Sfoglia il Catalogo ibs_5_awin_154_
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1981-2000 di 53461 Articoli:
-
La saggezza dei pigri. Figure di rifiuto del lavoro in Melville, Conrad e Beckett
Nei ritmi sempre più affannosi di una modernità non ancora conclusa l'indolenza diventa, se non un valore, un prezioso elemento di contrasto. "La saggezza dei pigri" racconta e analizza tre personaggi letterari che, rifiutando di lavorare, danno corpo a uno sguardo alternativo sulla loro epoca. Bartleby, che nel racconto di Melville si ostina a "preferire di no", esprime una reazione all'emergente capitalismo nel quale la dedizione al lavoro si coniuga all'edonismo consumista. James Wait, il marinaio allettato al centro di "The Nigger of the 'Narcissus'" di Conrad, è sintomo del conflitto fra l'esaltazione dell'operosità di una utopica comunità tradizionale e la consapevolezza della sua irrealtà. Sul rifiuto di lavorare del protagonista di "Murphy", Beckett modula una riflessione sul rapporto fra attività e passività, interno e esterno, identità e differenza. In Bartleby, James Wait e Murphy si coglie il convergere della più grande potenzialità con la più radicale impotenza e in questo paradosso si configura un'idea dell'umano come precario equilibrio fra creatività produttiva e sterile abbandono.
EUR 17.10
-
La questione del mondo nei primi corsi friburghesi di Martin Heidegger
I corsi che Martin Heidegger tenne dal 1919 al 1923 a Freiburg i.B. mostrano fin dal loro esordio il ruolo determinante dell'esperienza del mondo e dell'evento di significatività che a essa corrisponde. Il libro ripercorre i documenti di questo periodo seguendo il filo conduttore del mondo della vita (Lebenswelt), tema che accompagna il lavoro di rinnovamento della fenomenologia, inteso dal giovane docente come un approfondimento critico della via tracciata da Husserl. Ambiente, collettività e ipseità sono le tre coordinate del mondo della vita prese in esame dalla ermeneutica della vita fattizia sviluppata in questi anni di intensa sperimentazione che getta le basi per "Essere e tempo" (1927). Preparate nei primi anni friburghesi e rielaborate nel successivo periodo marburghese, l'analitica esistenziale del Dasein e la questione dell'essere che la guida si generano infatti lungo la traiettoria aperta da quella iniziale fenomenologia ermeneutica del mondo della vita, tesa tra l'evento impersonale del mondo e l'esistenza che in esso si dischiude, afferrata nella sua autenticità.
EUR 24.70
-
Il cinema francese negli anni di Vichy
Il 17 giugno 1940 il maresciallo Pétain annunciò alla radio che il governo da lui formato avrebbe chiesto un armistizio alla Germania. La Francia fu divisa e il regime di Vichy iniziò a operare discriminazioni politiche e civili e a collaborare con l'occupante. Avanzava sotto diverse forme la risposta alla "decadenza" della Francia repubblicana: la "rivoluzione nazionale", e con essa una ristrutturazione del cinema nazionale, parte di una più ampia operazione di colonialismo economico condotta dalla Germania nazionalsocialista. Tra il 1940 e il 1944 l'industria del cinema francese produsse duecentoventi lungometraggi di finzione: commedie leggere, adattamenti letterari, melodrammi, polizieschi, ambientazioni storiche e fantastiche. Il pubblico si recò al cinema con continuità, premiando i film francesi: un paradosso che rispondeva a un "bisogno esistenziale di scuotersi da dosso la realtà quotidiana e l'umiliazione". Il saggio iniziale ricostruisce il contesto produttivo e culturale del cinema francese del periodo, mentre le schede filmografiche che lo accompagnano restituiscono al lettore la sua ricca e sorprendente varietà: un'ampia selezione di opere e autori che rende conto della "curiosa età dell'oro" vissuta dal cinema francese durante il periodo di Vichy, contraddistinta dall'oscillazione tra il collaborazionismo e la resistenza, tra l'Occupazione e la Liberazione.
EUR 19.00
-
Il gesto e la parola. Vol. 2: memoria e i ritmi, La.
