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I diamanti di Eustace
Il terzo romanzo del ciclo Palliser è un'opera deliziosa e fluviale piena di colpi di scena. Attraverso i personaggi che si muovo attorno ad una meravigliosa collana, un cerchio di diamanti dal valore inestimabile, descrivere le classi dirigenti della società a lui contemporanea e lo fa realizzando un affresco di grandi dimensioni, in parte sociale, in parte psicologico, in parte di pettegolo intrattenimento. ha come protagonista proprio.\r\nLizzie Greystock «se l'è cavata molto bene». Unica orfana di un ammiraglio indebitato, meno che ventenne ha sposato Florian Eustace, nobile e ricchissimo, già malato al tempo del matrimonio, il quale dopo pochi mesi l'ha lasciata vedova, in attesa dell'erede. Lizzie è considerata da molti la prima bellezza di Londra ed è una vedova con un'enorme rendita; tutti sono convinti che la vedovanza durerà molto poco. Invece qui terminano i suoi successi. Manca dell'innocenza e della docilità che più di ogni altra virtù attraggono i maschi della epoca vittoriana. Mentre le signore della buona società si concentrano sui difetti che la segnano, la considerano velleitaria, ipocrita, bugiarda, volitiva, intelligente, recita visibilmente una parte amabile. Gli spasimanti cadono a uno a uno. Ma più di tutto le è di ostacolo un gioiello, una sontuosa collana di diamanti, «una fortuna - dice l'autore - per un figlio minore» di famiglia altolocata. Assieme a un castello in Scozia e a una rendita di quattromila sterline, gliela lasciò il marito come proprietà personale, essendo destinato all'erede tutto il resto del patrimonio di famiglia: così lei sostiene in pubblico e in privato. Ma per i potenti Eustace non è così: in base ai complicati (e misogini) codici ereditari, la collana è «un gioiello di famiglia», inalienabile. La disputa legale, mondana ed etica che ne segue è tanto ingarbugliata e scandalosa da affascinare tutti i salotti e tutte le famiglie e da intrecciarsi con tutte le vicende, per causa della collana legami consolidati si rompono, alleanze inattese si saldano. Mentre si complica la lite, Lizzie continuerà a tenere la sua corte, così come faranno tutti gli altri casati di Lord, parlamentari, vescovi e decani della Chiesa Alta. Perché l'obiettivo di Trollope è descrivere le classi dirigenti della società a lui contemporanea e lo fa realizzando un affresco di grandi dimensioni, in parte sociale, in parte psicologico, in parte di pettegolo intrattenimento.\r\nÈ stato detto che i romanzi di Trollope procedono come un lento fiume maestoso. Dalla sua prosa, densa di distaccato umorismo, non trapela mai un giudizio valutativo. Però in una società dove tutti devono apparire guidati dai nobili sentimenti e dove la rispettabilità è eretta a massimo valore, spicca in contrasto il denaro quale dominatore assoluto, tra matrimoni di interesse e ragionieristica contabilità del peso finanziario di ciascuno. E proprio colei che ha la reputazione della più avida, è forse la più disinteressata materialmente. Forse per lei la collana non equivale a una montagna di quattrini. È potere, è indipendenza.
EUR 19.00
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Il lusso della giovinezza
Irriverenti, appassionati e dissacranti ritornano con una nuova avventura i due investigatori involontari, Saverio Lamanna, giornalista senza lavoro, sarcastico e realista, e Peppe Piccionello, sua spalla, confidente e mentore. Tra ironia e sarcasmo un giallo carico di riflessioni sociali e umane.\r\nI vecchi e i giovani. Su questo motivo di fondo Gaetano Savatteri costruisce l'indagine, ricca di energia comica, del «giornalista disoccupato, di successo, Saverio Lamannna» e del suo compare Peppe Piccionello. Muore Steve, un milionario americano deciso a investire in Sicilia. Non era soltanto un uomo d'affari, era un idealista che voleva contribuire a una scossa salutare contro l'immobilismo gattopardesco. Attorno a lui una squadra di giovani entusiasti, venuti da ogni parte. Tra di loro c'è Suleima, la splendida compagna di Saverio che, andato a consolarla, si trova a curiosare nelle attività dell'imprenditore appena deceduto. Steve è precipitato dal ciglio di una strada, ma non si sa come, e non è ben chiaro nemmeno come sia arrivato in quel posto. Per Lamanna troppe cose non tornano e inizia a sospettare che non si tratti di un incidente.\r\nSi sa inoltre che due personaggi, come ombre scure in contrasto con la luminosità dei giovani collaboratori, incombevano sul percorso di vita e d'affari della vittima, il vecchio don Cesare e il potente imprenditore Nicodemo. Sembrano la vecchia mafia delle campagne e la nuova mafia del business. O è solo un'apparenza?\r\nLo scenario, in questo nuovo capitolo della serie, non è il mare azzurro e blu di Màkari. Ma siamo sulle Madonie dell'antica città di Castelbuono, che, seppure a pochi chilometri dal mare di Cefalù, si trova in montagna in mezzo alla neve.\r\nL'intero romanzo è attraversato da alcune domande cruciali.\r\nÈ possibile in Sicilia, laboratorio sociale d'Italia, una svolta che veda protagonisti i giovani? È possibile in questo scorcio di millennio per un giovane restare nel nostro paese, affermarsi professionalmente e contribuire al suo sviluppo?\r\nMa soprattutto è ancora possibile un dialogo tra generazioni?\r\nDi fronte a questi interrogativi Saverio Lamanna appare del tutto spaesato, attraversa infatti l'età di mezzo, quella in cui si pagano i biglietti a prezzo pieno, senza riduzioni né per giovani né per vecchi.
