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Fiabe e novelle del popolo pugliese
La raccolta del patrimonio novellistico pugliese è stata una delle più felici imprese del folklorista molfettese Saverio La Sorsa (1877-1970), il «Pitrè della Puglia». Due volumi di Fiabe e novelle del popolo pugliese videro la luce negli anni 1927-28; ne verrà un terzo, a completare l'opera, nel 1941. È un repertorio ricchissimo, comprendente 287 testi raccolti in più di 90 località della regione, dal Gargano al Salento, trascritti nei dialetti originali e corredati di traduzione. Non è stato mai fatto per la Puglia un lavoro eguagliabile per l'estensione, la capillarità, la varietà delle testimonianze riprodotte. \r\nQuesta riedizione della raccolta, in un volume unico, esalta alcune delle qualità della ricerca di La Sorsa che nei tre volumi pubblicati nel giro di 15 anni (e mai più ristampati) erano in ombra. In essa emergono la tenacia dell'autore nella sua lunga ricerca delle fonti, la passione dedicata alla raccolta delle testimonianze sul campo (ben 128 testimoni diretti e 12 raccoglitori), la vastità dei suoi interessi; si intravede inoltre la vicinanza della sua metodologia di esposizione del materiale alle attitudini dei gruppi sociali tra i quali conduceva la sua ricerca, che così diventano protagonisti dell'indagine, più che oggetti di studio. \r\nPer evidenziare, dunque, tali aspetti del lavoro di La Sorsa questa nuova edizione è corredata di tre Indici (dei narratori, dei raccoglitori, dei luoghi di provenienza) ricavati dalle informazioni che l'Autore non mancava di annotare in calce ad ogni racconto. \r\nIl “popolo pugliese” del titolo non ci appare, allora, un'entità astratta o un ambito etnografico, quanto una concreta, varia, animata congerie di persone incontrate direttamente; e se ne può anche intuire la frequentazione dal numero di “storie” attribuite. Incrociandone i dati, gli Indici “parlano”, colmando qualcuna delle lacune che critici svogliati e supponenti hanno imputato al lavoro di questo longevo e solerte “collezionista” della vita popolare pugliese.
EUR 19.00
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La scena evangelizzatrice. Il teatro dei missionari nelle colonie spagnole del Centro e Sud America
Nella storia universale del teatro un ruolo tutt'altro che marginale va riconosciuto alle pratiche sceniche messe in atto nel Centro e Sud America dai padri missionari nel corso della loro azione evangelizzatrice svolta nell'età coloniale. Ciò soprattutto in relazione alle dinamiche attuative rispondenti a necessità di persuasione e comunicazione. Gli stessi sincretismi, al di là delle valenze etno-antropologiche, vanno visti come apporti originali alla pratica teatrale, legittimamente riconducibili a princìpi fondamentali del fare teatro. È quanto i padri francescani (nella prima stagione della colonizzazione) e i gesuiti (successivamente) seppero mettere in atto con modalità diverse, ricorrendo anche alla partecipazione attiva degli indios, dei quali seppero valorizzare cultura e tradizioni, oltre che le doti artistiche, in particolare nel campo della musica e della danza. All'opera di questi uomini, rimasti in buona parte nell'anonimato, il volume rivolge quell'attenzione utile a meglio comprendere molteplici significati dell'arte scenica, in un contesto estraneo alla visione eurocentrica del teatro borghese.
EUR 14.25
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Vienna e la Duse (1892-1909)
L'incontro tra Eleonora Duse e la Vienna 'fin de siècle' rappresenta uno degli eventi più interessanti nella storia del teatro europeo fra Otto e Novecento. Attraverso il tratteggio del contesto teatrale e culturale della capitale asburgica, il libro si propone di fare luce sulla natura del dialogo intenso tra l'artista italiana e la città che ne ha ospitato le tournée, tra il 1892 e il 1909. Se da una parte l'affermazione della Duse sui palcoscenici di Vienna ha svolto un ruolo cardine per il consolidamento della sua fama internazionale, ha stimolato dall'altra, nei fautori del cosiddetto "moderno viennese", riflessioni destinate a contribuire in modo tutt'altro che secondario al profilarsi di una nuova concezione dell'arte dell'attore; di uno stile recitativo "autentico", che fosse in grado di costituire un'alternativa tanto al pathos artificioso della recitazione tardoromantica, quanto allo stile sentito come "falsamente vero" del teatro naturalistico. Il saggio segue e illustra le fasi di questo scambio reciproco, al crocevia della modernità.