"Ancora oggi tutti gli uomini di cultura, non sapendo dove sono diretti, nutrono lo stesso desiderio dei loro antenati di sapere da dove provengono, bastano tuttavia brevi riferimenti al passato delle grandi scimmie perché in generale siano tranquillizzati." Ne "Il gesto e la parola", considerato un classico dell'antropologia, André Leroi-Gourhan affronta la complessa e delicata tematica dell'ominizzazione e dei suoi legami con la tecnica e con il linguaggio. Quali sono state le trasformazioni più significative che l'homo sapiens ha subito nel corso dei secoli? Troppo spesso gli uomini si sono accontentati di ricercare le proprie origini nella discendenza dalla scimmia. Diviso in due volumi, questo lavoro percorre a ritroso le principali tappe fino a giungere al "tempo profondo", quell'epoca così lontana da apparire marginale e insondabile, e che invece molto racconta di noi. Una perfetta sintesi che tocca i territori della paleontologia, dell'etnologia, dell'estetica e della sociologia, e che descrive con precisione la progressiva "liberazione" della specie umana attraverso il comportamento materiale nello spazio e nel tempo.
EUR 19.00
-
Machiavelli. Sette saggi di teoria politica
Machiavelli fu una figura eccentrica, nel senso letterale di «lontana dal centro», dai classici canoni della teoria e del pensiero politico. Sovvertendo ogni platonica (e non solo) ambizione di ordine e di conciliazione, Machiavelli è il primo a caratterizzare il motore della dinamica politica in termini di conflitto e di divisione. Il conflitto, per Machiavelli, non è una scoria pericolosa da eliminare, ma il nucleo irriducibile della politica: il conflitto non è un residuo, o un rìschio estremo, che la politica debba, o possa, rimuovere, ma esattamente il suo «fatto», la sua «materia», alla quale nessuna «forma», nessun ordine, potrà mai rinunciare, pena il prosciugamento del politico stesso. La presente antologia machiavelliana permette di comprendere in che senso divisione e conflitto costituiscano non soltanto una caratteristica intrinseca dell'esistenza umana, ma anche un principio di azione pratica, utile per affrontare e risolvere i dilemmi e le tensioni del tempo presente. La sfida, che Machiavelli invita a raccogliere, e che fa di lui un autore estremamente attuale, è che possa esistere una «unità» anche nel conflitto, attraverso di esso, e soprattutto grazie ad esso.
EUR 19.00
-
Davanti alla legge. Umani e altri animali nella biopolitica
Come pensare l'umano al di fuori dei parametri classici delle scienze umane e dell'umanesimo? Come pensare gli animali e il rapporto tra vite animali e vite umane al di fuori dell'antropocentrismo, e il politico al di fuori dei parametri classici della filosofia politica? In «Davanti alla legge. Umani e altri animali nella biopolitica», Cary Wolfe affronta questi temi in una direzione inedita, sviscerando il nesso tra biopolitica, postumanesimo e filosofia dei diritti degli animali e focalizzando il punto - i punti - in cui la classica distinzione biopolitica tra bios e zoe interseca ed è complicata dalla classica distinzione ontologica umano/non umano. Nel corso di un tour de force concettuale attraverso il pensiero biopolitico - da Heidegger e Arendt ad Agamben, Esposito e Butler via Foucault e Derrida - Wolfe mette a fuoco una questione cruciale per la teoria contemporanea: come cambiare lo schema del soggetto umano e delle strutture antropocentriche sottese al progetto di conoscenza umanista immanente all'orizzonte politico della democrazia liberale, del concetto di sovranità e del suo quadro giuridico?
EUR 10.40
-
Ciò che resta
Equazione: metafisica:empiria=libertà:uguaglianza. Ma anche: pluralismo:caos=estetica:volontà. E inoltre: tempo:spazio=gesesi:oscenità. Questo libro, può essere letto su più piani, cogliendone più sinapsi, apprezzandone più rapporti. Tra i tanti spunti, si segnala come, sullo sfondo delle equazioni, sopra riportate, l'autore si ponga fondamentali interrogativi sul valore/disvalore della vita, focalizzando la propria attenzione sui diritti del nascituro, attraverso uno sviluppo di questo tema in termini diacronici. Modalità, quest'ultima, ripresa a negativo, sul piano giuridico, nell'analisi dell'enucleazione del giudizio, che non si forma tenendo conto di una genesi del soggetto, ma si cristallizza in una artificiale acronicità, che diventa “oscena” perché non si compara, non potendolo fare, con ciò che avviene prima e fuori della scena. La verifica empirica delle tesi trattate è costituita, secondo un criterio quasi rivoluzionario, dalle poesie intimiste. Fanno da corollario al testo, una serie di disegni dell'artista Carla Tolomeo, e alcuni saggi che rappresentano i commenti e le “reazioni a caldo” di alcuni tra i più importanti pensatori dei nostri tempi.
