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Antropologia dell'attore. Nuova ediz.
Questo libro racchiude le convinzioni teoriche, teatrali e pedagogiche del regista e fondatore della Comuna Baires Renzo Casali. Il metodo di Casali ha i suoi punti di riferimento nel patrimonio della storia del teatro contemporaneo di Konstantin Stanislavskij e Vsevolod Mejerchol'd. Il suo linguaggio deriva da quello di Stanislavskij, non così la formulazione finale del Metodo, frutto di una felice esperienza creativa. Negli anni '20, dopo la tournée negli Stati Uniti del Teatro d'Arte di Mosca, gli attori Maria Ouspenskaya e Richard Boleslawski, rimasti a New York, formano alcuni tra i più grandi registi, attori e pedagoghi del xx secolo. Tra costoro spiccano Harold Clurman e Lee Strasberg che, con Cheryl Crawford, fondano The Group Theatre, compagnia di ricerca ispirata alla metodologia del maestro russo. È attraverso l'insegnamento del maestro nordamericano William Layton, allievo di Sanford Meisner (il più giovane attore del Group Theatre), che Renzo Casali acquisisce e poi trasmette The Method, il Metodo. Grazie a questo strumento creativo egli lavora con il proprio gruppo al di fuori di ogni considerazione commerciale o semplicemente estetica. È una ricerca, quella di Casali e della Comuna Baires, nella quale il teatro è lo strumento principe, unico creatore di rapporti nella società contemporanea. Il teatro antropologico è la sola possibilità di espressione completa dell'identità, un teatro di testimonianza, fondato sulla relazione con l'Altro, che si riappropria dello spirito più autentico della Commedia dell'Arte italiana. Casali coniuga in questo libro la propria elaborazione teorica con la capacità di osservazione che gli è innata e che ha perfezionato nei seminari tenuti nel Vecchio e Nuovo mondo. Questa edizione è completata dai testi di Irina Casali e Florinda Cambria.
EUR 8.00
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La prova del labirinto. Intervista con Claude-Henri Rocquet. Nuova ediz.
Da giovane yogi dell'Himalaya alla notorietà di storico delle religioni, qual è il senso del cammino? Dai colloqui di Claude-Henri Rocquet con il celebre storico delle religioni sorge un mondo affascinante: l'infanzia in Romania e l'India, Tagore e Brancusi; la Parigi del 1945, Bachelard e Jung; Chicago e i giovani hippies, Allan Watts e Carlos Castaneda; l'amicizia con Cioran e lonesco. Colpiscono, in questo libro senza tempo, la modernità e l'attualità di Eliade. La sua attenzione per l'immaginario conduce non al deserto della meccanica strutturale, ma alla presenza di quello «che vi è più di reale». «Lo spirito di demistificazione deve a sua volta essere demistificato», dice l'autore. "La prova del labirinto" offre a chi già conosce Eliade, come a chi lo avvicina per la prima volta, uno sguardo d'insieme sulla sua opera. Completano il volume una estesa biografia e bibliografia, un testo di Eliade su Brancusi e un testo introduttivo di Roberto Mussapi.
EUR 17.10
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Ode laica per Chibok e Leah. Testo inglese a fronte
Il male è sottoposto a un processo di incubazione infinito, che non conosce momenti di stanca. Una volta covato, rigurgita spore di orrore e odio in direzioni insospettate, con effetti disastrosi su chi ne rimane coinvolto, soffocando il bene sotto una coltre di sospetti. Oggi il destinatario può essere Christchurch, in Nuova Zelanda, domani, a un polo di distanza, un altro luogo irreprensibile, un oscuro villaggio nel nord-est della Nigeria che prende il nome di Dapchi. Le conseguenze sono identiche. Ci troviamo dunque davanti a un problema di vita o di morte che, con brutalità inusuale, si è ritorto contro un continente che non è estraneo al disprezzo, se non addirittura alla negazione, della natura umana. Non si tratta solo di una questione di sopravvivenza, bensì di esistenza - ma in che forma? La questione è particolarmente pertinente sul fronte africano perché il nostro è un continente le cui popolazioni hanno subito ondate di disumanizzazione nel corso dei secoli, operate a cuor leggero da forze esterne.