EUR 18.05
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Realitas obiectiva. Elaborazione e genesi di un concetto
L'invenzione del concetto di realitas obiectiva è da sempre associata al nome di René Descartes. Integrando questa nozione nella prima prova dell'esistenza di Dio elaborata nelle sue Meditationes de prima philosophia, Descartes avrebbe sancito, secondo un'opinione assai diffusa, l'irruzione del vocabolario della realitas nel quadro della metafisica moderna. Così inteso, nella prospettiva dell'interpretazione ordinaria, il gesto cartesiano sarebbe dunque inaugurale. Per quanto affascinante, questa lettura non appare tuttavia sufficientemente fondata. Quando Descartes si serve per la prima volta della nozione di realitas obiectiva, quest'ultima poteva già vantare una storia plurisecolare - una storia che, pur caratterizzata da importanti mediazioni, riconduce a Duns Scoto e ai principali rappresentanti del cosiddetto scotismo formalista. L'indagine qui condotta intende dar conto di questa storia ancora non adeguatamente indagata. Attraverso una disamina del vocabolario scotista, il volume si propone di riscostruire una genealogia della nozione di realitas obiectiva che permetta di individuare, prima e a prescindere da Descartes, il contesto teorico entro il quale essa è stata effettivamente elaborata.
EUR 20.90
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Opere teatrali. Vol. 4: Capotondo
«Finora le commedie popolari senesi sono state lette nella prima edizione che capitava sotto mano. Ci si deve invece convincere che questi testi vanno trattati con lo stesso metodo filologico con cui trattiamo quelli di Cicerone e Petrarca, che la tradizione va censita e valutata come quella di qualsiasi altro testo», lamentava uno studioso del calibro di Michele Feo; e, di fronte al rigoglio storico-critico che il tema poteva aver registrato almeno a partire dalla celebre monografia sul "Teatro dei Rozzi" di un esordiente Roberto Alonge (1967), ammoniva: «noi riteniamo che sia giunto il momento di non scrivere più saggi critici. I compiti veri sono quelli del nuovo catalogo scientifico, della costituzione e edizione dei testi nel loro complesso, accompagnati da commento linguistico, storico e folklorico». A tale esigenza risponde la presente edizione, dedicata all'opera teatrale del Fumoso, scrittore di punta della tradizione senese. Penultima commedia dell'autore, "Capotondo" introduce per la prima volta il personaggio del 'cittadino' (non una mera astrazione sociale della duratura opposizione città-campagna, ma un'entità politica molto definita nella Siena del tempo), determinando un radicale ripensamento del trattamento rappresentativo della realtà contadina. La "scena" cittadina e quella del contado si illuminano reciprocamente, e i villani (in particolare il personaggio più comicamente prevedibile, quello del marito cornuto) assumono una dignità scenica sinora inedita.
