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Naxos. Rivista di storia, arti, narrazioni (2022). Vol. 2: Pasolini & Pound. Il corpo del poeta.
A 50 anni dalla morte di Ezra Pound (1972) e a cento dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (1922), Naxos celebra due giganti che, grazie alla storica intervista Rai del 1968, hanno saldato vicendevolmente le prospettive personali. Entrambi liberi, entrambi martiri. Due uomini che hanno pagato con il dolore della carne una chiarezza di vedute destinata, oggi come allora, a produrre scandalo. Il poeta americano ha subìto l'umiliazione disumana della gabbia; il genio friulano ha lasciato questo mondo tra i misteri della cronaca più nera. Ma è lo stesso Pasolini a offrire gli strumenti d'indagine utili a individuare le medesime inquietudini dettate dal procedere della contemporaneità, un Pasolini che dichiara una sintonia che sfocia addirittura in una paradossale intesa meta-politica. Nell'incontro tra i due lo si può evincere dai saggi dei vari autori del presente numero di Naxos, la tensione tra destra e sinistra cede il passo ad altro senza produrre nuova ideologia. Inutile rievocare qui le reciproche provenienze, sono fin troppo note. Quello che interessa è altro: ribadire il principio che senza il corpo non vi è incontro e quindi relazione. Nemmeno tra poeti. Ma anche altro, che senza corpo non può esserci parola alcuna.
EUR 17.10
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Consigli ai giovani scrittori
Come essere d'aiuto ai tanti giovani intellettuali, artisti, scrittori, che - in un sistema in cui tutto deve essere monetizzato e garantire un profitto, quale è quello dei tempi di Baudelaire - sono ormai a rischio? Charles Baudelaire, come scrive Anna Pensante nell'Introduzione, «è stato sempre consapevole della realtà del suo tempo, osservatore senza ipocrisie della società a cavallo della Seconda repubblica e fino alla fine del Secondo Impero (1852-1870), in cui lo sviluppo industriale, la trasformazione di Parigi, l'ascesa della borghesia di capitali e il predominio della finanza prefigurano le origini dell'odierno capitalismo». Lucido conoscitore delle leggi e delle logiche del sistema di produzione editoriale e culturale del suo tempo, nel quale gli aspiranti scrittori, giornalisti, poeti si moltiplicano e devono cercare di ritagliarsi uno spazio nell'industria culturale dell'epoca, Baudelaire scrive per loro, ma anche per se stesso, questi consigli e questi suggerimenti per meglio destreggiarsi e per non naufragare tra le molte situazioni di rischio e i molti inciampi: la gestione dei compensi, la reazione alle critiche e alle stroncature, il metodo di lavoro quotidiano, la prudenza e l'avvedutezza nei rapporti con le donne, le amanti, così come con i creditori. Un vademecum che non sente il peso del tempo ma che è di una grande attualità per chi pensa di intraprendere la dura vita dello scrittore.
EUR 9.50
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Chiesa e democrazia
Giovanni Spadolini intuì per primo, nel 1958, il cambio di rotta del neo eletto Papa Giovanni XXIII, il quale rispose al messaggio augurale di Olindo Malagodi, segretario nazionale del Partito Liberale, il Partito di Porta Pia, benedicendo il Risorgimento e affrancando la Chiesa dalle preoccupazioni del “potere temporale”. “Il Tevere è diventato più largo”, commentò Spadolini sulle colonne del quotidiano da lui diretto, Il Resto del Carlino, dando vita a un'espressione entrata nel lessico quotidiano, a significare i miglioramenti delle relazioni fra le due rive del Tevere, la sponda laica e quella cattolica. Ripercorrendo gli scontri (talvolta anche aspri come per il referendum sul divorzio e quello sull'aborto) e gli incontri fra Chiesa e Stato in Italia nel secondo dopoguerra, dopo il contrastato inserimento dei Patti Lateranensi nella Costituzione italiana, l'autore risponde agli interrogativi su quale e quanta continuità abbia avuto la “svolta” di Papa Giovanni XXIII fino alla revisione del Concordato, che egli stesso contribuì in modo determinante a realizzare. Il volume è sostanzialmente diviso in due parti: la prima, già pubblicata dallo stesso Spadolini precede gli ulteriori studi e approfondimenti presentati nella seconda parte, inedita e interessantissima, curata dal prof. Cosimo Ceccuti, che vede la luce solo con la presente pubblicazione.
