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L' ascensione del Monte Bianco
Tra crisi d'ansia e paesaggi mozzafiato, vertigini invalidanti e percorsi impervi, Ludovic raggiunge la cima del Monte Bianco con i suoi amici.\r\n\r\n - Fidati di me. Conosco tecniche efficacissime per superare le vertigini. Due o tre insegnamenti che mi hanno trasmesso certi veterani dell'Everest. Il primo consiglio è aggrapparti bene alla corda di chi ti precede. Il secondo è non guardare in basso. - Ah… e il terzo? - Chiudere gli occhi quando hai paura. \r\n\r\n«Caro Ludovic, ti porterò in cima al Monte Bianco!» L'avventura comincia cosí, in una sera di fine ottobre innaffiata di chablis: Ludovic ha appena confidato a un amico che sta attraversando un periodo difficile, sua moglie vuole divorziare, sente di aver fallito in tutto. L'amico è lo scrittore Sylvain Tesson, esperto scalatore, celebre per i suoi libri e le imprese folli a tutte le latitudini. Per lui proporre la scalata del Monte Bianco come sollievo ai dispiaceri dell'amico è la cosa piú naturale del mondo! Ma l'impresa è davvero «un'impresa impossibile», o almeno cosí appare, perché Ludovic è un tipo sedentario, un animale da città, un fumatore accanito, un bevitore tenace, uno schiavo dei farmaci. E poi, ha paura. Paura dell'altezza. Ludovic - che oltretutto è un editor: categoria notoriamente poco avvezza alle vette - non possiede nemmeno un centimetro della stoffa dell'alpinista... tranne, forse, l'incoscienza che lo spinge a dire di sí. La partenza è prevista per fine giugno. Seguiranno mesi di dura preparazione scanditi da ginocchia doloranti, allenamenti su e giú per le scale della casa editrice, vani tentativi di darci un taglio con i vizi. Si unirà al duo la guida Daniel du Lac e lo scrittore e amico Jean-Christophe Rufin, anche lui alpinista esperto. Per raggiungere il tetto d'Europa, Ludovic si arma di un paio di scarpe della misura sbagliata, di scorte di Xanax e di una dose di insospettabile coraggio. Tra crisi d'ansia e paesaggi mozzafiato, vertigini invalidanti e percorsi impervi, Ludovic raggiunge la cima del Monte Bianco con i suoi amici. Da qui la prospettiva si rivelerà completamente diversa: per quanto impegnativo (e pericoloso!) il cammino che porta alla vetta è costellato di quelle scoperte in grado di mutare il corso di un'esistenza. L'ascensione del Monte Bianco è una storia vera, con un vero lieto fine. Un'avventura di montagna e di amicizia, di pericoli assurdi e di coraggio, ma anche una spiazzante riflessione sul nostro modo di affrontare la vita e la concreta possibilità di cambiarla.
EUR 14.25
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L' animale femmina
Vincitrice del Premio Fondazione Megamark 2018\r\nVincitrice del Premio Calvino 2017 \r\n\r\nEmanuela Canepa mette a nudo non solo le contraddizioni delle donne, ma anche la fragilità degli uomini. E scrive un'educazione sentimentale in cui le dinamiche di potere si ribaltano, rivelando quanto siamo inermi, tutti, di fronte a chi amiamo. \r\n\r\n«Per molto tempo non ho avuto il coraggio di farlo. Poi mi sono detta che dovevo tentare, e alla fine ci sono riuscita. Perché sapevo che là dentro sarei morta. E io invece volevo vivere»\r\n\r\nRosita è scappata dal suo malinconico paese, e dal controllo asfittico della madre, per andare a studiare a Padova. Sono passati sette anni e non ha concluso molto. Il lavoro al supermercato che le serve per mantenersi l'ha penalizzata con gli esami e l'unico uomo che frequenta, al ritmo di un incontro al mese, è sposato. Ma lei è abituata a non pretendere nulla. La vigilia di Natale conosce per caso un anziano avvocato, Ludovico Lepore. Austero, elegante, enigmatico, Lepore non nasconde una certa ruvidezza, eppure si interessa a lei. La assume come segretaria part time perché possa avere piú soldi e tempo per l'università. In ufficio, però, comincia a tormentarla con discorsi misogini, esercitando su di lei una manipolazione sottile. Rosita la subisce per necessità, o almeno crede. Non sa quanto quel rapporto la stia trasformando. Non sa che è proprio dentro una gabbia che, paradossalmente, si impara a essere liberi.