EUR 13.30
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Una pistola in vendita
Maestria letteraria, fluidità e grande suspense, in un romanzo che corre rapido verso il punto di massima tensione, mentre il mondo precipita verso il disastro bellico.La pistola in vendita è Raven, un assassino a pagamento, un sicario solitario che viene assoldato per eliminare un importante uomo politico straniero. Soffiano venti di guerra (il libro è del 1936) e la vittima designata è un socialista pacifista. Raven assolve il suo incarico con freddezza e completo disinteresse non solo verso il nobile personaggio che uccide per danaro insieme all'innocente segretaria, ma anche verso le conseguenze tremende del suo atto, cioè la guerra. Da questo punto comincia il capolavoro letterario di Graham Greene: il compito, diceva lo scrittore, di rendere simpatiche al lettore persone che non hanno alcun diritto alla simpatia. Contro Raven comincia una caccia feroce, della polizia e anche dei mandanti che lo vogliono morto per eliminare ogni possibile collegamento con l'omicidio. E mentre scappa, la «pistola» cerca i suoi mandanti per vendicarsi.\r\nIn questa corsa a perdifiato, il lettore scopre Raven, le sue origini, le sue motivazioni, i suoi dolori, le sue disperate speranze. E assiste alla impressionante tragedia di una redenzione che nessuno nel libro avrà visto.\r\n«Greenelandia» hanno denominato i critici il cupo e animatissimo universo che l'autore ha messo su con la sua opera. Una pistola in vendita è tra i romanzi che più rendono manifesto questo lavoro costruttivo: per esempio nel contrasto tra il dramma che trascina nell'inferno un personaggio esecrabile - se lo si guarda con incomprensione - e la sciocca futilità che starnazza intorno a degli individui normali. È il modo che ha l'autore di andare al cuore del paradosso che è dentro ogni persona umana. Così i ritratti trascinati dal destino di Graham Greene, riflessi con molti altri mezzi, dal teatro al cinema, che hanno contribuito a renderli indimenticabili, sono proverbiali, magnifici e potenti.
EUR 14.25
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Il caso Bontempelli. Una storia italiana
Massimo Bontempelli, lo scrittore artefice del Realismo magico che Borges considerò un maestro, eletto senatore nel 1948, nel 1950 perse il seggio con votazione del Senato, perché curatore, nel 1935, di un'antologia scolastica giudicata «di propaganda fascista». Una memoria civile di straordinaria efficacia che Paolo Aquilanti racconta attingendo alla documentazione originale e mescolandola alla vicenda umana dello scrittore.\r\n«È uno dei primi giorni di febbraio, il secondo. Il freddo tenue che ai romani è quasi insopportabile, a lui, lombardo e sempre nomade per contrade del nord, dà il senso del tepore che arriva con la nuova stagione. Ha dormito poco, solo a tratti, nell'attesa di una giornata importante, per l'attenzione che gli riserva più che per gli eventi. Questi gli danno un'ansia torpida, vinta dalla fiducia nella ragione dei fatti. Si alza dal letto e la guarda: dorme silenziosa e ancora giovane».Massimo Bontempelli, lo scrittore artefice del Realismo magico che Borges considerò un maestro, nel 1937 aveva preso le distanze dal fascismo; poco dopo, s'era rifiutato di succedere nella cattedra a un ebreo discriminato. Eletto senatore nel 1948, nel 1950 perse il seggio con votazione del Senato, perché curatore, nel 1935, di un'antologia scolastica giudicata «di propaganda fascista». A differenza di quasi tutti - compresi i persecutori antisemiti -, Bontempelli pagava un'applicazione particolarmente rigorosa delle leggi. Un caso italiano che Paolo Aquilanti (Roma, 1960) racconta, comprimendolo nella giornata del voto decisiva per il letterato, ammonitrice e premonitrice per l'Italia, dalla mattina alla sera come vissuta dal protagonista, «in aderenza ai fatti e con licenze d'immaginazione».
EUR 11.40
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Quattro indagini a Màkari
Le prime storie dell'irresistibile coppia di investigatori dilettanti siciliani Saverio Lamanna e Peppe Piccionello, nati e cresciuti nei racconti gialli inclusi nelle antologie a tema e riproposti in questa raccolta in occasione dell'imminente debutto in tv che li vedrà protagonisti su Rai1 di una nuova serie con Claudio Gioè diretta da Michele Soavi.Accompagnata dalla musica della tipica, ininterrotta canzonatura (al lettore, ai personaggi e a se stesso autore), ogni pagina di Gaetano Savatteri è piena di persone e situazioni e di incontri che quanto più strani sono, tanto più appaiono quotidiani nella terra di Sicilia. Solo con molta discrezione la trama gialla vi scivola dentro, quasi per avvertire che lo scopo vero del raccontare è quello di disegnare dei tipi umani nella loro irripetibile originalità, e che se di essi si esalta il lato comico è per le ragioni di una generale tolleranza. E per antidoto - seguendo in chiave di farsa il monito di Sciascia - al veleno della retorica sulla Sicilia, fatta apposta per confondere mafia e antimafia, declamata per contaminare il presente con gli intrecciati affarismi di sempre. Delitti di diversa caratura, truffe perlopiù stupide, morti tristi: su queste vicende indaga il trio centrale di tutti gli incroci; sono Saverio Lamanna principale protagonista e giornalista disoccupato, freddurista incallito; Peppe Piccionello in camicie hawaiane, con magliette dagli slogan paradossalmente sicilianisti, infradito e mutande; Suleima, cameriera ai tavoli, proveniente da Bassano del Grappa, dalla risposta pronta. Senza mai interrompere, mentre fanno i detective, il loro passo a tre farsesco, forse cercano, nei loro casi come nelle loro vite, quello che conta veramente, quando si strappa il velo comico che nasconde il dramma di ognuno.\r\nIn questi racconti, Saverio Lamanna, dal rifugio della scogliosa frazione di Màkari, indaga con Piccionello e Suleima: su un delitto che può sembrare di mafia; tenta di fermare il «pomeriggio di un giorno da cani» cominciato per scherzo da un disoccupato disperato e creativo; fa luce sulla morte per infarto di un vecchio dongiovanni da incontri online; scopre il gioco che c'è dietro l'incidente di un amico.
