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Mostrati 241-260 di 53461 Articoli:
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I colori. Ediz. a colori
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Un pianeta da salvare-Domande e risposte sui dinosauri-Domande e risposte sul sistema solare-Domande e risposte sugli animali. Sono curioso.... Ediz. a colori
"Sono curioso..." la collana di successo di libri colorati, divertenti e saputelli propone una splendida raccolta di 4 libri amatissimi da tutti i bambini: un Pianeta da Salvare, I dinosauri, Il Sistema Solare, Gli Animali. Un testo semplice in forma di domanda e risposta per tutti i bambini! Età di lettura: da 4 anni.
EUR 14.16
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Il grande libro dei magici unicorni. Ediz. a colori
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Mamme & cuccioli. Le sorpresine. Ediz. a colori. Ediz. a spirale
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Le creature magiche. Cerca & Trova. Ediz. a colori. Con pennarello magico
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Animali del pianeta. Play books. Ediz. a colori. Con puzzle
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Animali selvaggi. GiocaEsplora. Ediz. a colori
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Il mio primo libro dello sport. Primi libri. Ediz. a colori
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Il mondo intorno a me. Cerca attacca e impara. Ediz. a colori
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Fantastiche fiabe. Play books. Ediz. a colori. Con puzzle
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Arrivano i mostri! Cerca attacca & impara. Con adesivi. Ediz. a colori
Più di 100 mostri, zombie, spettri e altre orribili creature di ogni genere da cercare e trovare! Con divertentissime illustrazioni e stickers giganti per completare le pagine o da usare per inventare tante storielle, sono libri adatti ai più piccoli anche per le tante attività prescolari su numeri, colori, forme, contrari e tanto altro! Età di lettura: da 4 anni.
EUR 7.50
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Che ore sono? Giocando con la matematica. Ediz. a colori
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Le tabelline. Giocando con la matematica. Ediz. a colori
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Arriva Natale! Cerca attacca & impara. Con adesivi. Ediz. illustrata
Elfi, bimbi e bimbe felici, renne dolcetti, giocattoli e tante decorazioni per l'abete da cercare e trovare! Con divertentissime illustrazioni e stickers giganti per completare le pagine o da usare per inventare tante storielle, è un primo cercatrova di Natale adatto ai più piccoli per le tante attività prescolari su numeri, colori, forme, contrari e tanto altro! Età di lettura: da 4 anni.
EUR 7.50
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L' influenza spagnola del 1918-1919. La dimensione globale, il quadro nazionale e un caso locale
«Si muore senza medici, senza preti, senza suono di campane, senza visita di parenti per paura di infettazione. Speriamo che cessi altrimenti quando vieni a casa non troverai più nessuno abitante», sono le parole utilizzate da un contadino molisano per descrivere l'infierire della "spagnola". Sono scene drammatiche che si ripetono in altre parti d'Italia, d'Europa e del globo. «Mai dalla "Morte nera" una tale piaga aveva invaso il mondo», scriverà il «New York Times». La pandemia del 1918-1919 ha effetti devastanti sulla popolazione mondiale, già provata dalla Grande Guerra. La quotidianità di donne e uomini viene sconvolta. I morti nel mondo sono 100.000.000, secondo alcune stime, in gran parte ventenni e trentenni. Eppure, l'influenza ha lasciato flebili tracce nella memoria pubblica. «Le cifre della "spagnola" sono incomparabilmente superiori», ha scritto Bianchi nel saggio introduttivo, alle statistiche di altre tragedie novecentesche «mentre le pagine dedicate all'umanità colpita dalla pandemia di un secolo fa restano nettamente inferiori. La quantità è anche qualità. Quella lunga «fila di zeri» attende giustizia in sede storica. Il libro di Francesco Cutolo serve anche a questo». L'autore ricostruisce la storia della "grande pandemia del Novecento" soffermandosi su aspetti sociali, culturali ed economici. Legando assieme più piani: la dimensione globale della malattia, le conseguenze dell'influenza a livello nazionale, l'impatto della "spagnola" in un territorio locale come quello di Pistoia.
EUR 14.25
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Farestoria (2021). Vol. 1: movimenti di Genova, venti anni dopo, I.
