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Forme della ribellione
Albert Camus sosteneva che c'è solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare cioè se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta. Può il suicidio essere considerato una forma di ribellione? Le religioni hanno sempre condannato questo gesto, i filosofi - tranne qualche eccezione - lo hanno giudicato sbagliato; la psichiatria e la psicologia hanno analizzato il problema da un punto di vista medico mentre la sociologia ha trattato il problema attraverso le categorie sociali. Si tratta allora di non isolare il suicidio ma di inquadrarlo all'interno del tema generale della morte e di come l'uomo la pensa e la teme. Sullo sfondo, ma non troppo, il pensiero del filosofo Emanuele Severino. Nell'età della tecnica sembra essere venuto meno il ruolo dell'intellettuale. È possibile definire 'intellettuale ribelle' Giacomo Leopardi? Il più grande poeta italiano ma anche grande filosofo è stato un attento studioso della realtà politica italiana e non solo e nello Zibaldone ha scritto che la politica è «parte principale del sapere umano». L'immagine abusata del poeta triste e malinconico è decisamente superata e dalla lettura delle sue opere emerge un giovane capace di affrontare i temi politici con prese di posizione spesso radicali a costo di scontrarsi con i circoli culturali a lui contemporanei. Resta aperta la domanda: che fine hanno fatto gli intellettuali? Viviamo un'epoca di crisi. Nel Mediterraneo, ovvero nel pensiero nato lungo le coste di questo mare, forse c'è una risposta. Interrogativi cruciali cui tentano di dare una risposta nel testo teatrale Partita a scacchi anche due personaggi da "commedia dell'assurdo".
EUR 15.20
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Amarsi. Amore ama ancora Psiche?
Oggi la coppia non ha più la funzione di fare figli che possano "dare una mano" in famiglia; né d'altra parte garantisce loro il diritto di ricevere affetto, educazione e cure da entrambi i genitori. Coniugalità e genitorialità sono state messe a dura prova da incomprensioni, rancori, tragedie familiari che spesso sfociano in separazioni e divorzi. Inoltre la coppia non può più essere considerata come il luogo ove si sdogana la sessualità. Il mondo degli ideali è finito. Possiamo sentirne la mancanza, ma questa è la realtà. In assenza dei vecchi valori, è nato un nuovo asse valoriale. Nella società attuale tutto diventa merce da scambiare, a tutto si può dare un prezzo. E così vi è ancora posto per un sentimento "vero" o anch'esso è diventato merce di scambio? La coppia è morta? Per capirne il destino l'autore si è posto alcune domande. Ogni interrogativo è diventato poi un capitolo di questo libro. Un libro che invita il lettore a pensare: «C'è solo una legge d'amore per la coppia, la gratuità».
EUR 8.00
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Come per i pesci il mare. Lettera sul Novecento: orrori, speranze, utopie e disincanti
La mia patria, dice Dante, è il mondo, "come per i pesci il mare". Il sogno anarchico di un mondo senza frontiere, senza Stati, senza guerre è il filo principale che attraversa questo libro e ne costituisce il messaggio essenziale: l'esortazione a non tradire l'anelito alla libertà e alla pace, a non lasciarsi ingannare dalle tante sirene, né fermare dalle porte chiuse, dalla paura. Altri fili concorrono a formare una tela complessa: la vita della madre viennese dell'autrice, raccontata al giovane nipote con il linguaggio semplice di una lettera, e il filo nero della storia del Novecento, i suoi orrori, i veleni seminati e tutt'altro che smaltiti, gli aspetti assurdi e grotteschi delle politiche di allora e di sempre. È un libro profondo, coinvolgente, che fa riflettere ponendo il lettore di fronte a temi drammatici come l'antisemitismo, spinosi come il rapporto Israele/Palestina, attuali come le migrazioni dall'Africa, dolorosi come le vicende familiari. Maria Soresina, con la consueta libertà di pensiero che ha caratterizzato i precedenti libri su Dante, in queste pagine leva con fervore la sua voce «contro»: contro le guerre, i razzismi, la violenza, i nazionalismi, le Chiese, i partiti e la nostra pseudo-democrazia. Anche contro il marxismo, che l'autrice vede in opposizione all'anima migliore della sinistra: l'anarchia non-violenta di Tolstoj e Landauer, che tante analogie ha con il mondo perduto dei catari e il bello viver di cittadini cantato da Dante.