EUR 16.62
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A tavola si sta insieme. I menu d'autore per le tue serate in compagnia
Una serie di menu fantasiosi e bilanciati dove i sapori si accordano in una sinfonia perfetta.\r\n\r\n «Se vogliamo bene a qualcuno, preparare una buona cena è un modo splendido per dirglielo». \r\n\r\nCome si combinano i piatti a seconda delle occasioni, da quelle piú formali a quelle piú semplici? Come si organizza una cena, dall'antipasto al dessert, cosí che diventi indimenticabile? In questo suo nuovo libro Antonino Cannavacciuolo accosta con sapienza cinquanta ricette, corredandole di foto, consigli per l'impiattamento e suggerimenti sui vini e le bevande da abbinare. Per favorire la convivialità e alleggerire la vita mangiando.
EUR 18.52
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Il fumo della falena
Pubblicato per la prima volta nel 2002 con il titolo Nero Pakistan, il romanzo d'esordio di Mohsin Hamid, Il fumo della falena, è il racconto che non lascia scampo di un mondo spietato, che nemmeno l'amore sembra in grado di redimere. \r\n\r\n«Hamid esplora la volgarità e la violenza che si annidano sotto la superficie di ricchezza e benessere. La sua Lahore è un microcosmo in cui la Bella Gente beve Johnnie Walker di contrabbando, si cala ecstasy e sculetta al ritmo di Stayin' Alive , mentre India e Pakistan si preparano allo scontro nucleare» - Jhumpa Lahiri\r\n\r\n\r\nDaru Shezad è un giovane banchiere che cerca rifugio dalle proprie frustrazioni nel dolce intorpidimento dell'hashish. Quando però viene licenziato, dopo aver litigato con un cliente importante, la sua vita precipita agli inferi. Daru perde il suo posto già precario nella nuova élite di Lahore, e nel calore soffocante di un'estate al quale non può sfuggire s'innamora della bellissima e inquieta moglie del suo migliore amico. Una passione travolgente che lo porterà alla rovina. Traduzione di Enzo D'Antonio.
EUR 10.45
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L' isola di Arturo
Il romanzo è un'esplorazione attenta della prima realtà verso le sorgenti non inquinate della vita. L'isola nativa rappresenta una felice reclusione originaria e, insieme, la tentazione delle terre ignote. L'isola, dunque, è il punto di una scelta e a tale scelta finale, attraverso le varie prove necessarie, si prepara qui, nella sua isola, l'eroe ragazzo-Arturo. È una scelta rischiosa perché non si dà uscita dall'isola senza la traversata del mare materno; come dire il passaggio dalla preistoria infantile verso la storia e la coscienza.
EUR 39.90
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L' ascolto gentile. Racconti clinici
"Le emozioni nascono in noi, e muoiono in noi, quando vogliono, e a noi non resta se non riconoscerle, orientarle, e arginarle."\r\nEugenio Borgna, nel corso della sua lunga carriera, ha incrociato molte vite: le ha incontrate in manicomio, in clinica, in ospedale, nel proprio studio. Ha ascoltato le loro voci fragili e si è fatto carico di paure, angosce e speranze. Ha cercato di porre un rimedio al dolore attraverso il dialogo e l'immedesimazione con l'altro. E non lo ha fatto soltanto attraverso la razionalità del medico, ma anche mettendo in gioco i suoi sentimenti e il suo calore di uomo, consapevole che la psichiatria ha bisogno anche della comprensione, della vicinanza, del riconoscimento per guardare davvero negli abissi insondabili dell'interiorità. Una vita dedicata alla conciliazione fra le parole e il silenzio, all'attenzione per le fragilità e alla cura di emozioni e sentimenti; all'ascolto del corpo e dell'anima. Sempre con umanità, fiducia e gentilezza.
