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Élites e populismo. La democrazia nel mondo della vita
«In un dibattito di idee monopolizzato dalla tensione tra élite e "demos", il saggio del filosofo Sergio Costa si muove lungo un binario noto: la tesi è che il malessere diffuso di oggi dipende dall'insoddisfazione delle masse acculturate verso classi dirigenti delegittimate. Ma davvero le cose sono coì semplici?» - Robinson\r\nQuesto lavoro cerca di delineare una serie di strategie possibili atte a governare i processi di trasformazione politica in corso attraverso un incremento di democrazia invece che attraverso un suo abbandono o smantellamento. Il libro cerca di sostenere che abbiamo bisogno di più sovranità popolare, di migliore qualità, maggiormente fruibile e agibile, e che ad essere entrata in crisi non è la democrazia in quanto tale, ma la democrazia delle élites. Questa non è la democrazia liberale, ma il suo uso elitario, che consiste nello svuotamento della sovranità popolare. Il populismo va allora compreso all'interno e a partire dall'output disfunzionale prodotto da una relazione malata tra élite e moltitudine. Non siamo dunque davanti alla fine della democrazia, ma al declino della democrazia delle élites, di cui il populismo è la conseguenza. Su questa base viene esplicitata la solidarietà sistematica tra élites e populismo: entrambi, in modi diversi, impediscono la circolazione del senso e bloccano i processi democratici attraverso cui una moltitudine si costituisce in popolo.
EUR 14.25
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I fatti di Casignana
Sulle orme de "I conquistatori" di Francesco Perri, "I fatti di Casignana" - opera pubblicata per la prima volta nel 1974 - narra le vicende della lotta contadina all'indomani della Grande guerra in un paese alle pendici dell'Aspromonte per il rispetto della legge Visocchi, secondo cui ai reduci di guerra era concesso di sfruttare i terreni incolti. A Casignana, feudo della principessa di Roccella, i contadini iniziano a bonificare la foresta Callistro ma, un mese prima della marcia su Roma, la concessione delle terre viene revocata; i contadini, guidati dal sindaco socialista Filippo Zanco, occupano pacificamente la foresta; il prefetto intima lo sgombero, le forze dell'ordine attaccano e si consuma la tragedia. A fomentare la dura repressione ci pensano i figli di don Luigi Nicota, il ricco e arrogante proprietario del paese. Un romanzo in cui, con estrema obiettività e realismo scevro da ogni retorica populista, Mario La Cava indaga sulle cause della sconfitta del movimento contadino, mette in luce il contrasto di interessi tra contadini e pastori, denuncia la complicità del potere economico e politico, smaschera l'ambiguità dei traditori, si compenetra nella sofferenza dei sopravvissuti, racconta la solitudine di chi non era riuscito a guidare il suo popolo alla vittoria. Prefazione di Goffredo Fofi.
