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Quaderno a cancelli
Con nove disegni dell'autore e uno scritto di Italo Calvino. Torna, restaurata filologicamente, l'opera piú strana, ma forse per questo tanto affascinante, di Carlo Levi: diario ospedaliero, autobiografia, libro di sogni e riflessioni a 360 gradi. \r\n\r\n\r\nLevi la scrisse nel 1973 in condizione di cecità, quando era in clinica per un doppio intervento alla retina. Per questo si fece fare un quaderno con una griglia metallica che lo aiutava a tenere allineata la scrittura (da cui il titolo). La malattia e la percezione di una fine non lontana lo portavano a ripercorrere ricordi di infanzia che si intrecciano però con i sogni, in una situazione in cui notte e giorno, sonno e veglia, non avevano molte distinzioni. Il libro uscí postumo nel 1979. Ora viene riproposto recuperando alcune parti perdute e l'ordinamento originario d'autore. Il Quaderno non è un'opera progettata a tavolino, nasce piuttosto da una prassi quotidiana volta a esorcizzare con la luce della scrittura il buio della malattia. Le stesse condizioni materiali in cui versa l'autore orientano piú che mai l'opera, a tal punto che in alcuni passaggi le carte manoscritte attestano come egli si sia addormentato scrivendo, cosí come al contrario altre volte si sia risvegliato e abbia prontamente appuntato un sogno. Il carattere diaristico e quotidiano dell'opera si mescola allo sguardo onirico e interiore a cui lo costringe la cecità. In molti suoi romanzi, Levi intreccia una componente finzionale a eventi della propria biografia, e il risultato di questo impasto ha talvolta ingenerato equivoci circa lo statuto delle sue opere. Anche il Quaderno non si sottrae a tale caratteristica, qui tuttavia i dati concreti sono davvero esigui: l'operazione, il ritorno a casa, una seconda operazione in aprile e il successivo periodo di convalescenza sono parti della cornice entro cui sprofonda l'abnormità del mondo onirico, vero tratto distintivo di questo diario che non deve essere necessariamente letto pagina per pagina, ma che può anche essere attraversato con incursioni trasversali. dalla prefazione di Riccardo Gasperina Geroni.
EUR 19.95
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Non c'è più tempo. Come reagire agli allarmi ambientali
Ci sono molti modi per risparmiare energia evitando di aggravare l'inquinamento atmosferico o per non sprecare inutilmente le risorse naturali che scarseggiano mettendo a rischio il futuro. Mercalli lo dice e lo scrive da oltre vent'anni, ma non c'è piú tempo, e questo libro spiega bene perché. \r\n\r\n Lo dicono da tempo gli scienziati e da un po' anche le istituzioni. Ora lo dicono soprattutto gli studenti come Greta Thunberg, che stanno finalmente portando alla ribalta della politica mondiale la catastrofe ecologica imminente: siamo un pezzo di natura, e se la natura si degrada anche noi facciamo la stessa fine. Tanto piú in un'epoca di riscaldamento globale come la nostra che, inducendo fenomeni meteorologici estremi, minaccia il benessere dei nostri figli e nipoti. Eppure ci sono molti modi per risparmiare energia evitando di aggravare l'inquinamento atmosferico o per non sprecare inutilmente le risorse naturali che scarseggiano mettendo a rischio il futuro. Mercalli lo dice e lo scrive da oltre vent'anni, ma non c'è piú tempo, e questo libro spiega bene perché.
EUR 11.40
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La bellezza rubata
«Sapevamo, naturalmente, che tutto è transitorio e niente dura - ma questo non ci impediva di anelare a qualcosa di eternamente bello.»«Un quadro famoso, una passione, una donna fuori dal comune» - la RepubblicaUna giovane donna che cerca la sua libertà e un pittore che cerca la libertà del colore e della forma. Il racconto della passione, sensuale e ribelle, tra Gustav Klimt e la sua musa, Adele Bloch-Bauer. Una storia d'amore che è anche la storia di un quadro (il Ritratto di Adele Bloch-Bauer I) che attraversa un'epoca: dalla seducente Vienna di inizio Novecento, scossa dalla rivoluzione di Freud e dai fermenti artistici della Secessione, alle devastazioni della Seconda guerra mondiale, La bellezza rubata è un'entusiasmante epopea d'amore, guerra e arte.