EUR 15.20
-
Un' etica della personalità
"Un'etica della personalità" costituisce il volume conclusivo - dopo "Etica generale" e "Filosofia morale" - della trilogia "Una teoria della morale", con la quale Ágnes Heller ha compiuto il suo "quasi-sistema" filosofico. Il libro si apre con l'analisi dell'etica della personalità di Nietzsche, trattata in "Genealogia della morale" e messa in rapporto con il "Parsifal" di Wagner, di cui viene proposta una nuova lettura. Seguono tre dialoghi in cui due giovani filosofi immaginari, Joachim e Lawrence, discutono da diversi punti di vista e confrontandosi con una misteriosa figura femminile, Vera, la possibilità di un'etica della personalità. Il libro si chiude con alcune lettere scambiate tra Sophie Meller, la nonna di Ágnes Heller considerata una figura esemplare, e la nipote Fifi (Heller giovane). Una scrittura filosofica che usa differenti stili, anche letterari, corrisponde a un'etica che si ispira esplicitamente più a Shakespeare, a Goethe e a persone reali che a "teorie". L'etica della personalità s'incarna infatti in donne e uomini concreti, con i loro dubbi, le imperfezioni, gli amori e le amicizie e soprattutto la scelta di vivere una vita buona.
EUR 28.50
-
Storia delle religioni e mitologia
Raffaele Pettazzoni (1883-1959) è stato il più grande storico delle religioni del Novecento. Fu uno dei primi accademici a proporre uno studio laico e storico-critico della religione in chiave universale, preservandone allo stesso tempo il carattere autonomo, irriducibile a qualsiasi altra dimensione della natura umana. Come scrisse nel 1913, la scienza delle religioni fonda il suo metodo "sulla natura del suo proprio oggetto, cioè del fatto religioso indefinitamente vario e multiforme nel tempo e nello spazio, ma nell'essenza sua uno e definito". Filologo, archeologo ed etnologo rigoroso per formazione, nei suoi studi applica un metodo storico-comparativo, col quale fenomeni e mondi religiosi individuati storicamente vengono comparati nel loro sviluppo diacronico e interpretati alla luce delle dinamiche parallele o divergenti che li caratterizzano. I percorsi principali della sua ricerca, della quale egli percepì l'orizzonte visionario, la dimensione ascetica e la speciale funzione pedagogica, sono condensati in una serie di Saggi redatti nell'arco di venticinque anni e ristampati nel 1946 nella fase culminante della sua carriera con una illuminante "Prefazione". Essi ruotano attorno a tre nuclei fondamentali: il monoteismo, la confessione dei peccati e la fenomenologia storico-religiosa. Dopo quasi settant'anni, essi conservano gran parte della loro vitalità e acquistano ulteriore risalto dal confronto con le ricerche successive che da lui hanno esplicitamente o implicitamente preso le mosse, ricerche che sono presentate e criticamente discusse nella "Postfazione" del curatore.
EUR 22.80
-
Sudditi di Libia
Cosa scrissero e pensarono gli italiani a proposito dei libici al tempo delle colonie? L'immagine di un suddito arretrato ed "incivile" fu frequente, funzionale a dare legittimazione al dominio coloniale e nobilitare la sua presenza "civilizzatrice". Ma al tempo stesso la percezione italiana dei libici si trasformò nello spazio e nel tempo, anche a seguito di quanto avvenne nel frattempo nella madrepatria e nella colonia. La propaganda fu sempre un prezioso strumento della politica coloniale, e ogni colonialismo si è accompagnato ad una grande diffusione di razzismo e di pregiudizi. Ma quale relazione vi fu fra gli stereotipi e la politica coloniale? Furono i primi ad indirizzare la seconda o, al contrario, fu il potere italiano a manipolare l'immagine stereotipata dei sudditi coloniali? Questo ampio e documentato studio fornisce una risposta, facendo emergere la coesistenza di entrambi i fenomeni, lungo tutto il trentennio dell'Italia liberale e fascista, sulla Quarta Sponda.