EUR 14.25
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Parliamo degli stessi mondi? Visione orientale e occidentale a confronto
Octavio Paz fu ambasciatore del Messico in India dal 1962 al 1968. Qui conobbe e strinse amicizia con Panikkar, come testimoniano lettere, riflessioni e appunti qui riportati. Nel libro si trova anche la trascrizione integrale di un incontro svoltosi alla televisione messicana nel 1982 sul tema «Oriente e Occidente», da cui scaturisce la forma diversa delle intelligenze dei due interlocutori, più erudita e intellettuale quella di Paz, più spirituale e propriamente religiosa quella di Panikkar. Tale aspetto riemerge nell'appassionata confessione dello scrittore contenuta in una lettera a Panikkar datata 1976, in cui descrive il proprio rapporto conflittuale con le due forme di temporalità che descrivono l'esperienza umana, quella lineare della storicità occidentale e quella circolare della spiritualità orientale, esemplificata dalla figura del sadhu. Il libro include infine un testo di Panikkar a commento del poema Vrindaban, che il poeta messicano aveva avuto modo di recitare all'amico catalano.
EUR 13.30
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Pensare nell'Islam
Questo libro si occupa del pensiero islamico classico e del suo paradigma fondativo, l'idea dell'Unità e Unicità di Dio (tawbìd), nelle sue implicazioni metafisico-ontologiche e in quelle cosmo-gnoseologiche. L'idea dell'assoluta Unità e Unicità di Dio, che è stata e rimane il metro di paragone con cui confrontare il senso profondo, autentico, della cultura musulmana con qualsiasi altro tipo di fenomenologia culturale o scientifica o politica, ha rappresentato un potentissimo strumento di avanzamento non solo intellettuale e morale, ma anche pratico. Essa, infatti, non solo ha ispirato, va da sé, le speculazioni teologiche e filosofiche (molti storici ritengono quello islamico il monoteismo più «puro»), ma ha rappresentato lo sprone dell'azione ortopratica, poiché, come diceva Louis Massignon già settant'anni fa, l'Islam antepone il ben agire al credere «ortodosso». Il focus di questo libro sarà tutto sull'Islam teoretico, per radiografarlo dall'interno nella fase più alta, quella erroneamente definita «medievale», della sua cultura.
EUR 17.10
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Venti maestri del secolo breve
Che cosa trasmettiamo ai nostri giovani, ai nostri figli? E siamo ancora capaci di far passare qualcosa di significativo o abbiamo abdicato, noi adulti, al nostro ruolo? In una società mobile e rarefatta come la nostra, i veri protagonisti della sfida educativa sono quei maestri che hanno saputo farsi anche testimoni. I venti personaggi che l'autore ha intervistato negli ultimi decenni sono figure che si pongono al confine tra poesia e profezia e che esprimono la necessità di un dialogo vitale tra credenti e non credenti, ancor più oggi che tutte le ideologie sono cadute e che i venti del nazionalismo si riaffacciano in maniera inquietante nella nostra Europa. Pensatori come René Girard ed Edgar Morin, Luigi Pareyson e Italo Mancini, Jean Guitton e Nicola Abbagnano, ma anche scrittori come Mario Tobino e Paolo Volponi, fino a intellettuali propensi all'impegno come Serge Latouche e Salvatore Natoli, sino a due cardinali italiani che hanno fatto della dimensione culturale uno dei motivi del loro essere uomini di Chiesa, Carlo Maria Martini e Giacomo Biffi, ci aiutano con le loro sollecitazioni a comprendere meglio il mondo contemporaneo. E a capire che senza l'aiuto della cultura difficilmente potremo uscire dalla crisi.
