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Connivenza amorosa
A narrare in prima persona è una voce femminile, una poetessa, la donna amata da Diego, che le riversa addosso un fiume di desiderio e follia, di amore possessivo fino al delirio. Eppure si tratta di un uomo d'ordine, di un militare colto. Un uomo che ha conosciuto il mondo e avuto molte donne. Un amore insieme sublime e disperato, appagante e autodistruttivo, da cui la figura femminile, l'io narrante, spesso vuole mettersi in salvo. La vicenda, avrà poi uno sviluppo e una conclusione sorprendenti.
EUR 10.45
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La bocca della menzogna
André Lafarge è un brillante scienziato, laureato in Scienze della Terra presso l'Università di Aix-Marseille con il massimo dei voti. Entusiasta di poter lavorare per uno dei giornali scientifici più importanti del mondo, Vérité, voce dell'European Environment Agency, l'Agenzia ambientale europea, si trova inaspettatamente coinvolto in una spy story che gli toglie la pace. Giorno dopo giorno, si rende conto che le "informazioni" da trattare nascondono realtà ambigue e non coerenti con le dichiarate finalità del giornale per cui lavora e, soprattutto, che queste incidono sulla sua stessa sicurezza. Scampato miracolosamente a un imprevedibile attentato, scopre d'essere insieme attore e spettatore in un mondo mediatico irreale e costruito a misura dei grandi poteri. Delusioni d'amore e della vita professionale lo rendono sempre più incerto sul suo futuro finché, per recuperare la propria libertà, sceglie uno sconcertante stile di esistenza più modesto ma sereno. Lo decide ricordando a se stesso che il Vescovo francese Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, camaleontico politico disse: Dio ha dato la parola all'uomo perché possa nascondere il suo pensiero.
EUR 13.30
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Rifletto e... non mi trovo
In queste pagine sono riportati, dopo minuziosa ricerca, studi, scritti e concetti di vari studiosi del passato e contemporanei riguardanti la Sociologia, la Filosofia, la Psicoanalisi e la Religione. È attraverso il pensiero di questi autori che ci nutriamo del sapere affinché rimanga nell'animo, pronti per affrontare nel modo migliore gli eventi che la vita ci sottopone. Sono stati presi in considerazione i comportamenti di natura deviante verso quegli organi che hanno peso sulla funzione della società. Inoltre viene analizzato il dramma dei "Profughi" che in continuazione sbarcano come ombre nella nebbia e ogni giorno si compie il processo al destino. Un fotoreporter narra esperienze, tradizioni socio-culturali vissute con i popoli incontrati nel corso dei suoi molteplici viaggi intorno al mondo. Ricchezze, povertà, follie, componenti che non si possono ignorare, sono come il vento che si estende sino ai confini della terra. Interpretazioni di pensiero pongono interrogativi, quindi riflettiamo...
EUR 12.35
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Atlante geopolitico del Mediterraneo 2013
La cosiddetta "Primavera araba" ha portato la questione maghrebina nuovamente sulle prime pagine dei quotidiani. Richieste di democrazia e di giustizia sociale, cambiamenti economici e incidenza religiosa si mischiano in un labirinto difficile da districare. Il risultato è stato una lunga serie di mobilitazioni, costate morti e feriti, che hanno cambiato radicalmente il panorama delle sponde meridionali e orientali del Mediterraneo. La prefazione di Antonio Iodice e l'introduzione di Andrea Margelletti impreziosiscono il volume, costruito su agili ma complete schede dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo afro-asiatico.
EUR 19.00
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L' informatore: Silone, i comunisti e la polizia
Ignazio Silone svolse, con lo pseudonimo di "Silvestri", un ruolo attivo di informatore della Questura di Roma e della Divisione Polizia Politica fra il 1923 e il 1930. Questo volume presenta, analizzandole nel contesto storico-politico, le relazioni da lui inviate in quest'arco di tempo. I documenti sono riprodotti integralmente e contengono informazioni riservate circa le attività clandestine dei comunisti in Italia e all'estero; le notizie furono utilizzate dalla Divisione generale di Pubblica Sicurezza per dispiegare un più efficace apparato di contenimento e repressione del movimento antifascista.