EUR 17.10
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La carta coperta. L'inconscio nelle pratiche femministe
Questo libro tratta del rapporto controverso tra femminismo e psicoanalisi a partire dalla concezione dell'inconscio. L'inconscio è la "carta coperta" delle pratiche di donne, e ne indica impreviste capacità di trasformazione. Il femminismo degli anni Settanta, prendendo le distanze dall'oppressione patriarcale, cercava forme inventive attingendo con molta libertà dalla psicoanalisi, ritraducendola in alcune pratiche. Nel nostro tempo, in cui la presenza femminile pubblica è molto diffusa e vediamo nuovi movimenti di donne, bisogna sostenere la necessità dell'ascolto dell'inconscio. Le tecnologie adoperate per il dominio sulla vita umana pongono una domanda inquietante: ci stiamo avviando verso un mondo senza inconscio? Questa domanda tocca particolarmente le donne, il cui corpo è ancora oggetto di manipolazione. In questo libro si testimonia anche la preoccupazione che riguarda le sorti della differenza femminile, la cui presenza pubblica può essere cancellata se non si rilancia la pratica dell'autocoscienza e non si fa più ricerca sui processi inconsci che ci attraversano. Si rischia di scivolare di nuovo verso un mondo fagocitato dalla finzione del neutro maschile.
EUR 15.20
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L'ombra. Vol. 12: Proposte per il reincantamento del mondo
La nuova serie della rivista "l'Ombra" riprende il progetto della prima serie, pubblicata tra il 1996 e il 2000, di sviluppare e ampliare le tematiche dell'immaginario e del simbolico in ambito filosofico e letterario, al fine di contestualizzare le dinamiche junghiane nella cultura contemporanea. Grazie all'ingresso in redazione dell'A.R.P.A. (Associazione per la Ricerca sulla Psicologia Analitica), si garantisce alla rivista una connotazione prettamente junghiana aderente alla clinica, senza la quale si rischierebbe di evaporare in pura teoria.
EUR 16.15
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Incerti versi di Carlos Albasuelo
Continuano le avventure della Compagnia del Mitra di Eduardo Descondo, Carlos Albasuelo, Marcelo Malavista e Lumir Medana. Ce le racconta Gian Piero Quaglino che è diventato ormai il memorialista ufficiale della Compagnia, tanto da offrirci ogni volta gli indispensabili retroscena della vicenda. La pubblicazione dei Quaderni di appunti di Eduardo Descondo ai corsi del fantomatico Istituto Pesaventa va assumendo sempre più l'aspetto di un romanzo d'appendice di altri tempi. Come se non bastasse, adesso i quattro amici della Compagnia del Mitra hanno cominciato a reclamare una "puntata speciale" ciascuno per sé, e l'affare si ingrossa. Così, dopo il volumetto di Descondo sull'"Abitare la soglia", ecco il turno di Albasuelo con i suoi Incerti versi: titolo azzeccatissimo per una manciata di poesie in prosa che ispirano tenerezza.
EUR 13.30
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Atque. Il mito dell'empatia. Prospettive critiche
I contributi raccolti da questo fascicolo di “Atque” provengono da un vasto panorama di conoscenze: dall'estetica alla filosofia, dalla storia delle scienze cognitive alla letteratura, dalla riflessione fenomenologica alla psicoterapia analitica junghiana e sono impegnati nella riflessione critica attorno al concetto di “empatia”. Dal senso greco di empatheia come esperienza psicoestetica sotto il segno della passività e quindi tendenzialmente psicopatologica (Plutarco, Plotino, Galeno, Aristotele) si è passati alla moderna Einfühlung come atteggiamento intenzionale estetico-psichico che dispone tout-court alla comprensione dell'altro per via intraemozionale sino ad assurgere, nella vulgata, a modello di rapporto umano. Questo passaggio di senso sviluppa una serie di domande approfondite dagli autori, tra le quali: in che misura è possibile una relazione empatica come immedesimazione nel sentire dell'altro? Non vi è forse in tale assunzione un mito da ripensare? Testi di Fabrizio Desideri, Massimiliano De Villa, Mauro La Forgia, Andrea Lanza, Massimo Marraffa, Felice Masi, Massimo Palma, Luca Pinzolo, Amedeo Ruberto, Silvano Tagliagambe, Antonino Trizzino.
