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La famiglia è in crisi. Falso!
La famiglia in Italia gode di ottima salute, e questa è decisamente una buona notizia: siamo stati descritti come il paese del 'familismo amorale' e i forti legami di sangue che caratterizzano la nostra società sono stati spesso visti come un segno di arretratezza. In realtà, l'eccezionale ricchezza degli scambi interni alla famiglia italiana è un vero e proprio generatore della qualità della vita del nostro paese, e contribuisce al benessere economico nonché alla coesione sociale.
EUR 4.80
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La filosofia e le sue storie. L'età moderna
Un viaggio appassionante attraverso la storia del pensiero filosofico che unisce le idee alla cultura materiale, le forme del ragionare alla società e al modo di vivere, la filosofia alla storia, all'arte, alla scienza. I filosofi che incontreremo sono colonne portanti del pensiero filosofico: da Marsilio Ficino e Pico della Mirandola a Giordano Bruno e Francesco Bacone; da Cartesio e Locke a Spinoza e Leibniz; da Hume a Kant.
EUR 17.10
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Caporetto
In questo libro Alessandro Barbero ci offre una nuova ricostruzione della battaglia e il racconto appassionante di un fatto storico che ancora ci interroga sul nostro essere una nazione.\r\n\r\nDa cent'anni la disfatta di Caporetto suscita le stesse domande: fu colpa di Cadorna, di Capello, di Badoglio? I soldati italiani si batterono bene o fuggirono vigliaccamente? Ma il vero problema è un altro: perché dopo due anni e mezzo di guerra l'esercito italiano si rivelò all'improvviso così fragile? L'Italia era ancora in parte un paese arretrato e contadino e i limiti dell'esercito erano quelli della nazione. La distanza sociale tra i soldati e gli ufficiali era enorme: si preferiva affidare il comando dei reparti a ragazzi borghesi di diciannove anni, piuttosto che promuovere i sergenti - contadini o operai - che avevano imparato il mestiere sul campo. Era un esercito in cui nessuno voleva prendersi delle responsabilità, e in cui si aveva paura dell'iniziativa individuale, tanto che la notte del 24 ottobre 1917, con i telefoni interrotti dal bombardamento nemico, molti comandanti di artiglieria non osarono aprire il fuoco senza ordini. Un paese retto da una classe dirigente di parolai aveva prodotto generali capaci di emanare circolari in cui esortavano i soldati a battersi fino alla morte, credendo di aver risolto così tutti problemi.
EUR 22.80
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Prima lezione di semiotica
Padroneggiare la semiotica vuol dire non arrendersi alle evidenze, saper invertire il punto di vista, decostruire e ricostruire i meccanismi su cui si basa gran parte di ciò che viviamo e pensiamo, desideriamo o subiamo - e dunque tutto ciò a cui, appunto, diamo senso e valore. Questa Prima lezione illustra i presupposti della scienza dei linguaggi e della significazione, le sue molteplici ascendenze disciplinari, il suo progressivo compattamento verso un'ipotesi forte di teoria e d'analisi critica delle differenti culture umane e sociali.
EUR 12.35
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Gli 80 di Camporammaglia
Vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2018 - Finalista al POP, Premio Opera Prima 2018 - Terzo classificato Premio letterario\r\nEdoardo Kihlgren opera prima - città di Milano\r\nCamporammaglia è un paese come ce ne sono tanti nell'entroterra abruzzese, fagocitato dagli Appennini a 800 metri d'altezza, a mezz'ora di macchina dal primo supermercato. Ci vivono, in una orgogliosa e disperata indifferenza rispetto al resto dell'universo, più o meno ottanta persone, tutte con gli stessi due o tre cognomi, tutte aggrappate a un'apatia che le protegge e le condanna. Ma l'idillio è solo apparente, l'inviolabilità delle leggi dei padri è inevitabile che crolli quando la Storia finalmente irrompe, anche a Camporammaglia. Il terremoto, nella primavera del 2009, arriva a sconvolgere quell'intricato garbuglio di relazioni che da sempre tiene uniti gli abitanti del posto. E così, com'è già avvenuto in passato di fronte a eventi più o meno epocali - poco importa che si trattasse del prolungamento della statale, della costruzione della piazza o della comparsa della prima televisione - Camporammaglia muta nella sua eterna fissità: continua ad arrendersi, e a resistere, come rimanendo sull'orlo di una capitolazione che però non avviene mai del tutto. "Gli 80 di Camporammaglia" è un romanzo corale, un intrico di storie dense di coraggio e afflizione, un racconto che con impeto realista testimonia di un modo di stare al mondo che sembra già appartenere a un'epoca superata.
