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L' Europa nell'età dell'incertezza
"L'Europa è oggi il contesto di riferimento per immaginare ogni futuro per l'Italia. Eppure di Europa non si parla né vi è un vero dibattito sul ruolo del nostro Paese, né sul futuro istituzionale, politico ed economico dell'Unione. L'obiettivo dell'Osservatorio Europa presso la Link Campus University di Roma è di riportare al centro dell'attenzione, in un contesto di dibattito accademico, informato, basato su evidenze empiriche e scientifiche, il tema del futuro istituzionale, economico e giuridico dell'Europa e dell'Unione europea."
EUR 6.65
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La riparazione del capitalismo democratico. Nuovi modelli nazionali e architettura internazionale
Tutte le democrazie, pur a diversi gradi, mostrano segni di crisi dovute alla tendenza regressiva del capitalismo di massa e sua speranza. I dati mostrano una tendenza alla polarizzazione sul piano della ricchezza socialmente diffusa e un aumento delle quantità di impoveriti e poveri. Tale situazione, al netto delle crisi e rimbalzi contingenti dell'economia tecnica, appare causata dall'inadeguatezza dei modelli nazionali. La configurazione con forti garanzie redistributive ha un peso che soffoca la creazione della ricchezza. Quella con insufficienza delle garanzie stesse per far accedere più individui alle opportunità economiche ha un difetto selettivo. L'ipotesi è che serva un'innovazione sul piano dei modelli nazionali di welfare. Inoltre, serve un'innovazione/strutturazione dell'architettura politica del mercato internazionale che permetta ad ogni singola nazione democratica di ottenere un plus di ricchezza dalla sua apertura economica e al complesso delle democrazie un equilibrio stabile. Il libro contiene proposte precise per tali innovazioni, in particolare: la transizione dal welfare redistributivo o da quello con garanzie insufficienti ad un nuovo tipo di "welfare di investimento" adattabile ad ogni nazione democratica e la formazione di un mercato globale ad integrazione crescente tra democrazie. Tale proposta di riforma sia interna sia internazionale delle nazioni del capitalismo democratico si basa su un nuovo principio/standard delle "sovranità convergenti e reciprocamente contributive". L'autore propone che tali innovazioni, calibrate sul piano del realismo (geo)politico, possano contribuire ad una strategia di riparazione del capitalismo democratico che ripristini la sua missione di ricchezza di massa progressiva, anche rafforzando le democrazie sfidate dal capitalismo autoritario.
EUR 15.20
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I Florio. Storia di una dinastia imprenditoriale
La storia dei Florio, prestigiosa famiglia siciliana del secondo Ottocento e dei primissimi anni del Novecento, con collegamenti con i più alti vertici della finanza e dell'industria internazionale e rapporti con regnanti di tutta Europa, è espressa molto bene dal sarcastico aforisma degli americani nei confronti di quelle famiglie di immigrati «che iniziarono in maniche di camicia e, nel corso di tre generazioni, si ritrovarono in maniche di camicia». È purtroppo così! Oggi il loro nome in Italia e all'estero è ricordato soltanto da una marca di liquori e da una corsa automobilistica su strada, la Targa Florio, tra le più antiche d'Europa. Ma per l'immaginario collettivo siciliano e meridionale in genere i Florio da tempo sono entrati nella leggenda e nel mito. Rappresentano gli uomini simbolo delle capacità imprenditoriali del Sud, i tempi nostalgicamente sempre rievocati in cui anche al sud fiorivano iniziative industriali vincenti. Allora, nella seconda metà dell'Ottocento, il nome Florio equivaleva nel campo della navigazione mercantile a quelli, nei decenni successivi, degli Agnelli nell'industria automobilistica o di Berlusconi nel settore televisivo. Ed era noto in Italia e all'estero, perché i loro cento piroscafi solcavano tutti i mari del mondo e i loro prodotti (vini e tonno in scatola) conquistavano i mercati italiani e stranieri. Cancila ricostruisce le vicende della famiglia Florio da storico, senza nessuna concessione agiografica né indulgenza regionalistica, ma con rigore scientifico e rifuggendo da interpretazioni romanzesche. E tuttavia, sebbene si avvalga di una ricchissima documentazione d'archivio, più che un'opera storica, la sua sembra la storia romanzata di una famiglia, una favola antica cui manca soltanto il lieto fine.