EUR 14.25
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Gysbreght van Aemstel
In una notte di Natale intorno al 1300, Amsterdam viene conquistata con l'inganno. Dopo un lungo assedio, i nemici, fedeli al Conte d'Olanda Floris V, hanno finto di partire, riuscendo a far entrare dentro le mura una nave colma di soldati: il Cavallo di Mare. A nulla vale l'eroica difesa di "Gijsbreght van Aemstel", signore della città. L'angelo Raffaele gli impone di prendere la via dell'esilio, lenendo il dolore dell'addio con la profezia della futura grandezza di Amsterdam: il Secolo d'Oro del pubblico in sala. La sala è quella del primo teatro in pietra della Repubblica delle Province Unite, lo Schouwburg di Jacob van Campen, inaugurato proprio con la tragedia Gysbreght van Aemstel di Joost van den Vondel il 3 gennaio 1638, nonostante la resistenza del concistoro calvinista della città, ostile ai rituali cattolici nella messinscena. Modelli tragici ed epici - in primis l'"Eneide" - vengono convocati in un'opera tutt'altro che encomiastica. Nel consesso teatrale gli abitanti di Amsterdam, città imperatrice dei mari che si avvia allo zenith della propria potenza, vengono invitati a riflettere in modo complesso e problematico su luci e ombre del passato: non solo quello lontano della contea d'Olanda medievale, ma anche quello più prossimo della Rivolta contro la Spagna e della Riforma protestante, come le stragi di religiosi cattolici che vengono attualizzate in terribili scene di martirio. La tragedia ha conosciuto una fortuna secolare, divenendo appuntamento fisso del capodanno per la popolazione di Amsterdam. Oltre alla prima traduzione italiana e a studi interpretativi, se ne offre l'edizione critica, comprensiva della versione messa a stampa nel 1729, che accoglieva la prassi teatrale dell'epoca. La tradizione spettacolare, interrotta con il cambiamento dei repertori nel 1969, è stata rinnovata dal 2012 al 2014 e nel 2016 dalla compagnia Het Toneel Speelt di Ronald Klamer: un allestimento significativo che ha dato l'avvio al nostro progetto e che qui presentiamo.
EUR 22.80
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Matteo contro lo spettro autistico
Perché un fumetto su un tema così delicato come l'autismo? Perché è un modo immediato ed efficace di far conoscere questa sindrome, soprattutto tra i più giovani, senza rendere noioso o pesante l'argomento, ma nello stesso tempo rispettando questa condizione di vita. Ci sono forme di autismo gravi e meno gravi. Su ciascuna incombe lo "spettro autistico" o disturbo pervasivo dello sviluppo (DSG) ovvero Pervasive Developmental Disordes (PDD). L'associazione col termine medico è immediata, e così è nato questo personaggio mostruoso, che dapprima fa paura, terrorizza il piccolo Matteo, lo limita nelle sue attività, nelle sue scelte con delle campane limitatrici; ma poi pian piano Matteo prende coraggio e reagisce: tutte le volte che lo fa lo "spettro" si riduce, perde forza, e infine diventa un ragazzino anche lui. La forza di Matteo è l'aiuto dei suoi genitori che lo spronano, e lo incoraggiano a superare e a vincere gli ostacoli migliorano la sua fiducia, la sua intelligenza. Non sconfiggeranno mai del tutto lo "spettro autistico" ma lo indeboliranno, lo renderanno più innocuo. Il messaggio finale è che un ragazzo autistico possiede tante virtù e qualità nascoste; sta a noi scoprirle, tirarle fuori, migliorando la sua condizione con varie attività. Ma soprattutto, ciò che può aiutarci in tutto questo è la forza dell'amore, che genera speranza. Età di lettura: da 7 anni.
EUR 11.40
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Una vergogna esemplare: Lettura de «La marchesa di O...» di Heinrich von Kleist
A lungo trascurata dalla moderna psicologia, la vergogna si offre ne "La marchesa di O..." (1808-1810) di Heinrich von Kleist con una sorprendente ricchezza di significati. L'"incipit" è irresistibile: la protagonista, rimasta incinta a sua insaputa, cerca il padre del nascituro con un'inserzione sulla gazzetta. Se la vergogna tende a nascondersi, l'insolito annuncio costringe la donna a uscire allo scoperto; ma lo scandalo autentico, a guardar bene, è rappresentato dal suo cambiamento nel corso della vicenda: in lotta col tribunale sociale della vergogna, la marchesa raggiungerà la piena espressione di sé, un equilibrio dinamico tra pulsioni contraddittorie. Anche la famiglia e il conte russo, l'autore del misfatto, la seguiranno in questo percorso, che vuol essere d'esempio per il lettore. La novella di Kleist anticipa questioni centrali dibattute ancor oggi, dalla filosofia all'etica, dalla psicologia alle scienze cognitive, e conserva intatta la sua carica eversiva. Nella lettura qui proposta, proprio l'enigmaticità della vicenda e della narrazione induce il lettore a interrogare i luoghi comuni che sono all'origine della vergogna, affinché possa individuare un «precetto interiore» in accordo con la sua eticità individuale.
