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La regione più trasparente dell'aria. Saggi di cultura ispanoamericana
Questa ampia antologia si propone di introdurre nel nostro Paese uno dei maggiori rappresentanti della letteratura messicana del Novecento, tuttora quasi sconosciuto a gran parte del pubblico italiano. Alfonso Reyes (1889-1959), pur ricoprendo prestigiosi incarichi politico-istituzionali, si dedicò a innumerevoli attività culturali, frequentando i più disparati generi letterari, ma privilegiando il genere del saggio, il più adatto ad esprimere immediatamente sulla carta le sue viscerali riflessioni sulle radici messicane e sull'identità americana, le sue descrizioni dei personaggi contemporanei, dei Paesi e degli amici lontani, le sue considerazioni sugli eventi storici - il tutto spesso sintetizzato in poche caustiche e acute righe. Indubbiamente, l'opera di Reyes meriterebbe d'esser conosciuta nella sua totalità, ma, grazie alla selezione proposta in questo volume, il lettore italiano potrà almeno cominciare a gustare la qualità della scrittura di un autore fondamentale, del quale Borges apprezzava l'"ammirevole prosa castigliana".
EUR 20.90
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Vita coniugale
La famiglia è il primo momento dello stadio etico, diceva Hegel, ma oggi ci sono più morti in famiglia che delitti di mafia. Perché nella vita coniugale tante amarezze, rivalse, ingratitudini, ripicche? perché tante stoviglie in frantumi? col pesce rosso, poveretto, lasciato boccheggiante sul pavimento tra i cocci e l'acqua sparsa, durante il silenzio che segue lo sfogo, per essere poi gettato nell'acqua putrida del gabinetto. Perché non sottoporre la famiglia ad accurata analisi per scoprire le forze che agiscono tra moglie e marito, al fine di rendere la famiglia meno pericolosa, a vantaggio della futura umanità? Questo lo scopo del presente volume, che mette a fuoco un vasto spettro di situazioni: coniugi che per evitare rischi abitano in case diverse come eterni fidanzati: mogli che approfittando del Natale partono da sole verso vacanze esotiche; mariti che fuggono per non diventare assassini; villette a schiera linde e ordinate, dove più facilmente attecchisce il crimine.
EUR 14.25
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Maxxi Arte. Catalogo delle collezioni. Ediz. a colori
Spazi ampliati, allestimento ripensato, opere mai esposte, più servizi: il Maxxi - Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, a Roma, si presenta rinnovato, una “Re-evolution” all'insegna dell'arricchimento dell'offerta culturale e dell'apertura alla città\r\n\r\nA sette anni dall'apertura del Museo nazionale delle arti del XXI secolo e a quasi diciasette anni dall'avvio delle sue collezioni d'Arte il MAXXI vuole restituire la natura e il senso di quanto fatto nel tempo attraverso questo catalogo. Il volume documenta tutti gli autori e le opere in collezione. È al tempo stesso un agile strumento di riferimento per studiosi e ricercatori, ma anche una sintesi densa e significativa della produzione artistica contemporanea nazionale e internazionale.
EUR 33.25
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L' ultima new town. Milton Keynes tra welfare e scelta individuale
Posta a metà strada fra Birmingham e Londra, Milton Keynes appartiene al gruppo di città di fondazione designate all'interno dell'ultimo ed effettivo New Town Act (1965), e può essere considerata la più significativa - forse l'ultima, appunto - new town britannica. Dopo il decennale dibattito aperto dalla città-giardino di Ebenezer Howard - che aveva il merito di superare l'ambito urbano per affrontare il tema della città nel più ampio contesto regionale, ovvero come una realtà insieme fisica, economica e sociale -, nel 1946 il governo britannico si impegnò nel più longevo e consistente intervento pubblico nella storia della città europea del ventesimo secolo. Il piano, portato avanti da un gruppo allargato di progettisti (David Lock, Derek Walker, Lee Shostak) e consulenti (Richard Llewelyn-Davies, John Weeks, Walter Bor, Melvin Webber e Nikolaus Pevsner), era l'atto finale di un climax urbanistico ascendente. Questi insediamenti - circa trenta nel solo Regno Unito - nacquero da un'utopia, ma furono una realtà tanto solida da essere esportata, negli stessi anni, in tutto il mondo (nei Paesi scandinavi, negli USA, in Israele, in URSS e in Giappone). Cuore di ogni sperimentazione urbanistica, il modello della new town - talvolta invocato in caso di calamità naturali, come dopo i terremoti di Gibellina o L'Aquila - attraversa tutto il Novecento, e trova oggi nuove incarnazioni nelle comunità sostenibili, nei villaggi urbani a zero emissioni, nelle eco-città con piani di sviluppo basati sul verde e sulle piste ciclabili, e in alcuni nuovi complessi urbani in India e in Cina. Nel presente saggio, l'autore ricostruisce con puntualità e rigore il pensiero e l'azione delle «culture del piano» che si sono concretizzate in Milton Keynes, ad oggi il prototipo più efficiente di welfare urbano, ma anche il più rimosso, nonostante, in Gran Bretagna, l'«ultima new town» sia anche la prima città per incremento demografico.
