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Storia politica dell'Università di Palermo dal 1860 al 1943
Le vicende dell'Università di Palermo nel resoconto di questo volume sono delimitate temporalmente da due eventi che, cambiando in modo determinante il contesto storico generale, trasformavano radicalmente lo stesso cammino storico dell'Università. I due termini sono lo sbarco garibaldino a Marsala nel maggio 1860 e lo sbarco delle armate angloamericane a Gela nel luglio 1943. In seguito alla venuta di Garibaldi, il ministro dell'istruzione nel governo dittatoriale, il canonico Gregorio Ugdulena, mise in atto una serie di decreti che sancivano la tarda fuoriuscita da un regime degli studi accademici fondato su un insieme di privilegi medievali. Lo sbarco alleato, all'altro termine, poneva fine al ventennale governo fascista dell'Università.
EUR 9.60
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Madame Angeloso
Per questo libro Vallejo è stato definito l'anti-Houellebecq, probabilmente per la fiducia nella conversazione umana che il suo personaggio incarna. Madame Angeloso, ultrasessantenne "impressionante per statura e peso", ex proprietaria d'albergo, è travolta da un treno nella sua vecchia Renault dove vive da quindici anni. Tre persone, che non la vedono da allora, la ricordano: il figlio che la odia, la fedele figlioccia polacca, un cliente innamorato. E dal ritratto di uno strano angelo, naufrago e rifugio di naufragi, si scopre quanto c'è dentro una matrona di quelle locande un po' appartate.
EUR 5.60
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Lettere d'amore
Il volume propone le lettere che Jules Michelet scrisse a Athénaïs, che si era rivolta a lui (di trent'anni più vecchio e già famoso) con l'ardore di una ventenne che scopre l'affinità spirituale. Secondo uno studioso di Michelet il carteggio sarebbe "uno dei più nobili e commoventi romanzi d'amore della storia letteraria".
EUR 9.50
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Jules Verne e il mistero della camera oscura
Sospinto dalla curiosità per il sensazionale, e dalla necessità di sbarcare il lunario, il giovane Jules Verne comincia a indagare sull'omicidio di uno spiritista. E inciampa su altri due cadaveri, ognuno col medesimo rituale. Nella Parigi di Napoleone III - quartieri Haussmanniani della nuova borghesia e bassifondi dell'ultima plebe, mode mesmeriste e tecnologia - Jules scopre en passant il gusto per l'avventura e per le invenzioni.
EUR 10.45
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Delle tesorerie dei re
John Ruskin (1819-1900), storico e critico, partecipò a questa conferenza nel 1864, sul tema della lettura e dei libri, ma in realtà intervenendo, in trasparenza, sulla polemica viva allora intorno al contrasto tra la ricchezza materiale delle società industriali appena nate e la loro povertà spirituale, a ribadire le sue dottrine, celebri e determinanti in tutto l'Ottocento: l'arte come atto di intuizione e fantasia prodotto dall'unità organica tra individuo natura e collettività, e il capitalismo delle macchine considerato responsabile della rottura di questo magico equilibrio.
EUR 7.60
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Turismo e comunicazione. Strategie di costruzione del prodotto turistico
Questo volume, dopo aver delineato le origini e individuato il senso della pratica turistica nella società moderna, presenta in maniera critica, ma tecnicamente avvertita, il ruolo svolto dalle procedure della comunicazione sia nella fase di organizzazione che in quella di fruizione delle risorse turistiche.