EUR 11.40
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Il circolo Pickwick
«Una delle piú grandi tragedie della mia vita è aver letto Il Circolo Pickwick e non poterlo leggere di nuovo per la prima volta» - Fernando Pessoa\r\n\r\nCon Il Circolo Pickwick ci abbeveriamo al primo purissimo zampillo di una sorgente che non si sarebbe mai prosciugata. Estrose, rocambolesche, allegre, romantiche, venate infine di un'ombra di malinconia, le peripezie tragicomiche del signor Pickwick, del poeta Snodgrass, del donnaiolo Tupman, del maldestro Winkle e soprattutto del fido Sam Weller, vero protagonista occulto della storia, costituiscono un'avventura picaresca per ogni età, uno scrigno di storie strabilianti e argute, dolciastre e gotiche, ancora oggi tutte da godere. Nel corso degli anni Charles Dickens avrebbe trovato architetture piú complesse, personaggi piú sfaccettati e tinte piú cupe, ma forse mai piú la penna di questo amatissimo scrittore sarebbe stata cosí fresca e spensierata. Introduzione e traduzione di Marco Rossari.
EUR 14.25
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1933. Un anno terribile
La piú grande promessa del baseball della West Coast. Un capolavoro di freschezza e comicità, oltre che un omaggio a uno dei grandi miti della narrativa americana, il baseball. Un vero inno alla speranza e alla fame di vita dell'adolescenza.\r\n«L'anno terribile, il 1933, non è legato ad alcun fatto storico. È un anno come un altro tranne che per Dominic, il protagonista. È terribile perché segna il momento in cui il giovane prende coscienza che nella sua vita non c'è alternativa alla fuga.» - Vincenzo Cerami\r\nFiglio di immigrati, Dominic ha un grande talento, quasi da cartone animato: il suo braccio. Lo cura, lo allena, lo protegge dai rigori invernali con tubetti e tubetti di balsamo Sloan, sa che grazie a lui, soltanto grazie a lui, potrà riscattare se stesso e la sua famiglia dalla condizione di inferiorità che stanno vivendo, diventando «Dom Molise, il più grande Mancino della Major League».
EUR 10.45
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Quelli che meritano di essere uccisi
«Una formidabile storia di vendetta» - Gianrico Carofiglio\r\n\r\nTed Severson ha una vita dorata: è giovane e ricco, proprietario di una società di consulenza plurimilionaria, sposato con una donna capace di fare girare la testa a ogni uomo che incontra. E, soprattutto, è follemente innamorato. Quando però scopre che la moglie lo tradisce, il suo mondo perfetto va in frantumi. L'unica a raccogliere il suo segreto è Lily, eterea sconosciuta seduta accanto a lui su un volo di ritorno dall'Inghilterra. A lei, che custodisce un passato denso di misteri, Ted racconta quello che non osa confessare neppure a sé stesso. È vero che l'omicidio potrebbe non essere la piú bruciante delle colpe? È vero che alcuni di noi meritano semplicemente di essere uccisi? A poco a poco, Lily trascina Ted in una spirale alimentata in parti uguali dal desiderio e dalla sete di vendetta, nel cuore di una storia capace di rovesciare tutte le nostre certezze. Traduzione di Letizia Sacchini.
