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Le due verità
Un terribile rimorso affligge il dottor Calgary. Per colpa sua, infatti, Jack Argyle è stato condannato per l'assassinio della madre ed è morto in prigione. Calgary, che ha le prove dell'innocenza di Jack, non ha potuto testimoniare in sua difesa perché all'epoca delle indagini si trovava in Antartide con una spedizione scientifica. Ritornato in patria si precipita dagli Argyle per riabilitare la memoria di Jack. La reazione della famiglia, però, non è quella che si aspetta: la sua dichiarazione viene accolta con ostilità e getta nuovi, terribili sospetti sugli altri membri della famiglia. Chi è dunque l'assassino della signora Argyle?
EUR 10.92
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Miss Marple nei Caraibi
Miss Marple è nei Caraibi. Il luogo è splendido, il clima ideale, eppure l'anziana signora si annoia. L'unico diversivo consiste nell'ascoltare i racconti del maggiore Palgrave, instancabile narratore di avventure di caccia, vecchi scandali e omicidi rimasti impuniti. Un noioso tran-tran, insomma, se non fosse che proprio dopo uno di questi racconti il maggiore viene ritrovato cadavere. E Miss Marple intuisce subito che non si è trattato di morte naturale. Possibile che qualcuno abbia voluto tappargli la bocca? E dove è finita la fotografia che Palgrave in una delle ultime occasioni aveva detto di volerle mostrare? Dimenticata la noia, l'intrepida zitella è pronta a gettarsi a capofitto in una nuova indagine.
EUR 10.92
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Poesie
«Famo l'ira de Dio! Ma appena mamma ce dice che so' cotti li spaghetti semo tutti d'accordo ner programma.»La scelta di scrivere in dialetto risponde, in genere, a una spinta "verso il basso". Non a Roma, dove è esistita una tradizione di poesia dialettale che con il Belli, nell'Ottocento, raggiunge il suo vertice. Anche Trilussa sceglie di puntare "verso l'alto", con protagonisti piccolo-borghesi e una lingua che è quella della Capitale del nuovo Stato unitario. In epoca giolittiana e poi sotto il fascismo l'antica, feroce indignazione belliana si trasforma, con Trilussa, in ironia distaccata, in quell'umorismo agrodolce "alla Pirandello" che trae alimento dai fatti di cronaca per innalzarli a momenti di un ritmo costante, da secoli uguale: la vita degli uomini. «L'omo è un burattino che fa la parte sua fino ar momento ch'è mosso da la mano der destino.»
EUR 14.72
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I libri della giungla. Nuova ediz.
«Le storie meravigliose del bimbo che cresce tra gli animali della giungla, che Rudyard Kipling scrisse a fine Ottocento, in una nuova edizione integrale. Ad arricchirla, le illustrazioni originali del celebre disegnatore britannico Stuart Tresilian» - Robinson, La RepubblicaLe avventure di Mowgli e dei suoi indimenticabili amici in un'edizione preziosa, arricchita dalle magnifiche illustrazioni di Stuart Tresilian. Età di lettura: da 8 anni.
