Sfoglia il Catalogo ibs_6_awin_155_
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2561-2580 di 53461 Articoli:
-
Storia d'Europa
Non c'è stato un destino europeo\r\nsegnato dall'origine, né una superiorità\r\npredestinata degli europei sugli altri\r\nuomini. Il destino europeo è stato\r\ninventato e costruito attraverso la storia,\r\nfra mille pene e mille entusiasmi, fra opere\r\ndi superiore concezione e moralità e azioni\r\ndi delittuosa violenza.\r\nUna storia complessa e affascinante,\r\nraccontata da uno dei più importanti storici\r\nitaliani.\r\n\r\nIn Europa è nata la tradizione etico-politica e intellettuale\r\ngreca e romana, è sorta la parola nuova del Cristianesimo,\r\nsi sono incrociati e fusi i destini di grandi popoli e di grandi\r\ntradizioni culturali (Etruschi e Celti, Germani e Slavi, Sciti e\r\nMongoli, Arabi e Turchi e vari altri), è sbocciata la civiltà\r\nmoderna della scienza e della tecnica, è fiorita la cultura\r\ndell'uomo e della libertà morale e politica o civile, sono state\r\npensate grandi utopie di giustizia e di pace, si è formata\r\nl'economia moderna della produzione e degli scambi a\r\ndimensione mondiale, è cominciata l'unificazione civile del\r\nmondo, si sono affermati i modelli dello stato nazionale e dello\r\nstato sociale. L'Europa ha portato in tutto il mondo le sue forme\r\ndi vita materiale e morale e di organizzazione moderna e civile,\r\ncon i suoi ideali e modelli più alti, esercitando una grande\r\nfunzione di liberazione e di amalgamazione nella storia\r\ndell'intero mondo, ma anche praticando funzioni di dominio, di\r\noppressione e di sfruttamento che hanno lasciato una scia\r\nirriducibile di conflitti.\r\nIn questo libro, uno dei più importanti storici italiani percorre\r\nin un racconto a volo d'uccello la complessa storia d'Europa,\r\ndall'antichità sino ai giorni dell'Unione Europea e ai suoi\r\nproblemi nel mondo della globalizzazione.
EUR 26.60
-
Breve storia della disuguaglianza
Se riusciremo a dare un volto umano alla globalizzazione e a far sì che la democrazia continui a essere un sistema politico credibile, dipenderà da come risolveremo la questione della disuguaglianza.\r\n\r\nGli autori individuano i temi fondanti del dibattito economico, filosofico e politico intorno alla disuguaglianza, offrendoci un quadro del pensiero dei maggiori scienziati sociali che se ne sono occupati. Emerge chiaramente come la teoria economica abbia a lungo trascurato il fondamentale problema della distribuzione personale del reddito e come l'uso di sofisticati strumenti statistici abbia svuotato la questione della disuguaglianza dei suoi contenuti etici più profondi. Il libro dedica in seguito particolare attenzione all'analisi del complesso rapporto che intercorre tra globalizzazione, disuguaglianza e democrazia.\r\n\r\nPer finire - e per indirizzare la riflessione sul futuro - gli autori tracciano una mappa delle più recenti proposte avanzate da importanti studiosi della disuguaglianza economica: da Anthony Atkinson a Joseph Stiglitz, fino a Thomas Piketty.
EUR 17.10
-
Saggi sulla legge naturale
"I Saggi sulla legge naturale «sono assai importanti per\r\nconoscere e per intendere meglio di quanto fosse\r\npossibile prima della loro pubblicazione la formazione\r\ndel pensiero morale e politico di Locke. Essi hanno\r\nampiamente rinnovato l'interpretazione del pensiero\r\nlockiano e l'hanno posta su basi più solide."\r\n- Dall'Introduzione di Giuseppe Bedeschi\r\n\r\nScritti in latino da Locke tra il 1660 circa e il 1664 nelle forme tradizionali delle discussioni accademiche, i "Saggi" rimasero inediti fino al 1954, anno in cui von Leyden curò l'edizione critica del testo, corredata dalla traduzione inglese. Su questa edizione è stata condotta la traduzione italiana. Una volta pubblicati, questi scritti hanno ribaltato molte erronee interpretazioni del pensiero di Locke e continuano a essere di fondamentale importanza per l'esatta comprensione dello sviluppo del suo pensiero politico. Il saggio introduttivo di Giuseppe Bedeschi mette a fuoco i temi centrali dell'opera e la loro influenza sulle opere successive.
