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Storie dell'idea di immagine. Dalla filosofia antica all'arte contemporanea
Da tempo la civiltà contemporanea viene definita una "civiltà delle immagini". Eppure la storia dell'idea di immagine è una storia plurale e sfaccettata, che ha visto concorrere diversi saperi e attribuire all'immagine le funzioni più disparate: ontologiche, psicologiche, cultuali, tecnologiche. Il presente volume intende mostrare in quanti modi, diversissimi fra loro, si possa dire l'immagine, recuperando, accanto ai momenti salienti della riflessione filosofica, teorie e pratiche rimaste ai margini della nostra tradizione. Pensare l'istanza iconica come vettore di potenzialità inespresse e non come copia degradata della realtà, costituisce infatti una posta in gioco fondamentale per il tempo presente, dove vige una proliferazione dello spettacolo mediatico che chiede solo di esser passivamente contemplato. Ciò permette non solo di ravvisare nell'immagine un potenziale critico e trasformativo, ma anche di comprendere i motivi della sua lunga e affascinante storia.
EUR 30.40
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Prefigurazioni. Forme e strumenti del racconto
Il volume affronta intenzioni, potenzialità, interrelazioni di forme e di strumenti del racconto dedicate ad aspetti materiali e immateriali della realtà e alla anticipazione del futuro. Si vogliono mettere a confronto differenti dispositivi dell'indagine e della narrazione quali: codici, testi, mappe, disegni, fotografie, progetti, processi. Gli stessi dispositivi, a volte orchestrati sulla carta, altre volte impostati per un mondo virtuale, sono messi in campo per leggere l'esistente, per interpretarlo, per prefigurare una trasformazione, per restituirla o ancora per verificarne le risultanti. I capitoli del volume sono orchestrati a disegnare un cerchio: a partire dalla lettura della realtà, dei suoi indizi, delle sue possibili direzioni e dei suoi sommessi o evidenti conflitti, si procede indagando lo strumento della Storia, intrisa di profezie; si procede a guardare dietro l'opera, dentro la formazione di un autore, per arrivare poi ad interrogare scrittura e fotografia quando queste mettono in scena architettura. Il racconto di un progetto di spazio è certamente parte fondante del significato e della storia stessa del progetto, oltre questo capitolo si procede ad analizzare il processo stesso come forma della prefigurazione sia nelle vie della modificazione dell'esistente, sia nella messa a fuoco di innovazioni strutturanti la città o, ancora, nelle pieghe di cicli e ricicli di produzione che ritornano con una diversa direzione. Il cerchio si chiude affrontando distanze e assonanze tra digitale, analogico e reale. Il libro raccoglie diverse posizioni e ricerche sui modi e sulle intenzioni della narrazione al fine di attivare un dibattito sul ruolo degli strumenti nel racconto di realtà, latenze, immaginari, tracce del domani.
EUR 28.50
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Non è Venezia. Invenzioni fuori dal mondo
L'esigenza della quale questo nuovo quaderno intende farsi carico è una caratterizzazione atemporale e simultaneamente temporale dell'idea di scena: essa è riguardata sub specie di un “altrove” spazio-temporale, di un sistema di luoghi simultaneamente presenti e assenti, luoghi di memoria e luoghi di progettazione, di immaginazione produttiva. In questo quaderno le scritture sono pensate e volute plurali: la ricerca di cui si fa esercizio qui non ha insegne. È condotta a larghe maglie, come reti che vogliono pescare grosso. Così come per noi è stato necessario testimoniare, e celebrare in questa pubblicazione, anche, e soprattutto, la complessa identità di Iuav, le sue mille anime, la sua nuova ricchezza. Per questo nell'indice non ci sono capitoli, divisioni, confini: non abbiamo voluto mettere limiti. Né alzare muri, tranne quelli utili a organizzare e poi aprire lo spazio dell'incontro e del confronto. Come i bordi scivolosi di questa città. E nebulosi, spesso: il senso e la perdita del luogo. Si è trattato di un progetto comune. Inoltre, molte ricognizioni sono inedite, spesso commissionate direttamente ai colleghi, che hanno perfettamente coniugato questa richiesta di ripensare Venezia come spazio scenico di pensieri e di invenzioni. Con una forte incidenza dell'altrove: Non è Venezia è infatti la scena/concetto in cui la città è stata deterritorializzata, per poter essere osservata, ripensata, reimmaginata e riprogettata.