EUR 15.20
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Mysterium lunae. Miscellanea in onore di Giuseppe Silvestre
Questo volume miscellaneo, curato da G. De Simone, V. Lopasso, A. Mantineo e C. Matarazzo, raccoglie saggi ed articoli di studiosi di diversa estrazione culturale in onore del professore Giuseppe Silvestre, presbitero dell'arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. Dopo il saggio introduttivo del teologo G. Pasquale, il libro propone alcune tematiche frequentate dagli studi di Silvestre. La prima parte raccoglie saggi sul tema Bibbia e teologia, che spaziano dall'esegesi del testo sacro e dell'ermeneutica biblica fino ad approdare ad alcuni rilevanti aspetti della storia della teologia nonché della teologia sistematica. Mentre la seconda parte, Diritto e società, propone contributi di ordine giuridico-canonico ed ecclesiastico, che descrivono possibili profili di una teologia del diritto, mentre si spazia sulla storia del notariato e si approfondiscono le necessarie connessioni tra etica e campi specializzati, per esempio gestionali ed organizzativi. La terza parte, Teologia pastorale ed evangelizzazione, raccoglie saggi storico-archivistici, storico-teologici e altri di natura sociologico-pastorale e di catechetica. Il tema emergente della Miscellanea è sicuramente quello ecclesiologico. «Il mistero della luna (Selene), sempre analogo al mistero del sole, fu visto da alcuni scrittori cristiani come "il simbolo di quella entità maternamente accogliente, umilmente ricettiva della luce, che è diventata realtà viva in Maria e nella Chiesa" (K. Rahner). Ritmicamente correlato al mistero del vero sole della storia, il Cristo risorto nel giorno del sole dopo il sabato, quello della Chiesa è davvero un mistero-simbolo, che brilla di quella medesima luce che è il Cristo. Così, quando la luna tramonta, non fa altro che dare spazio al mistero solare del Risorto. In quanto materna mediatrice, poi, tra l'intensa e sfolgorante luce del sole e la terra buia, la Chiesa-luna si comporta da madre feconda, generatrice - dal suo grembo battesimale - di sempre nuovi figli, concepiti nell'acqua e nello Spirito Santo e, per questo, sottratti ad ogni malefico influsso dell'antico fato sublunare» (dalla Presentazione di monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Presidente della Conferenza Episcopale Calabra).
EUR 18.05
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Declino e tramonto della civiltà occidentale. Studi sulla caduta dell'idea di progresso nella cultura europea
Per alcuni secoli la cultura occidentale ha nutrito, con poche eccezioni, una ferma fede nel progresso: cioè essa ha creduto che il cammino della nostra civiltà fosse un cammino ascendente e inarrestabile, che avrebbe accumulato conquiste (non solo scientifiche e tecniche, ma anche morali e politiche) sempre più elevate. Sarebbe sorto così un mondo sempre più degno dell'uomo. Nel Settecento l'idea di progresso si è imposta largamente nel modo di concepire la storia, grazie all'Illuminismo. Nella prima metà dell'Ottocento tale idea si è rafforzata, e ha finito per dominare quasi tutte le manifestazioni della cultura occidentale (basti pensare alle dottrine di Hegel, di Marx, di Saint-Simon, di Comte). Ma già nella seconda metà dell'Ottocento tale idea è entrata in crisi (per Burckhardt la storia non ha un fine né una meta), e tale crisi si è aggravata nel Novecento, il secolo che ha avuto due spaventose guerre mondiali e che ha visto la tragica parabola dei totalitarismi. Questo libro documenta la demolizione dell'idea di progresso fatta da pensatori del calibro di Max Weber, Freud, Pareto, Ortega y Gasset, Jaspers, Nietzsche, Spengler, Adorno e Horkheimer, per giungere a Benedetto Croce e a Raymond Aron. Ne esce un quadro di enorme interesse, nel quale si intrecciano motivi più che mai attuali per noi che viviamo nel XXI secolo, foriero di nuove tragedie e di nuove inquietudini.
EUR 14.25
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Storia dell'Italia corrotta
Come mai la corruzione ha così lunga vita nella storia del nostro paese? Come mai resiste ad ogni epoca e ad ogni regime politico? Come mai in questo campo non si riesce a trovare niente di veramente dissuasivo, niente che provi ad estirparla nel costume, nel comportamento, nell'atteggiamento degli attori coinvolti? Come mai questo tratto di continuità nella storia d'Italia, questo elemento costante, capillare, quasi costitutivo del funzionamento delle istituzioni nel nostro paese, non si riesce ad interromperlo? Perché ciò che è accaduto nel passato continua ad accadere oggi? A queste domande, ricostruendo alcuni dei principali scandali dal 1861 ad oggi, provano a rispondere gli autori di Storia dell'Italia corrotta partendo dal presupposto che non c'è altro comportamento criminale che scardina di più la percezione dello Stato e ne distrugge credenza e legittimazione, al punto da definirlo “reato di corrosione e di fragilità di Stato”, perché commesso da rappresentanti dello Stato su funzioni e compiti dello Stato. La corruzione per gli autori “ha assunto nel corso della storia italiana essenzialmente il volto delle istituzioni”, non è dunque un problema della morale singola del cittadino ma della concezione dello Stato di una parte delle classi dirigenti del paese, che hanno reso l'abuso e la profittabilità del loro potere un fatto consuetudinario e diffuso, una normale modalità di esercitare la funzione politica, burocratica e imprenditoriale. Si potrebbe quasi parlare di “banalità” della corruzione in Italia.