EUR 6.00
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Femminismo per il 99%. Un manifesto
Abbiamo bisogno di un femminismo che dia la priorità alle vite delle persone. Davvero la massima realizzazione per le donne è quella di arrivare a occupare posti di potere nelle gerarchie delle grandi aziende capitaliste? È quel che ci dice il femminismo liberale, che aspira a rompere il soffitto di cristallo, mentre non si preoccupa affatto delle esigenze della stragrande maggioranza delle donne. Esigenze come la lotta contro lo sfruttamento sul lavoro e i diritti sindacali; il riconoscimento della loro fondamentale funzione di cura dei figli, caricata sulle donne in favore della massimizzazione dei profitti; il diritto alla salute e a un ambiente non inquinato; la lotta contro ogni forma di razzismo e guerra. Oggi che il sistema di valori liberisti è in crisi e stiamo vivendo una nuova ondata femminista internazionale, abbiamo lo spazio per creare un altro femminismo: anticapitalista, antirazzista ed ecosocialista. Cinzia Arruzza, Tithi Bhattacharya e Nancy Fraser sono state tra le principali organizzatrici dello sciopero internazionale delle donne negli Stati Uniti.
EUR 13.30
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Di terra e mare
«Ciò che chiamiamo il principio è spesso la fine.\r\nE segnare una fine è segnare un inizio.» - Thomas Stearns Eliot\r\n\r\n\r\nMuovendo da pensieri che vengono da lontano, Raffaele La Capria e Silvio Perrella intrecciano le loro voci sulla felicità e il rimpianto, sull'amore e il desiderio, sul perdersi e il ritrovarsi, sulle parole e i silenzi, sul mare e l'abbandono. Ne scaturisce un dialogo insieme ironico e malinconico, che potrebbe essere scambiato per le battute di un romanzo tratto direttamente dal disordine della vita.
EUR 5.60
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Rinnega tuo padre
Vincitore del Premio Siani 2018\r\n\r\nSpezzare i vincoli sacri del legame familiare può essere l'unico modo per sognare una vita normale\r\n\r\n«Un'opera di coraggioso impegno civile che affronta il tema scabroso della filiazione nell'ambito delle organizzazioni criminali mafiose» - Massimo Recalcati, la Repubblica \r\n\r\nPer un boss la famiglia conta più dei soldi e del potere. Perché mogli, figli, nipoti garantiscono la continuità dell'impero. La 'ndrangheta - la mafia più potente e ramificata al mondo - fonda la sua forza sui vincoli di sangue. È molto più di un semplice fenomeno criminale: è una cultura intrisa di violenza e di morte che si tramanda di generazione in generazione. Come le madrasse dello Stato Islamico indottrinano migliaia di adolescenti per trasformarli in martiri di Allah, così le 'ndrine allevano i bambini e li formano per un futuro da padrini. Oggi però ammaestrare la prole con le leggi non scritte del crimine ha delle conseguenze irreversibili: l'allontanamento dei minori dal nucleo familiare. È questo il nuovo fronte della lotta alle cosche. Una guerra senza esclusione di colpi, che si combatte dall'ufficio di frontiera del Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria. Dal 2012 sono quasi 50 i giovani strappati dai padrini. Questo è il racconto delle loro vite: un viaggio-inchiesta (con documenti e interviste esclusive) nell'abisso di famiglie falcidiate da un distorto senso dell'onore. Storie di figli che rinnegano i padri, e di madri coraggiose che hanno scelto di abbandonare al proprio destino i mariti fedeli solo alla legge del clan.