EUR 11.88
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Da Minosse a Omero. Genesi della prima civiltà europea
Piú seducenti di una leggenda, piú icastiche di un mito, le ipotesi scientifiche di Godart trasformano il nostro sguardo su ciò che credevamo di conoscere. \r\n«Un volume\r\nappassionante in cui la storia\r\ndell'arte in tempi remoti s'intreccia\r\ncon la storia umana in forme spesso\r\noriginali e persino imprevedibili» - Robinson\r\n\r\nL'Egeo è il mare su cui sta l'Arcipelago in cui si scrive, come una profezia, l'origine dell'Occidente. Oltre che per lo splendore di mare e isole, all'Egeo si ritorna con quell'idea non dichiarata di rifare un percorso verso le fonti da cui proveniamo e verso l'irriducibile differenza che ci ha generato. Louis Godart inizia il suo viaggio antichissimo da storie che si svolgono fra Ottocento e Novecento e che hanno per protagonisti Heinrich Schliemann, Arthur John Evans e Michael Ventris, che attraverso gli scavi di Troia, Micene, Cnosso e la decifrazione della Lineare B hanno restituito alla storia i mondi scomparsi dell'epopea omerica. Dalle vicissitudini di questi uomini, dalla loro passione individuale, Louis Godart, con un itinerario fondato su fonti archeologiche anche di prima mano, parte alla scoperta delle antiche radici della storia dell'Egeo. Dal Paleolitico si arriva fino alla glittica del Bronzo Antico e alle statuette cicladiche, primissima, insuperata testimonianza della venerazione per la dea madre che attraversa tutto il Mediterraneo. Da qui si continua con le tracce delle nove città di Troia e con un'ipotesi per quella di Priamo, e poi ancora con il complesso della civiltà cicladica, al cui centro sta l'evento distruttivo e capitale dell'esplosione del vulcano di Santorini, che distrugge la città di Thera, ne conserva le pitture murali, come in una Pompei cicladica, e forse fonda il mito non tramontato di Atlantide. E poi Creta, che in questo libro splende piú che mai al centro di un Mediterraneo fitto di traffici che vanno dall'interno del continente asiatico attraverso le coste dell'attuale Siria fino all'Egitto dei Faraoni. Un'isola di cui si seguono le ragioni possibili del passaggio dalla civiltà palaziale minoica, figurata nel mito di Minosse, a quella piú concreta e mercantile, ma ugualmente raffinata, dei greci micenei, il transito dallo Stato minoico a quello miceneo. Creta e l'Egeo, la loro cultura, l'apparizione della scrittura , i luoghi di culto, i poteri, i commerci, gli scambi e i miti, vengono scolpiti da Louis Godart in questo libro come crocevia di mondi fra oriente e occidente, come luogo di trasformazioni, di guerre e certamente di rapine, un universo di conflitti che portarono per vie affini all'epopea di Gilgameš come a quelle dell' Iliade e dell' Odissea .
EUR 38.00
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Ad nòta
Quèll che sa i mórt, e i n dì gnént, i sa tótt,\r\nènch' quant t si 'd chèsa, da par tè, la nòta,\r\npórti, finestri céusi, lòu i è lè,\r\nche t si ndè lèt, l'è tèrd, t'é smórt la luce,\r\nt si svégg, te schéur, u t vén ad chi pensir\r\nch'i n s pò déi, lòu i è sémpra alè, i t lèz dréinta,\r\nmo i è bón, i fa féinta da no èsi.\r\n\r\nQuel che sanno i morti, e non dicono niente,\r\nsanno tutto,\r\nanche quando sei in casa, da solo, la notte,\r\nporte, finestre chiuse, loro sono lí,\r\nche sei andato a letto, è tardi, hai spento la luce,\r\nsei sveglio, al buio, ti vengono di quei pensieri,\r\nche non si possono dire, loro sono sempre lí,\r\nti leggono dentro,\r\nma sono buoni, fanno finta di non esserci.Come in tutte le sue raccolte poetiche, in Ad nòta, cioè la notte, Baldini mette in scena personaggi di paese, ma come stravolti, beckettiani. Riscatta il bozzetto di provincia con una visionarietà surreale e con un'affabulazione che provoca continui cortocircuiti mentali. Ma proprio in questo libro che sta in mezzo alla sua produzione poetica, dopo La nàiva e Furistír e prima di Ciacri e Intercity, Baldini ha collaudato quel monologo torrentizio senza pause tanto efficace nella recitazione in pubblico (di cui Baldini stesso era un campione insuperabile). Questi monologhi si strutturano in catene aperte di associazioni che sembrano deragliare all'infinito, ma che invece vengono sapientemente ricondotte al punto di partenza o culminano in una riflessione finale nella quale l'autore, quasi appartato dietro ai suoi personaggi, fa sentire la sua voce ironica e malinconica. Tutti i suoi personaggi sono dei falliti, ma con ossessioni geniali. Baldini li ama profondamente e li fa amare a tutti i suoi lettori.