EUR 6.20
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Shin jin mei
Lo Shin Jin Mei qui commentato da Deshimaru è una delle opere fondamentali dello Zen, e la tradizione lo attribuisce a Sosan, in cinese Seng ts'an (Gemma del Sangha) ovvero Sengcan, il maestro che nel 551 incontrò il secondo patriarca Eka (o Huike), che lo designò come suo successore e gli ordinò non di andare a insegnare, ma di restare in meditazione sulle montagne. Morì nel 607, dopo più di vent'anni di eremitaggio e di vita errante. Gli studi più recenti sono propensi a considerare lo Shin Jin Mei come una compilazione di massime Ch'an della Scuola del Nord fondata da Doshin (Daoxin), il successore di Sosan. Alcuni studiosi ritengono, anzi, che Doshin sia il vero autore del testo. Le ricerche storiche e le loro conclusioni, per quanto indispensabili, sono però estranee alla bellezza e alla profondità dei versi. Come sempre, solo il commento di un maestro autentico può spiegare il senso di un testo antico e i suoi passaggi più oscuri. Non è con la ricerca intellettuale o filologica o con l'erudizione che si può comprendere quest'opera, ma attraverso la pratica della meditazione e le spiegazioni di una persona che l'ha praticata assiduamente, come Taisen Deshimaru. Il suo commento diventa parte integrante del testo originale e fa di questo libro una delle opere più profonde e illuminanti mai scritte sull'essenza non solo dello Zen, ma del buddhismo in sé. E poiché si tratta di una comprensione che avviene con tutto l'essere, si esprime anche nella bellezza delle calligrafie e dei dipinti con cui Deshimaru stesso ha voluto integrare il testo.
EUR 28.50
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La filosofia cinese e dell'Asia orientale
Leggendo questo libro ci si trova felicemente tuffati dentro un nuovo, fascinoso oceano nel quale riusciamo agevolmente a nuotare, seguendo onde e correnti che, pur se del tutto nuove, non sentiamo come sconosciute, estranee, temibili. La lettura scorrevole e l'immediatezza nel procedere del discorso contribuiscono in maniera determinante a catturare immediatamente il lettore in questo nuovo, strabiliante viaggio. Addentrandoci in questa lettura, bisogna prendere innanzitutto confidenza con categorie e con parole-chiave che costruiscono l'ossatura portante di tutto il volume, come tao, ch'i, hsing, li... che si rincorrono lungo tutto il procedere del testo in un continuo richiamo di significati distinti e pure correlati, a seconda delle differenti interpretazioni che i diversi autori nel corso dei secoli ne hanno fornito. È di grande interesse il vedere come, proprio attraverso queste parole-chiave, le idee fondamentali della riflessione filosofica abbiano viaggiato nel tempo e nello spazio costruendo una solida rete di comunicazione tra le diverse aree geografiche: la necessaria contestualizzazione storica, politica e sociale di tutta questa vastissima regione viene qui tratteggiata volta per volta nella sua essenzialità degli accadimenti che abbracciano un arco di tempo tanto ampio. Questo costante gioco di rispecchiamenti e di rifrazioni nel seguire il corso del dibattito nei diversi piani, filosofico, religioso, ideologico, politico in tutta la vastissima area che per comodità denominiamo come Asia orientale, contribuisce in maniera determinante a costruire anche nel lettore non specialista una visione d'insieme che finalmente riesce ad abbracciare i diversi elementi che compongono un quadro così variegato, sfuggendo alla banalità dello stereotipo generalizzante. La lettura diventa così un lento avvicinamento attraverso la nitidezza del linguaggio e la graduale, armoniosa progressione dei concetti, e più si legge più si viene coinvolti in una sorta di viaggio iniziatico attraverso le parole che volta per volta ci svelano nuovi sensi e nuove profondità. Questo volume costituisce uno strumento prezioso per aiutarci a decifrare la complessità del presente globalizzato e non sentire più tanto altre quelle culture che un tempo erano, non solo geograficamente lontane, ma che oggi ci sono ormai davanti in tutta la loro ricchezza e multiformità.