EUR 11.40
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Novecento ispanico
I saggi riuniti in questo volume testimoniano un interesse verso la produzione poetica spagnola del Novecento fino ai primi anni del Terzo millennio, interesse rimasto costante lungo il corso dell'attività scientifica di Maria Caterina Ruta. I poeti collegati ai movimenti dell'avanguardia storica europea che in Spagna sono riuniti sotto la definizione di "Generazione del '27", sono stati la chiave di uno dei movimenti più importanti della produzione poetica iberica. Dalla sua capacità di coniugare modi espressivi innovativi con la lezione dei poeti dei Secoli d'Oro, furono esaltati i caratteri fondamentali di ogni possibile linguaggio poetico. Dalla riflessione dell'autrice deriva un approccio ai testi attento al ritmo, alla musicalità, alla presenza o assenza di regolarità strofiche e metriche, alle figure retoriche. Con la nascita dell'era industriale si impose l'esigenza di una ricerca di immagini che restituirono il cambiamento sociale e tecnologico, realizzatosi nei primi decenni del nuovo secolo. I campi metaforici furono estesi a tutti gli ambiti del vissuto, accostando mondi prima molto lontani, allo scopo di creare un oggetto poetico nuovo, dotato di vita propria, non più riflesso mimetico della natura, ma prodotto originale della creatività umana. L'efficacia di questa lezione rimane attuale per tutto il XX secolo, anche se le alterne vicende storiche ridestarono periodicamente tensioni realistiche.
EUR 13.30
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Il parroco di Tours
"I celibi sostituiscono i sentimenti con le abitudini. Quando a questo sistema morale, che li porta ad attraversare la vita, piuttosto che a vivere, si somma un carattere debole, le cose materiali acquistano su di loro un potere sorprendente". Il primo degli innumerevoli modi in cui si può leggere questo racconto lungo è che sia lo studio, disincantato e a tratti spietato, o addirittura sadico nel finale, di come le energie affettive non consumate si dirigano a pervertire tutti i rapporti umani. Una metafora del potere, e della sete di potere, accentuata dalla circostanza di trovarsi imprigionata dentro la soffocante angustia di una provincia bigotta. Balzac nel racconto dichiara di inscenare "le leggi naturali dell'egoismo", lasciandole agire in una lotta sorda di tortuosi interessi minuscoli, che lentamente assume la grandezza del dramma cosmico. E i tre personaggi che dominano il campo, dell'egoismo incarnano tre forme diverse: don Birotteau, il parroco di Tours, innocuo e viziato, è così inetto a tener conto degli altri nel suo desiderio, da non vederne nemmeno le trame ostili; don Troubert, maligno calcolatore, nel suo disegno di potere, che lo trasforma dal canonico intrigante a genio del male, non trascura il piacere di una vendetta passeggera che travolge il povero Birotteau; la trista zitella Gamard, finalmente "felice di poter coltivare un sentimento così fertile come la vendetta", diventa strumento docile di una rivalsa frivola che non le recherà alcun vantaggio o contentezza.
EUR 11.40
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La giustizia nonostante
Il racconto delle giornate di un avvocato: tutto quello che fa la difesa e capita all'imputato, dal momento in cui il cliente entra nello studio a quello in cui la corte emette la sentenza, con tutti i segreti, sino al mistero dei misteri, che quasi sempre giustizia è fatta. Ettore Randazzo, avvocato penalista e Presidente dell'Unione delle Camere Penali Italiane, con lo stesso taglio di questo libretto non pedante e narrativo, divertente perché divertito, informale e franco, e quindi utile come una guida e una mappa nei meandri della giurisdizione, ha scritto altri volumi sulla deontologia della sua professione.
EUR 9.50
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Papa Giovanni
Nel 1956 Fusco conobbe a Venezia il cardinale Angelo Roncalli; fu un amico giornalista a presentarlo all'allora patriarca della città lagunare. Insieme si recarono al Palazzo patriarcale: fu un incontro come fra vecchi amici, Roncalli offrì del buon vino bianco, conversò amabilmente, non si mostrò preoccupato della "laicità" di Fusco, lo ringraziò addirittura per un articolo malizioso che il cronista aveva dedicato ai frati francescani. A quell'incontro ne seguirono altri, tutti cordiali, come fra vecchi amici, il cardinale raccontava episodi della sua vita, aneddoti su santi, affrontava discussioni sulla Chiesa, sempre sorridente e a tratti ironico; incontri che dovettero segnare profondamente Fusco se il 4 giugno del 1963 si ritrovò con migliaia di persone in piazza San Pietro nel corteo che accompagnava la salma di Giovanni XXIII.