EUR 11.88
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Memoria imperfetta. La comunità Olivetti e il mondo nuovo
M come Memoria. Che rianima il laboratorio futuribile della Comunità Olivetti. Registra i sogni di una civiltà delle macchine mentre "si pensa". Cosí lontana dal nostro presente acritico e individualista. \r\n\r\nLe fabbriche del Nuovo e le prove di «società perfetta» del laboratorio di Adriano Olivetti: uno scavo nella memoria per linee interne - dal lessico di famiglia ai ricordi dei protagonisti - nell'intento di registrare, a distanza, una civiltà delle macchine mentre "si pensa". È la memoria di un mondo nuovo, quella di Antonella Tarpino, che in un continuo avanti e indietro nel tempo sfiora vite, pensieri, luoghi, mutando negli anni. Evoca riti e giochi di intellettuali eretici, scrittori come Paolo Volponi, pubblicitari, sociologi. Riporta l'autrice tra le fabbriche di Ivrea (ora sito Unesco), alla ex Olivetti di Pozzuoli, a Matera. Al centro dell'indagine è la Comunità olivettiana, scheggia di una modernità critica tanto piú eccezionale se la si confronta con l'oggi. Con il tempo in cui le fabbriche del ciclo industriale che sembravano invincibili sono in macerie. Mentre tra le speranze brevi di ieri - un progetto di vivere condiviso - e le aspettative incerte dell'oggi si è aperta una voragine.
EUR 17.10
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I portatori d'acqua
Tra assillante realtà e suggestioni oniriche, Atiq Rahimi scava nella ferocia della storia contemporanea con questo intenso romanzo a due voci che narra di esilio, radici, libertà, amore.\r\n\r\n«"I portatori d'acqua" è così poetico ed etereo da sembrare un canto d'anime: qui la narrazione dell'esilio e l'urgente desiderio di libertà danno vita a un racconto meraviglioso» - Le Figaro Littéraire\r\n\r\nNel cuore dell'Afghanistan, protetta dalle cime dell'Hindu Kush, sorge la fertile valle di Bamiyan. Dalle loro nicchie millenarie scavate in una parete di roccia, due gigantesche statue di Buddha dominano il paesaggio e il sole le colora di sfumature straordinarie a ogni alba, a ogni tramonto. Ma è l'11 marzo 2001: nella valle di Bamiyan il sole non può illuminare altro che tristi macerie. 11 marzo 2001. È mattina a Parigi. Tom si alza e si prepara a partire per Amsterdam. Tom, che in realtà si chiama Tamim, è afghano, vive in esilio in Francia e fa il rappresentante. Soffre di paramnesia: ha sempre la sensazione di aver già visto, già vissuto la sua vita. È sposato con Rina: ha deciso che quel giorno la lascerà per Nuria, la giovane e misteriosa amante che lo aspetta in Olanda. Ma quando arriva ad Amsterdam, Nuria è scomparsa. Sarà l'ambigua Rospinoza, una carismatica amica della ragazza, a dargli le risposte che sta cercando? Per Tom quella giornata piú di ogni altra assume quasi i contorni di un sogno. 11 marzo 2001. È mattina a Kabul. Yussef si alza per svolgere come sempre il suo lavoro di portatore d'acqua. Se non lo farà, i talebani lo puniranno duramente con novantanove frustate sulla schiena. Yussef è povero, analfabeta, e tutti lo scherniscono trattandolo da eunuco. Prima di partire in esilio, suo fratello gli ha affidato la moglie Shirin. La donna è taciturna e apatica: Yussef si tormenta e vorrebbe aiutarla, ma assurde convenzioni gli impongono di non avere pietà per una donna abbandonata. E di tacere l'affetto proibito che prova per lei. Quel giorno, mentre i talebani distruggono i Buddha di Bamiyan in quanto icone non musulmane, Shirin scompare. Sarà l'enigmatico Lala Bahari, commerciante sikh convertito al buddismo, il custode delle risposte che Yussef sta cercando? Per Yussef quella giornata particolare assume quasi i contorni di un sogno.
EUR 17.58
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Storia economica d'Italia. Dall'Ottocento al 2020. Nuova ediz.
Questa edizione ripensa radicalmente gli eventi degli ultimi decenni aggiornando la trattazione alle sfide del 2020.Affermatasi a partire dal secondo dopoguerra fra le principali potenze industriali, l'Italia rappresenta un caso a sé stante nel quadro delle economie occidentali. Tanto differenti, rispetto a quelle di altri paesi europei, sono state, oltre alle matrici del capitalismo italiano, le risorse materiali, le condizioni strutturali e le caratteristiche sociali della nostra esperienza economica. Ed evidenti sono tuttora alcune sue rilevanti asimmetrie. Sullo sfondo delle vicende della finanza e del mercato internazionale, Castronovo ricostruisce il complesso itinerario dell'economia italiana, intrecciandolo sia agli eventi politici e agli orientamenti culturali sia alle trasformazioni di natura sociale. Vengono cosí rievocate, insieme all'opera dei principali attori della vita economica e delle diverse componenti del mondo del lavoro, le fasi piú significative di un processo di sviluppo e di modernizzazione che non fu né univoco né lineare, ma molto difforme dal punto di vista del territorio ed estremamente accidentato. Dopo aver compiuto rilevanti progressi economici, anche grazie al dinamismo di una miriade di piccole e medie imprese, senza colmare tuttavia il divario fra il Centro-Nord e il Mezzogiorno, l'Italia è oggi di fronte al problema del risanamento di un ingente debito pubblico nell'ambito dell'Unione monetaria europea, e a quello della crescente competitività di grandi paesi emergenti. Nell'epoca della globalizzazione, il nostro Paese si trova dunque a percorrere un tornante cruciale per il suo futuro. Questa edizione ripensa radicalmente gli eventi degli ultimi decenni aggiornando la trattazione alle sfide del 2020.