EUR 33.25
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Quando il cielo ci fa segno. Piccoli misteri quotidiani
Se è vero che la Chiesa è, come dice papa Francesco, un «ospedale da campo» che deve occuparsi anche dei corpi, è altrettanto - se non più - vero che la sua missione primaria è prendersi cura della salvezza delle anime e dei bisogni spirituali dei credenti.\r\n\r\n«Me ne andai sicuro di non avere sbagliato porta, così come non avevo dubbi che gli angeli esistono e vengono spesso inviati sulla Terra, magari in veste di vecchi operai dall'accento piemontese. Per chi crede che il Figlio di Dio si è fatto uomo e ha vissuto tra noi, che difficoltà può fare il credere che quel Dio invii sulla Terra questi suoi messaggeri?»\r\n\r\nPerché, parola di Gesù, «non di solo pane vive l'uomo». Per aiutarci a ricordare questa dimensione trascendente, l'Aldilà ci invia dei «segni», a volte grandi e vistosi (i miracoli, le apparizioni), a volte piccoli e privati, che spesso trascuriamo di interpretare, preferendo parlare di «coincidenze», di «casualità», magari di «eventi bizzarri». Dunque, non è che il Cielo non ci parli: siamo noi a essere sordi. E non è che Dio non si mostri: siamo noi a essere ciechi. In pagine singolari e avvincenti, in cui si scopre l'atmosfera della confessione personale, Vittorio Messori racconta - non certo da visionario ma da cronista legato ai fatti oggettivi e da studioso razionale qual è - alcuni «segni» ricevuti nel corso della vita. La telefonata rassicurante ricevuta dallo zio defunto a un anno esatto dalla morte. L'«inesistente» e insieme concreta ragazza tedesca che ristorò il padre soldato, addestrato duramente in Germania. Il benefico incontro a Torino sui «murazzi» del Po, in un momento di sconforto, con un enigmatico pensionato, svanito poi nel nulla. Il messaggio affidato in sogno alla domestica di casa con cui il beato Francesco Faà di Bruno - marchese e scienziato, che nell'Ottocento dedicò la sua vita a soccorrere le vere proletarie dell'epoca, le «serve» - invitava Messori, suo biografo e devoto, a partecipare a un convegno di particolare importanza. Ma ecco «segni» celesti ancor più evidenti, riconoscibili in figure come Padre Pio, che, per diretta esperienza dell'autore, aveva anche il dono di far giungere a destinazione lettere appena scritte, o come la mistica austriaca Maria Simma, con lo straordinario carisma di incontrare ogni notte le anime del purgatorio. Nel sollecitare il lettore a decifrare - e a confidare senza timore agli altri - la natura soprannaturale dei «piccoli misteri quotidiani» in cui ciascuno di noi si imbatte nella propria esistenza, Messori rende testimonianza alla verità della celebre massima di Blaise Pascal: «L'ultimo passo della ragione umana è riconoscere che vi è un Mistero con una infinità di cose che la superano».
EUR 16.15
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Quelli che dissero no. 8 settembre 1943: la scelta degli italiani nei campi di prigionia inglesi e americani
L'8 settembre 1943 seicentomila soldati italiani si trovavano rinchiusi nei campi di prigionia inglesi e americani. «Tu con chi stai, con il duce o con il re?» fu il dilemma di fronte al quale si trovarono. Di questa massa enorme di giovani - l'età media era di 23-24 anni - una cospicua minoranza scelse di non «tradire»: lontani migliaia di chilometri dalla loro patria, andarono incontro, vuoi per fedeltà ideologica al fascismo, vuoi per orgoglio o, più semplicemente, per coerente dignità militare, a un futuro denso di incognite e di rischi. Quelli che dissero no restituisce voce e memoria ad alcuni di quei protagonisti e riporta alla luce una tessera significativa, spesso rimasta in penombra, di quel mosaico di esperienze e avventure personali che ha caratterizzato l'«altra Resistenza».
EUR 12.35
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Costituzione degli ateniesi
Nella Costituzione degli Ateniesi Aristotele analizza la storia dello Stato ateniese dal regno mitico di Teseo fino al 403 a.C.; e presenta le istituzioni e i fondamenti della Costituzione alla fine del V secolo - l'efebia, la bulé, l'arcontato, l'elezione e il funzionamento delle magistrature, l'organizzazione dei tribunali -, lasciando intravedere una rudimentale suddivisione dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario. Troppo acuto per non comprendere che la grande parabola di Atene si era ormai conclusa, Aristotele riesce a mantenersi lontano dallo spirito di parte e dall'idealizzazione retorica. La sua disamina costituisce ancora oggi una fonte imprescindibile sulla storia della più gloriosa fra le città greche, quella che più di ogni altra ha influenzato la cultura dell'Occidente.