EUR 7.20
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Territori dell'umano
Le tecnoscienze dominano la nostra vita. Si parla sempre più di un superamento dell'umano, del mito del superamento delle malattie e persino della morte. Siamo ormai prossimi, è stato scritto, al postumano: al momento in cui uno deciderà come, quando e addirittura se morire. Il libro discute questa mitologia, confrontandola con i territori in cui l'umano si manifesta nella complessità del quotidiano, faccia a faccia con il mondo e con i problemi che investono uomini e donne nella profondità della loro esistenza, nella profondità del loro rapporto con il dolore, con la morte e con una diversa consapevolezza di sé. Il libro si chiude nel luogo misterioso dell'infanzia in cui i bambini disegnano la mappa di un altro territorio: il territorio spesso ignorato di un altro umano con cui confrontarci.
EUR 19.00
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Heidegger. La questione dell'essere e la storia. Corso dell'ENS-ULM 1964-1965
In Francia, all'inizio degli anni '60 del secolo scorso, le opere di Heidegger erano ancora poco conosciute. Nel 1964, Jacques Derrida inaugura il suo insegnamento all'École normale supérieure con il corso, rimasto fino ad oggi inedito, interamente dedicato al pensatore tedesco: nove intensissime lezioni in cui il corpo a corpo con Heidegger si sviluppa soprattutto a partire dalle ampie parti di "Essere e tempo" che all'epoca non erano state ancora tradotte in francese. La lettura serrata e paziente compiuta da Derrida disvela, lezione dopo lezione, il progetto filosofico heideggeriano: non la fondazione di una nuova ontologia ma la sua «distruzione» (termine che, nel nuovo conio «decostruzione» che appare in questo corso per la prima volta, ha prodotto non pochi fraintendimenti dell'opera derridiana) in nome della critica radicale al concetto stesso di «fondazione». I lettori e gli studiosi di Derrida sanno che il confronto con l'opera di Heidegger attraversa come un filo rosso l'intera opera del filosofo algerino, ma in questo corso, per i vecchi come per i nuovi lettori, viene presentata per la prima volta la radice di tale confronto, anticipatrice di molte opere successive. La «questione dell'Essere» e la «Storia» vengono discusse nel corso di lezioni che affrontano spesso anche la traduzione del complesso lessico di Heidegger, e in questo caso cominciano ad affacciarsi termini come «scrittura», «testo», «innesto» che, al di là di Heidegger, svolgeranno un ruolo di fondamentale importanza nel cammino di pensiero di Derrida. Questo corso dedicato ad Heidegger rappresenta dunque, nello stesso tempo, uno spaccato della sua ricezione in Francia e la matrice di alcuni temi e motivi operativamente centrali nell'opera di Derrida: un confronto tra due cammini di pensiero radicalmente diversi ma ugualmente fondamentali per la filosofia del nostro tempo, in cui «la questione dell'Essere e la Storia» vengono attraversate da domande coraggiosamente nuove e oltremodo necessarie.
EUR 28.50
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La Terra brucia. Per una critica ecologica al capitalismo
Questo libro è in primo luogo un doveroso tributo (ma anche un doveroso ringraziamento) a un grande dissidente come Giorgio Nebbia. Dissidente perché la sua critica ecologica al capitalismo smascherava impietosamente le contraddizioni del sistema. Essa torna oggi di grandissima attualità, noi convivendo con gli effetti sempre più pesanti prodotti da un riscaldamento climatico figlio di questo modello capitalistico e (paleo)tecnico; ma di grande attualità anche con la pandemia da coronavirus, per non dimenticare che, ben più grave della pandemia, è proprio il cambiamento climatico. Ma questo libro è anche - vorrebbe essere anche - un vademecum per i giovani che si impegnano da mesi per la difesa della Terra. Ricordando loro che l'ecologia non nasce oggi, che l'ambientalismo è una filosofia politica antica e che già più mezzo secolo fa si lanciavano allarmi sul futuro della Terra. Un libro, questo, che vuole dunque ricordarci come critica ecologica e critica politica e culturale - cioè dissidenza - debbano procedere insieme. Era (è) la grande lezione di Giorgio Nebbia.