Tra il 1999 e il 2003 lo scenario politico mondiale fu attraversato dal cosiddetto movimento "altermondista", un soggetto composito e internazionale che muoveva da istanze economico-sociali rivendicando una globalizzazione diversa e alternativa da quella che si stava imponendo dopo la fine della Guerra fredda, sintetizzata nello slogan "Un altro mondo è possibile". Definita anche come "il movimento dei movimenti", questa ondata di attivismo si caratterizzò per aver posto con forza una critica di sistema al modello di globalizzazione neoliberista (da cui l'altra definizione di "No global", utilizzata dai media e in certi casi fatta propria dagli attivisti) ma anche per una certa dose di indeterminatezza di prospettive. Al suo interno furono presenti numerosi aspetti, anche non lineari fra loro: dai Social forum agli "assedi" contro le grandi assisi degli organismi internazionali (WTO, G8, Consiglio europeo, Davos ecc.); componenti cattoliche, marxiste, ecologiste e anarchiche; uso dei nuovi media all'epoca emergenti (video e internet) e persistenza di forme di comunicazione politica novecentesca (volantini, musica attraverso la nuova formula dei sound system ecc.); un approccio spaziale alla dimensione dell'attivismo che tentava di coniugare la consapevolezza dell'interdipendenza planetaria con i limiti geografici di azione riassunta sempre con uno slogan, "Pensa globale agisci locale". Crinale fra l'ultima mobilitazione del Novecento e la prima del nuovo secolo ed incubatore di una nuova "estetica" della protesta e di forme di attivismo che si sarebbero poi manifestate di nuovo dopo la crisi economica del 2008 in Grecia e in movimenti come Occupy Wall Street e 15 Mayo (Indignados), questo movimento non sempre, e non ovunque, ha lasciato un'eredità e si è trasformato successivamente in una qualche forma di progetto e/o di organizzazione politica. Farestoria ha voluto cogliere l'anniversario dei fatti del G8 di Genova del luglio 2001, evento segnante e simbolico tra i più importanti di quel periodo e impressi nella memoria pubblica, per iniziare a storicizzare quella fase a cavallo fra i due secoli e quei movimenti politico-sociali.
EUR 7.60
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Una vicenda del Novecento. Nazionalismi, foibe ed esodo tra storia e narrazione pubblica. Atti del seminario «Il confine non è una semplice linea. Storie e memorie tra antislavismo, foibe ed esod...
Con un testo molto ambizioso e certo non esente da critiche, la legge fondativa del Giorno del Ricordo si presentava idealmente come un'operazione sana, mirata a individuare e dare forma istituzionale alle violenze del confine nordorientale italiano (le foibe) e alla drammaticità dell'esodo istriano e giuliano-dalmata. A fronte di tali premesse, tuttavia, il risultato della legge fu quello di consegnare al grande pubblico e soprattutto all'iniziativa dei partiti politici - certo non degli storici - un tema particolarmente ostico, spesso travisato a favore di una narrazione acritica e finalizzata a «privilegiare la spettacolarizzazione degli avvenimenti»; il tutto a sfavore di una corretta presa di consapevolezza collettiva basata sul lavoro degli studiosi. Per l'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea di Pistoia questo piccolo volume rappresenta una parziale risposta al quadro appena descritto: uno strumento utile a sondare il tema delle violenze e delle complesse vicende dell'Alto Adriatico con l'ausilio degli storici, ai quali va il merito di aver tradotto le proprie conoscenze in una serie di interventi puntuali e di agevole lettura.
EUR 9.50
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Il De Martino. Storie voci suoni (2022). Vol. 34
Questo fascicolo de «Il de Martino. Storie voci suoni» è un'ottima testimonianza dei tanti modi, oltre che temi, in cui è possibile declinare il rapporto tra storia e oralità. Valerio Strinati ha alle spalle una lunga carriera di funzionario del Senato. In un saggio sulla "oralità parlamentare" spiega che la trascrizione dei discorsi che si fanno nelle aule e nelle commissioni è argomento tutt'altro che tecnico, perché ha doppiamente a che fare con la democrazia: garantisce la pubblicità e quindi il controllo dei lavori parlamentari da parte dei cittadini, e rende verificabile la correttezza delle procedure di produzione delle leggi. La storia orale compare in più vesti nel contributo che Alessandro Casellato ha scritto a partire dall'affioramento inaspettato di un "etnotesto" (un dialogo in rima in dialetto vicentino) risalente ai moti del macinato del 1868 e trasmesso oralmente per centocinquant'anni in ambito comunitario e poi familiare: questa "tradizione orale" è messa in relazione con un'intervista con la persona che ne era portatrice e poi con la ricerca dell'"oralità d'archivio" risalente ai fatti narrati, che diedero origine a indagini, a un processo, e quindi a raccolte di voci, interrogatori, verbali. Altre voci sono quelle che compongono il paesaggio intorno a cui dialogano Luca Bozzoli e Renato Rinaldi: due documentaristi e in certo senso anche artisti della dimensione sonora, qui associata a una strada statale ad alto scorrimento tra Milano e la Brianza. Il Festival delle Culture Popolari a Collelongo - di cui viene offerto un resoconto a firma di Claudio Tosi - e la Scuola di storia orale nel paesaggio appenninico del Dolo e del Dragone - da cui sono tratti i tre articoli di Antonio Canovi, Laura Artioli e Paolo De Simonis sul canto del "Maggio" - recano le tracce di due interventi estivi delle nostre associazioni sul territorio, in alcuni dei luoghi dell'Italia periferica che ci piace frequentare conducendo esercizi di storia orale come pratica di ascolto e presa di parola, produzione canora e musicale. Per la rubrica Interviste, in questo numero ospitiamo il dialogo tra Steven High e Alessandro Portelli, introdotti da una nota di Gilda Zazzara che contestualizza il loro discorso all'interno della storiografia internazionale sulla deindustrializzazione. Un'altra intervista, a cura di Silvia Ruggeri, è protagonista della rubrica Il lavoro si racconta, e offre un contributo originale su un recente quanto clamoroso caso di sfruttamento semi schiavile di manodopera immigrata all'interno di Grafica Veneta. I due Saggi ospitati su questo numero trattano in apparenza di esperienze lontane e quasi opposte, ma che in verità si parlano. L'articolo di Amerigo Manesso è una sorta di auto-etnografia condotta con fonti orali sulla propria famiglia: contadini del Veneto che hanno attraversato il Novecento in modo tutt'altro che gregario o inconsapevole, ma anzi operando scelte, facendo progetti, orientandosi con le risorse e le categorie di una cultura popolare spesso ignorata o mal compresa dalla storiografia. Il saggio di Antonio Maria Pusceddu intreccia le fonti orali con un'autobiografia operaia e un archivio militante, entrambi prodotti...