EUR 18.05
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Pratiche di sapere. I rituali dell'innovazione nella giustizia italiana
La monografia intende accompagnare il lettore in un viaggio all'interno della giustizia civile italiana, affrontando molte delle questioni attualmente oggetto di discussione sia in ambito accademico sia nel dibattito pubblico. Il libro presenta i risultati di diversi periodi di ricerca all'interno di alcuni uffici giudiziari e studi legali italiani. Il filo rosso che collega tali esperienze è l'idea secondo cui, per comprendere l'attività dei professionisti del diritto, sia necessario esaminare i processi di istituzionalizzazione del sapere esperto che queste figure incarnano. Il volume propone un modello teorico innovativo, che si basa su tre dimensioni d'analisi: pratica, prassi e norma. Il saggio intende essere, da un lato, uno specchio, attraverso il quale gli operatori giuridici possano riconoscersi e ripensare alle loro attività e, dall'altro, uno strumento di conoscenza, per superare le barriere professionali che condizionano il funzionamento della giustizia italiana.
EUR 14.25
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La Costituzione italiana alla prova della politica e della storia 1948-2018
Il presente volume espone, in una dimensione interdisciplinare, i contributi di autorevoli studiosi di diversa formazione - storici, giuristi, filosofi ed economisti - sui principi fondativi della Carta costituzionale italiana nell'intento di verificarne, in alcuni settori specifici, il grado di attuazione a settanta anni dalla sua entrata in vigore. La pubblicazione è stata realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le attività culturali, Direzione generale per le Biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d'autore.
EUR 15.20
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Prima di Rochdale. Dal «cooperativismo» alla «cooperazione»
Oggi si valuta che un miliardo e trecento milioni di persone siano socie di cooperative nel mondo, ma nei libri di economia, l'impresa cooperativa risulta una missing organization. Eppure per tutto il Diciannovesimo secolo la cooperazione fu un tema centrale di studio per l'emancipazione delle classi lavoratrici. Com'è stata possibile questa trasformazione d'interesse? L'Autore cerca di andare all'origine del pensiero cooperativistico che interessò un vasto numero di riformatori che continuano a essere definiti come Socialisti Utopisti, sostenitori di un sistema alternativo al capitalismo, fatto di piccole comunità autosufficienti, dove la concorrenza era bandita perché foriera di crisi e povertà. Scopo finale era la massima felicità per il maggior numero di persone. Entro la prima metà del Diciannovesimo secolo questo programma era già scomparso e il 'cooperativismo' fu sostituito dalla 'cooperazione' intesa come un'impresa diretta dai soci lavoratori e non dai capitalisti. Centro della ricerca è questa trasformazione da comunità a impresa e quanto possa essere importante la riscoperta della dimensione utopistica per evitare che si perda ogni connotato alternativo all'impresa capitalistica. Prefazione di Alberto Zevi.
EUR 17.10
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I Magaldi. Inventori e innovatori dalla terra degli ulivi alla competizione globale
Protagonisti di questa storia sono i Magaldi, di origine fiorentina, arrivati in Lucania nel XVI secolo per costruire la Torre di difesa costiera di Santa Venere, passati quindi nell'entroterra lucano a San Quirico Raparo, poi in Campania, a Buccino, alla fine del XVIII secolo. Una famiglia di gente operosa e intraprendente che ha stabilito nella cittadina, che in epoca pre-romana fu la mitica Vulcei, la sua nuova patria. I Magaldi di Buccino, fin dal loro arrivo nella cittadina annidata sul colle che guarda la valle del fiume Bianco, furono dediti alle arti meccaniche, fabbricando con paziente attenzione attrezzi da lavoro, orologi da torre, armi bianche e da fuoco, serrature e oggetti in ottone o ferro battuto; non tralasciarono, però, il lavoro della terra e alla terra fecero ricorso per ricavarne i frutti preziosi: il grano, la vite e innanzitutto l'ulivo. Dimostrò una siffatta duplice predilezione Eduardo Magaldi, nonno di Mario Magaldi, presidente dell'industria Magaldi di oggi, artefice capace di costruire una trebbiatrice nella sua bottega artigianale. Lo stesso Eduardo, ogni anno, quando il grano era maturo, sospendeva le sue attività meccaniche, affidava l'officina ai suoi fidati collaboratori e per circa un mese, con la macchina trainata da muli, andava in giro a mietere il grano per le limitrofe terre dell'Irpinia, della Basilicata e della Puglia. Era uomo dotato di grande ingegno, tenace e instancabile nel lavoro, e la campagna del grano rappresentava per lui una sorta di gradevole vacanza che, comunque, non lo privava dell'orgoglio e del bisogno di sentirsi utile e produttivo. Dopo la storia di alcuni tra questi uomini del passato, dotati di eccellente capacità costruttiva e di fervida inventiva nel loro lavoro, legati alla famiglia, alla storia e alle tradizioni antiche del luogo in cui vivevano, il libro racconta di coloro che nel secolo scorso e nel nuovo millennio, sono stati protagonisti nella trasformazione delle attività produttive dalla dimensione artigianale a quella di una vera e propria industria, quella stessa che oggi eccelle per strutture di ricerca, per capacità innovativa e per la totale affidabilità di tutto ciò che produce. Nulla avviene per caso: la creatività, la tenacia, l'umanità e la fede incessante che hanno caratterizzato, e segneranno ancora, il lavoro dell'impresa salernitana Magaldi, giovano anche a dimostrare che è sicuramente possibile confidare nella convivenza tra etica e industria, due entità generalmente ritenute antitetiche.
