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Archeologie del trauma. Un'antropologia del sottosuolo. Ediz. ampliata
È possibile pensare ai richiedenti asilo, ai corpi occupati dei palestinesi, ai tanti immigrati che fuggono da miseria e mancanza di giustizia senza distogliere lo sguardo dalla 'violenza dell'umanitario'? Le matrici sociali e politiche della sofferenza, della memoria e del lutto possono essere pensate senza ridurre il loro dolore entro il perimetro di un meccanismo già scritto, di un solo concetto: 'trauma'? Roberto Beneduce interroga modelli e categorie che, all'ombra del sapere psichiatrico, ignorano spesso le economie dell'incertezza e la diversità delle esperienze, e lasciano irrisolta la questione dell'impunità di chi si è reso colpevole di arbitri e umiliazioni. In questa nuova edizione l'autore guarda al presente, dilaniato da razzismo, violenza di Stato e nuove guerre, ma anche alla volontà ostinata di quanti resistono alla tirannia della burocrazia e ritrovano, percorrendo sentieri di cura, il diritto a esistere.
EUR 19.95
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Vivere la democrazia
I diritti, quelli individuali e sociali, sono la misura della\r\nqualità di una società. È su questo principio che Stefano\r\nRodotà ha costruito la sua vita di studioso, di politico e di\r\nintellettuale pubblico.\r\nLo sviluppo della tecnica e i rischi di disumanizzazione della vita,\r\nla dignità umana, l'impatto delle nuove tecnologie sull'esistenza\r\ndelle generazioni presenti e future, la questione dei beni comuni,\r\nil diritto al cibo, l'identità in Rete: su questo si riflette e si discute\r\npagina dopo pagina in questo libro. Oltrepassando la prospettiva\r\nstrettamente legata al diritto positivo, Rodotà riflette all'interno\r\ndi visioni che hanno una natura culturale e morale. Non a caso\r\nal centro pone sempre la persona umana, la sua dignità, il valore\r\ndella solidarietà. In questo nostro tempo di tumulto, come lo\r\ndefinisce l'autore, «i principi guida devono essere ricercati in\r\nuna dimensione irriducibile all'economia, prendendo le mosse\r\ndal sistema complessivo, fondato sul riconoscimento primario\r\ncontenuto nell'articolo 1 della Carta dei diritti: La dignità\r\numana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata»
EUR 10.45
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Sui benefici
I sette libri del dialogo De beneficiis studiano\r\nil rapporto tra il dare e il ricevere e\r\ndefiniscono in base a tale scambio il\r\nfondamento di ciò che regola le relazioni\r\ndegli uomini organizzati in società.\r\nUn'opera cruciale per comprendere la\r\nconcezione politica e morale di Seneca.\r\n\r\nScritto a partire dal momento del ritiro di Seneca dalla\r\npolitica nel 62 a.C., il lungo dialogo De beneficiis in sette\r\nlibri è un trattato sul rapporto tra il dare e il ricevere e,\r\ncontestualmente, sul 'criterio' che deve regolare il\r\ncomportamento e le relazioni tra gli uomini organizzati in\r\nsocietà. Seneca lo individua nella voluntas o animus dandi\r\nbeneficia, ossia nella 'volontà' o 'intenzione' di beneficare i\r\npropri simili. In questo concetto del dare beneficia dove la\r\nvolontà sostanzia e dirige la conoscenza, il filosofo vede il\r\nmotore di una società, quella imperiale, che egli ha voluto\r\nrifondare sul piano etico e politico quand'era precettore e poi\r\nministro di Nerone, e di cui ora intende tramandare, quasi si\r\ntrattasse di un suo personale beneficio alla posterità, i principi\r\nispiratori.\r\nLa traduzione italiana è stata condotta da Martino Menghi su\r\ntesto critico messo a punto da François Préchac per la “Coll.\r\nBudé” (Les Belles Lettres, Paris 2003).