EUR 9.50
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Il romanzo di Merlino
Il concepimento demoniaco di Merlino; le magie e i primi prodigi; la nascita illegittima di Artù; la spada nella roccia; il re e il mago; Excalibur; l'uomo selvaggio; Galvano; Mordred, frutto incestuoso; Morgana; la fondazione della Tavola Rotonda; Ginevra; il matrimonio di Artù; la nascita di Lancillotto del Lago. Come giungono a noi le storie incantevoli e avventurose del ciclo di Artù e della Tavola Rotonda? Ben più trascurate della grande epica antica, o dei Paladini di Francia, le storie celtiche del ciclo di Bretagna sono conosciute rapsodicamente per sprazzi, schegge, figure, aneddoti provenienti dalle fonti più diverse. Nei primi decenni del Novecento Jacques Boulenger, esperto di Medioevo e scrittore, compì un'opera impegnativa e meritoria: adattò in lingua moderna la Leggenda di Re Artù, riscrivendo in francese ciascuna delle sue cinque parti (Merlino, Storia del Sacro Graal, Lancillotto, Ricerca del Sacro Graal, Morte di Artù), senza trascurare nessuna delle fonti che hanno strappato dal magma della tradizione orale la materia di Bretagna a partire dal 1215. Rendere agilmente leggibile, quindi conservare per il lettore moderno il ciclo arturiano è un serio contributo letterario; ma in effetti, questo adattamento fedele e rigoroso, andrebbe considerato come parte di quel rinnovamento continuo che i secoli hanno apportato a una delle grandi sorgenti dell'immaginazione romanzesca occidentale.
EUR 10.45
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Era un giorno di 32 ore
Giacomo, un professore, è l'unico di sette tra fratelli e sorelle a essere rimasto nel Sud, in un piccolo paese siciliano nel settecentesco palazzo di famiglia, dotato di una biblioteca di trentamila volumi. La morte dei genitori in un incidente d'auto mentre tentavano di raggiungere Esledon - una sorta di Shangri-La, (il luogo immaginario dove il tempo si è fermato) di cui si hanno vaghe notizie e dove la giornata è fatta di 32 ore - lo ha turbato più di quanto non voglia ammettere, tanto più che, non essendosi opposto al pericoloso viaggio, si ritiene un po' responsabile della sciagura. E ora Giacomo, nel silenzio delle notti solitarie, sente parlare i libri della vecchia biblioteca; dapprima è un bisbiglio, poi fanno udire parole umane. Esledon è nominata più volte. Lo stesso protagonista dubita da principio delle proprie facoltà mentali. Espone il caso ai fratelli e a uno psichiatra, ma nessuno sembra prenderlo sul serio. Finalmente le autorità locali, dopo un'inchiesta, decidono che non sono parole quelle che Giacomo ha sentito, ma rumori dovuti all'invasione di strani parassiti che minacciano la sopravvivenza della biblioteca e dell'intero edificio. Così il protagonista è costretto ad abbandonare il palazzo e i libri, che verranno provvisoriamente accatastati sul vicino colle, protetti alla meglio da tettoie in lamiera. Intanto proprio da Esledon giunge il nonno di Giacomo, che tutti credevano morto, mentre i libri sulla collina continuano a parlare al vento.