EUR 28.50
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L' Africa antica
L'Africa: un continente geografico e innumerevoli continenti di storia. Dagli insediamenti di 20 000 anni fa al Seicento, quando il continente venne travolto da un nuovo ordine globale, una storia millenaria di imperi e città, innovazioni tecniche e artistiche, vite nomadi o sedentarie, migrazioni e diffusione di idee.Kerma, Aksum, Mali, Kanem, Makuria, Abissinia, Ifat, Ifé, Congo, Zimbabwe, sono tante le società africane che, ben prima dell'influsso delle potenze straniere, irradiarono la propria presenza dialogando con il resto del mondo. Questo libro ci svela l'inedita storia dell'antico continente, riportandoci lungo le strade che attrassero i mercanti greci e arabi nelle grandi capitali africane, o su quelle che condussero i pellegrini saheliani da Timbuctu alla Mecca e i diplomatici nubiani da Dongola a Baghdad. L'affascinante mosaico di un continente in movimento, lontano dagli stereotipi culturali, traboccante delle singolarità sociali di pastori, cacciatori-raccoglitori, fabbri e vasai... Arricchito da più di trecento immagini, carte geografiche, disegni e rilievi archeologici, questo libro è frutto della collaborazione dei migliori specialisti delle singole aree geografico-culturali. La storia dell'Africa è il prodotto dell'equilibrio tra il periodo breve delle singole vite e quello lunghissimo delle profondità culturali. Evitando ogni cliché, il libro raccoglie una sfida: fare di ogni minima traccia una fonte di storia, presentandoci dunque siti archeologici, scritti di monaci o di scribi reali, incisioni e pitture rupestri, gioielli, oggetti di culto o di vita quotidiana, frammenti di lingue, abiti, Dna di piante, paesaggi plasmati dall'uomo, rievocazioni orali. Un cantiere di ricerca per scoprire da prospettive inedite la storia antica dell'intero continente africano.
EUR 80.75
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Il parigino
Nel 1914 il diciannovenne Midhat Kamal lascia la Palestina per la Francia, carico di sogni, progetti e speranze per il futuro. È diretto a Montpellier, dove studierà Medicina. Qui s'innamora perdutamente di una giovane francese, e per la prima volta si scontra con il volto oscuro della cultura occidentale. Fuggito a Parigi, poi, vive il fermento della città, tra salotti intellettuali e donne bellissime. E quando torna in patria, a Nablus, per sempre e per tutti sarà il Parigino, elegante, sognatore e romantico. Soltanto molti anni dopo, Midhat scoprirà per caso la verità sul suo destino mancato.«"Il Parigino" è una lettura sublime: lieve, misurata, straordinariamente intelligente, di insolita compostezza e, in una parola, bellissima. È realismo nella tradizione di Flaubert e Stendhal. Isabella Hammad ha un talento raro e "Il Parigino" è un prodigio» - Zadie Smith«"Il Parigino" è un romanzo storico coinvolgente, una storia d'amore intensa e una saga familiare eccezionale. Ma, soprattutto, è un dono generoso. Esiste una gioia che non è puro piacere, ma anche lotta e malinconia. In questo libro si racconta di quella gioia, ed è la stessa che prova il lettore» - Jonathan Safran FoerOttobre 1914. A bordo di una nave che solca il Mediterraneo, Midhat vagheggia la futura vita in Francia. Di quel Paese, cosí lontano dalla sua Nablus in Palestina, non ha che immagini fumose, fantasie ricavate dai libri di scuola. Per volere di suo padre Haj Taher, ricco mercante di tessuti, Midhat frequenterà la facoltà di Medicina di Montpellier; qui sarà ospite di un professore di antropologia, il Docteur Molineu. Quando giunge nella città occitana, seppur pieno di aspettative, Midhat non può sapere che ad attenderlo c'è l'amore. Presto, infatti, incontra una giovane francese e, fin dai primi istanti, prova per lei un'attrazione speciale. Durante i mesi successivi, però, Midhat non riesce a capire se la confidenza dell'amata sia l'espressione di un sentimento ricambiato o piuttosto della rilassatezza dei costumi occidentali. Se dopo qualche tempo la possibilità di un avvenire insieme sembra finalmente a portata di mano, in seguito una terribile scoperta spinge Midhat, furioso e indignato, a lasciare Montpellier con il primo treno per Parigi. Nella capitale la sua vita cambia radicalmente: smette di studiare Medicina, frequenta i salotti dei suoi connazionali, tra discussioni filosofiche e commenti sulle crescenti tensioni in patria, e conosce molte donne, godendo appieno della libertà parigina. Ma la realtà torna a cercarlo quando, qualche anno dopo, rientra in Palestina e suo padre gli impone di rimanere. Per l'elegante, romantico, sognatore Midhat, ormai noto a tutti come il Parigino, riadattarsi a Nablus, integrarsi in quella comunità chiusa che lo considera uno straniero, è difficile quanto lo era stato acclimatarsi in Francia. Tanto piú che ora nuove responsabilità lo costringono a rinunciare per sempre alle speranze della sua giovinezza. Ma un giorno quel passato mitizzato abbandona i ricordi per tornare alla luce e rivelare una dolceamara verità. Attraverso le vicende di Midhat, personaggio ispirato alla figura del suo bisnonno, Isabella...