EUR 15.20
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Racconti del Camerone
Nell'anno di "Lorsignori" 1348 - narra Giovanni Boccaccio nel «Decamerone» - dieci rampolli fiorentini (sette donne e tre uomini) si riunivano in una villa fiesolana, dove si trastullavano narrando novelle, onde sfuggire al male della peste. In uno degli anni post-bellici e pre-televisivi, in Terra di Bari, dieci paesani di una certa età (sette donne e tre uomini) si trovavano "serasera" in un camerone, dove passavano il tempo a dirsi le storie loro, per "trovare l'acqua" al male della solitudine. Autobiografie "alla leggera", corredate dalle tavole di Nicola Genco, partecipe interprete di tale mondo popolare. Dieci storie "terraterra" raccontate - in una serata, nel "camerone" di una casa di paese - da altrettanti personaggi del popolo, con le loro parole, i loro umori, i loro amori.
EUR 12.35
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L'immagine fuggente. Riflessioni teatrali sulla «Alcesti di Barcellona»
I riflessi drammaturgici e letterari della "Alcesti" di Euripide, rappresentata ad Atene nel 438 a.C., sono stati molteplici e giungono sino a oggi. Nel lungo e sfaccettato "iter" di riscritture e messe in scena del dramma euripideo, intessuto di enigmaticità e antinomie, si pone un testo poetico latino del IV sec. d.C., il "Carmen de Alcestide", più noto come "Alcestis Barcinonensis" ("Alcesti di Barcellona"). Questo libro si propone di interrogare l'"Alcesti" tardoantica sulla sua teatralità e ne offre una nuova traduzione italiana, accompagnata da un commento, in cui il testo viene analizzato secondo illuminanti prospettive letterarie, teatrali e di storia della cultura antica. Conclude un capitolo sulle componenti performative della "Alcesti di Barcellona" nell'ambito delle forme spettacolari del tardoantico e sulla sua vita teatrale nella contemporaneità: una "Alcesti 'redux'" sulle scene del XXI secolo e stimolo drammaturgico per nuove.
EUR 15.20
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Studi sulle seconde edizioni del dramma tragico
La circolazione di due e persino tre edizioni di un'opera letteraria non era recepita nel mondo antico come un'anomalia. Ogni autore aspirava a lasciare ai posteri opere redatte nella forma più vicina alla perfezione, rimuovendo dalle stesure in circolazione errori o fraintendimenti di cui nel frattempo aveva preso coscienza. Di questa aspirazione si sono fatti interpreti, forse involontari, i meccanismi di selezione e conservazione delle opere del teatro classico, tragedie e commedie, di cui quasi sempre si sono conservate le sole revisioni (?????????). Nel teatro di V secolo, il fenomeno riguarda soprattutto le tragedie di Euripide e le commedie di Aristofane, di cui il presente volume, assieme ad uno prossimo e complementare sulla commedia, intende fornire uno "status quaestionis".
