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La strage dei cristiani. Mardin, gli armeni e la fine di un mondo
"Alla fine del mese di ottobre 1915, lo sterminio dei cristiani di Mardin sembrava essere concluso. Tuttavia un centinaio di persone vivevano ancora: erano vecchi, donne anziane, infermi. Il turco Bedreddin fu preso da zelo: 'Spazzateli via, e che non ne rimanga nemmeno uno'. Con questi cento sopravvissuti fece un convoglio che, deportato nel deserto, sparì per sempre". Mardin è una delle tante città dell'impero ottomano dove, durante la prima guerra mondiale, si è consumata la strage degli armeni e dei cristiani. Una violenza che ha segnato in profondità quelle regioni e che non è cessata: sono passati cento anni e la persecuzione in Medio Oriente continua. Anche oggi, a pochi chilometri da Mardin, oltre la frontiera turca, in Siria e in Iraq, si combatte con una crudeltà senza misura. Di nuovo, come allora, si assiste a deportazioni, massacri, sgozzamenti, rapimenti, vendita di donne e di bambini. Molti si chiedono: da dove viene tanta ferocia? Dal profondo di una religione, l'islam, o da una storia di convivenza difficile? Oggi, come ieri, si consuma una pagina della 'morte' dei cristiani d'Oriente.
EUR 11.40
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Chiesa sinodale
Un sinodo o concilio (i due termini sono sinonimi) è il luogo in cui ogni volta si forma un nuovo consenso dei credenti. Questo avviene quando la novità della storia impone di comunicare il vangelo in modo diverso dal passato. Fu questo il senso del concilio ecumenico Vaticano II, celebrato cinquanta anni fa, lo stesso senso del sinodo che recentemente ha riformulato la disciplina cattolica sulla famiglia. La prassi sinodale è tuttavia antica e risale alla stessa chiesa primitiva. Da sempre infatti - anche se il principio verrà formulato fra tarda età antica e Medioevo - nella chiesa «ciò che interessa tutti deve essere discusso da tutti». Ma quale sarà il futuro della prassi sinodale?
EUR 22.80
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Il fuoco sacro di Roma. Vesta, Romolo, Enea
A Roma la dea del fuoco pubblico era Vesta. Il suo culto è stato istituito probabilmente da Romolo intorno alla metà dell'VIII secolo a.C. Due secoli dopo Roma incoraggia su questo fuoco pubblico un mito fondativo più cosmopolita: sarebbe stato portato nel Lazio da Enea, che lo avrebbe salvato da Troia in fiamme. Il fuoco dei Romani è stato spento e riacceso dalle vestali ogni primo giorno di marzo nel corso di 1150 anni. Le sei sacerdotesse, strappate da bambine alla famiglia, dovevano conservarsi illibate per almeno trent'anni. In compenso veniva loro riconosciuto un rango elevatissimo ed erano le sole donne che a Roma possedessero una piena capacità giuridica. Andrea Carandini e la sua scuola hanno ricostruito il santuario di Vesta e parte del circondario, contribuendo in modo fondamentale alla comprensione del centro sacrale, istituzionale e culturale della città-stato. Grazie a uno scavo durato un trentennio è stato possibile analizzare la radura o lucus di Vesta, i luoghi di culto dei Lari, di Marte e Ops, di Giove Statore, e conoscere le capanne e le case delle vestali, dei re e dei massimi sacerdoti della città-stato. Raccontare la storia di questo cuore urbano a un vasto pubblico è la ragione del libro.
EUR 11.40
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L' ossessione identitaria
Non c'è potere politico e finanche religioso che oggi non parli di identità e della opportunità o della necessità di difenderla, affermarla, valorizzarla. L'identità si è diffusa in modo contagioso, sembra che non si possa fare a meno di usare questa parola, sembra che se non si utilizza "identità" non si faccia parte del mondo attuale. Per farne parte, occorre tirare fuori questo termine, e ciò a prescindere da qualsiasi schieramento ideologico. Identità è un luogo comune, una nozione verso la quale non si adotta alcun atteggiamento critico, un vero e proprio mito moderno. Dire identità significa affermare che "noi" siamo costituiti da un nucleo sostanziale, che ci caratterizza in modo permanente: con la rivendicazione di identità chiediamo che questo nucleo venga riconosciuto a monte, preliminarmente. Ne facciamo una questione di principio. L'identità è quindi una potente arma di difesa, che funziona nel senso della chiusura del "noi": chiusura nel confronto degli "altri" che ci assediano e ci accerchiano. E fomenta una strategia di offesa, fa violenza sulla realtà, ne riduce la complessità e gli intrecci, la impoverisce, perché è povertà culturale prima ancora che economica. Ciò che ne ha maggiormente sofferto è la cultura della convivenza, cioè l'attenzione e la cura per lo sviluppo di interrelazioni che non siano dettate solo dall'interesse di "noi" inevitabilmente contrapposti. "L'ossessione per l'identità è ciò che rimane una volta che sia stata smantellata la cultura della convivenza".