EUR 12.35
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Da soli
Cristina Comencini affida alle parole la burrasca del cuore in un passo a quattro intenso e profondo, la danza della seconda metà della vita. \r\n\r\n«Da soli è il romanzo di chi porta due valigie, vuole dar conto, nel dolore della rottura, di due punti di vista, due reazioni, due linguaggi, due modi di reagire, due sensibilità.» - Pierluigi Battista, Corriere della Sera\r\n\r\n «Lei come fa con i ricordi?» «Me li tengo, e lei?» Prima esistevano due coppie. Ora ci sono quattro adulti vivi, ricchi di rimpianti, momenti tristi e rughe allegre, sconcertati da tutta questa libertà. Cristina Comencini affida alle parole la burrasca del cuore in un passo a quattro intenso e profondo, la danza della seconda metà della vita. Quando, volenti o nolenti, ci si avvicina all'essenza delle cose. «La vedeva, forse per la prima volta, staccata da sé, perfetta e diversa da lui, sentiva di amarla per questo e non c'era bisogno che lei lo sapesse». Ci si incontra sotto la luna, sul ponte di una nave, e ci si innamora. Venticinque anni dopo ci si lascia chissà dove e perché, senza bisogno della luna. «C'è sempre un momento, che sia un anno speciale o dopo un avvenimento irrilevante, in cui realizzi che hai cominciato a nasconderti». È successo cosí anche ad Andrea e Marta e a Laura e Piero che ora, increduli, fanno i conti con la solitudine. Nelle loro storie si rispecchiano e si rincorrono tutti i modi che abbiamo di affrontare i nostri sentimenti. La furia di chi scappa, la calma di chi resta, il silenzio irreale delle stanze vuote, le serie Tv sul divano la sera, la strana complicità dei figli grandi, la riscoperta del corpo, il tempo lungo dei pensieri. Cristina Comencini racconta tutto quello che avviene quando un matrimonio entra in crisi: la collezione dei perché (o la febbre di cancellarli), lo slancio verso il futuro (o il culto del passato), la disillusione che spunta da tutte le parti, la certezza che niente cancellerà quella storia d'amore. Attraverso le parole dei suoi personaggi, costruisce una storia valorosamente sentimentale: la vita di chi, pur avendone già vissuta una, ha l'audacia di cambiare.
EUR 17.10
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Bontà
In questo romanzo ironico e impietoso, lo spirito di una civiltà in agonia è incarnato da un vecchio cinico, deciso - come un eroe tragico, o solo stanco - ad annullarsi cercando la morte nell'amore. Con precisione chirurgica Walter Siti ne viviseziona la fragilità e il disincanto. La sua è un'indagine sulle radici della cattiveria. \r\n\r\nUgo odia il proprio nome. Ricco di famiglia, ha fatto carriera nell'editoria tra competizioni aziendali, problemi di management e sarcasmi sulla letteratura mediocre. Al lavoro è efficiente, perfezionista, disprezza i buoni «che usano la modestia come una clava»; si vendica in pubblico di un'infelicità privata, perché le ossessioni non solo erotiche l'hanno condannato alla solitudine. Per lui, piacere e dominio coincidono. Quando la vecchiaia si annuncia con segni inequivocabili, Ugo decide che è ora di dare un senso alla propria vita e, da poeta senza poesie, crede di riscattarsi mediante l'azione: usando a sproposito una conquista civile, progetta un velleitario suicidio per procura. Ma il destino ha in mente altro e lo conduce dove mai avrebbe sospettato. I desideri che marciscono producono odio, il cielo d'Europa è un cielo di frustrazione.
EUR 12.35
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Le consapevolezze ultime
Un congedo disincantato dal nostro tempo e dalle sue nostalgie, un'acrobazia senza rete sull'essenza della realtà sospesa fra una implacabile sete di giustizia e la comica malinconia per una giovinezza che non si decide a terminare. Il romanzo di un uomo che pur di scrivere si è ridotto a vivere. \r\n\r\n«Ma una voce è una voce e uno sguardo è uno sguardo e un ascolto è un ascolto ovunque, e non esistono deserti, esistono habitat nascosti alle brame umane o in divenire che non sono meno vivi solo perché non li abiti tu o non farai più in tempo a viverci, questa è la realtà e questa è anche la mia consapevolezza ultima, di altre non saprò che farmene.»\r\n Aldo Busi è nato il 25 febbraio 1948 a Montichiari, dove ha mantenuto la residenza fiscale. Allontanandosi prima con la mente che con il ventre da una cena mondana tanto esilarante quanto amara, benché esibita come fastosa e gustosa da una consorteria di commensali impuniti per statuto, e passando per un ricordo d'infanzia dell'inossidabile Barbino di Seminario sulla gioventù, attraverso se stesso Aldo Busi ci racconta le tragedie di un mondo in cui, insieme allo sforzo di nascondere l'ipocrisia, si è perso anche l'ultimo barlume di compostezza etica: il patto sociale è stabilito da chi ha potere e denaro sufficienti per calpestarlo. In una società popolata da uomini e donne così arroganti da pretendere di esserne i protagonisti disperati e interessanti, dove si comunica a occhiate o facendo l'occhiolino e la lingua è corrotta non meno dei costumi, tutto contribuisce ad alimentare lo stolto chiacchiericcio che copre - anzi permette di non ascoltare - persino una drammatica richiesta d'aiuto lanciata dal cuore del Mediterraneo.