EUR 20.90
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Foglio di via e altri versi. Ediz. critica
Quest'edizione fornisce per la prima volta un testo critico, corredato di apparati variantistici, della raccolta di esordio di Fortini: ogni lirica è accompagnata da un ampio commento, costituito da cappelli introduttivi e note puntuali ai versi, che consentono di affrontare in modo approfondito la lettura di uno dei più importanti poeti del secondo Novecento italiano ed europeo.\r\n«Fortini vive un esilio, una lacerazione netta nella coscienza soggettiva, che non sembra potersi definire solamente come un portato dell'"impegno" politico fortiniano, quanto piuttosto come uno dei tratti decisivi della grande poesia della modernità» - Massimo Natale, Alias\r\n\r\n"Foglio di via", primo organico libro di poesia dell'autore, pubblicato nel 1946, raccoglie il portato dell'esperienza del giovane Fortini. Un libro "isolato", come definito dall'autore negli anni della maturità, perché scisso tra le ragioni del canto e quelle della realtà bellica. Il perno intorno a cui ruotano queste liriche è infatti la Seconda guerra mondiale, l'evento che segna irrimediabilmente la biografia e la coscienza, poetica e intellettuale, del soldato prima e dell'esule poi. Le diverse anime della poesia fortiniana sono qui già tutte presenti: lo scontro diretto con gli eventi storici; l'elegia d'amore e l'introspezione lirica; il riuso manierista e allegorico delle forme della tradizione.
EUR 16.90
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Renzo Piano prima di Renzo Piano. Masters and beginnings
This book explores Renzo Piano's formative years, before the major achievement of the Centre Pompidou. The striking success of an architect little more than thirty years old in the famous 1971 international competition has long tended to eclipse his previous experience, which is fundamental to understanding the genesis not only of the Beaubourg but all Piano's subsequent work. The dense ramifications of his experience, spreading in many different directions, have now finally been retraced by Lorenzo Ciccarelli, the first scholar to have access to the archives of the Renzo Piano Foundation. The chapters of the book seek 'to offer a coherent and many-sided understanding of the magmatic energy that drove Piano's remarkable works, while preserving the rhapsodic qualities of a true "portrait of the artist as a young man".' Immediately after graduating, Piano built a series of radical and innovative experimental structures, combining his mastery of prefabrication with an instinctive interest in industrial design.
EUR 20.80
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Architettura-Design 1965-2015
Il volume raccoglie quarantotto saggi su architettura e design, scritti da Germano Celant nell'arco di cinquant'anni.\r\n\r\n\r\n«Sin dal 1965 la pratica di transitare da un territorio all'altro mi è apparsa interessante per il suo potenziale teorico, perché permetteva di lavorare su un tutto avvolgente, dove poter immettere ogni manifestazione creativa senza adottare margini esterni» Si va dal testo su Marcello Nizzoli, fino a quelli su Frank O. Gehry e Rem Koolhaas, passando per il celebre Architettura radicale, che ha dato il nome di battesimo a un intero e composito movimento. I saggi, qui riuniti offrono uno spaccato globale della cultura progettuale a cavallo dei due secoli, scrutata da un punto di vista unico, quello che lo storico Filiberto Menna, a proposito del libro di Germano Celant, Precronistoria 1966-69, aveva lucidamente definito come «una marcata tendenza a una lettura per così dire raffreddata [...], una lettura che insiste in maniera particolare sui significati e tende a sottolineare, contro le facili e ricorrenti compromissioni con altre serie di fatti, l'autonomia dell'arte come un sistema linguistico che opera sul piano della specificità».