EUR 14.25
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Lanny
Un romanzo sull'infanzia e l'innocenza, sulla fantasia e l'immaginazione, sulle emozioni che tengono assieme la realtà. Candidato al Booker Prize, Lanny è stato il maggior romanzo letterario inglese del 2019: Miglior libro per il Guardian, New Statesman, Sunday Times e l'Evening Standard.«Ci vuole un genio tutto particolare per creare un romanzo così originale e così avvincente» - Mark Haddon, autore de Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte«Un libro bellissimo, ipnotico e inquietante» - Dave EggersUn paese non lontano da Londra, case circondate dal bosco e immerse nel costante mormorio della natura. Qui risiedono molte famiglie che si sono trasferite dalla metropoli; e qui vive Lanny, un bambino soave e incantevole, vivace e radioso, che sembra avere con l'ambiente attorno a sé una connessione misteriosa, profonda e felice. Lanny si aggira nel bosco cantando melodie inafferrabili, parla con tutto quello che lo circonda, crea dal nulla linguaggi e visioni, reinventando il mondo ogni giorno. Il padre e la madre lo guardano come un folletto uscito da una fiaba, rapiti dai suoi guizzi continui, il cuore colmo del desiderio di averlo sempre vicino. «Lanny odora di pino e di altre cose belle. Ti prego non crescere tanto da non potermi più dare questi abbracci, mio piccolo mostro geotermico» ripete la madre a se stessa. Un giorno Lanny sparisce nel nulla. Il paese, la polizia, la televisione, la stampa, si uniscono nella ricerca. Il sospetto e l'ansia lacerano la famiglia, si teme sia successo qualcosa di tremendo. Nell'aria e nella terra, tra foglie e radici, si muove una creatura antica: è l'essenza stessa della natura, e guarda le cose e gli uomini nell'eterno flusso del tempo, il tempo che distrugge e rigenera ogni forma di vita, e osserva attratta e incuriosita Lanny, il bambino incantato. Max Porter è uno scrittore di straordinaria libertà creativa, capace di rinnovare storie e linguaggi. Lanny è un romanzo breve e memorabile, ricercatissimo nelle soluzioni linguistiche, unico per la commistione di generi, tra fiaba, poesia, racconto di suspense, elegiaco nel dolore e struggente nella tenerezza. Nelle sue pagine si affronta una sfida: fondere nella magia del linguaggio e della narrazione l'enigma del nostro presente, sospeso tra il passato più remoto e un futuro inaccessibile. In fondo è la condizione dell'infanzia, di ogni bambino come Lanny, in bilico sul baratro della vita che verrà.
EUR 15.20
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Libro di furti. 301 vite rubate alla mia
Le vite di carta di Eugenio Baroncelli sembrano non esaurirsi mai. Lo conferma questo Libro di furti che offre, ancora una volta microbiografie, miniature filosofico-letterarie che hanno la capacità di riunire in un gesto isolato, in un capriccio dell'attimo, in un'ironia della vita il racconto intero di un personaggio. Le microbiografie scritte da Eugenio Baroncelli, in questo e nei volumi che lo precedono quasi a formare un'enciclopedia dei personaggi in miniature filosofico-letterarie, hanno la capacità di riunire in un gesto isolato, in un capriccio dell'attimo, in un'ironia della vita il racconto intero di un personaggio. Sono figure dell'immaginario (Proust, Marx o Emily Dickinson assieme al Vagabondo di Lilli; Fellini, Casanova, Messalina con Jenny la tartaruga terrestre; Nietzsche, Giuseppina Beauharnais e la creatura di Flaubert Emma Bovary), ritratte con esattezza grazie a un'erudizione enorme e divertita che scopre dove nessuno guardava, che ricorda ciò che chiunque considerava superfluo, che cataloga ciò che sembrava a tutti polvere o confusione.\r\nI tanti volti, che sfilano nella galleria varia e vivace di questo libro, sono riuniti assieme dal tema della «vita rubata». Il grande nel piccolo, questo criterio che guida la penna di Baroncelli, si ha anche nella duplicità di lettura che offrono i suoi brevi brani. Il piccolo fatto curioso che può dare stupore o sorriso, oppure una smorfia di dolore e ripugnanza, offre nelle sue frasi anche lo spazio di una meditazione.