EUR 6.40
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Parigi lato ferrovia
Le città sono come le case: c'è un lato ufficiale, presentabile, fotografabile, e un 'lato ferrovia', che è quello che permette di scoprire le novità anche in una città vista e narrata milioni di volte. \r\n\r\n«Se, come me, siete spesso passeggeri di treni locali, sapete di cosa parlo: è strano come la gente interpreti il 'lato strada' e il 'lato ferrovia' come due mondi completamente diversi. Il 'lato strada' è il biglietto da visita della casa. Il 'lato ferrovia', al contrario, è lo spazio dell'intimità.»\r\n\r\n«Perissinotto dialoga con il suo turista per caso, lo prende sotto braccio e lo conduce lungo il tracciato delle antiche ferrovie urbane, comunica la gioia del suo ri-percorso e coinvolge nel gioco della scoperta spiazzante» - Generoso Picone, Il Mattino \r\n\r\nPer conoscere Parigi da questo punto di vista basterà tenersi alla larga dalla Tour Eiffel, dal Louvre, da Notre-Dame, da Montmartre e da tutti quei luoghi che, ormai, appartengono di diritto all'immaginario collettivo.\r\nBisognerà invece passeggiare piano lungo il tracciato di vecchie ferrovie urbane abbandonate, muoversi come fantasmi nelle brume serali del canal Saint-Martin, dominare dall'alto la città a bordo di una mongolfiera, esplorarne le viscere alla ricerca delle stazioni fantasma della metropolitana.\r\nPerché, anche a Parigi, cominci a divertirti solo dopo che hai esaurito le visite obbligate.
EUR 12.35
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L' ipocrisia dell'Occidente. Il Califfo, il terrore e la storia
"Ma davvero abbiamo la memoria tanto corta? Davvero abbiamo dimenticato che fin dagli anni Settanta sono stati gli statunitensi che in Afghanistan, in funzione antisovietica, si sono serviti dei guerrieri-missionari fondamentalisti provenienti dall'Arabia Saudita e dallo Yemen? Davvero ignoriamo che la malapianta del fondamentalismo l'abbiamo innaffiata e coltivata per anni noi occidentali? Sul serio non sappiamo nulla del fatto che ancor oggi il jihadismo - quello di al-Qaeda e quello, rivale e concorrente, dell'Islamic State (IS) del Califfo al-Baghdadi - è sostenuto, e neppure in modo troppo nascosto, da alcuni emirati della penisola arabica che pur sono tra i nostri più sicuri alleati nonché - e soprattutto - partner finanziari e commerciali?". Franco Cardini, con gli strumenti di uno storico di razza, racconta le varie fasi dell'attacco musulmano all'Occidente con una personale chiave interpretativa. Dietro lo scontro di civiltà, usato strumentalmente da minoranze sparute, si nascondono interessi precisi. Al servizio di questo mito cooperano più o meno consapevolmente una diplomazia internazionale traballante e voltagabbana e un universo mediatico allarmista e ricercatore di consensi legittimanti. Con un aggiornamento bibliografico.
EUR 9.50
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Contro la disuguaglianza. Un manifesto
La disuguaglianza è il problema fondamentale del nostro paese e del nostro tempo. Il formidabile spostamento di reddito negli ultimi trent'anni dai salari ai profitti e alle rendite, dal lavoro al capitale, è la causa delle difficoltà politiche, del malessere sociale e del disagio economico attuali. Il risultato è una società divisa tra 'perdenti' e 'vincenti': da un lato classi medie, operai e impiegati, dall'altro la ristretta schiera di dirigenti, manager e professionisti. La crescita delle disuguaglianze mette a repentaglio la tenuta della nostra società e la stessa economia, avvitata ormai da tempo in una fase di stagnazione. Invertire la rotta prima del baratro è ancora possibile. Questo libro non solo ci spiega come ma ci invita a unirci alla lotta per un cambiamento reale in nome della democrazia e della giustizia.
EUR 12.35
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La solitudine di Francesco. Un papa profetico, una Chiesa in tempesta
«L'autorevole vaticanista Marco Politi descrive uno spaccato drammatico della vicenda del papa e, insieme, della Chiesa. La scrittura è limpida, gradevolmente narrativa, il contenuto decisamente drammatico» - Corrado Augias, Il Venerdì«Seguiremo la strada della verità ovunque possa portarci», promette Francesco. È un combattente solitario. Sa che i nemici lo aspettano al varco, pronti ad attizzare il fuoco dell'opinione pubblica. Un viaggio negli ultimi anni del pontificato, i più difficili e tormentati, in un mondo divenuto improvvisamente ostile. Nel cattolicesimo è in corso una guerra sotterranea per mettere Francesco, il pontefice riformatore, con le spalle al muro. Preti, blogger e cardinali conducono un'opera sistematica di delegittimazione e, mese dopo mese, si va compattando un fronte conservatore con notevole forza organizzativa e mediatica. Debole, invece, è la mobilitazione dei sostenitori della linea riformatrice di Francesco: vescovi e cardinali si affacciano poco sulla scena per difendere il papa e appoggiare gli obiettivi di cambiamento. Spira un vento di forte opposizione: «Vogliono un altro conclave», dice il cardinale Kasper. Francesco ha cambiato i rapporti con ortodossi, luterani, musulmani e Cina. Su pace, ambiente, giustizia sociale è un'autorità morale mondiale. Ma anche lo scenario internazionale si è fatto più complesso: l'America di Trump respinge gli accordi su clima e migrazioni, temi non negoziabili per il pontefice; in Italia, intanto, su migranti e integrazione circola un populismo anti-papale; in Europa orientale divampa un cattolicesimo xenofobo. Altre preoccupazioni incombono. La Chiesa è travagliata dalla piaga degli abusi sessuali, dalla insoluta questione del ruolo delle donne, dal sensibile calo delle vocazioni. Confessa il gesuita Antonio Spadaro, intimo collaboratore di Francesco: «È un pontificato drammatico in cui ci sono cardinali che attaccano il papa e atei che lo sostengono».