EUR 14.25
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L'uomo di neve
Con la prima neve lui ucciderà ancora. Harry Hole, che il male lo conosce da vicino, è l'unico che può fermarlo. Perché sa ragionare con la testa dell'assassino.\r\n\r\n«L'uomo di neve è un libro insondabile come la neve stessa, luminoso e astratto come gli ultimi Quartetti per archi di Beethoven: un'esperienza letteraria davvero unica e frastornante» - James Ellroy\r\n\r\nUna notte, dopo la prima neve dell'anno, il piccolo Jonas si sveglia e scopre che sua madre è sparita. La sciarpa rosa che lui le aveva regalato per Natale è avvolta al collo del pupazzo di neve che, inspiegabilmente, quel giorno è apparso nel loro giardino. Ma quando anche una seconda donna scompare nei dintorni di Oslo, i peggiori presentimenti dell'ispettore Harry Hole sembrano prendere davvero corpo. È evidente che si trova a fronteggiare un serial killer per la prima volta in Norvegia.
EUR 15.20
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Costellazioni. Le parole di Walter Benjamin
Articolato in quarantatre voci ordinate alfabeticamente, questo lemmario offre una bussola per orientarsi fra le costellazioni concettuali che disegnano i tratti fondamentali della modernità cosí come è stata esplorata da uno dei suoi primi e piú acuti pionieri\r\n\r\nFra i patrimoni che il Novecento ci ha lasciato in eredità, il pensiero e l'opera di Walter Benjamin sono fra i piú produttivi e fecondi. La sua scrittura, fulminea e penetrante, ha spaziato dalla critica letteraria alla teologia, dalla teoria dei media alla filosofia della storia, dall'estetica delle arti visive alla teoria dell'architettura e della città. Collocandosi al punto di convergenza di tradizioni eterogenee (messianismo ebraico e marxismo eterodosso, pensiero romantico e morfologia), la riflessione di Benjamin ha trovato espressione in una molteplicità di generi e di stili, la cui natura ibrida ha sempre affascinato, ma spesso disorientato i suoi lettori, che si sono accostati e continuano ad accostarsi alle sue opere provenendo da percorsi e ambiti disciplinari differenti. Articolato in quarantatre voci ordinate alfabeticamente, questo lemmario offre una bussola per orientarsi fra le costellazioni concettuali che disegnano i tratti fondamentali della modernità cosí come è stata esplorata da uno dei suoi primi e piú acuti pionieri: una modernità che, lungi dall'essere stata archiviata dalle derive post-moderniste, non cessa di interpellare criticamente il nostro presente.
EUR 19.95
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Trilogia dell'isola di Lewis: L'isola dei cacciatori d'uccelli-L'uomo di Lewis-L'uomo degli scacchi
Una trilogia perfetta: tre romanzi gelidi e scottanti al tempo stesso, che scandagliano l'abisso di una natura incontaminata e gli oscuri recessi dell'animo umano.\r\nTutto è estremo nel lembo di terra più a ovest d'Europa. Anche le suggestioni e i grandi misteri. Nell'isola di Lewis, aspra e inospitale come le rocce nere che la intrappolano, su scogliere spazzate dal vento, tre omicidi sembrano affondare le loro radici in vecchie rivalità e menzogne spietate. L'ispettore Fin Macleod è scappato da ragazzo da quell'isola e dai suoi sanguinari, antichissimi rituali. Ora, dopo aver perso un figlio, è costretto a tornare, e a fare i conti con il suo passato.