EUR 18.05
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Dipendenza e cultura delle relazioni. «Social networks analysis» e capitale sociale nei servizi alla persona
La dipendenza, in tutte le forme in cui si esprime, è un fenomeno complesso la cui interpretazione deve rimandare alla struttura nella quale i soggetti sono "incastonati" e ai loro legami sociali. Coloro che agiscono comportamenti di dipendenza, infatti, sono persone isolate che soffrono una marcata vulnerabilità relazionale e hanno reti di supporto precarie. L'obiettivo di questo volume è quello di ripensare la dipendenza attraverso il ricorso ai paradigmi della social network analysis e del capitale sociale in quanto entrambi consentono di focalizzarsi sulle componenti del contesto sociale in cui il comportamento additivo si esprime e si consolida. Si riflette su come l'utilizzo di un approccio di rete nel processo di recupero possa generare una nuova cultura di addiction che cambia il modus operandi dei professionisti che si adoperano in questo campo.
EUR 15.20
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Calabria. Focus sull'arte contemporanea. Ediz. illustrata
Questo mio volume intende fare il punto dagli anni '50 e fino ai '90 del secolo scorso, vuole essere una cronistoria di quanto è accaduto in Calabria sulla nascita dell'arte contemporanea e sul ruolo fondamentale degli istituti d'arte, dei licei artistici, delle Accademie di BBAA, delle gallerie private.
EUR 23.75
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Le nuove frontiere del welfare
Di fronte ai nuovi bisogni di protezione sociale e alla crisi del welfare pubblico, come stanno reagendo le imprese italiane? Ci sono nuove forme di tutela sociale in grado di integrare la decrescente copertura del welfare pubblico? Qual è l'impatto degli incentivi fiscali per il welfare aziendale? Quali sono le nuove frontiere del welfare? Il libro di Paola e Lorenzo Nicoletti si apre approfondendolo scenario del welfare, a partire da una completa ricostruzione della questione terminologico-concettuale e dall'analisi dei diversi protagonisti in campo, e si sofferma sul valore e il peso economico dell'industria del welfare nel nostro paese. Gli autori dedicano una particolare attenzione agli incentivi normativi e alla fiscalità di vantaggio sul welfare aziendale per fornire poi un quadro sia di quanto le parti sociali stanno tentando di offrire a livello strategico tramite il welfare contrattuale, sia del loro impegno diretto nella contrattazione nazionale e decentrata, esplorando le esperienze bilaterali realizzate sui territori. Il volume offre spunti di riflessione e interessanti proposte di intervento legate al welfare del futuro e al ruolo della bilateralità in quest'ambito. Prefazione di Vincenzo Boccia.
EUR 14.25
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Sull'inutilità della storia
La storia si limita a rappresentare ciò che hanno fatto gli uomini in un grande palcoscenico sul quale compaiono ombre e fantasmi che non hanno alcun rapporto con la vita reale. Insegna che i popoli non furono né felici e né liberi e che, quindi, felicità e libertà non sono proprie della specie umana. I saggi storici non sono una spiegazione razionale del passato, ma componimenti letterari, riflessioni filosofiche e politiche di eventi oscuri sostenute da esempi. Gli uomini non hanno appreso niente dalla storia e il loro ostinarsi a rifare gli stessi errori è la vera lezione che essa insegna. La storia è, dunque, maestra di se stessa: con la storia s'impara la storia. In qualunque modo la si consideri, non ha alcuna utilità se non quella di soddisfare gli interessi dello storico e la curiosità di pochi lettori.