EUR 13.30
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Pierrette
Un altro tassello della Comédie humaine. Apparso per la prima volta a puntate sul giornale Le Siècle nel febbraio del 1840, un romanzo che come pochi altri rappresenta l'immaginario balzachiano e il suo sguardo sulla società francese nel suo perfetto equilibrio tra acuto realismo e scontro melodrammatico di Bene e Male.\r\n«Nell'ottobre del 1827, all'alba, un giovinetto di circa sedici anni, il cui abbigliamento lo rivelava per quello che la fraseologia moderna chiama con tanta insolenza un proletario, si fermò in una piccola piazza nella parte bassa di Provins. A quell'ora, poté esaminare senza essere osservato le diverse case affacciate su questa piazza, che forma un quadrilatero allungato. I mulini installati lungo i fiumi di Provins avevano già cominciato a lavorare. Il loro rumore, amplificato dagli echi della città alta, in armonia con l'aria frizzante, con la pimpante luminosità del mattino, faceva risaltare la profondità del silenzio, che permetteva di avvertire lo sferragliare di una diligenza, a una lega, sulla strada maestra».\r\nStoria crudele dell'orfana Pierrette, povera, bella e d'animo nobile. I cugini che la ospitano, i Rogron, la tormentano fino allo stremo, per gelosia, per invidia, per meschinità. «Uno degli episodi più cupi dell'intera sua opera» (per il curatore del libro Pierluigi Pellini). Balzac però l'annunciava come la «prima opera un po' per ragazzine»: sicuramente intuiva, da conoscitore di anime, l'amore per l'orrido che tocca fanciulle e fanciulli. Il destino della sventurata ragazza è la trama che guida attraverso lo «studio d'ambiente»: una provincia abitata da merciai arrivati, bellimbusti, avvocaticchi e titolati calcolatori. Cinismo, sarcasmo, fino alla comicità, propri della denuncia realistica; e una indagine psicologica sul desiderio e l'invidia che non risparmia nemmeno i buoni.
EUR 13.30
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Vecchie conoscenze
Antonio Manzini continua il suo romanzo sul vicequestore scontroso, malinconico, ruvido e pieno di contraddizioni che i lettori ormai conoscono e apprezzano.«Toglieteci tutti i commissari, ma non Rocco Schiavone.» - Rolling Stone«Quando aspetti il momento perfetto per finire le ultime 20 pagine, vuol dire che hai fra le mani un libro che desideri gustare fino all'ultima riga. Rocco Schiavone, vicequestore nichilista con la sindrome di Atlante, ti è entrato proprio in testa, con tutto il suo peso.» - Riccardo Cirignoni per MaremossoSchiavone non ci crede. Tutti gli elementi indicano un solo colpevole: movente, tempi, luogo, tracce materiali e informatiche, psicologia. Ma lui non ci crede a pelle. «L'archeologa, Sara, ha detto che nei miei occhi non vede niente. Di solito è la stessa impressione che ho quando guardo un omicida». E invece negli occhi del sospettato numero uno qualcosa ha visto: «Paura». È morta nel suo appartamento Sofia Martinet, colpita alla testa con un oggetto pesante. Unici indizi una «J» ripetuta nella sua agenda, e una striscia pallida attorno a un dito, segno di un anello sempre portato e rimosso a freddo dal cadavere. Sui settant'anni, una casa piena di libri, di cui parecchi antichità di valore, un nome celebre a livello internazionale nel suo campo accademico, storica dell'arte specialista in Leonardo da Vinci. L'inchiesta portata avanti da Rocco Schiavone, con il suo stile inconfondibile di lavoro e di vita, ha due snodi. Il primo riguarda la condotta del figlio della vittima; il secondo è una scoperta che questa aveva fatto scavando nelle opere scientifiche del genio del Rinascimento. «Una svolta nel mondo degli studi leonardeschi». Improvvisamente, una scossa tellurica complica anche emotivamente le giornate inquiete di Rocco: rispunta Sebastiano, l'amico di infanzia, e di imprese al limite della legalità, che era scomparso da un bel po' di tempo, inabissato nella sua caccia segreta appresso al carnefice della giovane moglie. Vecchie conoscenze. E non è l'unico, sconvolgente ritorno proveniente dal passato, per trasformare in spettri le vecchie care conoscenze. Un Rocco Schiavone forse più solo, ma a momenti autocritico, che si sorprende quasi quasi a pentirsi della propria scorza di durezza: forse perché aleggia dappertutto un'invitante allusione alla forza emancipatrice dell'amore. Amore di qualunque tipo.
EUR 14.25
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L' educazione sentimentale di Eugenio Licitra
Firenze negli anni Settanta, studenti in lotta e in amore, gioia e rivoluzione, fame e passione. Nelle mani di Francesco Recami, maestro di inesorabile umorismo.\r\nC'è stato un furto a Firenze, in via IX Febbraio. Refurtiva: mezza salsiccia arrotolata e un pezzo di pecorino. Erano in frigo e il ladro ha dovuto scassinare un lucchetto. Il bottino non è roba da ridere, in una casa di studenti dove si mangiano spaghetti aglio olio e peperoncino praticamente tutti i giorni.\r\nIn città infuriano le lotte studentesche del 1977. Un abitante dell'appartamento in questione è stato selvaggiamente attaccato dalla canaglia fascista. Per i militanti dei gruppi di ultra sinistra si alza il livello dello scontro. In quella casa abita anche Eugenio Licitra, detto il Ragazzo, uno studente fuori sede iscritto al primo anno di Filosofia. Viene dalla lontanissima Ragusa, e ha la testa da un'altra parte. Pensa alle donne e all'amore, si accanisce sulla differenza fra concetti astratti e concetti concreti. Con due dei suoi conviventi stringe amicizia: sono Loriano, detto Loris, romagnolo, il cui unico interesse (oltre al genere femminile in generale) è l'elaborazione della sua FIAT Seicento Abarth. L'altro è il Saggio, corpulento studente di Medicina, stalinista e taciturno. E poi c'è il quarto inquilino, D., la vittima dell'assalto, militante di Lotta Continua, iscritto a Architettura. Ma non sta simpatico a nessuno.\r\nIl Ragazzo, Loris e il Saggio diventeranno un terzetto di eroi picareschi pronti a tutto: disquisire di Taxi Driver, salvare una ragazza in fuga dai suoi aguzzini, persino sfidare a duello con l'utilitaria truccata e potenziata una macchina simbolo degli anni Settanta: l'Alfasud.\r\nQuesto romanzo-sarabanda gode di ospiti d'eccezione: da Martin Scorsese a Jean-Paul Sartre, da Wim Wenders a György Lukács, da Gramsci a Niki Lauda, senza trascurare il giovane Carlo Marx, Hegel, Wittgenstein, Freud e Massimo Cacciari. Sull'onda dei suoi personaggi e di questi autori L'educazione sentimentale di Eugenio Licitra è un'opera travolgente e felicemente indecifrabile: come gli anni Settanta.