EUR 23.75
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Mulan. La ragazza che salvò la Cina
Mulan è la più famosa eroina cinese, sospesa tra storia e leggenda, nota e amata a livello mondiale, protagonista di cartoni, fumetti, novelle, romanzi, fi lm, serie TV, in tutte le lingue del mondo. Combattente intrepida, ragazza risoluta, figlia devota, fanciulla studiosa e ben educata, non esita a intraprendere le azioni più spericolate pur di compiere il suo dovere e difendere l'impero cinese minacciato da invasioni barbariche. Forte di una solida conoscenza dei testi classici confuciani e dei trattati di strategia, riesce a risolvere le situazioni più critiche e a prevalere su avversari molto più numerosi e forti, talvolta facendo anche ricorso alle arti magiche apprese con il nonno in un monastero taoista. La leggenda di Mulan è uno dei temi più importanti e noti della tradizione cinese. Originariamente tramandata in forma orale, solo intorno al VI secolo è stata trascritta come poesia destinata a essere cantata (e che qui viene riprodotta e tradotta in una nuova versione italiana). Su questa trama di fondo si sono innestate a decine modifiche e variazioni che rispecchiano usi, costumi, tradizioni e storia delle diverse epoche, che hanno arricchito a dismisura la leggenda con varianti e integrazioni. In questo volume l'autrice, confrontando vecchi testi cinesi, riscrive la storia di Mulan, ripartendo dalla ballata originale e sviluppa i suggerimenti più noti contenuti nelle più antiche versioni. Emergono evidenti le due chiavi di lettura che, nel corso dei secoli, si sono alternate e tutt'oggi si impongono: da un lato la Mulan modello di pietà filiale, confucianamente devota ai genitori, al punto da sacrificare tutta se stessa e la propria vita alla difesa dell'onore della famiglia; dall'altro lato la Mulan eroica, fulgido esempio di patriottismo e di devozione all'imperatore e alla nazione cinese. Per assecondare le numerose versioni che sono giunte a noi, abbiamo voluto divertire il lettore dandogli la possibilità di "passare" da un capitolo all'altro scegliendo, quasi come un libro game, quale delle varie storie di Mulan intende seguire. In questo modo il libro contiene tanti racconti dell'intrepida guerriera cinese che arrivano tutti all'identico risultato: la salvezza della Cina a opera della nostra eroina.
EUR 19.00
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Valtorta and Ferri. Ediz. italiana, inglese, francese, tedesca, spagnola e portoghese
Pittore e scultore con studio in Roma, Lorenzo Ferri (1902-1975) produceva opere soprattutto d'arte sacra ed era studioso della Sindone. Grazie al P. Corrado M. Berti, dell'Ordine dei Servi di Maria, conobbe Maria Valtorta nel 1949 e insieme decisero di realizzare le illustrazioni per l'Opera. Alcune di queste furono eseguite dall'artista a Viareggio, accanto al letto della scrittrice e seguendo le sue istruzioni, altre a Roma, attraverso contatti epistolari. Furono così eseguiti ritratti di personaggi e varie scene di cronaca evangelica. Non è sicuro che Maria Valtorta abbia visto e approvato tutti i lavori di Lorenzo Ferri che illustrano l'opera scritta da lei. Per questo motivo essi vengono ora presentati in una pubblicazione a se stante, dopo vari tentativi di inserirli nell'Opera.