EUR 14.25
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Quando eravamo liberali e socialisti. Cronache familiari di una bella politica
È la cronaca, anche familiare, di una grande passione, quella per la politica. Comincia quando l'autore, allora bambino, si vede passare davanti per la prima volta volantini, schede fac-simile, autoadesivi, manifesti, annunci di comizi. L'occasione sono le campagne elettorali (1952 e 1953) del padre candidato e dirigente del Partito liberale, peraltro alla viglia di una scissione. Insomma gli ingredienti della lotta politica ci sono e dal principio. E si svilupperanno poi, nel corso della narrazione, con la partecipazione di personaggi noti e meno noti e le descrizioni di eventi anche drammatici (i giorni del rapimento di Moro e non solo) che hanno fatto la Storia della nostra Repubblica. Il tentativo di spiegare, in tempi di antipolitica, i pregi e la grandezza della bella politica, che l'autore ha avuto la fortuna di poter frequentare in punti di osservazione privilegiati: la scuola, la sezione, il giornale di partito e, soprattutto la famiglia. Una famiglia nella quale i punti di convergenza superavano quelli di divergenza. Questi ultimi però erano oggetto anche di dolorosi contrasti a conferma dell'asprezza di tutto ciò che è politica. Prefazione di Stefano Folli.
EUR 17.10
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Liberalismo e idea di nazione in Pasquale Stanislao Mancini
Negli ultimi anni il pensiero di Pasquale Stanislao Mancini (1817-1888) è stato oggetto di numerosi e approfonditi studi che riguardano principalmente alcuni aspetti della sua riflessione giuridica. In questo volume Daniele Stasi ne esamina soprattutto il pensiero politico, a partire dalla celebre prolusione sul principio di nazionalità che Mancini tenne nel 1851 presso l'Università di Torino. L'analisi si sofferma dunque sugli intrecci, dal punto di vista programmatico, delle idee di Mancini con il "liberalismo nazionale" il cui obiettivo era superare gli ostacoli che storicamente impedivano all'Italia di diventare uno Stato moderno, ostacoli da individuare soprattutto nel frazionamento politico della Penisola e nel ruolo preponderante della Chiesa nella vita della Nazione. Altro tema cardine di questo studio è l'evoluzione del liberalismo manciniano che si traduce nella difesa dell'ordine costituzionale dello Stato unitario e nella tutela dell'interesse della Nazione alla luce di una concezione della politica coloniale in contraddizione con il principio di nazionalità.
EUR 14.25
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Luce del Nord
Proposto al Premio Strega 2020 da Antonio Pascale.\r\n«Bruni attinge al neorealismo nella versione magica, zavattiniana, di Miracolo a Milano» - Francesco Erbani, «Internazionale» \r\n«Scritta con un andamento quasi cinematografico, con i capitoli divisi seguendo un andamento per scene e mantenendo un ritmo serrato che impedisce di interrompere la lettura, questa straordinaria cantica degli esclusi tiene avvinto il lettore per 280 pagine, ricordandogli - pur senza rinunciare al realismo - che anche nelle situazioni più abiette e meschine, ogni diseredato può scorgere la bellezza di un fiore» - Marilù Oliva, «Huffington Post» \r\n«Sarà che viene dal cinema, Gianluigi Bruni, e sa che il ritmo è importante, sarà che ha scelto tre voci di balordi con storie e pensieri strampalati, ma il suo romanzo, “Luce del nord”, funziona, portandosi dentro una atmosfera da Claudio Caligari, di estremo eppure molto credibile, e questo per un libro italiano è tanto» - Marco Ciriello «Il Mattino» \r\n«Una discesa nelle viscere dell'umanità schiacciata e dimenticata, irrimediabilmente ferita e piegata, ostinatamente aggrappata al bello che riesce a strappare, tra musica, scritti e la magia unica del cinema, con lo sguardo proteso alla luce del Polo Nord, sempre in lotta contro l'oscurità» - Maria Teresa D'Agostino\r\nFrank, Cristian, Eva, tre freaks derelitti: un vecchio ex-stunt