EUR 15.20
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Identità perdute. Globalizzazione e nazionalismo
Un tempo, quando si parlava di globalizzazione ci si riferiva a un fenomeno unicamente economico che aumentava le possibilità di esportare i propri prodotti all'estero e di importare nei confini nazionali merce a basso costo. Non è più così.\r\n«Siamo davanti ad uno snodo cruciale, dove la posta in gioco non è solo l'equilibrio tra economia e società, ma il futuro stesso della nostra vita sul pianeta Terra» - Marco Bracconi, Il Venerdì\r\n Oggi la globalizzazione - che ha causato la graduale cancellazione di interi settori industriali e, di conseguenza, la dispersione di comunità e modi di vivere a essi legati - significa anche perdita di identità. Il profondo disagio che ne deriva è sentito ovunque: è percepito dagli operai americani che hanno perso il lavoro nelle acciaierie della rust belt; dai tedeschi, che parlano nostalgicamente di Heimat, cioè di 'patria'; dagli agricoltori francesi, messi in crisi dalle multinazionali. A partire da questo disagio diffuso, molti partiti politici sovranisti hanno rivendicato la propria identità nazionale. Ma cosa succederebbe se si bloccasse il processo di globalizzazione? Pur riconoscendo la legittimità delle critiche provenienti dalle forze politiche di destra e di sinistra, Colin Crouch difende la globalizzazione, consapevole della regressione complessiva che il mondo affronterebbe dal punto di vista non solo economico. A una condizione: possiamo salvare la globalizzazione e i suoi benefici solo se riusciremo a trascendere la dimensione nazionale e a sottoporre i flussi economici globali alla responsabilità di una governance transazionale democratica. In altre parole, il nostro impegno in favore della globalizzazione varrà solo se saremo in grado di promuovere con riforme concrete la solidarietà sociale e di ridare orgoglio alle città, alle regioni, alle persone che ne sono state private.
EUR 14.25
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Niccolò Machiavelli. Ragione e pazzia
Amante della libertà o pensatore maledetto.\r\nUomo di Stato, fedele alla sua patria, o\r\nindividuo senza scrupoli alla ricerca del\r\npotere. Chi è stato in effetti Niccolò\r\nMachiavelli? Oltre il fumo del mito, una\r\nnuova e originale interpretazione della vita\r\ne delle opere del Segretario fiorentino.«Michele Ciliberto si lancia nella difficile sfida di sottrarre in via definitiva il principe del pensiero politico del Rinascimento a una storiografia che lo ha spesso disinterpretato, facendone ora il teorico di una ragion di Stato cinima e priva di scrupoli, ora il difensore dei popoli ai quali disvelare i meccanismi del potere» - Marco Bracconi, Robinson\r\n\r\nNiccolò Machiavelli è considerato come uno dei più grandi\r\nteorici della ragione politica. In effetti è straordinaria la\r\ncapacità con cui analizza le situazioni, i rapporti di forza, le\r\nalternative. Ma non è solo questo: è anche un visionario capace di\r\nsporgersi oltre le barriere dei canoni ordinari, di vedere al di là\r\ndelle situazioni di fatto, di proporre soluzioni 'eccessive',\r\nstraordinarie: appunto, 'pazze'. Non per nulla gli amici gli\r\nattribuiscono capacità profetiche, cioè di prevedere cosa\r\nsarebbe, infine, accaduto.\r\nPer Machiavelli 'pazzia' è ovviamente mancanza di senso della\r\nrealtà, stravaganza senza senso, addirittura stupidità: ma fare\r\nle cose 'alla pazzeresca' come dice nella Mandragola, gli è\r\ncompletamente estraneo. La 'pazzia', però, può essere anche\r\nun'altra cosa: capacità di contrapporsi alle opinioni correnti, di\r\nrischiare il tutto per tutto inerpicandosi sul crinale che divide la\r\nvita dalla morte, di combattere affinché le ragioni della vita - cioè\r\ndella politica, dello stato - possano prevalere sulle forze della\r\ncrisi, della degenerazione, pur sapendo che sarà infine la morte a\r\nprevalere sulla vita, perché questo è il destino di ogni cosa.\r\nRealismo e 'pazzia': è in questa tensione mai risolta che sta\r\nil carattere non comune, anzi eccezionale, della esperienza\r\ndi Machiavelli rispetto ai suoi contemporanei. Una pazzia\r\ntotalmente laica e mondana, senza alcun contatto con la follia\r\ncristiana di Erasmo.