EUR 30.40
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Lettere a Mons. Carinci
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L' erba è veramente verde? Wittgenstein e la modalità della certezza
«"In primavera i prati si tingono di verde": il bambino palermitano di periferia legge con stento la frase del sussidiario e si ferma perplesso. Riflette e poi si chiede: "Ma come fanno? I prati a primavera li verniciano?".Per il bambino di Palermo dove ben spesso prato si riferisce a una spianata desolata di detriti perennemente grigiastra e polverosa, come la frase del sussidiario, anche la frase che dà titolo a questo libro ha un senso necessariamente spiazzante: l'erba è verde o non è verde? Nella sua Lebensform, nell'intreccio dei suoi trainings, l'erba, semplicemente, non c'è. E i prati possono essere verdi solo se ne viene appaltata la tinteggiatura ad apposite ditte specializzate. I bambini di Palermo sono bravissimi nel mettere in crisi le sedimentazioni delle banalità degli adulti, quelle banalità che nell'insieme diciamo "senso comune". Se le loro domande, invece di spegnerle, le ascoltiamo (come Wittgenstein seppe fare), ci avviamo sulla via della critica del linguaggio e della certezza.Secondo quanto qui mostra assai bene Cristina Baccillieri, l'esito di questa via non è lo scetticismo, come Moore e altri hanno paventato, ma è un rinnovato incontro con le modalità della certezza. Essa non sta in un fondamento psicologico o esistenziale (che a sua volta richiederebbe di trovare un suo fondamento), ma sta nella effettiva enunciazione all'interno di una pratica, di tecniche finalizzate ed efficaci.Così Cristina Baccillieri ci aiuta a liberare la lettura di Wittgenstein da ogni pregiudiziale antiscientifica. La sua radicale messa in discussione di un Ordine, di una Ragione Ultima, è la via per dare riconoscimento effettivo a ciò che effettivamente costruiamo e che ci serve a fare, a sopravvivere e a vivere: gli ordini, le ragioni». (Dalla prefazione di Tullio De Mauro).
EUR 14.72
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Uno schermo contro il razzismo. Per una politica dei diritti utili
Questo libro sostiene una tesi forte, ovvero che la limpida e non ipocrita codifica dei diritti e dei doveri degli immigrati possa costituire uno dei più validi schermi contro il razzismo. Se persino lo stato incorpora nelle sue leggi il disprezzo per gli stranieri poveri e le loro differenti culture, anche l'uomo della strada si sentirà nel giusto a fare lo stesso. Al contrario, si abbassano i rischi di razzismo quando si garantiscono diritti che attribuiscano dignità agli immigrati e ne impediscano lo scivolamento verso quelle condizioni di abbrutimento sociale che favorirebbero sia i comportamenti asociali degli immigrati che il disprezzo dei nazionali. Ma non tutti i diritti vanno bene, alcuni possono generare astio e forse ribellione: grazie anche alle testimonianze raccolte tra i responsabili del «governo» dell'immigrazione, nei partiti come nei sindacati e nella pubblica amministrazione, Giovanna Zincone traccia la mappa dei diritti utili e mette in guardia su quelli controproducenti.