EUR 18.05
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Una giovinezza inventata
In Una giovinezza inventata (1979) l'autrice ha saputo cogliere quanto c'è di intimo e unico nella giovinezza di ognuno e nello stesso tempo quanto di inconsapevolmente comune c'è nella giovinezza di tutti.\r\n\r\n «Per il giovane la vita si configura come un compromesso tra l'essere e l'esistere. Per questo la giovinezza è tragica»\r\n\r\nLa storia di una ragazza borghese, una jeune fille rangée che vive con rabbia e al tempo stesso con astrazione la propria educazione alla vita. Sul filo dei ricordi Lalla Romano ricostruisce la Torino ovattata degli anni Venti con le sue atmosfere, i suoi luoghi, tracciando non il ritratto di un'epoca ma quello di un tempo della vita. L'educandato femminile, le amicizie, il primo amore, i tentativi di porre le basi per il futuro, le incertezze di una personalità ancora acerba sono narrate con distacco oggettivo, fino all'evidenza di una pungente ironia. In Una giovinezza inventata (1979) l'autrice ha saputo cogliere quanto c'è di intimo e unico nella giovinezza di ognuno e nello stesso tempo quanto di inconsapevolmente comune c'è nella giovinezza di tutti, tratteggiando, come ha affermato Geno Pampaloni, «il quadro di una infelicità, sottile ma irrimediabile, che la giovinezza consegna alla vita». Postfazione di Giovanni Raboni. Antologia critica, cronologia della vita e delle opere, bibliografia a cura di Antonio Ria.
EUR 11.40
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Il fondamentalista riluttante
Ogni impero ha i suoi giannizzeri, e Changez è un giannizzero dell'Impero Americano. Giovane pakistano, ammesso a Princeton grazie ai suoi eccezionali risultati scolastici, dopo la laurea summa cum laude viene assunto da una prestigiosa società di consulenza newyorkese. Diventa cosi un brillante analista finanziario, sempre in viaggio ai quattro angoli del mondo. Impegnato a volare tra Manila e il New Jersey, Lahore e Valparaiso, e a frequentare l'alta società di Manhattan al braccio della bella e misteriosa Erica, Changez non si rende conto di far parte delle truppe d'assalto di una vera e propria guerra economica globale, combattuta al servizio di un paese che non è il suo. Finché arriva l'Undici settembre a scuotere le sue certezze. "Vidi crollare prima una e poi l'altra delle torri gemelle del World Trade Center. E allora sorrisi". È questo il primo sintomo di un'inarrestabile trasformazione. Il businessman in carriera, rasato a puntino e impeccabilmente fasciato nell'uniforme scura del manager, comincia a perdere colpi. La produttività cala e la barba cresce, quella barba che agli occhi dei suoi concittadini fa di ogni "arabo" un potenziale terrorista. E mentre gli Stati Uniti invadono l'Afghanistan, il Pakistan e l'India sembrano sull'orlo di una guerra atomica, giunge per Changez il momento di compiere un passo irreversibile...