Sogni di spiriti immondi. Storia e critica della ragione onirica
Quale tipo di rapporto tiene insieme la ragione e il sogno? E quali significati nelle diverse epoche la filosofia ha attribuito ai sogni e al fatto di sognare?Che mai accadrebbe se - grazie agli strumenti della fantasia e alle illusioni della parola - portassimo alle estreme conseguenze l'ipotesi del ribaltamento fra la veglia e il sogno, per affermare che la vita non può distinguersi da un'esperienza onirica, e che anzi, forse, è tale per davvero? L'apparente coerenza delle nostre esperienze e il mondo in cui ci muoviamo perderebbero improvvisamente consistenza: ed ecco che vorremmo almeno scoprire se il dramma della nostra vita abbia un regista, e quale sia effettivamente il palcoscenico su cui recitiamo la nostra parte. Una simile fiction è notoriamente assai più antica di Matrix . Nei discorsi di filosofi, scienziati e letterati dell'età moderna il sogno si delinea appunto come un artificio: un esperimento immaginato dalla ragione nell'intento di prendere le misure all'altro da sé e di consolidare l'autonomia del proprio giudizio. Questo grandioso tentativo di immunizzazione scettica del pensiero assume le forme più diverse, e appare quantomai efficace se a dettarlo è l'istanza di autonomia dall'autorità. Le sue conseguenze a lungo termine sono tuttavia assai ambigue, come suggerisce il titolo del celebre capriccio di Goya: El sueño de la razón produce monstruos. Ecco perché uno sguardo disincantato sulla vicenda della «ragione onirica» dei moderni può gettare qualche luce su un presente in cui appare sempre più incerto il confine tra reale e virtuale. Sommario: Prologo. Epimenide, tra Creta e Berlino. - Introduzione. Penso dunque sogno. - I. Dall'onirocritica alla critica della ragione onirica. - Primo intermezzo: Innamorate, donne angeliche, mogli pragmatiche. - II. Un mondo incerto. - III. I sogni di Monsieur Descartes. - Secondo intermezzo: Il sogno e le storie della follia. Una disputa. - IV. La derealizzazione. - V. Reality shows . - VI. Songes et Lumières. - Terzo intermezzo: Rêver à la Suisse. L'origine della nostalgia. - VII. Metafisica e Schwärmerei. - VIII. Il sogno di una cosa in sé. - Quarto intermezzo: Dormitat ra tio. Un capriccio di Goya. - IX. La notte del mondo. - Riferimenti bibliografici. - Indice dei nomi. Gianluca Garelli è ordinario di Storia della filosofia presso l'Università di Firenze. Per Einaudi ha pubblicato il saggio La questione della bellezza (2016) e ha curato scritti di Péter Szondi, un'edizione della Fenomenologia dello spirito di Hegel (2008), una traduzione dell' Antropologia di Kant (2010), nonché l'edizione italiana della Nuova storia della filosofia occidentale di Anthony Kenny (2012-13, 4 voll.).
EUR 17.55
Oblio
Otto romanzi brevi in cui Wallace gioca felicemente fra le macerie della realtà, aprendo nuove vie, nella scelta sia del tema come della forma più originale e sorprendente. \r\n\r\nPersonaggi descritti nelle loro angosce e allucinazioni, scavati fino a zone inesplorate della psiche e della carne, senza mai la benchè minima concessione a psicologismi o verismo di maniera. Dal giovane di successo consapevole di essere un impostore, condannato a smascherarsi o ad annientarsi, al pluriomicida che di fronte alla cecità degli altri si scatenerà in un college. Oltre le singole storie, questo libro mostra che la letteratura può arrivare al cuore marcio della società e spalancarci il corpo martoriato, eppure così normale, della nostra vita quotidiana.
