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Mea culpa
Di ritorno dall'Unione Sovietica nel 1936, Celine pubblica il primo dei suoi scottanti e sbalorditivi pamphlet politici: "Mea culpa". Il testo, che qui viene proposto nella traduzione e con una introduzione di Giovanni Raboni, non è solo l'appassionato e disperato atto d'accusa contro gli spaventosi limiti della natura umana, ma anche una preziosa testimonianza che permette di cogliere le illuminazioni di una spregiudicata profezia. In appendice al volume sono raccolti due testi che documentano da un lato la storia della ricezione di Mea culpa in Russia e rivelano dall'altro il rapporto di Celine con autorevoli esponenti francesi della "letteratura impegnata".
EUR 9.50
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Come sugli alberi le foglie
Gianni Biondillo racconta i sogni e le speranze di questi giovani italiani, illusi dalla retorica dannunziana che li portò sul campo di battaglia a cercare la bella morte. Per scoprirla insanguinata e orribile. \r\n«Un romanzo polifonico, ricco di voci... Biondillo racconta la storia di una generazione.» - Marco Belpoliti, la Repubblica\r\n«Bondillo usa un approccio decisamente originale, raccontando la "grande guerra" soprattutto attraverso le vicissitudini degli artisti e intellettuali che la vollero e praticarono, anche a prezzo del loro sangue. Dando una particolare evidenza a quelli sedotti da Marinetti malefico incantatore, i Futuristi.» - La Stampa\r\n«Il libro ridà vita alla Milano dei Futuristi e lo fa con precisione rara.» - Corriere della Sera\r\n\r\n\r\nEsiste una generazione di ragazzi che all'inizio del secolo scorso vollero rivoluzionare l'arte. Si chiamavano Boccioni, Erba, Sironi, Carrà, Russolo. Si conobbero nelle aule dell'accademia di Brera. Seguivano le idee avanguardiste del più anziano di loro, Filippo Tommaso Marinetti. Si facevano chiamare Futuristi. Erano interventisti convinti, si arruolarono senza indugio per il fronte, idealizzando la guerra come igiene del mondo. Molti di loro non tornarono a casa. Fra questi c'era un giovane comasco, Antonio Sant'Elia, talento luminosissimo e sfortunato. Morì da eroe, sul Carso, nel 1916, esattamente cento anni fa. Marinetti, divenuto accademico durante il fascismo, fece del suo sacrificio un'icona dell'eroe fascista. Lui è il personaggio centrale tra i molti che questo romanzo di Gianni Biondillo riporta in vita, nel contesto di una grande narrazione nazionale.
EUR 14.25
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Trainspotting. Nuova ediz.
«Lo scrittore simbolo della narrativa inglese» - La Repubblica\r\nScegli la vita. Scegli il mutuo da pagare, la lavatrice, la macchina; scegli di startene seduto su un divano a guardare i giochini alla televisione, a distruggerti il cervello e l'anima, a riempirti la pancia di porcherie che ti avvelenano.\r\nIrruento, sboccato, beffardo: "Trainspotting" racconta il sesso, lo sballo e la rabbia di un gruppo di ragazzi di Edimburgo e dintorni. Renton, Sick Boy, Spud e Begbie sono i dannati di un modernissimo inferno chimico, che vivono una vita sfilacciata e senza scampo, alla costante ricerca di un riscatto, di un senso da dare alla propria esistenza. Terrorizzati all'idea di rimanere intrappolati nel vicolo cieco fatto di casa, famiglia e lavoro, trovano nella droga e nella violenza l'unica alternativa possibile al vuoto delle loro giornate. Alcuni moriranno, altri continueranno un'incerta esistenza sull'orlo del baratro, altri ancora decideranno di fuggire e di lasciarsi alle spalle in una sola, decisiva mossa la droga, i compagni e la Gran Bretagna.