EUR 8.84
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Economia e sociologia. Conversazioni con Becker, Coleman, Akerlof, White, Granovetter, Williamson, Arrow, Hirschman, Olson, Schelling e Smelser
Come si può comprendere l'economia contemporanea? E come è possibile per gli economisti analizzarne i problemi senza valutarne la ricaduta sul piano sociale, o per gli studiosi dei problemi sociali prescindere dalla dimensione economica? Intorno a questi grandi interrogativi si sta vivendo oggi un appassionante duello tra economisti e sociologi per cercare di superare le vecchie categorie interpretative e arrivare a una nuova definizione dei confini tra le due discipline. Nelle conversazioni raccolte in questo volume, in cui si confrontano alcuni dei principali economisti e sociologi della scena internazionale, Swedberg riesce a toccare i nuclei principali del problema con un linguaggio adatto anche per i non specialisti. Nel tentativo di chiarire le diverse risposte e i termini del dibattito, l'autore spinge i suoi interlocutori a ripercorrere il loro itinerario intellettuale: ne emerge un quadro, spesso inedito, di informazioni e curiosità sui percorsi di formazione e sulla biografia intellettuale dei personaggi intervistati.Il cuore del volume è costituito dal confronto-scontro tra gli esponenti delle due discipline. Da un lato, vi è chi ritiene che occorre andare in direzione di un'analisi economica delle strutture sociali (della famiglia come dello stato). Dall'altro c'è invece chi reagisce al diffondersi di questo «imperialismo economico» contrattaccando sullo stesso terreno tradizionale dell'economia e proponendo un'analisi sociologica delle strutture economiche. Un ultimo gruppo di interventi raccoglie i pareri di autori particolarmente noti e autorevoli, accomunati dall'aver praticato nel loro lavoro l'arte di combinare l'economia con le altre scienze sociali. Anticipatori, in un certo senso, delle questioni oggi in discussione, Arrow e Hirschman, Olson, Schelling e Smelser, hanno dimostrato nei loro studi le grandi possibilità che si offrono quando si ha il coraggio di oltrepassare i confini disciplinari tradizionali.
EUR 22.08
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Vergine, madre, regina. I volti di Maria nell'universo cristiano
La straordinaria varietà delle «presenze» di Maria nell'arte, nella società e nella cultura a cavallo tra Medioevo e Rinascimento non aveva finora trovato uno studio complessivo che ne sottraesse l'interpretazione all'agiografia, alla teologia o tutt'al più a circoscritte indagini storico-artistiche. Storico del medioevo di raffinata formazione critico-artistica, Klaus Schreiner ricompone invece un affascinante «ritratto» di Maria - vergine, madre, regina - che assume con piena consapevolezza scientifica la dimensione antropologica e storica della multiforme rappresentazione dei ruoli di Maria nella mentalità e nell'esperienza spirituale e quotidiana del Medioevo. È in questo periodo, infatti, che Maria raccoglie e supera l'eredità di Iside e Astarte, Atena e Afrodite: eccola Grande Madre e donna di splendente bellezza «dai seni più dolci del miele», il cui latte zampilla e redime come il sangue del costato di Cristo; eccola «ancella del Signore» e vittoriosa regina, patrona di città e di battaglie, grande dama di rango principesco; eccola nelle più misteriose fogge delle «madonne nere», nei cui occhi brilla ancora la luce della regina di Saba. In ognuna delle sue numerosissime vesti e pose, essa si offre alle donne e agli uomini del tempo come inesausta fonte di identificazione e «lettura» di mitologie sempre profonde e vive, talvolta inquietanti.Illuminata dai capolavori dell'iconografia medioevale e rinascimentale, quest'opera apre uno squarcio di grande originalità interpretativa sulla «tradizione» di un mondo che si avvia al moderno: un affascinante viaggio sul filo del mito e della mistica, ma con lo sguardo sempre rivolto alla vita reale.