EUR 19.00
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Ritorno a utopia
Di utopia, oggi, abbiamo urgente bisogno.\r\nDi fronte alle contorsioni folli dell'attuale\r\nassetto del mondo occorre riscoprire la\r\nprofondissima ragionevolezza del pensiero\r\nutopico, il suo realismo, la sua concretezza.\r\nUn percorso attraverso il pensiero utopico\r\nmoderno e contemporaneo, da Thomas More\r\na Zygmunt Bauman. \r\n\r\nL'utopia è il non-luogo ideale che vede realizzata una\r\nsocietà diversa, più equa e più vivibile. L'età\r\ncontemporanea sembra averla ormai relegata nei territori della\r\nfantasia, in quanto pura astrazione e irrealizzabile chimera. Che\r\nfine ha fatto l'utopia oggi? Ne abbiamo ancora bisogno?\r\nIn questo libro Roberto Mordacci ripercorre la storia delle\r\nutopie moderne, dagli albori alle più recenti declinazioni\r\ncontemporanee: l'Utopia di Thomas More, La Città del sole\r\ndi Tommaso Campanella, La Nuova Atlantide di Francesco\r\nBacone, gli utopismi di Charles Fourier e Pierre-Joseph\r\nProudhon, le eterotopie di Michel Foucault e le utopie liberali di\r\nJohn Rawls, sino alla retrotopia di Zygmunt Bauman.\r\nMa cosa spinge l'autore a delineare un affresco completo delle\r\npiù importanti utopie moderne?\r\nÈ la necessità, oggi, di ritrovare la capacità tipicamente\r\nmoderna di pensare il futuro come un'opportunità per il\r\ncambiamento. Superata l'illusione che il progresso si produca\r\nautomaticamente, per un destino o per una necessità storica o\r\ntecnologica, resta il compito di immaginare strutture e relazioni\r\nsociali che siano meno ingiuste, meno autodistruttive, più\r\nvivibili, anche se non perfette.
EUR 15.20
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Imperatori. I 10 uomini che hanno fatto grande Roma
La storia di Roma\r\ne del suo Impero raccontata\r\nattraverso la vita di dieci\r\nuomini e del loro tempo:\r\nda Augusto, il fondatore,\r\na Costantino, il cristiano,\r\nfino a Romolo Augustolo,\r\nultimo simulacro del potere\r\nimperiale.\r\n\r\nI palazzi che costellavano il colle Palatino a\r\nRoma erano una delle meraviglie del mondo\r\nantico. Decorati con il giallo della Numidia,\r\nil viola della Frigia, il grigio greco, il granito\r\negizio, il bianco marmo italico, non potevano che\r\naffascinare e meravigliare i loro visitatori per la\r\nricchezza e la bellezza unica.\r\nDa queste stanze, per secoli, si è governato un\r\nterritorio enorme che sembrava coprire quasi\r\nper intero il pianeta allora conosciuto, il più\r\ngrande Impero della storia antica che andava\r\ndalla Britannia fino all'Iraq ed era abitato da\r\n60 milioni di persone. Una sfida imponente per\r\ntutti coloro che ne furono a capo e che si sono\r\ntrovati ad affrontare invasioni e rivolte, guerre e\r\nconquiste, congiure di palazzo e conflitti dinastici,\r\nrelazioni con popoli lontani e sconosciuti, nuove\r\nreligioni rivoluzionarie, disastri naturali ed\r\nepidemie. Essere l'imperatore di Roma fu un\r\ncompito così difficile che soltanto in pochissimi si\r\nrivelarono all'altezza.\r\nI signori del Palatino furono molto diversi\r\ntra loro, a partire dalle loro origini: alcuni\r\nprovenienti dalle vecchie famiglie romane, altri\r\ndalla Spagna (Tiberio e Adriano), dal nord Africa\r\n(Settimio Severo), dai Balcani (Diocleziano e\r\nCostantino). Tutti vollero esercitare il potere\r\npolitico in casa, proiettare il potere militare\r\nall'estero, edificare la città, contribuire alla\r\nprosperità di Roma e intrattenere una buona\r\nrelazione con il divino. Molti riconobbero un\r\npotere sostanziale alle donne a loro vicine, madri,\r\nmogli, amanti. Tutti, infine, dovettero fare i\r\nconti con l'esercito, il cui appoggio fu sempre la\r\nprecondizione per non soccombere.\r\nLa vita e l'opera di dieci imperatori, ma soltanto di\r\nquelli che si rivelarono i migliori e i più abili: dal\r\nfondatore, Augusto, fino a Costantino. Un percorso\r\nche guiderà il lettore a conoscere i più importanti\r\nuomini che hanno prodotto, guidato o subito le\r\nalterne fortune di Roma per oltre quattro secoli.