EUR 18.20
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Roma est extra GRA. Studi e prospettiva della campagna
La crisi economica globale pone profondi dubbi sulle modalità di intervento nei territori periurbani in un momento storico nel quale l'Amministrazione pubblica non appare più in grado di occupare posizioni trainanti nella politica urbana. Di difficile praticabilità appaiono le strategie di densificazione, diversificazione funzionale e rinnovamento impostate sul progetto urbano tradizionale. Occorre esplorare nuove ipotesi di qualificazione e recupero, sondando assetti urbani alternativi che tengano conto delle vocazioni esistenti in nuce nel territorio, piuttosto che imponendo nuovi modelli insediativi da accostare ai precedenti. Questa ipotesi di lavoro ritiene possibile il recycling dei settori degradati della campagna urbana di Roma Est extra GRA ponendoli in sinergia con l'originaria natura agricola dei territori sui quali si insediano, alla ricerca di una idea di città integrata con un'agricoltura intesa come strumento di riqualificazione ambientale, del costruito e dello spazio pubblico.
EUR 20.90
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Sovrascritture urbane. Strategia e strumenti per il ri-condizionamento delle città
Partendo da una rapida ricostruzione della rete teorica che l'architettura italiana ha saputo intessere tra storia, interpretazione e progetto, nella prima parte di questo saggio l'autore ne analizza gli esiti, ripercorrendo alcune celebri mostre tenutesi al MoMA di New York, quelle che, a suo avviso, hanno più di tutte saputo cogliere i segni del mutamento dell'orizzonte filosofico (dal razionalismo al postmoderno, fino al nuovo realismo), influenzando così il pensiero architettonico occidentale e quello progettuale italiano in particolare: parliamo di Modem Architecture (1932), curata da Philip Johnson e Henry-Russell Hitchcock, di Deconstructivist Architecture (1988), curata da Philip Johnson e Mark Wigley, e di Small Scale, Big Change: New Arcbitectures of Social Engagement (2010), curata da Andres Lepik. Nella seconda parte, il volume delinea invece gli ambiziosi tratti di un'architettura contemporanea che, nel rispetto della storicità e della tipicità italiane, sia in grado di esplorare possibili contaminazioni, e introduce il tema della sostenibilità, ovvero della compatibilità tra le esigenze del progetto e le istanze della comunità. Ne scaturisce una strategia complessiva, che, pur informata ai quattro punti dell'approccio Adaptabily loop di Haeckel (senso, interpretazione, decisione e atto), ne individua un quinto, l'esito, quale elemento di sintesi interpretativa delle coordinate progettuali della contemporaneità. Quella di Alessandro Gaiani è dunque una metodologia di ri-condizionamento circolare, inteso come possibilità di includere in un unico brano di città differenti spazi e luoghi, figure diverse, giustapposte in modo contemperato. La nuova comunità alla quale tale strategia si rivolge dovrà perciò sviluppare un'attitudine positiva nei confronti della sovrascrittura urbana, in quanto i fenomeni di apposizione e disgiunzione sono destinati ad aumentare. Come ebbe ad affermare profeticamente Michel Foucault, occorrerà «preferire ciò che è positivo e multiplo, la differenza all'uniforme, il flusso alle unità, i dispositivi mobili ai sistemi. Credere che ciò che è produttivo non è sedentario, ma nomade».
EUR 15.20
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Arcipelago italia. Projects for the future of the Country's interior territories Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2018
Arcipelago Italia is the theme of the Italian Pavilion at the Biennale Architettura 2018. It is an idea that shifts architecture's attention away from the major cities and over to the physical space of our country where, even in the remotest of times, communities are historically expressed in a different relationship between urban dimension and territory. These territories are spatially and temporally distant from the large urban areas, and they possess an inestimable cultural heritage, so that Italy is identified as an «urban space in the Mediterranean». The heterogeneous cultural vastness of these territories, reflected in the diversification of their landscape, together with a vast territorial expanse and their distance from essential services, has encouraged us to consider their revival as a strategic theme for Italy as a whole. Arcipelago Italia is a manifesto whose goal is to indicate possible paths to be undertaken, aimed at bestowing value and importance on architecture. This catalogue will help visitors get to know our country better.