EUR 13.30
L' arte di non essere governati. Una storia anarchica degli altopiani del Sud-est asiatico
L'appassionante storia millenaria delle popolazioni di un'immensa regione del Sud-est asiatico, della loro lotta per l'autodeterminazione e delle loro strategie di rifiuto del potere statale. Un'odissea capace di eludere i confini geografici tradizionali e demolire i nostri luoghi comuni piú persistenti: cosa significa la parola «civiltà»? quando, invece che di progresso, essa diventa sinonimo di oppressione? cosa imparare dai popoli che vollero evitare il controllo dello Stato scegliendo di restare apolidi? quale la vera natura delle relazioni tra Stati, territori e popolazioni? Il capolavoro del grande antropologo americano, un modello di controstoria globale.\r\n«Un saggio ricco di umanità e profondità culturale… un libro che cambierà il modo di pensare alla storia dell'umanità e a se stessi… una delle opere di storia sociale e di teoria politica piú affascinanti e provocatorie che io abbia mai letto». - Robert W. Hefner, Boston University\r\n\r\nPer duemila anni, fino a metà del secolo scorso, le comunità di una vasta regione montuosa del Sud-est asiatico hanno tenacemente resistito all'idea di integrarsi in una qualche forma di dominio da parte dello Stato. Zomia è il nome di quest'area d'insubordinazione che non appare su alcuna carta (una zona montagnosa grande come l'Europa, che attraversa cinque nazioni del Sud-est asiatico e quattro province della Cina), ed è il vasto altopiano dove trovarono rifugio circa cento milioni di persone unite dalla volontà di sfuggire al controllo dei governi delle pianure. Trattati come «barbari», questi popoli nomadi misero in atto strategie di resistenza a volte sorprendenti per evitare lo Stato, sinonimo di lavoro forzato, tasse, epidemie e leva militare obbligatoria. Favorirono pratiche agricole che incentivavano la mobilità residenziale, insieme a forme sociali egualitarie, fondate sull'eclettismo religioso e l'accoglienza. Alcuni popoli decisero persino di abbandonare la scrittura per evitare l'appropriazione della loro memoria e della loro identità, mentre l'oralità consentiva di riformulare continuamente la negoziazione degli accordi tra gruppi. Zomia ci rammenta che «civiltà» può essere sinonimo di oppressione e che il significato della storia non è cosí univoco come pensiamo.
EUR 32.30
Saffo, la ragazza di Lesbo
Saffo è stata una ragazza di Lesbo, una figlia e una madre. Ha diretto cori di giovani coetanee, ha insegnato loro a cantare e a danzare. Forse ha persino sussurrato al riparo delle stanze chiuse i segreti del piacere femminile. Ha educato alla bellezza le signorine bene nella Lesbo della fine del VII secolo a.C. È stata omosessuale, bisessuale, persino un'icona LGBT. Poi ha dichiarato di non voler piú vivere, e si è tuffata dalla rupe bianca di Leucade, innamorata perdutamente di un uomo, il barcaiolo Faone. Ha insegnato a generazioni di giovani scrittrici il coraggio di far sentire la propria voce. La sua leggenda, nata quando era ancora in vita, si è nutrita delle ombre e dei vuoti che circondano i frammenti arrivati sino a noi e alimentato una inesauribile fioritura di interpretazioni letterarie e artistiche. In questo volume Silvia Romani accompagna il lettore nelle vie di Lesbo, nei giorni in cui una ragazza di buona famiglia scopre una vocazione e uno straordinario destino. Saffo, la ragazza di Lesbo è un suggestivo, coinvolgente omaggio all'incanto dei suoi versi, fatti di lune metafisiche, notti profumate di rose, nostalgia per la giovinezza che fugge; e alla fascinazione che non smette di esercitare sugli autori e gli artisti d'ogni tempo e paese.