EUR 10.92
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Io, Jean Gabin
Il piglio, lo slancio, la spavalderia di Goliarda bambina: la «carusa tosta» che è diventata un personaggio indimenticabile della letteratura del Novecento\r\n\r\nPuò una bambina - lasciata interi pomeriggi nel ventre sicuro di un cinematografo - arrivare a identificarsi totalmente con Jean Gabin? Sì, se quella bambina è Goliarda Sapienza. L'attore simbolo di un certo modo di stare al mondo, l'icona anarchica del cinema francese, le calza a pennello. Goliarda bambina, non appena esce dal Cinema Mirone, è Jean Gabin, e scorrazza per i vicoli di Catania traboccanti di vita e di malaffare come Jean per quelli di Algeri. Incontra prostitute filosofe, pupari, la vita pullulante della Civita in tutte le sue forme, comprese quelle magmatiche dei "corpi lunghi di draghi neri scolpiti nella lava sotto i balconi". E quando rientra a casa, trova un'altra forma di vita altrettanto disordinata e imprendibile: quella della sua famiglia senza fine. Un padre avvocato "amato dai poveri e odiato dai fascisti, ma da tutti rispettato e temuto"; una madre socialista impegnata durante il Ventennio a trasformare il suo appartamento catanese in un focolaio di resistenza e di controcultura; una tribù di fratelli acquisiti, ognuno intento a seguire i suoi sogni, contagiosamente. "Io, Jean Gabin" racconta tutto questo raccontando un pugno di giorni. Un tassello della "autobiografia della contraddizioni" dell'autrice. Un romanzo postumo e assolutamente inedito in cui c'è la stessa energia stilistica dell'"Arte della gioia".
EUR 10.45
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Antologia della poesia italiana. Vol. 1: Novecento.
Tomo primo: Gozzano, i Crepuscolari, Lucini, Palazzeschi, Marinetti e il Futurismo, Rebora, Boine, Jahier, Campana, Sbarbaro, Onofri, Cardarelli, Saba, Ungaretti, Montale, Quasimodo, Penna, Pavese, Gatto, Sinisgalli, Betocchi, Bertolucci, Sereni, A. Pozzi, Caproni, Parronchi, Bigongiari. Tomo secondo: Luzi, Poesia in dialetto, Fortini, P. Levi, Pasolini, Orelli, Sinigaglia, Erba, A. Rosselli, Pagliarani, Sanguineti, Zanzotto, Giudici. Note filologiche e bio-bibliografiche, indice alfabetico degli autori, indice alfabetico delle opere, dei titoli e degli incipit.
EUR 23.75
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Dei bambini non si sa niente
L'esordio, di straordinaria maturità, di una scrittrice che, riallacciandosi a Marguerite Duras e Ian McEwan, sa raccontare l'universo dei bambini e quasi adolescenti tra innocenza e corruzione, tra giochi odori cose familiari e certezze spensierate di una volta.\r\n\r\n «A leggere la Vinci mi è venuta voglia di ripassare di là. Chissà cosa sono diventati, Budrio e Medicina…» - Cesare Garboli, la Repubblica\r\n «Simona Vinci vuole immergerci in una zona oscura, un bordo dimenticato e sepolto, e tuttavia profondamente incardinato nella coscienza di ciascuno» - Stefano Giovanardi, L'Espresso\r\n\r\n «Questo libro non si fa dimenticare, e non per l'eccesso della vicenda, ma per la sua - non sorprenda la parola - fatalità» - Rossana Rossanda, il manifesto\r\n\r\n Una bambina di dieci anni canta, in grembiule azzurro e anfibi rossi, davanti a un mare di grano. È Martina, che non fa domande, che cerca di capire con gli occhi. E attraverso il suo sguardo, che vede il mondo con lo stupore assorto, un po' imbambolato, dei grandi saggi, il lettore entra nel racconto perfetto di un mistero. Alla fine dell'anno scolastico, nel tempo breve e infinito di un'estate, tra i campi gialli e verdi di Granarolo dell'Emilia, lontano dallo sguardo degli adulti, un gruppo di bambini si esercita in giochi proibiti sempre piú estremi. Buono e cattivo, gioia dolore e schifo, e anche l'orrore, ci sono, semplicemente. Attraverso il punto di vista di Martina, Matteo, Luca e Mirko, il ragazzo piú grande, quindici anni, il capo del gruppo. L'esordio, di straordinaria maturità, di una scrittrice che, riallacciandosi a Marguerite Duras e Ian McEwan, sa raccontare l'universo dei bambini e quasi adolescenti tra innocenza e corruzione, tra giochi odori cose familiari e certezze spensierate di una volta, il rock acido dei Soundgarden e la scoperta del sesso, del corpo, e di come sia inevitabile e spaventoso crescere.
EUR 11.88