EUR 24.70
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La liberazione dall'errore
Questo libro fu scritto da al-Ghazâlî nel periodo del suo secondo insegnamento a Nishapur, fra il 1106 e il 1109. In esso l'autore narra delle sue crisi religiose: di carattere più intellettuale la prima poiché, rifiutando di sottomettersi al conformismo dei dotti, si mise alla ricerca delle prove della fede allo scopo di acquisire la certezza di essere nel vero; di carattere morale la seconda, che lo indusse ad abbandonare una vita ricca di soddisfazioni e di agi, per accettare anni di solitudine e ritiro spirituale onde scoprire se i mezzi idonei per arrivare al possesso pieno della Verità erano quelli seguiti dai Sufi. Così, dopo un'intensa ricerca, giunse infine a dichiarare che erano i Sufi a seguire la via di Dio. L'importanza di quest'opera non è solo nelle pagine che descrivono il tormento spirituale di al-Ghazâlî: è anche nel suo essere una trattazione spirituale con intenti didattici e apologetici. Le critiche che egli muove ai dotti amanti del lusso e corrotti miravano a un risanamento morale di quanti venivano meno ai loro doveri.
EUR 11.05
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La scienza sacra. Al-Risàla al-Laduniyya
In questa breve epistola, al-Ghazâlî tratta la delicata questione della Scienza sacra o divina, facendo riferimento a una espressione coranica particolare alla «Gente di Dio», ossia i sufi. Partendo dalla conoscenza della dottrina dell'unicità di Dio, egli prende in considerazione l'anima e lo spirito, la scienza religiosa e quella intellettuale: la scienza dei sufi. La conoscenza umana si acquisisce attraverso l'insegnamento umano o attraverso l'insegnamento divino, ma non tutte le anime acquisiscono gli stessi livelli di conoscenza. Per arrivare a un alto grado di perfezione occorrono rinuncia, disciplina, vigilanza, riflessione. È un cammino che mira a riportare l'anima alla sua purezza originaria.
EUR 14.25
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Scritti danteschi
Questi scritti raccolti e presentati a distanza di cento anni dalla loro prima pubblicazione e praticamente inediti, ci mostrano un Pirandello attentissimo studioso dell'opera di Dante: dimostrano come il Maestro siciliano conoscesse alla perfezione le terzine dell'Alighieri. L'ultimo scritto, "La commedia dei diavoli" e "La tragedia di Dante", è il testo, riveduto e ridotto in forma di saggio, di una lettura tenuta da Pirandello in Orsanmichele il 3 febbraio 1916, pubblicato nella Rivista d'Italia (settembre 1918) e mai raccolto in volume. A mero titolo di esempio della profondità con la quale Pirandello affronta le Cantiche dantesche, e della meravigliosa "penna" con la quale riusciva a dare ai suoi pensieri forma esatta, compiuta e magistrale, egli scrive: «Vediamo per effetto del suo passaggio in mezzo all'eterno di questo mondo, a mano a mano destarsi una vita momentanea che la potenza dell'arte fissa in atteggiamenti eterni, e non pensiamo più che questo transitorio nell'eterno, divenuto per potenza d'arte a sua volta eterno, non è certamente per il poeta com'è per noi. Noi vediamo il fatto - così eternamente fissato - dov'egli vedeva e sentiva ancor nuova e calda la sua fattura; cioè, noi vediamo il sentimento del poeta - divenuto quasi realtà fuori di lui - consistere nella rappresentazione ch'egli ne ha fatto; ma questa consistenza con un carattere d'eternità che il sentimento oggettivato del poeta ha per noi, non poteva averla per lui che vedeva ancora invece l'atto del crearla a mano a mano che la materia gli consisteva dentro, quand'era ancora caldo quel sentimento momentaneo per cui, ad esempio, Farinata - proprio ora - in quel gesto gli si levava dall'arca «dalla cintola in su», o Francesca e Paolo gli s'appressavano al grido affettuoso per narrargli i loro dolci sospiri».