EUR 19.00
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Architetture dell'invisibile. Roger de Montebello e la verità in pittura
Se John Ruskin, in un passo memorabile di The Seven Lamps of Architecture, concludeva che la domanda più appropriata che si dovesse porre dinanzi a un'opera fosse: "Fu fatta con gioia, e fu felice chi la realizzò?", di fronte alle opere di Roger de Montebello la domanda più urgente sembra essere: che cosa accade nel pittore mentre guarda? Che si tratti della punta della Dogana o della chiesa di San Michele che si dissolvono nella nebbia, delle variazioni ipnotiche sulla porta di Santa Teresa, dei cipressi iridescenti dell'Isola di San Michele o delle figure inafferrabili e metamorfiche della corrida, Roger de Montebello dipinge instancabilmente uno sguardo, le sue possibilità infinite o forse la sola e unica possibilità autentica, mettendo in scena che cosa accade qui mentre si guarda. In questo sguardo si raccoglie la pienezza sensibile della pura epifania del kalos come l'evidenza improvvisamente visibile dell'idea, la rappresentazione incantata dell'impenetrabile mistero dell'immagine e la meditazione consapevole sul suo potere e il suo paradosso, l'ambiguità estetica, feconda e paradossale, di ogni mimésis e la reinvenzione multifocale della prospettiva al di là di ogni illusionismo prospettico, mentre prende vita una vera e propria meditazione incarnata sulla verità in pittura, cioè sulla pittura come messa in opera estetica della verità al di là di ogni dualità. In definitiva, Roger de Montebello sembra dipingere il confine, il limine sottilissimo e il varco tra ogni immagine e la sua origine, il luogo in cui essa appare e insieme è sul punto di dissolversi, per riconsegnarsi alla sua destinazione originaria.
EUR 13.30
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Voglia di partire
“Voglia di partire” è una narrazione che si colloca, per un suo coté, nella letteratura di viaggio, per un altro, nel romanzo di formazione, allude al duplice viaggio, nel mondo e nella segreta alchimia della psiche; è infatti la storia di un viaggio di iniziazione dell'anima, fatalmente attratta in direzione sud-est, attraverso luoghi reali o trasfigurati nell'arco di una vita. Dalle coste della Normandia sfidando in kajak il mare della Manica, ai riti propiziatori dell'amore al sacrario di Portovenere, dal periplo in solitaria dell'isola vulcanica di Linosa, al magnetismo della Dea dei serpenti di Creta, dal magico hammam di Aleppo, al deserto di Ma'rib sulle tracce della Regina di Saba… E fosse anche un migrare a volo d'uccello da un caffè all'altro di Milano fino al porto della Darsena… i grandi viaggi, quelli che urgono a partire da dentro, producono trasformazioni silenziose, riservano prodigiose alchimie… Di questo viaggio nel tempo e nello spazio, la protagonista ha però perso memoria insieme alla propria identità. Ma qualcuno la rimetterà in viaggio imbarcandola a Venezia su una nave diretta a Cipro, perché ripercorra a ritroso nel tempo le tappe della sua vita in quella stessa direzione a sud-est che è stata discesa iniziatica nei sensi e nell'eros (perché, come afferma James Hillman, l'anima è sempre un'Afrodite). Con la suspense di un poliziesco il mistero della perdita di memoria della donna verrà svelato solo nell'ultima pagina.