EUR 8.55
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Nottetempo, casa per casa
Inseguito dalla luna, un uomo, un “lupo mannaro”, corre gridando i suoi tormenti per le contrade e le colline argentate di ulivi. Giunge a Palermo una piccola comunità di forestieri stravaganti, cultori di misteriosi riti esoterici, di nozze pagane con la natura, guidati da un moderno superuomo, Aleister Crowley, venuto a giocare in un paese mediterraneo forse l'ultima delle sue provocazioni teatrali… Vincenzo Consolo torna allo scenario familiare della Sicilia dei primi anni Venti, che segnano l'avvento del fascismo e la notte della ragione. Il risultato è un romanzo corale, l'evocazione lirica di tanti destini individuali e di un'intera civiltà, colta nel momento in cui sta per essere sopraffatta.
EUR 11.40
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Angeli di desolazione
Nell'estate del 1956 Jack Kerouac passò nove settimane come avvistatore di incendi sulla cima della Desolation Peak, di fronte al Monte Hozomeen che per lui simboleggiava "il Vuoto" buddhista. A quel tavolo scrisse gli haiku e il diario che inserirà in Angeli di desolazione . Si tratta forse del testo in cui Kerouac delinea con maggior chiarezza i ritratti dei protagonisti della Beat Generation, anticipando i temi di Sulla strada . Tuttavia Angeli di desolazione non è soltanto il documentario di un'epoca di estasi e di inquietudini: è anche una meditazione sull'altalena che tiene in bilico lo scrittore tra il "Nulla" della dottrina buddhista e l'avventuroso incalzare della vita quotidiana.
EUR 13.78
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La leggenda di Duluoz
"La mia opera è composta di un unico vasto libro" scrisse Jack Kerouac verso la fine della sua vita. Tutti i romanzi che avevano fatto di lui una figura mitica della Beat Generation erano ai suoi occhi altrettanti capitoli di un grande libro finale che si sarebbe intitolato "La leggenda di Duluoz". Questo volume, progettato da Kerouac poco prima della morte, contiene l'essenza della sua opera narrativa e rivela il complesso disegno che sta dietro le singole opere. "La leggenda di Duluoz" è la storia definitiva, dall'infanzia alla maturità, di quello straordinario personaggio, per metà reale e per metà letterario, che Kerouac mise in scena nella vita e nei libri durante i brevi, intensi decenni della sua esistenza.
EUR 13.78
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Questi sono i Nomadi e io sono Beppe Carletti
Novellara. Ago. Banda. Balera. Musica. Dopoguerra. Fisarmonica. Alberto Salerno. Io vagabondo. Francesco Guccini. Cantagiro. Morte. Concerti. Fiorello. Mogol. Festival di Sanremo. Premio Augusto Daolio. Nico e i Gabbiani. Io voglio vivere. Discoteche. Masone. Popolo nomade. Beppe Carletti festeggia i suoi cinquantacinque anni di carriera facendo riaffiorare alla mente tutte le cose - le belle e le brutte - che hanno segnato la storia della leggendaria band che si chiama Nomadi. Lo fa in questo libro come gli succede di solito: finito il concerto, mettendosi alla guida dell'automobile verso casa e infilando la marcia dei ricordi fra un caffè all'autogrill e il sorpasso di un camion. Come sempre, come ogni singolo giorno da quel 7 ottobre 1992, non è solo. Dall'altra parte dei suoi pensieri silenziosi c'è Ago, il suo migliore amico, il suo frontman, l'artista curioso e gentile dalla voce di tuono, l'altro sempre nomade. È con lui che Carletti dialoga, pensa e si sfoga, rivivendo gli inizi nei clamorosi anni Sessanta, quelli con i "capelli che portiam" in cui Dio pareva essere morto, fino ai giorni odierni. In questo dialogo notturno Carletti parla delle origini dei sogni, della gavetta, del successo. Poi della morte di Daolio e del tempo delle scelte: dare o non dare una seconda vita ai Nomadi? Venticinque anni dopo, migliaia di concerti dopo, centinaia di canzoni dopo, la domanda appare pleonastica. Ma in quelle settimane di lutto e smarrimento non lo fu per niente. Tante persone, a partire da Rosanna, compagna di Augusto, erano per chiuderla. Ma per fortuna e per cocciutaggine Beppe Carletti pensò che il modo migliore per onorare il sogno di due ragazzi di campagna era proprio quello di continuare. A oggi sono ventitré i musicisti che si sono avvicendati agli strumenti e ai microfoni della band, diventando, come per magia, Nomadi dentro. Carletti ripercorre con grande intimità la vera storia della band e si toglie dalle scarpe una serie di sassolini sulle vere ragioni della rottura con Umbi Maggi, Cristiano Turato e Danilo Sacco. Perché questi sono i Nomadi e lui è Beppe Carletti, sempre e ininterrottamente nomade da cinquantacinque anni.
