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Sogni e memorie di un abate medievale. «La mia vita» di Guiberto di Nogent. Nuova ediz.
Il testo che viene qui presentato è lo scritto autobiografico di Guiberto di Nogent, abate vissuto in Francia tra l'xi e il xii secolo. Riveste un particolare interesse storico poiché costituisce una vera e propria miniera di notizie sui fatti di quell'epoca, di cui si sono avvalsi soprattutto storici come il Guizot, che lo incluse tra le fonti della sua monumentale raccolta in ben trenta volumi «pour servir à l'histoire de la France». "La mia vita" fu scritta in età avanzata, quando Guiberto aveva già compiuto sessantanni; è suddivisa in tre libri, redatti non di seguito ma in tempi successivi, per quanto ravvicinati: il primo nel 1114, gli altri due fra il 1115 e il 1116. Nel complesso potrebbe sembrare un'opera alquanto discontinua, mancante di un piano organico, ma ciò non toglie nulla al suo interesse; anzi, per l'autore questo andamento costituisce uno stimolo a presentare un'infinità di situazioni, eventi, personaggi, esperienze interiori ed esteriori in un quadro composito che, per esplicita e ripetuta dichiarazione, vuol essere «oggettivo». Un reperto che ci restituisce, come in un'istantanea, tutta la ricchezza e la varietà di un Medioevo nient'affatto «oscuro».
EUR 7.60
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Grazie a te Signore. Commento alle suppliche di ringraziamento
Poter beneficiare finalmente della versione in lingua italiana dell'"Expositio Psalmorum" costituisce un contributo di grandissimo valore non solo per gli studi medievali e di letteratura cristiana antica, ma anche per una conoscenza più diretta della spiritualità monastica delle origini. Il testo dell'Expositio, infatti, era ben noto ai monaci del medioevo e accompagnava, insieme agli altri grandi commentari (primo fra tutti le "Enarrationes" di Agostino), quella meditatio-ruminatio con cui essi prolungavano, per così dire, nella solitudine e nel silenzio della cella, l'eco della celebrazione comune delle Ore Liturgiche e il canto della salmodia. I Salmi erano per loro come la nota costante, lo sfondo di tutta la loro relazione col Signore; aprendo il Salterio vi riconoscevano tutti quei tratti profondamente umani dell'anima orante e, nello stesso tempo, tutta la ricchezza di un testo che, in quanto ispirato, è stato messo da Dio nelle mani, nella bocca e nel cuore di chi prega. Prefazione della Comunità certosina di Serra San Bruno.
EUR 12.00
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La fine della comunità e la nascita dell'individualismo agrario nella Francia del XVIII secolo. Nuova ediz.
Il tema della fine delle forme di gestione comunitaria delle risorse e della nascita dell'individualismo agrario costituisce uno dei nodi essenziali della storia economica e sociale europea. Questo processo fece nascere forme nuove di gestione dell'agricoltura, più moderne, e contemporaneamente rese disponibile in molte regioni europee la base demografica e materiale necessaria per la rivoluzione industriale. Marc Bloch, con la profondità e l'acume storico che gli sono consueti, traccia il quadro di queste vicende. Chi erano gli uomini che propugnavano l'individualismo e chi difendeva, invece, le antiche forme di comunità? Come si svolse questa lotta e come rimasero da essa segnate le terre rurali? Una ricerca insistita del legame tra vicenda umana e vicenda politica, applicata a un passaggio storico fondamentale, uno snodo centrale dell'evoluzione verso la nostra modernità.
EUR 5.60
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Fabula mistica. XVI-XVII secolo. Nuova ediz.. Vol. 1
Da Eckhart a Silesius, da Teresa d'Avila a Giovanni della Croce o Surin, tutto un corteo luminoso di donne, folli, illetterati, eremiti oscilla fatalmente tra obbedienza e rivolta, ortodossia ed eresia, sapere istituito e nuovi ordini del conoscere. In "Fabula mistica", opera considerata da molti il suo capolavoro, de Certeau si inabissa nell'indecifrabile Giardino delle delizie di Bosch, ascolta le voci dimenticate dei gesuiti di Aquitania che tentarono una riforma dell'Ordine, si attarda lungo le stazioni che scandirono il tragico percorso di Labadie: critica letteraria e psicoanalisi, semiotica e filologia, analisi sociale e indagine politica contribuiscono a disegnare un percorso che abbandona (ma non trascura) i confini della teologia e si lascia contaminare da strumenti critici apparentemente estranei o inadeguati. Ed è proprio la sorvegliata e rigorosa contaminazione tra discipline a costituire il tratto caratteristico della sua opera: mettere in discussione ogni teoria o pragmatica della comunicazione e lasciare che a parlare sia un linguaggio perforato, interdetto, opaco, sempre bisognoso di traduzione ma anche sempre più ricco di qualunque sistema.