EUR 11.40
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Il garbuglio diplomatico. L'Italia tra Francia e Prussia nella guerra del 1866
L'autore analizza un periodo storico estremamente complesso, che ha gettato le basi per quella che è l'attuale struttura politica e territoriale dell'Europa. La guerra del 1866 dell'Italia alleata della Prussia contro l'Austria è ricordata per le sconfitte di terra a Custoza (24 giugno) e di mare a Lissa (20 luglio). Alla loro origine stava il modo con cui il governo presieduto fino alla vigilia della guerra dal generale La Marmora, a capo anche del Ministero degli Esteri, aveva condotto le trattative diplomatiche con la Francia. La Marmora e ancor più il ministro italiano a Parigi, Nigra, furono irretiti da Napoleone III. Questi aveva spinto l'Italia ad allearsi con la Prussia e nello stesso tempo sostenuto l'Austria contro la sua rivale tedesca, ingiungendo surrettiziamente all'Italia stessa di non combattere con determinazione. Dopo Custoza l'esercito italiano, che aveva subito perdite inferiori a quelle austriache, ripassò il Mincio e fu per oltre due settimane come paralizzato; mentre il generale Cialdini, che aveva condiviso con La Marmora, capo di Stato Maggiore, dimessosi alla vigilia della guerra dalle cariche governative, la responsabilità delle operazioni militari, tardò ad attraversare come nelle attese il Po e dar battaglia all'esercito austriaco. La pace di Praga del 24 agosto tra Austria e Prussia consentì a quest'ultima, vincitrice il 3 luglio a Sadowa, di raggiungere i suoi obiettivi territoriali ed egemonici sulla Germania, frustrando Napoleone III, che intendeva lucrare territori lungo il Reno in seguito al suo intervento di mediazione del 4 luglio. La pace di Vienna del 3 ottobre dell'Italia con l'Austria, se consentì alla prima di ottenere il Veneto, amareggiò l'opinione pubblica nazionale per il modo con cui avvenne la cessione di Venezia: non direttamente dall'Austria, ma dalla Francia, che l'aveva ricevuta in pegno della sua mediazione. A ciò si doveva aggiungere la delusione per la mancata unione all'Italia del Trentino e delle terre giuliane. Un quadro esaustivo e approfondito che permette al lettore di avere una visione precisa e completa dell'Italia che si stava costruendo un posto tra le grandi potenze europee.
EUR 25.65
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Gabriele D'Annunzio
Ciò che James apprezza in D'Annunzio è il suo modo curioso, vario, esplorativo, sempre vivace e sempre attivo, di adoperare il linguaggio come mezzo di comunicazione e di rappresentazione, come ben si può vedere leggendo uno stralcio preso dal libro qui presentato: «D'Annunzio sembra supremamente formato per soddisfare; così prontamente infatti troviamo in lui, come figura letteraria, la più alta espressione della realtà estetica che la nostra situazione non era riuscita finora a rendere possibile. Egli ha il merito immediato di darci, con il continuo e coerente sbocciare delle sue opere, la misura delle nostre manchevolezze in quella direzione, ossia le nostre timidezze, povertà, fallimenti. Egli getta sulla coscienza estetica una luce più diretta e sicura di quanto le sia giunta, a mio avviso, nella nostra epoca, da qualsiasi altro lato; se opportunamente interrogato, potrà chiarire molti misteri, dare molte spiegazioni alla nostra mala sorte. D'Annunzio parte coll'immenso vantaggio di godere di un beneficio ricevuto per grazia e non con fatica, di rivendicarlo per ragioni diverse dal sudore della fronte e dalle aspirazioni della sua cultura. Egli dimostra con la sua opera l'influenza di cose che hanno avuto il tempo di essere date per scontate. La bellezza a ogni costo è cosa vecchia per lui; arte, forma e stile come scopo di una vita superiore sono una componente ovvia; si può dire insomma che, grazie a questi istinti e abilità trasmessi e fermamente radicati in lui, il suo sviluppo individuale cominci dove finisce la lotta di chi si limita, sia pure con impegno, alla ricerca».