EUR 17.58
Sylvie e Bruno
«Un capolavoro che rivela tecniche completamente nuove rispetto ad "Alice" e allo "Specchio"» - Gilles DeleuzeNel terzo e ultimo romanzo di Carroll ci sono due piani narrativi e si passa da uno all'altro quasi senza accorgersene. Nel primo tutto ruota intorno all'affascinante Lady Muriel, amata da un giovane intellettuale ma fidanzata a un militare. Nel secondo si svolgono le vicende di due bambini, Sylvie e il suo fratellino Bruno, in un mondo fantastico. Sylvie e Bruno entrano nel mondo della prima narrazione e poi scompaiono improvvisamente seguiti nel loro mondo dal narratore, che forse li sta solo sognando. Questo va e vieni tra i due mondi crea situazioni di ambiguità, di suggestioni metafisiche (e metanarrative), ma anche di grande comicità. Ci sono poi gli straordinari fuochi d'artificio linguistici di Carroll: la buffa parlata infantile di Bruno, le filastrocche, i giochi di parole: tutte cose che Chiara Lagani, forte dell'esperienza fatta con I libri di Oz, risolve in maniera brillante e godibilissima per il lettore.«Bruno è certamente il personaggio chiave: la sua lingua sgrammaticata è una sorta di brodo colturale primigenio di tutte le distorsioni del linguaggio e di un significato altamente instabile che si costruisce per sovrapposizioni, attraverso gli strafalcioni e gli scivolamenti tipici delle espressioni malferme dei bambini. Chi accusa di stucchevole leziosità la sua lingua infantile in via di definizione, manca uno degli appuntamenti fondamentali del romanzo. Gli infantilismi della piccola fata sono un vero laboratorio di pensiero per Carroll, l'officina di quel farsi e disfarsi del linguaggio che ossessiona tutta la sua opera. La lingua di Bruno è fatta di continui errori: usa oo per you, welly per very, wiss per wish, comfable per comfortable. Confonde were con was, am con are, do con does. Le sue frasi sono un susseguirsi di anfibologie, doppi sensi involontari o maliziosi, ma soprattutto di ossessive e perfino angoscianti letteralizzazioni di senso. Il livello metaforico pare non reggere piú in questo strano mondo rovesciato in cui profondità e superficie convivono e tutto intorno ogni cosa non fa che disfarsi, come il castello di carte di Alice.» (Dalla prefazione di Chiara Lagani)
EUR 22.80
Sotto la cenere
«Nell'isola di Ornö l'aria è fresca e umida, gli scogli sono immersi nel buio ma il cielo bluastro di giugno è ancora chiaro. Il profumo di mare e di alghe è intenso. Si mescola con l'altro odore, il puzzo dolciastro e nauseabondo della morte.»\r\n«Camilla Grebe mescola gli ingredienti del genere e ci consegna storie mai ovvie, piene di sentimenti e sempre coinvolgenti». - Frankfurter Allgemeine Zeitung\r\n\r\n«Un libro con una tensione altissima». - LIRE\r\n\r\nSamuel Stenberg ha diciotto anni, vive con la madre, non ha un lavoro fisso e per una combinazione di ingenuità e pigrizia rimane coinvolto in un affare di droga andato storto. Con la polizia e i criminali sulle sue tracce, trova rifugio in una cittadina nell'arcipelago di Stoccolma, dove inizia a lavorare come assistente del figlio disabile di una famiglia benestante. Il padre non c'è mai e la madre, Rakel, sembra averlo preso in simpatia, finché Samuel non comincia a notare atteggiamenti inquietanti. Nel frattempo, dalle acque dell'isolotto emerge un cadavere, e a occuparsi del caso vengono chiamati Manfred Olsson e la sua collega Malin. Ma quando la corrente fa affiorare un altro corpo, l'indagine si fa ancora piú torbida e Manfred non ha altra scelta che rivolgersi alla criminologa Hanne Lagerlind-Schön.
EUR 19.00
La Russia, Grande Madre e piccoli padri
Storia e contemporaneità della grande Russia si squadernano qui, in un intenso viaggio, che racconta, nella lettura esperta dell'autrice, i risvolti psicologici dei grandi zar di ieri fino a Putin. \r\n«Tilde Giani Gallino riesce a scavare in profondità nell'anima russa». - Lucio Caracciolo Il libro non vuole essere una esposizione storica, di secolo in secolo, di una nazione come la Russia. L'intento dell'autrice è piuttosto quello di tracciare - in una prospettiva psicologica - un ritratto, o piú ritratti, dei luoghi e della stessa immensità di questo Paese, delle sue vicende millenarie, dei popoli e delle persone che vi sono nate e vissute, parte in territori sconfinati, parte nelle città via via costruite. Il quadro si fa piú affascinante, o inquietante, a misura che si presentano i protagonisti del passato, le leggende degli eroi, la brutalità dei tiranni, i vinti o i vincitori della storia. Come afferma Lucio Caracciolo nella Prefazione «Tilde Giani Gallino riesce a scavare in profondità nell'anima russa».
EUR 14.95
L' umanità in pericolo. Facciamo qualcosa subito
Noi, la gente, per salvare il pianeta e l'umanità possiamo fare tantissimo. Dobbiamo sovvertire gli equilibri mondiali e le grandi lobby responsabili della catastrofe. Noi, la gente, possiamo farlo. Adesso. \r\n\r\n«Un saggio sul riscaldamento globale che non lascia spazio ai dubbi» - Paris Match\r\n\r\n «Un libro di furiosa necessità» - Le Monde \r\n\r\n Per anni, le élite politiche e finanziarie hanno nascosto la verità. Senza una drastica riduzione delle emissioni di CO2, entro il 2100 fino al 75% degli abitanti del pianeta potrebbe essere annientata da ondate di calore. Cambiare non è solo auspicabile, spiega Fred Vargas, ma necessario. Dobbiamo modificare la nostra dieta per incidere sempre meno sul cambiamento climatico; ridurre drasticamente la produzione di rifiuti e passare all'energia pulita. Lavorando insieme, riflettendo e immaginando soluzioni, l'umanità può ancora cambiare rotta e salvare sé stessa e il pianeta.
