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Lezioni di estetica
Karl Wilhelm Ferdinand Solger (1780-1819) è una figura di grande spicco nel panorama filosofico della Germania nei primi decenni dell'Ottocento. Filologo di formazione (fu allievo del celebre omerista Wolf), autore di un'importante traduzione delle opere di Sofocle, fine letterato e profondo conoscitore della cultura antica e moderna, rivolse presto il suo interesse alla ricerca filosofica, sviluppando una prospettiva che s'inscrive con grande autonomia nel quadro dei grandi sistemi dell'Idealismo tedesco. Di singolare rilevanza è la dottrina estetica di Solger che ha il maggiore elemento di originalità nella concezione dell'opera d'arte come risultato di una specifica attività conoscitivo-creativa del soggetto, che culmina nella celebre teoria dell'ironia, attraverso la quale egli individua l'essenza specifica dell'arte in una finitezza che diviene tuttavia necessaria alla manifestazione dell'Assoluto. E comunque l'incidenza fondamentale dell'estetica di Solger, un tempo eclissata dalla fortuna di Hegel, appare ai nostri giorni sempre più manifesta e va richiamando l'interesse anche della cultura italiana. Le presenti Lezioni, apparse postume nel 1829, offrono un quadro completo dell'estetica solgeriana, sviluppando temi cruciali quali il rapporto fra antico e moderno, la concezione del simbolo e dell'allegoria, la dottrina del tragico e la teoria del brutto (Solger fu uno dei primi teorici a formulare una teoria del brutto come necessario complemento della teoria del bello). Esse peraltro, oltre ad offrire una presentazione sistematica, apportano anche alcuni significativi approfondimenti alla sua opera più famosa e di non facile accesso (Erwin. Quattro dialoghi sul bello e sull'arte, 1815) in merito ad argomenti importanti quali la dottrina dell'ironia e la classificazione delle arti. Corredano il testo, qui presentato per la prima volta in edizione italiana e puntualmente curato da Giovanna Pinna, esaustivi apparati esegetici, critici e bibliografici.
EUR 21.85
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Riflessioni sulla poesia
Le "Riflessioni sula poesia", apparse nel 1735, riproducono il testo della dissertazione presentata da Baumgarten alla facoltà di Filosofia dell'Università di Halle per ottenere la libera docenza. Questo breve trattato, oltre ad introdurre nel lessico filosofico il termine stesso di "estetica", anticipa le tesi fondamentali dell'"Aesthetica" ed è stato il tramite più immediato per la conoscenza delle teorie di Baumgarten.
EUR 17.10
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Forme dell'estetica e modelli di razionalità nella tradizione cinese
«In tempi recenti la ricerca estetica italiana ha visto aprirsi ed allargarsi molte piste inedite e spazi di dialogo con tradizioni che l'accademia italiana aveva mantenuto spesso distanti e poco comunicanti. Nel secolo scorso le ricerche filosofiche, articolate prevalentemente nell'ambito dei binari teorici europei e americani, si sono raramente intersecate con gli studi orientalistici, i quali avevano coltivato in modo del tutto indipendente lo studio delle riflessioni estetiche in autori e correnti appartenenti alle culture dell'Asia meridionale od orientale; gli studi antropologici, dal canto loro, si erano rivolti più frequentemente alle culture e alle forme di espressione estetica ed artistica del mondo africano o delle popolazioni amerindie, interagendo in modo limitato con le altre discipline. Se ci si limita a considerare le culture estetiche di India, Cina e Giappone, di per sé ricchissime anche di testi teorici, si può ascrivere la scarsità di studi di carattere eminentemente filosofico a due principali motivi: da un lato, la mancanza di traduzioni e l'oggettiva difficoltà di accesso dei testi scritti in sanscrito, in cinese o in giapponese; dall'altro, l'idea vaga ma diffusa che quanto proviene da tradizioni non occidentali si mantiene ad un livello infra-filosofico (per quanto possa essere ritenuto del tutto rispettabile dal punto di vista letterario, religioso o artistico). Solo un grande lavoro di confronto fra le traduzioni in lingue occidentali diverse dall'italiano, un dialogo continuo con esperti e studiosi delle culture asiatiche e una passione sincera per le forme di razionalità non occidentali potevano spingere a un confronto serio e prolungato con il grande numero di testi dedicate a questioni estetiche nelle culture asiatiche.» (Dall'Introduzione)