EUR 18.05
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Vivere altrove
“Vivere altrove” è un libro che è oggi, paradossalmente più attuale di quando venne scritto e che merita pertanto di essere letto e conosciuto."Vivere altrove" racconta l'approdo in Germania, negli anni '50, di una giovane sposa al seguito del marito funzionario d'azienda, che lì si trasferiva per sviluppare una succursale della casa madre piemontese. "Un'emigrazione facile e privilegiata", si direbbe. Non paragonabile alle tante storie di miseria e necessità, di ieri e di oggi. "Ma esiste un'emigrazione facile? - si chiede l'autrice. - Nessun emigrato conosce alla partenza la portata del suo passo, il suo sarà un cammino solitario, incontrerà difficoltà che nessuno gli ha predetto, dolori e tristezze che pochi condivideranno. L'emigrazione gli mostrerà sempre la sua vera faccia, il prezzo da pagare in termini di solitudine e di rinunce. E a ogni ritorno in patria scoprirà quanto poco sappiano coloro che restano di ciò che capita a coloro che sono partiti." Quella dei primi anni, descritta dalla giovane Fenoglio, è una Germania minacciosa, una aliena entità geografica, ancora gravida dei tragici eventi della guerra, terra ostile per clima e paesaggi. Col tempo scoprirà che per ogni straniero l'indispensabile strumento di integrazione e di appartenenza al nuovo paese è la lingua: "La patria non è soltanto una casa, una famiglia, un paese, la patria è sopratutto una lingua. Ogni lingua è un confine territoriale che esclude chi non parla, un mondo a se stante che non rimpiange altri mondi perché tutto contiene, un tessuto connettivo che forgia i pensieri e fa di individui un popolo". Le parole che la maestra elementare dei suoi figli le rivolgerà, l'accompagneranno per tutta la vita: "L'estero per diventare normalità ha bisogno di tempi lunghi. Per gestire senza scossoni una doppia identità ci vuole pazienza, a volte una vita. Ma lei, che parla così bene il tedesco, ce la farà... Una lingua può diventare patria." Apparso la prima volta per Sellerio nel 1997, Vivere altrove viene oggi riproposto per la sua inesauribile attualità.
EUR 13.30
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I dieci comandamenti dell'economia italiana
Questo libro si propone di affrontare in modo rigoroso ma divulgativo i principali nodi da sciogliere dell'economia italiana. Attraverso il contributo di specialisti delle diverse materie vengono analizzati temi che sono tutti i giorni dibattuti, con più o meno competenza sui media, come i conti pubblici o la tassazione, insieme ad altri dai quali dipenderà l'assetto della struttura economica del nostro Paese come i trasporti, le liberalizzazioni, le privatizzazioni, il sistema bancario e finanziario nonché la politica industriale. Ma anche argomenti che hanno certamente un pregnante risvolto economico e una valenza sociale di primaria importanza, come la previdenza, l'università e la sanità. Prefazione di Lorenzo Infantino.