EUR 9.50
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Ungheria 1956. Il cardinale e il suo custode
"Il nome è cambiato ma l'uomo è lo stesso". Se non fosse passato per la tragedia ungherese e per la morte, il caso Antonio Pallavicini - alias Antál Pálinkás - potrebbe essere venuto dall'umorismo di Gogol': il destino sarcastico di un uomo che decise di cambiare nome perché il suo, così aristocratico, gli sembrava ormai estraneo alla sua identità, e finì schiacciato da quel nome abiurato. La vicissitudine, maturata nel contesto della rivoluzione del 1956, vale come un simbolo dell'attitudine tirannica a fare della carta d'identità non scelta - quando si è nati e dove, da che famiglia, di che sesso e religione - una colpa, e dell'identità scelta una trama sospetta, da castigare. Antonio Pallavicini (1922-1957), figlio di un marchese ungherese di antiche origini italiane, aveva rinnegato il proprio nome e i propri avi con tutte le forze, per una regolare carriera di ufficiale dell'esercito. La sorte lo designò a eseguire l'ordine di scarcerazione del cardinale primate d'Ungheria Mindszenty. Ciò bastò a travolgere il leale Pálinkás-Pallavicini nella sceneggiatura della vendetta comunista, nella parte del traditore smascherato. In questa minuziosa ricostruzione di un avvenimento capricciosamente lugubre e poco noto, l'illusione quasi pirandelliana dell'alias Pálinkás offre una lente limpida per rivedere la ribellione di un popolo, che credette possibile la libertà e l'autogoverno.
EUR 6.50
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Le pratiche del disgusto
Passeggia per le circostanze della sua vita, come si passeggia per le vie di una città, l'Io narrante di Cornia, lasciandosi riflettere sulle mille cose che gli capitano durante l'esistenza esattamente al pari del disoccupato camminatore che fantastica automaticamente su ciò che vede accadere agli angoli delle strade. È uno spettatore puro di se stesso. Il suo modello segreto di osservazione sta tra Monsieur Hulot e Bouvard e Pécuchet: un composto di innato senso del comico e dell'assurdo, di sensibilità accesa verso il carattere fluido dell'esistere e candida voglia di afferrare un senso che non c'è. Eppure dalla sua ossessione ingenua e febbrile di onnicomprensione discende una capacità di penetrazione psicologica che riesce, in realtà in poco e come parlando d'altro, a tratteggiare efficacemente personaggi e situazioni fino a comporre trame umane fittissime pur nella loro occasionalità minimalistica. Nel suo dinamismo "Le pratiche del disgusto" ha la velocità dell'invettiva. Ma con un centro di gratitudine e rimpianto. Si tratta dell'amicizia, grandissimo mistero: piccoli episodi richiamano all'Io narrante la catena di sue amicizie, così diverse, così ariose o anguste, tutte sospese come oasi o come colline verdi sul deserto del conformisno di vite legate, che per quanto lo si esplori in lungo e in largo appare solo uguale e desolante.
EUR 9.50
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La lettera da Benares
Fosco Maraini (1912-2004), antropologo, fotografo, orientalista, alpinista e scrittore, si cimentò anche con giochi linguistici, testi inventivi e poesie; a lui si deve uno dei più noti libri di viaggio del secolo scorso, "Segreto Tibet", e lo studio e la conoscenza dell'universo giapponese e di vari popoli dell'Asia. Nei suoi viaggi esplorò molteplici universi, endocosmi ed esocosmi, per usare sue parole, cioè mondi di dentro e mondi di fuori. Una lettera mai spedita, ritrovata nelle carte postume, fornisce alla figlia Toni il materiale e l'occasione per un carteggio immaginario eppure vero col padre, e in questo dialogare si fonda il filo conduttore del suo libro. Un ripercorrere vite contemporanee e parallele, unite da eventi concreti, da memorie e ricordi; e, sul piedistallo di quella lettera, altre lettere tra figlia e padre, con documenti e testimonianze inedite, emergono dall'archivio di famiglia e dalle loro esperienze, separate ma comuni, che essi andavano correndo. Dagli anni vissuti in Sicilia (Fosco sposò Topazia Alliata, pittrice e nobildonna siciliana) e dalle lontananze orientali, sino al loro ritorno in Italia. Sullo sfondo, il secolo di una famiglia proveniente da un triangolo spaziale che riassume un continente e una cultura, quella di artisti, scrittori, intellettuali e viaggiatori. Così si apre uno degli archivi segreti dell'esperienza e storia culturale d'Europa.