EUR 11.40
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La sanità che vogliamo. Le cure orientate dalle donne
La lezione della pandemia, il frenetico agire in funzione di un problema di cui non si conosce la soluzione, ha messo in luce la necessità di un ripensamento globale della Sanità pubblica rispetto alle richieste di salute di oggi. Molti fattori già da tempo, in tutto il mondo, di fatto reclamano una trasformazione dei sistemi di cura nei vari Paesi. Tra i più urgenti, comuni a tutti, c'è per esempio la presenza in maggioranza di donne che curano, che sono già la workforce dei prossimi anni. Portando con sé, insieme alle sfide ambientali, per le mutazioni drammatiche del rapporto tra ambiente e salute, tra sviluppo e rispetto della terra, una diversa organizzazione del lavoro, che influenzerà anche la relazione con i luoghi di cura, che ne verranno sperabilmente modificati. Tutto questo reclama fin da ora proposte per una agenda di trasformazione sanitaria in profondità, e pari alla crisi di management in atto. Sarà il momento di rivalutare non solo le condizioni di cura, ma anche le reti e l'adeguatezza degli ospedali, cioè gli umani spazi di cura per chi si ammala. È necessario riflettere sulla ri-costruzione del concetto di continuità tra salute e malattia, tra cura e benessere, tra territorio e ospedale, tra vita e morte. Riconducendo "a casa" le ragioni della strategia di contenimento dell'infezione: abbiamo visto che in Cina la casa è stato il primo luogo di cura che ha permesso di evitare l'aggravamento e limitare i ricoveri in ospedale, ma era piuttosto il sistema sanitario che elasticamente si muoveva da e tra differenti emergenze e necessità.
EUR 17.10
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Preparativi per l'arca
C'è un itinerario nel raro prisma di luce che articola questo bel libro di poesia, un viaggio che non prescinde da quanto è remora al Bene - la caproniana e ricordata res amissa - e può assumere il minaccioso aspetto di un mare in tempesta. Ma l'Arca è lì, nella solidità della sua ingegneria e dell'amore che la muove; lì è la zattera degli esuli che hanno in sorte di sfidare il destino. Ma anche di toccare terra, dove carico di anni attende il padre. Sono figure che non si dimenticano, segnano il cammino, e chiamano a riflettere il poeta «nel plico / di calma coltivata mentre intorno / si sfogliano e cadono i giorni». Autore di profonda cultura classica, radicato in un Novecento betocchiano, forse ancor più che luziano, Matteo Munaretto ci regala il libro della sua maturità poetica conducendoci con mano ferma e leggera nella "dimora luminosa delle cose", delle stagioni che ad esse conferiscono i colori, delle idee e degli affetti che ci salvano, fino al miracolo di un paesaggio eloquente per nitore ed esattezza di una versificazione con pochi confronti nella poesia italiana di oggi. Il suo fraseggio, di incantevole musicalità, è infatti nutrito da non comune freschezza metaforica ed eleganza sintattica, affabilità e sprezzatura. E la parola, che cresce in profondità, muove confidente alla radice prima dalla quale ogni cosa prende luce e su cui è dato scommettere, foss'anche quia absurdum: «il cuore - / sì, proprio lui, che vittoria / può mai esserci se non di lì? -». (Marco Vitale)
EUR 11.40
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Riconoscere l'Altro. Teorie e clinica
Ventidue intellettuali accettano la sfida e si confrontano sul nodo del "riconoscimento" senza esitazioni, ammiccamenti e sconti, sviluppando da un focus comune la complessità derivante dalla ricchezza della materia. Il saggio collettaneo affronta il tema utilizzando un approccio metodologico interdisciplinare e comparatistico attraverso la partecipazione di psicoanalisti, filosofi, letterati, semiologi, antropologi e di altri autori di elevato profilo intellettuale afferenti a settori disciplinari contigui alla psicoanalisi e interni all'area delle Scienze Umane. Il riconoscimento (anagnorisis in greco, agnitio in latino) è un topos cruciale nelle opere narrative: si tratta del momento in cui un personaggio viene riconosciuto nella sua vera identità da altri, come nella celebre scena del riconoscimento di Ulisse da parte di Euriclea, o comprende egli stesso la propria identità, come nel caso di Edipo. Nella relazione terapeutica, parimenti, il riconoscimento è elemento essenziale del processo di cambiamento, che si sviluppa attraverso un movimento di graduale riacquisizione di sé: solamente ri-conoscendo se stessi è, infatti, possibile procedere in modo fertile nella propria individuazione. Il testo raggiunge il suo obiettivo - provvisoriamente, aprendo nuovi interrogativi, giacché, come ricorda Blanchot, la riposta è la morte della domanda - articolando riflessioni teoriche con una rassegna di casi clinici dove il riconoscimento è colto puntualmente nel suo valore trasformativo. Testi di Lino Ancona, Paulo Barone, Stefano Candellieri, Felice Cardone, Stefano Cavalitto, Silvana Graziella Ceresa, Davide Favero, Maria Teresa Giaveri, Teresa Legato, Chiara Lombardi, Vivenne Meli, Carlo Melodia, Maurizio Nicolosi, Carola Palazzi Trivelli, Francesco Remotti, Fulvio Salza, Wilma Scategni, Carla Stroppa, Silvia Torresin, Maria Laura Trifilò, Caterina Vezzoli, Ugo Volli.