Il De Martino. Storie voci suoni (2023). Vol. 35
In questo numero le molte potenzialità e varianti della storia orale trovano particolare espressione grazie a un ampio ventaglio di temi e di tempi: da Erodoto storico orale di Giorgia Proietti al futuro distopico immaginato da Francesco Vietti postillato da Fabio Dei; da Alessandro Portelli, che ci fa letteralmente ascoltare la Roma di Pier Paolo Pasolini, alla memoria dei "moti del macinato" in Emilia esplorata Marco Montanari; dalla raccolta di fonti orali sulla battaglia notav del Controsservatorio Valsusa (Ezio Bertok) al racconto autobiografico di Tiziana Plebani sulla trasmissione orale di una storia risalente alla Prima guerra mondiale. Ai 50 anni dalla morte di Giovanni Pirelli è dedicato un piccolo speciale, con un ricordo di Annalisa Ferretti preceduto da un'introduzione di Mariamargherita Scotti. Nella rubrica Saggi ospitiamo il lavoro di una giovane musicologa russa, Ekaterina Ganskaia, dedicato allo sviluppo della canzone di massa nei primi anni di vita dell'Unione Sovietica. La rubrica Ascoltare il lavoro apre una finestra su uno snodo che ci sta molto a cuore: se oggi sia possibile, e come, parlare di "classe". Lo fa affrontando il tema della letteratura working class, che rimette al centro del discorso una serie di questioni che per l'Istituto Ernesto de Martino e per questa rivista hanno carattere fondativo: i confini e i contenuti della "classe" oggi; le soggettività che vi stanno all'interno e le loro differenze orizzontali e verticali; la cultura, o le culture, popolari e di classe; i lavori che definiscono l'attuale working class; il problema della "voce" e della sua genuinità. Stefano Bartolini dialoga con Alberto Prunetti ripercorrendo la lunga strada della letteratura a sfondo sociale e approfondendo i motivi, i caratteri e le istanze di questa nuova produzione culturale che è una rivendicazione di esistenza e una forma di politica attiva che riafferma la non neutralità della letteratura. Gli interventi di Chiara Paris e Luigi Vergallo dialettizzano e interrogano le posizioni di Prunetti. Paris riflette sulla sua esperienza al Festival della letteratura working class tenutosi alla Gkn di Campi Bisenzio, mentre Vergallo prende le mosse Melanconia di classe di Cynthia Cruz per incrociare la sua parabola personale con le istanze sollevate dalla letteratura working class e sparigliando le carte delle identità sociali, mai del tutto univoche e definitive.
EUR 19.00
Il sole lunatico
A Sottovento è sempre giorno da quando il Sole ha deciso di non tramontare più: è stufo di prendere ordini dall'Orologio della piazza del Paese. La Comunità del Villaggio, famoso per i giardini di ombrelli di zucchero e per le cliniche degli orologi, cerca in ogni modo di far cambiare idea al Sole; il Canzoniere è preoccupato, perché non ha più il chiaro di Luna sotto il quale recitare le sue serenate; gli Scienziati cercano di convincere il Sole a stare fermo e lasciare che sia la Terra a girare intorno alla sua stella... Nulla, il Sole se ne infischia. Non ne vuole sapere di tramontare nemmeno quando il Grande Poeta di Sottovento gli fa notare che senza la Notte non ci può essere il Sonno: e senza Sonno niente Sogni. Finalmente, però, un bambino sospira... non può addormentarsi più con le storie raccontate dal nonno. Allora il Sole capisce e va a dormire. Età di lettura: da 6 anni.
EUR 5.20