EUR 22.80
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Storia del mondo. Dall'anno 1000 ai giorni nostri
Tutte le storie, è stato scritto, sono storie del mondo. Eppure di\r\nquesto mondo noi conosciamo solo una piccola parte.\r\n\r\nMille anni di storia del mondo in poco\r\npiù di mille pagine. Del mondo da\r\nquando ancora si pensava fosse piatto,\r\ne lo si riteneva al centro dell'universo, a oggi\r\nche ci appare un puntino blu perso nell'infinità\r\ndel cosmo. Il mondo, mille anni fa, esisteva già\r\ncome mondo globale. A renderlo tale erano - ieri\r\ncome oggi - gli uomini che lo percorrevano in\r\ntutta la sua estensione. I mercanti arabi che\r\nsi spingevano fino alle coste della Spagna o ai\r\nconfini dell'India e da lì alla Cina. O i mercanti\r\nveneziani come Marco Polo, che in Cina ci\r\narrivano attraverso la 'via della seta' e che\r\nallora consentirono all'Europa di conoscere la\r\nstraordinaria realtà di un Impero sapiente e\r\norganizzato posto all'altro capo del Pianeta.\r\nE allora, oggi più che mai, è necessario\r\nrestituire dignità alla storia delle civiltà e dei\r\npopoli che hanno abitato questo pianeta e che\r\nforse, troppo a lungo, nella nostra prospettiva\r\nOccidentale, abbiamo relegato ai margini.\r\nNon si tratta solo di far conoscere le storie\r\ndimenticate degli imperi africani e asiatici,\r\ndelle cui epopee secolari pure sappiamo\r\npochissimo, ma di mostrare i fili e i legami\r\nnascosti che uniscono la storia degli uomini\r\nsulla Terra. Il racconto di migrazioni, conquiste,\r\nscoperte scientifiche porta alla luce proprio\r\nquesta costante interconnessione che ci appare\r\nerroneamente come la grande novità del solo\r\nnostro tempo.\r\nUn'opera innovativa, che prova a superare\r\nle storie tradizionali, fatte solo di Stati,\r\nassai spesso solo europei, di confini, di spazi\r\ncircoscritti che non comunicano tra loro, di\r\nguerre. Una storia del mondo che è oggi, con\r\nla proposta di punti di vista nuovi non legati\r\nnecessariamente a ciò che noi già immaginiamo\r\ndi sapere e di saper giudicare, probabilmente\r\nl'unica storia possibile.
EUR 36.10
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Banche, banchieri e sbancati. La grande truffa dal Veneto al resto d'Italia
Una truffa che ha sconvolto la\r\nvita di 200.000 famiglie\r\nitaliane. Una inchiesta nuova e\r\npenetrante che ci conduce a\r\nconoscere i responsabili diretti e\r\nindiretti del crac che ha messo in\r\nginocchio alcune delle realtà più\r\navanzate del Paese.\r\n«Incentrato sulla storia del crac delle due banche popolari Venete, BPVi e Veneto Banca, il libro di Mazzaro mette in ordine, collegando logicamente e interpretando alcuni contenuti di quasi 300 articoli di colleghi, tra cui molti di chi vi scrive e di Pino Dato, proprie interviste e documenti originali ma dà anche una lettura dei flop pressoché concomitanti di Banca Etruria, CariFerrara, CariChieti, Banca Marche e delle crisi di altri istituti dalla Popolare di Bari alla Carige e al Monte dei Paschi di Siena, che ad oggi non hanno ancora concluso il loro tortuoso cammino verso il salvataggio» - Vicenzapiu.com\r\nL'opinione pubblica italiana conosce soprattutto la\r\nvicenda di Banca Etruria, ma quella banca valeva meno di\r\nun ventesimo delle banche venete. Qui si parla di 210.000\r\nrisparmiatori truffati. Questo è il numero delle persone\r\ncoinvolte nel crac della Banca Popolare di Vicenza e in quello di\r\nVeneto Banca. Una cifra che, per valutare il reale impatto di\r\nquesta tragedia, andrebbe moltiplicata per tre, forse per quattro,\r\nvisto che coinvolge interi nuclei familiari. E comunque\r\nresterebbero ancora fuori i dipendenti delle aziende coinvolte,\r\nsu cui pure si è scaricato il contraccolpo. Una vera e propria\r\ntragedia che ha travolto un intero territorio, distruggendo il\r\ncapitale sociale più importante: quello della fiducia. Dopo\r\nl'epidemia di suicidi che è seguita al fallimento, il dramma non è\r\nancora finito, perché le banche sono scomparse ma i debiti\r\nrestano, con oltre 300.000 ipoteche immobiliari che potrebbero\r\nessere ancora escusse.