EUR 13.60
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La rivoluzione russa. Intellettuali e potere
La rivoluzione russa è stata, in termini rilevanti, anche un confronto-scontro tra diverse prospettive intellettuali. In ragione della debole consistenza delle classi sociali, in particolare del "terzo stato", il ceto degli intellettuali, intelligencia, termine non a caso coniato in Russia, ha finito con lo svolgere un ruolo storico forse senza riscontri in altri contesti. In certi momenti è parso che in campo ci fossero solo gli intellettuali rivoluzionari e l'autocrazia, in un confronto senza esclusione di colpi. E sicuramente una rappresentazione schematica che deve essere articolata e resa più complessa per la presenza di altri attori: le masse contadine gettate nella grande storia dalla politica estera imperialistica dello zarismo, le prime concentrazioni operaie, la nascente industria, i fermenti artistici, la scomposizione della nobiltà, il formarsi di ceti professionali e tecnico-scientifici. Eppure le concezioni di fondo, tra di loro sempre più divergenti e inconciliabili, furono elaborate dagli intellettuali, teorici e pensatori russi, laici e religiosi, nei decenni a cavallo tra Otto e Novecento, prima che la vittoria definitiva del bolscevismo e la creazione dell'URSS spazzassero via ogni possibilità di confronto, imprimendo al sistema una connotazione totalitaria, rivelatasi irriformabile. Non si trattò però solo di fratture, discontinuità e sconvolgimenti. Dentro la storia russa, sovietica, sino all'attuale era Putin, sono ben visibili forti elementi di continuità, l'incidenza operativa della lunga durata. Il soggetto principale, da questo punto di vista, è stata ed è sicuramente la Chiesa ortodossa, con tutto ciò che ne deriva sul piano della cultura e del potere, del costume e della mentalità. Con approcci differenti e diverse sensibilità, senza sovrapposizioni, i tre saggi che compongono questo volume interrogano uno degli eventi fondatori della storia e del mondo contemporaneo.
EUR 6.40
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L' uomo è morto? Smurare la libertà
Nel 1986, Wole Soyinka nel discorso per il conferimento del premio Nobel per la letteratura prende le mosse da un'esperienza teatrale londinese per sviluppare un complesso e potente j'accuse contro il razzismo. Due anni dopo, in uno scritto sul teatro nelle culture tradizionali africane, egli afferma come tale arte sia divenuta una pratica di liberazione, un «modello di sopravvivenza» dell'uomo oppresso. Sospinto dall'urgenza dell'oggi, Soyinka prende nuovamente la parola per esortare ognuno di noi a difendere quel bene immateriale ma concreto che chiamiamo «libertà». "Smurare la libertà" è il compito più esaltante che l'umanità possa assumersi, e necessita sempre di una critica dell'intera storia dello sviluppo umano.
EUR 6.00
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L' apartheid intorno a me. Autobiografia
Figlio di immigrati lituani in Sudafrica, Hosea Jaffe crebbe in una società sopraffatta dal razzismo e vide le gravi ingiustizie perpetrate in nome dell'apartheid. Rimase un anti-razzista per tutta la vita e fu critico delle affermazioni «eurorazziste» di Marx ed Engels. Per Jaffe il colonialismo era la fonte, il vero sangue vitale del capitalismo/imperialismo, non un semplice effetto collaterale. La sua autobiografia prende perciò la forma del movimento della sinistra in Sudafrica e non solo. Scrive Samir Amin: «Le memorie che Hosea Jaffe ci lascia sono preziose. Sono quelle di un combattente comunista sudafricano che aveva capito che l'apartheid serviva con perfetta efficienza lo sviluppo del capitalismo in quella regione del mondo. Le sue analisi mettono in evidenza le disastrose conseguenze dell'abbandono della prospettiva internazionalista - inevitabilmente anti-imperialista - da parte dei popoli degli Stati Uniti, dell'Europa e del Giappone».