EUR 15.68
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Con la mente nel robot. L'avventura di un'azienda nata da un ragionevole azzardo
«Sono ormai due anni che non lavoro più come dipendente; questa condizione dovrebbe rendermi più libero nella ricerca di nuovi contratti, ma il problema è complesso: da alcuni mesi il mercato dell'automazione è pressoché fermo. Spiego tutte queste cose a Victoria, le ho fatto il quadro completo della situazione ma la rassicuro: "Non starò con le mani in mano. Da stasera comincio a inviare curriculum a raffica. In Italia, in Europa, soprattutto in Germania". Sono passati diversi giorni da allora, e continuo a passare le notti a mandare e-mail. Ne avrò mandate alcune centinaia, ma l'iniziativa non ha ancora sortito effetti. Solo qualche risposta, e nelle diverse lingue, della serie: "La ringraziamo, terremo conto della sua candidatura, se avremo necessità la contatteremo". Ma a me è venuta un'idea. Un azzardo. E se invece di propormi come consulente professionale mi presentassi come titolare di un'azienda di servizi? Magari mi prendono sul serio. Già, però, io un'azienda non ce l'ho... Sì, però posso inventarmela... Mi ha telefonato il responsabile tecnico di una società che in Germania lavora a supporto di grandi case automobilistiche: "Mr. Mangano, abbiamo ricevuto la presentazione della sua azienda, siamo interessati alla vostra proposta. Vorremmo fare due chiacchiere con lei e il suo staff...". Da questo azzardo prende slancio la storia della torinese Manganorobot e dei suoi protagonisti».
EUR 13.30
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Cinema e storia (2019). Vol. 1: Cinema e populismo. Modelli e immaginari di una categoria politica.
"Populismo" sembra essere una delle parole chiave del nostro tempo: categoria politica dai confini mutevoli, fenomeno storico che ha avuto molteplici e diversissime declinazioni, è oggi tanto diffuso nei discorsi pubblici quanto sfuggente e apparentemente refrattario ad una definizione univoca. Questo numero di "Cinema e Storia" si interroga sul rapporto fra il cinema - nella sua dimensione di arte popolare - e il fenomeno che proprio al popolo e al suo primato nella sfera politica si richiama. Si può indagare il populismo attraverso il cinema? O anche: può il cinema - uno dei dispositivi che più e meglio di altri ha rappresentato le masse - aiutarci a definire il populismo oppure a fissarne alcune caratteristiche? E ancora: quali sono i rapporti che intercorrono tra il cinema, che ha la capacità di generare forme e immaginari condivisi, e quei fenomeni politici che, a diverse latitudini e in tempi differenti, sono riconducibili al concetto di populismo? Infine: può il cinema, in quanto strumento capace di dar forma all'investimento emotivo delle masse in individui "eccezionali", costruire un contesto fertile per l'emergere del populismo? Il volume parte dal presupposto che per definire una categoria complessa e sfaccettata come quella di populismo sia necessario uno sguardo interdisciplinare, capace di indagare, oltre che il discorso politico, le forme che esso assume nella traduzione spettacolare che ne compie il cinema. I saggi esplorano cinematografie, paesi ed epoche diverse, aprendo una serie di percorsi interpretativi su questi ed altri quesiti, attraverso l'analisi di film significativi e la contestualizzazione storica dei fenomeni politici e delle loro rappresentazioni.
EUR 10.40
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Storia di Forza Italia 1994-2018
Il libro è attraversato da due filoni: da un lato una ricostruzione della storia di Forza Italia dalla sua fondazione fino ai giorni nostri e dall'altro i ricordi personali dell'autore che ne è stato vicecoordinatore nazionale e presidente del gruppo parlamentare alla Camera. Il tentativo è quello di sviluppare una riflessione libera da schemi precostituiti, al di là della demonizzazione mediatica e giudiziaria di cui è stato oggetto Silvio Berlusconi e anche di una acritica esaltazione. Nell'analisi degli errori del PD, di Forza Italia, dei centristi sono colte le premesse di ciò che si sarebbe verificato alle elezioni del 2018 con l'esplosione delle tendenze populiste e sovraniste. Questo libro può essere un contributo per gli storici che in futuro si occuperanno di questo periodo della vita politica italiana.