EUR 11.40
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Manuale di astrologia dell'India antica
Il Manuale di astrologia dell'India antica, qui proposto per la prima volta in traduzione italiana, ci trasporta nell'ambiente di corte dell'India del V-VI secolo, consentendoci un'immersione nella sapienza ancestrale e nel clima culturale della raffinata corte dell'Impero Gupta (320-510 d.C.). La Brihat Samhita o “Grande Raccolta”, manuale di astrologia dell'India antica, venne composta da Varahamihira, uno dei massimi astronomi-astrologi del suo tempo. Nell'opera confluirono, insieme agli studi dell'autore, le conoscenze tradizionali attribuite ai saggi del passato ordinate e sistemate in 106 capitoli e 2790 strofe, così divise per poter essere consultate dagli astrologi e studiate da chi si apprestava a diventarlo, come un vero e proprio manuale d'uso quotidiano. Il Manuale di astrologia dell'India antica, benché noto agli indologi dalla seconda metà del XIX secolo ma praticamente sconosciuto al lettore italiano, viene proposto in questa versione curata da Annamaria Dallaporta e Lucio Marcato sulla scia di altri trattati e manuali del catalogo Luni, considerati imprescindibili per la conoscenza dell'India antica. In Occidente, nonostante la diffidenza di stampo post-illuminista riservata all'astrologia, molti studiosi di prim'ordine dalla fine del XIX secolo hanno indagato la natura, la struttura e la stratificazione dei significati dell'astrologia antica, che consideravano come il tentativo essenziale dell'umanità di elaborare un rapporto con il Cosmo. Questo libro, se da un lato è un vero e proprio manuale di astrologia per comprendere le vicissitudini quotidiane spesso oscure che capitano a tutti gli uomini, dall'altro lato è una “finestra” aperta sulla vita di corte dell'India dell'Impero Gupta.
EUR 34.20
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Del romanzo
L'autore di romanzi è simile a Dio, lo imita, lo scimmiotta: un'affermazione forte per un autore, come Mauriac, profondamente intriso di cattolicesimo “vecchia maniera”. Eppure ne è convinto. Anche il romanziere, come Dio, crea persone, traccia i loro destini, semina il loro percorso di vita di avvenimenti belli e drammatici, appunto come un “deus ex machina” che provoca e risolve situazioni. Ma - e qui è la fondamentale differenza - se Dio è eterno, il romanziere non lo è. Lo sono, invece, i suoi personaggi, che gli sopravvivono tra i lettori, di generazione in generazione. O, almeno, questo è il sogno di ogni romanziere: che i suoi personaggi gli sopravvivano a lungo. Non è sempre così, perché non tutti i letterati che si cimentano con il romanzo hanno ricevuto alla nascita il dono di quella che Mauriac chiama “ispirazione divina”. Ma non per questo è lecito dichiarare che il romanzo è un genere in declino. Così Mauriac si inserisce nel dibattito, vivo dopo la Grande Guerra, sul destino del romanzo, genere letterario che non sembra più adatto a un pubblico disincantato e duramente provato dall'impatto con la realtà aspra della guerra. Il romanzo si salverà - sembra concludere - se «…studiando l'uomo, restiamo sinceri. Noi ci votiamo alla scoperta interiore. Non dissimuleremo nulla di ciò che avremo visto. Faremo nostra quella grande parola di un romanziere russo […] “Ho seguito la vita nella sua realtà, non nei sogni dell'immaginazione, e sono così arrivato a Colui che è la sorgente della Vita”».