EUR 22.80
-
Basta un paravento. 1982-2017: trentacinque anni di teatro a Locarno e in giro per il mondo
Da trentacinque anni... basta un Paravento. Il volume vuole testimoniare più che celebrare l'esperienza di un piccolo teatro nato in una piccola città, Locarno, ma che si rifà a grandi e antiche tradizioni come la pantomima o il Teatro dell'arte. Fondata da quattro attori usciti dalla Scuola Teatro Dimitri, la compagnia ha girovagato per il mondo e si è esibita in oltre trenta Paesi (da quelli dell'Europa centrale alla Russia, dal Vicino Oriente al Canada, dalla Turchia e la Grecia all'America latina e l'Oceano Indiano). Il libro è suddiviso in più sezioni e contiene testi di membri della compagnia che raccontano le esperienze vissute e testi di autori esterni che ne ripercorrono la storia e analizzano le specificità drammaturgiche di questi moderni saltimbanchi.
EUR 12.35
-
Il flusso interculturale. Pragmatismo etico e peso della storia nella filosofia emergente
Una delle principali esigenze della filosofia interculturale consiste nel ridiscutere le fonti e le tradizioni, opere e autori anche classici. Il padre del pragmatismo William James scrisse che la vera partita dell'umanità si gioca tutta all'interno di un grande flusso di esperienze finite che tuttavia poggiano sul niente. Se ci immergiamo in questo flusso che ancora persiste ostinatamente nel seguire la propria avventura, è possibile aprire i confini della storia della filosofia sia verso alcuni suoi momenti dimenticati, sia verso il dibattito contemporaneo sull'interculturalità. Sulla base di questi assunti, attraverso una ricca costellazione di autori anche inediti, in questo libro difendiamo la libertà di decidersi in prima persona fuori dagli spazi globalizzati della «società signorile di massa», in modo da allargare l'immaginazione democratica fino a toccare il "totalmente altro". Questa strategia etica dovrebbe poter consentire alle nuove generazioni di organizzare, forse in forma "oltreumana" e in un tempo non così lontano, la vita del pianeta.
EUR 15.20
-
Il cinema delle donne tra scenari globali e contesti transnazionali
L'antologia affronta il cinema delle donne contemporaneo attraverso contributi di studiose/i provenienti da diverse parti del globo - dall'Italia agli Stati Uniti, dalla Turchia alla Grecia e l'Iran, dalla Nuova Zelanda all'Argentina, dalla Germania al Canada. Questa prospettiva globale si rispecchia nel contenuto del volume: i diversi saggi considerano film e registe legati a contesti geografici molteplici e guardano alla produzione cinematografica delle donne in relazione a dinamiche nazionali, transnazionali e globali. Ne esce un quadro polifonico in cui le cineaste donne, occidentali e non, appaiono attori sociali chiave nel narrare le complessità della condizione geopolitica attuale e dei suoi soggetti.
EUR 16.90
-
La libertà esistenziale in J.-P. Sartre
Sul finire degli anni Quaranta dello scorso secolo Sartre è sotto attacco da parte di cattolici e marxisti. I primi gli rimproverano di aver costruito una filosofia che, escludendo Dio, non può portare alla comprensione piena dell'uomo; i secondi lo accusano di fare una filosofia borghese che non tiene conto dei problemi reali della libertà dell'uomo. Ebbene, in quegli stessi anni un prete cattolico di formazione tomista, Mario Stefani, dell'Università di Genova, offre, con questo libro, pubblicato per la prima volta dall'editrice dell'Università Cattolica di Milano, una lettura non apologetica dell'opera di Sartre. Pur compiendo una critica interna serrata, ne rileva infatti gli aspetti di novità utili alla comprensione del tema della libertà. Anche in questo risiede l'interesse di quest'opera che ripropone, oggi con immutata freschezza, una serie di riflessioni dotate di notevole consistenza e contemporaneità. Prefazione di Paolo Del Debbio.