EUR 20.90
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Origine. Testo inglese a fronte
«La sua poesia, non a caso, si fonda su un immaginario estremamente fertile e reattivo, e combattivo anche; e quasi per nulla sull'elegia, sul rammarico, sul compianto» - Roberto Galaverni, la LetturaLa poesia di Yang Lian coniuga una straordinaria irruenza espressiva di valenza sciamanica con la scrittura modernista di Pound, Eliot, William Carlos Williams e quella decadente di Baudelaire, senza mai smarrire l'esemplare misura della poesia classica cinese. L'energia metamorfica che percorre i suoi versi trasfigura il mondo naturale e storico secondo una morfologia antropocentrica, dove l'originale reinvenzione del meraviglioso ricorda la foga decontestualizzante della «scrittura automatica» surrealista. (Tomaso Kemeny)
EUR 19.00
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Antologia della Muqaddimah
Il terzo capitolo della Muqaddimah dedicato al potere politico, qui presentato in forma antologica ma molto ampia, ha come obbiettivo quello di rispondere ad alcune domande di fondo: come nascono le dinastie al potere? Come lo conquistano rispetto ad altri gruppi concorrenti? Quale ruolo ha lo spirito di corpo in questo sviluppo? E l'elemento religioso? L'autore parte dall'analisi delle forme in cui si costituisce il potere, mettendo in rilievo due elementi fondamentali: spirito di corpo e religione; tutto il testo sviluppa il rapporto dialettico tra questi due elementi. L'opera di Ibn Khallin è di una straordinaria modernità, prova ne sono le moltissime letture e interpretazioni che la riprendono per proporre analisi delle società arabe contemporanee. Ma è allo stesso tempo profondamente inserita nel contesto storico in cui nasce, una summa di sapienza islamica medievale che abbraccia il fenomeno sociale oggetto dell'indagine, prendendo in considerazione gli aspetti geografico-demografici, politici, economici e culturali, con costanti riferimenti alla dottrina islamica. Prefazione di Massimo Campanini.
EUR 15.20
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Dizionario delle religioni dell'Africa
La natura di questo "Dizionario delle religioni dell'Africa" è notevolmente composita e variegata, dal momento che tratta i fenomeni religiosi, o variamente connessi alla religione, che si sono sviluppati nel continente nel corso della sua millenaria storia. Il territorio africano ha prodotto antichissime civiltà e insieme feconde tradizioni religiose, tanto tenaci da giungere fino ai nostri giorni, come ben ci ricorda il Premio Nobel nigeriano per la letteratura Wole Soyinka. Ma ha anche conosciuto precoci e ripetuti incontri con grandi religioni dell'umanità che sono provenute dall'esterno. Scorrendo dunque le oltre settanta voci di questo volume, organizzate in ordine alfabetico, incontriamo importanti definizioni dedicate alle religioni di origine propriamente africana, di singole popolazioni o gruppi di popolazioni, come i «Bantu», i «Berberi», gli «Igbo», i «Luba», i «Pigmei», fino a «Yoruba» e «Zulu»; grandi e articolati lemmi che trattano globalmente le tradizioni religiose del continente oppure delle sue diverse regioni; e ancora voci che illustrano la presenza e la penetrazione in Africa delle più diffuse religioni monoteistiche come il cristianesimo e l'islam. Accanto a esse, trovano posto definizioni delle principali figure di entità sovrumane e divine che sono oggetto di credenza, senza dimenticare le biografie dei tanti profeti e fondatori di culti millenaristici e di Chiese indipendenti che hanno caratterizzato in modo del tutto peculiare la storia religiosa africana. Infine, il Dizionario si sofferma sulle specifiche modalità di espressione che nel continente hanno assunto fenomeni o concezioni universalmente diffusi nel mondo delle religioni, come «Anima», «Maschere», «Musica», «Stregoneria» o «Teatro», accanto a fenomeni tipicamente ed esclusivamente africani, come i «Culti di afflizione». Nei Dizionari in cui è stata ricomposta l'Enciclopedia diretta da Eliade, secondo un progetto da lui stesso promosso, si possono trovare voci che pur riguardando, in questo caso, l'Africa, sono già presenti in Dizionari tematici come quello del Rito, dei Simboli, delle Concezioni religiose, ecc. Mentre nel presente volume non si trovano voci riguardanti l'ebraismo in Africa perché ben espresse nel volume dedicato specificamente a questa religione. Curate dai principali esperti internazionali delle singole materie, le voci del Dizionario delle religioni dell'Africa sono una indispensabile porta di accesso a un mondo solo apparentemente distante, che merita di essere conosciuto e riconosciuto in tutta la sua ricchezza e varietà.