\r\nSoldi facili quelli fatti sparire dalla banche, attinti dalla\r\nlaboriosità dei veneti e dalla loro propensione al risparmio.\r\nDenaro che faceva correre la locomotiva del Nord-Est\r\nfinanziando speculazioni immobiliari, operazioni sui cambi,\r\navventure imprenditoriali coperte dall'amicizia e non da\r\nadeguate garanzie. Serviti tra l'altro a pagare stipendi da\r\nnababbi a sedicenti banchieri, che la decenza oggi prima che la\r\ngiustizia dovrebbe obbligare a restituire.\r\nQuesto libro-inchiesta ricostruisce il meccanismo usato per\r\ngonfiare il valore delle azioni; il comportamento omissivo\r\ndegli organi di vigilanza; i favori dei banchieri agli 'amici degli\r\namici'; il fenomeno delle 'porte girevoli' con cui assoldavano i\r\ncontrollori; le intercettazioni e i super stipendi che i vari Zonin\r\ne Consoli si elargivano; i percorsi a zig zag dei professionisti\r\ndei salvataggi bancari mancati, che prima promettono e poi si\r\ndimettono, ma prima di uscire di scena passano alla cassa; la\r\nmobilitazione mai finita delle associazioni dei risparmiatori\r\ntruffati, divisi tra di loro e trascinati su fronti opposti dai loro\r\navvocati; il ruolo discutibile del pubblico, dalla Regione Veneto\r\nal governo Renzi-Gentiloni, all'esecutivo Lega-M5S. Fino ai\r\nprocessi in corso e alla telenovela dei rimborsi.
EUR 19.00
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Il mito delle origini. Breve storia degli spaghetti al pomodoro
Per sfatare il mito dell'identità\r\ne neutralizzarne le conseguenze\r\nsulle persone ci vuole tutta la\r\nconoscenza della storia.\r\nMassimo Montanari, il massimo\r\nstorico dell'alimentazione\r\nitaliano, compie questo miracolo\r\ndi comprensione ricostruendo la\r\nstoria del piatto italiano per\r\nantonomasia: gli spaghetti al\r\npomodoro.\r\n\r\n«Montanari ricostruisce l'irresistibile ascesa che ha fatto degli spaghetti al pomodoro il cibo più celebre al mondo» - Robinson\r\n«Parentele ed estraneità di maccheroni e tagliatelle vengono ricostruiti nel dettaglio. Non che manchi, per esempio, una tradizione cinese nel campo della pasta, dice Montanari. Tutt'altro. Tecniche e testimonianze in questo senso sono antichissime. Ma i due percorsi sono distinti e separati» - Il Giornale\r\nIl 'mito delle origini' è quello che ci fa pensare che esista\r\nun punto magico della nostra storia in cui tutto prende\r\nforma, tutto comincia e tutto si spiega; il punto in cui si cela\r\nl'intimo segreto della nostra identità.\r\nQuesto libro dimostra che sul piano storico un tale paradigma\r\nnon funziona. E lo fa a partire da un piatto fumante di spaghetti\r\nal pomodoro.\r\nMa perché il paradigma non funziona? Per due buoni motivi. Il\r\nprimo è che le 'origini' di per sé non spiegano nulla. È celebre\r\nla metafora di Marc Bloch: all'origine di ogni quercia c'è una\r\nghianda, ma non tutte le ghiande diventano querce, e ciò\r\nche veramente interessa lo storico è capire quali 'condizioni\r\nambientali' (economiche, sociali, tecnologiche, politiche,\r\nculturali) hanno reso possibile quello sviluppo, consentendo alla\r\nghianda di mettere radici. Il secondo motivo è che ricercare le\r\n'origini' di ciò che siamo (ovvero la nostra identità) non ci porta\r\nquasi mai a ritrovare noi stessi (ciò che eravamo) bensì una\r\ncomplessità di situazioni storiche - altre culture, altri popoli,\r\naltre tradizioni - il cui incontro e la cui mescolanza ha prodotto\r\nciò che siamo diventati.\r\nCon il risultato che nella ricerca delle radici, non troviamo solo\r\nnoi stessi ma anche e soprattutto gli altri, che vivono in noi e\r\ndanno corpo alla nostra identità. Basta un piatto di spaghetti\r\nal pomodoro, il nostro piatto identitario per eccellenza, per\r\nscoprirlo: le sue origini ci riconducono in queste pagine a tempi\r\nlontani (dall'età antica e medioevale sino all'epoca moderna\r\ne contemporanea), in luoghi distanti (dall'Asia all'America,\r\ndall'Africa all'Europa) e alla scoperta di abitudini alimentari,\r\nmodalità e tecniche produttive diversissime da quelle che\r\nconosciamo e pratichiamo oggi.