EUR 10.45
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La Casetta ad Allington
Senza la sferza sociale del grande Dickens e senza gli angolini di moralistica ironia di William Thackeray, Anthony Trollope è il terzo rappresentante letterario dell'età vittoriana. Anzi, a seguire il decano degli anglisti Mario Praz "il più tipico rappresentante del romanzo vittoriano", proprio perché ritrae dal vero, in modo meno vistoso, ma più sottile e aderente, la realtà sociale dell'epoca sua: "ed è sorprendente quanto poco ingiallite siano le sue fotografie". Così i suoi romanzi, molti e pieni di pagine, non hanno mai un lieto fine, ma neppure una fine tragica; non figurano in essi eroi ed eroine, nessuno è troppo cattivo o troppo buono, troppo onesto o troppo capace di intrighi; niente è mai definitivo; il plot dominante di ogni romanzo rischia di cedere al fluire di un numero enorme di sottostorie e sottoplot, personaggi di passaggio si accampano in una vicenda che trascina a lungo il lettore seducendolo quasi contro la volontà dell'autore, come la vita vera; e tutto si muove in un ambiente abbastanza quieto da favorire soprattutto la mediocrità. Ed è per questo amore antiromanzesco della mediocrità che, se i romantici contemporanei non l'apprezzarono, la critica in seguito ha rivalutato la presenza e l'importanza di Trollope, la vivacissima e inconsapevole modernità. Questo romanzo è il quinto dei sei romanzi della serie delle Cronache del Barset, l'immaginaria contea dove si svolge uno dei cicli dello scrittore, ed è quello dedicato alle frustrazioni amorose.
EUR 15.68
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Frittate d'autore
L'ipotesi analitica che guida questo libro è che ciascuno scrittore ha una sua cucina, così come ha una sua lingua personale. Una lettura rivolta alle ricette, ai cibi, agli ingredienti, alle abitudini culinarie che traspaiono dai testi, è idonea a fornire una chiave interpretativa e critica dei caratteri, delle situazioni sociali, dei rituali mondani, dei sostrati culturali. E forse proprio perché un autore nel parlare di cibi tende ad allentare le briglie dell'autocontrollo, una tale analisi può talvolta fornire sorprese, può gettare raggi di luce sul non detto. "Come le case e gli abiti scrive l'autrice - il cibo descrive e colloca: antropologicamente, psicologicamente, ritualmente. E temporalmente e spazialmente. E se il cibo, la cucina definiscono gli individui, a rovescio gli individui modellano la cucina". Sicché la prospettiva culinaria, che per di più si offre per sua natura a essere divertente e lieve, permette di correre dal testo alla ricetta, ripescata nei libri di cucina del tempo com'era dettata e nelle cronache com'era eseguita, di andare dal personaggio alle biografie e agli ambienti. E stupisce come ogni autore, non solo quelli che ci si aspetterebbe, la Austen, o Kipling, o Saba, o Pearl S. Buck, ma perfino quelli apparentemente più lontani dai fornelli, da Dostojevskij a Fitzgerald a Sartre indugi, molto significativamente ma non sempre consapevolmente, sui cibi, le cucine e le tavolate.
