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Politica e diritto naturale nel De legibus di Cicerone
Nel De legibus Cicerone presenta il diritto naturale come fondamento di una legislazione che rispecchia, con leggere modifiche, istituzioni, leggi o consuetudini presenti nella Roma repubblicana. Ma il ius naturae resta allora solo una premessa filosofica o incide in qualche modo sulle leges ciceroniane? L'analisi puntuale del trattato intende dimostrare come l'interpretazione offerta da Cicerone a ogni singola norma sia un serio tentativo di ricollegarla ai principi del diritto naturale. In questo modo l'ordinamento giuridico romano viene identificato col ius naturae e assume un valore universale: legittimazione e quasi profezia di quella potenza che si apprestava a unificare l'Europa e il Mondo Mediterraneo sotto un diritto che ancora nel Medio Evo sarà chiamato ratio scripta. Il volume raccoglie i saggi che l'autrice ha pubblicato sul De legibus insieme a un ultimo inedito che dà il titolo alla raccolta.
EUR 22.80
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Inventario della casa di campagna
"In questo libro la patria trova la sua lingua, quella che ispirava a Iris Origo, nella sua lettera di ringraziamento all'autore dell''Inventario', l'idea che 'in certe forme di letteratura, la lingua faccia parte del paesaggio che descrive'. E questa patria non ha nulla della pesantezza di una ideologia: è insieme una terra interiore e un paesaggio, una stessa misura che accarezza le cose e ordina il pensiero". (Christophe Carraud)
EUR 17.10
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Del pensiero come principio d'economia pubblica
"Orbene, la capanna, il foco, l'arco, il laccio, la rete, sono doni dell'intelligenza. L'apprestarli, l'adoperarli, richiede inoltre una fatica; e questa è da rinnovarsi in perpetuo; ma l'idea inventrice, concepita da un uomo, può valere per tutti e per sempre. L'esempio suo la svela al suo nemico, e di tribù in tribù il beneficio si propaga per le foreste inospite a conforto di tutto il genere umano". Non nella natura come i fisiocrati, non nel lavoro come Adam Smith, ma nell'intelligenza Carlo Cattaneo individuava il più riposto fondamento e il vero motore di sviluppo della ricchezza delle nazioni. Pubblicato per la prima volta nel 1861 sul suo "Politecnico", questo saggio breve ma ancora oggi attraversato dal fresco spirito di una prospettiva non convenzionale, pone di fatto, con un secolo e mezzo di anticipo, le basi dell'odierna economia della conoscenza.
EUR 8.55
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L' arte di raccontare
Dopo la pubblicazione del saggio 'Romanzi. Leggerli, scriverli' (2007), l'autore torna a riflettere sul genere letterario romanzo e raccoglie una serie di considerazioni condotte sul duplice versante della lettura e della scrittura. I romanzi, questi oggetti di "sostanza immaginaria", non sono che "un movimento di parole": ogni testo è un movimento verbale, e il movimento specifico del testo romanzesco è narrativo; e dato che la narrazione è sempre narrazione di qualcosa, vi sarà sempre un oggetto fattuale (o piuttosto pseudofattuale) che viene narrato. Questo è l'unico, sottile legame del romanzo con la realtà, la quale, anche quando richiede il sostegno di un'immagine mentale, apre sul mondo "un occhio linguistico". "Nel romanzo tutto è parola, dal luogo della vicenda alla vicenda e al pensiero". Proprio per questo il romanzo è un luogo tutto verbale, che evoca ma non riproduce la realtà, e che per essere letto non richiede, anzi esclude ogni immedesimazione.
EUR 5.85
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Valdesiani e spirituali. Studi sul Cinquecento religioso italiano
I saggi qui raccolti si soffermano sulla vita religiosa del '500 italiano. Il problema storico che essi indagano è anzitutto quello della forme peculiari assunte al di qua delle Alpi da alcuni dei molteplici fermenti di dissenso ereticale manifestatisi nei decenni che videro il dilagare della Riforma protestante in tutta Europa. Il rinnovamento della fede e della Chiesa da essa promossa sulla base di una profonda revisione (o restaurazione) dei principi essenziali della dottrina cristiana non tardò infatti ad assumere connotazioni diverse nei diversi contesti politici e sociali, a differenziarsi anche dal punto di vista teologico e, nelle regioni in cui ebbe successo e poté radicarsi stabilmente, a dar vita a nuove strutture ecclesiastiche e confessionali, in precoce conflitto tra loro, che segnarono la definitiva frattura dell'unità religiosa dell'Occidente.