EUR 22.80
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Sulla pelle del mare. Tra migrazione, memoria e futuro
Gli innumerevoli naufragi degli ultimi anni al largo delle coste italiane ci restituiscono il tragico rischio che le persone migranti sono disposte a correre per guadagnare la possibilità di un futuro e, al contempo, evidenziano con forza le responsabilità di chi, sulla riva dell'Europa, è invitato a contemplare la propria e l'altrui alterità così da accogliere, cambiare e lasciarsi cambiare. Questo libro racconta del percorso terapeutico di un giovane uomo, Ouro, del suo viaggio di migrazione dal Togo all'Italia e, soprattutto, del viaggio intimo ed esistenziale intrapreso per avverare la sua "fiaba interiore" - la propria autentica essenza -, per compiere ciò che Jung ha definito cammino di individuazione. L'idea di psicoterapia che qui si propone è quella di un incontro di storie e di narrazioni, di uno spazio e di un luogo intimi in cui è possibile ri-raccontarsi per tracciare nuovi significati e nuove prospettive. La psicoterapia sarà uno dei luoghi in cui rivivere il ricongiungimento poetico con l'altro da sé per mezzo del quale è possibile scorgere la sostanza stessa dell'umano. Il processo terapeutico sarà promosso dalla dimensione immaginale della vita e dalla finzione narrativa creata dalla coppia terapeutica attraverso il Disegno Narrativo Condiviso (Dnc) e grazie al racconto di credenze, riti e fiabe della terra di Ouro. Per partecipare alla vita bisogna fare di essa un cammino, una migrazione tra luoghi di anima differenti, per contribuire - assieme a coloro che si incontrano - a migliorare il mondo, a continuarne il racconto, ad avverare storie, perché, al fondo, prestare ascolto alla storia di un altro vuol dire rendere la propria reale.
EUR 14.25
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L' arte ci precede. Da Lascaux a Anselm Kiefer
Sulla scia della tradizione psicanalitica junghiana Christian Gaillard, con questo volume, ci accompagna in un appassionante viaggio nelle profondità dell'arte e di noi stessi. Profondità recondite, abissali, oscure, arcaiche, indifferenziate, inquietanti, persino sconvolgenti, popolate da fantasmi, da fantasie che ci agitano, ci tormentano ma nel contempo ci animano e ci convocano, chiedendoci di essere plasmate in una forma, di emergere, di avere voce in capitolo. Magistralmente guidati in una sorta di movimento regressivo, ci addentriamo quindi in quel mondo interiore che ferve in ognuno di noi e che troppo spesso tendiamo a ignorare. Dal freddo delle grotte e dei rifugi rupestri alle installazioni di Anselm Kiefer, dal "Giardino del Paradiso" di Francoforte ai grandi dripping di Jackson Pollock, le opere d'arte diventano l'occasione privilegiata per riconoscere, osservare, vivere intensamente ciò che abitualmente ci sfugge e tuttavia ci abita, ci ossessiona, ci spinge in avanti, verso un altro divenire, inducendoci a interrogarci su ciò che avviene di inatteso e imprevisto, nondimeno sospirato e intuito. L'autore ci prende per mano e ci conduce in una straordinaria avventura attraverso il tempo e lo spazio, nella consapevolezza che, come Jung nel suo "Libro rosso", procederemo a tentoni, opera dopo opera, incontro dopo incontro, senza sapere bene dove arriveremo, cosa troveremo. Da un secolo all'altro, scene, storie, personaggi, oggetti e paesaggi che credevamo di conoscere appaiono di fronte a noi sotto una luce diversa, drammatizzate: scorgiamo il mistero celato dietro un apparente equilibrio, i segreti racchiusi nei particolari, aprendoci in questo modo all'attesa, al cambiamento, alla percezione sensoriale, visionaria, all'ascolto immaginativo.
