lorenzo di Filippo Strozzi è autore pressoché ignoto, del quale, tuttavia, secondo un'equivoca attribuzione a Machiavelli, almeno fino a tutto l'Ottocento, s'è ammirata la prima delle commedie che qui si pubblicano: la Commedia in versi, una composizione soffocata dal moralismo e che vale solo come documento. Mentre l'ultima sua commedia, La Violante, che riesce a rompere con la facile risoluzione gnomica, rimase, come la terza commedia che esaurisce la produzione dello Strozzi, La Pisana, del tutto inedita fino ad oggi. L'intervento sul nascere della commedia si dirama in una varia complessità di motivi, anche questi incongruenti: le fonti fraintese deliberatamente; la remissione della funzione sovvertitrice; la stessa non recitabilità dell'endecasillabo, se non attraverso il ricorso ad una lingua dalle inflessioni vernacole; le strutture retoriche individuate nell'antagonismo essenziale; la riflessione nell'interno, infine, ma non nella profondità, di quanto si vede rappresentato, tutto ciò riabilita l'unità e salva dalla scissione, operando prima; prima che la recita avvenga, prima che sia pensata o scritta la commedia. Una commedia, tra l'altro, scritta in collaborazione (ora con rassegnata pazienza, ora con trasporto) dallo Strozzi e da Machiavelli e, ancora, dal Gelli.
EUR 19.00
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La poetica dell'affetto. Estetica religiosa nella «Divina commedia»
«Tu mi seguirai con l'affezione», chiede San Bernardo a Dante alle soglie dell'ultimo canto del "Paradiso". Che significa seguire qualcuno con l'affezione? Questa è la domanda alla quale "La poetica dell'affetto" cerca di rispondere. L'affetto è una conoscenza di natura particolare che mira a trasmettere non solo un contenuto astratto ma un'intera condizione esistenziale. Il fine della conoscenza affettiva è infatti arrivare a condividere la stessa esperienza nella quale la guida, il maestro e l'amante vivono. Si intraprende allora il viaggio nella "Divina Commedia" insieme al pellegrino dantesco perché, come lui, ci si sente incompleti e smarriti, alla ricerca di un incontro che possa generare quella trasformazione interiore della quale si va in cerca con tutto il cuore. "La poetica dell'affetto" è uno studio dell'affectus medievale nei termini pratici e vitali che la "Commedia" insegna, ma che ha le sue radici nelle due grandi guide spirituali di Dante, San Tommaso e San Bernardo. Attraverso uno studio del significato dell'affetto nei due dottori della Chiesa, il viaggio dantesco si rivelerà come un viaggio dagli affetti carnali a quelli spirituali. Dante ci insegna che il significato di una vita si decide nella misura in cui si dà e si riceve affetto, e questo è possibile solo a contatto diretto con le anime dalle quali imparare o rifiutare il modo giusto di vivere e sentire. L'affetto è così un principio di scrittura e di azione, e la "Commedia" un'opera di pratica morale e spirituale che consente di arrivare alla formulazione di una poetica: la poetica dell'affetto. Prefazione di Domenico Pietropaolo.
EUR 22.80
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Dante a Verona 2015-2021
Verona è la città che più a lungo ha visto Dante quale ospite, nel primo esilio, allorché sono maturate le opere del "Convivio" e del "De vulgari eloqnentia", e più tardi, durante la scrittura del "Paradiso" e della "Questio de aqua et terra", sotto le ali protettive di Cangrande della Scala. A Verona Dante potè forse approfondire i propri studi filosofici e letterari attraverso la frequentazione della celebre Biblioteca Capitolare. A Verona prenderanno dimora i suoi discendenti, primo fra tutti il giudice Pietro, cultore e commentatore dell'opera del padre. La presenza di Dante fu uno stimolo prezioso per la promozione degli studi locali sulla sua opera e sulla sua biografia, prodromi a una fortuna che nei secoli successivi si allargherà ad ambiti disciplinari e cronologici diversi, alla letteratura moderna e contemporanea, sino ad abbracciare il cinema e il teatro. Il volume ricostruisce puntigliosamente le tappe del primo esilio di Dante, il suo complesso rapporto con la realtà e le istituzioni cittadine veronesi (la tradizione comunale, il clero, il notariato), il suo dialogo con il contesto culturale che lo accolse (gli ambienti legati alla Capitolare). D'altra parte amplia l'orizzonte allo sviluppo degli studi intorno alla sua figura e alla sua opera (Dionisi, Perazzini, Del Lungo, Singleton, Apollonio, De Robertis), ne indaga la fortuna editoriale nei primi secoli della stampa, ne analizza il reimpiego e la riemersione in autori, aree e discipline diverse (Ruskin, Modena, Pasolini).