EUR 15.20
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Il segno rosso del coraggio
Il segno rosso del coraggio rese Stephen Crane tra i più importanti romanzi della narrativa americana, celebrato da H.G. Wells, fonte di ispirazione per Joseph Conrad, racconta le vicissitudini del giovane soldato Henry Fleming durante la Guerra Civile. Un lungo sguardo scettico e disincantato su di un mito celebrato della storia statunitense: Nord e Sud, Unionisti e Confederati, governativi e «ribelli», «Blu» e «Grigi», nel conflitto con più morti di tutta la storia americana.Un lungo sguardo scettico e disincantato su di un mito celebrato della storia statunitense: la Guerra di Secessione del 1861-65, Nord e Sud, Unionisti e Confederati, governativi e «ribelli», «Blu» e «Grigi», nel conflitto con più morti di tutta la storia americana. Un grande romanzo di guerra scritto dalla parte dei vincitori, una generazione più tardi, un racconto crudo che toglie gloria alla guerra, e sfata la rappresentazione semplicista del coraggio. È un ragazzo soldato che racconta, in bilico tra il desiderio di essere un eroe e la paura dominante, la calcolata viltà e l'automatica violenza. Lo scrittore e storico Alessandro Barbero, che ha tradotto e curato questo volume, riporta come fu la lettura del Segno rosso del coraggio a ispirargli il forte interesse per questa guerra, e in particolare per gli aspetti emotivi dei soldati, fino a portarlo a scrivere Alabama, romanzo ad essa dedicato. E nell'Introduzione a questo capolavoro scrive: «The Red Badge of Courage apparve quando le ferite della Guerra Civile si erano ormai rimarginate, e una popolare letteratura di guerra, spesso pro-dotta da scrittori meridionali, aveva abituato i lettori a celebrare con eguale calore l'eroismo dei Blu e dei Grigi; additando i combattenti di entrambe le parti a modello di coraggio e di ab-negazione. Nel romanzo non c'è traccia di quella celebrazione convenzionale. Ma Il segno rosso del coraggio è anche un romanzo psicologico; anzi, trattandosi d'un libro che rispetta fedelmente le unità di tempo e di azione, bisogna dire che una percentuale insolitamente importante dell'azione ha luogo nella mente del protagonista. L'analisi delle pulsioni elementari che spingono Henry Fleming (ma per l'autore e per noi è sempre e soltanto “il ragazzo”) è un capolavoro non soltanto di introspezione psicologica, ma di studio delle dinamiche di gruppo». Scene da tutti gli angoli del campo di battaglia si riflettono nella mente e negli occhi del «ragazzo», e il lettore, il quale trepida per la sorte di lui, è contagiato dalla febbre della fuga e dell'azione, rivive il primo incontro con la morte, lo strazio dell'ultimo addio, gli attimi di pietà per il nemico, l'affiorare dei ricordi di casa.
EUR 13.30
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Il Partito Radicale. Sessanta anni di lotte tra memoria e storia
La storia del partito dei radicali comincia nella metà degli anni Cinquanta dalla confluenza di tre elementi: la sinistra liberale del «Mondo» - la famosa rivista di Mario Pannunzio -, i liberalsocialisti e azionisti di Ernesto Rossi e, terza componente, i giovani dell'organizzazione, l'UGI, degli universitari laici repubblicani e di sinistra con Marco Pannella come leader più in vista. In origine, quindi, il partito in-tende porsi come forza progressista, laica nel senso di libera da ideologie: è l'esigenza della «terza forza», sottovalutata e sottorappresentata all'ombra dei mastodontici partiti tradizionali di massa. Ma se ci riferiamo ai radicali come a quel composto inconfondibile di idee, presenza e stile, la svolta, ovvero l'atto di nascita più autentico si ha negli anni Sessanta quando, al posto delle vecchie logiche da cui ci si separa, si afferma l'intuizione di quella che viene presto intesa come l'Alternativa radicale. È questa, prima di un obiettivo politico da realizzare, un modo d'essere. È stata probabilmente la vitalità di questa Alternativa radicale a consentire una coesistenza sor-prendente: tra un successo elettorale limitato e il grande successo di opinione, tra la poca influenza di potere e alcuni risultati di portata storica. Il libro di Gianfranco Spadaccia è la prima storia completa del Partito Radicale. Con enorme ricchezza di documentazione e testimonianze, ricostruisce e interpreta la presenza dell'Alternativa radicale nella vita italiana. Descritta appunto quale presenza nello scenario della vita politica e civile, piuttosto che come una formazione di partito, del Paese. È un resoconto in prima persona, faccia a faccia, poiché Spadaccia è stato tra i fondatori, e protagonista di tutte le vicende accadute. Quindi, rappresenta non soltanto quello che succedeva nella lotta politica, ma an-che l'intensità delle passioni che l'hanno sempre accompagnata. E ricordando la drammatica e movimentata vicenda radicale, in un tempo in cui il suo soggetto principale Marco Pannella non c'è più, Gianfranco Spadaccia vuole anche preservare un patrimonio che resta prezioso per opporsi a una politica fondata solo sul potere o peggio sull'intolleranza e sull'odio.