EUR 26.60
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Lo sguardo che si alza
La nuova raccolta di Maria Grazia Maiorino, è un testo sfaccettato e ricco di immagini che testimoniano un inesausto bisogno di ripensare alla propria vita, di misurarne la consistenza, di vagliarne le contraddizioni segrete e di riconoscerne gli spiragli intermittenti di bellezza. Benché il passo dei versi si sposti tra spunti, visioni e forme molto varie, tra ricordi altalenanti, tra figure di mare e di terra, una sorta di segreta ansia sembra, all'inizio, intridere la voce dell'autrice: spesso i suoi pensieri tendono a "sentieri irraggiungibili"; alcuni luoghi del suo passato assomigliano a "stanze vuote lavate dal pianto", e le sue mani, a ripensarle ora, si rivelano "troppo piccole" per le carezze che avrebbe voluto offrire a chi invece è fuggito altrove, chissà dove, chissà perché. Di fronte a questo vacillamento intimo i ricordi sbandano, rischiano di smarrirsi. Eppure qualcosa come un risveglio spirituale si è compiuto, a un certo punto, nel cammino della poetessa, e la raccolta sa testimoniarlo con poesie e prose poetiche di rara intensità. Lo sguardo di chi scrive, allora, comincia a inarcarsi verso il cielo, verso la scala di Giacobbe, verso "la via / dove abita la luce". Il bisogno radicale di sentieri "altri", di incontri con la madre di Dio o con grandi spiriti di artisti accende le partiture testuali e le fa vibrare come nel "risvegliarsi di un canto" angelico. Ciò che la vita non ha dato rinasce come il "giardino di una sconosciuta libertà": il dolore di essere stata abbandonata da un sogno d'amore diventa la gioia di abbandonarsi a tutto ciò che viene come in una danza, in un dolce esercizio acrobatico o in una trance mistica.
EUR 9.50
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L'Io e l'archetipo. L'individuazione e la funzione religiosa della psiche
Incentrato sul processo di “Individuazione”, termine analitico che designa l'impegnativo viaggio dell'individuo verso la consapevolezza e la completezza psicologica, L'Io e l'Archetipo è un testo di grande importanza non solo per il mondo junghiano. Edinger rintraccia le fasi di quel processo legandole alla ricerca di senso attraverso una serie di incontri con simboli religiosi e mitologici, ma anche con i sogni e con l'arte, evidenziando come per l'uomo contemporaneo l'incontro con il Sé equivalga alla scoperta di Dio. Il risultato del dialogo tra l'Io e l'immagine divina archetipica è un'esperienza che costringe l'individuo a cambiare radicalmente il proprio punto di vista sul mondo, rendendo possibile una vita nuova e densa di significato.
EUR 28.50
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Dall'anima alla funzione trascendente. Appunti per un'epistemologia junghiana
Lo scopo di questo libro è quello di mettere in luce con diverse argomentazioni gli aspetti principali della epistemologia junghiana, poco frequentata e conosciuta da studiosi e addetti ai lavori. Questa si basa fondamentalmente su un uso importante della contaminazione delle idee. In particolare quelle idee che si possono attingere dall'opera di antichi pensatori. Ugo Fama ne cita alcuni: il pensiero gnostico, l'alchimia, il pensiero neoplatonico, il pensiero filosofico del Rinascimento e così via fino a quelle di autori più recenti quali Wolfgang Pauli, premio Nobel per la fisica, il cui incontro con Jung aprì nuove prospettive di ricerche sui fenomeni sincronici. La modernità di questo modo di procedere si può cogliere in eminenti filosofi della scienza, quali Thomas Kuhn e Paul Feyerabend. I loro libri - pubblicati nel secondo '900 - "La struttura delle rivoluzioni scientifiche" e "Contro il metodo" danno grande rilievo all'importanza del ricorso alle idee e teorie del passato, in quanto possibilità di superare i paradigmi stretti proposti proprio dai filosofi della scienza contemporanei, loro colleghi. Ciò conduce a un modo di procedere che si nutre di frequenti stimoli e intuizioni, come dire il passato fertilizza il presente e offre alla ricerca di studiosi e clinici nuove possibilità creative. Questo è quanto il libro vuole sostenere riguardo al pensiero di Jung.