EUR 11.40
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L' Italia è un sentiero. Storie di cammini e camminatori
Tra sentieri e tratturi, tra vie di\r\npellegrinaggio e percorsi che evocano scenari\r\ndi guerra, il racconto appassionato dell'Italia\r\nvista da quota zero.\r\n\r\n Per centinaia di migliaia di anni noi umani abbiamo\r\nsempre conosciuto soltanto un modo per andare da un\r\npunto all'altro: mettere un passo davanti l'altro. In qualche caso\r\nasini e cavalli hanno aiutato, ma fino agli inizi del secolo scorso\r\nper spostarci ci è toccato comunque affrontare lunghe\r\nscarpinate. Automobili, treni, aerei, hanno sconvolto questo\r\nschema consolidato, condizionando tra l'altro la nostra\r\nfisiologia, lo scheletro e l'apparato muscolare, ma soprattutto il\r\nnostro modo di pensare. La pratica del camminare, che a lungo\r\nè stata la modalità naturale, inevitabile, è divenuta oggi una\r\nscelta volontaria.\r\nQuesto libro è un invito a uscire di casa e mettersi in cammino.\r\nCamminando ci accorgiamo di riuscire a osservare i luoghi\r\nsotto una prospettiva diversa, ci sembra di entrarci meglio,\r\ndi viverli più in profondità. In queste pagine percorriamo i\r\nsentieri partigiani dell'Emilia e le storie di confine e di Guerra\r\nFredda ambientate nel solitario faro della Palascia, in Salento,\r\nnel punto più a est d'Italia. E poi i cammini religiosi, di cui\r\nnegli ultimi anni si parla tanto: le vie Francigene e la Via\r\nSacra Langobardorum in tutte le loro varianti, i cammini di\r\nFrancesco d'Assisi, le vie degli Eremi in Abruzzo, i luoghi di San\r\nFrancesco da Paola e Gioacchino da Fiore in Calabria. E ancora,\r\nripercorreremo i passi di Giustino Fortunato, sul cammino degli\r\nanarchici nei monti del Matese, e quelli dell'inglese Edward\r\nLear in Aspromonte. Andremo sulla via Vandelli in Toscana\r\ne sui sentieri dei mercanti, nelle trincee della Grande Guerra\r\nnelle Dolomiti e lungo la linea Gustav. Senza trascurare i\r\npercorsi classici di escursionismo e trekking, dalla grande\r\nTraversata dell'isola d'Elba alla via degli Dei tra Firenze e\r\nBologna, gli itinerari appenninici e quelli sardi, e il grande\r\nsogno del Sentiero Italia: seimila chilometri e più di 380 tappe\r\nattraverso tutta la penisola. E per finire: una traversata di\r\nRoma lungo il tracciato di una linea della metropolitana.
EUR 15.20
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Libri per tutti. L'Italia della divulgazione dall'Unità al nuovo secolo
Subito dopo l'Unità molti studiosi, veri e propri campioni della divulgazione, si impegnano a diffondere il sapere oltre la tradizionale cerchia dei dotti, interpretando al meglio la lezione illuminista. Sono intellettuali che vogliono 'insegnare a fare', diffondere una nuova cultura laica e incidere nella società più di quanto facciano i letterati 'puri'. Si tratta di figure oggi quasi dimenticate ma famosissime all'epoca: i naturalisti Antonio Stoppani e Michele Lessona, il medico-antropologo Paolo Mantegazza e Luigi Vittorio Bertarelli, che fonda nel 1894 il Touring Club Italiano. In comune hanno una formazione tecnico-scientifica, un'indiscussa fama internazionale e una straordinaria popolarità, grazie a opere di successo. Personaggi abilissimi nel proporsi al pubblico, fascinosi conferenzieri e instancabili 'operatori culturali', questi scrittori contribuiscono a diffondere nuovi generi: dal manuale alla guida turistica, all'almanacco popolare, senza dimenticare la cronaca, sia nera sia giudiziaria, seguitissima. I nuovi scrittori si impegnano nelle istituzioni - nell'università, nei comuni, al Parlamento -, contribuendo a formare una moderna e aggiornata opinione pubblica nazionale. Un'impresa purtroppo destinata a essere abbandonata dalla classe dirigente con il nuovo secolo, allo scoppiare della guerra.