EUR 9.50
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Vite che sono la tua. Il bello dei romanzi in 27 storie
"Il gusto della lettura, la riscoperta dei classici, il contagio\r\npositivo. Temi che confluiscono tutti nel libro di Paolo\r\nDi Paolo: una rassegna appassionata e colta sul bello\r\ndei romanzi in 27 storie, da Tom Sawyer al giovane\r\nHolden, da Jane Eyre ai personaggi di Roth. Pagine utili\r\nanche a guidare i giovani alla scoperta dei libri più belli". - \r\nSabina Minardi, L'Espresso\r\n\r\nA volte, da un romanzo, riporti anche solo una frase. Un'intuizione. Una cosa che ignoravi. A volte, anche solo una visione o un gesto. Altre volte, una storia che somiglia alla tua. Da Tom Sawyer al giovane Holden, da Jane Eyre a Raskòl'nikov e ai personaggi di Roth, la magia dei grandi libri, guide strane, insolite, spiazzanti. Leggendo possiamo vivere il non ancora vissuto e il mai vivibile, dichiararci a qualcuno con un coraggio mai avuto, percepire un dolore che somiglia al nostro o solo sapere che esiste. Perché la letteratura ci racconta. La sorpresa del crescere, le sfide, la scoperta del desiderio, l'amore, le ambizioni, le illusioni - magari perdute; la voglia di andare lontano o di tornare a casa; la paura di invecchiare e tutte le paure, ma anche tutte le speranze.
EUR 10.45
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Il lungo Mezzogiorno
Non è l'economia che traina il sociale, ma il contrario; per fare sviluppo occorrono processi di autocoscienza e di autopropulsione collettiva, non interventi dall'alto: ho sempre tenuto a mente questi principi studiando il Mezzogiorno italiano.«I primi due esperti di sviluppo che ho frequentato all'inizio del mio meridionalismo sono stati Giorgio Sebregondi e Padre Louis-Joseph Lebret. Il primo era convinto che nella 'lunga durata' non è l'economia che traina il sociale ma il contrario; e che quindi lo sviluppo va perseguito con adeguati interventi sul sociale e sollecitando la partecipazione delle popolazioni locali; Lebret, dal canto suo, era convinto che per fare sviluppo occorrono non interventi dall'alto, ma profondi processi di autocoscienza e di autopropulsione collettiva. Io sono nato su quel duplice imprinting, e su di esso ho sempre fedelmente lavorato».Una raccolta di testi che attraversano sessant'anni di storia italiana e ripercorrono l'impegno di Giuseppe De Rita per il Mezzogiorno.
EUR 17.10
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Lo sfruttamento nel piatto. Quello che tutti dovremmo sapere per un consumo consapevole
Quando andiamo a fare la spesa vogliamo\r\nessere sicuri che la frutta e la verdura che\r\nacquistiamo siano sane e costino il meno\r\npossibile. Ma ci siamo mai chiesti come è\r\npossibile che le arance o l'uva che portiamo\r\nin tavola possono essere vendute a prezzi\r\ncosì ribassati? Questo libro-inchiesta dà\r\nconto di una delle pagine più vergognose\r\ndell'Italia di oggi, svelando come dietro quel\r\nche mangiamo si celano storie feroci\r\ndi sfruttamento.\r\n\r\nAl supermercato siamo contenti di trovare in offerta\r\npassate di pomodoro a 40 centesimi e arance 'sottocosto'.\r\nSpesso le compriamo, soddisfatti del risparmio ottenuto; poi ce\r\nne torniamo a casa, dove qualche volta ci capita di indignarci\r\nascoltando in TV notizie spaventose sui lavoratori delle\r\ncampagne, schiavizzati dal caporalato.\r\nC'è un filo comune che lega quelle notizie ai nostri\r\ncomportamenti d'acquisto. Questo libro indaga la filiera\r\ndi alcuni prodotti agricoli ad alto rischio, dalle arance ai\r\npomodori, all'uva. Andando a ritroso dal supermarket ai centri\r\ndi distribuzione, via via fino alle serre e ai campi, scopriamo\r\nche la brutalità del lavoro schiavile e la 'modernità' della\r\nglobalizzazione convivono senza scontrarsi. E che l'economia\r\nglobale porta i contadini di Rosarno a competere con quelli\r\nbrasiliani; i pugliesi con i cinesi; i piemontesi con gli spagnoli.