EUR 17.10
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Il meglio di P. G. Wodehouse
Nei racconti di questa raccolta il lettore trova un'ampia scelta per una lettura piacevole e di sicuro divertimento: dalle vicissitudini nel castello di Blandings del povero Lord Emsworth, sempre in balia della tirannica sorella Lady Constance, alle vivaci storie con cui il signor Mulliner intrattiene gli avventori dell'Anglers' Rest, alla comicità delle situazioni in cui si vengono a trovare i frequentatori del Drones Club, fino alle arguzie che il maggiordomo Jeeves mette in atto per togliere dai guai il suo giovane signore. Il tratto che accomuna queste storie è, naturalmente, lo strepitoso, irresistibile umorismo, che ha conquistato intere generazioni di lettori; ma non si apprezza a fondo Wodehouse se non se ne colgono la qualità stilistica e l'inventiva lievemente surreale, capace di creare un mondo delizioso quanto vitale.
EUR 13.30
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Giorni luminosi
Il libro inedito di un grande testimone della Shoah.\r\n«Un miracolo letterario vivente.» - la Repubblica\r\n«La voce di Aharon Appelfeld è la più accorata della letteratura israeliana.» - Lire\r\n\r\n\r\nÈ finita la guerra e Theo, giovane ebreo sopravvissuto a un campo di concentramento tedesco, vuole rientrare nel suo paese, in Austria. La strada è lunga e lui è solo e senza mezzi, ma non si lascia vincere dallo sconforto. Lungo il cammino ogni passo, ogni sensazione gli riportano alla mente i giorni felici dell'infanzia, trascorsi per la maggior parte in compagnia della madre, una donna sensibile e delicata, che amava visitare con il figlio cappelle e monasteri cristiani. Il padre di Theo era invece un uomo concreto con cui il bambino non aveva confidenza, dedito al lavoro e sempre impegnato nella libreria di famiglia. L'incontro fortuito con Madeleine, una cara amica di gioventù del padre, di cui Theo si prende cura per un po', fa però vacillare alcune delle sue certezze... Tra avventure e difficoltà, Theo prosegue poi il viaggio verso quella che nella sua mente è sempre rimasta «casa». Un romanzo che è un commovente affresco dei giorni successivi alla fine della guerra, in cui riecheggiano gli interrogativi che già sono stati di Primo Levi e Imre Kertész, restituendo lo stato di attesa, di timore, di sospensione tra il ricordo di un passato scomparso e della violenza dei campi e un presente incerto ma anche colmo di speranza.
EUR 18.05
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L' arte di dimenticare
Jak è uno studioso di cicloni che porta i capelli a spazzola, vestiti comodi e un orecchino di diamante; Mira una perfetta padrona di casa che scrive galatei per mogli di manager e vive in una vecchia casa lilla piena di ricordi. Due esistenze apparentemente definite e destinate a sfiorarsi senza conseguenze, se eventi imprevedibili non mescolassero le carte scuotendo dalle fondamenta le certezze di lei, fino a sospingerla nel quotidiano di lui, assai più ricco e sfaccettato di quanto ci si potrebbe attendere. Da un giorno all'altro Mira si ritrova senza punti di riferimento: il marito se n'è andato, i conti non tornano, e tutto, improvvisamente, dipende da lei: i figli, la madre e la nonna arroccate nelle loro abitudini, la casa amatissima e ingombrante. È l'inizio traumatico di una nuova vita, che la obbliga a riconsiderare il proprio ruolo e il proprio passato, a riscoprire in sé risorse e ambizioni sepolte. Anche la vita di Jak deve ripartire: rientrato in India dagli Stati Uniti, assiste disperato la figlia diciannovenne, vittima di un terribile incidente, e non riesce a darsi pace, tra il bisogno di appurare la verità su quanto le è accaduto e il senso di colpa per non averla saputa proteggere. Il cuore della storia è l'incontro sommesso eppur decisivo tra Mira e Jak, in un paese in cui convivono con qualche stridore il peso delle tradizioni e la complessità del presente, e insieme la loro capacità di "accettare l'inevitabile" e guadagnarsi nuove prospettive...
