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Shoah, Ruanda due lezioni parallele
"Memoria", "unicità", "mai più": moniti che dopo la Shoah vengono messi in discussione dal Ruanda del 1994, un genocidio dei nostri tempi, il primo della società globale. Il massacro di oltre 800.000 tutsi e hutu moderati non è mai stato un "conflitto tribale", come all'epoca qualcuno provò a definirlo, ma un genocidio che ripercorre molte delle modalità dello sterminio nazista degli ebrei, di cui è un "figlio maggiore". Dal cuore dell'Europa al cuore dell'Africa, la meccanica dei due genocidi si può confrontare in un percorso in venti "stazioni", con somiglianze stridenti e alcune differenze, comprese le responsabilità di una parte dell'Occidente che in Ruanda, cinquant'anni dopo la Shoah, si ritrova meno sicuro dei suoi antidoti politici e culturali che considerava acquisiti. Le due lezioni parallele sono un percorso a specchio ricco di riscontri inaspettati e inquietanti, che rende ancora più attuale la terribile lezione della Shoah e svela menzognee ipocrisie del nostro tempo.
EUR 8.08
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L' invenzione marrana. Ricostruzione dell'anima in un'alba di modernità
In Spagna l'ondata persecutoria antiebraica del 1391, con le sue successive propaggini, provocò un susseguirsi di conversioni, quasi sempre insincere. La cacciata degli ebrei del 1492 provocò da una parte una grande fuga dal paese e dall'altra una nuova messe di conversioni da parte di coloro che non si sentivano attrezzati per una partenza verso l'ignoto. In Portogallo, nel 1497, la scelta fra esilio e conversione fu resa impossibile e il battesimo fu impartito a forza a tutti gli ebrei. Nacque così in tutta l'Iberia l'avventura marrana, variamente vissuta a seconda dei casi e dei luoghi, comunque foriera di nuovi atteggiamenti religiosi segreti, spesso vere e proprie invenzioni. Questo vale per i conversos rimasti nelle rispettive patrie iberiche, che le stesse istituzioni distinguevano ufficialmente, anche dopo varie generazioni, come nuovi-cristiani, considerati inferiori rispetto ai vetero-cristiani e bollati in quanto ritenuti portatori di un sangue impuro. Ma in modi diversi, e non uniformi, il fenomeno marranico si manifestava ancora tra coloro che, dopo varie generazioni di conversione forzata, fuggivano nelle Terre di Libertà, dove era possibile la pratica dell'ebraismo. Questo libro è una somma di vari saggi recentemente pubblicati in alcune riviste, opportunamente riordinati ed aggiornati, in modo di dare, anche a un grande pubblico, un assaggio di quel grande fenomeno culturale che è il marranesimo.
EUR 13.30
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Alla ricerca di M.
Chi è Mulleman, l'uomo misterioso che si aggira per la città ricoperto di bende e confessa tutti i peggiori crimini commessi? E qual è la vera identità di Arieh Arthur Bein, un geniale agente del Mossad capace di scovare i nemici del proprio Stato in tutti gli angoli del mondo? Già, le identità, queste fragili costruzioni di frammenti radicati nel passato, la soluzione di tutti i crimini dipenderà proprio dalla capacità dei due protagonisti di elaborare le proprie identità e sciogliersi dai vincoli che li legano all'eredità dei loro genitori. Essi infatti condividono un'origine comune: sono entrambi figli di sopravvissuti alla Shoah. Questo romanzo di Doron Rabinovici, la cui trama segue i dettami di un giallo, ha la capacità di riflettere sui retaggi della memoria, sulla fragilità dell'anima e sulla solidità di certi pregiudizi...
EUR 15.20
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Ricordi in macerie
Come un'arca di Noè, questo libro custodisce frammenti salvati dalla catastrofe: una elegia per un mondo scomparso che suscita compassione per gli esiliati, ma anche una profonda nostalgia per quello che ognuno di noi, ogni giorno, vede morire del proprio passato. Con una prosa poetica velata da una dolente ironia, Krausz descrive lo sradicamento e la solitudine dell'ebreo cacciato dalla sua patria, la sua nostalgia per un mondo idealizzato acuita dal rude impatto con la modernità rumorosa e disarmonica che minaccia e riduce a spazi sempre più angusti le isole della memoria. L'ordine dell'Austria felix, preservato nel chiuso delle stanze, è sempre più accerchiato e minacciato dalla lussureggiante vitalità brasiliana, e il vecchio nazista della porta accanto è come sale sulle ferite. La lacerazione e il senso di estraniamento proietta la sua ombra fino alla terza generazione a cui Krausz appartiene e che raccogliendo i brandelli di una identità multipla e sfilacciata rende amorevolmente omaggio a un mondo irrimediabilmente perduto.