EUR 15.60
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Res publica (2018). Vol. 22: Storia e prospettive della dottrina sociale della chiesa.
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La ribellione delle imprese. In piazza. Senza PIL e senza partiti
Dopo la ribellione delle Masse, con un rovesciamento di ruoli senza precedenti la Storia ci sta ponendo di fronte alla ribellione delle Imprese. Sessant'anni fa Ayn Rand ne "La rivolta di Atlante" aveva previsto che - in un futuro imprecisato - sarebbe awenuta la sollevazione dei prime movers: la rivolta degli imprenditori contro il collettivismo. Sembrava pura fantasia. Ma è ciò che sta accadendo, 60 anni dopo, in Italia. Come è potuto succedere? L'imprenditore oggi è costretto a vivere la stagione del populismo in una condizione, inedita, di "emarginazione sociale". Costretto a fare i conti con un PIL che non cresce più e con il trionfo dei partiti che difendono le ragioni della Rendita, rispetto a quelle della Produzione. Imprenditori piccolissimi, piccoli, medi e grandi non hanno più riferimenti, spettatori smarriti di una politica nazionale in cui non si riconoscono più. Poiché la loro voce non è più "privilegiata" - uno vale uno, nell'era Rousseau - sono costretti a scendere in Piazza. E molto presto potrebbero farlo, ufficialmente e stabilmente, a fianco di sindacalisti e lavoratori. La rivolta della Produzione contro la Rendita.
EUR 11.40
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Un' amicizia nuorese. Lettere inedite a Pietro Ganga (1898-1905)
Il significato più rilevante dell'epistolario intercorso fra Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura (Nuoro 1871 - Roma 1936) e Pietro Ganga (Nuoro 1875 - Cagliari 1945) è il carattere e il valore dell'amicizia fra i due giovani; amicizia che nasce e si mantiene viva nell'ambito di una frequentazione tra le famiglie, e si consolida sulla base di una fondamentale intesa letteraria, oltre che su esperienze condivise di vita nuorese, di una matrice antropologica comune e di un'intesa culturale fatta di letture condivise, di sogni e ambizioni letterarie, rinsaldata nel tempo da una stima reciproca. Negli anni il campo degli scambi letterari si amplia e si fa più ravvicinato il rapporto interpersonale. Il dialogo, pur intermittente, si sostiene sempre su un rapporto di grande confidenza e di affettuosa sollecitudine da parte dell'amica scrittrice. Colpiscono la sincerità e la disponibilità comunicativa intrisa di complicità nuoresi e questo dà allo stile delle lettere un andamento più diretto, fuori dalle formule convenzionali. Grazia apprezza l'intelligenza e la cultura dell'amico, che ha avuto la fortuna di seguire un corso regolare di studi fino alla laurea in Lettere all'Università di Napoli, mentre la sua formazione letteraria è autodidatta. Pietro, dal canto suo legge e apprezza le opere di Grazia e ne segue con ammirazione il successo. Ma soprattutto Pietro tiene alla sua amicizia; con lei si confida con un atteggiamento ora di abbandono fiducioso ora di scontroso ritegno. Il carteggio si riferisce agli anni 1889-1905 densi di avvenimenti decisivi nella storia della scrittrice. In particolare il 1899 è l'anno che segna una svolta nel suo destino di donna: Grazia incontra a Cagliari Palmiro Madesani, suo futuro marito; nel 1900 lo sposa e si trasferisce a Roma. Ma né la distanza geografica né il passare del tempo incrinerà il rapporto con Pietro con il quale condivide i valori di una vita semplice e severa.