EUR 33.25
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Come si sta al mondo
Maria non è una ragazza religiosa: è una ragazza che crede nel demonio. Ne ha avvertito la presenza fin da bambina, e ora sa che si nasconde nel palazzo dove lavora, nell'atmosfera tiepida e malsana in cui è immersa l'anziana signora che per contratto deve accudire. Timorosa di tutto, Maria vorrebbe solo poter vivere un'oscura esistenza fatta di abitudini, rinunce e abnegazione; ma deve tenere a bada il diavolo, beffardo e incalzante interlocutore che cerca - pietosamente - di riportarla sulla cattiva strada, quella delle tentazioni, della carne, del peccato, senza i quali ogni vita è solo spreco. Sarà però l'inevitabile rapporto con gli altri - la badante Alina, cinica e avvezza al mondo, l'irresponsabile cugina Roxana, le benefiche prostitute - a far precipitare gli eventi, scaraventando Maria in situazioni mai previste e costringendola a mettersi in gioco. E il diavolo continuerà ad affacciarsi nel corso della storia: pungolando e irridendo, lusingando e sferzando, contento di poter vedere con i propri occhi la «santarellina» che sprofonda nell'abisso. Un romanzo d'esordio ci proietta in un paese che «brulica di vecchi, carico come un albero pieno di frutti già marciti», dove tutto è solitudine o incontrollabile violenza, tra situazioni e personaggi della nostra quotidianità che vorremmo relegare alla periferia della vita. E che invece, con prepotenza, chiedono di essere narrati.
EUR 17.10
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Il frammento e la parvenza. Le immagini tra memoria e oblio
In virtù della sua natura ambigua, in cui convivono presenza e assenza, il frammento non si limita a innescare la riflessione sul passato; come un prisma, esso presenta la capacità di "rifrangerlo", separando ciò cui è possibile accedere da quel che risulta invece inafferrabile oltre la membrana dell'oblio. Se da una parte, infatti, il frammento sembra quasi sollecitare la reintegrazione in una struttura che lo risarcisca della ferita inflittagli dal tempo, dall'altra, tuttavia, esso ostenta una singolarità in sé completa, indisponibile a ogni richiesta di ripresentificazione. A questa immagine di scostante perfezione - un fantasma che, come si svela, subito si ri-vela - si è dato il nome di parvenza. Attraverso di essa si affaccia, per negarsi, l'alterità magnifica e terribile di quella realtà, preliminare e ingovernabile, che è stata sovrascritta, in cambio di un evidente vantaggio evolutivo, da una realtà seconda, rappresentata dal compiacente mondo degli oggetti fornito e gestito dalla mente-memoria. Da qui una teoria dell'oblio secondo la quale esso non ha a che fare solo con il passato inaccessibile, con quanto è divenuto tale perché passato oltre la membrana dell'oblio stesso, ma. anche con l'indisponibilità essenziale di ciò che non è mai stato presente perché situato preliminarmente al di là di quella membrana: mentre garantisce la separatezza fra i due piani, l'oblio avvolge nella sua nebbia l'azione della mente-memoria, così dissimulandoci che, nei nostri procedimenti, elaboriamo i prodotti di una realtà posticcia.
EUR 17.10
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Non nova sed nove. Inactualidades, anacronismos, resistencias en la literatura contemporánea
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Progettare i piccoli centri. Studi e ricerche per la rigenerazione del paesaggio storico di San Gemini
L'Italia è un Paese di paesi formato da costellazioni più o meno dense di centri, molti dei quali piccoli, che nel loro insieme disegnano un sistema reticolare la cui continuità e connessione - presidio e insieme condizione per la cura dei territori abitati - sono oggi a rischio. San Gemini è un nucleo storico di antico impianto collocato lungo la via Flaminia, sulla direttrice che da Roma conduce a Rimini. A dispetto di una centralità storicamente consolidata, rafforzata dalla seconda metà dell'800 con il successo delle acque minerali e da una posizione baricentrica rispetto alla infrastrutturazione moderna, oggi sconta una paradossale condizione di marginalità. A una sostanziale integrità della configurazione fisico-morfologica corrisponde la minaccia della perdita di senso e di ruolo. Il progetto risponde rafforzando un sistema di relazioni interscalari virtuose tra la città murata e il territorio storico, coinvolge l'area archeologica di Carsulae, la sorgente e il Parco delle Fonti, nel disegno di un paesaggio contemporaneo, fondato sul deposito delle tracce sedimentate e sui valori del benessere e della salute.