EUR 11.40
-
Arte contemporanea a Ferrara. Dalle neoavanguardie agli esiti del postmoderno
Nello spirito di una ricerca a più voci, il volume prende in esame le vicende storico-artistiche che hanno attraversato Ferrara dai primi anni Sessanta alla fine del XX secolo. È una narrazione che ruota intorno alla "stagione d'oro" del Palazzo dei Diamanti, ma non solo. L'occasione è stata infatti, per la curatrice, quella di restituire tale momento attraverso una visione organica dell'arco temporale considerato, aprendo un cono d'attenzione sul progetto culturale della città. Ferrara, nei decenni in questione, ha rappresentato per certi versi un unicum che qui viene riletto da molteplici angolature, incrociando le ragioni dell'arte con il profilo storico, sociale, di costume e mettendo in luce alcuni nodi essenziali che hanno fatto di essa un volano di energia e una fucina formativa. Le pagine documentano con ricchezza di contenuti tale esperienza e la collocano in un ampio contesto di relazioni, chiamando in causa situazioni e protagonisti affrontati con uno sguardo lungo che si proietta oltre il perimetro cittadino.
EUR 28.50
-
Su follia e imputabilità. Un contributo alla psicologia e al diritto
L'imputabilità dei criminali "folli" è, in Europa, nelle prime decadi dell'Ottocento, un problema ancora aperto. Sebbene sul versante giudiziario faccia scuola il Code pénal napoleonico del 1810, resta tuttavia ancora da tracciare una vera e propria demarcazione epistemologica del campo di indagine. Il trattato del 1824 del giovane medico legale danese Frantz Gotthard Howitz (1789-1826) "Su follia e imputabilità" cerca di rispondere a questi interrogativi da un punto di vista medico, giuridico e, soprattutto, filosofico. In opposizione alla dottrina kantiana della libertà, Howitz è convinto, sulla scorta degli empiristi inglesi, che la disposizione razionale dell'uomo che ha, al suo opposto, la degenerazione nella follia, consiste in una capacitas motivorum che non ha un particolare legame con la sfera morale, dipendendo piuttosto dalla costituzione fisiologica dell'individuo. Il trattato di Howitz darà adito alla più accesa e prolungata diatriba nella storia della filosofia in Danimarca, la cosiddetta Howitzfejde, i cui echi, grazie alla voce di Kierkegaard, sembrano essere passati anche nel dibattito epistemologico dei maggiori esponenti della corrente fenomenologico-esistenziale. Prefazione di Pio Colonnello.
EUR 17.10
-
Soggetto, identità, alterità. Vol. 2
Otto ricerche nate da seminari universitari su soggetto, identità alterità a cura di P. Marrone. Pierpaolo Marrone, “Introduzione”; Luigi Francesco Clemente, “Affetti personali. Rileggendo 'Dall'esistenza all'esistente' di Emanuel Lévinas”; Marco Cossutta, “La difesa dell'alterità. Possibili lineamenti di un diritto anarchico a partire da Errico Malatesta e la questione criminale”; Renato Cristin, “Circolarità. L'esperienza della comprensione in Gadamer”; Riccardo Fanciullacci, “La tentazione della malafede. Responsabilità e manovre diversive secondo J.P. Sartre”; Pierpaolo Marrone, “Soggetto morale e punto di vista generale in Hume”; Ferdinando G. Menga, “Ospitare il conflitto. Lo spazio della democrazia alla prova dell'alterità radicale; Francesco Saccardi, “Trascendentalità e pensiero. Note sulla noeticità dell'essere in Maritain, Rosmini e Bontadini”; Paolo Vignola, “Disorientarsi nel pensiero. Linee geofilosofiche oltre il soggetto coloniale.