EUR 30.40
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Il turismo tra memoria e futuro
Rivista dell'Associazione Italiana di Studi Semiotici, Anno XVI, n. 35 - 2022. Contributi di:, Claudio Arbore, Monica Barni, Giuditta Bassano, Eleonora Chiais, Francesco Galofaro, Eduardo Grillo, Anna Maria Lorusso, Marco Maggioli, Paolo Domenico Malvinni, Enrico Mariani, Francesco Mazzucchelli, Mario Panico, Orlando Paris, Paolo Peverini, Isabella Pezzini , Francesco Piluso, Jenny Ponzo, Patrizia Violi, Luigi Virgolin, Ugo Volli.
EUR 20.90
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Elementi per un'estetica del digitale. Media interattivi e nuove forme di educazione estetica
Nell'era del digitale, caratterizzata da processi di mediazione sempre più pervasivi, quali nuove prospettive stanno emergendo dalla riflessione estetica? La progressiva diffusione di dispositivi digitali implica processi di anestetizzazione della sensibilità o, viceversa, un ampliamento delle facoltà creative e immaginative, reso possibile dai connotati interattivi che caratterizzano le neo-tecnologie? Il volume esamina tali questioni confrontandosi con le principali linee teoriche che concorrono a definire l'odierno dibattito estetico sul digitale, analizzando in particolare le prospettive focalizzate sul rapporto interattivo che può costituirsi tra soggetti, device digitali e ambienti mediali. Sulla base di tali prospettive e dei risultati di ricerca elaborati nell'ambito di un progetto di ricerca internazionale, dedicato alla realizzazione di narrazioni multimodali, emergono da un lato sollecitazioni per lo sviluppo della riflessione estetica, dall'altro strategie utili alla messa a punto di nuove forme di educazione estetica.
EUR 15.20
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C'è un'aria
"Quanto oggi ci viene offerto di vivere non ha altro scopo che porci di fronte a un'autentica iniziazione, allo stesso tempo individuale e collettiva. Non possiamo più rimanere ancorati a concetti e virtù che non hanno più valore alcuno. Tutte le strutture fin qui conosciute sono destinate a crollare, non certo nel sangue, ma per inedia, se saremo capaci di non offrire loro il concime di cui si nutrono. Ognuno di noi è così chiamato a vivere la propria autenticità, senza più trucchi e abbandonando ogni sorta di pretesto e di calcolo. Un altro grado di trasparenza è destinato a rivelarsi, come conseguenza del progressivo innalzarsi dei veli che offuscano lo sguardo, affinché si possa sprigionare quel “vapor acqueo umano” di cui parlava Colui che è venuto a risvegliare l'umanità… e insieme a quest'ultima un altro modo di stare al mondo."
EUR 13.30
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L'esperienza del teatro. Tessere cinqucentesche
Agli esordi del sedicesimo secolo la galassia della socialità cova in grembo il teatro: un oggetto "ritrovato" filologicamente sulla scorta dell'antico ma anche definito e riconosciuto in progress attraverso le difformi reazioni dei soggetti che imparano a goderne l'esperienza, separando il piano della finzione da quello della realtà e accettando di disporsi all'attitudine "passiva" di visione e di ascolto richiesta da una rappresentazione, che è cosa diversa dalla condivisione agita della festa laica o religiosa. Fra il teatro pensato e sperimentato dagli intellettuali seguendo l'auctoritas dei classici e il bacino ludico della tradizione si intreccia così un dialogo niente affatto lineare né progressivo, e sono i committenti e i destinatari a orientare in modo decisivo l'avventura collettiva che, nel giro di pochi decenni, produce la cosiddetta "invenzione" rinascimentale del teatro moderno attraverso un itinerario ricettivo idealmente disposto dal protagonismo della brigata partecipe di un evento comunitario alla visione silenziosa del pubblico in sala.
EUR 24.70
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Lógoi. Sul sentiero «orfico-pitagorico» di María Zambrano
Accanto al Logos, su un binario parallelo alla storia dell'Essere, vi è un logos sommerso, altro, un sentiero “orfico-pitagorico” che rivendica le proprie istanze. Non già parola, discorso e definizione, ma numero, rapporto, musica. La complessa relazione della filosofa spagnola María Zambrano con la tradizione dell'“orfismo” e del “pitagorismo” è qui indagata tanto in una prospettiva storico-filosofica, volta a sondare la legittimità della formula da lei stessa adottata per descrivere il proprio percorso intellettuale, quanto in una prospettiva capace di superare le ambiguità e contraddizioni di questo riferimento, al fine di esplorarne l'eredità in termini di figure, simboli e metafore operanti sul piano filosofico-esistenziale, nonché etico-politico. Perché discontinuità e molteplicità del reale non possono che essere colti da un logos plurale (lógoi) in grado di esercitare, nel suo darsi musicale, nel riassumere la sua doppia radice di numero e parola, la capacità poietica, demistificante ed essenzialmente politica di una Ragione non assoluta.