EUR 22.80
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Diario della polvere e dell'argilla
Il "Diario della polvere e dell'argilla" è composto da due parti. Nella prima sono raccolte 59 teste d'argilla affiancate da brevi brani del diario in cui l'artista interroga, ad uno ad uno, i volti «sconosciuti e senza nome» emersi dalla creta. Nella seconda troviamo alcuni dei 59 volti disegnati con la polvere di grafite, uno al giorno, senza interruzione, tra il 14 aprile e l'11 giugno del 2017, accompagnati da frammenti scritti dal 1980 ad oggi in cui l'autore ha annotato i suoi pensieri sul volto, l'immagine, la polvere e l'evanescenza.
EUR 19.00
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Piccola antologia in lingua italiana
«Questi ventitré testi, tradotti dall'autore, sono i monologhi di tipi che nella loro solitudine sentono le voci. O forse il mondo che li circonda è davvero un ronzio di chiacchiere, specie di domande che s'inseguono per allontanare un silenzio senza risposte umane né celesti»- Matteo Marchesini, Robinson"Raffaello Baldini abitava a Milano, ma scriveva in dialetto romagnolo: qui presentiamo una piccola antologia di traduzioni in lingua italiana da lui stesso fatte, perché possa essere letto da tutti; poesie che sono piccoli racconti, semplici e incantevoli, comici e spesso commoventi, con personaggi sempre un po' eccentrici, e le belle donne della gioventù sulle quali il tempo malinconicamente è passato; piccoli fatti di paese che però valgono ovunque. Chi conosce Baldini non finisce mai di rileggerlo; chi non lo conosce è ancora più fortunato perché avrà il piacere di scoprirlo e goderselo, garantisco che nessuno ne sarà deluso, anzi mi ringrazierete, ve lo porterete in tasca a passeggio, e consiglio di leggerlo a voce bassa a un amico, a un'amica, vi sarà riconoscente, perché è uno dei migliori e più autentici poeti del Novecento italiano. Giustizia vorrebbe che fosse più noto." (Ermanno Cavazzoni)
EUR 11.40
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La piramide rovesciata. Architettura oltre il '68
La «piramide rovesciata» è la struttura che domina nell'università italiana, dove tutto si regge sulla punta sottilissima di un corpo accademico non sostenuto dalle tensioni, dai suggerimenti, dalle esigenze provenienti dal basso, bensì dal principio di autorità.\r\n«C'è da riflettere se non sia giunto il momento di una lettura più aderente al suo spirito militante» - il Manifesto\r\n«Chiunque oggi voglia capire qualcosa di università di massa e della sua (innegabile) crisi, è bene che parta da qui» - il Venerdì\r\n«"La Piramide Rovesciata" è un saggio lucido e preciso, un atto d'accusa impietoso verso quel sistema “rovesciato” che era, ed è ancor oggi, il nostro sistema universitario» - Doppiozero\r\nIl pamphlet di De Carlo, uscito originariamente nell'aprile del 1968, è al tempo stesso una cronistoria dei fatti pregressi - le occupazioni studentesche e i primi scontri, come la battaglia di Valle Giulia, noto bersaglio del polemismo poetico di Pier Paolo Pasolini - e un tentativo teorico di interpretazione specifica della crisi universitaria, in anticipo sul maggio francese. Scrive l'autore che «l'orientamento dell'Università di massa deve essere affilato sull'esercizio continuo della critica; proprio perché è di massa, una permanente tensione contestativa deve poter bilanciare i rischi dei comportamenti agnostici che si manifestano all'interno e all'esterno della scuola. A maggior ragione deve essere sostanziato di critica l'orientamento di una Facoltà di Architettura di massa dove la rassegnazione a un destino accessorio, sovrastrutturale e decorativo, minaccia di confondere le ragioni autentiche dell'architettura, la sua stessa sostanza e il suo ruolo nella società».Si tratta dunque di un documento unico sia per la biografia intellettuale di De Carlo - che poco dopo, il 30 maggio, subirà una dura débâcle con l'occupazione e la distruzione della XIV Triennale di Milano, da lui diretta, sul tema del Grande Numero - sia per la cultura architettonica, che in quegli anni era profondamente impegnata in un ripensamento della tipologia universitaria, come dimostrano i tanti progetti di quel periodo realizzati sia in Italia sia in Europa.Il volume è completato da due saggi scritti negli anni immediatamente successivi, Perché/come costruire edifici scolastici e Il pubblico dell'architettura: entrambi traggono spunto dai fatti del '68, collocandoli in una dimensione internazionale, ed entrambi si interrogano sulla possibile traduzione architettonica di alcune istanze sollevate dalla contestazione, segnando così il decisivo passaggio di De Carlo verso il tema dominante degli anni Settanta, vale a dire la partecipazione.