EUR 13.30
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Golden Gate
Nel 1984 il futuro autore di bestseller Vikram Seth è un giovane brillante economista. Folgorato dalla lettura dell'Evgenij Onegin, decide di interrompere la sua carriera e scrive un romanzo in versi ispirato all'opera di Puskin, ambientato a San Francisco nell'epoca dei chip, dei ristoranti cinesi, della nuova corsa al nucleare. Un lavoro che oggi, a distanza di più di vent'anni, e dopo un lungo lavoro di traduzione affidato a tre scrittori Luca Dresda, Christian Raimo, Veronica Raimo - esce in Italia: 590 sonetti in rima che compongono una gioiosa commedia umana, fatta di commoventi passioni, comici ritratti di una generazione di trentenni ("Paga l'affitto, fa una vita sana/mai sigarette, poca marijuana"), e uno spaccato perfetto dei conflitti morali, religiosi, sessuali, etnici del nostro piccolo mondo globale ("Altre storie bibliche per far sesso?/Permetti? Mi tolgo i calzini adesso"). Ma è anche altro: un'appassionante saga familiare, un affresco corale di personaggi così fragili e sinceri che non potremmo non immedesimarci nell'uno o nell'altro: da John, al suo vecchio amico Phil, ora ragazzo-padre, alla sua ex fidanzata Jan, all'avvocatessa pacifista Liz. Un'opera che è un'accorata riflessione sul futuro del pianeta, un canto che rende grazia alla bellezza della natura, un inno alla città multiculturale per eccellenza, oltre che la confessione poetica di un'anima che cerca nella letteratura un nuovo, più intenso modo di sentire il respiro del mondo.
EUR 14.25
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Storie ribelli
I racconti di una lunga vicenda umana, politica e civile, che ripercorrono oltre quarant'anni di storia personale e corale. \r\n\r\n«Solo sognando e restando fedeli ai sogni riusciremo a essere migliori, e se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo.»\r\n\r\nIn queste pagine vibranti di passione affiora di continuo il narratore di razza, con i racconti densi e fulminei che da sempre sono la sua cifra distintiva. Il volume si apre con un breve racconto, 11 settembre 1973: E 'Johny' prese il fucile, dedicato alla memoria di Oscar Reinaldo Lagos Rios, il più giovane della scorta che quel giorno maledetto restò fino alla fine accanto al presidente Allende nel palazzo della Moneda, e si chiude con il testo scritto a caldo nel giorno della morte di Pinochet. In mezzo i ricordi di una vita avventurosa, le vicende di cui sono protagonisti amici e «maestri» come, tra gli altri, Neruda, Saramago, le storie in cui filtra il suo impegno per la natura e l'ambiente… E su tutto il piacere di narrare.
EUR 17.10
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Parole. Testo francese a fronte
Raccolta di poesie pubblicata subito dopo la Seconda guerra mondiale, è in perfetta sintonia con il clima culturale del proprio tempo. C'è la stessa ansia di uscire dalla pagina ed entrare nella vita che determinò il successo mondano dell'esistenzialismo, c'è l'eco di qualche battuta come si immaginava che Sartre potesse pronunciarne al Café de Flore, c'è il cabaret colto, Brecht, la capacità di fare inquadrature come quelle memorabili dei film di Camé, e di dare alle immagini ora la compattezza del volto proletario e fraterno di Jean Gabin, ora quell'effetto di dissolvenza che per chi ha vissuto in Bretagna sarà sempre un molo che si scioglie a metà tra la sabbia e il cielo, nella nebbia della bassa marea.
EUR 13.30
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Bacino 13
«Un libro meraviglioso. Uno scrittore eccezionale, unico» - Paula Hawkins\r\n\r\n«"Bacino 13" è formidabile: per la struttura, l'intreccio e l'abilità con cui l'autore fa vivere i personaggi... È come guardare più di un decennio di vita da un treno in lento movimento» - Roddy Doyle\r\n\r\n«Più che un thriller, un post-thriller: un romanzo che medita sulla tragedia di una scomparsa e sul suo inesorabile sbiadirsi nel ricordo» - The Washington Post\r\n\r\n«Con una limpidezza che brilla di poesia, McGregor mostra lo straordinario nel quotidiano» - The Sunday Times\r\n\r\n«Un romanzo dalla forza visionaria» - The New Yorker\r\n\r\n«Jon McGregor lascerà un'impronta significativa nella letteratura. Anzi, l'ha già lasciata.» - Colum McCann\r\n\r\nInverno, campagna inglese. Rebecca Shaw ha tredici anni ed è in vacanza, quando scompare misteriosamente. I volontari del paese cominciano le ricerche, la polizia indaga e i giornalisti accorrono, stravolgendo la calma e il silenzio abituali. Eppure la vita lentamente riprende, assorbendo il dramma nel falso movimento delle stagioni che si succedono, nel periodico allungarsi e accorciarsi dei giorni e delle notti, nel ritmico mormorio della natura vegetale e animale che fa il suo corso. Nei tredici anni che seguono il vuoto lasciato da Rebecca, anche gli altri accadimenti umani che hanno luogo nel paesino - il lavoro nella campagna, le dinamiche famigliari, l'amicizia fra adolescenti, gli amori e i disamori, la malattia, la morte - appaiono come piccole accelerazioni all'interno di un ciclo che inesorabilmente perdura. E il vuoto piano piano si riempie, quasi, si direbbe, per il solo effetto del tempo, grande protagonista di questo romanzo.