EUR 13.30
-
Grammatica dell'integrazione. Italiani e stranieri a scuola insieme
Un racconto prezioso delle tante realtà che\r\nnella scuola italiana da anni praticano\r\nl'integrazione, a firma del maestro Vinicio\r\nOngini, massimo esperto di questo tema\r\nnel nostro Paese.\r\n\r\n«L'autore racconta ai genitori perplessi le buone esperienze dell'intercultura nelle nostre classi» - Robinson\r\n\r\n\r\nL'integrazione di italiani e stranieri a scuola non è un'emergenza o una novità, ma una realtà che esiste già da lungo tempo. Il libro chiama a raccolta tutti i protagonisti delle tante esperienze positive di integrazione in atto da molti anni nelle scuole del nostro Paese: insegnanti, presidi, alunni, sindaci, genitori, artisti condividono la loro voce per mostrare i tanti modi in cui l'integrazione si declina. Si incontreranno in queste pagine i 'costruttori di ponti' delle scuole dell'infanzia e gli esercizi di 'buon senso' degli studenti; si racconteranno i tentativi di convivenza e di resistenza quotidiana nei piccoli comuni e nelle grandi città. Si prenderanno molto sul serio le nuove preoccupazioni e paure delle famiglie italiane. L'integrazione è aiuto ai più deboli: bisogna accoglierli, insegnare la lingua, orientarli. È anche così, certo. Ma c'è anche molto di più: per esempio, un buon numero di studenti 'stranieri' conosce le lingue e il mondo meglio di noi e degli studenti italiani; alcuni di loro proseguono gli studi superiori e poi si iscrivono all'università. Un chiaro segnale della spinta verso lo studio, della fiducia, del sogno, della speranza nel futuro. Fare integrazione vuol dire allora costruire legami di comunità e scoprire che l'influenza reciproca può essere vantaggiosa per tutti. Nel tempo dell''emergenza migranti', di 'prima gli italiani', abbiamo bisogno più che mai di una 'grammatica dell'integrazione' che insegni a costruire il senso del possibile e a coltivare visioni del futuro. È il principio speranza: non smettere di provare a fare il mondo come dovrebbe essere.
EUR 15.20
-
Il dado è tratto. Cesare e la resa di Roma
Nel gennaio 49 a.C., Cesare, conquistatore delle Gallie,\r\nalla testa di alcune coorti legionarie varcò il Rubicone,\r\npronunziando una celebre frase. Nello stesso giorno occupò\r\nRimini, presidio strategico della terra Italia. Si spinse poi\r\nverso sud, minacciando la stessa Roma, cuore di una res\r\npublica ormai egemone sul Mediterraneo.\r\nPompeo, incaricato di fermarlo, rispose con una mossa\r\nmeno celebre ma altrettanto fatidica. Ordinò all'intera\r\nclasse politica di abbandonare la città e di seguirlo, per\r\ncontrattaccare dal meridione della Penisola o, addirittura,\r\ndai Balcani.\r\nIl panico fu inenarrabile. Mai i romani si erano trovati di\r\nfronte a una situazione del genere. L'Urbe, nella sua secolare\r\nstoria, era stata sempre difesa, con alterne fortune, da nemici\r\nesterni e interni. A Cesare essa fu invece abbandonata,\r\nassieme al suo ricchissimo tesoro.\r\nChe cosa avvenne in quei terribili giorni? Come si giunse\r\na una situazione tanto sconcertante?\r\nRoma era davvero indifendibile? Quali\r\nfurono le conseguenze della fuga\r\npompeiana?\r\nPer rispondere occorre ricostruire\r\nla temperie politica e istituzionale\r\nche aveva trasformato la gloriosa res\r\npublica in un sistema logoro e corrotto,\r\nnel quale ormai troppi non credevano\r\npiù, e che Cesare riuscì a piegare con\r\nrapidità impressionante.
EUR 12.35
-
Profilo del dada
La parabola artistica della 'bomba dada',\r\nil più radicale movimento delle\r\navanguardie storiche.\r\nUn saggio su una forma espressiva\r\nche è all'origine di tutto ciò che l'arte\r\ncontemporanea ha avuto e ha ancora da dire.\r\n\r\nCome nessun altro membro della grande famiglia\r\ndell'avanguardia, il dada fu puro movimento, una parola\r\nd'ordine che irruppe nell'immaginario collettivo con violenza ed\r\nenergia senza eguali. Per questo la sua rivolta, ironica e\r\nnichilista, continua ad apparire come il punto più estremo e\r\nparadigmatico dello sperimentalismo moderno, autentico sisma\r\nculturale di cui è difficile localizzare perfino l'epicentro\r\ngeografico. Da New York a Barcellona, Zurigo, Hannover,\r\nBerlino, Colonia e Parigi, la mappa migratoria dei suoi membri\r\ndisegna una spirale destinata a illuminare le ricerche letterarie e\r\nartistiche dell'intero Novecento.\r\nTra cronaca e teoria, in queste pagine Valerio Magrelli mette\r\nin luce il modo in cui, intorno al primo conflitto mondiale, un\r\npiccolo gruppo di intellettuali procedette alla riconfigurazione\r\ndell'oggetto estetico. Sostituendo il gesto al manufatto,\r\ntrasformando la vocazione in provocazione, spostando l'accento\r\ndall'opera all'operazione, il dada non poteva sopravvivere che\r\naffidandosi a un processo di continua autocancellazione. Per\r\nquesto la sua lezione resta insuperata, e spiega l'affermazione\r\nparadossale di George Steiner secondo cui «sembra ormai\r\nprobabile che tutta la corrente modernista, fino al giorno\r\nd'oggi, alla minimal art e allo happening, ai freaks e alla musica\r\naleatoria, costituisca una semplice nota a piè di pagina, spesso\r\nmediocre e di seconda mano, al dada».