EUR 12.35
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Il silenzio e l'abisso
Assumendo spesso un punto di osservazione apparentemente marginale, Citati sa cogliere l'essenza di ogni creazione letteraria e artistica, che è, come scrive Scott Fitzgerald, un «nuotare sott'acqua e trattenere il fiato».\r\n«La letteratura ha questo di bello: si può stare seduti con la penna in mano per giornate intere; non accorgersi del tempo che passa e sentire, insieme, qualcosa di simile alla vita.» - Anton Čechov\r\n\r\n\r\n Se, come dicono i mistici ebraici, il silenzio è la voce con la quale Dio parla all'uomo, la grande letteratura è la voce con la quale l'uomo parla a se stesso, in un linguaggio che esprime con infallibile evidenza l'infinita, contraddittoria e oscura trama di pensieri e sentimenti, sogni e passioni, che da sempre agitano l'animo umano. Nella sua penetrante rivisitazione di pagine e figure memorabili della letteratura universale, Pietro Citati ne offre esempi eloquenti. L'urgenza della fede in un «Principio Supremo», radice comune delle tre religioni monoteiste, e l'amore per il Gesù dei Vangeli, raccontato e vissuto da Francesco, Angela da Foligno, sant'Ignazio e, quattro secoli dopo, da don Milani. Il «lavoro di commentatore dell'universo» di Montaigne e la cupa malinconia dietro le quinte delle commedie di Molière. La «furia di infinito» di Chateaubriand, attratto dalle magiche voci e dal sacro orrore delle foreste americane, e l'«esorbitante» pulsione visionaria di Balzac, incarnata nel personaggio del forzato Vautrin che da genio del male e dell'inganno si trasforma imprevedibilmente nel fautore del bene comune e di un'utopistica harmonia mundi . I tormenti di Charlotte Brontë, che solo nell'ombra della propria infelicità trova la giusta luce per narrare nel suo ultimo libro la storia di due persone felici, e la nevrastenia di Dostoevskij, schiavo della penna e inesorabilmente attratto dalla vertigine della roulette , forse perché sola metafora possibile di quel grande gioco d'azzardo che è per lui la letteratura. Ancora, il fascino per il mistero del dolore che portò Cechov nell'isola di Sachalin, il luogo delle «più intollerabili sofferenze», e la depressione che come un incubo irruppe nella vita di Tolstoj, confluendo nelle Memorie di un pazzo . L'ossessione di Stevenson per il Male Assoluto, impersonato dal diabolico signore di Ballantrae, e la fatale prossimità di Conrad «al limite estremo» - come il capitano Whalley del racconto omonimo -, in cui si è già con «un passo dentro la morte». O l'incontenibile euforia di Virginia Woolf a passeggio per le vie di Londra, l'amata città-teatro di cui era estasiata spettatrice e in cui perdeva se stessa, abolendo «il suo io immenso e vertiginoso». E, fra gli italiani, la «divertita, insaziabile, disperata» curiosità che Calvino provava per se stesso, e il male invisibile sepolto nell'anima di Gadda, quella «fascia di tenebra» che ricopre tutte le cose visibili e invisibili, velando persino le apparizioni più dolci della natura. Assumendo spesso un punto di osservazione apparentemente marginale, Citati sa cogliere l'essenza di ogni creazione letteraria e artistica, che è, come scrive Scott Fitzgerald, un «nuotare sott'acqua e trattenere il fiato», e che...