EUR 11.40
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La matrice della forma. Riflessioni sui vincoli metamorfici fra estetica e morfologia
«"Alla realtà piacciono le simmetrie e i leggeri anacronismi", scriveva Jorge Louis Borges nel racconto Il Sud: la natura ama giocare con le forme, modificarle in mille modi, dare loro una nuova apparenza mantenendo inalterate le "simmetrie", cioè i rapporti a esse soggiacenti, così da dare origine a nuovi eventi formali preservando l'antico sotto nuove vesti. Il termine "simmetria", cui Borges fa riferimento, non è da noi interpretato nel suo significato artistico (cioè come equivalenza speculare della parte destra e sinistra di un corpo) quanto piuttosto nel suo significato matematico, originatosi già in ambito greco e giunto al culmine della sua teorizzazione solo nel Novecento. In tale accezione, esso indica l'armonia e l'equilibrio di elementi differenti all'interno di un sistema organicamente strutturato e l'espressione da esso derivata "gruppo di simmetria" si riferisce a un insieme di enti che condividono certe caratteristiche invarianti pur consentendo un elevato margine di differenziazione formale. Solo se tali caratteristiche non sono preservate, secondo i matematici si produce la "novità", si ha cioè una rottura di simmetria che determina l'introduzione di nuove regole, di nuove invarianti. Prendendo le mosse da tali premesse, nel presente lavoro si è cercato di dimostrare che alcuni termini ampiamente utilizzati nel dibattito estetico e biologico contemporaneo (quali metamorfosi, tipo, vincolo e plasticità) si muovono tutti nel medesimo ambito semantico, strettamente legato all'idea di una matrice della forma, di un quid che soggiace al mutamento senza impedirne la sua piena attuazione.» (Dall'introduzioni)
EUR 11.40
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Il sublime. Nuova ediz.
Il trattato Sul Sublime (Perì hypsous) è il piú cospicuo documento della critica letteraria antica e ha avuto sulla cultura moderna un'influenza pari a quella della Poetica di Aristotele e dell'Arte poetica di Orazio. A lungo attribuito per errore a Cassio Longino (III sec. d.C.), fu in realtà composto nel I sec. d.C. da un anonimo retore che oggi chiamiamo convenzionalmente Longino (o Pseudo Longino). Dopo la prima edizione procurata nel 1554 dall'umanista Francesco Robortello, il Perì hypsous fu tradotto in francese da Nicolas Boileau (1674) e acquisì presto una fama europea tale da allargare la riflessione sul sublime dall'originaria dimensione retorica a una dimensione filosofica che, dopo gli approfondimenti settecenteschi venuti da Vico, da Burke e da Kant, favorì l'estetica romantica del genio e da qui avviò le successive elaborazioni decadenti e postmoderne di una categoria cui spetta ancora oggi un posto di rilievo nel pensiero estetico contemporaneo. Questa nuova edizione, curata da Giovanni Lombardo, affianca al testo greco una traduzione italiana che, senza rinunciare al rigore filologico, garantisce una pronta leggibilità anche ai lettori non classicisti. A un commento aggiornato sulle piú recenti e rilevanti acquisizioni critiche s'uniscono un'ampia introduzione generale, una ricca appendice biobibliografica e un prezioso corredo di indici.
EUR 23.75
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Le belle arti ricondotte a unico principio
Pubblicato nel 1746, "Le Belle Arti ricondotte a un principio" influenzò considerevolmente il pensiero estetico della seconda metà del '700. In esso, richiamandosi alla filosofia cartesiana, Batteux cerca di ricondurre l'insieme eterogeneo delle regole che presiedono alla creazione artistica a un unico principio: l'imitazione del bello di natura. Ogni opera d'arte non deve però limitarsi a rispecchiare la natura, ma deve sceglierne le parti più belle "per comporre un insieme perfetto".
EUR 15.20
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La luce nelle sue manifestazioni artistiche. Nuova ediz.