EUR 22.80
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Storie di Natale
Un Natale pieno di sorprese in sette racconti sulla festività più attesa dell'anno. Storie straordinarie, e fuori dai peggiori e più comuni sentimenti. Un regalo ai lettori da alcuni tra i più amati scrittori del momento.Sette scrittori, tradizionalmente impegnati nelle raccolte a tema, abbandonano investigatori e delitti per cimentarsi con il tema del Natale. Alle storie natalizie dei grandi classici, da Dickens a Capote, Twain e Scott Fitzgerald, Pirandello, Buzzati e tantissimi altri, si affiancano queste lunghe narrazioni fuori dall'ordinario, mai scontate e non necessariamente farcite di buoni sentimenti. Così Storie di Natale forma un campionario delle possibili versioni del classico racconto: sono favole, fiabe invernali, storie malinconiche e di solitudine, ma anche di avventure comiche o oniriche, di pranzi e sentimenti religiosi o pagani, beffarde o grottesche. Un Natale che resiste nel desiderio di ognuno per la robustezza di una tradizione consolidata, ma si modella sulle vite d'oggi e prende luce dalle scritture poetiche, affilate e pungenti, sempre potenti, che confermano la grandezza di sette narratori dei giorni nostri.
EUR 9.50
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Le ossa parlano
Ne Le ossa parlano, Antonio Manzini procede di un altro capitolo nel grande romanzo del suo personaggio: Rocco Schiavone. Un romanzo unico composto da più gialli intricati che esplorano le complessità della natura umana.«Il mio Rocco Schiavone è tornato, sempre infelice.» - Antonio Manzini, intervista a La Stampa«Manzini traccia la personalità del suo protagonista introducendo i temi più caldi dell'attualità, denunciando, esprimendo sdegno. E come sempre coinvolgendo il lettore nelle sue trame ben congegnate.» - Giulia Mozzato per MaremossoUn medico in pensione scopre nel bosco delle ossa umane. È il cadavere di un bambino. Michela Gambino della scientifica di Aosta, nel privato tanto fantasiosamente paranoica da far sentire Rocco Schiavone spesso e volentieri in un reparto psichiatrico, ma straordinariamente competente, riesce a determinare i principali dettagli: circa dieci anni, morte per strangolamento, probabile violenza. L'esame dei reperti, un'indagine complessa e piena di ostacoli, permette infine di arrivare a un nome e a una data: Mirko, scomparso sei anni prima. La madre, una donna sola, non si era mai rassegnata. L'ultima volta era stato visto seduto su un muretto, vicino alla scuola dopo le lezioni, in attesa apparentemente di qualcuno. Un cold case per il vicequestore Schiavone, che lo prende non come la solita rottura di decimo livello, ma con dolente compassione, e con il disgusto di dover avere a che fare con i codici segreti di un mondo disumano. Un'indagine che lo costringe alla logica, a un procedere sistematico, a decifrare messaggi e indizi provenienti da ambienti sotterra-nei. E a collaborare strettamente con i colleghi e i sottoposti, dei quali conosce sempre più da vicino le vite private: gli amori spericolati di Antonio, il naufragio di Italo, le recenti sistemazioni senti-mentali di Casella e di Deruta, persino l'inattesa sensibilità di D'Intino, le fissazioni in fondo comiche dei due del laboratorio. Lo circondano gli echi del passato di cui il fantasma di Marina, la moglie uccisa, è il palpitante commento. Si accorge sempre più di essere inadeguato ad altri amori. È come se la solitudine stesse diventando l'esigente compagna di cui non si può fare a meno. Questa è l'indagine forse più crudele di Rocco Schiavone. La solitudine del bambino vittima è totale, perenne, metafisica, e aleggia sulle affaccendate vicende di tutti quanti i personaggi facendoli sentire del tutto futili a Rocco, confermandolo nel suo radicato pessimismo.