Il libro degli schizzi
Nell'agosto del 1952 Kerouac iniziò la stesura di un poema in prosa che lo impegnò per circa due anni: sulle pagine di un piccolo taccuino che portava sempre con sé ha registrato annotazioni di viaggio, osservazioni, meditazioni sull'arte e sulla vita lungo un percorso attraverso l'America fino in Messico e ritorno. Riempì quindici quaderni e nel 1957 diede la sistemazione finale al testo in un dattiloscritto, pubblicato ora per la prima volta in Italia: il "Libro degli schizzi".
EUR 15.20
Una domanda di matrimonio
Una storia d'amore bizzarra, durata in silenzio per una vita e conclusa con una domanda di matrimonio in un cimitero. Una storia di fedeltà ai propri sentimenti, ma anche di infatuazioni e lacerazioni mai sopite in cui, ancora una volta, Saul Bellow dà vita a un gruppo di straordinari personaggi, figli di un'America "ipercivilizzata" in cui si esprime il disordine della nostra epoca. A cominciare dal protagonista e narratore Harry Trellman. Un osservatore di prima classe che "trova piacere nell'osservare i comportamenti e le motivazioni della gente". E dalla donna da lui amata, con cui scopre di aver sempre avuto, senza mai riuscire a comunicargliela, un'intensa reale "affinità".
EUR 12.35
Gli uomini sono come le lavatrici
L'amore finisce, gli uomini si cambiano, ma le lavatrici buone no. Le lavatrici buone sono come i diamanti: per sempre. O, se non proprio come i diamanti, sono come i fidanzati: bisogna tenersele finché durano.\r\n\r\n \r\nChe sapore ha l'amore? Quando Lara lascia la provincia di Napoli in cui è cresciuta per iniziare una nuova vita nella capitale, per lei l'amore ha il sapore dei panini imburrati che sua madre le preparava la mattina, prima di andare a scuola. A Roma, in quella città dove ciò che a Napoli è folklore diventa degrado, Lara però scopre che l'amore può avere un sapore molto più amaro di quanto avrebbe mai immaginato. Ma questa è solo la prima delle sue trasformazioni: da Napoli, città autentica, si è trasferita a Roma, città della finzione, e ora il suo destino la porta a Milano, la città dove lavorano tutti, ma che a lei apre le sue porte segrete, guidandola alla scoperta del vero sapore dell'amore. E ora ha capito che ciò di cui si vergognava da piccola di fronte alle sue amiche lì è di gran moda. È cool. Come quel panino fatto in casa che sua mamma le preparava infagottato nel sacchetto del pane e che lei nascondeva nello zainetto con timidezza di fronte alle merendine sintetiche e cellophanate ostentate dalle sue compagne. O glamour, come la sua fedele amica, una buona lavatrice, che fa il bucato e non ti tradisce mai. E allora ecco che il suo cuore si trasforma nella centrifuga di una lavatrice, in un groviglio di capelli, nella vertigine di un giro su un ottovolante che non si ferma mai. Caterina Balivo ci sorprende inventando un personaggio che molto le somiglia: Lara, la magnetica e spiritosa ragazza napoletana che spesso parla troppo, che dice sempre la verità e che taglia i vestiti dei suoi fidanzati se scopre che la tradiscono. Guarda i loro cellulari, li avverte. Prima. Nelle pagine di questo romanzo d'amore si ride e ci si commuove. E, naturalmente, si sogna. C'è una lei. Ci sono le amiche. E poi diversi lui. Intese fulminee e tanti ostacoli pronti a dividerli. Tra ragioni e sentimenti, buoni o cattivi che siano. L'amore finisce, gli uomini si cambiano, ma le lavatrici buone no. Le lavatrici buone sono come i diamanti: per sempre. O, se non proprio come i diamanti, sono come i fidanzati: bisogna tenersele finché durano.