EUR 9.60
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La costruzione della democrazia. Teoria del garantismo costituzionale
La democrazia è oggi in crisi anche in paesi nei quali, fino a qualche anno fa, sembrava un sistema irreversibile. Luigi Ferrajoli, uno dei più illustri giuristi del nostro tempo, indaga le ragioni molteplici ed eterogenee di tale crisi per confutare la convinzione paralizzante e diffusa che a quanto accade non esistano alternative, e per ricordare che queste esistono, e consistono nella costruzione delle garanzie e delle istituzioni di garanzia dei diritti fondamentali e dei principi di pace e di uguaglianza contenuti nelle tante carte costituzionali e internazionali di cui sono dotati i nostri ordinamenti. Naturalmente, la democrazia non è soltanto una costruzione giuridica. È soprattutto una costruzione sociale e politica, dipendente da presupposti extra-giuridici che però il diritto può sia promuovere che scoraggiare: la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica; la formazione del loro senso civico; la maturazione di un'opinione pubblica che prenda sul serio il nesso tra pace, democrazia, uguaglianza e diritti fondamentali; lo sviluppo, nel senso comune, della consapevolezza delle dimensioni sempre più allargate degli interessi pubblici, generali e comuni all'intera umanità, e perciò della necessità di un'espansione tendenzialmente planetaria del costituzionalismo all'altezza dei poteri, dei problemi e delle sfide globali.
EUR 28.50
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Il tempo continuo della storia
"Né tesi né sintesi, questo libro è il punto d'arrivo di una lunga ricerca : una riflessione sulla storia, sui periodi della storia occidentale, nel corso della quale il Medioevo mi ha accompagnato fin dal 1950. Si tratta quindi di un'opera che porto dentro di me da molto tempo, alimentata da idee che mi stanno a cuore. Scritto in un momento in cui gli effetti quotidiani della globalizzazione stanno diventando sempre più tangibili, questo libro è una cavalcata nel tempo che torna a riflettere sulle diverse maniere di concepire le periodizzazioni storiche: le continuità, le rotture, i modi di pensare la memoria della storia."
EUR 9.50
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Volgare eloquenza. Come le parole hanno paralizzato la politica
Nel momento stesso in cui si mitizza il popolo sovrano, lo si tratta in realtà come un popolo bue. Qualcuno a cui rivolgersi con frasi ed espressioni terra terra, cercando di risvegliarne bisogni e istinti primari. Da questa idea di popolo discende un'eloquenza volgare, rozza, semplicistica, aggressiva.\r\nL'epoca in cui viviamo si definisce post-ideologica. È il tempo della post-politica e della post-verità. Ovvero (cambiando l'ordine degli addendi, la somma non cambia) politica e verità da post. Parole e slogan virali che fanno il giro della rete propagandando spesso opinioni su fatti mai esistiti. Quello a cui ci si riferisce con questa sfilza di post è, in realtà, un pensiero prepolitico. E la lingua che lo veicola, più che una neolingua, è una veterolingua che invece di mirare al progresso vorrebbe farci regredire, riportandoci agli istinti e alle pulsioni primarie. Indietro, o popolo!\r\nDal «Votami perché parlo meglio (e dunque ne so più) di te» si è passati al «Votami perché parlo (male) come te». Come la pubblicità, come la televisione, anche la politica alimenta il narcisismo dei destinatari, i quali - lusingati - preferiscono riflettersi che riflettere. Il meccanismo del ricalco espressivo innesca una continua corsa al ribasso. Un circolo vizioso che toglie al discorso politico qualunque forza propulsiva, qualunque dinamismo. Non una risposta ai bisogni degli italiani, ma pura ecolalia: ripetizione ridondante. Così le parole stanno paralizzando la politica.