\r\nI ghetti, in questa ricostruzione, sono 'soltanto' la parte visibile\r\ndel problema. Diffusi dal Piemonte alla Sicilia, raccontano\r\nstorie di braccianti bruciati vivi negli incendi, morti negli\r\nincidenti stradali tornando dai campi. Parlano di donne rumene\r\nvittime di abusi sessuali e di raccoglitori accampati al freddo\r\nsotto le Alpi. Se i ghetti sono l'effetto, la causa è una filiera\r\ndominata dagli intermediari e sovrastata da oligopoli capaci\r\ndi imporre non solo i prezzi, ma anche il colore della frutta e il\r\ngusto del consumatore.\r\nAttraverso i sei capitoli del libro, il lettore sarà accompagnato\r\nin un lungo viaggio: dagli agrumeti di Rosarno alle industrie\r\ndi succo d'arancia tra Messina e Catania, dai supermercati\r\ndel milanese ai campi di pomodori di Foggia e Ragusa, fino\r\nalle centrali logistiche padane. Infine, scopriremo i frutteti di\r\nSaluzzo e i vigneti del Chianti, dove lo sfruttamento si annida\r\npersino nelle aree più ricche, a causa di un sistema che porta\r\ncomunque a comprimere il costo del lavoro.\r\nIl libro si chiude con una domanda cruciale: se non voglio\r\nessere 'complice' di un sistema ingiusto e se i supermercati non\r\nmi offrono sufficienti garanzie sull'eticità dei prodotti, allora\r\ndove faccio la spesa? Le alternative, per fortuna, iniziano a\r\ndiffondersi: dagli orti urbani a una più diffusa responsabilità\r\nsociale d'impresa, dai Gruppi di Acquisto Solidale ai 'bollini\r\netici' per le aziende che certificano la trasparenza della filiera.
EUR 15.20
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La grande mattanza. Storia della guerra al brigantaggio
Chi sono i banditi? Criminali comuni, assassini, ladri, disperati. E ancora: nobili decaduti, artigiani, contadini, giovani ribelli che non accettano il giogo attorno al collo, sia quando viene da un aristocratico del luogo sia quando arriva da un invasore straniero. La loro presenza causa incertezza nelle strade, difficoltà nelle comunicazioni, violenza diffusa. E tuttavia, quando c'è aria di mutamenti di regime essi rappresentano un'opportunità per i potenti che li utilizzano contro i propri nemici. Il libro offre un ampio affresco della reazione ai fenomeni di banditismo dagli albori dell'età moderna fino alla repressione messa in atto nei primi decenni dell'Italia Unita. Emerge un quadro complesso che vede al centro questioni sociali legate alla terra. La lotta del regno sabaudo contro il brigantaggio propriamente detto è quindi solo l'ultimo capitolo di una secolare storia di sanguinose repressioni, in cui i poteri statali che si sono via via avvicendati non sono stati in grado di trovare altra risposta che non fosse il sangue. Certo, è soprattutto in uno stato che si definisce liberale che colpisce la delega assoluta concessa ai militari che governano con leggi eccezionali, stati d'assedio e tribunali militari. Ma Enzo Ciconte ci ricorda che quanto è accaduto nel Mezzogiorno non può essere attribuito alla responsabilità dei soli piemontesi: le truppe venute dal Nord sono state aiutate con le armi da tanti meridionali espressione di una borghesia in ascesa.
EUR 11.40
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E allora le foibe?
«E allora le foibe?» è diventato il refrain tipico di chi sostiene il risorgente nazionalismo italico e vuole zittire l'avversario. Mi di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è successo realmente?«Decine di migliaia», poi «centinaia di migliaia», fino a «oltre un milione»: a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Anzi, negli anni, tutta la vicenda dell'esodo italiano dall'Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente. Questo libro è rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell'esodo o a chi pensa di sapere già tutto, pur non avendo mai avuto l'opportunità di studiare realmente questo tema. Questo "Fact Checking" non propone un'altra verità storica precostituita, non vuole negare o sminuire una tragedia. Vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realtà, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l'intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una 'versione ufficiale' molto lontana dalla realtà dei fatti. È un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto è accaduto in anni terribili.