EUR 14.25
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Una vita qualunque
Mitia è un uomo anziano, modesto, gentile, non batte mai il pugno. Ha sempre lasciato a Bussia, la moglie, il ruolo di condottiero. Si è sempre considerato un uomo qualunque, che ha vissuto una vita qualunque, simile a tante altre. Fino a che un giorno il telefono squilla e il lontano passato si ripresenta. Un amico di gioventù vuole incontrarlo, narrargli la verità sulla scomparsa della sua amata sorella caricata su un camion dalle SS. Per tutti quelli anni, Mitia, ostinatamente, ha sperato con tutto se stesso che lei fosse rimasta in vita, lontana, dispersa. L'ansia che lo attanaglia nei giorni prima dell'appuntamento lo spinge a scrivere, a ripercorrere la sua lunga vita. Per se stesso. Per trovare un po' di sollievo. Per mettere ordine. Per capire. Al termine del suo scritto si renderà conto che il suo cammino, più di altri, è stato indirizzato, spinto dagli sconvolgimenti del secolo terribile che hanno travolto uomini e nazioni e in cui, quasi sempre, è stato il caso a decidere della vita e della morte. Si rende conto che la sua supposta "normalità" è stata una maniera per impedire che le bufere della storia e la tragedia della Shoah lo travolgessero. Nel profondo di sé scopre che la sua non è stata una vita qualunque e che, nonostante tutto, la sua è stata una grande storia d'amore. E, del resto, esiste una vita qualunque?
EUR 14.25
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La dieta kasher. Storia, regole e benefici dell'alimentazione ebraica
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È questa la terra promessa?
Nuri è un ragazzo nato a Baghdad e immigrato in Israele agli inizi degli anni '50. I genitori, costretti a vivere in condizioni di estremo disagio in un campo profughi, acconsentono a mandare il figlio in kibbutz. Provenendo da una società mediorientale, conservatrice e tradizionalista, Nuri dovrà affrontare una lotta interiore tra il suo vecchio mondo e l'esperimento sociale più audace del XX secolo, volto a far nascere un ebreo nuovo, ribelle, laico e creatore di una cultura nuova. Il cibo, la musica, il rapporto con i genitori e con le ragazze, l'ideologia socialista - tutto è nuovo e diverso, e Nuri sa che deve farli propri se non vuole restare emarginato. Il lettore si affezionerà a questo ragazzo sensibile e coraggioso le cui vicende ci offrono un'opportunità unica per comprendere l'angoscia dello sradicamento dalla propria cultura sperimentata dagli immigrati.
EUR 14.25
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Il desiderio di conversione. Rosenzweig, Bergson, Weil, Merton, Hillesum
Come si potrebbe giungere con le proprie forze al Bene o a Dio se essi non avessero un legame incancellabile con il sé umano? Fin dall'antichità greca e biblica si è meditato su questo interrogativo per riflettere sulla conversione. Nel cuore della storia del XX secolo, malgrado l'impotenza del Dio biblico a manifestarsi, i pensatori presi in esame in questo libro hanno continuato a vegliare su questo legame. Convertirsi, in quelle circostanze, fu la loro maniera di resistere alla fatalità del male. Sia che il loro percorso sia stato filosofico (Henri Bergson), sia che sia stato accompagnato dalla meditazione dei libri ebraici (Franz Rosenzweig) e cristiani (Simone Weil, Thomas Merton) o di ambedue (Etty Hillesum), essi a poco a poco percepirono come il più profondo - l'anima o il sé umano - sia abitato dal "più alto". Andare verso Dio è dunque tornare a Lui. Tuttavia, nell'ottica biblica, questo tornare non somiglia al ritorno filosofico dell'anima verso una patria perduta, ma procede come un avvenire e una promessa.
EUR 15.20
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Lettere e pagine di diario (1938-1946)
È l'affermarsi dell'antisemitismo in Italia nel 1938 a spingere il sionista e antifascista fiorentino Gualtiero Cividalli, insieme alla moglie Maria D'Ancona, a prendere nel giro di pochi mesi la decisione di emigrare in Eretz Israel, a Tel Aviv, per dare un futuro migliore ai cinque figli. Gualtiero comprende fin da subito la gravità delle Leggi razziali, come annota nel suo diario e nelle lettere a Maria durante i periodi di separazione. Con l'amore per il dettaglio descrive l'inserimento in quel "nuovo mondo", il focolare ebraico in Palestina, allora sotto mandato britannico. Con acute osservazioni e profonda umanità commenta gli sviluppi militari e politici della seconda guerra mondiale. Posa lo sguardo e il pensiero sul Vicino Oriente e sull'Africa - col terrore che i nazisti si avvicinino alla Palestina - senza mai dimenticarsi dell'Italia, dove vivono i familiari e gli amici. I legami sentimentali e le preoccupazioni per coloro che sono rimasti nella "vecchia patria" sono ancora più forti nel momento dell'occupazione nazista, soprattutto quando incominciano ad arrivare - attraverso la Svizzera - notizie su deportazioni e uccisioni di persone care.