EUR 17.10
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La rivincita
Si esce mai davvero di prigione? O meglio, dove inizia la prigione? Nell'Albania totalitaria della seconda metà del XX secolo raccontata ne "La rivincita", l'esistenza di Aleks Krasta, condannato senza conoscerne i motivi come "traditore della patria", si fa testimonianza per tanti altri che hanno "un libro intero da raccontare". Divorato dall'ombra del padre, un membro autorevole dell'apparato statale, e vinto dalla sventura, Aleks arriva a conoscere tutti i gradi di una vera e propria discesa agli inferi. Lo accompagna il suo unico amico, il narratore, il suo doppio, che raccoglie la storia della sua vita. La colpevolezza onnipresente (che accosta l'eroe a K. di Kafka), le torture inflitte ai francescani di Shkodra, la donna amata divenuta illusione... il mondo offre come sola via d'uscita la vertigine interiore, quel gioco in cui bisogna essere personaggio, regista e spettatore.
EUR 15.20
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L' impresa internazionale tra Paesi di common law e MIST
Il manuale è uno strumento operativo destinato ai tecnici, ai giuristi ed agli operatori commerciali che desiderano guardare oltre i confini nazionali come punto di approdo o di sviluppo delle proprie attività imprenditoriali e professionali. Esso si pone come primo orientamento per l'utente dei servizi di internazionalizzazione ed ha come ulteriore obiettivo quello di riunire e sintetizzare alcuni tra i più importanti contributi italiani e stranieri in materia di internazionalizzazione pubblicati in cartaceo e sul web. In generale, la prima parte inquadra la tematica della internazionalizzazione ed è dedicata a definire meglio “il perché” un'impresa dovrebbe realizzare un processo di espansione estera; nella seconda parte si delinea in modo pratico e concreto “il come” una impresa dovrebbe operare all'estero; infine, nella terza parte lo scopo è evidenziare “il dove” una impresa potrebbe realizzare il suo piano di internazionalizzazione. L'opera evidenzia, in particolare, come la attività di internazionalizzazione di ogni singola impresa debba essere necessariamente valutata caso per caso, a seconda delle situazioni tecniche, delle condizioni giuridiche ed economiche del Paese in cui si intende investire e soprattutto degli accordi contrattuali specifici, nella convinzione che l'operatore commerciale, al fine di evitare controversie, debba sempre tenere in considerazione non solo gli aspetti operativi ma anche e soprattutto quelli giuridici. Ed infatti sullo sfondo si sono sempre tenute ben presenti le sostanziali differenze che si incontrano a seconda che si operi in ordinamenti di “Civil law” o di “Common law”; inoltre, particolare attenzione è stata prestata ai cosiddetti “Paesi Emergenti” ed ai nuovi mercati che rappresentano occasioni irrinunciabili per le piccole e medie imprese italiane.
EUR 15.20
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L' impresa internazionale e le riforme del sistema Italia
Riforme, poi Riforme, ancora Riforme ed infine Riforme. Questo è ciò che chiedono i Governi stranieri all'Italia ed è quello che noi italiani dovremmo fare per uscire finalmente dalla crisi e ritornare ad essere riconosciuti come una “grande” Nazione nonché il desiderio e la volontà delle Imprese Internazionali per tornare ad investire nel nostro Paese. L'Italia ormai da molto, troppo tempo non è più governata attraverso una visione di insieme ed una prospettiva realmente liberale e riformatrice. Da sempre siamo il Paese dei Patti e dei Contratti più che delle riforme effettivamente realizzate. Ed allora perché mai una impresa straniera dovrebbe oggi investire in Italia piuttosto che in Germania o negli Stati Uniti? E cosa potrebbe rendere nuovamente il nostro Paese appetibile dopo essere stato sino a non molti anni fa la quinta potenza mondiale? Per rispondere a queste domande Paolo Zagami chiude la sua trilogia sulla “Impresa Internazionale” e svolge una lucida e dettagliata analisi, in realtà non solo economica ma anche e soprattutto politico/sociale, con accuse molto forti e precise al “Sistema Italia”, vale a dire l'insieme delle componenti istituzionali, politiche, imprenditoriali, culturali e sociali che hanno contribuito al declino della competitività del nostro Paese ed a causa delle quali oggi da noi “fare impresa è una impresa”. In particolare, nell'opera sono evidenziati, spesso in modo ironico e pungente, i vari problemi che frenano la nostra crescita e suggerite senza pretesa di esaustività una lunga serie di proposte, soluzioni, idee e ricette divise per nove aree tematiche ciascuna delle quali trattata sempre da un punto vista internazionale: Costituzione, Liberalizzazioni, Esteri, Burocrazia, Lavoro, Spesa, Fisco, Giustizia ed Innovazione. Il tutto aperto, inframezzato e chiuso da una altrettanto interessante parte romanzata in cui un diplomatico di alto livello non meglio identificato ed il suo interlocutore discutono senza peli sulla lingua tra Roma e Washington di come l'Italia potrebbe e dovrebbe risollevarsi dall'immobilismo che l'ha fatta diventare da potenza industriale un Paese quasi del “Terzo Mondo”.