EUR 36.10
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Lesa maestà all'ombra del Biscione. Dalle città lombarde ad una monarchia europea (1335-1447)
Il libro si sofferma sulla ricorrenza del crimen laesae maiestatis nella produzione normativa lombarda tra gli anni Trenta del XIV secolo e la prima metà del XV secolo. Ora usata, ora evitata da attori politici diversi (la civitas, il dominus, il vicario imperiale ed il principe dell'impero), in tale espressione si condensano riflessioni diverse a proposito degli attributi della sovranità e dei suoi legittimi detentori. La sovranità collettiva riemerge, carsicamente, come resiliente portato di una cultura politica comunitaria, di cui alcune élites urbane sono di certo le ideologicamente più agguerrite portavoci. Di conseguenza, gli stessi Visconti non possono dimostrarsi ad essa del tutto insensibili nel costruire i loro disegni monarchici. Proprio la continua interazione tra sovranità collettiva e sovranità personale, tra la resistenza di alcune città e le sperimentazioni e le scelte individuali dei singoli Visconti, complica decisamente, variegandolo, il passaggio dal comune alla signoria, e dalla signoria al principato in un'esperienza, come quella lombarda, tradizionalmente considerata dalla storiografia come modello di linearità.
EUR 27.55
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«Una civilizzazione che diventerà europea». L'umanesimo cristiano di alessandro Manzoni
Smontando, con argomenti inoppugnabili, alcuni dei principali e più radicati pregiudizi, questo volume insedia l'umanesimo cristiano di Manzoni nel cuore stesso della civiltà europea, nel segno e sulla scorta di un memorabile passo delle 'Osservazioni sulla morale cattolica': "Gli apostoli (...) gettano i fondamenti d'una civilizzazione che diventerà europea, che diventerà universale". La personalità di Manzoni viene qui ricondotta efficacemente a due aspetti cruciali del suo profilo umano e culturale: il rapporto tra fede e ragione, capace di restituire l'uomo all'uomo operando il radicale riscatto dell'orizzonte terreno; e le mai rinnegate radici illuministiche che presiedono, alla stregua di un abito mentale, alla sua ricerca del vero. Spirito rigoroso, vigile e severo, indulgente con gli uomini ma intransigente sulle idee, per nulla incline all'accomodamento e al compromesso, il Manzoni che esce da queste pagine è tuttavia uno scrittore dai vasti orizzonti, aperto senza preclusioni al confronto e al dialogo, mosso unicamente da un amore incondizionato per la verità.
EUR 36.10
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Logica delle forme sensibili. Sul precategoriale nel primo Husserl
Il libro prende in esame il tema del precategoriale in Husserl dagli anni della formazione alla prima grande opera, le "Ricerche logiche" (1900-01). La questione del precategoriale - ovvero del fondamento sensibile delle formazioni logiche (concetti e giudizi) - viene individuata come tema centrale della riflessione husserliana sin dai suoi esordi, antecedenti alla primissima impostazione dei rapporti tra sensibilità e intelletto nella seconda sezione della "Sesta ricerca logica". Quest'ultima costituisce il nucleo dell'indagine qui condotta, nella quale il riferimento alla dimensione prelogica si configura come primo veicolo della progressiva maturazione della proposta husserliana, che dalla sfera logica accenna già all'approccio più propriamente fenomenologico. L'autrice pone in risalto il carattere intrinsecamente ambiguo del tentativo operato da Husserl e ne propone in modo originale la riconduzione all'antropologia sottesa.
EUR 15.60
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Commento al libro II dei Posthomerica di Quinto Smirneo
Nell'ambito del crescente interesse per l'età tardoantica nei suoi vari aspetti, gli studi sull'epica tarda negli ultimi decenni hanno registrato un notevole successo e una cospicua produzione di studi. Nel quadro si inserisce organicamente questo commento al II libro dei 'Posthomerica' di Quinto Smirneo, un poema che in 14 libri racconta le vicende del mito troiano tra la fine dell''Iliade' e l'inizio dell''Odissea'. Il II libro comprende l'arrivo e le imprese di Memnone a Troia e l'uccisione dell'eroe da parte di Achille. Da tempo Quinto era considerato un mediocre imitatore di Omero, ma negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria "riscoperta" della sua poesia. Il commento di Alessia Ferreccio offre agli studiosi una grande mole di materiali di primario interesse per il nuovo corso di studi sul poeta e, attraverso l'analisi capillare del testo e dello stile, mostra come quella di Quinto sia a tutti gli effetti una 'poesia docta', che dietro l'apparentemente superficiale patina omerica nasconde, o meglio obbliga a scoprire un "cuore" di variazioni e scarti evocativi condotti con scaltrita perizia.