EUR 14.25
-
Un paese in movimento. L'Italia negli anni Sessanta e Settanta
Gli anni Settanta sono ricordati spesso per\r\nla loro violenza. Ma sono stati molto altro:\r\nla mobilitazione collettiva e la passione\r\ncivile, la battaglia e la conquista dei\r\ndiritti, un entusiasmo politico fino a oggi\r\nmai eguagliato.\r\n\r\nNell'immaginario collettivo gli anni Settanta sono rimasti\r\nimpressi come gli anni di piombo, una definizione che\r\nevoca il tanto sangue versato dai terroristi, dagli stragisti, dalla\r\ncriminalità organizzata. Sono rimasti così nell'oblio gli 'altri'\r\nanni Settanta: un decennio di crescita democratica che ha\r\nconsentito di sconfiggere i terrorismi. Grazie a questa Italia di\r\ngran lunga maggioritaria rispetto alle minoranze criminali, si\r\nsono evitati i pericoli di un'involuzione autoritaria o di\r\nun'esplosione rivoluzionaria, gli obiettivi rispettivamente degli\r\nstrateghi del terrore e dei brigatisti.\r\nChi ha vissuto quegli anni ha una memoria viva dei fermenti\r\ndemocratici che percorrevano la sua generazione. Al contrario\r\ndei loro coetanei che si smarrivano nei miti rivoluzionari o\r\nsi mettevano al servizio dei golpisti o della mafia, moltissimi\r\naltri giovani e meno giovani, saliti prepotentemente alla ribalta\r\ndella politica sulla scia del boom economico, legavano il loro\r\nimpegno agli ideali della democrazia e del progresso. Vale per\r\ni giovani impegnati nei movimenti - operai, studenti, borghesi\r\n- ma vale anche per i militanti e per una parte delle élite\r\npolitiche al governo e all'opposizione che hanno interpretato\r\nle trasformazioni in corso nella società e ne hanno accolto\r\nle istanze. Non è un caso che in quegli anni entri in vigore lo\r\nStatuto dei Lavoratori, il servizio sanitario nazionale e vengano\r\napprovate leggi fondamentali come quella sul divorzio e\r\nsull'aborto.\r\nQuesto libro ripercorre la vicenda di tre generazioni di giovani\r\ne giovanissimi, di ogni ceto sociale, che nel giro di un ventennio\r\nhanno realizzato una vera e propria rivoluzione culturale che ha\r\ncambiato l'intera società italiana, dal mondo del lavoro a quello\r\ndelle imprese, delle scuole, delle università, delle professioni, del\r\npubblico impiego, delle famiglie, della politica e della Chiesa.
EUR 17.10
-
L' economia spiegata a un figlio. Nuova ediz.
Un libro che è stato fin da subito una sfida: far toccare con\r\nmano ai più giovani la rilevanza dell'economia.\r\nÈ con lo stesso spirito che Galimberti - in questa\r\nnuova edizione dell'opera - affronta e tratta le\r\ndisuguaglianze, il tema fondamentale di questi anni.\r\n\r\n\r\n"Un libro avvincente. Galimberti conduce per mano il lettore\r\ne lo guida a osservare la realtà attraverso una miriade di\r\nesempi, di riflessioni, di spunti tra cronaca e storia, che\r\nriescono a dare dell'economia una non rituale dimensione\r\ndal volto umano" - \r\nGianfranco Fabi, Il Sole 24 Ore\r\n\r\n«Ricordi, Adrian, quando eri a scuola e ti chiedevano\r\ncosa faceva tuo padre? Tu farfugliavi: economista,\r\ngiornalista..., economista giornalista..., giornalista\r\neconomista..., giornalista economico... Ma, alla fine, capivano\r\nquello che faccio? No, rispondevi. Ma almeno tu lo capisci?\r\nVeramente neanch'io, confessavi. Questa mi sembra già una\r\nragione sufficiente per scrivere un libro...».\r\nPer un economista ci sono tre sfide: la prima è parlare di\r\neconomia ai propri pari; la seconda è parlare di economia\r\nal grande pubblico; la terza, e la più difficile, è parlare di\r\neconomia ai propri figli.