EUR 22.80
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La «piada» dell'ebreo errante
Il mito dell'Ebreo Errante, leggenda cristiana nata nei primi secoli sotto il segno dell'antigiudaismo, arrivò, attraversando i mari e i secoli, anche in Italia. Nel corso del tempo modificò i suoi tratti: con il Rinascimento assunse toni di umana pietà; scomparve poi nelle caligini dei roghi della Controriforma, per riapparire con i poeti del romanticismo che in tutta Europa rilessero il mito facendo dell'eterno viandante un campione dell'umanità dolente ed esiliata. Secondo questa chiave lo interpretò anche il nostro Giovanni Pascoli, in varie composizioni. Così, guidati dal poeta di San Mauro, seguiamo in questo libro le orme inedite dell'Ebreo Errante in Romagna: dalla Forlì medievale di Guido Bonatti fino a Ravenna dove, all'alba del '900, Corrado Ricci preoccupato del minaccioso ritorno dell'antisemitismo scrive: «Stiamo forse per tornare indietro?». Viatico di questo viaggio è l'umile Piada, ovvero «il pane dell'Umanità», che il poeta offre come ristoro all'Ebreo Errante di passaggio alla sua casa di Barga. Con queste parole egli la presenta all'ospite: «Piada, pieda, pida, pie, si chiama dai romagnoli la spianata di grano o di granturco o mista, che è il cibo quotidiano della povera gente, e si intride senza lievito; e si cuoce in una teglia di argilla, che si chiama testo, sopra il focolare che si chiama Varala (da ara, mi sembra)...». In appendice al volume si riporta integralmente il testo del poemetto di Pascoli. Bella e rotonda come la luna, circolare come la pena dell'Errante, è il pane che consola il viandante di ogni epoca nelle asperità del transito terreno.
EUR 14.25
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Il genio delle acque. Scavi nelle piazze di Ravenna
Il volume rende noto quanto rinvenuto in due scavi realizzati in tempi diversi a Ravenna ma entrambi accumunati da un tema: la presenza delle acque all'interno della città. Lo scavo realizzato nel 2011 in piazza Anita Garibaldi, che aveva come punto d'interesse la verifica della presenza della Fossa Augusta, ha invece permesso di portare in luce una stratificazione assai complessa caratterizzata dall'iniziale presenza di due domus con pavimenti a mosaico, poi accorpate; questa ultima domus ebbe una straordinaria continuità di vita, fino alle soglie del VII secolo quando sui suoi resti venne eretto un edificio a destinazione cultuale. Durante il medioevo l'area fu destinata ad orti probabilmente in relazione con il vicino monastero di S. Giovanni Evangelista; infine nel 1827 questa zona venne in parte occupata dall'ospedale cittadino e poi dal Liceo Classico "Dante Alighieri". L'intervento svoltosi in piazza Andrea Costa nel 2009, andava invece ad incidere un ambito dove secondo la letteratura si incontravano il canale Padenna e il Flumisellum Padennae. In questo caso l'intervento archeologico ha verosimilmente evidenziato la presenza delle acque ancora in epoca medievale, oltre ad attestare alcune porzioni di edifici fra cui, in particolare, l'antica residenza che ospitò la Casa Matha, sede della Pescheria cittadina fino alla fine dell'Ottocento, poi sostituita con lo stabile per la vendita del pesce noto come Esedra Vignuzzi. Presentazioni di Michele De Pascale, Giorgio Cozzolino, Luigi Malnati, Tomaso Tommasi di Vignano e Giuseppe Sassatelli.