EUR 12.00
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Autorità e potere nei Paesi musulmani. Concetti e pratiche
Gli eventi riportati dalle cronache internazionali evidenziano il fermento culturale, sociale e politico che esiste oggi nei Paesi a maggioranza musulmana. Questi accadimenti nascono da tensioni politiche e socio-economiche e da dialettiche culturali che, da un lato, hanno delle specificità nazionali, e, dall'altro, una natura precipua ma transnazionale. Essa si può spiegare attraverso il consenso che larghi strati delle popolazioni musulmane accordano a figure di autorità, istituzioni sociali o sistemi normativi e concettuali tradizionali che sono sopravvissuti nel corso dei secoli, adattandosi e rimodellandosi in base alle mutate condizioni storiche. Dalla coscienza della complessità di questi apporti prende le mosse questo libro, che vuole mettere a fuoco la pluralità che sostanzia il concetto stesso di «autorità». Le direttrici sottese dalla riflessione sono, quindi, necessariamente due: quella dell'eterogeneità, sia essa intesa in senso cronologico o geografico; e quella della continuità, che ha permesso la persistenza di categorie di pensiero, istituzioni e strutture sociali che hanno dato forme per certi versi simili alle civiltà del Vicino e Medio Oriente, al subcontinente indiano, ma anche, al di là di queste, a parte dell'Africa subsahariana e alle isole del sudest asiatico.
EUR 8.00
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Immaginare il museo. Riflessioni sulla didattica e il pubblico
Questo volume nasce da oltre trent'anni di esperienza nel campo della conservazione e della didattica in un importante museo milanese. Si rivolge ai colleghi, ma anche ai tanti giovani che vorrebbero diventare operatori didattici; agli insegnanti che sempre più utilizzano il museo come libro di testo, ma anche a coloro che, con motivazioni diverse, ne varcano la soglia come visitatori. Immaginare il museo significa pensarlo innanzitutto nel suo rapporto con il pubblico e dunque confrontarsi con le nuove tecnologie, gli apparati didattici, la comunicazione, i problemi espositivi. Ma significa, altrettanto, considerare questo particolarissimo contenitore dal punto di vista dell'immaginario collettivo. Occorrerà dunque riflettere sui luoghi comuni che ancora si accompagnano alla parola «museo», sulle attese, la soddisfazione e le delusioni dei visitatori, condizionati tanto dai nuovi modelli imposti dal consumo culturale e dal turismo di massa, quanto dalla tipologia psicologica individuale. Con la convinzione che il museo sia comunque, per tutti, uno splendido luogo in cui esercitare intelligenza e immaginazione.
EUR 5.60
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La verità nomade. Introduzione a Emmanuel Lévinas
«Siamo Ebrei? Siamo Greci? Noi viviamo nella differenza tra l'Ebreo e il Circeo, che forse è l'unità di quello che si chiama la storia». Queste parole, che Derrida formula leggendo Lévinas, non si limitano a denunciare i limiti del logos greco, ma tentano di dare delle indicazioni su una diversa articolazione di ciò che tradizionalmente si chiama filosofia. Che ne è della Verità? La parola rischia di suonare strana, anche se suscita dei ricordi. È una parola usurata, anche se l'usura può permettere di vederne meglio la trama. È forse possibile arrestare in un luogo la Verità? La riflessione di Lévinas intende misurarsi con il discorso filosofico là dove è in gioco la sua stessa natura. «Nulla può quindi sollecitare altrettanto profondamente il logos greco - la filosofia - quanto questa irruzione del tutt'aitro, nulla può svegliarlo così alla sua origine, come alla sua morte, al suo altro», dice sempre Derrida riferendosi a Lévinas. Questo libro segue il pensiero di Lévinas lasciandosi condurre lungo il suo complesso ma sorprendente tragitto.