EUR 11.40
-
Debre Libanos 1937. Il più grave crimine di guerra dell'Italia
Gli italiani si macchiarono di uno dei crimini\r\npiù efferati della storia del Novecento:\r\nl'assassinio, a Debre Libanos, di più di\r\nduemila persone di fede cristiana. A\r\ndistanza di ottant'anni, Paolo Borruso\r\nricostruisce i contorni precisi di una memoria\r\ndolorosa, che esige di essere conosciuta con\r\ntutte le sue implicazioni storiche.\r\n\r\nTra il 20 e il 29 maggio 1937 ebbe luogo, in Etiopia, il più\r\ngrave eccidio di cristiani mai avvenuto nel continente\r\nafricano: nel villaggio monastico di Debre Libanos, il più celebre\r\ne popolare santuario del cristianesimo etiopico, furono uccisi\r\ncirca 2000 tra monaci e pellegrini, ritenuti 'conniventi' con\r\nl'attentato subito, il 19 febbraio, dal viceré Rodolfo Graziani. Fu\r\nun massacro pianificato e attuato con un'accurata strategia per\r\ncausare il massimo numero di vittime, oltrepassando di gran\r\nlunga le logiche di un'operazione strettamente militare. Esso\r\nrappresentò l'apice di un'azione repressiva ad ampio raggio, tesa\r\na stroncare la resistenza etiopica e a colpire, in particolare, il\r\ncuore della tradizione cristiana per il suo storico legame con il\r\npotere imperiale del Negus. All'eccidio, attuato in luoghi isolati e\r\nlontani dalla vista, seguirono i danni collaterali, come il\r\ntrafugamento di beni sacri, mai ritrovati, e le deportazioni di\r\ncentinaia di 'sopravvissuti' in campi di concentramento o in\r\nlocalità italiane, mentre la Chiesa etiopica subiva il totale\r\nasservimento al regime coloniale. L'accanimento con cui fu\r\ncondotta l'esecuzione trovò terreno in una propaganda (sia\r\npolitica che 'religiosa'), che andò oltre l'esaltazione della\r\nconquista, fino al disprezzo che cominciò a circolare negli\r\nambienti coloniali fascisti ed ecclesiastici nei confronti dei\r\ncristiani e del clero etiopici, con pesanti giudizi sulla loro fama di\r\n'eretici', scismatici. Venne a mancare, insomma, un argine ad\r\nazioni che andarono oltre l'obiettivo della sottomissione,\r\nlegittimate da una politica sempre più orientata in senso razzista.\r\nI responsabili di quel tragico evento non furono mai processati.\r\nNell'immediato dopoguerra, ragioni diverse, sia da parte\r\nitaliana che etiopica, ne favorirono la rimozione. Questo libro\r\nricostruisce questa vicenda dolorosa e dimenticata dalla\r\nmemoria storica italiana.
EUR 19.00
-
Combattere la postdemocrazia
A sedici anni dall'uscita di Postdemocrazia,\r\nColin Crouch torna a tracciare la\r\nmutazione (e le derive) della democrazia\r\nrappresentativa occidentale alla luce dei più\r\nrecenti sviluppi politici e sociali.\r\n\r\nGià nel 2003 Colin Crouch delineava le debolezze e le\r\ncaratteristiche della nostra democrazia rappresentativa: il\r\ncrescente disinteresse dei cittadini alla vita pubblica, la\r\ncompetizione elettorale che si trasforma in uno spettacolo\r\ncontrollato da esperti nelle tecniche di persuasione, il peso delle\r\nlobbies all'interno dei parlamenti eletti. Questa nuova fase fu\r\ndenominata da Crouch 'postdemocrazia'.\r\nOggi, a sedici anni di distanza, è essenziale aggiornare e ridefinire\r\nil quadro post-democratico alla luce dei più importanti eventi\r\npolitici, economici e sociali degli ultimi anni: la crisi economica\r\ndel 2008 e, due anni dopo, la crisi dell'Unione Europea; la\r\ncrescita e l'affermazione dei partiti populisti e xenofobi di destra;\r\nl'utilizzo politico della rete e dei social network (che all'inizio\r\npromettevano l'allargamento del dibattito democratico mentre\r\noggi si rivelano strumento di controllo e persuasione di massa);\r\nma anche i movimenti ambientalisti e femministi cresciuti e\r\nrafforzatisi negli ultimi anni.\r\nNell'ultima parte del libro, Crouch si concentra su alcune\r\nproposte concrete in grado di salvaguardare la democrazia\r\nrappresentativa e costruire un'alternativa a un futuro che\r\nappare a tratti distopico.