EUR 47.50
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Dizionario delle arti minori
Il volume si propone come uno strumento aggiornato su un tema quanto mai complesso e articolato quale il campo delle arti convenzionalmente definite «minori». Come orientamento per il lettore, il dizionario - suddiviso per voci che analizzano i materiali e le tecniche di produzione - è introdotto da due prolusioni. Quella di Liana Castelfranchi, "Il ruolo delle arti minori nel Medioevo", dedica ampio spazio al dibattito teorico relativo alla terminologia e alla fortuna critica delle arti minori. La seconda prolusione di Cinzia Piglione, "Centri di produzione in Italia tra Rinascimento e Manierismo", propone invece un diverso approccio al tema delle arti minori, avvalendosi in particolare degli studi confluiti nei cataloghi delle esposizioni di miniatura e oggetti d'arte degli ultimi decenni. Il testo presenta una modalità d'indagine volta a cogliere i fitti scambi che intercorrono tra le differenti tecniche artistiche scegliendo come osservatori privilegiati i più significativi centri di produzione del panorama italiano tra Quattro e Cinquecento. Le tecniche e i materiali analizzati nelle voci del dizionario sono frutto di una scelta che ha previsto la trattazione il più possibile esaustiva di un campione di arti minori, piuttosto che la definizione necessariamente sintetica di tutte le categorie di oggetti. In particolare, grazie alla disponibilità di esperti qualificati, è stato dato ampio spazio ai tessili (arazzi, ricami, tessuti) che non potevano a tutt'oggi contare su uno studio complessivo che tenesse conto sia del loro percorso storico dal Medioevo all'Età moderna, sia dell'analisi delle tecniche e del collezionismo. I restanti settori riguardano la miniatura (con particolare attenzione ai procedimenti esecutivi e alle tipologie librarie e decorative), la lavorazione dei metalli e delle pietre dure (oreficeria, smalto, incisione, sigillo, glittica e commesso), la lavorazione della ceramica (ceramica graffita, maiolica, porcellana e terraglia), la lavorazione del vetro (vetrata, vetri dorati e graffiti), l'avorio, il cuoio e la tarsia. Le voci del dizionario seguono il percorso compiuto dalle arti minori a partire dal Medioevo, attraverso la fioritura rinascimentale, fino alla grande stagione sei e settecentesca. A seconda dei campi d'indagine affrontati e del radicale mutamento o abbandono dei procedimenti esecutivi, è stata una scelta significativa degli autori includere od omettere un paragrafo dedicato ai secoli XIX e XX. Per una comprensione complessiva della trasformazione dell'oggetto d'arte in prodotto industriale, il dizionario è preceduto da una scheda "Arte e industria: la nascita del design" di Anna Menichella. Per favorire un'agile consultazione del testo, alla fine del volume è presente un Elenco dei lemmi con i rispettivi paragrafi. Prolusioni di Liana Castelfranchi, Cinzia Piglione.