Come si scrive la storia dell'arte? La scuola di Vienna ha dato contributi fondamentali alla domanda, operando una rivoluzione metodologica. Nel solco di questa tradizione, Sedlmayr promuove una storia dell'arte che riesca a rendere conto dell'opera nella sua totalità di senso, dalla sua concreta materialità fino alle sue più rarefatte implicazioni spirituali. Se è stata tentata, con Riegl, una storia dell'arte come storia del senso dello spazio, è invece ancora tutta da scrivere, secondo Sedlmayr, una storia delle arti visive sub specie lucis. La luce nelle sue manifestazioni artistiche ne tratteggia appunto il programma, affrontando i "problemi fondamentali" e individuando quelle "epoche fototropiche" che sono riuscite a scoprire nuove materie luminose e a impiegarle nelle loro espressioni artistiche. Completano il volume altri quattro saggi intimamente connessi al programma di ricerca di Sedlmayr, che precisano importanti risvolti implicati dalla filosofia della storia della luce, dalle dottrine dell'analogia e del simbolo in arte, dalla fenomenologia e dall'ontologia del colore nel suo rapporto con la luce e l'oscurità.
EUR 11.40
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Nel centro del quadro. Per una teoria dell'arte immersiva dal mito della caverna al VR
Immergersi nell'opera d'arte è un procedimento tipico dell'analisi estetica, ma costituisce oggi una condizione usuale della fruizione dei nuovi media: dall'installazione multimediale e interattiva alla realtà aumentata fino alla realtà virtuale. Questo saggio, suddiviso in una quindicina di paragrafi circa, tenta di tracciare da diverse prospettive (storica, filosofica, iconologica, sociologica) le linee principali di una teoria dell'immersività e, al tempo stesso, di rileggere alcuni momenti della storia dell'arte mostrando come il coinvolgimento dello spettatore - fisico, sensoriale ed emotivo - sia sempre stato al centro dell'esperienza estetica, ben prima che i futuristi lanciassero, nel loro Manifesto tecnico della pittura del 1910, l'idea di porre "lo spettatore nel centro del quadro".
EUR 14.25
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Critica della poesia. Nuova ediz.
Protagonista di feroci polemiche letterarie nella Londra del primo Settecento, bersaglio di innumerevoli frecciate satiriche, che fecero di lui il prototipo del critico "moderno" folle e pedante, solo da pochi decenni John Dennis (1657-1734) è stato riscoperto come il teorico più originale del suo tempo e una figura-chiave nella transizione dal vecchio classicismo seicentesco alle nuove tendenze poetiche ed estetiche che si sarebbero affermate nel corso del XVIII secolo. In particolare la concezione del sublime di Dennis, basata sul nesso poesia-religione e sul ruolo delle passioni (fra cui anzitutto il terrore) nella creazione poetica, costituisce una tappa decisiva nella storia del sublime moderno e l'antecedente immediato della celebre Inchiesta sul Bello e il Sublime di Burke, già pubblicata in questa collana. La presente traduzione della Critica della Poesia (1704), l'opera principale di Dennis, è la prima che venga effettuata in Italia. Essa include anche, in appendice, una straordinaria descrizione delle Alpi (1668) che è il primo esempio di quel gusto per il "sublime naturale" che nel Settecento avrebbe contagiato l'intera cultura europea. Corredano il testo, finemente tradotto da Goffredo Miglietta e magistralmente curato da Giuseppe Sertoli, esaustivi apparati esegetici, critici e bibliografici.
EUR 11.40
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Cambio di rotta. Nuove vie dell'estetica. Nuova ediz.