puttaniere e alcolizzato, un ragazzo frenastenico che vive di elemosina illudendosi di essere un artista di strada, una attempata badante che appassisce nel ricordo dell'unico, impossibile amore della sua vita. Ognuno di loro narra, in un racconto tra il comico e il grottesco, talvolta picaresco, la propria stramba esistenza fatta di violenze subite e commesse, solitudine e disperazione. Sono tre invisibili mal tollerati e inadeguati a tutto, che sopravvivono faticosamente ai margini della città eterna. Creature approssimative e inconcluse che, insieme, sia pure per un brevissimo istante, tentano di realizzare l'utopia di un'esistenza piena, completa, felice.\r\n\r\nProposto al Premio Strega 2020 da Antonio Pascale: «Il libro assolve una delle funzioni della narrativa: farci conoscere (con un romanzo) quello che sì, magari vediamo superficialmente ma non conosciamo in profondità. Nella fattispecie sappiamo dell'esistenza dei poveri e marginali. Le statistiche li contano, i Media li etichettano, appunto, come poveri e noi li vediamo di tanto in tanto e abbassiamo lo sguardo, o li giudichiamo bene o male, a seconda dei nostri umori. Ma uno scrittore come Bruni li osserva e racconta con misura e pathos le loro singole vite, li toglie dall'etichetta (di poveri e drop out) che li ha definiti e condannati, gli dà un nome, una storia, li fa muovere in un contesto, scandaglia emozioni, comportamenti, ambizioni, desideri, descrive le contingenze, le colpe i sogni. Libro coraggioso, ben scritto, montato ancora meglio, rischia di diventare il caso dell'anno, perché sovverte statistiche cliché, illumina le storie nascoste, e getta addosso a noi un po' ombra, necessaria quest'ultima per riflettere, pensare ai tre personaggi del libro: Frank, Cristian, Eva.»
EUR 11.05
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Storia di Mirela
Mirela Popescu, quarantenne romena, ha smarrito il filo della sua esistenza. Sposata, due figli adolescenti, è vessata da un marito inetto e violento e angosciata dalla prospettiva di perdere la propria casa, gravata da un mutuo bancario. La necessità di un lavoro immediato e ben remunerato la porta ad emigrare in Italia, dove le tocca assistere un'anziana che ha un principio di Alzheimer. Il distacco dai figli è lacerante, ma Mirela, forte del suo carattere e abituata ai sacrifici, supera la tremenda fase iniziale. Poi, lentamente, avviene in lei una metamorfosi inaspettata...
EUR 15.20
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70 anni della Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia 1949-2019
Se da una parte il compito della Cineteca è principalmente quello della conservazione e della tutela del patrimonio cinematografico e audiovisuale, dall'altro la sua attività più universalmente nota all'esterno, anche grazie ai grandi e meno grandi festival in ternazionali e nazionali di tutto il mondo, è quella del restauro delle opere filmiche, ovvero del recupero dei film del proprio archivio da restituire a nuova vita. Attività indispensabile, seppur costosa, e talora molto costosa, intesa letteralmente a salvare dalla distruzione fisica dovuta all'incuria e allo scorrere del tempo film che andrebbero altrimenti perduti. Come già buona parte del patrimonio mondiale del cinema. La "Martin Scorsese's Film Preservation Foundation" ha stimato che quasi l'80% dei film realizzati tra il 1895 e il 1930 (soprattutto film muti) siano andati persi per le più diverse ragioni: per l'instabilità della nitrocellulosa, per gli incendi da essa sprigionatisi, per i bombardamenti e le requisizioni durante le guerre, e soprattutto per la delittuosa inettitudine nella conservazione delle pellicole, giacché si reputava che un "vecchio" film, a maggior ragione se muto, non avrebbe avuto alcun valore commerciale. Così ignoran done totalmente il valore culturale.
EUR 17.10
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Rivista di politica (2019). Vol. 3: Karl Heinzen e le origini del terrorismo contemporaneo.