EUR 13.30
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Arte come mestiere. Ediz. illustrata
"Non ci deve essere un'arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare" - Bruno Munari\r\n\r\nLa classica, originalissima opera in cui un grande artista italiano, noto in tutto il mondo per le sue creazioni, ha demolito una volta per sempre il mito dell'artista-divo per sostituirlo con la figura del "designer".
EUR 11.40
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Luce, calore, energia. 180 anni di Italgas
Fondata a Torino nel 1837 da un gruppo di tecnici e finanzieri piemontesi e lionesi, Italgas è stata, dopo l'Unità nazionale, la principale impresa in Italia nell'utilizzo del gas per l'illuminazione pubblica e privata sino ai primi del Novecento. In seguito ha esteso la sua attività dai servizi di riscaldamento e di cottura dei cibi alla distribuzione del gas naturale. In 180 anni di storia, l'azienda è passata attraverso cambiamenti importanti che hanno seguito l'evoluzione storica, economica e sociale del Paese, favorendone lo sviluppo e la crescita sostenibile. Oggi Italgas è il primo distributore di gas naturale in Italia e il terzo in Europa.
EUR 17.10
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Succede ad Aleppo
Vincitore del Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani, XIV edizione\r\nAleppo, città millenaria fondata dagli Ittiti e perla dell'Impero romano, la città dove hanno convissuto per secoli arabi, armeni, curdi e circassi non esiste più. Anni di guerra hanno spazzato via i 2.000.000 di abitanti, lasciando soltanto macerie. Che cosa rimane oggi di Aleppo? Che cosa ne è di quel luogo di pace in cui gli uomini pregavano Dio chiamandolo con nomi diversi? Per raccontarlo ci vorrebbero le apocalissi di Dürer o la furia lugubre del Greco con i suoi cieli di agonia. Ad Aleppo sembra che a muovere la guerra sia la Natura, non più gli uomini. Si sente la presenza delle forze del Male che scivolano lungo i muri. Non perdonano né le rovine di interi quartieri né le isole intatte. Domenico Quirico ripercorre in queste pagine gli anni della guerra civile con la forza di una testimonianza vissuta drammaticamente. Dalle prime manifestazioni contro il regime, sulla scia delle speranze della primavera araba, alle battaglie nelle vie dei vecchi quartieri ormai abbandonati. Dallo scontro tra Armata siriana libera, esercito di Bashar e milizie dello Stato islamico, alla fine della rivoluzione. Un affresco corale che racconta di assassini e di angeli, di bambini e di contrabbandieri, di forza e di paura.
EUR 6.00
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L' «invenzione» del diritto
Il diritto non piove dall'alto sulle teste dei cittadini. Al contrario, è qualcosa che si trova nelle radici di una civiltà, nel profondo della sua storia, nell'identità di una coscienza collettiva. Deve essere identificato negli strati profondi della società, laddove allignano i valori fondamentali. La riflessione originale di un grande Maestro sul ruolo cruciale del diritto per la convivenza umana.
EUR 22.80
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Tucidide. La menzogna, la colpa, l'esilio
Tucidide - uomo politico ateniese, comandante militare, appaltatore delle miniere d'oro che Atene occupava in Tracia - è stato il principale testimone e narratore della 'grande guerra' che oppose Atene a Sparta (431-404 a.C): un immane conflitto che segnò l'inizio del declino della Grecia classica. Tucidide non amava la democrazia ma seppe convivere col secolare regime democratico, fino al momento in cui, nel 411 a.C, un sanguinoso colpo di Stato portò al potere i suoi amici oligarchi. Cosa accadde allora a Tucidide? Si schierò con l'oligarchia? Dovette eclissarsi al crollo del breve regime oligarchico? Certo è che, proprio con i fatti di quel terribile 411 a.C, la sua Storia - narrazione giorno per giorno della lunga guerra tra Spartani e Ateniesi - si interrompe. Questa coincidenza è il punto di partenza, e forse la chiave, per dipanare la sua vera vicenda biografica, offuscata da una massiccia leggenda che fa di lui o un incompetente mentitore o la vittima di una colossale, inspiegabile ingiustizia, culminata in una improbabile condanna a morte.