EUR 17.10
-
Immagini sfuggenti. Saggi su Blanchot
Narratore, critico letterario, pensatore, Maurice Blanchot è ormai riconosciuto come un esponente di primo piano della cultura novecentesca. In Italia, tuttavia, i suoi libri (specie i romanzi e racconti) sono ancora poco tradotti e studiati. Il presente volume si propone di ovviare, anche se solo in parte, a tale lacuna, prendendo in esame, nelle due sezioni in cui è suddiviso, prima alcuni testi narrativi dell'autore, poi alcuni temi fra quelli da lui trattati negli scritti saggistici. Un dato che emerge subito è proprio il fitto intreccio di richiami e analogie che uniscono fra loro i due versanti dell'opera. Nutrito da una vasta e profonda cultura letteraria e filosofica, nonché dai rapporti d'amicizia con intellettuali come Levinas, Bataille o Derrida, Blanchot ha saputo usare tutti questi stimoli come punti di partenza per un'elaborazione fortemente personale. Essa ha dato luogo sia a romanzi e racconti che appaiono ancor oggi strani e spiazzanti, sia a riflessioni che hanno restituito al fatto di scrivere tutta la serietà e la rischiosità di un impegno totale, che concerne direttamente la vita e la morte, l'una e l'altra inafferrabili. Gaston Bachelard si è chiesto una volta: «È mai stato possibile fare della poesia con del pensiero?». La lettura dei libri blanchotiani, nei quali si assiste a un vero e proprio pensare per immagini, costituisce un'esemplare risposta positiva a tale quesito.
EUR 13.30
-
Liberi di pensare. Aporie della libertà
La "theoria" come spazio indispensabile per la vita politica dell'uomo: questa profonda intuizione, posta da Hannah Arendt a fondamento de "La vita della mente", viene sviluppata, nel presente volume, indagando sulla peculiare libertà che Aristotele associa all'esercizio della filosofia. L'attività teoretica del pensiero implica infatti, nello Stagirita, una "proairesis tou biou", una scelta di fondo, con la quale colui che pensa plasma la sua vita nel libero corrispondere alla propria natura di essere pensante. Se si investigano ulteriormente i fondamenti di questa forma aristotelica di libertà, si comprendono meglio le ragioni del legame essenziale tra volere, pensare e giudicare, che per Arendt costituiscono nel loro insieme la vita della mente, e si apprezza in tutto il suo spessore la forza ermeneutica dell'aristotelismo arendtiano. Si possono però allo stesso tempo valorizzare aspetti ancora attualissimi della concezione aristotelica anche al di là dei limiti che sembrano comunque dover restringere, nella riflessione arendtiana, il ruolo della teoria in conseguenza della centralità dell'azione. La scelta di assumere fino in fondo il pensare, ripresa nel contesto aristotelico del riferimento alla determinatezza di senso e dello stare al discorso e con altri, deve certamente affrontare un'intensificazione della dialettica paradossale e drammatica di necessità e libertà all'interno della vita umana, ma viene allo stesso tempo portata in un ambito capace di illuminare in modo insostituibile il nesso tra libertà e responsabilità che l'agire dell'uomo, e la sua vocazione politica, chiamano ineludibilmente in causa.
EUR 17.10
-
Perdere il lavoro, smarrire il senso. Esperienze educative e altri saggi di sociologia critica
Per chi e perché lavoriamo? Perché sacrifichiamo così tante energie in un'attività che spesso ci porta a vivere tante ore lontano dalla famiglia, dagli amici, dalle nostre passioni? Vivendo in contatto quotidiano con persone che hanno perso il lavoro e che si trovano in condizioni socio-economiche di marginalità, non posso che affermare che lavoriamo per la dignità, per non sprofondare nella miseria, per non perdere il diritto di partecipare attivamente alla vita sociale ed economica. Le persone escluse da molto tempo dal mondo del lavoro o che non hanno mai lavorato e non riescono a entrare nel mondo del lavoro si trovano in una situazione assurda e dolorosa: vivono in una repubblica "fondata sul lavoro" dove la partecipazione attiva alla vita sociale passa necessariamente attraverso un reddito fornito dal lavoro ma loro sono escluse da tutto questo perché afflitte dalla peste del non lavoro. Un cittadino che non lavora non riesce a vivere pienamente la sua cittadinanza. Vive senza un fondamento civico che lo rende riconosciuto e riconoscibile. Non ha un posto, non ha un impegno che lo rende visibile agli occhi della società. Sostenuto quasi unicamente dalle politiche di welfare può anche sprofondare in una passività priva di uscita. In una progressiva perdita di dignità che è disumana. Senza un lavoro dignitoso, sensato, necessario, ben retribuito, non ci sarà dignità per tutti. È questa la chiave di volta nella fase di rapida trasformazione sociale che stiamo attraversando. Ma è veramente possibile realizzare una condizione di piena occupazione in una società come la nostra? Possiamo costruire le basi per una nuova condizione socio-economica mantenendo inalterati gli attuali rapporti di produzione?
EUR 17.10