EUR 14.25
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Genesi dell'antisemitismo
Un saggio agile con una scrittura polemica e piena di vivaci variazioni stilistiche che si interroga su quali siano le origini profonde dell'odio antisemitico.Capire «le origini profonde - e troppo spesso nascoste - dell'odio antisemitico», «per quali cammini segreti, se non misteriosi», si è forgiato quello spirito che poi, dalla «notte dell'anno Mille», inizierà a produrre sofferenze patetiche in progressione crescente. Questa genesi, con i suoi pregiudizi, non è propriamente pagana, ma cristiana, e non di un cristianesimo di base ma ecclesiale, teologico, dall'alto. E a evolverlo non è stato un cammino lineare, semplicemente dottrinario e sociale, ma si è sviluppato sulla base di un articolato sistema di potere e generatore di potere. Esso parte dalla creazione di alcuni concetti, di varie categorie ideali negative da applicare, i quali dall'alto sono diffusi a impregnare le mentalità profonde; e tutto questo sfocia in pratiche sugli esseri umani in carne ed ossa, costanti, rituali, che alimentano retroattivamente sia la forza del pregiudizio sia la diffusione di una mentalità ostile che così diventa quasi, in ambiente cristiano, un subconscio antisemita.Scrive Luciano Canfora nell'Introduzione a questo volume: «Un ruolo decisivo nel tenere in vita, alimentare e difendere questo genere di pregiudizî aggressivi fu svolto dal cristianesimo, la cui deriva antiebraica andò di pari passo con la crescita di potere - culminata nel IV secolo d.C. Ben si comprende allora perché il libro di Jules Isaac (1877-1963) verta essenzialmente sul peso negativo dell'antisemitismo cristiano. E si apre con un'efficace considerazione di Jacques Maritain. Né va dimenticato il ruolo che proprio Isaac ebbe tra le forze intellettuali che prepararono la svolta epocale del Concilio Vaticano II».Genesi dell'antisemitismo affronta il tema in due parti. La prima dedicata all'età pagana; la seconda ai secoli cristiani fino alla svolta del Mille. È un'indagine che fonde in sé più piani: l'erudizione storica mai separata dalla grande sintesi interpretativa, l'esame delle scritture quali testimonianze principali degli atteggiamenti più antichi, e una attualissima, quasi precorritrice, analisi e storia dei sistemi di pensiero e del loro sfociare in dominio.È anche un libro, come scrive l'autore, «di passione». Per la prosa calorosa e discorsiva; per il recente passato di massima e bestiale persecuzione nazista (il libro è degli anni Cinquanta del Novecento); e perché lo anima una forte speranza di dialogo e conciliazione. Jules Isaac fu fondatore dei Gruppi di amicizia giudaico-cristiana, precursore, anche in questo, del dialogo tra le religioni, promosso dalla Chiesa da qualche decennio, e del riconoscimento ecclesiastico autorevole della piena e antica fratellanza tra le due religioni della Bibbia.
EUR 20.90
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Rosaura alle dieci
La storia di un delitto attraverso le testimonianze degli ospiti della pensione «La Madrileña», ognuno di loro costruisce un ritratto diverso della donna e degli avvenimenti che hanno portato al suo assassinio: la pettegola proprietaria Doña Milagros, lo studente David Réguel, il pittore Camilo Canegato, la signorina Eufrasia, la domestica Elsa. L'ispettore Baigorri raccoglie le diverse versioni dei fatti, ma tutte quelle voci tra menzogna e illusione sono come una ragnatela e in-vece di dissipare i dubbi della polizia e di noi lettori non fanno che accrescerli. Chi è davvero Rosaura? Un sogno, una invenzione?
EUR 9.50
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Buio in sala
Davanti all'università di Seul si affrontano gli studenti e le forze di polizia. Gli scontri sono cariche violente e lanci di lacrimogeni, molotov e pietre, bastoni e manganelli. Una squadra speciale sorveglia la scena cercando un uomo in particolare, considerato il leader delle rivolte che si oppongono alla dittatura militare, il cervello che organizza la strategia della ribellione. Nessuno sa che volto abbia, ma sul suo ruolo e le sue capacità non ci sono dubbi. Nel momento storico raccontato dallo scrittore coreano Jung-myung Lee, il conflitto ideologico che frantuma la società giunge fino alla repressione dell'avversario, attraverso la manipolazione, la reclusione, la tortura. Al tempo stesso le arti, e soprattutto il teatro, diventano luogo privilegiato delle idee nuove, del sogno e dei desideri di una generazione di giovani che invoca il cambiamento. Tra di loro c'è un drammaturgo che debutta con una rivisitazione moderna del Giulio Cesare di Shakespeare, tragedia dell'ordine e del capovolgimento dei valori costituiti, e per questo sotto stretta verifica della censura di Stato. C'è un'attrice che dopo un lungo apprendistato, quasi un sognante racconto nel racconto, arriva a recitare in commedie erotiche che sembrano di puro intrattenimento ma che lei interpreta con singolare autenticità. I due si incontrano e le loro traiettorie solitarie si aprono a un percorso condiviso, quello della messa in scena ancora di un classico, l'Elettra di Euripide, da cui scaturiranno conseguenze inattese e drammatiche. In controcampo c'è l'antagonista, un uomo dei servizi segreti che non smette di cercare colui che tutti ritengono il capo della rivoluzione. Ambientato lungo un arco di tempo che dagli anni Ottanta arriva fino ai nostri giorni, il romanzo si immerge nella tensione crescente di un enigma ricco di sfaccettature, sempre attento al dettaglio e all'analisi psicologica dei personaggi. Emerge così il ritratto emotivo di una nazione, dei suoi lati oscuri e della sua capacità di rigenerarsi.