EUR 47.50
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Ai-work. La digitalizzazione del lavoro
Ci sono passaggi della storia in cui si aprono scenari che vanno oltre le generazioni in vita. L'invenzione della scrittura, la messa a punto del metodo scientifico, l'uso dell'elettricità, sono esempi di tali discontinuità che, pur «dirompenti», non furono percepite come «punti di non ritorno». Le tecnologie digitali rappresentano una sfida dal punto di vista della loro interpretazione teorica. L'umanità si trova di fronte a un passaggio storico o il quadro rappresenta l'«evoluzione» di una tendenza che non modifica il senso dei processi? Le trasformazioni nella produzione e nel lavoro rappresentano il luogo privilegiato per comprenderne il senso. Il libro affronta il nodo di questo dibattito con un vero e proprio confronto teorico tra letture diverse, e in parte divergenti, delle conseguenti necessità per la politica e l'agire umano. Bellucci descrive il passaggio come epocale da una formazione economico-sociale a un'altra, una Transizione. Per l'autore è in atto una vera e propria «rottura di civiltà e di senso», come quella che segnò il tragitto dall'era della società agricola a quella della società industriale. I contributi degli altri autori ingaggiano un confronto teorico che rimane aperto e darà al lettore strumenti per maturare la propria idea sul passaggio storico.
EUR 23.75
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Ricordi di un collezionista
L'appassionante autobiografia del collezionista-pensatore che con le sue scelte ha segnato profondamente la storia dell'arte contemporanea. Collezionista d'arte contemporanea sin dalla fine degli anni Quaranta, Giuseppe Panza ha giocato un ruolo fondamentale nella cultura artistica del suo tempo, introducendo in Europa, fra i primi, fenomeni come la Pop Art, il Minimalismo, l'arte ambientale e l'arte concettuale. La sua autobiografia attraversa i tre decenni degli anni '50, '60, '70, densi di avvenimenti storici e di profonde trasformazioni nella cultura artistica su entrambe le sponde dell'oceano. Il racconto di Giuseppe Panza svela un percorso di appassionata ricerca, la lucida analisi e le scelte operate attraverso gli snodi fondamentali dell'arte contemporanea, mettendo in primo piano gli incontri con gli artisti che hanno animato il formarsi di questa straordinaria collezione. La sua attività collezionistica è poi proseguita, con raro rigore, anche nel corso degli anni '80 e '90, ed è stata affiancata da una costante ricerca dei contesti più appropriati in cui esibire le opere d'arte. Parti coerenti della sua collezione sono così state esposte ed acquisite nelle raccolte di grandi musei d'arte contemporanea, come il MOCA di Los Angeles e il Guggenheim di Bilbao, ma hanno anche trovato collocazione in architetture storiche come palazzi barocchi e dimore settecentesche, creando così un felice e innovativo dialogo fra contesto ambientale e opera d'arte. La sua Villa-museo presso Biumo, a Varese, oggi condotta dal FAI Fondo Ambiente Italiano, è un luogo incomparabile dove immergersi nell'arte del secondo '900.
EUR 36.10
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Pensare al non vedere. Scritti sulle arti del visibile (1979-2004)
Delle arti - di ciò si tratta in questo libro. Delle arti, appunto, al plurale. O anche della problematicità di un singolare - l'«arte» -, che si rifrange ogni volta in una molteplicità lontanissima dall'essere omogenea. Jacques Derrida non si è mai sottratto alla sottile quanto inevitabile ingiunzione che le «arti del visibile», ossia il disegno, la pittura e la fotografia, ma anche il cinema, la videoarte e il teatro, suscitano per il solo fatto di esistere. Ed è vero - come il lettore potrà constatare - che la decostruzione trova nelle arti un'occasione assai feconda di esplicitare, mettere alla prova e sperimentare la portata dei suoi concetti. Per quanto concerne il visibile, infatti, si tratta sempre, anche se in modalità differenti nelle arti e rispetto alla scrittura, della traccia, del tratto, di spettri, e dunque di un «vedere senza vedere niente». Derrida non avrà pensato che a questo non vedere, come rivelano i testi qui raccolti (saggi, interventi, conferenze, interviste, scritti per cataloghi d'arte), apparsi lungo l'arco di venticinque anni di attività e pratica di scrittura, successivi alla pubblicazione di "La vérité en peinture" (1978) fino al 2004.