EUR 17.10
-
Arrivano i barbari. Le guerre persiane tra poesia e memoria
Questo libro si incentra\r\nsulla narrazione e sulla celebrazione, in\r\nesaltanti scritture poetiche, delle epiche\r\ngesta della confederazione ellenica contro\r\nla soverchiante armata di terra e di mare\r\napprontata dal Gran Re Serse per asservire\r\nle comunità greche che gli si opponevano.\r\n\r\n Nella memoria collettiva degli antichi, come nella\r\nmemoria riflessa dei moderni, le grandi vittorie ottenute\r\ndai greci a Maratona, alle Termopili e a Salamina hanno assunto\r\nun enorme valore simbolico. I 300 spartani che, seppur vinti,\r\nriescono a sconfiggere i vincitori. I nemici storici, Sparta e\r\nAtene, che si alleano in nome di un bene superiore. Ma\r\nsoprattutto i barbari, i nemici della libertà e della civiltà, che si\r\ninfrangono di fronte alla resistenza di una minoranza unita e\r\ndeterminata a difendere i propri diritti.\r\nLa narrazione e la celebrazione, in esaltanti scritture poetiche,\r\ndelle epiche gesta della confederazione ellenica contro la\r\nsoverchiante armata di terra e di mare approntata dal Gran\r\nRe Serse hanno fornito una serie di topoi letterari che hanno\r\ninfluenzato e continuano a influenzare il nostro immaginario.\r\nTanto da costituire un patrimonio che riemerge costantemente\r\nogniqualvolta la storia lo richieda: da Lepanto a Nelson a\r\nTrafalgar, dai testi incendiari del nostro Risorgimento fino alle\r\ncanzoni della Resistenza.\r\nUn libro appassionato e divertente, alla riscoperta dei mille fili\r\nche ci legano al nostro passato più remoto.
EUR 17.10
-
Lezioni di fantastica. Storia di Gianni Rodari
Alzi la mano chi, nella sua vita, da bambino o da adulto, non ha mai avuto tra le mani un libro di Gianni Rodari. "Filastrocche in cielo e in terra", "Favole al telefono" e "Il libro degli errori" fanno parte dei ricordi e dell'immaginario di moltissimi di noi e non soltanto in Italia, visto che Rodari è uno degli scrittori più tradotti in tutto il mondo, oggetto di culto in Russia come in Brasile. Ma Gianni Rodari non ha 'soltanto' inventato favole e filastrocche, ha fatto molto di più: ha inventato un nuovo modo di guardare il mondo e l'ha fatto rivolgendosi ai bambini e, usando gli strumenti della lingua, della parola e del gioco, ha portato l'elemento fantastico nel cuore della crescita democratica dell'Italia repubblicana. "Lezioni di Fantastica" ricostruisce la vita di questo grande intellettuale a partire dai grandi 'insiemi' che l'hanno riempita - la politica, il giornalismo, la passione educativa, la scrittura e la letteratura - con l'ambizione di raccontare un Gianni Rodari tutto intero, di sottrarlo allo stereotipo dello scrittore 'facile'. Un uomo il cui gioco di invenzioni e parole, come ha scritto lui stesso, «pur restando un gioco, può coinvolgere il mondo».
EUR 18.05
-
Dante. Una vita in esilio
L'esilio è come il mar Rosso che si richiude dietro alle spalle, senza aprire alcuna Terra Promessa; ti lascia lì in mezzo al guado, impossibilitato ad andare avanti, impedito nel tornare indietro. Mandare qualcuno in esilio nell'Italia del Trecento, significava volergli fare terra bruciata intorno, distruggergli il nido, buttargli giù la casa pietra a pietra, sasso a sasso, trave a trave. A partire dal racconto tragico dell'esperienza dell'esilio, riprendono vita le vicende biografiche e poetiche di uno dei più grandi autori della letteratura mondiale.