EUR 12.35
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Pietre dello scandalo. 11 avventure dell'archeologia
Pietre dello scandalo e della passione: le rovine antiche paiono astronavi atterrate in mezzo a noi. Sono frammenti di frammenti spesso misteriosi che neppure la descrizione più minuziosa e il faro più luminoso riescono a decifrare. Un tempo erano costruzioni che ospitavano la vita, oppure erano monumenti speciali, e oggetti di uso quotidiano. Hanno subito guerre e distruzioni, rese di conti e vendette, condanne e riabilitazioni; sono stati coperti dal disonore, benedetti dalla fortuna e toccati dalla gloria... Emanuele Papi, direttore della prestigiosa Scuola Archeologica Italiana di Atene, ci guida in un viaggio appassionante attraverso undici storie archeologiche ai quattro angoli del Mediterraneo - dalla Libia all'Italia, dalla Siria alla Grecia.
EUR 15.20
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Il triangolo vizioso. Tiranni, terroristi e l'Occidente
L'ascesa e la caduta dell'Isis, il\r\nruolo dei tiranni mediorientali\r\nraccontati da uno dei protagonisti\r\ndelle primavere arabe, esule in\r\nEuropa.\r\n«Palestinese cresciuto negli Emirati ora in esilio in Norvegia, Iyad el-Baghdadi ci mostra, da attivista più che da freddo analista, i tre grandi nemici della pace: terroristi, tiranni e l'Occidente che li appoggia» - Francesca Caferri, Robinson\r\n«Nonostante si oppongano gli uni agli altri, RA\r\ntiranni e terroristi hanno una relazione\r\nsimbiotica: i terroristi hanno bisogno dei\r\ntiranni per reclutare e radicalizzare; i tiranni\r\nhanno bisogno dei terroristi per legittimare\r\nil loro potere; i governi occidentali, invece,\r\nhanno bisogno sia degli uni che degli altri\r\nper giustificare i loro interventi militari e i\r\nconseguenti vantaggi economici e politici. Si\r\ntratta di un 'triangolo vizioso'»\r\n\r\n«Il 17 dicembre 2010 un venditore ambulante di nome\r\nMohamed Bouazizi si diede fuoco in un atto di protesta\r\nestremo contro una vita fatta di umiliazioni sotto un regime\r\ndittatoriale. Nel giro di poche settimane un incendio si era\r\npropagato in tutto il mondo arabo, ispirando proteste e\r\nribellione da parte di una generazione che non conosceva altro\r\nche la tirannia.\r\nQuella finestra di opportunità non è rimasta aperta a lungo.\r\nNell'agosto 2013 venne versato così tanto sangue da far cadere\r\nla regione in una spirale di violenza: la mattina del 14 agosto\r\nil regime egiziano massacrò al Cairo più di ottocento civili,\r\nsostenitori del deposto Presidente Mohamed Morsi. Una\r\nsettimana dopo il regime di Assad colpì due sobborghi ribelli\r\ndi Damasco con razzi riempiti di sarin, uccidendo più di mille\r\ncivili. Il Medio Oriente entrava così in una nuova fase della\r\nsua storia, caratterizzata da una ribellione più ostinata, da una\r\ntirannide più vendicativa e da un terrorismo più sanguinario.\r\nOggi i cittadini della regione mediorientale sono bloccati in\r\nun falso e opprimente dilemma: sono costretti a sostenere gli\r\nautocrati in cambio di sicurezza e stabilità oppure a schierarsi\r\ncon gli estremisti islamici per spezzare il giogo dei tiranni e\r\nvendicare le loro angherie. Questo triangolo vizioso non è vuoto.\r\nAl suo interno giacciono i comuni cittadini che sopportano il\r\npeso della repressione, perdono i diritti, la capacità di agire e, in\r\nmolti casi, le loro vite.\r\nEl-Baghdadi esprime in queste pagine la sua idea per scardinare\r\nil triangolo vizioso: dotare la società civile araba - che esiste\r\ned è composta da una grande maggioranza di giovani molto più\r\ncolti e liberi dei genitori - di una autonoma cultura democratica.\r\nChe non può essere copiata dall'Occidente, ma può essere\r\nappoggiata alla tradizione migliore e più aperta del mondo\r\nislamico. È per mancanza di una comune cultura libertaria\r\nche sono fallite le primavere arabe ed è attraverso un pensiero\r\nnuovo e originale che il mondo arabo potrà rompere il triangolo\r\nvizioso.