Questo libro, pubblicato da Reclam nel 2012 e insignito nel 2016 del “Premio Internazionale d'Estetica” conferito dalla Società Italiana d'Estetica, costituisce una cruciale riflessione sulle categorie dell'estetica filosofica. Attraverso una penetrante indagine teorica, Welsch sottolinea la necessità di rivedere le relazioni tra arte e filosofia, allo scopo di superare tanto le indebite assimilazioni quanto la totale incommensurabilità che hanno contrassegnato rispettivamente la modernità e il postmoderno. Analizzando le trasformazioni del concetto di arte nell'ultimo secolo, Welsch argomenta dunque a favore di un'apertura dell'estetica a una serie di sollecitazioni ulteriori, dalla nuova tecnologia elettronica, discussa sulla base di una stimolante rilettura dell'eredità del Bauhaus, alle prestazioni dello sport professionistico, di cui si sostiene con finezza interpretativa lo statuto artistico. Per altro Welsch prende congedo non solo dalle limitazioni imposte dall'estetica moderna, ma anche e soprattutto dall'antropocentrismo che ne rappresentava il presupposto, allo scopo di ricollocare l'uomo all'interno della natura di cui è parte. Il “cambio di rotta” di cui parla Welsch trova così il proprio fondamento filosofico in un'originale riconsiderazione dell'evoluzionismo darwiniano, di cui l'Autore evidenzia le potenzialità per un'estetica riconfigurata a partire dalle sue origini animali. La presente edizione, puntualmente curata da Leonardo Amoroso e finemente tradotta da Alessandro Nannini, mette finalmente a disposizione dei lettori italiani un volume di fondamentale importanza nell'odierno ripensamento dello statuto epistemologico dell'estetica, scritto da uno dei maestri del pensiero contemporaneo.
EUR 20.90
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Scritti sull'arte figurativa. Nuova ediz.
Elaborata dalla retorica classica, in quel trattato Peri hypsous di Longino che segna la più stretta convergenza tra l'estetica antica e l'estetica moderna, l'idea del sublime attinge la sua piena legittimazione filosofica nel secolo XVIII, quando Burke e Kant dimostrano, per diversa via, la fecondità di una nozione che, mentre si contrappone alla visione serenatrice di un bello classicamente atteggiato, lascia emergere quelle inquietudini della soggettività che contribuiscono alla genesi dell'estetica romantica e che, attraverso il decadentismo, giungono fino ai dibattiti tardonovecenteschi della cosiddetta cultura postmoderna.. Pubblicato in Francia nel 1993, il libro di Baldine Saint Girons è riuscito nell'impresa, ardua e ambiziosa, di procurare una presentazione sistematica di una categoria resistente a ogni sistemazione definitiva. Traendo il titolo da quel Fiat lux biblico in cui Longino aveva additato una grandiosa e concentrata conflagrazione del pensiero e della parola, la ricerca dell'Autrice indaga i molteplici effetti del sublime in quanto esperienza di una folgorazione che provoca una perdita del controllo razionale dell'io sul mondo. Le conseguenze di questa perdita sono descritte nelle due ampie sezioni del volume, che declinano tutto il lessico del sublime (la grandezza, la bruttezza, l'oscurità, la semplicità, l'entusiasmo, il potere, la passione, la virtù) entro la tipologia dei rischî cui il sublime, sul piano teorico e sul piano pratico, espone il soggetto smarrito.. Insignito nel 2002 del "Premio Guido Morpurgo-Tagliabue" dalla Società Italiana d'Estetica, il volume di Baldine Saint Girons, spaziando dalla letteratura alla storia dell'arte, dalla religione al pensiero politico, dalla musica alla psicanalisi, costituisce la più completa indagine disponibile sulla filosofia del sublime, e viene ora a trovare la sua sede naturale nella collana che, da Longino a Demetrio, da Dennis a Burke a Vischer, ha già fatto conoscere al pubblico italiano i grandi classici antichi e moderni del sublime. La presente edizione italiana, condotta secondo criteri rigorosi, si avvale della consulenza scientifica di Giovanni Lombardo.
EUR 24.70
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Metafisica del bello
Contestualmente al completamento della nuova edizione critica (Meiner, 2018-2022) dei testi delle lezioni tenute da Schopenhauer all'Università di Berlino nel 1820, viene qui per la prima volta tradotta in italiano la parte dedicata alla metafisica del bello. Per Schopenhauer, infatti, il discorso sul bello non può essere un ambito regionale, ma è anzi un momento centrale della riflessione filosofica in quanto tale. Pur riprendendo perlopiù la trattazione del terzo libro della sua opera principale, Il mondo come volontà e rappresentazione, che all'epoca era uscito da un anno, le lezioni, oltre che detenere un profilo di autonomia stilistica dettato dalla destinazione didattica e orale, sono un significativo luogo di elaborazione filosofica. Rispetto alla lunga vicenda del Mondo, che conosce due successive edizioni pubblicate dall'autore (nel 1844 e nel 1859) e dunque notevoli integrazioni, l'estetica delle lezioni costituisce una sorta di cantiere; anche in virtù della finalità per cui era stato pensato, si tratta nondimeno di un testo che, arricchito da molti esempi e lunghi excursus, può essere letto nella sua autonomia come una via d'accesso alla filosofia di Schopenhauer.