EUR 20.90
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La filosofia e la crisi ecologica. Atti della Winter School 2021-2022
La questione ecologica è ormai entrata con forza tra i problemi più urgenti che i decisori politici sono chiamati ad affrontare. Rispetto a qualche decennio fa, quando il pensiero ecologico era appannaggio di climatologi e di naturalisti, di intellettuali e di movimenti minoritari, oggi si può riscontrare una più ampia e diffusa attenzione per l'attuale condizione di degrado del pianeta. Qualsiasi progetto d'intervento volto a limitare l'impatto delle attività umane sulla Terra, richiede però una profonda revisione della relazione che l'uomo intrattiene da secoli con essa, fondata sullo sfruttamento economico massiccio delle risorse naturali e sulla modificazione irreversibile e distruttiva degli ecosistemi, a cui è sottesa un'ideologia del dominio tecnico profondamente iscritta nella cultura occidentale. Ecco perché l'urgenza dei problemi attuali chiama in causa la filosofia come disciplina critica, in grado di mettere a fuoco i limiti di quell'ideologia e di quel modello di sviluppo, offrendo delle ipotesi per una trasformazione radicale del rapporto uomo-natura.
EUR 14.25
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Dal realismo scientifico al realismo interno. Putnam verso il pragmatismo
Il volume indaga l'evoluzione del pensiero di Hilary Putnam nei primi decenni della sua carriera intellettuale, con particolare attenzione al tema del realismo. Il rapporto tra il “realismo scientifico”- maturato nell'arco degli anni Sessanta attraverso il confronto con le questioni epistemologiche ereditate dal neopositivismo - e la successiva concezione del “realismo interno”, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, è stato studiato evidenziandone per lo più i punti di discontinuità. Tale impostazione ha prodotto frequenti interpretazioni unilaterali, secondo cui il realismo scientifico rappresenterebbe una concezione riduzionista della realtà d'ispirazione neopositivista e il realismo interno un'opposta reazione antirealista. Una maggiore attenzione ai punti di continuità e alle linee di progressività tra le due concezioni del realismo, risulta dunque interessante non solo per ampliare le prospettive di ricerca degli studi sul pensiero putnamiano, ma anche per immaginare una sintesi tra le principali istanze della filosofia contemporanea e, infine, per riflettere sulla complessità della conoscenza umana.
EUR 17.10
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Sull'ordine. Architettura come cosmogonia
Il volume indaga il fenomeno architettonico come un modo dell'ordine. Se compito dell'arte è trasformare il Cháos in Kósmos, l'architettura è l'arte cosmica (kosmische Kunst) per eccellenza. A partire dall'interrogazione sui molteplici significati del termine e su alcune possibili definizioni, il saggio tratta sub specie architecturæ tre possibili articolazioni e manifestazioni essenziali dell'ordine: costruttivo (tettonico/stereotomico), architettonico (del manufatto) e urbano (principio insediativo). Nel sostenere la tesi che l'architettura sia l'ipostasi più riconoscibile dell'ordine vengono messi a confronto due maestri del Moderno, Louis I. Kahn e Ludwig Mies van der Rohe, che, da prospettive complementari ma confrontabili, con le loro opere e ricerche sull'arte del costruire ci hanno offerto una prospettiva “ancora aperta” e alternativa alla condizione attuale in cui il caotico, l'informe sembrano essere l'unica possibilità di rappresentare la condizione contemporanea derealizzata e mercificata.
EUR 11.40
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Confessioni di Fanciulla-Ytalia. Pente-conta pandemica per la celebrazione di una nuova dea
Una misteriosa entità desidera confessare pensieri, incubi e speranze. Poi si svela essere Fanciulla-Ytalia: non solo l'antica diva-dea con in testa la turrita corona, ma anche l'espressione fisica, psichica ed emotiva dell'anima-Italia. Da questo incontro, Ruven Latiàni (come sotto dettatura) ha scritto un Poema: qui Fanciulla-Ytalia, in serrata tenzone poetica con il proprio Sé profondo, interpella in prima persona la memoria storica e culturale del Belpaese, tra sogno e amnesia, tra estasi mistica e desiderio erotico, dilatandosi poi nell'antica e luminosa Dea Madre, da molti condivisa nel mondo.