EUR 55.10
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Manifesto dei conservatori
"I nostri valori erano intelligenza, ragionamento, cultura, spirito. Le nostre scelte non rispecchiavano gli esempi dei genitori borghesi che ci davano i mezzi di vivere e di studiare. Anzi, erano completamente opposte ad essi ed ai loro pregiudizi religiosi, sociali e storici. (...) Fummo contestatori cinquant'anni prima che nascesse questa parola". Prima ancora che saggio politico, il 'Manifesto' di Prezzolini è per noi oggi un testo eminentemente autobiografico. Un documento di critica e di autocritica, che mentre racconta il farsi etico-civile di una coscienza e di una generazione intera di intellettuali, ripercorre di, fatto - dall'interventismo, al fascismo, ai caratteri di lungo corso del costume nazionale - le vicende centrali del nostro Novecento.
EUR 17.10
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Pagine ebraiche. Con un'intervista inedita ad Arnoldo Momigliano
Nelle 'Pagine ebraiche' almeno due degli interessi scientifici di fondo di Arnaldo Momigliano, quello "per l'influenza del pensiero giudaico sul pensiero storico successivo" e quello "per la posizione degli Ebrei e della civiltà ebraica nel mondo antico e successivo" - come lo stesso Momigliano si era espresso nel '67 in una sorta di lettera-bilancio a Sebastiano Timpanaro giungono a quel grado di condensata famigliarità cui solo un'ininterrotta frequentazione avrebbe potuto condurli, dando vita così ad una delle riflessioni più approfondite e significative di cui ancora disponiamo sulle relazioni molteplici tra eredità classica, cristianesimo e tradizione ebraica: una tradizione di cui Momigliano investigò le origini come storico dell'antichità, dei cui tratti più peculiari non smise mai di discutere con gli esponenti di essa suoi contemporanei, e di cui ebbe diretta esperienza nella casa nativa. I tre fili di questa ricerca si intrecciano in queste Pagine ebraiche come i tre tempi di un'unica, grande sinfonia di pensiero e di affetti, e come il testamento, forse il più completo, certo il più intimo, di un grande intellettuale ebreo e italiano del Novecento.
EUR 22.80
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Uccidi (diario di una recluta)-Eroe svegliato asceta perfetto
"Uccidi e non uccidere, comandano facilmente le leggi. Perché uccidere? Perché non uccidere? Che vale la legge contro la necessità? Chi comanda? Chi è comandato? Queste e altre cose ho ricercato sulla guerra degli uomini". Di Tommaso Fiore, insegnante pugliese, assiduo collaboratore della "Rivoluzione Liberale" e firmatario dell'Appello ai meridionali della rivista, Gobetti pubblicò nel 1924 due libri, riproposti insieme nella presente edizione. Essi raccolgono annotazioni e meditazioni filosofico-poetiche sull'esperienza dell'autore, fante in prima linea sul Carso. Soprattutto "Uccidi" è una testimonianza ricca di umanità e di moralità pensosa nel genere letterario dei diari di guerra. Fiore non ha certezze, accumula anzi tormentosi interrogativi, rimanendo costantemente sconcertato dal paradosso che lega guerra (giustificata e "necessaria" per l'interventismo democratico dell'autore) e violenza omicida (che avverte ripugnante e insensata).
EUR 20.90
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Magia, superstizione, religione. Una questione di confini
Superstizione, magia e stregoneria sono particolarmente radicate nel Seicento, ma le ricerche dimostrano, da una parte, che tali credenze sono sopravvissute ben oltre il secolo dei Lumi e, dall'altra, che è molto difficile, se non impossibile, operare una netta demarcazione dei confini tra stregoneria, magia, superstizione, e perfino religione nell'Europa dell'età moderna. È quello che tentano di fare gli autori di questo volume attraverso un costante confronto tra la prospettiva storica, antropologica e teologica.
EUR 36.10
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Carteggio (1930-1934). Vol. 2\1
Secondo volume del Carteggio tra don Giuseppe De Luca e Giovanni Papini relativo al 1930, queste lettere testimoniano lo scambio fecondo tra due importanti intellettuali del Novecento, che si confrontano, in un momento decisivo dei rapporti tra mondo cattolico e fascismo, tra Chiesa e regime, sul futuro politico dell'Italia, sull'arte e sulla fede.
EUR 45.60
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«Più aperto intendi ancora». Tre letture dantesche. Inf. VII, Purg. XVII, Par. XXXII
In questi tre saggi l'autrice si sofferma su alcuni dei temi più importanti della poesia dantesca: dalla condanna di "passioni" pericolose - come l'accidia, l'avarizia, e lo sperpero - alla riflessione sulla figura del maestro e sull'amore, origine di ogni virtù. Una lettura testuale e rigorosa che intende rivolgersi tanto agli specialisti quanto agli appassionati della poesia dantesca.