EUR 17.58
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Fitzcarraldo
"Fitzcarraldo (diventato per mano del suo stesso autore un film leggendario), è l'emozionante vagabondaggio di una fantasia ben decisa a rifiutare la frustrazione quotidiana dell'homo sapiens, e di continuo stimolata, con scarti non controllabili, verso l'evasione. Inconfondibilmente il protagonista vi riprende i tratti di un altro eroe di Herzog, quel fantasma corrusco che dal buio dello schermo subito ci ha penetrati e invasi: Aguirre. Come lui, vive, senza ostacoli interiori, un delirio di grandezza; come lui, contrappone allo squallore di una società dai ruoli predeterminati l'ipotesi della conquista di un lontano, di un inconoscibile. A differenza di lui, non sigilla la sconfitta con la nota lacerante del dramma; accetta invece la realtà, quando apparentemente il gioco è chiuso, per sabotarla, per minarla, per corromperla con lo strumento sottile dell'ironia. Questo estremo conquistador, arrivalo con tre secoli di ritardo in un'Amazzonia stuprata dagli speculatori del caucciù, affronta 'il paese sognante', come gli indigeni chiamano la foresta solcata dal fiume immenso, non per arricchirsi, ma per fissare se stesso in uno spazio e in un tempo che sa già improbabili, per fondare, tracciando confini che la prima pioggia dissolverà, una città, ma d'aria, di nuvole, che porti il suo nome. Parte, su un battello sconnesso, al suono di melodie verdiane, diffuse, per il gran mare verde, da un vecchio grammofono, cantate dalla voce di Caruso; e ritorna nel clangore della Valchiria wagneriana. In questa sostituzione, amara e spiritosa, sta la risposta di Fitzcarraldo al mondo: spenta la fiamma patetica del cuore, il suo viaggio continuerà, nei meandri della foresta di cemento, come freddo, astuto artifizio della ragione." (Giorgio Cusatelli)
EUR 13.30
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Qualcosa, là fuori
«Un romanzo necessario, imprescindibile.» - Luis Sepúlveda\r\nIn un'Europa prossima ventura, devastata dai mutamenti climatici, decine di migliaia di «migranti ambientali» sono in marcia per raggiungere la Scandinavia, diventata il territorio dal clima più mite e favorevole agli insediamenti umani. Livio Delmastro, anziano professore di neuroscienze, è uno di loro. Ha insegnato a Stanford, ha avuto una magnifica compagna, è diventato padre, ma alla fine è stato costretto a tornare in un'Italia quasi desertificata, sferzata da profondi sconvolgimenti sociali e politici. Lì, persi la moglie e il figlio, per sedici anni si è ritrovato solo, senza più voglia di vivere, ma anche senza il coraggio di farla finita. Poi, come migliaia di altri, ha pagato guide ed esploratori e ora, tra sete, fame e predoni, cammina in colonna attraverso terre sterili, valli riarse e città in rovina, in un continente stravolto e irriconoscibile.