EUR 19.00
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Santa Mazie
Difficile non restare affascinati da Mazie Phillips, grande cuore, corpo esuberante, passione sfrenata per la vita, libera da ogni conformismo. Di giorno nel gabbiotto del Cinema Venice a vendere biglietti, a osservare la gente. Di notte per le strade in cerca di avventure, buone bevute e un modo per dimenticare le fatiche della vita. Tutti conoscevano Mazie Phillips, era la regina del quartiere, perché aveva sempre una parola, una sigaretta, un goccio di liquore o qualche centesimo per tutti i barboni, i poveri, i diseredati che pullulavano nelle strade di New York City negli anni della Grande Depressione e del proibizionismo. Mazie Phillips dal cuore misericordioso è parte della storia di New York; una storia, la sua, quasi dimenticata, che Jami Attenberg con empatia e una scintillante immaginazione ha saputo salvare dall'oblio.
EUR 15.68
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L'albero del ghetto. Repertorio ragionato dello stato civile nella Comunità ebraica veneziana dall'Unità d'Italia alla Grande Guerra
Un repertorio cronologico integrato dello stato civile nella Fraterna Israelitica dall'Unità d'Italia al primo conflitto mondiale. Una meticolosa rassegna di nascite, matrimoni e decessi che hanno caratterizzato l'esistenza degli ebrei veneziani a distanza di circa 60 anni dall'apertura delle porte del Ghetto da parte delle truppe napoleoniche. Una carrellata di personaggi illustri e sconosciuti lungo 54 anni che offre notizie e spunti di approfondimento per tutti coloro che desiderano conoscere un affascinante spaccato di vita ebraica della città dei Dogi. Il tutto corredato da una serie di immagini di documenti e lapidi che costituiscono un autentico patrimonio della memoria.
EUR 38.00
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Nel giardino di Dan. Dal Piemonte a Gerusalemme: una storia di Risorgimento e Sionismo
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Detti e contraddetti del Talmud
Quando i Maestri del Talmud discutono, per convalidare la propria opinione usano logica e conoscenza delle fonti, fanno sfoggio di arguzia e di saggezza senza trascurare umorismo e psicologia. Ma, se tutte queste risorse non bastano per far prevalere il proprio punto di vista in una discussione, potrebbe essere il momento di utilizzare uno sferzante detto popolare, un proverbio o un'espressione stravagante. In questa raccolta, Amedeo Spagnoletto ha pescato nell'immenso universo talmudico alcuni detti e modi di dire particolarmente curiosi che, commentati e contestualizzati, ci danno un assaggio del sistema di pensiero che possiamo scoprire aprendo una pagina di Talmud.
EUR 9.50
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Le porte della foresta
Gregor, il protagonista di questo romanzo, deve affrontare quattro prove, una per stagione, come quattro sono le stagioni della vita. Il suo è un percorso concentrato in un solo tragico anno che assume i caratteri del viaggio iniziatico: l'incontro con "il maestro", il nascondimento del proprio io per guardare e comprendere l'altro, la lotta attiva per cambiare il mondo, la memoria che si tramuta in saggezza. Nel suo viaggio, Gregor deve affrontare e sconfiggere il male e la morte. La Shoah è un'esperienza estrema che non lascia vie di fuga. Gregor lo comprende subito e con coraggio e animo puro lotta per la vita e la dignità umana. In questo romanzo ritroviamo le domande fondamentali che Elie Wiesel si è posto per tutta la sua vita di testimone della Shoah. Un romanzo che fa riflettere, in un continuo alternarsi di desolazione e speranza, frustrazione e fiducia nella capacità di affermare la nostra umanità.