EUR 12.35
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Testimoni del nulla
Di fronte alle tragedie del passato si poteva forse dire: «nessuno sapeva». Gli orrori del presente li conosciamo quasi tutti: reporter, fotografi, attivisti ce li raccontano ogni giorno da anni. Eppure nulla accade. Che cosa è successo? Testimoniare non serve più? Un saggio potente sull'impotenza di chi racconta e sull'indifferenza di tutti noi.\r\n\r\nMolti fatti drammatici della storia recente - guerre, catastrofi naturali, rivoluzioni- sono stati documentati da inchieste, fotografie, libri. In passato il racconto sembrava avere una straordinaria efficacia ai fini del cambiamento: si scendeva in piazza, si raccoglieva denaro, si interpellavano con forza i decisori politici. Dal conflitto in Vietnam alla carestia in Etiopia, avevamo avuto la prova che rompere la scorza di silenzio intorno alla realtà era un'arma importante in mano ai media e ai cittadini. Poi qualcosa è cambiato. Alla testimonianza sembra oggi seguire solo afasia e silenzio. Domenico Quirico ripercorre, sul filo della sua memoria personale, alcuni dei capitoli più drammatici degli ultimi quarant'anni - dalla carestia in Somalia alla guerra in Siria, all'epidemia di Ebola, fino all'esodo incessante di migranti dall'Africa - alternando ricordi di esperienze vissute in prima persona alla riflessione sul senso e sull'utilità della sua professione. Un libro prezioso perché oggi, forse più che nel passato, l'odio cieco ha dimostrato di far operare delle scelte più di quanto possono fare i fatti che i nostri stessi occhi possono vedere.
EUR 15.20
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Non per me sola. Storia delle italiane attraverso i romanzi
Le opere delle nostre scrittrici - da Ada Negri a Elsa Morante, da Grazia Deledda a Luce d'Eramo, da Matilde Serao a Sibilla Aleramo e Anna Maria Ortese - offrono il racconto di un'epopea sotterranea: quella della battaglia durata più di un secolo per garantire alle donne italiane piena cittadinanza. Dai racconti e dai romanzi di tanta letteratura femminile, troppo spesso esclusa dal 'canone' e quasi dimenticata, emerge un quadro ricco e sorprendente della condizione delle donne in Italia dall'Ottocento a oggi. Le italiane, come ce le hanno raccontate i manuali di storia e gli scrittori, aderiscono quasi perfettamente agli stereotipi della cultura patriarcale dominante. Sono madri affidabili e mogli fedeli; sono pazienti e rassegnate ai tradimenti; sono forse capricciose e certo poco inclini allo studio e al lavoro; sono caste (salvo poche eccezioni rappresentate da pericolose tentatrici); mettono al centro di tutto la maternità, fino al supremo sacrificio; inseguono sogni d'amore. Ma già dall'Ottocento i romanzi e i racconti delle nostre scrittrici hanno raccontato una storia diversa: ci dicono di matrimoni di convenienza e di gravidanze non volute, di amori mai liberi e di un sesso vincolato a una morale oppressiva. Soprattutto, offrono straordinari affreschi dei tentativi disperati di conquistarsi spazi di libertà, di studiare e lavorare, di non cedere alla violenza psicologica e fisica della società tradizionale. Ieri come oggi moltissime donne non hanno accettato di essere costrette al silenzio. Questo libro restituisce finalmente la voce a molte di loro.
EUR 17.10
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Berlino è casa
Giuseppe Culicchia, dopo il longseller "Torino è casa mia", torna a esplorare e a raccontare un'altra città del suo cuore, Berlino. Cortili e grattacieli. Biergärten e torri della contraerea. Viali a sei corsie e sentieri nel bosco. Jugendstil e Bauhaus. Liberty e Gotico. Razionalismo Sovietico e Neoclassicismo. A Berlino tutto convive con tutto e con il contrario di tutto. Entrare a Berlino significa proiettarsi automaticamente nel passato, nel presente e nel futuro. A nessun'altra città europea riesce di far convivere questi tre piani temporali in modo allo stesso tempo armonico e contrastante. Passato, presente e futuro a Berlino si compenetrano in ogni dove e basta mettere piede in città per provare la sensazione di ritrovarsi in una sorta di capsula del tempo, capace di attraversare tutto il Novecento e insieme di scagliarci nel mondo che verrà.