EUR 17.10
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Discorso sulla disuguaglianza
«Finché gli uomini si contentarono delle loro capanne rustiche, finché si limitarono a cucire le loro vesti di pelli con spine di vegetali o con lische di pesce, a ornarsi di piume e conchiglie, a dipingersi il corpo con diversi colori, a perfezionare o abbellire i loro archi e le loro frecce, a tagliare con pietre aguzze canotti da pesca o qualche rozzo strumento musicale; in una parola, finché si dedicarono a lavori che uno poteva fare da solo, finché praticarono arti per cui non si richiedeva il concorso di più mani, vissero liberi, sani, buoni, felici quanto potevano esserlo per la loro natura, continuando a godere tra loro le gioie dei rapporti indipendenti; ma nel momento stesso in cui un uomo ebbe bisogno dell'aiuto di un altro, da quando ci si accorse che era utile a uno solo aver provviste per due, l'uguaglianza scomparve, fu introdotta la proprietà, il lavoro diventò necessario, e le vaste foreste si trasformarono in campagne ridenti che dovevano essere bagnate dal sudore degli uomini, e dove presto si videro germogliare e crescere con le messi la schiavitù e la miseria.»
EUR 11.40
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L' età del disordine. Storia del mondo attuale 1968-2017
L'età del disordine è un tempo dominato dalla paura, che è figlia dell'ignoranza. Ci sembra di vivere in balia del caos. La globalizzazione è divenuta per molti un incubo: robot che sostituiscono operai, stabilimenti che si trasferiscono in Serbia o in Cina, crisi finanziarie a ripetizione, ondate di immigrati che affluiscono alle frontiere, attentati terroristici. Questo libro è un tentativo di trovare un ordine in tutto ciò, a partire dai cinque anni che aprono questa nuova era: 1968-1973. Iniziano allora i grandi mutamenti da cui è scaturito il mondo attuale: il predominio della finanza sulla produzione, la graduale perdita della presa delle due superpotenze sul mondo, l'uscita dal sottosviluppo di un numero crescente di paesi asiatici, una maggiore consapevolezza del fatto che gli equilibri ambientali stanno saltando. La globalizzazione non è un complotto. Non è molto diversa da quella di cento anni fa, quando migranti, capitali, merci e informazioni si spostavano in misure paragonabili a quelle odierne. Allora la politica la fermò, con i nazionalismi e due guerre mondiali, al prezzo di settanta milioni di morti. Oggi, in preda alla paura, si diffonde la stessa tentazione. Per non ripercorrere quella strada c'è bisogno di una nuova politica che sappia elevarsi al livello planetario delle sfide: migrazioni, finanza, povertà ed ineguaglianze, clima.
EUR 19.00
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Il cristianesimo al tempo di papa Francesco
Interrogarsi oggi sul presente e sul futuro del cattolicesimo vuol dire ampliare lo sguardo oltre il Vaticano, oltre l'Italia, oltre l'Europa, in una prospettiva geopolitica globale. D'altra parte, la caratteristica più evidente del pontificato di papa Bergoglio è che esso segna - dopo un millennio - proprio la fine del papato europeo. In questo libro curato da Andrea Riccardi, uno dei più autorevoli storici del cristianesimo, si riflette su che cosa è oggi la Chiesa in Cina, in Africa, nelle Americhe e non solo nel Vecchio Continente. Ci si interroga sulle sfide poste dal confronto tra religioni e sulle prospettive dei laici e dei credenti; sul delicato rapporto tra Vaticano e politica; sulla grande questione dei poveri nel contesto della nuova 'teologia delle città'.
EUR 8.80
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Pompei, Oplontis, Ercolano, Stabiae
Il panorama completo e aggiornato dei siti archeologici e delle raccolte museali d'Italia, in una trattazione organica e sistematica. Sulla base di fonti storiche autorevoli e degli esiti più aggiornati della ricerca, queste guide, articolate per aree geografiche e itinerari, raccontano le antiche civiltà che hanno abitato il nostro territorio e vi hanno lasciato traccia nell'intero arco della loro esistenza.
EUR 26.60