EUR 15.20
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Sperimentalismo e avanguardia
Costruito come un polittico, questo libro accosta le opere di numerosi autori, attivi a partire dagli anni Cinquanta, accomunati da un programma di rinnovamento linguistico e stilistico, di rottura nei confronti della tradizione, o solitati nel perseguire una precisa idea di sperimentazione letteraria. Da questo allineamento viene fuori un paesaggio variegato e inedito della letteratura sperimentale del secondo Novecento. Con non poche sorprese, nell'individuazione di vere e proprie primogeniture, di esperienze isolate e assolute, molte delle quali siciliane (Pizzuto, Cacciatore, D'Arrigo, Fiore), che anticipano proclami chiassosi, manifesti, esegesi di gruppo, scompaginando periodizzazioni di comodo. Ci si trova così di fronte a pagine di riflessione e insieme di militanza, nelle quali l'attenzione rivolta alla compagine, alla connessione delle forze e delle iniziative, alla ragnatela dei rapporti e delle opere, va di pari passo con l'approfondimento sulle singole personalità, nel tentativo di rilevare specificità, similarità e opposizioni non riconducibili a nessuna idea di corporazione, di spirito di gruppo letterario.
EUR 15.20
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Il barone e il guardacaccia
Nell'ovest profondo, un castello ha perso il suo castellano. È l'immediata vigilia del 1848 nella Francia dei Bianchi monarchici e clericali che si tramandano per generazioni l'ira orgogliosa contro i Blu repubblicani e parigini. È Lambert, il guardacaccia, che dopo la morte del vecchio signore regge il cupo maniero assieme alla moglie e alla figlia, e cura il bosco e la muta di cani di cui va fiero; non s'aspetta che l'erede torni a vivere nelle sue proprietà. Il barone de l'Aubépine des Perrières il Giovane è stato torturato per tutta la giovinezza dalla tirannia del padre; si sapeva quindi del suo odio per quei luoghi. Il guardacaccia non riesce a capire cosa pretenda con i suoi modi a volte inopportunamente egualitari a volte offensivamente sprezzanti, sempre indecifrabili. Mentre scoppia la rivoluzione e inizia il Secondo Impero di Napoleone III e il barone consuma il tempo in ossessioni di cospirazioni politiche e un erotismo malsano, il guardacaccia lo scruta: fra i due inizia un confronto estenuante che dura negli anni, in una suspence crescente che fa fremere per violenze previste e misteri di sangue. Questo romanzo è stato paragonato da alcuni critici ai drammi "a porte chiuse" di Sartre, gli estenuanti duelli morali che rivelano la tragedia senza uscite "dell'essere gettati nel mondo". Il barone e il guardacaccia avvinti in un unico destino recitano la tragedia della futilità umana, del fallimento storico, della condanna a essere anacronistici rispetto al proprio tempo.
EUR 5.60
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I Florio
Questo studio di Candela è da considerare come la prima storia completa dell'ascesa, fortuna e decadenza dei Florio. La presente edizione giunge al lettore con novità e aggiunte nella parte finale, risultanti da nuovi materiali d'archivio: "La rapidità dei ricambi, delle alternanze, delle successioni è una 'costante' della storia siciliana. All'interno di ogni categoria sociale - aristocrazia, 'borghesia', imprenditorialità, mafia - non c'è mai stato l'assestamento di una 'discendenza', di una continuità nell'ordine delle generazioni. Sarebbe da dire che ogni principio contiene la fine, ogni ascesa la decadenza: e nel rapido succedere, per dirla con l'immagine del 'Mastro don Gesualdo', alle mani di coloro che 'hanno fatto la pappa', le mani di coloro che imprevidentemente e prodigalmente la disperdono. Da ciò, appunto in Verga, quella specie di 'superstitio' che alla volontà di mutar stato, e al mutarlo, assegna catastrofe e pena. A tale 'costante' non sono sfuggiti i Florio. Nella loro ascesa e nel loro declino, però, ci sono anche, e sopratutto, delle ragioni precise, delle ragioni 'scientifiche': nel senso che la scienza dell'economia può sceverarle e analizzarle. Quello che viene assunto come mito, è un fatto: ha cause, effetti che hanno a che fare con eventi storici, leggi dello Stato, mercati, concorrenze, errori. Ed è quel che in questo libro Candela studia e mette in luce, attraverso un lavoro d'archivio finora trascurato".
EUR 22.80