EUR 7.20
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Le figlie di Sherazade. Le donne arabe. Vol. 1
Il mondo arabo è la donna. La donna è il problema del mondo arabo.\r\n\r\n«Le donne, l'ho detto e scritto a più riprese, sono le madri che hanno generato le "bombe umane" che si fanno esplodere in seguito all'esplosione demografica, all'esplosione dei problemi insolubili delle società arabo-islamiche, all'esplosione della dittatura e della repressione esplosiva operata sulle ragazze che diventano le madri schiacciate da un sistema che le obbliga a esplodere attraverso la loro unica utilità umana: fare figli. Il futuro ci spinge inesorabilmente verso la trasformazione delle società rimaste consegnate al patriarcato e alle ingiustizie che questo genera, privilegiando l'uomo rispetto alla donna. La prova lampante che le donne arabe sono le più represse del mondo; c'è molto da fare per trasformare società arcaiche in nazioni forti e rispettate nel mondo. Il mondo si farà con le donne o non si farà».
EUR 8.00
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L' occhio e la pagina. Tra immagine e parola
La visione e il linguaggio, la figura e il discorso, la percezione e la descrizione. E su tutti un altro binomio di opposti complementari: la parola e l'immagine. È su questo tavolo che la critica e la storia dell'arte giocano la loro posta più alta: la riformulazione verbale dell'immediatezza visiva dell'opera. Sul tragitto che va dall'occhio alla pagina, l'autore incontra tra gli altri Roberto Longhi e Jacques Derrida, Michel Foucault e Aby Warburg, Erwin Panofsky e Cesare Brandi, Leonardo e Conrad Fiedler. Ma l'arte può interpretare se stessa e fare a meno della critica e del suo linguaggio fatalmente infedele? Ecco allora i passaggi moderno-contemporanei dell'arte concettuale e del citazionísmo. Anche l'attività di restauro, l'esperienza del «critofilm», la prassi espositiva sono modalità dell'intervento critico, che però fanno a meno dello strumento linguistico. Si disegna così un ampio orizzonte di temi e motivi che possono riassumersi in un'unica, paradossale domanda: se parlare e vedere non sono la stessa cosa, se ciò che si vede non sta mai in ciò che si dice, se la descrizione mai ci restituirà tutto ciò che la percezione ci fornisce, la critica d'arte è davvero possibile? O forse non sa quello che dice e dice quello che non sa? In questa seconda edizione aggiornata, il lettore troverà un nuovo capitolo e un «Epilogo Proust».
EUR 8.00
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Tutto per te, Signore. Commento ai Salmi. Vol. 5
Si giunge con questa pubblicazione al quinto volume della traduzione in lingua italiana del Commento ai Salmi di Flavio Magno Aurelio Cassiodoro (485 ca. - 580 ca.). Per i precedenti sono stati scelti salmi che potevano raggrupparsi sotto un unico tema; questo, invece, contiene i commenti a ventitré componimenti piuttosto slegati fra loro. Il titolo è senz'altro appropriato, in quanto tiene conto di una verità molto cara a Cassiodoro: la lode al Signore è davvero l'opus Dei, ed è, in un certo senso, quasi un'anticipazione del paradiso; essa, però, va cantata soprattutto «con la cetra della vita». Cassiodoro scopre con disarmante facilità il senso cristologico dei Salmi: secondo lui, anzi, è il Signore stesso che parla in molti di essi. Ed è di pari evidenza per Cassiodoro la lettura del senso ecclesiologico, anche perché la Chiesa è un tutt'uno con il suo Sposo.
EUR 33.25
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Immagini e testimonianze dall'esilio
Oggi siamo testimoni di migrazioni di massa che portano milioni di individui a spostarsi in terra straniera, poveri, senza conoscere la lingua del paese in cui forse approderanno, respinti o drammaticamente, talvolta tragicamente, emarginati e dunque di fatto esiliati.\r\n Ma l'esilio è anche «la figura di uno stato esistenziale o mentale» o addirittura metafisico come ha scritto un esule, il poeta Iosif Brodskij. È una esperienza estrema che tocca anche ognuno di noi che in qualche istante della nostra vita abbiamo provato l'esperienza di essere proiettati in una terra straniera, in una terra di esilio in cui pareva di aver perduto la possibilità di comunicare ad altri la nostra condizione, la nostra solitudine. È cercando di definire questa dimensione, che questo libro, che ha la struttura di un'indagine e di una narrazione, cerca di attraversare alcuni territori, soprattutto letterari e artistici, che sono profondamente segnati dall'esilio. Con Baudelaire, Kafka, Montale, Melville compiamo così un viaggio lungo i confini e dentro terre di esilio fino a riportarci su quella frontiera in cui incontriamo di nuovo l'esilio dei dannati della terra, con una nuova consapevolezza che emerge anche dalle immagini e dalle testimonianze dell'esilio che abbiamo via via incontrato.