EUR 10.45
-
Piccoli piccoli. Storie di neonati nell'Italia di oggi
«Racconteremo ciò che accade ogni giorno nel nostro reparto di terapia intensiva, dove tante madri e tanti padri affrontano con coraggio e amore la sfida di essere genitori in situazioni difficili. Impareremo a conoscere una forza che non ci si aspetterebbe da parte di neonati così fragili; scopriremo la determinazione delle famiglie; apprezzeremo l'impegno dei medici e degli infermieri che lottano ogni giorno per salvare la vita dei piccoli pazienti.»In un reparto di terapia intensiva neonatale si incontrano tante storie: ad esempio, quella di Giulio, Giada e Ginevra, gemellini nati da una mamma single e ostinata che non ha voluto rinunciare al proprio sogno di maternità. Oppure la storia a lieto fine di Steve, venuto al mondo dopo sole 23 settimane di gestazione con un peso di 600 grammi e una gran voglia di vivere. O ancora, la nascita di Dario, bambino paffuto e in buona salute abbandonato dalla madre perché figlio di un adulterio. Le cullette di questi bambini diventano uno straordinario osservatorio del nostro mondo e delle sue nuove sfide: Mario De Curtis e Sarah Gangi - rispettivamente già direttore della Neonatologia al policlinico Umberto I di Roma e psicologa della stessa struttura - ci raccontano di nuovi modelli di famiglia, di dilemmi etici di fronte a cui si trovano medici e genitori, di multiculturalità, di situazioni di disagio, ma anche delle straordinarie capacità del nostro sistema sanitario e della lezione di umanità che ci regalano i neonati, esseri deboli e fragili, che dipendono totalmente da chi si prende cura di loro. Le lettrici e i lettori condivideranno con i genitori dei piccoli protagonisti emozioni, paure e gioie e disporranno di utili strumenti informativi su quella delicata fase della vita di una coppia che è la nascita di un figlio.
EUR 10.40
-
Il leopardo dagli occhi di ghiaccio. Sulle tracce di grandi carnivori e altri animali
Il leopardo delle nevi, il carnivoro dagli occhi di ghiaccio, è un animale affascinante e misterioso. Per riuscire a conoscerlo e studiarlo, per oltre dieci anni Sandro Lovari ha condotto e guidato ricerche sul campo in alcuni dei luoghi più selvaggi e incontaminati del pianeta: le gelide vette dell'Himalaya e gli aridi picchi del Karakoram. Il risultato è questo resoconto appassionante, testimonianza di una delle imprese scientifiche che ha cambiato il modo in cui guardiamo le altre specie animali.Il leopardo delle nevi non è soltanto un raro felino dagli occhi color del ghiaccio che vive nei dirupati e gelidi ambienti montani del Karakoram, dell'Himalaya e dell'Altopiano Tibetano, ma è anche un simbolo dell'Asia trascendente e misteriosa che la religione buddhista ha trasformato in messaggero degli dei. Colpito dal fascino che esercita questo fantasma delle impervie montagne asiatiche, Sandro Lovari ne ha studiato per un decennio l'ecologia e il comportamento, seguendone le tracce dal Parco Nazionale del Monte Everest in Nepal a quello del Karakoram Centrale in Pakistan, svelando gli aspetti enigmatici della vita di questo magnifico felino, delle sue prede e dei rapporti con le popolazioni locali. Leggendo questo libro comprenderemo come possano convivere tigri, leopardi, lupi, leopardi delle nevi e anche gli elefanti, tra loro e con l'uomo. Con sottile ironia e senso dell'umorismo, questo diario di viaggio ci fa vivere l'avventura sul campo, svelando antefatti e retroscena inaspettati, avvicinandoci agli animali delle più remote regioni e rendendoci comprensibile il loro comportamento.
EUR 17.10
-
Vendetta pubblica. Il carcere in Italia
«Lasciamoli marcire in carcere!»: dietro questo slogan - che tanto piace a parte dell'opinione pubblica e a certi politici in cerca di facili consensi - c'è la negazione del nostro Stato di diritto. Sì, perché secondo la Costituzione italiana la pena deve prima di tutto rieducare: chi è in prigione è parte della nostra comunità e i detenuti, prima o poi, comunque escono. D'altra parte i dati statistici lo dimostrano: in Italia la recidiva degli ex detenuti è record - sette su dieci tornano a delinquere - ma la percentuale precipita all'uno per cento per l'esigua minoranza di chi in carcere ha potuto lavorare. Evidentemente c'è bisogno di andare esattamente in direzione contraria alla 'vendetta pubblica'. Un saggio lucido e necessario su un tema scottante e divisivo.