EUR 19.00
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Guglielmo Giannini uomo di spettacolo
Il presente volume ricostruisce, per la prima volta, l'attività di spettacolo svolta da Guglielmo Giannini (1891-1960), figura poliedrica di giornalista, commediografo, cineasta e uomo politico italiano. A partire da una mole di documenti inediti conservati presso la famiglia, che hanno dato luogo a un archivio digitale («Guglielmo Giannini: A digital archive of theatre, film, entertainment and political activism»), gli interventi mettono a fuoco sia la figura del politico, la cui azione si colloca all'origine dei movimenti 'qualunquisti', sia, soprattutto, quella dell'uomo di spettacolo. I contributi fanno luce non solo sulla produzione nell'ambito del teatro "giallo", ma anche sulla sua "officina" drammaturgica, tanto nel periodo tra le due guerre quanto in quello successivo, nonché sull'attività critica. Parallelamente, viene ricostruita la sua attività nell'ambito cinematografico come riduttore e adattatore di pellicole americane, ma anche sceneggiatore e regista di film, nel quadro della crescita del cinema nazionale durante il periodo fascista. Tanto come cineasta che come critico, egli esprime l'idea di un cinema medio per un pubblico ampio e popolare. La conoscenza dei meccanismi dello spettacolo e l'indubbia capacità di raggiungere il pubblico rappresentano una palestra per la successiva attività politica di Giannini e, forse, ne spiegano il successo.
EUR 19.00
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Puglia in fabula. Fiabe e novelle di Santeramo in Colle da una raccolta di Giovanni Desantis
Il presente volumetto raduna 39 racconti tradizionali rilevati a Santeramo in Colle (BA) nel lontano 1987 dalla voce di narratori parlanti nel dialetto locale. Le testimonianze furono sollecitate e acquisite da giovanissimi allievi di istituti scolastici che aderirono con entusiasmo alla proposta del loro insegnante di registrare con fedeltà le narrazioni orali del loro paese. A 35 anni di distanza, l'autore ha recuperato questo materiale, riproponendolo dopo averlo attentamente revisionato, mettendo a disposizione un repertorio consistente (l'unico che Santeramo, al momento, possa vantare) della narrativa tradizionale nonché un documento linguistico fedele della parlata dialettale del paese: forse ultimi residui di una civiltà del passato, quella contadina dell'alta Murgia barese, ormai definitivamente tramontata.
EUR 11.40
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«Vi metto fra le mani il testo affinché ne possiate diventare voi gli autori». Scritti per Franco Perrelli
Professore Ordinario di Discipline dello Spettacolo all'Università di Torino (e da un paio di anni a Bari), Franco Perrelli, di cui in questo libro si festeggiano i settant'anni, ha rivestito impegnativi incarichi istituzionali nell'Accademia e ha pubblicato scritti scientifici di grande rilievo. Le linee-guida del volume sono le quattro tematiche forse prevalenti nella sua ricerca. Ciascuno dei 40 amici-studiosi e uomini di teatro a cui si devono gli interventi ha focalizzato infatti il proprio contributo su uno di questi argomenti: 1. Teatro e letteratura nordici, 2. Teorie e poetiche del teatro, 3. Regia, 4. Actor. A ciò si aggiungono le Testimonianze su alcuni aspetti dell'attività extra-accademica di Perrelli.
EUR 23.75
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Amore di ombra
«L'ombra giaceva distesa, un pianto silenzioso le faceva sussultare la pancia. Delle piccole goccioline nere le discesero lungo le guance e caddero sull'erba. Una dopo l'altra si raggrumarono in sfere luccicanti. Lucas, Roby e Máximo si guardarono in silenzio. Non avevano mai visto un'ombra piangere». Verónica era poco più che una bambina, e già scriveva libri: è cresciuta con le sue ombre. Età di lettura: da 11 anni.
EUR 12.35
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Giovenale nella letteratura europea
Il volume presenta gli Atti del convegno internazionale tenutosi ad Aquino nell'ottobre 2021 dal titolo "Momenti della fortuna di Giovenale nella letteratura europea". Una ricognizione polifonica delle tracce lasciate nella cultura europea da Giovenale, il satirico indignato capace di dare alla bruttezza, all'oscenità e alle esperienze più basse della vita una bellezza viscerale e sublime facendo vibrare una tensione ideale che cattura ancora la nostra sensibilità. Contributi di: Franco Bellandi, Lorella Bosco, Marcello Carlino, Pascal Debailly, Silvia Fiaschi, Simona Manuela Manzella, Antonino Pittà, Bruno Rochette, Biagio Santorelli, Francesco Ursini.