EUR 11.40
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Le forme e la storia (2018). Vol. 2: straniero nella letteratura, Lo.
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La montagna calabrese
Sorprendente e ammirata in tutti i tempi per la sua presenza imponente e maestosa lungo tutta la regione, da nord a sud, a fare da spartiacque fra i due mari contemplando dall'alto ogni giorno di sole che sorge dallo Ionio e tramonta nel Tirreno, la montagna ha caratterizzato l'immagine stessa della Calabria. Con il suo fitto ed esteso manto boschivo ha condizionato la nascita di insediamenti umani sulle sue propaggini collinari e vallive, persorsi millenari di collegamento tra essi, custodendo luoghi del sacro ben riconoscibili e mantenendo forme di economia che potrebbero ancora essere funzionali al vivere contemporaneo. Le montagne calabresi, nella loro composita realtà, non cessano di porre nuovi interrogativi: cosa occorre fare oggi perché ritornino ad essere parte integrante della vita regionale e nazionale? Con quale "sguardo" riscoprirne e rilanciarne le peculiarità, i ritmi, la vitalità?
EUR 55.10
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Gli artigiani del diavolo. Come le sette e i santoni manipolano l'Occidente
"Tredici milioni di italiani si rivolgono a maghi, cartomanti, guaritori. 'Quando non si crede più in Dio si rischia di credere a tutto', aveva profetizzato lo scrittore inglese Gilbert K. Chesterton. L'Occidente secolarizzato e ateo si lascia manipolare da santoni, guru e professionisti del marketing del sacro. Una resa incondizionata all'astuzia di chi vende la fede light e il paradiso in terra. Questo libro poggia sull'esperienza sul campo dell'esorcista e sacerdote di 'frontiera' don Aldo Buonaiuto. Al suo impegno in prima linea si è affiancato il lavoro di scavo giornalistico del vaticanista e cronista d'inchiesta del quotidiano «La Stampa», Giacomo Galeazzi. Attraverso testimonianze e approfondimenti scientifici, sono descritte le numerose porte d'accesso alle sette occulte disseminate nella società attuale. Nel fiorente supermarket globalizzato delle false credenze, Satana riesce a entrare anche da canali apparentemente innocui come le tendenze New Age, i culti 'fai da te' e i potenziali adepti contesi in Rete dalle mille sigle delle false credenze religiose. A partire dall'analisi gli autori scandagliano il mercato degli artigiani del diavolo riannodando i fili dei misteriosi rapporti tra occultismo, musica e messaggi veicolati attraverso i mezzi di comunicazione, i film e internet. Connessioni segrete che ricollegano fenomeni di massa, dal caso del fantasy, alla festa di Halloween, all'oscura galassia dell'esoterismo, la magia e il nichilismo". Prefazione di cardinale Pietro Parolin.
EUR 15.20
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Formiche (2019). Vol. 146: Alleati e atlantici. Perché la Nato è ancora essenziale (settant'anni dopo).
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus.
EUR 7.60