EUR 15.20
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Teologie e politica. Genealogie e attualità
Il legame tra la teologia e la politica è tornato prepotentemente in primo piano, non solo con l'affermarsi di forme di radicalismo islamico, ma anche con la rinnovata centralità del cristianesimo, e delle forme di vita tradizionali a esso ispirate, nel "secolarizzato" Occidente. Come provano a dimostrare i testi raccolti in questo volume, però, fra la politica e la religione c'è una relazione ben altrimenti complessa, in gran parte confluita nell'elaborazione del concetto di "teologia politica", a significare l'origine teologica delle categorie portanti della moderna politica occidentale. Come è giusto ricordare, questo approccio, che ovviamente va fatto risalire a Carl Schmitt, ma anche a Jacob Taubes, ha goduto di una ricezione privilegiata e precoce da parte degli intellettuali italiani, in largo anticipo rispetto ad altri contesti culturali.
EUR 22.80
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La stoffa a quadri
Presentando il trittico dell'Annunciazione, di Simone Martini, Gianfranco Contini ha confessato una volta che avrebbe volentieri estratto di nascosto dalla ricca, lussureggiante composizione di quel dipinto, un pezzo della vistosa stoffa a quadretti che fodera il mantello dell'Angelo. Queste pagine descrivono l'incontro con quel dipinto da parte di Isabella Ducrot, che attraverso l'enigmatico lembo della veste dell'Angelo ha riflettuto su quella che è la prima materia del suo lavoro: il tessuto. Da molti anni Isabella Ducrot dipinge e compone in vario modo stoffe, tessuti, bende orientali di preghiera, cercando ogni volta di mostrare in quei sostegni tessili un "soffio" che li percorre e li vivifica. Componendo liberamente, come in un collage, le immagini, i ricordi e le riflessioni che l'hanno accompagnata nel suo lavoro di pittrice, Isabella Ducrot ha scritto in queste pagine, tra l'altro, una confessione di poetica. Si prenda un tessuto qualsiasi, che sia lino, seta o lana, lo si tenda maggiormente, controluce, e sarà possibile vederne la trama, l'architettura originaria, composta di fili incrociati e di vuoti, che rappresenta il primo oggetto di ispirazione di Isabella Ducrot.
EUR 13.30
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Nuove terre. Architetture e paesaggi dello scarto
Questo saggio si interessa dello spazio residuo, ovvero degli scarti: il risultato di un affastellarsi di più disegni o di un'assenza di significato e di conseguenza del ruolo del progetto. Sotto questa prospettiva diviene allora concreta la possibilità che il progetto possa assorbire le dinamiche del tempo, elaborando strategie in grado di annettere, selezionare o abbandonare, e in ultima analisi di dialogare con lo scarto piuttosto che escluderlo a priori. Ecco che allora si aprono nuovi scenari operativi, nuove terre che in realtà esistevano già: «Non si vogliono scoprire o scrivere nuove parole ma trovare nuove terre in quelle che ci sono già, leggendole come enunciati di costruzioni e processi». Il futuro di queste zone bianche, palinsesti sempre in attesa di un ruolo preciso, può dunque essere quello di formare aree di cambiamento: pronte a rientrare in gioco in caso di necessarie revisioni della struttura esistente, assecondando così quella che l'autore definisce «identità mutevole dei luoghi». Esperienze dell'arte concettuale, progetti di architettura e alcuni frammenti letterari e filosofici vengono dunque scelti e montati allo scopo di fornire modalità interpretative e trasformative che pongano lo scarto come materiale del progetto. In tal modo Paul Auster, Ed Ruscha, Gordon Matta-Clark, Konstantin Melnikov, Kevin Lynch, Jean Baudrillard, fra gli altri, vengono riletti secondo una visione comune che in ultima analisi cerca di rispondere alla questione sollevata da Gilles Clément: «Le aree lasciate incolte, sono sempre esistite. La storia le denuncia come una perdita di potere dell'uomo sulla natura. E se si posasse su di loro uno sguardo diverso? Non sono forse le pagine nuove di cui abbiamo bisogno?».
EUR 17.10