EUR 28.50
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Un attimo quarant'anni. Vite e storie della strage alla stazione di Bologna
Una stazione d'agosto. Il caldo non dà tregua, la confusione sotto le pensiline, gente in fila per un biglietto, qualcuno perde il treno, altri aspettano figli, nipoti, nonni, madri, parenti lontani. Arrivi e partenze, sogni e speranze, voglia di mare e riposo. Nulla è diverso intorno alle 10,25 del 2 agosto 1980, a Bologna. Nella sala d'aspetto di seconda classe c'è chi legge quotidiani, chi fuma una sigaretta. Storie di gente comune, di vita quotidiana. Volti, occhi, mani, sguardi, discorsi. Accade quarant'anni fa alla stazione di Bologna, prima che qualcosa la trasformi in una grande catasta di macerie di dolore, di orrore, di morte. 85 morti, oltre 200 feriti. Questo libro parla di vittime e si rivolge al grande pubblico, specie ai più giovani. Quello che leggerete è il percorso individuale e collettivo di uomini e donne. Il loro privato dolente e la rabbia si sono tradotti in impegno civile: un modello di partecipazione democratica che difende persone colpite negli affetti, altrimenti lasciate sole al loro destino. Chiedono solo la verità, vogliono che ai loro morti venga resa giustizia.
EUR 19.00
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Dizionario dell'Islam (A-I)
All'inizio del terzo millennio, nel mondo, vi sono circa un miliardo di musulmani. Su 180 Stati aderenti all'ONU, 43 sono musulmani e membri dell'Organizzazione della Conferenza islamica. L'Islam è una grande religione universale che ha prodotto una civiltà impressionante con il suo libro sacro, il Corano, le sue moschee, la sua scrittura, la sua letteratura, le sue forme d'arte e le sue tradizioni, una civiltà vissuta da un insieme di differenti popoli. Malgrado le diversità di culture, le opposizioni e le rivalità, un denominatore comune unisce tutti i musulmani: la loro fede. Il musulmano (muslim in arabo) fa atto di sottomissione di sé a Dio e tale atteggiamento manifesta nella pratica degli obblighi prescritti. Una simile adesione lo impegna come credente di fronte a Dio e, come persona, lo unisce alla sua comunità (umma). Questo atto di sottomissione si fonda sulla rivelazione ricevuta e trasmessa dal profeta Maometto, profeta dell'ultimo e ultimo profeta che ha richiamato il mistero di Dio creatore e misericordioso, ma anche l'imminenza del giudizio. Il musulmano afferma la sua fede nella unicità di Dio (tawhid), Creatore e dispensatore dei beni necessari, Signore della gloria, cui è dovuta ogni lode. I segni di Dio (ayat Allah = il segno di Dio) sono per l'uomo le prove della creazione e garantiscono la sua fede, di cui fa professione mediante la yahada che mette l'accento sul Dio unico e sulla chiusura della rivelazione da parte di Maometto. Questa professione di fede del musulmano costituisce la sua esperienza di Dio e una testimonianza della sua fede. L'uomo è una creatura animata dal soffio di Dio, una persona capace di rispondere a Dio. In terra egli è il khalifah (rappresentante) di Dio. Da questa condizione derivano gli obblighi dei «cinque pilastri» dell'Islam, vale a dire le pratiche cultuali del credente alle quali si aggiungono tutte le prescrizioni comunitarie sulla via che conduce a Dio al fine di garantire la vita armoniosa della comunità (umma). Così la fede nel Dio unico che sta alla base della preghiera quotidiana, del ramadan, come pure dell'espressione spettacolare del pellegrinaggio a La Mecca, rinnovata attualizzazione dell'evento originario, costituisce il fondamento e il motore del dinamismo dell'Islam moderno.