EUR 15.68
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Io voglio vivere. Il diario di Éva Heyman
"Ha vissuto appena tredici anni Éva Heyman, «la ragazzina con quel meraviglioso visino da mela, con la sua avida curiosità, l'ambizione, la vanità, gli occhi luminosi che sprizzavano energia», come la definiva il suo patrigno, lo scrittore ungherese Béla Zsolt (1895-1949), nel suo mirabile libro autobiografico "Le nove valigie". Éva Heyman nasce il 13 febbraio 1931 a Nagyvárad, l'attuale Oradea in Romania, e termina la sua breve esistenza il 17 ottobre 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, secondo testimoni oculari selezionata direttamente da Mengele per il forno crematorio. Dal suo tredicesimo compleanno, il 13 febbraio 1944, e fino al 30 maggio, data dell'ultima annotazione, tiene un diario in cui descrive le condizioni di vita sempre più difficili degli ebrei di Nagyvárad. In meno di tre mesi la vita piuttosto agiata e, malgrado la guerra, ancora serena di questa ragazza sensibile e intelligente subisce trasformazioni radicali: prima l'internamento nel ghetto e poi la deportazione ad Auschwitz il 13 giugno. Dalle lettere riportate in questo libro risulta che prima di essere spedita al campo di concentramento Éva Heyman affida il diario a una fedele domestica cattolica della famiglia, la quale al termine della guerra lo restituisce alla madre, la giornalista Ágnes Zsolt, unica sopravvissuta di tutta la famiglia, insieme al secondo marito Béla Zsolt, scampati miracolosamente alla morte. Ágnes Zsolt è morta suicida nel 1951." (dalla Postfazione di Andrea Rényi)
EUR 14.25
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Una storia nel secolo breve. L'orfanotrofio israelitico italiano Giuseppe e Violante Pitigliani (Roma 1902-1972). Con DVD video
Le vicende dell'Orfanotrofio israelitico italiano sono ricostruite in questo libro attraverso fonti orali, documentarie e a stampa, dalla sua fondazione nel 1902 fino al 1972. Intitolato nel 1930 a Giuseppe e Violante Pitigliani, è una delle istituzioni più longeve dell'ebraismo italiano post-unitario, che, attraverso mutamenti politici e sociali, ha svolto e continua a svolgere tutt'oggi la sua missione di assistenza all'infanzia. L'edificio del Pitigliani ha accolto e protetto bambini di Roma e di molte altre città italiane, ha fornito un rifugio in più occasioni, come nel caso dei profughi dalla Francia nel 1943 o dalla Libia nel 1967. Oltre cento audio interviste a ex ospiti, consiglieri, personale interno e amici esterni danno luogo a una narrazione corale, arricchita e avvalorata dalla documentazione conservata nell'Archivio del Pitigliani e di altri enti, ebraici e non. È stato così possibile, non solo tracciare la storia del "Pitigliani" e dei suoi rapporti con le altre istituzioni ebraiche, ma anche mettere in luce aspetti non sempre noti della società ebraica italiana e soprattutto romana e della sua integrazione nel tessuto cittadino. Una parte del libro è dedicata, inoltre, agli aspetti educativi e alla loro impostazione e realizzazione attraverso gli anni, con particolare riferimento all'educazione ebraica. Il libro è corredato da un DVD con alcune interviste e foto storiche.
EUR 28.50
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Melodie ebraiche
Le "Melodìe ebraiche", scritte da Heinrich Heine (1797-1856) quando era ormai prostrato dalla malattia, concludono il "Romanzero", la sua ultima raccolta poetica, e rappresentano per certi versi il suo testamento spirituale nonché l'omaggio alla religione dei padri. In quest'opera il poeta cerca di far rivivere il mondo, che tanto lo affascinava, degli ebrei spagnoli nell'epoca aurea della cultura ebraica entro la sfera intellettuale araba. Le "Melodie ebraiche" rappresentano pertanto una sorta di approdo spirituale dopo i tentativi di sganciarsi, attraverso la conversione, dal mondo ebraico, sentito come ostacolo alla piena integrazione nella società e nella cultura tedesca. Cantando i poeti ebrei di Spagna Heine riesce a ridare voce a una tradizione millenaria. Sarà dunque proprio il linguaggio della poesia il luogo privilegiato in cui l'ebraismo di Heine troverà una "patria" e un rifugio. Il saggio introduttivo di Liliana Giacoponi si sofferma in particolare su un'identità scissa tra ebraismo e germanesimo, mostrando come il rapporto complesso con l'ebraismo, a partire dall'opera giovanile "Almansor" del 1820 e dal "Rabbi di Bacharach" (già iniziato negli anni fra il 1824 e il 1826 ma pubblicato solo nel 1840), caratterizzi comunque l'opera di Heine. La traduzione di Giorgio Calabresi qui utilizzata è accompagnata da un apparato di note che permette di ricostruire, in maniera meticolosa, il contesto in cui si muove l'autore.