EUR 11.36
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Storia del bacio
«Un bacio rubato si restituisce», dicono i tedeschi; e gli spagnoli: «tua madre ti rimprovera perché mi hai dato un bacio? Allora, cara fanciulla, riprenditi il tuo bacio e dille di tenere a freno la lingua». (Kristoffer Nyrop). Gesto terreno e sacrale, tra i più universali del patrimonio comportamentale del genere umano, il bacio addensa e contiene uno spettro straordinariamente ampio di significati allegorici, rituali, letterari, religiosi, ma anche giuridici e perfino diplomatici. Una selva di attitudini, motivazioni e tradizioni che trovò, all'alba di questo secolo, un esploratore d'eccezione, Kristoffer NYROP. Ma cosa può aver spinto uno dei massimi filologi europei di fine secolo ad occuparsi di un tema così distante, a prima vista, dai propri interessi? Danese, autore dei sei volumi della Grammaire historique de la langue française, nonché di una Storia dell'epopea francese nel Medioevo tradotta in italiano nel 1886, Kristoffer Nyrop compone questo trattato di squisita eleganza ed erudizione negli ultimi anni dell'Ottocento. Il suo patrimonio di conoscenze filologiche e letterarie gli consente di ricostruire l'arco delle complesse tipologie dei baci d'amore e d'affetto, di riverenza e di cortesia, di quelli cerimoniali, di passione o di lussuria. Favole, leggende e poemi, galatei e sacre scritture, ma anche codici e testimonianze etnologiche della più varia natura si allineano nel percorso di Nyrop: attorno al bacio, ai suoi innumerevoli «sensi», danza una raffinata scelta di citazioni e rimandi, dove le saghe finniche, serbe, «istro-rumene» o italiane incrociano Dante e Verlaine, Molière e Marziale, i cerimonieri di Carlo V e i missionari cristiani. In realtà, la Storia del bacio è una grande lezione di metodo: il severo filologo senza nulla togliere alla levità del tema offre uno scorcio di storia culturale e materiale di effervescente originalità e precocità. Come una parola, o una radice, rappresentano spesso l'indizio che conduce a insospettati legami tra uomini e culture, così un gesto può nascondere nella sua apparente banalità tesori di «senso». Nulla è più degno di curiosità, sembra insomma suggerire Nyrop, di ciò che la consuetudine rende ovvio ai nostri occhi distratti. Non è un caso, allora, che il testo di Nyrop ricorra con tanta riverenza nelle citazioni di quella pattuglia sempre più folta di antropologi e storici culturali dediti alla decodificazione dei linguaggi - appunto - gestuali dei gruppi umani. Studiosi senza dubbio accorti e riverenti, ma quanto più noiosi dell'austero grammatico...
EUR 13.30
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Carta mediterranea
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Lo stato sociale in Francia dalle origini alla seconda guerra mondiale
Il "ritirarsi" dello Stato, la globalizzazione degli scambi economici, l'indebolimento degli Stati-nazione, la diminuzione della capacità di contribuzione dei cittadini e l'invecchiamento della popolazione costituiscono le tematiche intorno alle quali, troppo spesso, si costruisce il dibattito sullo stato sociale. Tuttavia le politiche sociali non si riducono alle implicazioni delle difficoltà finanziarie o ai rischi del commercio internazionale. Esse pongono, come in controluce, il problema eminentemente politico dei rapporti tra l'individuo e la collettività, della materialità del legame sociale che si esprime nelle diverse forme di tutela dell'integrità fisica della persona.La questione in gioco è quella, fondamentale, del divenire delle democrazie, e comporta l'interrogarsi intorno all'evoluzione dei sistemi di protezione sociale che queste hanno posto in essere, superando gli aspetti economici e finanziari per ricollocare il problema nelle sue vere dimensioni. In tale prospettiva si muove la riflessione storica sul caso francese che qui presentiamo. L'obiettivo del volume è infatti quello di ricondurre il dibattito attuale nella dimensione storica e politica, che sola permette di spiegare come si sono strutturate in Francia le politiche inscritte al centro del patto sociale espresso dall'Etat-providence.Come organizzare la necessaria solidarietà e la sopravvivenza collettiva delle società moderne, assicurando e salvaguardando per ciascun individuo uno spazio di libertà essenziale alla sua realizzazione? Il dibattito tra liberalismo e socialismo non è, al fondo, che una delle manifestazioni di questo problema fondamentale.