EUR 7.60
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La torre spettrale
Kodama Mitsuo, il protagonista di questa incalzante avventura nello stile che è il marchio di fabbrica di Edogawa Ranpo, eredita dallo zio una grande e vecchia casa che ha una strana torre dell'orologio la quale svetta sulle alture nei dintorni di Nagasaki. Su questa antica magione ruotano molte leggende e dicerie locali: fatti di sangue e di geniale follia, efferati omicidi e sterminati dedali sotterranei; durante una visita preliminare in vista dell'imminente trasloco, Mitsuo incontra, in modo del tutto imprevisto, una misteriosa figura femminile la quale finisce per cambiare il corso della sua vita e di chi gli sta attorno. A partire da qui si snoda la trama del libro, in un intreccio vivace e incalzante di avventura, investigazione e fantasia propri dello stile scorrevole e asciutto classico di Edogawa Ranpo. Al termine del volume vi è una postfazione che considera in profondità la complessa genesi dell'opera e i suoi significati meno apparenti.
EUR 24.70
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La crisi del mondo moderno
Scritto poco dopo la Prima guerra mondiale e ripubblicato appena dopo la Seconda, in anni lontanissimi, ma la lucidità della sua analisi rimane più attuale che mai, anzi, l'epoca contemporanea ha portato alle estreme conseguenze i problemi dai quali l'autore metteva in guardia: «La caratteristica più visibile dell'epoca moderna: bisogno di agitazione incessante, di continuo cambiamento, di velocità che aumenta senza sosta come quella con cui si svolgono gli avvenimenti stessi. È la dispersione nella molteplicità, e in una molteplicità che non è più unificata dalla coscienza di alcun principio superiore; è, nella vita corrente come nelle concezioni scientifiche, l'analisi spinta all'estremo, la frammentazione indefinita, una vera e propria disgregazione dell'attività umana a tutti i livelli in cui si può ancora attuare; da qui deriva l'inettitudine alla sintesi, l'impossibilità di qualsiasi concentrazione, così lampante agli occhi degli orientali.
EUR 18.52
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Il leopardo che mangiava gli uomini
Arriva inaspettato, silenzioso e invisibile e semina morte. A ogni suo passaggio, un uomo, un bambino, o una donna è afferrato, trascinato via e sbranato nel più totale silenzio. Il leopardo di Rudraprayag è il terrore dell'intero distretto, l'incubo della notte di ogni villaggio. Per questo motivo, l'arrivo di Jim Corbett, preceduto dalla sua fama di esperto e infallibile cacciatore, chiamato dalle autorità coloniali della zona, è salutato con speranza e fiducia dagli abitanti, ormai prostrati dal terrore e dalla rassegnazione fatalistica. Non è frequente che un leopardo diventi un mangiatore di uomini. Infatti, benché si stenti a crederlo, è un animale saprofago e solo eventi eccezionali possono portarlo a questa “devianza” dalla sua natura. Ciononostante, il leopardo mangiatore di uomini di Rudraprayag dimostra un'abilità e una destrezza diaboliche nel rapire, uccidere e sbranare gli esseri umani, talvolta anche più grandi e pesanti di lui. Jim Corbett racconta qui la sua avventurosa caccia a questo divoratore di uomini. Nella quasi totale solitudine, potendo contare solo su sporadici e improvvisati aiuti, con pochi mezzi e armato, oltre che del suo fucile, di un'esperienza senza pari, inizia una serie di innumerevoli appostamenti, inseguimenti, allestimenti di trappole, in una sorta di duello a distanza, per la vita o per la morte, con il leopardo che rivela improvvisamente un'astuzia e una scaltrezza quasi incredibili. Vedrà morire altri essere umani, sbranati dalla belva sfuggita ai suoi appostamenti, e quando finalmente, alla vigilia del termine del suo mandato, quando tutti (e lui per primo) davano per fallita la sua missione, raggiunge lo scopo, è premiato, oltre che dalla soddisfazione personale, anche dalla imperitura e incondizionata gratitudine della popolazione locale che trasmetterà alle generazioni successive la venerazione per il sahib che li ha liberati dall'infernale leopardo.