EUR 17.10
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Dall'umanità in poi. Bellezza, intelligenza, coscienza
"Infinito è il cammino compiuto dall'universo, lungo è il viaggio della vita sulla Terra, meravigliosa l'evoluzione verso l'uomo e la sua intelligenza, ma nulla rispetto a ciò che seguirà. Un secolo e mezzo fa ebbe inizio la transizione, il passaggio dal primo al secondo stadio dell'universo: nacque allora la sistemica, ai suoi albori chiamata intelligenza artificiale, la scienza che avrebbe cambiato la realtà. Eravamo semplicemente nella seconda preistoria dell'umanità. Le macchine ci assoggetteranno? Qui, ribaltando il rapporto tra soggetto e realtà, si risolve inaspettatamente questo apocalittico dilemma. Qui si narrano le vicende che circondano culturalmente e tecnologicamente il “cambiamento di fase” della realtà. La più grande rivoluzione mai accaduta nell'universo, la prima, forse l'unica, forse l'ultima. Al centro era l'uomo…"
EUR 30.40
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Contaminazioni. Incroci di itinerari sapienziali
In un contesto di ambiti religiosi rigidamente strutturati, ciò che James Hillman definiva visioni mono ossessive, vi sono stati coloro che ne hanno varcato i confini alla ricerca, senza preclusioni, di quell'indeterminato da cui si sentivano attratti e pagando spesso un prezzo molto alto. Il loro lavoro, che si è nutrito di differenti contributi, è stato bollato con il termine dispregiativo di “sincretismo”, con cui si intende una costruzione artificiale che mescola elementi disparati. Invece si dovrebbe parlare di una ricerca di isotopie, cioè di elementi che collimano. Di loro e della loro fedeltà al proprio cielo interiore argomentano le pagine del libro, in un itinerario arbitrario che si snoda attraverso gli ambiti delle dottrine sapienziali. Si tratta di un viaggio tematico che si muove con sbalzi geografici-temporali significativi e che, tuttavia, rimane all'interno di un unico territorio fatto di isotopie. Il libro attraversa un crogiolo di correnti filosofiche e sapienziali che si intersecano, si influenzano e si fecondano a vicenda: dal Khorasan ad Alessandria, da Firenze allo Yemen, da Bukhara alla Grecia, dall'Andalusia alla Mecca, in un'area amplissima e in un tempo plurisecolare, valicando tutti i confini.
EUR 22.80
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Problematiche. Vol. 4: L'Inconscio e l'es
Nei corsi tenuti dal 1962 al 1992 e riuniti col titolo generale di Problematiche, Jean Laplanche ha ripercorso il pensiero freudiano, per delinearne l'esigenza che lo muove, dettata dall'oggetto “inconscio” che ne orienta l'evoluzione. “Conviene tornare alla prima intuizione di Freud, secondo cui l'inconscio non è primario, ma è il risultato della rimozione e si costituisce per riduzione, a partire da fenomeni più regolati, più strutturati. Si potrebbe dunque stabilire [...] un'alternativa tra due concezioni: una concezione biologizzante, endogena, genetica dell'Es; ed una concezione esogena, traumatica dell'inconscio. Ovviamente si è comunque obbligati a domandarsi se vi sia qualcosa di più profondo nella necessità freudiana di calarsi, con l'Es, in concezioni biologiche. Giacché l'inconscio, una volta costituito, è effettivamente un Es; diventa proprio una natura, una seconda natura che ci 'agisce'. “Ma bisogna necessariamente fare dell'Es una forza primaria, una forza sul modello vitale, per rendere conto della sua eterogeneità e ristabilire l'evidenza che l'inconscio è impersonale, radicalmente estraneo, atemporale? Solo la metodologia inventata da Freud permette di riaprire parzialmente [...] un inconscio sempre pronto a richiudersi alla comunicazione, poiché questa chiusura è intrinseca all'essenza stessa della sua costituzione”.