EUR 18.65
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Introduzione alla sociologia della conoscenza
Nella tradizione del pensiero occidentale, la conoscenza è stata a lungo concepita come rispecchiamento neutrale della realtà oggettiva. A partire da Francis Bacon e Galilei fino al positivismo e al neo-empirismo attuale, il modello logico-matematico della scienza ha costituito la base dello sviluppo tecnologico che caratterizza la modernità.Con Vico e con lo storicismo tedesco è andata tuttavia progressivamente affermandosi la consapevolezza dei condizionamenti storico-sociali cui sono sottoposte tutte le forme di sapere. Marx, Freud e Nietzsche hanno posto le premesse della sociologia della conoscenza come disciplina che studia, appunto, le interrelazioni reciproche tra strutture sociali e processi cognitivi. Grazie ai contributi teorici di autori diversi come Weber, Mannheim, Simmel, Scheler, fino a Wittgenstein e a Bloor, la nostra concezione della funzione conoscitiva si è oggi radicalmente trasformata. Persino la scienza, applicando a se stessa il proprio metodo critico, è venuta riconoscendo che i suoi presupposti sono sempre condizionati da interessi e punti di vista derivanti dalla concreta esperienza storico-sociale.Questa introduzione espone con grande originalità e chiarezza le principali teorie sociologiche della conoscenza e i nodi problematici da esse attualmente sollevati: si tratta, quindi, di una guida indispensabile per quanti desiderano orientarsi nel complesso mondo della cultura contemporanea.
EUR 14.72
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L' angelo del millennio. Gli ultimi giorni del Novecento
Un puntiglioso diario quotidiano di fatti che accadono in Europa e nel mondo in questo ultimo anno del secolo e del millennio. Storie minori e minime. Ma ogni storia si tinge di una carica emblematica; la sua "morale", incerta e inquieta, come si conviene a ogni morale di fine millennio, si proietta nel futuro.Il 1° gennaio si apre con una telefonata a Eric J. Hobsbawm, il grande storico del Novecento e delle sue crisi: "addio, secolo breve". Il 2 gennaio registra la goffa euforia di un funzionario sull'avvio dell'Euro; ma dopo la poesia, arriverà la prosa: al plurale si dirà "euri" o "euro", come al singolare? Il 7 gennaio, una notizia clamorosa: la MacDonald ha finito i Big Mac; avevano sbagliato le previsioni, avevano sottostimato il fabbisogno per il weekend. Mega-fusioni societarie, grandi scalate borsistiche più o meno "ostili", società virtuali - in tutti i sensi possibili - che sbancano la borsa. E ancora: milioni e milioni di messaggi via posta elettronica; quando li potremo mai aprire tutti? E chi, invece, li aprirà al posto nostro, cacciando il naso nei nostri personalissimi affari? E alla fine, dopo cinquant'anni rispunta la guerra, ultimo suggello alle nostre inquietudini. Anch'essa si infila nel nostro quotidiano, ci pervade, entra nei nostri grandi discorsi così come nelle nostre piccole abitudini. Annuncia anch'essa il futuro? Compone anch'essa, con il rumore delle sue bombe, e forse ancor più con i suoi insinuanti tremori, le tessere del nuovo mosaico?L'angelo del nuovo millennio non ha suoni acuti e brillanti da cavare dalla sua tromba. Ha gli occhi piccoli e aguzzi. Deve averli.