EUR 26.60
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Pensiero politico e istituzioni nella transizione dal Regno Borbonico all'Unità d'Italia
Nell'ambito delle attività organizzate in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, l'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano si propone di fornire un contributo critico che iscriva il processo unitario nelle coeve vicende della democrazia europea. Il volume, attraverso l'analisi dei processi istituzionali e delle elaborazioni teoriche di significativi esponenti del Risorgimento, intende offrire spunti di riflessione sulla transizione dal Regno Borbonico all'Unità d'Italia. In questa ricostruzione degli avvenimenti che precedono e seguono l'unificazione, particolare attenzione è rivolta alla Sicilia, ai conflitti politici ed istituzionali che la investono ed alle tensioni sociali che si pongono alle origini della drammatica vicenda dei fatti di Bronte.
EUR 26.60
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Il servizio postale nella Sicilia moderna. Una gestione privata in regime di monopolio (1549-1786)
Un breve contributo alla storia postale siciliana indagata, negli aspetti gestionali ed economico finanziari, principalmente durante il lungo e per tanti versi non esaltante periodo della gestione privata di un ramo isolano del noto casato Taxis - vera e propria dinastia imprenditoriale anche al femminile - che, nonostante la totale assenza di una politica stradale da parte dello stato, riuscì, sia pure non senza inevitabili disfunzioni e criticità, a dotare il periferico Regno di Sicilia di una struttura moderna, in linea cioè con gli standard europei del momento.
EUR 11.40
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La Gorgona. Una collana, una favola, un racconto. Una lettura della Gorgona di Andreas Karkavitsas
Andreas Karkavitsas è uno degli scrittori che ce ne narra la favola popolare nel 1899 in un racconto che si chiamava appunto "La Gorgona". È una delle tante infelici creature femminili della mitologia, e il senso della loro identità continuamente trasmigra e si fonde con altre identità: sirene con la coda di delfino, sirene-uccelli, sirene bicaudate, donne foche, donne pipistrello... La coda era spuntata anche alla Maruzza Musumeci nella terra di Vigata: ella s'era ammogliata con tale Gnazio, siculo Ulisside. L'ambizione, la lussuria, l'astuzia dell'uomo è fatale per ognuna di queste fanciulle, abbiano esse ali, code o umani arti con cui invano potere fuggire via. E se cercano scampo, orrida è la loro metamorfosi: diventavano pietra, fiume, pianta, nuvola, bestia. Perseguitate o abusate da uomini e dèi lussuriosi o finanche da altre donne gelose della loro bellezza o perizia, sono per l'eternità costrette a subire efferate mutazioni che le strappano brutalmente dal mondo umano per consegnarle in modo irreversibile a un regno altro, vegetale, minerale o animale che sia, cui quelle creature non partecipano mai completamente.
EUR 4.00
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Epistemologia e società della conoscenza
Com'è possibile pensare insieme ad una scienza degli scienziati e alle scienze funzionali alla società nella cosiddetta "società della conoscenza"? Fino a che punto possono spingersi le aspirazioni dei politici nell'indirizzare la scienza in modo da farne il volano dell'economia, senza mettere a rischio gli equilibri propri di una razionalità che invece conserva il marchio di una creatività libera e visionaria? Il modello di società della conoscenza così come presentato dall'agenda di Lisbona 2000 rappresenta per l'Europa un valido modello di sviluppo? Questi i temi più rappresentativi trattati in questo volume che alcuni membri del gruppo di ricerca di MIRRORS, coordinati da Francesco Coniglione e facenti parte dell'Università di Catania insieme e di altre istituzioni internazionali, hanno individuato allo scopo di indagare per indagare le relazioni tra scienza e società dal punto di vista epistemologico e delle sua ricadute nella società della conoscenza.
EUR 21.85
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Poesia e nient'altro. Una scelta antologica
"Poesia e nient'altro" è la prima antologia in italiano interamente dedicata alla produzione lirica del poeta portoghese Rui Knopfli, nato in Mozambico nel 1932 e morto a Lisbona nel 1997. Una scelta paradigmatica di composizioni, da "O país dos outros" (1959) a "O monhé das Cobras" (1997), che traccia il suo originale percorso lirico, teso tra modelli europei e orizzonti africani, difficilmente inquadrabile entro i parametri delle correnti letterarie canoniche. L'antologia propone i grandi temi affrontati nell'intera produzione del poeta, in toni sempre controllati, densi, spesso sarcastici, e in uno stile sobrio e formalmente curato: la memoria, il tempo, i luoghi, i personaggi e i miti; la riflessione sul soggetto individuale e il soggetto collettivo, nonché sul fare poetico stesso.
EUR 14.25