EUR 15.20
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Vite di artiste eccellenti
Dall'antica Grecia a oggi sono moltissime le donne che hanno dipinto, scolpito, decorato. Tanti dei loro nomi sono finiti - ingiustamente - nell'oblio. È arrivato il momento di raccontare un'altra storia dell'arte.Già nell'antica Grecia esistevano artiste donne, che hanno decorato palazzi e lasciato tracce del loro lavoro. Durante il Medioevo, per lo più considerato un periodo nel quale le donne non godevano di alcun rilievo nella società, molte opere sono nate grazie alla manualità femminile, che si poteva esprimere soprattutto nei conventi. L'esplosione dell'arte al femminile risale però al Rinascimento, quando alcune artiste sono arrivate a occupare posti di rilievo nelle corti più prestigiose d'Europa godendo di una fama pari ai propri colleghi uomini. Bisogna attendere la fine dell'Ottocento per vedere alcune artiste esporre nelle mostre accanto a pittori uomini: spesso si tratta di compagne di artisti famosi, altre volte di donne capaci di imporre la propria personalità oltre al proprio talento. Sono le apripista di un fenomeno che nel corso del XX secolo diventerà inarrestabile: le artiste firmeranno i manifesti delle avanguardie storiche e saranno sempre più protagoniste, finché nella seconda parte del secolo supereranno i propri colleghi in quanto a fama e quotazioni sul mercato. Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori è il titolo della celeberrima opera di Giorgio Vasari che, nel Rinascimento, ha costituito un vero e proprio canone. Oggi Costantino D'Orazio rende onore alle tante 'eccellenti artiste' di cui i canoni si sono troppo spesso dimenticati.
EUR 17.10
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Cambiamo il sistema, non il clima!
Pensi che la borraccia che porti sempre con te possa salvare il pianeta? Che riciclare diligentemente possa fare la differenza? O forse credi che le nuove tecnologie ci salveranno? Sono tutte false soluzioni che ci raccontano un'enorme bugia, e cioè che possiamo tranquillamente continuare a consumare, produrre, inquinare come abbiamo fatto finora. E come noi, le grandi aziende di combustibili fossili. In altre parole, che possiamo seguitare ad alimentare il modello capitalista. Ma non è affatto così. Emma torna con un fumetto semplice e potente che in tre storie ci arma contro la disinformazione e le false soluzioni sul cambiamento climatico, mostrandoci che possiamo salvare il pianeta oppure il capitalismo.
EUR 13.30
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L' età della frammentazione. Cultura del libro e scuola digitale
Grazie alla rivoluzione digitale e allo sviluppo di Internet è oggi disponibile online una sterminata quantità di risorse e contenuti, molti dei quali utili anche per la scuola, l'apprendimento, la formazione personale e professionale di ciascuno di noi. Nonostante l'enorme complessità orizzontale della rete, questi contenuti sono però in genere granulari e frammentati: la complessità verticale che era tipica della cultura del libro sembra almeno in parte sacrificata. L'età della rete è necessariamente anche l'età della frammentazione? Quali strategie e quali strumenti possono essere usati per favorire una maggiore attenzione alla capacità di costruire e utilizzare - anche in digitale - contenuti strutturati e complessi? Come cambia il ruolo del libro e della lettura nella scuola di oggi e di domani, in cui ogni studente ha in mano anche, e a volte solo, uno smartphone? Gino Roncaglia prova a rispondere a queste domande proponendo, con uno stile sempre chiaro e discorsivo, una visione del digitale e della rete assolutamente originale.
EUR 11.40
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Pestaggio di Stato
«La storia è pesante, ti aiuto a trovare testimoni e riscontri. Vieni a Napoli». È così che comincia l'inchiesta che scoperchia i fatti accaduti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile del 2020. Quel pomeriggio 283 agenti della polizia penitenziaria muniti di caschi e manganelli, alcuni a volto coperto, entrano nel reparto Nilo del carcere Francesco Uccella. Irrompono nelle celle e prendono a calci, pugni, schiaffi i detenuti. Alcuni vengono rasati a forza. Il pestaggio dura ore, prosegue nei corridoi, lungo le scale. È una mattanza. Nei giorni successivi i fatti vengono denunciati, ma il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria respinge le accuse.\r\nCon ritmo serrato, Nello Trocchia ricostruisce l'inchiesta che ha reso pubblici i video delle violenze riprese dalle telecamere di sicurezza, la testimonianza e le storie delle vittime e dei carnefici, il depistaggio operato dalla catena di comando, la noncuranza della politica. Perché tutto questo è potuto accadere? E perché si può ripetere ancora?
EUR 14.25