EUR 16.15
Io sono il castigo. Un caso per Manrico Spinori
Il primo protagonista seriale uscito dalla penna di Giancarlo De Cataldo. Magistrato in Roma, melomane incallito, Manrico Spinori della Rocca risolve i casi ascoltando l'opera lirica. Perché non esiste esperienza umana che il melodramma non abbia già raccontato. Delitto incluso.\r\n\r\nIl secondo atto si spense nel silenzio. Finalmente partí l'applauso. L'uomo dai capelli grigi si alzò e si diresse verso il foyer per un calice di vino. In quel momento gli vibrò il cellulare. Lesse il messaggio, sospirò, e scuotendo la testa uscí dall'edificio, avviandosi al vicino parcheggio di taxi. Il suo nome era Manrico Spinori, sostituto procuratore della Repubblica in Roma. Quel mercoledí era di turno ed era stato convocato in ben altro teatro.\r\n\r\nUn tipo eccentrico, cosí viene definito da chi lo conosce, il Pm Manrico Spinori della Rocca, Rick per gli amici, gentiluomo di antiche origini nobiliari, affascinante, un po' donnaiolo e con una madre ludopatica. Ma anche i piú scettici devono fare i conti con la statistica: nel suo mestiere è bravissimo. In piú non perde mai la calma, cosa che gli torna utilissima quando si trova a indagare sulla morte di Ciuffo d'oro, famoso cantante pop degli anni Sessanta poi diventato potente guru dell'industria discografica. Subito era parso un incidente stradale, ma non è cosí: qualcuno lo ha ucciso. Del resto, alla vittima, i nemici non mancavano, per il movente c'è solo da scegliere. Rick, coadiuvato dalla sua squadra investigativa tutta al femminile, si mette dunque al lavoro. E fra serate musicali, vagabondaggi in una Roma barocca e popolana, cene grottesche con aristocratici incartapecoriti, arriverà ancora una volta alla soluzione del mistero.
EUR 17.10
L'uomo con la vestaglia rossa
Chi è l'uomo con la vestaglia rossa che compare nel famoso dipinto di John Singer Sargent? Quel dandy «vergognosamente bello» è il dottor Samuel-Jean Pozzi, intraprendente ginecologo della noblesse parigina di fine Ottocento, instancabile uomo di scienza ed esteta decadente. È seguendo le sue tracce che Julian Barnes ci porta nella rutilante Belle Époque europea, fra le celebrità che la animano, da Gustave Flaubert a Oscar Wilde, da Sarah Bernhardt a Edmond de Goncourt. Un viaggio affascinante in un'epoca tanto simile alla nostra: «decadente, frenetica, violenta, narcisistica e nevrotica».«Uno dei suoi libri migliori [...] Un pezzo di bravura che regala autentico divertimento» - Evening Standard«Il romanzo è il frutto pregiato di un autore amabile e pettegolo in modo generoso e sublime» - Leonetta Bentivoglio, Robinson«L'uomo con la vestaglia rossa abbonda di piaceri [...] È geniale e sfida ogni convenzione» - The SpectatorNell'estate del 1885 tre francesi giungono a Londra per un viaggio di piacere. Pur eleganti e disinvolti, i tre formano «uno strano trio»: due sono aristocratici, uno è un borghese; due hanno «tendenze elleniche», uno è di un'esuberante eterosessualità; tutti e tre - il conte Robert de Montesquiou-Fezensac, il principe Edmond de Polignac e il dottor Samuel-Jean Pozzi - frequentano gli stessi salotti mondani della Parigi fin de siècle, e li influenzano al punto da meritarsi una trasposizione artistica, in forma letteraria o pittorica, ad opera di alcuni fra i piú grandi artisti loro contemporanei, da Marcel Proust a John Singer Sargent. Ma che ci fa un medico borghese fra individui di cosí alto lignaggio, in una società tanto rigidamente stratificata? Samuel-Jean Pozzi è il figlio di un pastore di provincia, ma diventa un chirurgo e ginecologo di fama per aver messo a punto tecniche pionieristiche nella sua specialità medica. Entra nelle grazie dell'aristocrazia parigina per averne curato un buon numero di esponenti femminili, e altrettante averne amate (una su tutte l'attrice Sarah Bernhardt, che coniò per lui il lusinghiero epiteto di «Docteur Dieu»). Ma soprattutto la sua affinità con i poeti, gli artisti e i pensatori piú celebri della Belle Époque è dovuta al suo fascino di uomo di scienza e al suo amore per la razionalità e il libero pensiero. A partire dalla sua vita e da quella dei suoi compagni, Julian Barnes tratteggia un quadro vivacissimo di un'intera epoca e delle monumentali figure che la animavano - Henry James, Richard Wagner, Gustave Flaubert, Edmond de Goncourt, Paul Valéry, Dante Gabriel Rossetti, Alma-Tadema, Oscar Wilde... un parterre eccezionale, fra le pagine di Julian Barnes - e lo fa servendosi di testimonianze, epistole, diari, atti processuali, articoli di giornale, inserti saggistici e splendide illustrazioni.
EUR 20.90