EUR 16.15
Il grande inverno
Vincitore del premio Goodreads Choice Awards. Historical Fiction\r\n\r\nUn'epica storia d'amore e di sopravvivenza, un ritratto intimo di una famiglia messa a dura prova nel disperato tentativo di salvarsi da se stessa. Scritto con una prosa elegante e avvolgente, il libro ci conduce in una terra dove bellezza e pericolo sono una cosa sola. \r\n\r\n«Una storia epica che unisce il pathos della tragedia greca al tormento d Rome e Giulietta» - Kirkus\r\n«Lo straordinario legame tra una madre e una figlia» - Library Journal\r\n«La bellezza e le insidie dell'Alaska fanno da specchio al drammatico ritratto di una famiglia in crisi» - Booklist\r\n\r\n\r\n\r\nQuando Ernt Allbright torna dalla guerra del Vietnam è un uomo profondamente instabile. Dopo aver perso l'ennesimo posto di lavoro, prende una decisione impulsiva: trasferirsi con tutta la famiglia nella selvaggia Alaska, l'ultima frontiera americana, e cominciare una nuova vita. Sua figlia Leni, tredici anni, è nel pieno del tumulto adolescenziale: soffre per i continui litigi dei genitori e spera che questo cambiamento porti a tutti un futuro migliore. Mentre Cora, sua moglie, è pronta a fare qualsiasi cosa per l'uomo che ama, anche se questo vuol dire seguirlo in un'avventura sconosciuta. All'inizio l'Alaska sembra la risposta ai loro bisogni: in un remoto paesino, gli All¬bright si uniscono a una comunità di uomini e donne estremamente temprati, fieri di essere autosufficienti in un territorio così ostile. Però quando l'inverno avanza e il buio invade ogni cosa, il fragile stato mentale di Ernt peggiora e il delicato equilibrio della famiglia comincia a vacillare. Ora, i tanto temuti pericoli esterni - il ghiaccio, la mancanza di provviste, gli orsi - sembrano nulla in confronto alle minacce che provengono dall'interno del loro nucleo famigliare. Chiusi in un rifugio angusto, ricoperto di neve e immerso in una notte che può durare fino a diciotto ore, Leni e sua madre devono affrontare una cruda verità: sono sole. In quel luogo feroce, ai confini del mondo, non c'è nessuno che possa salvarle.