EUR 12.35
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Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano
Un personaggio straordinario e affascinante, raccontato in questo libro con lo sguardo smaliziato e anticonvenzionale di Dario Fo\r\n"Da dove viene Ambrogio, dove nasce, come s'è fatto vescovo? Per quale motivo al suo tempo godeva di tanta fama, al punto di esser conosciuto, rispettato e temuto da tutti, dai barbari germanici ai sapienti greci? Quando ho cominciato a impostare una sistematica ricerca in profondità sull'uomo e sul suo comportamento nella società, sono affiorate le prime sorprese: Ambrogio era un personaggio del tutto imprevedibile, affascinante, spiritoso, allo stesso tempo umile e spietato, che riusciva ad arringare le folle dei fedeli, esaltandoli e trascinandoli in azioni di grande slancio religioso e civile."\r\n\r\n\r\nIl 7 dicembre Milano festeggia il suo patrono, Ambrogio vescovo, con la première musicale al Teatro alla Scala, la fiera degli Oh bèj oh bèj e perfino un premio alle persone meritevoli, l'Ambrogino d'oro. Ma chi è davvero Ambrogio? Di famiglia nobile e ricca, Ambrogio vive quasi in simbiosi con il fratello e il padre, che lo introduce alla vita politica. Ma presto un magistrale colpo di scena crea una svolta imprevista in una carriera che sembrava ben avviata: il giovane governatore si lascia subito convincere dalla folla plaudente a buttare all'aria la toga da principe del foro per calzare la papalina da vescovo di Milano. In poche parole, da ateo agnostico si trasforma di punto in bianco in pastore di anime; da rappresentante del potere imperiale a baluardo ed emblema della cristianità. È una metamorfosi sconcertante: Ambrogio studia, si applica, impara a tenere omelie e sermoni e, grazie alla passione mistica e all'intelligenza eccezionali, trasforma la dialettica d'avvocato in quella di retore di Dio.
EUR 19.00
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Selva oscura
Vitale, ironico e profondo: un romanzo in cui i destini si incrociano, in una «selva oscura» che è il luogo del perdersi e del ritrovarsi, con il coraggio di guardare sempre oltre il visibile, verso l'infinito.\r\n\r\n«Un romanzo straordinario. Sono pieno di ammirazione» - Philip Roth\r\n\r\n«Un romanzo ricco di immaginazione e humour... Il lettore, conquistato, non può che applaudire» - Library Journal\r\n\r\n«Misterioso, incantevole... Una riflessione sul paradosso dell'esistenza, uno sguardo profondo sul nostro io» - Booklist\r\n\r\n«Nicole Krauss è al suo meglio. Una intelligenza folgorante, una scrittura elegante. Un risultato eccezionale» - The Guardian\r\n\r\nJules Epstein è sparito nel nulla. Dopo aver passato la vita ad accumulare ricchezze e a sfinire chi gli stava vicino con la sua personalità sovrabbondante, litigiosa e volitiva, una misteriosa metamorfosi lo ha portato a mettere fine alla carriera di avvocato e a trentacinque anni di matrimonio, e ad «alleggerirsi» di tutto ciò che possedeva. Abbandonato il lussuoso appartamento di New York, ha intrapreso un viaggio verso le sue radici ebraiche, con l'obiettivo di trovare un modo degno per onorare la memoria dei suoi genitori. Le ultime notizie lo davano all'hotel Hilton di Tel Aviv, e da lì i tre figli, a cui non ha lasciato messaggi né indizi, dovranno cominciare a cercarlo... A Tel Aviv, nello stesso albergo, arriva anche una scrittrice americana, che vive a Brooklyn con marito e figli, partita alla disperata ricerca di una via d'uscita da una crisi personale e creativa. L'Hilton rappresenta per lei un luogo simbolico, dove trascorreva sempre le vacanze da bambina e dove sente di aver lasciato una parte di sé. Qui incontra un vecchio amico del padre, un professore di letteratura in pensione, che ha stima per il suo lavoro e vuole coinvolgerla in un progetto legato a un'opera incompiuta di Franz Kafka. Un compito altissimo, che si trasforma per lei in una sfida non solo professionale.
EUR 12.35
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Migrazioni. Testo spagnolo a fronte. Ediz. bilingue
Un libro che parla di uomini e donne coraggiosi e disperati, pronti, pur di darsi una possibilità, a inventarsi una terra che è solo un angolo di pace da immaginare, un'isola che non c'è, che solo una poesia impastata d'amore, una poesia che è memoria e balsamo, può far toccare.\r\n\r\n\r\n\r\nDue sono le caratteristiche di questa poetessa: le tematiche che ruotano attorno all'amore, la memoria, l'esilio e la poesia stessa, e una lingua lirica originalissima, limpida e straordinariamente flessibile, in grado di raccontare tutti gli aspetti della realtà, tanto il dolore cosmico legato alla condizione umana quanto la violenza che rimane impressa nella carne e nei ricordi della vittima, tanto le «pequeñas tristezas» di una donna esile e delicata quanto i ruggiti di desiderio di una leonessa innamorata. In un percorso che, di libro in libro, va sempre più verso la trasparenza e l'affinamento del verso, Carmen si ribella al dogma simbolista ed ermetico dell'oscurità e sceglie invece, come nella migliore tradizione nazionale cilena, influenzata dal retaggio nerudiano, una lirica impura e contaminata che si traduce in versi poderosi, impastati di pane e sangue, di tensione ideale e di memoria. E la sua parola è sempre più esatta, frutto di un'economia rigorosa che si spoglia di ogni fronzolo retorico per arrivare al nucleo esatto, nudo e splendente del senso.