EUR 16.15
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I paradigmi della mobilità e delle relazioni: gli ebrei in Italia. In ricordo di Michele Luzzati
Questo volume nasce dalla raccolta delle relazioni presentate al convegno organizzato dal MEIS a Ferrara nei giorni 27-28 aprile 2015 secondo un progetto elaborato da Marina Caffiero, Serena di Nepi, Anna Esposito e Bice Migliau per rendere omaggio allo storico dell'ebraismo italiano Michele Luzzati recentemente scomparso. L'idea era quella di sottolineare e analizzare i temi e le interpretazioni che gli erano cari e che in molti casi hanno rovesciato luoghi comuni consolidati: da essi infatti ha preso le mosse gran parte della storiografia più recente e più originale sulla storia degli ebrei in Italia. Nei saggi che compongono il volume studiosi affermati e giovani ricercatori ragionano nel lungo periodo e sulla base di fonti inedite sulla mobilità e le relazioni ebraico-cristiane in Italia, i due pilastri del lavoro ancora attuale di Michele Luzzati. Con i contributi di: Luca Andreoni, Miriam Davide, Laura Graziani Secchieri, Giancarlo Lacerenza, Dora Liscia Bemporad, Arturo Marzano, Paolo Pellegrini, Rossella Rinaldi, Mafalda Toniazzi, Elisabetta Traniello.
EUR 28.50
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Il sociologo eretico. Moses Dobruska e la sua «Philosophie sociale» (1793)
Quando apparve, la Philosophie sociale suscitò un notevole interesse, tanto da venir apprezzata nientemeno che da Immanuel Kant. Greco mostra come il lavoro di Dobruska abbia avuto anche altri lettori celebri, che per vari motivi omisero di menzionare, tra le loro fonti, un outsider di dubbia reputazione, su cui pesava una condanna tanto ingiusta quanto infamante. Dalla Philosophie sociale derivano alcuni concetti chiave delle discipline sociali, come le conosciamo oggi. Iniziatore entusiasta e sfortunato, talvolta brillante teorico, Moses Dobruska merita un ruolo a sé nella storia del pensiero sociologico.Silvana Greco propone, per la prima volta, un'analisi approfondita della Philosophie sociale, pubblicata a Parigi alla fine del giugno 1793 da Moses Dobruska (1753- 1794), uomo d'affari, letterato e filosofo sociale. Nato in Moravia da una famiglia ebraica, affiliata alla setta ereticale dei sabbatiani, Dobruska si convertì in giovane età al cattolicesimo, compì una notevole ascesa sociale alla corte asburgica di Vienna ed emigrò poi in Francia, per aderire alla Rivoluzione. Durante il soggiorno parigino prese il nome di Junius Frey, fu assai attivo tra le fila dei giacobini ma riuscì a sopravvivere solo di poco alla propria Philosophie. Accusato di cospirare per conto di potenze straniere, fu ghigliottinato il 5 aprile 1794, al culmine del Terrore, nello stesso giorno in cui anche Georges Jacques Danton saliva sulla forca.
EUR 17.10
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Ebraismo e architettura. Nuova ediz.
Esiste un'arte ebraica? È prodotto esclusivo di artisti ebrei, o invece configura un orientamento valido anche per non-ebrei? Tra i flagelli della sinistra europea c'è il contrasto tra comunismo e sionismo. L'intolleranza marxista persiste bruciando ogni tentativo di revisione. I numerosi disegni rinvenuti nei campi di sterminio pongono il quesito: quali vincoli legano i martiri che li hanno tracciati ai linguaggi artistici dell'epoca? Un bambino ebreo è assassinato. In una drammatica seduta in Campidoglio, l'accusa tremenda al mondo cattolico, all'antisemitismo comunista, alla viltà dello Stato. La diaspora può esser vista: a) come valore del passato, b) come convivenza tra attualità e retaggio storico; c) come impulso a influenzare la cultura internazionale. In un'ipotetica quarta interpretazione, le eresie di Einstein, Freud e Schönberg permeano il quotidiano. Quanto è accaduto nella letteratura ebraico-americana si riflette oggi nel campo architettonico. Dominano figure anomale, eversive, comunque immuni da idolatrie linguistiche. Questi i temi roventi dei saggi qui raccolti. La nuova edizione di "Ebraismo e architettura" viene pubblicata in occasione del centenario dalla nascita di Bruno Zevi. Con un testo inedito e un documento donato dall'archivio di Daniel Libeskind questa raccolta di testi zeviani rimane attuale e di grande interesse per capire a tutto tondo l'identità del grande architetto ebreo romano.
EUR 9.50