EUR 47.50
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Milano al femminile. I talenti delle donne
Come già nel 2017, con Milano è Donna, i curatori vogliono testimoniare in questo nuovo volume la vitalità e la creatività delle donne milanesi di nascita o di adozione, attraverso più di 50 interviste in cui le protagoniste raccontano sé stesse, il loro rapporto con Milano, la «milanesità» e il loro contributo alla città. Si tratta di donne già affermate e note come Andrée Ruth Shammah, Oriella Dorella, Rosanna Bianchi Piccoli, o giovani imprenditrici come Adele Nardulli, Greta Radaelli, Elisa Tattoni, legate a importanti e innovative Startup. Non mancano poi le giovanissime: Ginevra Costantini Negri, prodigiosa pianista adolescente, Maria Torelli, cooperante in Africa, Valentina Coniglio, volontaria di Servizi Sociali, o Francesca Notari, con la sua innovativa idea di ristorazione milanese. Ne emerge il quadro di una città stimolante e aperta a talenti di ogni età e provenienza, ed è il caso di Jada Bai, traduttrice cinese e docente, della fotografa brasiliana Monica Silva e dell'artista del libro polacca Alina Kalczynska Scheiwiller e della stilista sua connazionale Ewa Minge. Segno distintivo di queste pagine è anche lo stretto rapporto delle intervistate con istituzioni, fondazioni, associazioni, scuole, università, imprese, media, diventando così anche rappresentanti delle moltissime donne che a esse afferiscono.
EUR 19.00
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Dizionario dell'Islam (K-Z)
All'inizio del terzo millennio, nel mondo, vi sono circa un miliardo di musulmani. Su 180 Stati aderenti all'ONU, 43 sono musulmani e membri dell'Organizzazione della Conferenza islamica. L'Islam è una grande religione universale che ha prodotto una civiltà impressionante con il suo libro sacro, il Corano, le sue moschee, la sua scrittura, la sua letteratura, le sue forme d'arte e le sue tradizioni, una civiltà vissuta da un insieme di differenti popoli. Malgrado le diversità di culture, le opposizioni e le rivalità, un denominatore comune unisce tutti i musulmani: la loro fede. Il musulmano (muslim in arabo) fa atto di sottomissione di sé a Dio e tale atteggiamento manifesta nella pratica degli obblighi prescritti. Una simile adesione lo impegna come credente di fronte a Dio e, come persona, lo unisce alla sua comunità (umma). Questo atto di sottomissione si fonda sulla rivelazione ricevuta e trasmessa dal profeta Maometto, profeta dell'ultimo e ultimo profeta che ha richiamato il mistero di Dio creatore e misericordioso, ma anche l'imminenza del giudizio. Il musulmano afferma la sua fede nella unicità di Dio (tawhid), Creatore e dispensatore dei beni necessari, Signore della gloria, cui è dovuta ogni lode. I segni di Dio (ayat Allah = il segno di Dio) sono per l'uomo le prove della creazione e garantiscono la sua fede, di cui fa professione mediante la yahada che mette l'accento sul Dio unico e sulla chiusura della rivelazione da parte di Maometto. Questa professione di fede del musulmano costituisce la sua esperienza di Dio e una testimonianza della sua fede. L'uomo è una creatura animata dal soffio di Dio, una persona capace di rispondere a Dio. In terra egli è il khalifah (rappresentante) di Dio. Da questa condizione derivano gli obblighi dei «cinque pilastri» dell'Islam, vale a dire le pratiche cultuali del credente alle quali si aggiungono tutte le prescrizioni comunitarie sulla via che conduce a Dio al fine di garantire la vita armoniosa della comunità (umma). Così la fede nel Dio unico che sta alla base della preghiera quotidiana, del ramadan, come pure dell'espressione spettacolare del pellegrinaggio a La Mecca, rinnovata attualizzazione dell'evento originario, costituisce il fondamento e il motore del dinamismo dell'Islam moderno.
EUR 47.50