EUR 23.75
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Non c'è libertà senza legalità
Se il fascismo era stato il regime dell'illegalità dispiegata, una legalità repubblicana non soltanto doveva essere considerata come fondamento essenziale della libertà, ma doveva anche essere «una legalità che può modificare tutte le leggi meno quelle poste a priori come condizioni necessarie per il rispetto della libertà». «Colla legalità non vi è ancora libertà, ma senza legalità libertà non può esserci… perché solo la legalità assicura, nel modo meno imperfetto possibile, quella certezza del diritto senza la quale praticamente non può sussistere libertà politica». Di fronte allo «spaventoso caos di un mondo in rovina», nel terribile inverno tra il 1943 e il 1944, Piero Calamandrei comprese come ogni speranza di «duratura rinascita» non poteva non fare affidamento sul ripristino del principio di legalità a «metodo di governo».
EUR 9.50
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Ogni volta che si racconta una storia
"Ogni volta che si racconta una storia, la memoria delle cose narrate si allaccia a sostanze invisibili che abitano in posti molto lontani nel tempo. Ogni volta che si racconta una storia, rivive un'antica esperienza e trova spazio dentro di noi. Torniamo nelle grotte delle origini, quando qualcuno cominciò a danzare una storia davanti al fuoco, dando così all'effimero esistere della specie umana il senso della durata in grado di sfidare il tempo del puro vivere animale. Col tempo ho capito che le storie sono proprio come la vita, non è mai come t'aspetti che sia. Anche le storie prendono scorciatoie imprevedibili, sfuggono, si slabbrano, proprio come la voce che le dice e che subito si perde nell'aria."
EUR 11.40
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I naufraghi del Don. Gli italiani sul fronte russo. 1942-1943
La campagna di Russia e la disastrosa ritirata dell'Armir raccontate attraverso le vere storie di una ventina di uomini che vi hanno partecipato in unità e con gradi differenti. Seguiamo questo piccolo plotone nei mesi precedenti alla spedizione e poi durante la partenza; vediamo i protagonisti insediarsi sulle rive del Don, tra difficoltà logistiche e insensatezze strategiche. Conosciamo armi, dotazioni, uniformi dei nostri. Assistiamo alla progressiva demoralizzazione di fronte alla superiorità russa per uomini e mezzi e poi alla ritirata a piedi per centinaia di chilometri con quaranta gradi sotto zero. Il sapore è quello della verità cruda che mescola coraggio e codardia, crudeltà e umanità. Una visione capace di riassumere gli accadimenti della storia a un'altezza d'uomo che rende possibile percepirne i dettagli.