EUR 3.72
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La verità? È altrove. All'insegna del New Age
Il XX secolo si chiude in un crescendo di incertezza: i termini pratici e teorici delle prospettive future sembrano essere sempre più labili, mentre si fa più accentuata la rinuncia a ogni controllo razionale di sé e del mondo. All'insegna del new age è cresciuta, nel giro di pochi anni, una letteratura importante che invariabilmente proclama: La verità? è altrove. Dove sia, nessuno sa dirlo, ma a nessuno sembra importare molto stabilirlo. Altrove, cioè dovunque, in nessun luogo.Si assiste così a una rinuncia, tanto più serena in quanto né polemica né programmatica, alla nozione certa di verità. Preceduta da confusi e indecifrabili tremori, la galassia del pensiero new age irride a tutta la tradizione del razionalismo occidentale. Certo, la classica contrapposizione tra razionale e irrazionale non riesce a rendere conto di quell'ampia fascia delle esperienze umane che si situano nella zona dell'abitudinario, dell'a-razionale, in quella grigia radura in cui si svolge il vissuto quotidiano. Ma proprio a partire da questa impossibilità di un dominio razionale su tutto e su tutti, il pensiero new age lancia la sua sfida antirazionalistica. E' una sfida di cui Ferrarotti individua i cattivi maestri in alcuni pensatori post-razionalisti del secolo che si chiude, che l'hanno preparata e preceduta, primo fra tutti Gregory Bateson. Il mondo è potuto apparire, ai loro occhi, come un indecifrabile groviglio di eventi diversi che si assommano e si combinano fuori da ogni principio unitario. Posta in crisi non solo la comprensibilità, ma la stessa unificabilità dell'esperienza umana, ne consegue la caduta di ogni obbligo di coerenza interiore. E così il new age diventa un paravento dietro al quale nascondere una irresponsabile fiera dei comportamenti. Il programmatico ricorso alla emotività come unica chiave per le proprie scelte può scadere nella gratuità. I confini tra realtà e irrealtà possono farsi sempre più sbiaditi, e l'irrealtà diventare la ricetta a buon mercato per ogni fuga da sé.Il terzo millennio rischia così di aprirsi sotto il segno di un neo-misticismo che peraltro non riguarda tutta l'umanità, ma solo il suo segmento più prospero, pronto a farsi plasmare da quei venditori di irrealtà che sono fra gli imperatori dell'etere, i nuovi padroni del mondo.
EUR 8.84
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Energia. Storia e scenari
Il filo che lega l'umanità alla costruzione del suo destino si chiama energia. Produrre, trasportare, accumulare, «inventare» energia è l'imperativo che sottende la crescita - o il declino - delle società umane. In un mondo da alcuni secoli in via di radicale trasformazione, gli squilibri energetici rappresentano il crinale tra prosperità e povertà, tra sviluppo e regresso. Ma quale sviluppo?Nel prossimo mezzo secolo la popolazione mondiale continuerà a crescere fino a stabilizzarsi intorno ai dieci o undici miliardi. Pur a fronte dei progressi realizzati nell'eliminazione degli sprechi a seguito delle crisi petrolifere degli anni settanta, nei paesi industrializzati ogni individuo consuma quasi dieci volte più energia dell'abitante medio dei paesi in via di sviluppo, mentre i divari di reddito e benessere sono diventati ormai intollerabili. L'energia è una risorsa-chiave per ridurre questi divari, e non c'è da stupirsi se si prevedono ulteriori forti aumenti dei consumi energetici mondiali. Ma nessuna fonte energetica, fra quelle disponibili, è priva di problemi: carbone, petrolio e gas sono fonti non rinnovabili, e per giunta il loro uso in quantità crescenti potrebbe determinare il riscaldamento del pianeta. L'energia nucleare presenta seri problemi di accettabilità sociale. Le fonti rinnovabili, tutte riconducibili all'energia che emana dal sole, hanno bisogno di robusti incentivi per essere sviluppate al punto da rappresentare soluzioni quantitativamente adeguate ed economicamente convenienti. E le forze del mercato non aiutano a mettere in piedi strategie energetiche ispirate a una visione lungimirante. In questo libro di eccezionale densità e chiarezza Umberto Colombo non solo ricostruisce la storia della nostra avventura energetica, ma disegna gli scenari tecnologici, ambientali e culturali che si aprono di fronte a noi.