EUR 19.00
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Il problema della forma nell'arte figurativa. Nuova ediz.
La forma è stata una delle grandi ossessioni del XX secolo e questo saggio, pubblicato nel 1893 dallo scultore Adolf von Hildebrand (1847-1921), può essere considerato una delle più importanti teorizzazioni della riflessione contemporanea su di essa. Non solo perché "Il problema della Forma" ebbe una diffusione capillare e una influenza decisiva nel mondo delle arti, proprio in un momento cruciale e rivoluzionario, ma anche perché focalizzò due aspetti decisivi per la comunicazione artistica del Novecento: il carattere performativo delle arti e la capacità dei linguaggi artistici di rendere espliciti i propri processi di produzione. La grande rilevanza della teoria dell'arte qui elaborata sta nel fatto che il fare artistico viene inquadrato in una teoria generale dell'esperienza per la quale le percezioni non sono dati ma prodotti. La forma, quale fine dell'attività artistica, diventa allora uno strumento di raffigurazione delle naturali capacità di rappresentazione e in particolare della rappresentazione spaziale. Forma, spazio e apparenza, così, costituiscono il fulcro di una serrata riflessione sull'esperienza artistica. Un altro importante motivo per cui "Il problema della Forma" possiede un carattere di singolarità è il fatto che esso nasce sul terreno di una specifica arte: la scultura. Un punto di vista discreto che, come è successo raramente nella storia dell'estetica, ha permesso di aprire e percorrere vie inusuali per la comprensione dei fenomeni visuali e le loro potenzialità descrittive, narrative o concettuali. Come tale è in continuità con altri importanti testi della cultura estetica moderna, quali la "Lettera sulla Scultura" (1769) di F. Hemsterhuis e la "Plastica" (1778) di J. G. Herder, entrambi pubblicati, per la prima volta in lingua italiana, in questa stessa collana. Questa nuova traduzione, curata da Andrea Pinotti e Fabrizio Scrivano, è accompagnata da un'appendice di testi hildebrandiani, tradotti per la prima volta in italiano, e da un commento critico ed esegetico che mette in luce le profonde relazioni del "Problema della Forma" con l'epistemologia, la filosofia e la storia dell'arte sue contemporanee, e che individua i modi della sua capacità di penetrazione nella cultura estetica, artistica e storico-artistica del Novecento.
EUR 14.25
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Quando la bellezza. Il fattore estetico nella rappresentazione matematica della natura
Il volume propone una prospettiva riguardo al modo in cui si costruiscono i modelli matematici, incentrata su uno sguardo “interno” del processo di formazione di questi modelli, uno sguardo che permette di mettere a fuoco quale sia l'effettivo ruolo del fattore estetico nei procedimenti che determinano tali modelli. Non si tratta solo di una riflessione teoretica e storica, ma anche di un discorso personale, legato all'esperienza dell'autore nel campo della ricerca in fisica matematica.
EUR 14.25
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Frammenti di estetica. Nuova ediz.
Con una lucidità davvero rara, Schlegel convoglia in queste poche ma intensissime pagine l'esperienza di quasi mezzo secolo di riflessioni sull'arte e sul bello, da Baumgarten a Kant, tematizzando, con smagliante originalità, i problemi fondamentali di quella “scienza nuova” che a metà del Settecento aveva trovato il suo statuto epistemologico e il suo nome: l'estetica. È questo dunque il primo cruciale tentativo di recuperare, dopo Kant e oltre Kant, alcune categorie fondamentali del dibattito settecentesco, come il piacevole, il commovente, l'interessante, il brutto, il disgustoso, per integrarle in un sistema assoluto e “oggettivo” dell'arte e del bello. L'esperienza estetica diviene così in Schlegel, in ciò già compiutamente idealista, riflessione antropologica sull'uomo e sulla sua missione. Questi Frammenti sono curati e corredati da un esaustivo commento critico sulle fonti e sul lessico dell'estetica di Schlegel da Michele Cometa.