EUR 14.25
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Il sovrano delle ombre
Indagine personale e collettiva, romanzo sulla guerra profondamente contrario alla guerra, Il sovrano delle ombre risponde in modo inaspettato e illuminante alle domande sollevate dall'autore oltre quindici anni fa con Soldati di Salamina\r\n\r\n«Un romanzo impavido e commovente... una scrittura mossa, armoniosa, che irretisce.» - El País\r\n\r\nAl centro di questo romanzo, la breve vita di un ragazzo che nel 1936, all'inizio della guerra civile, si arruolò con l'esercito di Franco e due anni dopo fu ucciso nella battaglia dell'Ebro. Quel ragazzo, che aveva combattuto per una causa ingiusta ed era morto dal lato sbagliato della Storia, era il prozio materno di Javier Cercas, che oggi sente il dovere di capire il senso delle sue scelte per separare la verità dalla menzogna. Il risultato è un libro pieno di azione, emozione e ironia, che ci riporta ai temi fondamentali della narrativa di Cercas: la natura poliedrica e misteriosa dell'eroe, l'inevitabile ambiguità di ogni ricostruzione storica, la difficoltà di farsi carico del proprio passato, soprattutto se scomodo. Indagine personale e collettiva, romanzo sulla guerra profondamente contrario alla guerra, «Il sovrano delle ombre» risponde in modo inaspettato e illuminante alle domande sollevate dall'autore oltre quindici anni fa con «Soldati di Salamina».
EUR 12.82
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Poesie. Testo francese a fronte. Ediz. bilingue
La raccolta poetica di uno degli scrittori più discussi del Novecento, autore di Querelle de Brest. Ritornano in questi versi i temi classici di Genet: la fantasia, l'anarchismo, la rivolta assoluta, la fede nell'alchimia del verbo.\r\n\r\nEroe delle inquietudini della civiltà di massa, Genet sembra riallacciarsi, nei suoi versi, alla poesia epica e tragica del passato. Ma definirlo neobarocco o neoromantico sarebbe superfluo e improprio. Incline a un'atemporalità antinovecentesca, il suo classicismo è tuttavia ancorato nel presente, radicato nella modernità. Sempre seguendo una propria linea, egli fa sua la critica metafisica e sociale propria del surrealismo; ne possiede il gusto della fantasia, della libertà, dell'anarchismo, della rivolta assoluta; la tendenza al «meraviglioso» e all'elemento onirico; la fede nell'alchimia del verbo e nel «dérèglement» dei sensi. Una sotterranea volontà pervertitrice è oggettivata da innesti gergali più o meno numerosi, tratti dalla lingua della più cruda realtà, in particolare l'argot della mala. Inserti che, per altro (così come gli stessi «eccessi» osceni), hanno la funzione di rendere consistente la continuità del canto segreto e di dimostrare la paradossale possibilità, in un'epoca così tragicamente banale, della pienezza della voce e della poesia d'amore.