EUR 19.00
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Alla gloria del vino
Molti furono i poeti che celebrarono il vino con versi di grande bellezza e profondità quanto non con sapienza divina. Fra questi un posto d'eccezione spetta al poeta persiano Omar Khayyām, che con le sue immortali Robā'iyyāt ha cantato il vino e il suo potere seducente, suadente, magico, simbolico, illuminante, “anagogico”. In Khayyām, il vino simboleggia l'istanza del libero pensiero e dell'ebbrezza, l'amore per la libertà intellettuale condotto fino al rifiuto del dogma e all'eresia. Eppure, come non vedere, celato dietro questo mondano amore del vino, dei piaceri della vita, dietro l'elogio di un gran visir, oppure sotto forma di metafora astronomica o di beffarda considerazione sull'infedeltà di un amico o sul tempo che passa inesorabile, l'apologo sapienziale, la parabola sacra, scoprendone tutta la profondità mistica e metafisica? Il genio di Khayyām, per universalità e potenza espressiva, può ascriversi a quella ristretta cerchia di cui fanno parte Lucrezio, Shakespeare, Leopardi, Baudelaire: autori sempre attuali perché capaci di dar voce a ciò che nell'uomo è eterno, come avviene per le Robā'iyyāt, poiché è il soffio dell'eternità che le “imbeve” di augusto spirito persiano, sovente disilluso, caustico, a volte scettico, ma sempre adamantino, immerso in contemplazioni che hanno per cifra il pathos del lontano, del cosmico. Presentazione di Gelasio Gaetani dell'Aquila d'Aragona Lovatelli.
EUR 16.15
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L' evangelo come mi è stato rivelato. Vol. 3: Capitoli 160-225.
"L'evangelo come mi è stato rivelato" è un'opera in 10 volumi che narra la nascita e l'infanzia della Vergine Maria e del figlio suo Gesù, i tre anni della vita pubblica di Gesù (che ne costituiscono la parte più ampia), la sua passione, morte, resurrezione e ascensione, i primordi della Chiesa e l'assunzione di Maria. L'opera descrive paesaggi, ambienti, persone, eventi, con la vivezza di una rappresentazione; presenta caratteri e situazioni, espone gioie e drammi con il sentimento di chi vi partecipa realmente; informa su caratteristiche ambientali, usanze, riti, culture. Questo terzo volume tratta del secondo anno della vita pubblica di Gesù.
EUR 19.00
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Atene e Gerusalemme. Contrapposizione e incontro di due principi creativi
Gli studi, le scoperte e le decifrazioni più recenti non hanno solamente arricchito le nostre conoscenze sulle letterature greca e del Vicino Oriente antico: più radicalmente, essi hanno fatto giustizia d'ogni presuntuoso etnocentrismo, che a cuor leggero amava dividere i popoli in "creativi" e "non creativi". Non basta: essi hanno anche manomesso ogni visione "stadiale" che leggeva il percorso culturale ellenico come un "andare oltre" nel cammino, a suo modo universale e progressivo, di un unico concetto di letteratura. Averincev dimostra invece che Atene e Gerusalemme furono il risultato di due processi culturali differenti, che da un unico punto iniziale si sono separati prendendo due diverse direzioni. Lontano da qualunque valutazione qualitativa dell'elaborazione teorica, attraverso una rigorosa ricostruzione delle tipologie espressive e umane - il saggio e il profeta, il filosofo e il letterato consapevoli della propria autonomia - Averincev svolge un percorso lucido tra Atene e Gerusalemme, tra l'invenzione della letteratura e la costruzione della tradizione, tra le personalità straordinarie del mondo ebraico e le individualità altrettanto eccezionali del mondo ellenico.
EUR 5.89