EUR 11.40
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L'estetica nella «Encyclopédie»
Affrontare le tematiche dell'estetica nell'Encyclopédie non è compito facile. L'intreccio dei temi estetici con quelli scientifici e tecnici è già presente nel sottotitolo dell'opera: Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri. L'occhio esperto degli autori e della curatrice di questa edizione è stato guidato dal desiderio di proporre al lettore una selezione di Voci coerente con lo spirito che ha animato questa raccolta: esaltare gli aspetti dell'Encyclopédie che meglio illustrano la riflessione estetica contenuta nell'opera e che, certo, alimentava gli intenti di coloro che ne hanno scritto le pagine. Accanto alle Voci tradotte, l'ampio apparato critico composto da saggi di rinomati esperti nell'ambito dell'Estetica settecentesca ampliano il materiale disponibile allo studioso interessato a temi quali il Bello, l'Arte, il Colore, l'Immaginazione, la Musica. Il lettore è così invitato a esplorare i saggi e le Voci che di seguito proponiamo, nella ricerca, condivisa con gli autori, di quell'estetica dell'Encyclopédie che nelle pagine di questa edizione si svela nei suoi aspetti più nascosti e fecondi.
EUR 20.90
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Mia madre non chiude mai
Sono tre personaggi, per non dire del cane. Vinicio, conduttore radiofonico che ammazza di risate i suoi ascoltatori e trascorre il tempo andando a piangere ai funerali di gente sconosciuta. Micol, una sommelier visionaria, grande esperta di silenzi e malattie della vite. E infine Martino, il suo uomo, docente di grafologia che si lascia sommergere dalla fluvialità del suo stesso ultimo romanzo. Tre amici che a poco a poco imparano a plasmare la propria umanità facendosi guidare dalle piccole cose della vita.Sono tre parti, ognuna segnata da una prosa camaleontica e sempre cristallina. Parti che si rimandano l'una all'altra con salti continui avanti e indietro nel tempo.Le svolte esistenziali dei personaggi vengono lasciate fuori campo, come nelle tragedie greche avveniva per i fatti di sangue. Perché questo è uno di quei romanzi che lavorano di sottrazione, lasciando al lettore il piacere di immaginare tutto il materiale narrativo tenuto nascosto.Il taglio allusivo, cinematografico, dà voce alle sfumature della sospensione nella quale i personaggi vengono tenuti sotto osservazione, quasi come all'interno di un acquario.Un esordio di stile limpidissimo.Roberto Alajmo
EUR 9.50
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Principii (una storia d'amore cristiana). Vol. 1
L'autore comincia a scrivere i Principi, in tre libri, esclusivamente per i propri figli sin dal primo anno universitario, cioè da quando non era ancora nemmeno fidanzato, per essi sono state, infatti, concepite le ampie "note-testo" didascaliche. Il lavoro vuole essere un paterno accorato invito alla meditazione religiosa per la comprensione del vero senso della vita. Non destinato originariamente alla divulgazione, viene pubblicato grazie agli incoraggiamenti all'autore da parte di amici cari.
EUR 28.50
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Il modello spagnolo
Gli studiosi sono concordi nel sostenere che il processo di “democratizzazione” in Spagna sia stato quello che più di altri ha avuto successo. Ma quali sono le ragioni di questo trionfo' Si può affermare più esattamente che si sia trattato di un caso di “ridemocratizzazione”' In una visione complessiva si può ben dire che la democratizzazione spagnola ha significato un decisivo passo in avanti non solo per la Spagna, per l'intera penisola iberica, ma per tutto il Mediterraneo, e, se vogliamo individuare uno sviluppo globale, possiamo dire che essa ha finito per costituire da modello anche per le transizioni democratiche dei vari paesi del Sud America, che da essa presero esempio per il loro passaggio alla democrazia.
EUR 11.40
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Il padre manca
Uno scrittore in crisi insegue il filo sottile di un indizio sognato e contamina la grigia quotidianità della metropoli, un'oscura città del nord Italia, con i violenti e misteriosi contrasti di un'isola del Sud. Alla ricerca di un senso della vita e della scrittura sbiadito nell'involontaria incapacità all'azione, si imbatterà nei fantasmi dell'identità che lo obbligheranno a svolgere un'improbabile indagine dentro e fuori di sé nella terra dell'epos e dell'oblio.
EUR 12.35