EUR 13.30
-
Dante
Il genio creatore della Divina Commedia visto per la prima volta come uomo del suo tempo di cui condivide valori e mentalità. Alessandro Barbero ne disegna un ritratto a tutto tondo, avvicinando il lettore alle consuetudini, ai costumi e alla politica di una delle più affascinanti epoche della storia: il Medioevo.«Lo storico Alessandro Barbero ricostruisce la vita del poeta con un'istruttoria basata sulle testimonianze e sull'analisi dei documenti. Tra rigore e passione». - Paolo Mauri, Robinson«Il Dante di Barbero è un Dante che ci piace perché umanizzato, privo di quella seriosità polverosa da banchi di scuola» - Amedeo Feniello, la Lettura\r\nAlessandro Barbero ricostruisce in quest'opera la vita di Dante, il poeta creatore di un capolavoro immortale, ma anche un uomo del suo tempo, il Medioevo, di cui queste pagine racconteranno il mondo e i valori. L'autore segue Dante nella sua adolescenza di figlio di un usuario che sogna di appartenere al mondo dei nobili e dei letterati; nei corridoi oscuri della politica, dove gli ideali si infrangono davanti alla realtà meschina degli odi di partito e della corruzione dilagante; nei vagabondaggi dell'esiliato che scopre l'incredibile varietà dell'Italia del Trecento, fra metropoli commerciali e corti cavalleresche. Di Dante, proprio per la fama che lo accompagnava già in vita, sappiamo forse più cose che di qualunque altro uomo dell'epoca: ci ha lasciato la sua testimonianza personale su cosa significava, allora, essere un teen-ager innamorato, o su cosa si provava quando si saliva a cavallo per andare in battaglia. Ma il libro affronta anche le lacrime i silenzi che rendono incerta la ricostruzione di interi periodi della sia vita, presentando gli argomenti pro e contro le diverse ipotesi, e permettendo a chi legge di farsi una propria idea, come quando il lettore di un giallo è invitato a seguire il filo degli eventi e ad arrivare per proprio conto a una conclusione. Un ritratto scritto da un grande storico, meticoloso nella ricerca e nell'interpretazione delle fonti, attento a dare piena giustificazione di ogni affermazione e di ogni ipotesi; ma anche un'opera di straordinaria ricchezza stilistica, che si legge come un romanzo.
EUR 19.00
-
Everest. Una storia lunga 100 anni
Negli ultimi cento anni molti sono stati gli alpinisti che hanno tentato di sfidare l'ignoto della più alta vetta del mondo l'Everest. Stefano Ardito ricostruisce le loro storie e quelle di tutti i protagonisti delle spedizioni organizzate da ogni parte del mondo per confrontarsi con il "Big E": non solo professionisti delle scalate ma anche avventurieri, sognatori, scienziati e figure eccezionali come quelle degli sherpa.«Non è una punta, ma una massa prodigiosa. Il lungo braccio della cresta nord-ovest, con i suoi speroni secondari, sembra la cattedrale di Winchester dopo una nevicata». Scrive così George Mallory, l'alpinista inglese che nel 1921, insieme a Guy Bullock, è uno dei primi due occidentali a posare gli occhi sull'Everest da vicino. Il monte Everest, che in Nepal si chiama Sagarmatha e che per i tibetani e gli sherpa è il Chomolungma, è prima di tutto una meraviglia naturale della terra. Severo e opprimente per chi lo vede dai due campi base, nella valle di Rongbuk a nord e in quella del Khumbu a sud, diventa un etereo castello di neve e ghiaccio quando lo si osserva da oriente, dai belvedere di Darjeeling e dalle alture al confine tra il Nepal e l'India. Sui pendii del gigante da un secolo si cimentano i migliori alpinisti del mondo, da Eric Shipton a Reinhold Messner, da Krzystof Wielicki ad Anatoli Boukreev, Doug Scott, Simone Moro e Alex Txikon. Stefano Ardito racconta in queste pagine l'affascinante storia dell'Everest attraverso le spedizioni più importanti o che sono state colpite dalle tragedie più dolorose. È una storia fatta di coraggio, intelligenza, paura, ma anche di elementi come l'evoluzione tecnologica delle attrezzature, le trasformazioni politiche che hanno influito sull'alpinismo, la storia degli sherpa, il popolo di fede buddhista che da cent'anni accompagna gli alpinisti. Si parte dalla primavera del 1921, quando la prima spedizione britannica per l'Everest lascia le piantagioni di tè di Darjeeling per dirigersi verso la base della montagna più alta del mondo; vengono poi raccontate vicende scolpite nella memoria storica dell'alpinismo, come la scomparsa di George Mallory e Andrew Irvine nel 1924, la prima ascensione da parte di Edmund Hillary e Tenzing Norgay nel 1953 o le imprese solitarie e senza ossigeno di Reinhold Messner nel 1978 e nel 1980; si arriva infine al fenomeno delle spedizioni commerciali dei giorni nostri, che vede centinaia di persone pagare alte cifre per raggiungere la cima, e al racconto dei protagonisti odierni delle scalate, come il bergamasco Simone Moro, il basco Alex Txikon o lo sherpa Kami Rita.