EUR 19.00
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Bataille. Depensare la crescita
Georges Bataille ha costruito il suo percorso intellettuale al di fuori dell'accademia e di ogni argine disciplinare. Scrittore, romanziere, saggista, filosofo, antropologo, sociologo, economista ecc., non si contano i codici espressivi ch'egli ha utilizzato per esplorare le ossessioni generate da una vita vissuta a costante contatto con la morte e la malattia. Nel saggio che introduce alla lettura di brani scelti dell'autore francese, Onofrio Romano non tace i numerosi punti di non-contatto fra Bataille e il pensiero della decroissance (decrescita), cogliendone, non di meno, i parallelismi rispetto al concetto batalliano di dépense (dispendio). La sua opera costituisce infatti uno dei tentativi più coerenti e radicali di smascherare l'insostenibilità di un consorzio umano fondato sulla riduzione delle cose e delle persone alla loro funzione produttiva (servile), nonché il territorio teorico che ha offerto maggiore spazio alla questione del sacro, ovverosia alle pratiche sociali di sottrazione degli enti al loro statuto utilitario.
EUR 4.00
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Percorsi di esegesi coranica
Muhammad Hussein Fadlallah è stato uno degli intellettuali di punta dello sciismo imamita del XX secolo, e si colloca in quella scuola di pensiero e azione che, a partire da 'Ali Shariati e passando per Baqir al-Sadr e Musa al-Sadr, ha illustrato íl pensiero sciita contemporaneo. La pubblicazione di questa antologia commentata degli scritti di Fadlallah risulta particolarmente opportuna nel quarantennale della rivoluzione iraniana di Khomeini. Convinto della necessità che la scienza si trasformi in abbrivio all'azione, la tesi capitale di Fadlallah è che l'Islam rifiuta il quietismo e incita alla ribellione, poiché è íl Corano stesso che mobilita gli oppressi secondo il principio della potenza (quwa). Una potenza che è principio di movimento costituente per íl bene di tutto l'Islam. Questo libro, frutto di attente ricerche sul campo, si avvale di traduzioni dai testi originali in arabo mai pubblicate prima in Italia, aprendo una prospettiva intrigante che obbliga a interrogarsi oltre gli stereotipi dell'Islam per natura violento e dell'Occidente «unico fortilizio assediato della civiltà».
EUR 8.00
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Lavoro e cristianesimo. Un problema aperto
Questo libro invita a una riflessione su un tema attualissimo. Il mondo del lavoro è attraversato da una trasformazione radicale e incessante. Tanto le organizzazioni sociali, in primo luogo i sindacati, quanto gli strumenti normativi, presentano lacune e risultano spesso inadeguati nella loro opera di difesa sociale. Le interviste qui riportate a una ventina di cristiani militanti nel mondo del lavoro esprimono in modo convincente, perché derivato dall'esperienza, i problemi e le esigenze che si presentano. E se il mondo cattolico in genere preferisce dedicarsi a un sociale di prossimità, è pur vero che i problemi che oggi affliggono le persone hanno spesso scala globale e se si intende affrontarli occorre predisporre pensieri e forme di organizzazione proporzionati allo scopo. Papa Francesco ha parlato molto francamente di questi temi ma la Chiesa è fatta di strutture complesse che hanno bisogno di tempo per prendere coscienza e trasmettere il messaggio tra i fedeli. Nella realtà della comunità cristiana e di fronte a un problema come quello del lavoro, sembra importante che l'iniziativa parta dal basso. Da qui si possono elaborare nuove idee, esperienze e stili di vita che immettano nel mondo del lavoro elementi di fiducia e di speranza sulla possibilità di una sua umanizzazione.