EUR 16.15
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Una giuria di sole donne
La «signora Hale» e la «signora Peters» (così si rivolgono l'una all'altra) si ritrovano nella grande cucina della fattoria dove è stato consumato l'omicidio del proprietario. Sono state portate qui dai mariti, cioè il testimone e lo sceriffo, per scegliere degli oggetti personali da far avere alla moglie accusata del delitto. Da quella cucina sono appena passati gli uomini; hanno deriso, un po' paternalisticamente un po' con disprezzo, il mondo piccolo delle donne. Adesso sono al piano di sopra e in giro, e si sentono le voci e i passi, mentre cercano inutilmente «prove» e «indizi», il «movente»: cose importanti. La signora Hale e la signora Peters non hanno nessuna intenzione di indagare, non si fanno domande oltre quelle di ogni cucina, non si ritengono all'altezza di nulla di cui sono capaci gli uomini in quelle circostanze. Ma è notando le loro «inezie», invisibili agli uomini, che si avvicinano alla verità del delitto, perché capiscono, con un po' di rimpianto per non averlo fatto prima, il mistero di quella Minnie, che una volta «era una ragazza piena di vita e cantava nel coro». E così possono esercitare la loro giustizia da pari. Scritto nel 1917, Una giuria di sole donne è stato visto dalla critica come un racconto paradigmatico, un esempio di innovazione sia del genere (il luogo chiuso in cui si svolge l'azione, l'indagine sostanzialmente psicologica, il rovesciamento della nozione comune nel giallo di bene e male), sia dell'idea di giustizia (verso una giustizia non formalistica, ma dell'attenzione e dell'empatia). Susan Glaspell lo rielaborò da una propria precedente pièce teatrale (Inezie), conservando nel racconto la prevalenza del dialogo e l'attenzione al movimento dei personaggi. «Un piccolo capolavoro letterario, pieno di sottigliezza, intelligenza e savoir faire», lo definisce Alicia Giménez-Bartlett nella Nota. E una delle sottigliezze sta certamente nel fatto che tutte le superiorità investigative delle modeste signore della Glaspell trionfano non nonostante i ruoli in cui sono costrette, ma grazie a questi, per il modo femminile con cui «sanno andare in fondo alle cose». Prendendosi una molto soddisfacente rivincita sulle grossolanità dei loro maschi.
EUR 11.40
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Chi si ferma è perduto
Serena, casalinga ultraindaffarata di un borgo vicino a Pisa, si imbatte casualmente in un cadavere. È quello del professor Caroselli, ottimo musicista e rigoroso insegnante nella scuola locale gestita dalle suore. Serena ha una solida formazione da chimica e un buon lavoro, ma ha scelto di licenziarsi stanca della discriminazione maschilista. Ma la sua identità non si esaurisce nel ruolo di madre di famiglia. Inoltre, la multitasking mamma di due figli e moglie di un distratto scienziato possiede quello che lei chiama «superpotere», un olfatto formidabile e professionalmente coltivato che le consente di distinguere perfino i singoli componenti chimici delle sostanze. Il passaggio da testimone in un caso di omicidio a investigatrice è così inevitabile. L'inchiesta ufficiale è invece condotta da Corinna Stelea, sovrintendente di polizia alta quanto un giocatore di pallacanestro. La coppia indirizza i sospetti verso i traffici del convento che gestisce la scuola. Molti pettegolezzi accompagnano l'indagine e molti segreti saranno svelati. Ma la soluzione sarà la più triste. Serena Martini e Corinna Stelea, i due nuovi personaggi creati dalla collaborazione di un affermato scrittore con una quasi esordiente, ma soprattutto dalla fusione di un punto di vista maschile e uno femminile, hanno giornate così complicate e vere che le loro più banali vicende quotidiane rischiano ogni momento di precipitare nell'acrobatico, nel paradosso, nell'avventura. Come già nella serie del BarLume, è l'affermazione del lato umoristico, o benevolmente assurdo, della vita che introduce nel poliziesco l'elemento comico, a cui in questo romanzo si aggiunge la capacità di rappresentare la sensibilità femminile.
EUR 14.25
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Un oceano senza sponde
Una telefonata improvvisa al mattino, mentre il sole sta sorgendo. «Ero certo di trovarti sveglio» dice una voce, e senza indugi si lancia in una preghiera di aiuto, in una richiesta disperata di soldi. Nella sua casa di New York, Kip Woods si è addormentato all'una e mezza di notte. Lavora come impiegato in una società di investimenti, non ha problemi economici, e riconosce immediatamente quella voce. A chiamarlo è Thaddeus, si sono incontrati al college e la loro lunga amicizia non è mai stata alla pari. Seducente e pieno di grazia, sempre attento agli altri, capace di ascoltare e di dare affetto, a sua volta alla ricerca di una costante approvazione, Thaddeus è entrato da subito nei pensieri del giovane Kip, che però è consapevole della realtà: «Sarei stato un idiota a illudermi che lui pensasse a me anche solo la metà di quanto io pensavo a lui». Thaddeus è stato un aspirante scrittore, poi uno sceneggiatore dal successo in declino. È sposato con una artista che fatica a sfondare, insieme hanno due figli adolescenti, e la famiglia vive in una villa sull'Hudson il cui mantenimento sta dilapidando il loro patrimonio. Per questo ha bisogno di soldi, e solo Kip può salvarlo. Thaddeus non ha mai colto la devozione di Kip, oppure l'ha sempre volutamente ignorata, creando uno sbilanciamento e una dipendenza che può solo far presagire un disastro. A distanza di anni dal loro primo incontro, ormai insofferente della gabbia nella quale si è recluso, Kip affronta un amore che forse non verrà mai corrisposto, consapevole di poter distruggere un'amicizia in nome del desiderio. La passione e l'ossessione sono il territorio naturale di Scott Spencer sin da Un amore senza fine, il bestseller mondiale che segnò il suo esordio. Questo romanzo è un autentico melodramma americano, caratterizzato da una scrittura che vuole tracciare la deriva dei sentimenti, il mistero irriducibile delle persone che pensiamo di conoscere, le forze nascoste che spingono ad agire in modo inaspettato. È una storia di dolore e scoperta di sé, che in modo inesorabile fa esplodere le conseguenze di una scelta troppo a lungo rimandata.
EUR 16.15