EUR 19.00
La madre della madre di sua madre e le sue figlie
Un romanzo originale e sovversivo che illumina il ruolo delle donne nella storia.\r\nIndigene. Libere. Rapite. Assassine. Vendute. Schiave. Vendicatrici. Cannibali. In grado di interpretare i sogni. Capaci di un odio così grande da non lasciare spazio a nessun altro sentimento. Sono tutte donne di una stessa famiglia che ha avuto origine con Inaià, figlia di un guerriero tupiniquim, nata nel giorno in cui i portoghesi misero piede per la prima volta in Brasile, ed è proseguita con Tebereté, Sahy, Filipa, fino ad arrivare a Maria Fior, nata nel 1968. Maria José Silveira tiene insieme le voci delle protagoniste costruendo un albero genealogico solo femminile in cui si susseguono i ritratti di venti donne che si passano il testimone di madre in figlia: le loro diverse personalità, il dolore, la bellezza, la forza che dimostrano portano in sé la traccia della regione dove hanno vissuto, delle persone che hanno incontrato, della storia che hanno attraversato - quella di un paese in formazione di cui hanno incarnato i cambiamenti più profondi. È una danza variopinta e vorticosa quella che ci cattura facendo entrare in scena, una dopo l'altra, Guilhermina, che ha lottato contro un giaguaro, Ana de Pàdua, proprietaria di schiavi e bestiame, Diva Felìcia, fotografa e viaggiatrice, Ligia, attivista politica... Ed è una vera e propria vertigine quella che si prova quando alla fine, leggendo la storia di Maria Fior, si riconoscono i semi delle vite che l'hanno preceduta e, osservandola, si ha l'impressione di cogliere con uno sguardo i cinquecento anni di storia passati. Ma questo, in fondo, non fa che riportarci alle radici che tutti noi abbiamo dentro ma spesso ci dimentichiamo di avere. Con una scrittura potente ed evocativa "La madre della madre di sua madre e le sue figlie" è un romanzo che illumina il ruolo delle donne nella storia, seduce con il fascino esotico di un paese immenso e unisce alla grande narrativa la critica al machismo, all'autoritarismo e all'abuso di potere che ancora prevalgono nella società brasiliana, e non solo.
EUR 18.05
Dove i pensieri non fanno rumore
Un piccolo capolavoro di saggezza sulla tenerezza e sull'amore, un racconto inspirational in cui ogni frase è un prezioso insegnamento di vita. \r\n«Ecco qual è l'età migliore della vita, pensa un vecchio guardando suo nipote. Quando un ragazzo è abbastanza grande per sapere come funziona il mondo, ma ancora abbastanza giovane per rifiutarsi di accettarlo»\r\nProtagonisti un ex matematico, che sta via via perdendo la memoria, e suo nipote Noah, spaventato ma al tempo stesso rapito dall'universo parallelo che la mente del nonno è in grado di creare. Nel mondo del nonno ci sono una piazza che ogni notte si rimpicciolisce sempre più, un drago volante, un pinguino che sonnecchia e un gufo con un occhio solo. Ma soprattutto c'è ancora la nonna, con tutto il suo amore e la dolcezza di una vita vissuta insieme... Dove i pensieri non fanno rumore è una storia senza tempo su ciò che conta davvero sia quando si è piccoli sia quando si invecchia, una delicata lezione su come affrontare la malattia e una riflessione sulla vita che, se ben vissuta, altro non è che una meravigliosa storia d'amore.
EUR 16.15
Lo spleen di Parigi. Piccoli poemi in prosa
L'enigmatico protagonista dei "piccoli poemi in prosa" che costituiscono «Lo spleen di Parigi» è un flâneur solitario che si aggira per i «labirinti di pietra» di Parigi, ama appassionatamente il mistero ed è pronto a trovare seduzioni e malie a ogni angolo di strada. In lui le «fiamme della fantasia» possono accendersi «soltanto sotto il lutto profondo della Notte», e al suo vagabondare dietro le facciate delle case corrisponde il vagabondaggio di una prosa che insegue gli «ondulamenti della fantasticheria» e i «soprassalti della coscienza», sempre pronta a smarrirsi per ritrovarsi più vicina alla verità. È l'esplorazione della vita moderna, il viaggio in fondo alla notte, nel vortice in cui Baudelaire è stato uno dei primi ad avventurarsi, in quell'abisso dove sono sospesi per un eterno attimo il bene e il male.
EUR 9.50
Le rime di Mariù
Questo libro parla di: poesia, scuola, amici, fantasia\r\n\r\nMariù bambina speciale è ammalata di poesia e parla solo in rima. E la malattia è talmente contagiosa che la prendono tutti i suoi compagni: Teresa-bella-sorpresa, Beatrice-felice, Michele-buono-come-miele, perfino Leonardo-bugiardo-infingardo. Ma nessuno vuole più guarire, perché con la poesia la vita è piena di allegria e poi... sarà una vera malattia? Età di lettura: da 7 anni.
EUR 8.55