EUR 19.00
-
Rosario Romeo. Uno storico liberaldemocratico nell'Italia repubblicana
A oltre trent'anni dalla scomparsa di Rosario Romeo, questo libro intende riportare l'attenzione sull'attività storiografica e sull'impegno politico di uno dei maggiori esponenti della liberaldemocrazia italiana del secondo dopoguerra.«L'allievo prediletto di Romeo, Guido Pescosolido, manda in libreira un'esauriente biografia del grande storico. È un lavoro che si potrebbe intitolare, parafrasando la celebre e immensa biografia di Cavour, capolavoro della storiografia del Novecento, "Romeo e il suo tempo". Per la buona ragione che Pescosolido riscostruisce il percorso intellettuale ma anche politico dello storico siciliano, da Giarre a Roma, fino all'impegno al Parlamento europeo» - Stefano Folli, RobinsonSul versante storiografico si intende verificare la tenuta scientifica delle sue opere più note e rilevanti ma anche porre in luce l'importanza che hanno assunto, nella recente critica storica, i suoi lavori medievistici e modernistici. Sul versante politico si richiama l'attenzione sul carattere progressista del suo liberalismo democratico ed europeista e sul concreto impegno come giornalista e parlamentare europeo in difesa della democrazia occidentale, del Mezzogiorno e nel contrasto al decadimento post-sessantottesco della vita universitaria italiana. Il libro si basa su un'attenta lettura della bibliografia esistente, nonché su numerosi documenti inediti in parte conservati dalla famiglia Romeo, in parte reperiti presso l'Archivio Centrale dello Stato, gli Archivi Storici delle Università di Catania e Roma La Sapienza e dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano.
EUR 28.50
-
La famiglia F.
La storia della sinistra italiana è anche una storia di famiglia. È il caso della famiglia Foa, dai nonni al padre Vittorio e alla madre Lisa, fino ai figli Anna, Renzo e Bettina. Una famiglia in cui la passione politica e l'impegno civile si sono intrecciati così fortemente con lo svolgimento della vita privata da governare le relazioni e i sentimenti.«Letteralmente "nata dalla Resistenza", Anna Foa, oltre settant'anni dopo, ha voluto ricostruire con "La famiglia F.", attraverso un mémoire sulla storia della sua famiglia, un pezzo di storia della sinistra italiana» - Sergio Luzzato, La Stampa«Anna Foa illumina un'Italia da ricordare con un libro di assoluta bellezza formale, di grande coraggio e sincerità» - Wlodek Goldkorn, L'Espresso«Vittorio e Lisetta, uniti dalla lotta antifascista. E nonni, zii, fratelli: patrioti, intellettuali, militanti. Da storica, Anna Foa racconta una famiglia straordinaria. La sua» - Simonetta Fiori, il Venerdì di RepubblicaLa storia della sinistra italiana è anche una storia di famiglia. È il caso della famiglia Foa, dai nonni al padre Vittorio e alla madre Lisa, fino ai figli Anna, Renzo e Bettina. Una famiglia in cui la passione politica e l'impegno civile si sono intrecciati così fortemente con lo svolgimento della vita quotidiana da educare e governare anche le relazioni, i sentimenti. Si aprono vecchie scatole con dentro foto e carte di famiglia: un trasloco può far riemergere il passato di tante vite. È quello che è successo ad Anna Foa. Storie di bisnonni, prozii e cugini, fino a quelle dei genitori, Vittorio e Lisa, ricordi a lungo accantonati. Avvocati mazziniani e 'internazionalisti', 'suffragette' e rabbini lasciano il passo ai primi socialisti, agli antifascisti di Giustizia e Libertà, ai comunisti. Come sfogliando un vecchio album, vediamo rievocati il fascismo, il carcere, la Resistenza, la Shoah, il dopoguerra, il 1968, gli anni di piombo, l'impegno di Lisa in Lotta Continua, il suo anticonformismo, la lunga saggia vecchiaia di Vittorio. Come in ogni storia di famiglia, le case sono centrali: le stanze delle case di vacanza, quelle dei nonni disperse per la Penisola, quelle dei genitori frequentate da amici d'eccezione. E poi il racconto dei luoghi e le città: Torino, la Valle d'Aosta, Roma, ma anche la Spagna della guerra civile, il Vietnam, l'Africa, la Cina. Quella che si viene a comporre, pagina dopo pagina, è una storia 'intima' della sinistra italiana. I libri che si leggevano, le percezioni politiche, il modo in cui il mondo esterno veniva filtrato da quello familiare. È anche la storia della fine di un'illusione, quella del comunismo, della sua lenta fine. Una storia familiare e autobiografica aperta a tutte quelle remissioni della memoria e a quelle percezioni personali che la rendono dichiaratamente parziale e non definitiva. Un esperimento storiografico condotto "sul vivo" per riscoprire le passioni del Novecento.
EUR 9.50