EUR 23.75
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«Elleniche». Testo greco a fronte. Vol. 4
La parola «Elleniche» appare per la prima volta in una pagina dell'opera di Tucidide che traccia un veloce profilo della storiografia greca prima e dopo di lui. Ma chi probabilmente per primo ricorse a tale termine per definire la propria opera fu Senofonte, più giovane di Tucidide e da lui profondamente influenzato. Intendeva, certamente, un racconto dall'orizzonte più vasto che non la storia di una singola città, sia pure importante. Nacque così l'idea di una «storia generale». Tucidide la attuò "de facto", Senofonte la codificò e le diede forma. Con lui le «Elleniche» trovarono un filo conduttore narrativo: le vicende degli Stati greci in quanto attinenti all'attuarsi e al declino di una potenza volta a volta egemone.
EUR 14.25
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Zenobia, Anastasia, Costanza, Elena. Storie di templi e di regine
Quattro biografie di donne: Zenobia (regina di Palmira nella Roma di Aureliano), Anastasia (sorellastra di Costantino), Costanza (figlia di Costantino) ed Elena (madre di Costantino). Il romanzo non solo racconta la vita di quattro figure altolocate delle corti imperiali tardoantiche, descrive anche i monumenti a cui le protagoniste sono legate: ciascuna abbinata a un tempio sacro, tutti diversi per architettura e dimensioni, ma copiando o riutilizzando strutture preesistenti. La storia di quattro regine del proprio tempo, per capire come è cambiata la città eterna negli anni di Costantino il Grande.
EUR 15.20
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Con i piedi fasciati. Uno sguardo junghiano sulla cultura e la psicologia cinese
Lo spunto del libro nasce dal ricordo personale di un avvenimento sincronistico. L'autrice racconta di avere incontrato, durante gli anni a Zurigo, un'anziana signora cinese che passeggiava appoggiandosi a un bambino e a un bastone. In quell'occasione Shirley See Yen Ma si rese conto che l'anziana signora aveva avuto i piedi fasciati e provò un'inspiegabile sensazione di disagio e d'inferiorità. Il legame tra i piedi fasciati dell'anziana signora e i sentimenti di insicurezza e di inferiorità provata in quell'occasione, ebbero su di lei l'effetto di un'illuminazione: "[...] scoprii che anche i miei piedi, così come quelli di tante donne con le quali avrei poi lavorato, erano stati psicologicamente fasciati". Questa presa di coscienza fu la spinta all'ampia riflessione sul fenomeno dei piedi fasciati e sulla "fasciatura psicologica", che sono diventati l'oggetto del libro. Si narra che l'uso della fasciatura dei piedi risalga all'ultima imperatrice della dinastia Shang (1520-1030 a.C), una figura mitologica che aveva il potere di trasformarsi in volpe. Per nascondere le zampe di volpe, l'imperatrice iniziò a fasciarle. Un giorno danzò con queste zampette fasciate la "Danza della luna sul fiore di loto" davanti all'imperatore. Egli fu talmente affascinato dallo spettacolo, che ordinò da quel giorno in poi che a tutte le bambine del regno fossero fasciati i piedi.
EUR 17.10
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Europa inerme. Testo tedesco a fronte
1921: all'indomani della prima guerra mondiale Robert Musil traccia un bilancio dello spirito europeo. La diagnosi è impietosa: stiamo vivendo una "bancarotta metafisica". Dopo secoli di protagonismo l'Europa appare inerme. "Ci sono mancati i concetti per interiorizzare il vissuto": la guerra ha lacerato l'esistenza e ha mostrato in un immane esperimento di massa la discrepanza tra ideologia e vita. Nel campo dello spirito manca l'analogo della funzione matematica: una forma spirituale che ponga ordine nel pullulare dei fatti. In una condizione disperata assistiamo all'indifferenza reciproca tra anima e intelletto. "È come nuotare sott'acqua in un mare di realismo, trattenendo il respiro, ostinatamente, ancora un po' più a lungo: semplicemente con il pericolo che il nuotatore non riemerga più".
EUR 13.30