EUR 11.70
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Poetica d'Aristotele. Tradotta di greco in lingua vulgar fiorentina da Bernardo Segni gentiluomo et accademico fiorentino
Il fiorentino Bernardo Segni (1504-1558), traduttore in volgare di Aristotele, è più e meglio conosciuto come autore delle 'Storie della sua città', rimaste inedite fino al 1723. Le sue quattro traduzioni aristoteliche (della Retorica e della Poetica, della Politica e dell'Etica) furono invece pubblicate tutte a Firenze vivente l'autore, tra il 1549 e il 1550, da Lorenzo Torrentino tipografo ducale. In particolare la Poetica, uscita in volume con la Retorica nel 1549 (e poi a Venezia nel 1551), può vantare di essere stata la prima traduzione del fondamentale trattato non solo in italiano ma in una lingua moderna. Questo importante volgarizzamento viene ora proposto per la prima volta in edizione critica, con un ampio commento a piè di pagina che dà conto delle sue fonti latino-umanistiche, nonché delle tangenze con i contemporanei trattati di poetica in italiano di impianto aristotelico (su tutti quelli di Giovan Battista Giraldi Cinzio e Gian Giorgio Trissino). Il testo è inoltre preceduto da un'introduzione storico-filologica che ne ricostruisce la genesi e che mette a fuoco i rapporti tra il suo autore e il maggior filologo dell'epoca, Piero Vettori.
EUR 43.70
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Trittico anti-hegeliano da Dilthey a Weber. Contributo alla teoria dello storicismo
Che cos'è la storia, e quali le sue incidenze sulla vita? I fatti degli uomini e del mondo e la riflessione su di essi hanno la stessa profondità e solo una diversa cronologia? Discostandosi dalla spiegazione razionale della vicenda storica di tipo hegeliano, e partendo dai principali protagonisti delle discussioni intorno ai concetti di storia e storiografia - da Dilthey ad Husserl, da Heidegger a Meinecke - l'autore propone una definizione di storia intesa come risultato della storiografia e conoscenza oggettivante che gli uomini fanno di sé stessi e delle loro azioni.
EUR 64.60
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Il cardinale Carlo Oppizzoni tra Napoleone e l'Unità d'Italia
Gli autori di questo volume fanno luce sugli aspetti più significativi del lungo episcopato del cardinale bolognese Carlo Oppizzoni (1769-1855). Gran parte della sua vita e della sua attività episcopale fu legata alla figura di Napoleone: nominato Senatore del Regno Italico, restaurò i diritti ed il prestigio della Chiesa di fronte all'autorità politica. Successivamente, per l'aperta disapprovazione e condanna delle seconde nozze dell'Imperatore, venne privato della porpora, conobbe l'esilio e il carcere fino alla caduta di Napoleone nel 1814. Con la restaurazione del Governo Pontificio nell'Arcidiocesi di Bologna del 1815, vi tornò definitivamente e riorganizzò la diocesi sia sotto il profilo amministrativo che pastorale.
EUR 64.60
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Rivoluzione protestante
"La parola d'ordine e l'arma contro ogni paternalismo deve essere: autonomia". Giuseppe Gangale in "Rivoluzione protestante", uscito nel gennaio 1925, sviluppò il discorso che andava svolgendo sul settimanale "Conscientia" da lui diretto. Di fronte al cattolicesimo, che "prima di essere istituto o teologia, è mentalità", cioè abitudine al conformismo e culto dell'autorità, occorre un completo rivolgimento, un modo diverso di essere cristiani nella società e nella storia. "Rivoluzione protestante" si configurava dunque come una sorta di "manifesto-appello" perché l'Italia riconoscesse, mentre altre rivoluzioni erano in corso, quella che davvero le era mancata e di cui aveva estrema necessità. Gangale declinava così sul piano religioso - ma anche politico e sociale - temi fortemente consonanti con quelli dell'amico editore, Piero Gobetti.
EUR 17.10
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«La verità delle cose». Margherita Luisa D'Orléans: donna e sovrana d'Ancien Régime
Moglie del granduca Cosimo III de'Medici, Margherita Luisa d'Orleans fu un personaggio assai controverso. In questo studio approfondito Lagioia ripercorre la vicenda del suo infelice matrimonio; del suo amore vero per il cugino Carlo di Lorena; della sua partenza da Firenze dopo che, grazie ad una «volonté determineé», riuscì a separarsi dall'odiato coniuge e a fare ritorno in Francia. La ricca messe di testimonianze e di fonti ricostruisce rigorosamente il dissidio tra Margherita e il marito, che è soprattutto il contrasto tra l'ambiente fiorentino della società di corte e il mondo francese delle femmes d'esprit al quale Margherita sentiva di appartenere.
EUR 36.10