EUR 24.70
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Il valore di sé. Autostima e sofferenza mentale
La visione psicologica e psicopatologica dominante identifica valore di sé e autostima: questo libro delinea un modello differente, che distingue nettamente tra l'uno e l'altra. Il valore di sé è una struttura che riguarda il fondamento emozionale e identitario dell'essere e dell'intero organismo CorpoMente di ogni persona; mentre l'autostima è un sistema di processi autoriflessivi e continui sul valore e su tutti gli altri nuclei del Sé, di estrema rilevanza per lo sviluppo e il benessere mentale ed esistenziale di tutti gli esseri umani. Il modello proposto in questo lavoro consente di comprendere come e perché le lesioni al valore e la conseguente disistima di sé costituiscano la matrice generativa dei più severi quadri psicopatologici, per cui ne va specificato il ruolo in ognuno di essi, in interazione con altri processi. Proprio perché giudica affettivamente lo stato del valore, se l'autostima è attaccata e alterata si generano estrema sofferenza e molteplici alterazioni psicopatologiche: una costellazione di traumi tra i più gravi che possano colpire l'essere umano.
EUR 24.70
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La filosofia del cane. Orme per un futuro post-umanista
«Chi sono io?». È questo domandare che martella incessantemente le pagine di questo libro. Un testo nel quale risulta impossibile definire un'identità oltre la relazione. Ma non una relazione qualsiasi bensì quella con l'animale che, dal principio, ci è stato compagno nel nostro percorso evolutivo: il cane. Sarà il suo sguardo e la sua presenza a fornirci identità e sarà possibile, attraverso la sua guida, avventurarsi nelle secche di pensiero della filosofia occidentale. Il cane diventerà l'animale a cui “non basterà guardare solo per vedere” e, al contempo, colui che, consegnatosi alla morte, ci priverà del suo sguardo costringendoci a pensarci come “non essere”. Un percorso di filosofia che va oltre la filosofia per toccare la vita in ogni suo aspetto. È questa una narrativa filosofica nella quale immergersi e, grazie alla presenza del cane, riscoprire concetti quali la relazione, la cura, il gesto spontaneo e il desiderio per poter riconquistare il brivido della libertà.
EUR 17.10
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Il convoglio. Storie di italiani deportati a Mauthausen
Bolzano, sabato 5 agosto 1944: circa 300 persone impaurite salgono su quello che Italo Tibaldi chiama “trasporto 73”, un convoglio con destinazione Mauthausen. Franco Meroni parte da questo tragico momento storico per condurre la sua ricerca, che trasforma in memoria collettiva le singole testimonianze dirette (tratte da libri, diari, interviste, lettere) e indirette delle vicende personali dei deportati saliti sul treno.\r\nNel volume sono raccolte le biografie degli internati, delle lavoratrici e lavoratori coatti e dei sacerdoti. Grazie al contributo fornito da alcuni familiari e alla consultazione dei fogli matricolari, queste pagine consentono di preservare la memoria anche dei volti meno noti nella bibliografia concentrazionaria, offrendo un'analisi scrupolosa e completa della composizione del convoglio.
EUR 22.80
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Cristina Campo. Il senso preciso delle cose tra visibile e invisibile
Cristina Campo è una delle voci di pensiero poetico più importanti del Novecento. Negli ultimi anni la sua figura, per certi versi estranea a qualsiasi definizione di genere, è tornata al centro del dibattito culturale italiano. Questo volume intende riaprire la domanda sul pensiero inquieto dell'autrice attraverso i contributi di alcune e alcuni dei suoi più attenti studiosi. Il volume è orientato dall'idea, centrale nel pensiero di Campo, che la fedeltà alla realtà precisa del visibile permetta uno spostamento di prospettiva, per il quale l'invisibile diviene la trama significante del reale.
EUR 11.40
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Le avventure della merce. Per una critica del valore
La “critica del valore”, fondata nel 1987 da Robert Kurz e dalla rivista tedesca “Krisis”, ha ormai trovato - senza supporto accademico o mediatico - una larga diffusione sul piano internazionale nell'ambito delle critiche radicali del capitalismo. Partendo dalla critica marxiana del valore, della merce, del lavoro astratto, del denaro e del feticismo, ma senza iscriversi in nessuna forma di “marxismo”, essa propone una lettura globale del capitalismo contemporaneo - tanto del mercato che dello Stato - che va molto al di là di una semplice critica del neoliberismo e della speculazione finanziaria. Non annuncia una redistribuzione del lavoro e del denaro, ma il loro superamento. Questo libro, uscito in francese nel 2004 e tradotto in sei lingue, presenta al pubblico italiano, in un linguaggio accessibile, la critica del valore nei suoi vari aspetti, dalle basi teoriche alle analisi dell'attualità politica ed economica, passando per la storia del capitalismo e per l'antropologia culturale.
EUR 20.90