EUR 11.40
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Anni lenti
Dopo il successo di Patria\r\n\r\n\r\n«Un romanzo importante per la sua audacia e la sua maturità di scrittura. Indispensabile per capire un'epoca e un paese.» - El Cultural\r\n\r\n«Di fronte alla qualità letteraria e storica di Anni lenti possiamo solo dire chapeau.» - Abc\r\n\r\n«Fernando Aramburu è la punta di diamante degli autori spagnoli contemporanei, e Anni lenti lo dimostra. Un piccolo capolavoro… un romanzo intessuto in maniera impeccabile sul filo dei ricordi. Un esercizio di precisione, un ingranaggio perfetto.» - Expansión \r\n\r\n\r\nTxiki ha otto anni quando per motivi economici la mamma lo manda a vivere dagli zii a San Sebastián. Lo accoglie di malavoglia il cugino Julen, taciturno e scontroso, che però in breve tempo gli si affeziona e, nelle loro chiacchierate notturne, cerca di appassionarlo alle idee indipendentiste che gli inculca il parroco del quartiere. L'occhio ingenuo del protagonista bambino fotografa le vicende della famiglia di adozione, dove lo zio Vicente, mite e debole, divide la sua vita tra la fabbrica e il bar, mentre l'autoritaria zia Maripuy, quella che realmente comanda in casa, non fa che litigare con la figlia Mari Nieves, ossessionata dagli uomini, che finirà per rimanere incinta di non si sa bene chi. Intanto Julen viene spinto ad arruolarsi in una banda dell'ETA, scelta destinata a generare sofferenza e di cui solo col tempo capirà davvero la portata.\r\nCon la sua scrittura nitida e lo sguardo candido e insieme impavido sulla realtà, Anni lenti è una storia di formazione sullo sfondo cupo degli anni Sessanta in cui il terrorismo basco muove i suoi primi passi, ma anche una riflessione ricca di ironia e profondità su come la vita possa essere distillata in un romanzo e il ricordo personale trasformarsi in memoria collettiva.
EUR 16.15
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I baci sul pane
«Un ritratto dei nostri tempi. Emozionante e coinvolgente.» - El Cultural\r\nMadrid, un quartiere come tanti, con strade ampie e viuzze strette, bei palazzi accanto a edifici più modesti, abitato da persone diverse, coppie con e senza figli, famiglie allargate, single, giovani e anziani, spagnoli e stranieri, negozianti e operai, commesse e professionisti: come se la cavano, come fanno fronte a questi tempi difficili? Come si fa a resistere e a restare se stessi anche nell'occhio del ciclone? Amalia, la parrucchiera, scruta con orrore il negozio delle cinesi che sta aprendo proprio di fronte al suo, una dottoressa deve lottare contro la chiusura dell'ospedale in cui lavora, un uomo divorziato piange in solitudine dietro a una parete, una nonna comincia a fare l'albero di Natale già in settembre per fare coraggio ai suoi, e intanto il bar di Pascual diventa la sede delle riunioni del comitato inquilini e delle loro battaglie, ma anche il teatro di tanti destini che si intrecciano e di amori che vorrebbero nascere o che stanno per finire... Tante storie, tante voci per raccontare la crisi sì, ma anche e soprattutto la capacità di risorgere, con la forza dell'amicizia, della solidarietà, dell'ottimismo. Per ritrovare il significato dei baci sul pane: un gesto semplice e pieno di dignità che lega passato e presente e non ha perso il suo valore.
EUR 11.40
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Trilogia del ritorno: L'amico ritrovato-Un'anima non vile-Niente resurrezioni, per favore
Fred Uhlman detta la condanna di una delle pagine più agghiaccianti della nostra storia, riuscendo a trarre una musica semplice e malinconica dalla tragedia di un'intera civiltà.\r\n\r\nQuesto libro nasce dalla vicenda di chi, innamorato della Germania e della sua cultura, se ne vide nel 1933 improvvisamente allontanato in nome di una motivazione aberrante come quella razziale. In "L'amico ritrovato" questa lacerazione coincide con la fine di un'amicizia fiorita al liceo di Stoccarda tra l'ebreo Hans Schwarz, figlio di ricchi borghesi, e il nobile Konradin von Hohenfels. Il legame, travolto dal nazismo, sembra sfociare nel tradimento finché, trent'anni dopo, non arriverà la smentita imprevista e commovente, che offre lo spunto per il secondo romanzo della raccolta, "Un'anima non vile". Ma per Uhlman quanto è avvenuto non può essere archiviato nel segno consolatorio del ricordo giovanile e proprio per questo la chiave dell'intera trilogia si trova in "Niente resurrezioni, per favore", nel confronto, nella Germania opulenta del dopoguerra, fra l'ebreo emigrato Simon Elsas e i suoi vecchi compagni di scuola, che suggellerà la reciproca incomprensione.
EUR 11.40