EUR 10.79
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Filosofia dell'amore
L'eredità teorica di Georg Simmel è stata a lungo condizionata da giudizi pesantemente riduttivi: filosofo del «pressappoco», teorico dell'«impressionismo», cultore di una filosofia giornalistica. Si tratta di giudizi che non colgono la profonda capacità del pensatore tedesco di rappresentare le tensioni e i rovelli di un'epoca. Il suo rifiuto di ogni razionalismo universalistico, il suo relativismo individualistico esprimono qualcosa di più che un semplice schematismo di tipo descrittivo, sono il portato di un disagio di cui non può sfuggire il profondo significato storico.Ne sono una manifestazione esemplare gli scritti sull'amore, qui per la prima volta raccolti in edizione italiana nella loro versione completa, che comprende l'importante Frammento postumo sull'amore, mai fin qui tradotto in italiano.Simmel considera l'amore come il frutto di una motivazione primaria, estranea alla contrapposizione tra azione egoistica e azione altruistica. L'eros abolisce ogni distanza tra l'io e il tu, in virtù di una proiezione di sentimenti che determina la completa solidarietà, l'assoluta adesione dell'oggetto al soggetto. L'essenza dell'amore è dunque unitaria, non è la sintesi di fattori eterogenei, pur manifestandosi in una pluralità di modi e attributi differenti: sensualità e sentimento, istinto e affetto, attrazione e simpatia.Così inteso, l'amore è innanzitutto un rapporto che l'individuo intrattiene con se stesso, una sorta di sfida individuale irrisolta verso la propria realizzazione, che sortisce l'effetto di una continua tensione erotica, come l'«avventura» è una via intermedia nella dialettica tra vita e forma che l'amore incarna.
EUR 13.09
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Lo specchio. Scritti di critica d'arte
La pubblicazione delle "Opere in prosa di Carlo Levi", inaugurata con il volume "Le mille patrie. Uomini, fatti, paesi d'Italia", prosegue ora con "Lo specchio", che raccoglie gli scritti sull'arte del grande artista torinese: riflessioni teoriche e annotazioni critiche, sviluppate - dal 1926 al 1970 - con tono appassionato e partecipe, ma anche con lucida capacità di giudizio. Cifra comune di queste pagine è un'idea dell'arte come momento creativo che, ispirandosi al mito di Narciso, guarda alla realtà come in uno specchio, ed è cartterizzata da una dimensione poetica ed etica insieme, dato che l'arte si fonda sull'uomo quale "misura di libertà morale".Levi sviluppa così riflessioni sulla sua stessa pittura e, più in generale, sul significato del fare pittura nella società moderna, ma i saggi documentano anche i variegati interessi dell'artista verso il cinema, la scenografia, l'architettura, il design, la fotografia, i cartoni animati e persino il fumetto.Sono qui raccolti infine gli scritti dedicati a varie e significative personalità dell'arte antica e contemporanea, in un itinerario ideale che accoglie al suo interno i fartelli Carracci, Manet e Cézanne, Mondrian e Picasso, fino agli amici e sodali: Casorati, Guttuso e Manzù.
EUR 6.61
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Professionisti e mediatori per una riforma delle libere professioni
I lavori presentati in questo libro cercano di dipanare la contraddizione che si stabilisce tra il fatto che gli ordinamenti considerino alcune attività professionali meritevoli di particolare protezione (attraverso la costituzione degli ordini) e il fatto che alcuni tra i professionisti tutelati (o per essere più precisi un non irrilevante numero di essi) si adoperino per mettere in contatto economia legale ed economia illegale, organizzando per conto di soggetti legali operazioni illecite o incaricandosi della gestione dei patrimoni criminali. Definendo le attività in cui questi servizi ricadono come intermediazione d'affari, il primo saggio, di Ada Becchi, si interroga sui fattori che alimentano la domanda di tali servizi e influenzano la definizione dei confini che delimitano «sopramondo» e «sottomondo», individuandone le conseguenze sotto il profilo del benessere sociale. Il secondo contributo, di Alessia Cassetta, analizza i suggerimenti forniti dalla scienza economica per la tutela di determinate professioni. Infine, la terza parte, stesa da Elisabetta Cassese e Elena Cocchi, insiste sui caratteri degli ordinamenti che definiscono la tutela, anche attraverso un'analisi comparativa che prende in esame, oltre all'Italia, la Francia e l'Inghilterra. Nell'ultima parte del volume, una ricca e documentata appendice a cura di Ada Becchi analizza partitamente la situazione italiana.
EUR 8.84