Quel che resta della destra italiana: leadership e organizzazione Andrea Ungari Confini e attraversamenti nell'epoca post-statuale: come cambia lo spazio politico-simbolico europeo Nadine Innocenzi Il fascismo in prospettiva comparata:un ricordo di Anthony James Gregor (1929-2019) Alessandro Campi L'eterno "caso italiano": il nuovo partito di Matteo Renzi in una prospettiva sistemica Luigi Di Gregorio L'egemonia della Germania sull'Europa: mito, propaganda o realtà politica? Antonio Zotti Il nazionalismo non è mai "banale". Riflessioni a partire dal libro di Michael Billig Leonardo Varasano La visione dell'Europa di Rémi Brague: spazio politico e identità culturale Serena Meattini
EUR 9.50
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D'amore non si muore
Lino Capolicchio, oltre a essere un grandissimo attore, ha avuto anche una grande fortuna. Quella cioè di aver vissuto un'epoca irripetibile in Italia: gli anni Sessanta e Settanta. Un periodo in cui si è assistito nel mondo a una rivoluzione etica ed estetica senza precedenti, che ha coinvolto qualsiasi campo (dalla politica alla filosofia, dal cinema alla musica, dall'arte al teatro, dalla letteratura all'architettura). Lino Capolicchio, prima che attore, è stato in quegli anni favolosi un'icona emblematica. E il suo memoir ne è una testimonianza toccante e perfetta. Soprattutto quando Lino analizza con penna felice certi incontri straordinari: da Sergio Tofano a Giorgio Strehler, da Anna Magnani a Vittorio De Sica e a Pier Paolo Pasolini, da Federico Fellini ai Beatles e a Carmelo Bene e a Fabrizio De André... In questo caso l'attore smette di raccontarsi, per farci vedere da vicino figure straordinarie. E i suoi incontri "in prima persona" sono rievocati in modo cinematografico: molto visivi, soprattutto poco narrativi e molto simili per struttura a un montaggio sbarazzino di tanto cinema amato e per fortuna mai dimenticato della Nouvelle Vague. All'occhio dell'artista Capolicchio non sfugge un dettaglio, un tic nascosto, tutti segni che disvelano meglio la propria anima. È infatti il retroscena dell'artista e dell'uomo di turno che interessa a Capolicchio. Ciò che non è sulla scena, ciò che è dietro la scena, ciò che non è inquadrato da alcun riflettore, ma che fonda e giustifica l'intero percorso, poiché ne è il motivo principale, il movente sotteso, sconosciuto e incomprensibile: il sottofondo, il sotterraneo, il sottosuolo (Dostoevskij docet). Alla penna dello scrittore Capolicchio tocca fermare sulla carta quell'emozione o quell'epifania miracolosa di quei momenti magici irripetibili. La naturalezza di questi incontri straordinari deriva dallo sguardo per niente intimidito di Lino, che diversamente da un non artista, è in grado di decifrare un silenzio o una pausa di troppo e di metterla poi in scena, ovvero sulla carta.
EUR 17.10
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Soldi e preghiere. Attualità economico-teologica di Antonio Genovesi
Soldi e preghiere? Non si meravigli il lettore di quest'accostamento a prima vista irriverente. Basta leggere - come avviene in questo volume - l'Economia civile dell'abate settecentesco Antonio Genovesi, per accorgersi della contiguità dei temi, apparentemente distanti, del denaro e delle elemosine. Questo volume suggerisce che chi, come Genovesi, prospettava un umanesimo del mercato, possa ben essere considerato antesignano della economia di comunione e della critica al capitalismo finanziario, come oggi avviene nel dibattito economico ed ecclesiale suscitato dalla cosiddetta Economy of Francesco. L'accostamento di Mammona e Dio potrebbe anche rappresentare un richiamo a risanare la deprecabile destrutturazione in atto tra etica ed economia.
EUR 13.30
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Etica pubblica. Studi su legalità e partecipazione (2020). Vol. 1: Le lobbies in trasparenza
Indice Etica Pubblica: l'inizio di una nuova avventura Paolo Mancini Saggi Le lobbies in trasparenza Introduzione Enrico Carloni, Marco Mazzoni L'attività di lobbying in un contesto politico in trasformazione: il caso italiano tra vincoli ed opportunità Andrea Pritoni «Bandersnatch» - Piattaforme digitali, algoritmi predittivi e attività di pressione Gianluca Sgueo Anticorruzione e regolazione del lobbying: cinque intersezioni Enrico Carloni, Francesco Merloni Expertise e «guerra dei frames»: il ruolo dei think tank Mattia Diletti, Marco Mazzoni Letti e riletti Luigi Curini Corruption, Ideology and Populism. The Rise of Valence Political Campaign di Luigi Di Gregorio Raffaele Cantone, Enrico Carloni Corruzione e anticorruzione. Dieci lezioni di Fabio Giglioni Note e commenti Il nuovo Registro della Trasparenza dell'Unione europea: il difficile rapporto tra cittadini, funzionari europei e lobbisti Fabio Raspadori Lobbies legali e rapporti illegali Piercamillo Davigo Il lobbying in Italia: vantaggi e rischi della regolamentazione Giuseppe Fornari Il lato oscuro delle lobbies Claudio Fava.
EUR 14.25