EUR 22.80
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Le fate tra illusioni e disincanto. L'anima femminile e la poesia della natura
Incantevole creatura femminile di ineffabile bellezza, indissolubilmente connessa al mondo del meraviglioso e all'universo fiabesco, la fata giunge sino a noi da un regno lontano che credeva alla magia, agli incantesimi, alla sacralità della natura. Un regno altro del quale la fata - ora donna, ora dea - era signora, sacerdotessa di culti e riti dedicati alla Grande Madre, detentrice di un antico sapere che, assimilato a quello delle streghe, ne ha decretato infine la condanna in una realtà storica pervasa dal clericalismo. Addentrandosi in un sentiero rischiarato dai bagliori emanati da questa figura mitica, archetipica, polimorfa, a tratti inquietante e ambigua, l'autrice apre il nostro sguardo sul folclore e sulla letteratura medievali alla riscoperta delle origini della fata medesima, accesso privilegiato a un'anteriorità primordiale che, al di là del tempo e dello spazio, dimora nelle nostre più recondite profondità, luogo di quanto è rimosso, rifiutato, marginale rispetto alla cultura dominante, nondimeno presente e fecondo grazie all'immaginazione, facoltà che il pensiero poetico leopardiano ci rivela essere un elemento imprescindibile nella ricerca della felicità. Giacomo Leopardi veglia infatti su di noi in questo affascinante viaggio: i suoi versi riecheggiano nostalgici la melodia delle favole antiche, di un tempo in cui l'uomo viveva in comunione con la natura. Ripercorrendo a passi rapidi le tappe salienti di un sofferto percorso che, in nome della presunta onnipotenza della scienza, ha condotto all'età del disincanto, alla morte della natura, al dominio di una realtà omologante, conformista, l'autrice ci mostra l'esistenza di un nuovo orizzonte possibile, promettente alternativa ai modelli finora dominanti del logos maschile. Un orizzonte caratterizzato da un fecondo connubio fra sentimento e ragione, inconscio e coscienza, natura e cultura, basato sull'etica della cura, dell'amore e dell'empatia, da sempre riservata alle donne. Melusina l'edificatrice e Morgana la guaritrice, emblematiche fate medievali, si svelano davanti ai nostri occhi lasciando apparire un modello di femminilità che, ben lungi dal dimenticare la propria dimensione interiore e la propria autenticità, supera le limitazioni di genere confermate dalla storica esclusione delle donne da diversi ambiti della vita, per misurarsi con le dinamiche del desiderio e del potere, trasformando le basi patriarcali dello sviluppo in categorie legate alla generazione e alla salvaguardia della molteplicità.
EUR 22.80
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L'ombra (2022). Vol. 18: Kronos e la nostalgia
Contributi di: Roberta Bussa, Francesco Capra, Raffaele Floro, Donato Piegari, Stefano Cavallitto, Luca Coladarci, Luca Zucconi, Silvia Contini, Alessandro Defilippi, Andrea Calvi, Eliseo Ghisu, Donato Santarcangelo, Monica Manfredi, Alessandro Defilippi, Ferruccio Vigna, Laura Molinar Roet.
EUR 19.00
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E poiché io sono oscuro... Di Merlino, del Graal e di Carl Gustav Jung
Come scrisse Carl Gustav Jung, la storia di Merlino non è compiuta ancora oggi ed egli va ancora vagando tra di noi. “E poiché io sono oscuro” si muove tra riflessione psicologica e narrazione, ripercorrendo i nodi fondamentali della vicenda del grande Incantatore e cercando di leggerli nella loro luce mitica ed esistenziale. Dal bambino saggio figlio del Diavolo fino al vecchio mago, che per amore - e per stanchezza - accetta di essere imprigionato da una giovane donna e di deporre così il suo potere, Merlino attraversa la storia dell'Occidente con la forza di un simbolo mai del tutto compreso, mai morto, ma sempre presente nelle nostre vite. Ci parla di magia, di inganni, di potere e di avventure. Ci interroga sul senso di vivere. Ci interroga sul significato dell'amore. Libro di storie, di miti e di meditazione sulla psicologia junghiana, “E poiché io sono oscuro” si conclude nel segno di una speranza. Perché, come dice Gandalf, che di Merlino è certo fratello: «Uno stregone non è mai in ritardo. Né in anticipo. Arriva precisamente quando intende farlo».
EUR 19.00