EUR 7.20
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Il gioco della verità. Semiotica ed ermeneutica. Vol. 1\2
Nel Gioco della verità si delineano la forma e gli effetti di una svolta entro la cornice intrecciata di Semiotica ed ermeneutica, che costituisce l'ambito tematico del primo volume delle Opere di Carlo Sini. Forte dell'eredità che gli veniva dalla tradizione ermeneutica e da quella pragmatista, testimoniata già dagli scritti degli anni Settanta raccolti nello Spazio del segno(vol. I, tomo I delle Opere), l'Autore inaugura qui un cammino del tutto originale, che gli permetterà di ripensare le modalità, i limiti e le possibilità del fare filosofico. Composte a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, le pagine del presente tomo propongono infatti un'alternativa forte agli esiti nichilistici e relativistici a cui la filosofia ermeneutica italiana e internazionale stava pervenendo nello stesso giro di anni. L'alternativa al relativismo non si configura però, nella filosofia di Sini, come un nostalgico rimpianto o un caparbio ritorno a improbabili verità assolute; l'alternativa consiste piuttosto nell'impresa di elaborare una nuova concezione della verità stessa, in quanto occasione e provocazione per il sapere filosofico. Non più intesa come corrispondenza logica tra essere e pensiero, ma come esperienza sempre determinata, incarnata e situata, la verità ha in sé tanto la parzialità della propria collocazione storico-pratica quanto la pienezza del senso con cui, in quella esperienza, il mondo si configura senza residui. Senza residui (perché, in ogni esperienza, è tutto il mondo a prender figura di verità), ma nella sempre rinnovata apertura di una differenza: il differire del mondo nelle figure del suo stesso accadere. La prospettiva che così si inaugura restituisce alla filosofia un compito, oggi quanto mai attuale, di comprensione cosmologica e di responsabilità politica, come via di uscita sia dal qualunquismo relativistico sia dal dogmatismo ottuso, che sono gli epigoni gemelli della crisi di senso da cui sono stati segnati gli ultimi decenni del Novecento.
EUR 38.00
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Sulla strada di Sandino. In Nicaragua. Nuova ediz.
Nei Caraibi e in America Latina Sandino è un vero mito, il suo nome viene ricordato accanto a quelli di Emiliano Zapata e di José Martí. Anche l'Europa riscoprì le sue gesta durante i giorni della rivoluzione in Nicaragua di quarant'anni fa. Paulo Cannabrava Filho, oggi direttore di una combattiva testata brasiliana di San Paolo, continua a spendersi per l'autodeterminazione dei popoli latino-americani e contro l'imperialismo. Questo libro ci restituisce idee, aspirazioni, progetti di chi intese seguire la strada di Sandino in Nicaragua, descrivendo la storia, il dramma e la speranza di una rivoluzione che - ricorda l'autore nell'introduzione scritta appositamente per questa edizione - nel potere difeso a oltranza da Daniel Ortega e sua moglie Rosario Murillo, mostra laceranti limiti e insanabili contraddizioni.
EUR 14.25
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La Raza. Messicani negli USA
Quando il Messico conquistò la sua indipendenza nel 1821, vasti territori che ne facevano parte rientrarono nelle mire dei vicini Stati Uniti. Negli anni successivi gli USA ne conquistarono il controllo a prezzo di guerre e contraddizioni: parliamo di California, Texas, Nevada, Arizona, Utah e parte del Nuovo Messico, Colorado e Wyoming. Tali territori erano abitati non solo da popolazioni di nativi (i cosiddetti «pellerossa») ma anche da meticci di lingua spagnola, molti dei quali proprietari e coltivatori diretti che vennero spossessati a viva forza e costretti a prestare la loro manodopera nei grandi latifondi anglosassoni che andavano nascendo. La Raza, pubblicato per la prima volta nel 1972 nell'ambito della collana di antropologia «Occidente a confronto», è diventato un classico della letteratura che si può identificare come antropologia politica. Di fronte alle decisioni dell'Amministrazione americana condotta da Donald Trump, quest'opera di Stan Steiner rimane un contributo indispensabile per cogliere il radicamento di una popolazione e di una cultura nel territorio degli Stati Uniti d'America.
EUR 10.00