EUR 12.35
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Introduzione all'etica
Le lezioni che Husserl tiene negli anni\r\nVenti rappresentano uno dei tentativi\r\npiù originali del pensiero moderno di\r\nfondare in maniera sistematica un'etica\r\nscientifica e rigorosa.\r\n\r\nLa Einleitung in die Ethik raccoglie le fortunate lezioni\r\ntenute da Edmund Husserl (1859-1938) all'Università di\r\nFriburgo nel 1920 e nel 1924, frutto di una lunga riflessione del\r\nfondatore della fenomenologia su etica e morale.\r\nAttraverso un confronto serrato con i maggiori filosofi della\r\ntradizione occidentale, dagli antichi greci a Thomas Hobbes\r\ne ai moralisti inglesi, e mediante un'articolata analisi dei testi\r\ncentrali di David Hume e Immanuel Kant, Husserl si misura con\r\nuno dei tentativi più originali del pensiero moderno: fondare in\r\nmaniera sistematica un'etica scientifica e rigorosa.\r\nLa traduzione, a cura di Nicola Zippel e con una introduzione di\r\nFrancesco Saverio Trincia, è stata condotta sul XXXVII volume\r\ndella Husserliana (Dordrecht 2004) e completa il quadro delle\r\nopere di Husserl di cui il lettore italiano non può fare a meno\r\nper comprendere la complessità della ragione fenomenologica.
EUR 19.00
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16 marzo 1978
16 marzo 1978: un giorno sbagliato. Un giorno\r\nche, destinato a entrare nella storia italiana\r\ncome inizio di una nuova fase democratica,\r\ndiventa improvvisamente tutt'altro: il giorno\r\ndella violenza e della 'geometrica potenza' di\r\nfuoco delle armi.\r\n\r\nLe ore che preparano alla giornata del rapimento di Aldo\r\nMoro e alla strage dei cinque uomini della scorta\r\ncominciano già la sera che precede il 16 marzo, con le trame\r\npolitiche e gli ultimi preparativi dei brigatisti. Parte da qui il\r\nracconto delle 24 ore che passeranno alla storia come 'Il caso\r\nMoro'. Giovanni Bianconi ricostruisce e intreccia i punti di vista\r\ndei protagonisti - le vittime come i carnefici - con gli scenari\r\ndella vicenda: da casa Moro al covo dove il presidente della DC\r\nfu rinchiuso, dalle riunioni segrete nelle stanze del potere alle\r\ndiscussioni in Parlamento, dalle assemblee nelle università alle\r\nscuole. Sono ore che vedono un crescendo di azioni, reazioni e\r\ncolpi di scena.\r\nA fine giornata la consapevolezza di essere entrati nel momento\r\npiù buio della storia repubblicana raggiungerà il culmine. È già\r\nallora evidente ciò che alimenterà per anni l'affaire Moro: dai\r\nmisteri veri e presunti sull'azione dei terroristi al retroterra del\r\nsequestro, fino al 'muro contro muro' tra lo Stato e le Br che\r\nha portato alla morte del prigioniero e - soprattutto - del suo\r\nprogetto politico.
EUR 17.10
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Roma, Romae. Una capitale in età moderna
Roma, tra la fine del Quattrocento e il 1870,\r\nè una città-laboratorio. Un luogo dove, più\r\nche altrove, la storia locale diviene storia\r\nmondiale. Questo grazie a una specificità\r\nche la differenzia da tutte le altre capitali\r\nmediterranee ed europee: l'essere centro di\r\nun 'impero' globale e universale, quello della\r\nChiesa cattolica.\r\n\r\nCittà unica Roma. Centro universale della cristianità e\r\ndell'orbe cattolico. Capitale votata all'esaltazione della\r\npropria missione cosmopolitica anche grazie alle vestigia di\r\nun passato imponente per la storia umana.\r\nMa anche città 'normale'. Luogo di quel reticolo di relazioni,\r\nculturali, politiche, economiche e antropologiche che\r\nrende ogni spazio urbano uno spazio vivo. Ed è proprio\r\nmettendo a confronto queste due dimensioni che riusciamo\r\na comprendere l'ineludibile singolarità di Roma.\r\nIl libro ripercorre così problemi e forme, eventi e dinamiche\r\ndella storia della capitale dello Stato della Chiesa\r\nricostruendo l'evoluzione delle strutture cittadine, della\r\nvita e delle consuetudini quotidiane dei Romani, dei flussi\r\ndi pellegrini e dei viaggiatori. Un panorama complessivo\r\nin cui trovano spazio le trasformazioni del tessuto urbano\r\ne della società, i luoghi dell'aggregazione intellettuale e\r\nle dinamiche linguistiche e dialettali, le componenti di\r\ngender e quelle delle diverse nationi, nonché le forme di\r\nrappresentazione e di autorappresentazione, interne ed\r\nestere, della città stessa.\r\nUn ritratto che c'interroga sulla natura e sulle identità delle\r\ncittà mediterranee, plurali per natura, cosmopolite per\r\nstoria.
EUR 20.90